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Fusione Nucleare tra 10 anni?

20 Ott

Diverse volte su queste pagine ci siamo fermati a discutere il cosiddetto scenario energetico per i prossimi anni. Come è noto a tutti, con una società sempre più energivora e la popolazione in continua crescita, tra non molto avremo un sostanziale problema di disponibilità energetica. Tutto questo è poi aggravato da quella che per molto tempo abbiamo fatto finta di ignorare, cioè la questione ambientale. Sfruttare in modo non controllato le nostre risorse ci porta ad esaurire e compromettere l’equilibrio dell’ecosistema Terra, equilibrio ormai assolutamente poco stabile a causa del contributo determinante proprio dell’attività umana.

Parlando in generale di scenario energetico, ed in particolare dei due orizzonti temporali più citati, cioè 2020 e 2050, in questo post avevo riportato un’intervista che mi era stata fatta al termine di un convegno su queste tematiche in cui avevo partecipato proprio esponendo la situazione nucleare:

Scenario energetico 2050

Per quanto riguarda la fissione, anche se nella concezione comune, soprattutto oggi, queste centrali sono viste come sinonimo di incidenti, c’è da sempre una notevole attività di ricerca proprio per migliorare le prestazioni e incrementare la sicurezza dei reattori.

Fissione a parte, la vera chimera del sostentamento energetico è da sempre la reazione di fusione per produzione energetica.

A parte le notevoli discussioni fatte per discutere i processi LENR a bassa energia:

E-cat meraviglia o grande bufala?

Ancora sulla fusione fredda

Abbiamo visto in alcuni articoli:

Sole: quanta confusione!

La stella in laboratorio

Studiare le stelle da casa!

Fusione, ci siamo quasi?

quanto possa essere difficile realizzare questi reattori che produrrebbero energia senza rilasciare praticamente scorie dirette. Come visto, anche se questo è il processo che utilizzano le stelle per produrre energia, applicare questi concetti in modo controllato sulla Terra non è semplice per problematiche tecnologiche ancora oggi assolutamente aperte. Come sappiamo, la scelta del sistema di contenimento del plasma è uno dei problemi aperti della questione. Diversi gruppi sono da decenni impegnati nella ricerca della miglior soluzione, applicabile e che consenta di raggiungere un bilancio positivo del sistema, cioè produrre più energia di quella che viene richiesta dal reattore per funzionare.

Perchè torno a parlare di questi argomenti? Vi mostro prima di tutto il link dove è possibile leggere un annuncio che sta facendo discutere moltissimo in queste ore:

Lockheed, Fusione

Si tratta di una “news” scritta sul sito internet della Lockheed Martin, società che tutti conoscono se non altro per i suoi sistemi aeronautici. L’annuncio è molto semplice, la Lockheed sostiene di poter arrivare nel giro di 10 anni alla realizzazione commerciale di reattori a fusione portatili, cioè con dimensioni notevolmente inferiori a quelle dei reattori oggi in fase di studio. Questi sistemi potrebbero addirittura essere montati su un camion ed essere trasportati producendo energia in modo mobile. Come viene spiegato, il rendimento di un reattore a fusione sarebbe fino a 5-6 volte maggiore di quelli oggi utilizzati e che sfruttano la fissione.

E’ possibile questo?

Cerchiamo di ragionare insieme. Premetto che moltissimi giornali e siti internet, ecco un esempio:

Repubblica, Lockheed

hanno pubblicato questa notizia con toni enfatici e annunciando alla rivoluzione energetica. Se così fosse, nei nostri articoli precedenti avremmo sbagliato tutto, così come nell’intervista in cui parlavo di fusione che non sarebbe arrivata, se non in fase di sperimentazione (forse) per il 2050. Ora, la Lockheed parla di “realizzazione” nel giro di 10 anni.

Chi sta sbagliando?

Come nostra abitudine, vi dico subito che non voglio essere scettico per partito preso, ma voglio che i miei ragionamenti siano chiari, o almeno pubblici, per tutti. Tra notevoli difficoltà e con costi altissimi, stiamo cercando di realizzare la macchina ITER. Questo reattore sperimentale darebbe la possibilità di fare studi fondamentali per il confinamento del plasma di fusione. Si tratta, come anticipato, di un reattore per ricerca cioè, detto in parole veramente povere, “dobbiamo provarci e vedere cosa succede”. Immaginate la lunga trafila che si prospetta, si realizza un reattore di ricerca, si fa ricerca, se le cose vanno bene si pensa al futuro, cioè ad un qualcosa che dovrebbe, come prototipo, produrre energia per scopi commerciali. Tempi lunghissimi e investimenti, sia in termini economici che di ricerca, lunghissimi.

La Lockheed nel giro di 10 anni dovrebbe avere un reattore da montare su un camion? Quale è stato fino ad oggi il ruolo di questa società nel campo della fusione? Non esiste uno, e dico uno, articolo scientifico pubblicato dalla Lockheed sulla fusione nucleare. Nella pagina che vi ho linkato all’inizio si parla di test tra un anno e produzione entro 10 anni. Ma di cosa? Come vedete, non c’è uno straccio di affermazione scientifica su cui discutere. Stiamo parlando di un qualcosa che nessuno conosce? Di un confinamento particolare? Di altro? Eppure, parliamo di una società grande e da sempre impegnata, anche se in settori completamente diversi, in ambito ricerca. Questo per dire due cose: fino ad oggi la Lockheed non ha mai parlato di fusione e, almeno sulla carta, conosce molto bene come la ricerca avviene e quali passi deve fare.

Cosa penso di questa storia?

Non voglio mettere un punto alla questione ma, al momento, sono fortemente scettico. Se vi fosse una scoperta fondamentale della scienza, ci sarebbero articoli pubblicati. Se l’applicazione sfruttasse processi classici, cioè già testati, ma in modo diverso, ci sarebbero riferimenti scientifici nell’annuncio. Niente di questo è presente. Un comunicato del genere è pesante perchè, qualora confermato, rimescolerebbe tutte le carte del settore energetico e sarebbe un qualcosa di veramente sensazionale per il nostro futuro energetico.

Personalmente, non capisco i toni di molti giornali, alcuni anche scientifici, che hanno accolto questa notizia come una bomba mediatica senza chiedersi come questa rivoluzione dovrebbe avvenire. Ad oggi, ma sarà un mio limite, io non capisco come questi signori vorrebbero fare la fusione. Alla luce di questo, ripeto “oggi”, sono fortemente scettico sull’annuncio ma, come sempre, resto in attesa di sviluppi pe capire meglio.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

EMdrive: il motore che va contro i principi della fisica

11 Set

Dopo qualche giorno di pausa, purtroppo non per svago, eccoci di nuovo qui. Per iniziare alla grande, torniamo a parlare di scienza, o almeno di qualcosa che gli somiglia. Come ci ha segnalato un nostro lettore nella sezione:

Hai domande o dubbi?

in questi giorni si è molto parlato di un’invenzione davvero particolare. Di cosa si tratta? Detto “poco chiaramente”, stiamo parlando del “motore quantistico”.

Cosa sarebbe questo motore quantistico?

Cerchiamo di andare con ordine, capendo l’origine di questa storia. Partendo da parole più semplici , il motore quantistico è, appunto, un motore che produrrebbe una spinta senza propellente ma solo usando elettricità.

Una soluzione del genere, potrebbe essere utilizzata come thruster nello spazio, cioè come sistema per far muovere i satelliti o altri veivoli spaziali. Cosa c’è di strano in tutto questo? La risposta è semplice, sapete perchè ci vuole così tanto tempo per girovagare nello spazio? Perchè i velivoli che mandiamo si muovono per inerzia. Praticamente, vengono messi in moto tramite propulsori, poi questi vengono spenti e il mezzo continua a procedere lungo la sua direzione. Tutto questo è frutto di una delle leggi fondamentali della meccanica, cioè il principio di inerzia.

Perchè questo motore quantistico sarebbe così rivoluzionario? Detto semplicemente, per far andare qualcosa nello spazio, abbiamo bisogno di avere una spinta in senso contrario. Questo è noto come principio di conservazione della quantità di moto.

Facciamo un esempio per capire meglio.

Supponete di essere al centro di un lago ghiacciato. La superficie del lago è talmente liscia che, idealmente, non c’è nessun attrito tra voi e il ghiaccio. In questa condizione limite, non potete camminare. Sapete perchè? Il semplice camminare è possibile proprio grazie all’attrito tra i nostri piedi, o le nostre scarpe, e il terreno. Praticamente, camminando, il vostro piede è fermo grazie all’attrito statico tra voi e il terreno.

Se ora vi trovate al centro di questo lago, non potete quindi riuscire a camminare. Come fate a mettervi in salvo e raggiungere la riva?

Una buona soluzione potrebbe essere quella di togliervi un indumento e lanciarlo in una direzione. Come per magia, ma in realtà è fisica, voi vi muovete per reazione nella direzione opposta a quella del lancio.

Bene, nello spazio succede esattamente la stessa cosa. Questo è noto, appunto, come principio di conservazione della quantità di moto. Altra legge fondamentale della fisica. Dunque, se questo motore non spinge nulla, per la fisica non può andare avanti.

Come è possibile?

Per provare a rispondere a questa domanda, vediamo prima di tutto come è fatto questo motore. Ecco a voi una foto di quello che viene chiamato EMdrive:

EM drive

EM drive

Questo motore è stato inventato dallo scienziato inglese Roger Shawyer alcuni anni fa. Come funziona? Il principio di funzionamento, secondo il suo inventore, sarebbe il seguente: si tratta di una cavità asimettrica in cui la radiazione a microonde viene fatta rimbalzare sulle pareti producendo effetti di risonanza. A causa di effetti relativistici, si creerebbe una differenza di pressione tra i due estremi del motore con una conseguente spinta, appunto quella di cui parlavamo per far andare i razzi nello spazio.

A distanza di qualche anno, alcuni ricercatori cinesi decidono di costruire un loro proprio motore quantistico per verificare che quanto detto da Roger Shawyer fosse vero. Cosa riescono ad ottenere? Un motore che funziona secondo lo stesso principio e conferma quanto scoperto anni prima.

Di che spinte parliamo? Più o meno 720 milli Newton secondo i cinesi.

Cosa significa 720 milli Newton? Immaginate di prendere in mano un peso da 1 Kg e di tenerlo fermo. Come sapete questo oggetto è dotato di massa ed esercita una spinta sulla nostra mano, chiamata forza peso, risultato dell’attrazione della Terra verso l’oggetto (e mutuamente dell’oggetto verso la Terra). Con un peso da 1 Kg, la spinta è di circa 10 Newton. Dunque, qui abbiamo una spinta di 720 mN, cioè equivalente a quella che produrrebbe un oggetto da 72 grammi tenuto in mano.

Interessa a qualcuno il valore della spinta? L’importante è che questa ci sia e sia in grado di far andare i nostri satelliti.

In realtà, come vedremo, il valore della spinta non è trascurabile.

A questo punto, potremmo essere di fronte alla solita teoria rivoluzionaria che la scienza cerca di insabbiare perché mette in crisi le basi su cui abbiamo costruito tutti i nostri castelli di carte. Attenzione però, questa storia è leggermente diversa dalle solite. Sapete perché? Vista la possibile applicazione di questo motore, la NASA ha deciso di analizzarlo e di provare a verificare se i risultati sono corretti.

Cosa accade a questo punto?

La NASA fa le sue prove e ottiene un risultato in cui si ha una spinta che per la fisica non dovrebbe esserci! Dunque funziona tutto? Aspettiamo prima di dirlo.

Come visto, la spinta misurata era di 720 mN. I tecnici della NASA hanno ottenuto una spinta tra 30 e 50 micro Newton, dunque, circa un fattore 10000 in meno.

Come detto prima, ma chi se ne frega, l’importante è che la spinta ci sia!

Come potete immaginare, molti giornali internazionali hanno dato ampio risalto alla notizia, salvo però non dire tutto fino in fondo.

Cosa significa?

La NASA, dopo aver effettuato questi test, ha pubblicato un conference paper sulla questione. Ecco a voi il link dove leggere il lavoro:

NASA, EMdrive test

Come potete vedere, l’articolo sembra confermare quanto affermato. Attenzione però, leggete tutto fino in fondo. Verso la fine, gli autori scrivono una frase che tanti hanno fatto finta di non leggere. Questa:

Thrust was observed on both test articles, even though one of the test articles was designed with the expectation that it would not produce thrust. Specifically, one test article contained internal physical modifications that were designed to produce thrust, while the other did not (with the latter being referred to as the “null” test article).
Cosa significa? Nel test i tecnici hanno utilizzato anche un motore di controllo realizzato per non avere nessuna spinta. Durante il test però, quando hanno utilizzato questo motore, hanno osservato nuovamente questa spinta. Cioè? Dovete fare un test che porterà valori misurati molto piccoli. Come normale, costruite qualcosa che non dovrebbe invece funzionare. Poi ottenete che tutti e due misurano qualcosa paragonabile. Come concludere? E’ sbagliata la misura su quello buono o su quello che non dovrebbe funzionare?
Personalmente, come mia natura, voglio essere propositivo e, come si dice, “open mind”. Ad oggi, i risultati mostrano valori discordanti. Molto probabilmene, i valori della spinta che si vuole misurare sono troppo bassi per le incertezze derivanti dal metodo di misura stesso. Detto in modo statistico, il risultato ottenuto è compatibile con zero Newton di spinta ma anche con qualcosa diverso da zero.
Ovviamente, non voglio precludere nulla ma, allo stato attuale, questo motore non ha dato risultati che confermano quanto affermato. Visto l’interesse sulla cosa, sono sicuro che ci saranno ulteriori sviluppi nei prossimi mesi. Se così fosse, torneremo sull’argomento proprio per vedere se quanto affermato corrisponde al vero e, in tal caso, ragioneremo su effetti non considerati dalla fisica.

Scie chimiche: il silenzio non puo’ durare oltre!

10 Feb

Ormai da qualche anno gli amici, si fa per dire, complottisti non fanno altro che gridare e mostrare prove per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema delle scie chimiche. Siti internet, blog, forum, ecc tentano in tutti i modi di far capire alle persone questo immenso problema. Nuovo ordine mondiale, organizzazioni segrete, massoneria, scienza corrotta, piloti di linea, tutti soggetti coinvolti nel grande e diabolico progetto per utilizzare la geoingegneria per uccidere noi poveri esseri che abitiamo questo pianeta.

Dicamocelo, e’ veramente un problema serio. Proprio per questo motivo ne abbiamo parlato diverse volte con numerosi articoli:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

Il Dibromoetano e le scie chimiche

A-380 modificato per spargere scie chimiche

Scie chimiche, ora abbiamo la prova

L’accordo Italia-USA per spargere scie chimiche

Scie chimiche, la prova storica!

Scie chimiche con la scusa dei vaccini!

Noi, in prima persona, abbiamo infatti mostrato la serieta’ di questo problema. Quale problema? Semplice, quello di alcuni pazzi senza senno che continuano a gridare a gran voce senza mostrare la minima prova. Perche’ dobbiamo essere noi a dimostrare che le scie non esistono? Vi rendete conto l’assurdita’ di questa affermazione? Se io propongo una teoria o un’ipotesi mai avanzata prima, devo sforzarmi per cercare prove atte a dimostrare la veridicita’ delle mie affermazioni. Questo dovrebbe essere normale. Per le scie, invece, continuo a leggere affermazioni inverosimili di speculatori che chiedono alla scienza di dimostrare che le scie non esistono. Vi rendete conto? Se oggi scrivessi un articolo per dire che l’acqua va in salita ci credereste? Assolutamente no. Bene, l’assurdita’ delle affermazioni e’ del tutto paragonabile.

Perche’ ho definito questi soggetti “speculatori”? Semplice e scontato, sono persone che hanno preso, come si suol dire, la palla al balzo per guadagnare sulla credulita’ della gente. Come? L’ho detto numerose volte e continuero’ a ripeterlo: pubblicita’, banner, visite ai siti. Tutte cose che fanno guadagnare questi soggetti. Piu’ di qualche volta qualcuno ha provato a dire che anche questo blog e’ paragonabile perche’ nato per vendere un libro. Chi mi conosce e frequenta questo sito, sa bene quanta falsita’ ci sia in queste affermazioni. Ho scritto un libro? Certo. L’ho scritto per spiegare l’assurdita’ delle ipotesi sul 21 dicembre 2012. Proprio da questo libro e’ nato il blog. Inizialmente per pubblicizzare il libro ma, non sono mai stato un buon venditore, mi sono fatto quasi subito prendere la mano e il blog e’ cresciuto e si e’ sviluppato come una cosa a se stante. C’e’ un link alla fine di ogni articolo che rimanda alla pagina del libro? Vero anche questo ma, quando siete entrati su questo sito, vi ho chiesto di comprare il libro? Ho chiesto una prova d’acquisto? Assolutamente no e non lo faro’ mai. Qui ci sono piu’ di 600 articoli di scienza vera, liberamente fruibili da tutti senza spendere un euro e, cosa non da poco, senza che un euro entri nelle mie tasche.

Questo solo per fare un inciso e specificare, per l’ennesima volta, cosa significa fare divulgazione e non speculazione!

Perche’ torno nuovamente su queste tematiche? Qualche giorno fa, come mia abitudine, sono andato a “documentarmi” su quei simpatici siti per vedere le ultime novita’ del settore bufala. Trovo un articolo molto interessante che inizia in questo modo:

Era impossibile pensare ad un totale silenzio dei Media Nazionali riguardo al problema della Geo-Ingegneria Clandestina meglio conosciuta col nome SCIE CHIMICHE.

Un Tg nazionale parla di scie chimiche?

Leggo l’articolo e scopro che in realta’ non si tratta di un Tg nazionale bensi’ di un’emittente locale chiamata “Videolina”. Si tratta di una emittente privata della Sardegna. Per carita’, non voglio aggiungere bufale a bufale. Videolina non puo’ essere considerata una “piccola” emittente, come potete leggere vedendo la sua storia raccontata su wikipedia:

Wiki Videolina

Certo, da qui a definirla come un “Media nazionale” ce ne passa parecchio!

Per completezza di informazioni vi riporto anche il famoso servizio del Tg di Videolina in cui si fa questa presunta inchiesta sulle scie chimiche:

Come avete potuto vedere ed ascoltare vengono nuovamente chiamate in causa tutte le presunte “prove” gia’ piu’ volte sbugiardate negli articoli precedenti.

Perche’ un’emittente, anche se privata e regionale, parla di queste illazioni senza prova scientifica? Semplice, per lo stesso identico motivo che spinge i complottisti a creare siti, forum e blog: soldi! Come detto in numerose occasioni, quello delle scie chimiche e’ un business ricco e che fa aumentare gli ascolti. La colpa di questo non e’ certo di quelli che cavalcano l’onda, bensi’ di tutti quelli che ancora credono a queste affermazioni. Noi non vogliamo convincervi per partito preso ma, come fatto negli altri articoli, sbugiardando di volta in volta tutte le affermazioni. Non credete a me o a altri che dicono che le scie non esistono ma, per carita’, non credete neanche a coloro che vogliono inculcarvi questa idea. Dovete credere solo a voi stessi! Studiate, analizzate le prove, le affermazioni e, fatevi una vostra idea. Vi hanno convinto sull’esistenza delle scie chimiche? Come? Quali prove inconfutabili sono state mostrate? Personalmente, non ho visto nessuna prova se non affermazioni senza veridicita’ scientifica.

Tornando a Videolina, a riprova di quanto affermato sopra, non e’ assolutamente la prima volta che viene fatto un servizio di questo tipo. Basta fare una ricerca sulla rete per vedere quanti servizi sono stati fatti sulle scie chimiche:

Videlina, servizi scie

Come vedete le inchieste partono gia’ dal 2011.

Pensate sia la sola inchiesta fatta da questa emittente in cerca della verita’? Assolutamente no.

Questi sono i servizi sugli ufo:

Videolina, UFO

Questi quelli su Atlantide:

Videolina, Atlantide

Questi quelli sulle morie di animali:

Videolina, Moria animali

Devo continuare? Credo che questo sia sufficiente a farvi capire la tipologia di inchieste sul mistero fatte da Videolina. Ovviamente, di volta in volta, collaborano con le inchieste nomi “famosi” del complottismo italiano in cerca, ovviamente e come l’emittente, di pubblicita’ per i loro scopi lucrosi.

Prima di chiudere, vi segnalo anche un altro documento importante. Non tutti hanno la capacita’, la fantasia o i mezzi per costruire siti internet o mandare servizi televisivi. Visto che l’occasione e’ ghiotta, ognuno cerca di sfruttarla come puo’ inventandosi qualcosa di personale. Tra questi, c’e’ un presunto artista, tale Manlio Calafrocampano, che ha contribuito alla causa scrivendo e cantando un inno per i “guerrieri” che ogni giorno lottano per mostrare al mondo la verita’ sulle scie chimiche. Ecco a voi la canzone:

Canzone scie chimiche

Come avete visto, il titolo e’ “Scie Chimiche (HAARP)” ma si, perche’ non mettere dentro anche HAARP che fa tanto discutere! Ma chiamiamo il brano “scie chimiche, Haarp, NWO, alieni, CIA puzza VIA, scienziati assassini!”. In fondo, se dobbiamo fare pubblicita’, facciamola per bene!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il grande complotto delle mestruazioni

9 Dic

Nella sezione:

Hai domande o dubbi?

un nostro caro lettore ha fatto un domanda che in prima battuta mi ha lasciato un po’ sorpreso. Riassumendo, la domanda e’ molto semplice: e’ vero che le donne vegane non hanno mestruzioni perche’ queste sono una conseguenza dell’intossicazione alimentare dovuta ai cibi?

Come potete facilmente capire, il senso di questa domanda potrebbe in prima battuta sfuggire. Dal momento che il quesito veniva da un lettore assolutamente affidabile, ho cercato di capire da dove potesse venire una simile, quanto apparentemente assurda, affermazione. La risposta, come potete facilmente immaginare, e’ sempre la stessa: la continua ricerca del complotto in ogni cosa, che trova la sua massima espressione in questa potente arma che e’ il web.

Questa storia nasce da un articolo messo su internet dal titolo: “Mestruazioni, effetto dell’intossicazione dell’organismo”. La fonte iniziale dell’articolo, forse a causa degli insulti ricevuti, ha avuto il buon senso di eliminare la pagina quando ormai era pero’ troppo tardi. Se provate a cercare il titolo dell’articolo, trovate decine di siti che lo hanno copiato prima della cancellazione.

In soldoni, nell’articolo si dice che il ciclo mestruale delle donne non sarebbe affatto qualcosa di naturale ma solo una conseguenza dei contaminanti che ingeriamo con il cibo. Quali sono le prove portate a sostegno? Semplice, gli animali selvatici non hanno ciclo mestruale mentre quelli domestici si. Inoltre, gli animali che abbiamo in caso tendono sistematicamente ad ingrassare mentre quelli liberi in natura sono tutti in forma smaliante. Detto questo, le consegenze sono ovvie, a causa di quello che mangiamo, le donne tendono ad espellere gli ovuli non fecondati con emorragie e dunque anche ad avere una vita fecondative limitata. La controprova e’ molto semplice, le donne vegane, che dunque non assumono carne ne derivati manipolati dall’industria, non presentano ciclo mestruale. Come riportato nell’articolo, appena iniziata questo tipo di dieta, nel giro di qualche mese si vede il ciclo mestruale scomparire.

Perche’ tutto questo?

Sul web, come anticipato, si trova anche la ovvia risposta: e’ tutto un grande complotto. Anche in questo caso, il tutto nasce dalle multinazionali, in questo caso degli assorbenti, interessate a vendere i loro prodotti alle donne. Altri rincarano ancora la dose puntando il dito contro le solite organizzazioni non governative che vorrebbero sterminare la razza umana. Se, infatti, le donne potessero procreare per tutta la vita, la popolazione tenderebbe a crescere a dismisura.

Se siete sconvolti da quanto letto, avete sperimentato il mio stesso stato d’animo. Di tante bufale lette fino a questo punto, a questa spetta di sicuro un posto d’onore.

Non credo sia il caso di ricordare a qualcuno che il ciclo mestruale e’ del tutto naturale ed e’ implicito nel periodo fecondativo degli individui di sesso femminile. Anche gli animali, cosi’ come le donne, presentano ciclo mestruale o estrale. In alcuni casi, il periodo riproduttivo coincide proprio con il ciclo e viene indicato al maschio con chiari segnali. Gli animali domestici come cane e gatto hanno piccole perdite di sangue nel periodo in cui sono in calore, indicando dunque la fecondita’ dell’animale. Questo avviene negli animali domestici cosi’ come in quelli selvatici.

Credo che un articolo come questo debba contribuire solo a farci capire quanto assurdo e pericoloso possa essere il web. Ora, se vogliamo, questo e’ un caso talmente eclatante che chiunque poteva capire l’assurdita’ di quanto affermato soltanto ragionando. Fate pero’ attenzione, quanto detto non e’ assolutamente scontato. Se cosi’ fosse, l’articolo non sarebbe stato copiato cosi’ tante volte e non si avrebbero le discussioni che potete trovare sogliando la rete.

Purtroppo, di complotti inventati ce ne sono tantissimi e di tanto in tanto vengono ritirati fuori. Fate sempre attenzione a quello che leggete e cercate sempre di documentarvi in modo autonomo valutando attentamente le fonti che utilizzate.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Autostrade nei cieli cinesi?

4 Ago

Alcuni utenti mi hanno contatto via mail per mostrarmi una foto scattata in Cina, precisamente nella cittadina di Boao nella provincia di Hainan. Prima di qualsiasi cosa, credo sia interessante mostrarvi la foto:

Immagine scattata a Boao in Cina

Immagine scattata a Boao in Cina

Quando questa immagine e’ stata pubblicata su internet, si sono scatenate moltissime voci per cercare di spiegare l’origine di questa strana conformazione. In alcuni casi, si e’ fatto riferimento a questo feomeno come le “autostrade del cielo” per indicare il solco netto piu’ scuro che si vede nella foto.

Ovviamente, non sono mancate le ipotesi catastrofiste e complottiste sul fenomeno. C’e’ chi ha parlato di segno lasciato dal passaggio di navi aliene, chi parla di fenomeni di geoingegneria legati alle scie chimiche e anche chi fa riferimento a misteriosi fenomeni ottici dovuti a qualche nuova forma di inquinamento.

Come usanza del caso, molti siti concordano sul fatto che il fenomeno e’ del tutto nuovo, mai osservato e, soprattutto, non esiste una spiegazione scientifica.

Chi frequenta il blog da tempo sa bene che questo e’ lo scenario classico in cui siamo abituati a discutere. Ogni qual volta c’e’ un fenomeno non usale, e questo non significa raro, le voci che si rincorrono sono sempre piu’ o meno le stesse.

Ora, data la premessa, avrete gia’ capito che lo strano fenomeno apparso in Cina e’: conosciuto, spiegato e gia’ accaduto innumerevoli altre volte.

Non mi dilunghero’ molto nella spiegazione, perche’ in realta’ di fenomeni del genere ne abbiamo gia’ parlato in un’altra occasione. Ecco il post:

Questo deve essere un segno premonitore!

In questo articolo, parlavamo di un fenomeno molto simile a questo ed, in particolare, mostravamo anche tante altre immagini prese dalla rete con cieli nella stessa conformazione.

Cosi’ come avvenuto in Brasile, anche per il caso cinese dobbiamo appellarci ai raggi crepuscolari. Per essere precisi, nell’articolo precedente eravano di fronte a raggi anticrepuscolari, questa volta invece sono crepuscolari. Come visto, questi fenomeni si possono evidenziare in particolari condizioni quando il Sole e’ basso all’orizzonte, appunto durante il tramonto.

Ora pero’, la differenza sostanziale e’ che nel caso di raggi crepuscolari, le striature che si vedono sono molto luminose. Nel caso cinese, vediamo invece nell’immagine dei segni molto netti ma piu’ scuri rispetto al resto. La cosa non e’ affatto sorprendente ed e’ dovuta alla particolare conformazione atmosferica al momento dello scatto.

Come riportato da molte fonti, la foto e’ stata scattata al tramonto, ma erano presenti nubi negli strati alti dell’atmosfera ad una quota compresa tra 8000 e 12000 metri. In questo caso, i raggi crepuscolari vanno ad illuminare queste formazioni che pero’ proiettano verso il basso la loro ombra. Bene, le strisce piu’ scure che si vedono nella foto sono proprio dovute alle ombre delle nubi filamentose negli strati alti.

Data questa spiegazione, non c’e’ assolutamente nulla di straordinario nel fenomeno, se non l’impatto visivo. Come visto, si tratta d un fenomeno gia’ affrontato sul blog e la cui spiegazione scientifica e’ molto ben conosciuta e documentata. Se vogliamo, unica differenza rispetto al solito e’ la presenza di nubi negli strati alti che proiettano la loro ombra veso il basso. In questo caso, invece di avere strisce luminose abbiamo zone piu’ scure in cielo. Cosi’ come avviene per la zone cangianti in presenza di raggi crepuscolari, anche in questo caso, le strisce appaiono con contorni ben delimitati e proettive verso l’esterno.

Concludendo, non  c’e’ assolutamente nulla di sorprendente nel fenomeno apparso a Boao. La spiegazione e’ da ricercarsi nel fenomeno dei raggi crepuscolari, molto ben documentati e perfettamente compresi a livello scientifico.

 

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Lezione n.1: come cavalcare l’onda

20 Feb

Partiamo da quello che tutti ormai sanno, il 15 Febbraio 2013, sulla cittadina di Cheliabynsk, e’ caduto un meteorite che, oltre a diversi danni, ha causato il ferimento di circa 1500 persone. Di questo abbiamo parlato in questo post:

Pioggia di meteore in Russia

Il giorno dopo si e’ saputo che un altro meteorite e’ caduto anche su Cuba. In realta’, come visto in questo post:

Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

anche se la notizia si e’ diffusa in modo massiccio il giorno dopo, l’evento di Cuba e’ addirittura precedente, anche se solo di 2 ore, a quello russo. Proprio queste 2 ore di differenza ci hanno portato a credere che in realta’ potesse trattarsi di un pezzo dello stesso meteorite che si e’ staccato durante il viaggio del corpo principale, prima che questo andasse in pezzi sulla piccola cittadina russa.

Fin qui ci siamo e sembra tutto ok.

Ora, facciamo una piccola lezione catastrofista, come poter sfruttare al massimo queste notizie? Pubblicando uno, due, cinque articoli? Assolutamente no, non petete certo pensare di attirare l’attenzione delle persone proponendo sempre le stesse notizie. L’interesse in argomenti del genere si spegne dopo un paio di giorni. Dunque, qui interviene la genialita’ di tanti siti che quindi pensano bene di caricare la notizia in modo incredibile, ma soprattutto, di condirla di tante altre piccole notizie inventate o meno, ma comunque caricate di un enfasi incredibile.

Come visto sempre nell’articolo precedente, la prima cosa da fare per spaventare le persone e’ quella di inventare la storia del Dark Rift, facendo credere che la Terra stia entrando in una zona misteriosa quanto pericolosa del Sistema Solare e dunque nei prossimi anni molti altri meteoriti arriveranno. Come visto, quella del dark rift, cosi’ come la storia della cintura fotonica vista in questo post:

La cintura fotonica!

sono solo delle invenzioni senza alcun fondamento scientifico create solo per aumentare il terrore nelle persone.

Ora, come se questo non bastasse, negli ultimi giorni sarebbero arrivati moltissimi altri meteoriti sulla Terra. Tra questi, i piu’ pubblicizzati sono stati quello in California e quello in Arabia Saudita. Non sto scherzando, basta fare un giro sui tanti siti catastrofisti per trovare notizie riguardanti queste cadute.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo?

Ovviamente i filmati che trovate in rete sono reali, ma questo non significa assolutamente che sia aumentato il numero di meteoriti che arrivano sulla Terra, cosa che dovrebbe confermare l’altra teoria assurda del dark rift.

La spiegazione e’ molto semplice. A questo punto, anche se vedete una stella cadente, non e’ piu’ tale, ma un pericoloso meteorite che si abbattuto sulla casa vostra. Come visto in altri post, durante il suo percorso, la Terra si trova molto spesso a passare attraverso sciami cometari, dovuti, ad esempio, ai resti di oggetti massivi andati distrutti o anche a zone particolari del Sistema Solare. Famoso in questo caso e’, ad esempio, il caso delle Perseidi responsabii delle “Lacrime di San Lorenzo”. In questo senso, quando piu’ e quando meno, ma non e’ assolutamente improbabile, vedere stelle cadenti da Terra. Il passaggio attraverso questi sciami, aumenta sensibilmente la probabilita’ di vedere un bolide, cioe’ un oggetto piu’ massivo della media che entra nella nostra atmosfera e da vita ad una lunga coda visibile anche per qualche secondo.

Di esempi di bolidi abbiamo parlato in questi post

Bolide a Novara?

Meteorite in Inghilterra provoca terremoti?

Palla di Fuoco nei cieli del Sud Italia

Altro bolide in Sicilia?

Anche in questo caso, avremmo potuto creare un caso mediatico martellando le persone sui bolidi e sulla probabilita’ di collisione con una meteora.

Perche’ prima no e ora si?

In questo caso, ovviamente, il discorso e’ diverso. Parlare di bolidi e pubblicizzarli serve solo a tenere alta l’allerta delle persone e a richiamare l’attenzione qualora si dovesse affievolire.

Se volete questa e’ una vecchia tecnica giornalistica dura purtroppo a morire. Non sto dicendo che vengono pubblicate notizie false, ma solo che le notizie vengono scelte e pubblicizzate in base alla moda del momento. Se accade una cosa eclatante, o che fa scalpore, state sicuro che nei giorni successivi, magari con intensita’ minore, ma accadranno decine di altri casi come quello iniziale. Possiamo defire questo fenomeno come un “giornalismo fashion”, piu’ intento a seguire la moda piuttosto che le notizie in se’. Il giornalismo fashion e’ una delle tecniche alla base dei siti catastrofisti e che in questi giornisi sta molto utilizzando per la questione meteoriti.

Concludendo, fate molta attenzione, sempre, a tutto quello che cercano di propinarvi. Purtropppo il mondo e’ pieno di furbi pronti a speculare sulla vostra pelle e magari sulle vostre paure pur di avere un tornaconto personale. Visto come sta andando, credo che ancora per diversi giorni sentiremo parlare di asteroidi, meteoriti e bolidi. Fate attenzione e non fatevi spaventare da quello che leggerete.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

Marsili: una fonte di energia enorme!

2 Feb

Diverse volte, in passato, abbiamo parlato del vulcano Marsili. Come sappiamo, con questo nome intendiamo il piu’ grande vulcano sottomarino d’Europa, un sistema attivo e potenzialmente pericoloso. Nonostante questo, abbiamo evidenziato come false tutte quelle notizie che vorrebbero il Marsili sul punto di eruttare o anche quelle fonti che parlano di un improvviso risveglio del vulcano:

Marsili e terremoto siciliano

– Il vulcano Marsili

– Immagine ricostruita del Marsili

– Il risveglio del Marsili

Perche’ torno a parlare del Marsili? Semplicemente perche’, negli ultimi giorni, molti siti hanno ricominciato a pubblicare notizie su questo vulcano, ed in particolare su un progetto che prevederebbe l’utilizzo del Marsili come sorgente di energia geotermica. Stando a quanto si legge in rete, sarebbero in corso pericolose perforazioni con lo scopo di sfruttare l’energia del vulcano per produrre corrente elettrica. Come potete facilmente immaginare, molti siti puntano il dito contro queste attivita’, sostenendo la pericolosita’ delle trivellazioni, dal momento che si sta toccando una potenziale bomba pronta ad esplodere.

Immagine ricostruita del vulcano Marsili

Immagine ricostruita del vulcano Marsili

E’ possibile che siano in corso attivita’ di questo tipo? C’e’ un rischio concreto che le trivellazioni possano causare l’eruzione del Marsili?

Premetto subito che la notizia e’ reale, esiste veramente un progetto per lo sfruttamento dell’energia geotermica del vulcano Marsili. Il progetto in questione si chiama “Marsili Project”, gestito e coordinato dalla Eurobuilding in collaborazione con l’INGV ma anche con diverse universita’ italiane.

Il sito internet del progetto e’ il seguente:

Eurobuilding, Marsili Project

Come si puo’ sfruttare questo vulcano per produrre energia elettrica?

Come visto nei post precedenti, quando parliamo di Marsili intendiamo un enorme vulcano lungo 70 Km e largo 30, posizionato circa 140 Km a Nord della costa Siciliana. La base del vulcano, sul fondo marino, si trova a circa 3000 m di profondita’, mentre la sua cima raggiunge i 500 metri dal livello del mare.

L’acqua che si infiltra all’interno del Vulcano, viene riscaldata fino a circa 400 gradi e portata a pressioni fino a 200 bar, ed e’ proprio questa che puo’ essere utilizzata per produrre corrente elettrica.

Perche’ si parla di perforazioni?

Il Marsili Project prevede la realizzazione di 5 pozzi, a circa 100Km dalla costa siciliana, che costituiranno il primo impianto off-shore di geotermia. Attraverso le perforazioni nella parte alta del vulcano, in cinque punti differenti, l’acqua ad alta pressione e riscaldata verra’ utilizzata per mettere in moto le turbine e produrre dunque corrente elettrica.

Proprio all’inizio di quest’anno sono iniziate le prime perforazioni per valutare la fattibilita’ del progetto e per avere una stima dei costi complessivi piu’ ragionevole.

Che vantaggio c’e’ nello sfruttare questa energia?

Solo per darvi qualche numero, con 5 pozzi, si e’ stimato di raggiungere una potenza elettrica di 200MW, valore confrontabile con una centrale nucleare di media-piccola taglia. Come potete capire, il potenziale di questa fonte di energia e’ davvero enorme. La corrente prodotta dal Marsili servira’ per il fabbisogno italiano e permettera’ in parte di diminuire la richiesta del nostro paese verso gli altri partner europei.

Inoltre, vi faccio notare che si tratta di un’energia assolutamente rinnovabile.

Sono pericolose le trivellazioni?

Cerchiamo di ragionare su quanto detto fino a questo punto. Come visto, parliamo di 5 punti di perforazione. Considerando le profondita’ del Marsili, e come si vede anche dal progetto presentato, i pozzi di trivellazione saranno nella parte superiore del vulcano. Gli studi condotti dall’INGV e dall’universita’ di Chieti, hanno mostrato come in questa zona la caldera si trovi a circa 10 Km dalla superficie del cono vulcanico. Ovviamente, sarebbe assurdo pensare di andare a bucare la caldera del vulcano per far fuoriuscire magma. Purtroppo su alcuni siti si cerca di proporre idee di questo tipo.

Per completezza, vi dico anche che la prima fase di esplorazione del Marsili e’ durata circa 5 anni, periodo in cui i tecnici della compagnia, insieme agli altri organi citati in precedenza, hanno fatto attente valutazioni del vulcano, ma anche valutato eventuali rischi comportati da queste procedure. Ovviamente, non sono stati evidenziati fattori di pericolosita’.

Solo per rispondere ad alcune ipotesi mosse in rete, la fase di studio del Marsili Project ha permesso di analizzare a fondo anche la storia pregressa del vulcano. In particolare, dall’analisi dei fondali, e’ stato evidenziato come il Marsili non abbia provocato assolutamente tsunami nel tirreno in tempi geologicamente vicini,al contrario di quanto sostenuto su diversi siti internet.

C’e’ anche un altro aspetto molto importante e da non sottovalutare. Gli studi in corso e le future installazioni offshore, permetteranno di installare una rete ancora piu’ fitta di monitoraggio del Marsili. I diversi punti utilizzati per le trivellazioni diverranno anche delle stazioni permanenti di analisi e controllo dell’attivita’ vulcanica nel Tirreno. Visto che in diversi post abbiamo parlato di prevenzione e di monitoraggio, questa e’ un ulteriore informazione degna di nota per questo progetto.

Concludendo, e’ vero che esiste il progetto per lo sfruttamento dell’energia geotermica prodotta dal Marsili. Poche settimane fa sono iniziate le perforazioni per lo studio e l’analisi dei depositi energetici. Come visto nell’articolo, queste attivita’ non presentano assolutamente nessun rischio dal momento che ogni mossa e’ stata studiata e valutata insieme ad un team di esperti. La futura produzione energetica, sempre che il progetto arrivi a conclusione, consentirebbe la produzione di energia elettrica per l’Italia, garantendo una riduzione della corrente acquistata da altri paesi europei. Il Marsili Project prevede inoltre l’intensificazione della rete di monitoraggio del vulcano, grazie anche alla realizzazione di stazioni permanenti di controllo dell’attivita’ vulcanica.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Avvistamenti UFO?

28 Gen

Negli ultimi tempi, ho ricevuto diversi messaggi di persone interessate a capire meglio i tanti avvistamenti UFO che ogni giorno ci vengono proposti. Come detto in altre occasioni, molte delle foto e dei video che appaiono in rete, in realta’ sono da considerarsi del tutto false e create “a mano” con programmi di grafica.

Esclusa questa categoria, ci sono invece tutta una serie di documenti, girati in buona fede, in cui appaiono oggetti strani che  possono far pensare a dischi volanti o comunque a qualcosa che non riusciamo facilmente ad identificare.

In un post precedente:

Lens Flare e avvistamenti UFO

abbiamo visto, ad esempio, il fenomeno dei “Lens Flare”, dovuti a difetti di elaborazione delle immagini. Come visto, questo effetto puo’ dar luogo a presunti avvistamenti UFO.

Rimanendo in tema, vorrei ora parlare di ORBS, BLURFO e RODS, nomi alquanto misteriosi che, come vedremo, rappresentano altre possibili cause di “avvistamenti UFO”.

Cominciamo dagli ORBS.

Con questo termine si intende l’effetto prodotto da oggetti fuori fuoco che possono apparire in foto scattate particolarmente con macchine compatte. In genere, questi oggetti compaiono come circolari a causa della riflessione della luce nel sistema delle lenti delle fotocamere.

Il fenomeno degli ORBS si manifesta particolarmente quando le foto vengono scattate all’interno di ambienti bui e con l’utilizzo del flash. In questo caso, gli ORBS possono essere provocati anche dal pulviscolo presente nell’aria e che riflette in modo anomalo la luce prodotta dal flash della camera.

Per capire meglio, vi mostro subito una foto che vale piu’ di mille spiegazioni:

Una foto contenente ORBS

Una foto contenente ORBS

Come si vede, il pulviscolo presente nell’ambiente buio riflette la luce provocando queste forme circolari nell’immagine. Forme ovviamente assenti quando si vede la stessa scena ad occhio nudo.

Meccanismo di formazione degli ORB. Fonte: Ceifan

Meccanismo di formazione degli ORB. Fonte: Ceifan

Gli ORBS possono provocare falsi avvistamenti quando si scattano foto verso il cielo notturno. In rete si trovano anche molte teorie fantasiose sull’origine degli ORBS, in particolare c’e’ anche chi parla di “spiriti” che si manifestano negli ambienti chiusi. Inutile dire che teorie del genere lasciano il tempo che trovano. Nell’immagine a fianco, vedete anche uno schema di riflessione della luce che spiega come si genera il fenomeno degli ORBS. Ovviamente, in un ambiente piu’ luminoso la riflessione della luce da parte del pulviscolo diviene molto meno intensa per cui difficilmente potrebbe risultare in un fenomeno tanto visibile come quello visto nella foto precedente.

Passiamo ora ai BLURFO, possibile causa di molti avvistamenti UFO.

Molte persone, parlando dei loro avvistamenti, dicono di non aver notato niente fintanto che non hanno scaricato le foto sul loro PC. In alcuni casi, si osservano strane macchie scure che passano ad una valocita’ molto sostenuta all’interno del campo visivo. Questi sono i cosiddetti BLURFO, dovuti, molto spesso, al passaggio di uccelli durante la ripresa di un video.

Cerchiamo di capire meglio.

Supponiamo di riprendere un video mettendo a fuoco un oggetto lontano. In questo caso, vi sara’ una zona prossima alla nostra videocamera fuori dalla messa a fuoco e che possiamo definire “BLURFO zone”. Bene, un qualsiasi oggetto che passa in questa area, non verra’ messo a fuoco e apparira’ come una forma del tutto indefinita e scura.

Questa immagine puo’ aiutare a capire meglio:

Spiegazione del fenomeno dei BLURFO. Fonte: Ceifan

Spiegazione del fenomeno dei BLURFO. Fonte: Ceifan

Nello schema viene fatto l’esempio di un uccello che passa nella BLURFO zone. Avendo impostato la messa a fuoco molto lontana, in base alla distanza a cui passerra’ l’uccello, questo potra’ risultare piu’ o meno sfocato formando un’immagine allungata e a volte frastagliata a causa del movimento delle ali. Al contrario, in presenza di un insetto, dunque piu’ veloce e con dimensioni minori, l’effetto potra’ risultare in una sorta di disco schiacciato e molto veloce nel video finale.

Inutile dire che molti video di avvistamenti che trovate in rete, sono proprio causati dal fenomeno dei BLURFO. Vi riporto anche un’immagine scattata con un panorama costiero, in cui si vede un uccello passare producendo una strana ombra:

Esempio di foto con BLURFO da uccello

Esempio di foto con BLURFO da uccello

Capite subito che, al contrario dei Lens Flare e degli ORBS, i BLURFO possono presentarsi anche in foto e video scattati in pieno giorno e con i panorami piu’ diversi. Proprio per questo motivo, molti video possono facilmente essere ricondotti e spiegati attraverso queste considerazioni.

Concludiamo dunque con i RODS.

Anche in questo caso, ci si riferisce ad un fenomeno molto spesso provocato da insetti ripresi con fotocamere e proprio per questo motivo alcuni tendono a confondere i RODS con i BLURFO. Tecnicamente, i due fenomeni sono diversi.

I RODS sono semplicemente insetti che appaiono come una scia durante il tempo di posa della ripresa. Il motivo di questo e’ da ricercarsi nella discrepanza tra il numero di fotogrammi con cui viene fatta la ripresa e, ad esempio, la velocita’ o la frequenza del battito di ali di alcuni insetti. Detto in altri termini, se un insetto sbatte le ali piu’ velocemente della frequenza di fotogrammi che utilizzate, questo puo’ risultare in una scia nera sulla ripresa o in una serie di chiaro-scuri sovrapposti dovuti al battito di ali.

Anche per i RODS vi riporto un’immagine che a suo tempo fece molto discutere. Si tratta di una ripresa di Baghdad al buio durante la Guerra del Golfo:

Esempio di foto con RODS provocati da insetto

Esempio di foto con RODS provocati da insetto

come vedete, la lunga scia che compare nella foto, e che secondo alcuni rappresenterebbe un missile o anche un disco volante intento a seguire le fasi dell’attacco, altro non e’ che un insetto che molto velocemente passa nel campo di ripresa della camera. In questo caso particolare, si nota anche l’effetto ondulato dovuto al battito di ali.

Concludendo, non vogliamo assolutamente partire dal presupposto che un qualsiasi avvistamento UFO sia un falso o una montatura mediatica. Gli esempi riportati pero’, ci aiutano a comprendere meglio alcuni fenomeni particolari che possono avvenire nel momento in cui scattiamo una foto o giriamo un video e che molto spesso possono farci pensare ad un avvistamento UFO. La conoscenza di queste problematiche, puo’ solamente aiutarci ad eliminare molti presunti avvistamenti e magari ragionare insieme su documenti inspiegabili o su cui e’ necessario ragionare meglio.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

Cimitero alieno in Messico

21 Gen

In questi giorni, ho ricevuto diversi messaggi che mi chiedevano di esprimere la mia opinione su un curioso ritrovamento avvenuto in Messico. In realta’, si tratta di una notizia di fine dicembre, ma visto l’interesse, e soprattutto la speculazione avvenuta, credo sia interessante raccontarvi questa vicenda.

Veniamo prima di tutto alla notizia.

Uno dei teschi ritrovati nel cimitero messicano

Uno dei teschi ritrovati nel cimitero messicano

In Messico, e precisamente nel piccolo villaggio di Onavas, e’ stato ritrovato un piccolo cimitero, a detta degi archeologi, risalente a circa 1000 anni fa, contenente 25 corpi. Cosa c’e’ di strano in questo avvenimento? Dei 25 corpi, 5 presentavano delle mutilazioni dentarie, mentre altri 13 avevan0 forme del cranio decisamente “strane”.

Guardando la foto riportata, non credo ci sia bisogno di dire il perche’ questo ritrovamento sia stato tanto pubblicizzato, ma soprattutto a cosa si e’ pensato, in rete.

Come vedete, i crani dei 13 corpi incriminati presentavano una scatola ossea molto allungata e le orbite oculari molto strette. Anomalie invece non riscontrate negli altri corpi rinvenuti nel sito in questione.

Molti siti hanno parlato di un cimitero alieno. Per essere precisi, il fatto di aver trovato nello stesso luogo di sepoltura corpi certamente umani e questi, a detta di alcuni, alieni, ha consolidato la tanta amata ipotesi che razze extraterrestri abbiano visitato in passato il nostro pianeta, integrandosi e convivendo per un certo periodo con gli abitanti del luogo.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo? Possibile che si tratta di corpi alieni?

Anche in questo caso, la risposta e’ ovviamente “no”. La notizia e’ reale, archeologicamente parlando, ma sono false le conclusioni a cui si e’ cercato di arrivare in rete.

Vediamo il perche’.

I 13 corpi incriminati, sono in realta’ perfettamente umani. La particolare forma del cranio osservata e’ dovuta ad una tecnica di deformazione ossea utilizzzata in passato da diverse civilta’.

Perche’ si ricorreva a queste deformazioni, non e’ in realta’ univoco. Diverse popolazioni utilizzavano queste tecniche per scopi diversi. In alcuni casi per la ricerca di un canone di bellezza del tempo. In altri casi, soprattutto per le deformazioni del cranio, si pensava che modificando la testa in questo modo si potesse aumentare l’intelligenza dell’individuo. In altri casi ancora, le deformazioni indicavano l’appartenenza ad una determinata casta o ad un particolare status sociale. Come vedete, non esiste una motivazione unica, per le diverse civilta’, per spiegare il perche’ di queste deformazioni.

Veniamo al dunque, concentrandoci sulle deformazioni craniche chiamate in causa in questo articolo.

Il cranio puo’ essere deformato in vari modi. Si puo’ ricorrere a stretti bendaggi per la compressione uniforme della testa, oppure aiutarsi mediante tavolette legate molto strette. In questo secondo caso, si possono ottenere anche effetti asimmetrici, come ad esempio una fronte molto alta, i lati della testa schiacciati o forme simili a cubi.

Tutte queste deformazioni vengono fatte su neonati prima che si chiudano le fontanelle craniche. In questo modo, le ossa del cranio non sono ancora perfettamente formate e risultano piu’ morbide e modificabili.

Perche’ questo ritrovamento non sorprende? Semplicemente perche’ le popolazioni precolombiane erano solite praticare deformazioni ossee. Per darvi un’idea, il piu’ antico cranio deformato, rinvenuto sempre in centro America, e precisamente in Peru’, risale a circa 8500 anni fa, dunque molto prima della datazione del cimitero di Onavas. Questo per farvi capire quanto e’ antica questa tecnica.

Esistono decine di ritrovamenti tra Messico, Guatemala, Peru’, ecc di luoghi di sepoltura in cui sono stati rinvenuti corpi con ossa deformate artificialmente. Pensate che esistono dei cimiteri in cui fino al 90% dei corpi presentavano deformazioni piu’ o meno evidenti.

Per chi volesse approfondire questi concetti, la distinzione tra le diverse deformazioni, ma anche le diverse tecniche utilizzate per provocarle, vi segnalo una pagina molto interessante, spero non per attuare le tecniche, creata dall’Universita’ di Padova per il Centro di Ateneo per i Musei:

UniPD Deformazioni

Come anticipato, molti altri popoli utilizzavano le deformazioni craniche, insieme anche ad altri tipi di “segnatura” artificiale. Per farvi un esempio, il popolo barbaro degli Unni era solito ricorrere alle deformazioni craniche, molto probabilmente, per evidenziare i giovani destinati al sacerdozio.

Deformazioni del cranio utilizzate in Congo

Deformazioni del cranio utilizzate in Congo

In alcuni casi, secondo la cultura o il popolo, le deformazioni craniche venivano anche associate a tatuaggi, piercing o anche mutilazioni di alcune parti del corpo, sempre per indicare uno status sociale o anche per una prova di coraggio dell’individuo.

Al giorno d’oggi, presso alcune popolazioni soprattutto africane, ancora si ricorre alla deformazione del cranio, principalmente per fini estetici. La tribu’ dei Mangbetu, in Congo, e’ solita ricorrere a queste tecniche utilizzando, come visibile nella foto, delle strette bende applicate ai neonati al fine di allungare simmetricamente il cranio.

Concludendo, non c’e’ assolutamente niente di particolare nel ritrovamento avvenuto in Messico. Specifichiamo che questa scoperta e’ molto importante dal punto di vista antropologico e archeologico, si tratta di un cimitero risalente a circa 1000 anni fa delle civilta’ occupanti l’area centro americana. I corpi ritrovati pero’ sono tutti di natura umana. Come mostrato nell’articolo, non sorprende affatto l’aver ritrovato corpi deformati dal momento che tecniche di questo tipo erano spesso utilizzate in epoche e luoghi diversi per scopi altrettanto vari. Ancora oggi, in alcune piccole popolazioni, si ricorre a deformazioni artificiali delle ossa del corpo.

Quello che ha caratterizzato questa notizia, e’ stata solo l’enorme pubblicita’ fatta sulla rete da tantissimi siti. Il perche’ di questo? Come detto all’inizio, il ritrovamento e’ stato fatto intorno alla fine di Dicembre, dunque in concomitanza con la fine del calendario Maya di cui spesso abbiamo parlato. La notizia in questione e’ stata solo pubblicizzata al fine di aumentare l’interesse della gente, incrementando la tanta confusione creata appositamente in rete.

 

 

 

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