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Un asteroide ci distruggera’, parola di Gesu’

24 Apr

Nella nostra sezione:

Hai domande o dubbi?

un affezionato lettore ci ha chiesto maggiori spiegazioni riguardo una nuova presunta profezia che sta spopolando sul web.

Di cosa si tratta?

Come detto anche nel commento, l’argomento della profezia e’ senza dubbio inflazionato e gia’ abusato ma le modalita’ sono invece abbastanza interessanti. Senza tergiversare troppo, vi riporto le testuali parole da cui e’ nato questo nuovo caso mediatico:

That’s what Jesus himself said! So, hey, just get ready. Get right. And stay right with the Lord. It could be next week, it could be 1,000 years from now. But nevertheless, we want to be ready whenever the Lord says, ‘I’m wrapping it up, and it’s time to come home.

In sintesi, il Signore, si, proprio “Signore” con la lettera maiuscola, ci dice di stare attenti perche’ la Terra sara’ distrutta da un asteroide di grandi dimensioni. Quando avverra’ questo? Come potete leggere, potrebbe accadere la prossima settimana o tra 1000 anni, ma questo e’ il modo in cui la Terra e l’umanita’ verranno distrutti.

Bhe’, detto questo, se si parla di una settimana o 1000 anni dove sarebbe il problema?

Su questo blog, diverse volte abbiamo parlato di asteroidi, meteoriti ma soprattutto di eventuali studi fatti per pensare una ipotetica difesa qualora il nostro pianeta fosse minacciato dalla collisione di un qualcosa proveniente dallo spazio:

Asteroidi: sappiamo difenderci?

Tutto liscio fino al 21/12?

2012 DA14: c.v.d.

E alla fine Nibiru e’ un asteroide!

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Effetti di un impatto con Nibiru

Ora, quando parliamo di eventuali sistemi di difesa, non stiamo ragionando su affermazioni senza senso pronunciate da qualche blog ma di vera scienza. La probabilita’ che un corpo di notevoli dimensioni, cioe’ in grado di causare danni tangibili al pianeta, possa arrivare sulla Terra e’, al contrario di quanto afferma qualcuno, bassa ma non nulla, come invece vorrebbe farvi credere qualcun altro. Pensare che questa possibilita’ sia zero e’ scientificamente sbagliato. Tra l’altro, il miglioramento dei nostri sistemi osservativi ha consentito di ottenere un database molto vasto di NEO, cioe’ oggetti vicini alla Terra e proprio da questi studi ci si puo’ rendere conto che “potrebbe” accadere.

Come si reagisce di fronte a questo?

Il paragone da fare e’ molto semplice: uscendo di casa esiste la probabilita’ che vi cada una tegola in testa. Evitate di uscire per questo motivo? Non credo proprio. Allo stesso modo, sapere che un meteorite potrebbe impattare la Terra, ci deve spingere a pensare sistemi eventuali per scongiurare il pericolo. Solo in questo modo, se mai dovesse accadere, saremmo in grado di prendere le dovute precauzioni.

Detto questo, credo che il discorso sia molto chiaro ma, per dovere di cronaca, torniamo alla profezia da cui siamo partiti. Il Signore, sempre lettera maiuscola, avrebbe detto quanto riportato. Davvero? A chi lo avrebbe detto?

Purtroppo, il Signore non organizza conferenze stampa ma lo avrebbe comunicato, non si sa come, a Marion Gordon Robertson, per gli amici Pat. Chi sarebbe questo tizio? Praticamente, possiamo definirlo un “televangelista”, cioe’ uno di quelli che vanno in TV e predicano in trasmissioni apposite. In questo caso, Pat conduce una trasmissione negli Stati Uniti,  The 700 Club, seguitissima e che va in onda da moltissimi anni. Per chi non lo conoscesse, Robertson oltre a fare le sue prediche in TV, e’ uno di quelli a cui piace annunciare eventi, sempre a nome e per conto del Signore. In passato, si e’ gia’ lanciato in annunci per il giorno del giudizio ma nel suo curriculum non mancano profezie politiche sull’elezione del presidente o di attacchi terroristici nei confronti dell’America.

Questa volta pero’, mi sento di spezzare una lancia, magari mezza, a favore di Pat. Come riportato, lui parla di evento tra una settimana o 1000 anni. Da questa affermazione, e il capostite e’ stato l’Huffington post americano, ne e’ nato un corri corri su web creando il caso mediatico annunciando la fine del mondo per la prossima settimana. Purtroppo, questa e’ l’ennesima riprova della voglia di catastrofismo che ormai imperversa e a cui molti giornali, anche molti quotidiani italiani hanno diffuso la notizia, si sono attaccatti con le unghie.

Perche’ il buon Robertson avrebbe fatto una dichiarazione del genere proprio ora? Anche questo e’ semplice e ben comprensibile. Proprio in queste settimane e’ uscito un nuovo libro di Pat dal titolo “The End of the Age”, cioe’ la “fine dei tempi”. Credo che il titolo del libro faccia ben capire il suo contenuto e soprattutto perche’ l’annuncio fatto possa fungere da volano per le vendite.

Concludendo, siamo di fronte alla solita bufala annunciata da qualcuno e a cui tanti si rifanno creando il caso mediatico. Questo e’, purtroppo, come gia’ discusso, il rovescio della medaglia della nostra era digitale. Sparando una cavolata in rete, ci vuole poco, soprattutto in questo periodo storico, perche’ questa diventi “virale”, come dicono gli esperti, e tutto il gregge la riporti senza neanche ragionarci su.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Scie chimiche: il silenzio non puo’ durare oltre!

10 Feb

Ormai da qualche anno gli amici, si fa per dire, complottisti non fanno altro che gridare e mostrare prove per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema delle scie chimiche. Siti internet, blog, forum, ecc tentano in tutti i modi di far capire alle persone questo immenso problema. Nuovo ordine mondiale, organizzazioni segrete, massoneria, scienza corrotta, piloti di linea, tutti soggetti coinvolti nel grande e diabolico progetto per utilizzare la geoingegneria per uccidere noi poveri esseri che abitiamo questo pianeta.

Dicamocelo, e’ veramente un problema serio. Proprio per questo motivo ne abbiamo parlato diverse volte con numerosi articoli:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

Il Dibromoetano e le scie chimiche

A-380 modificato per spargere scie chimiche

Scie chimiche, ora abbiamo la prova

L’accordo Italia-USA per spargere scie chimiche

Scie chimiche, la prova storica!

Scie chimiche con la scusa dei vaccini!

Noi, in prima persona, abbiamo infatti mostrato la serieta’ di questo problema. Quale problema? Semplice, quello di alcuni pazzi senza senno che continuano a gridare a gran voce senza mostrare la minima prova. Perche’ dobbiamo essere noi a dimostrare che le scie non esistono? Vi rendete conto l’assurdita’ di questa affermazione? Se io propongo una teoria o un’ipotesi mai avanzata prima, devo sforzarmi per cercare prove atte a dimostrare la veridicita’ delle mie affermazioni. Questo dovrebbe essere normale. Per le scie, invece, continuo a leggere affermazioni inverosimili di speculatori che chiedono alla scienza di dimostrare che le scie non esistono. Vi rendete conto? Se oggi scrivessi un articolo per dire che l’acqua va in salita ci credereste? Assolutamente no. Bene, l’assurdita’ delle affermazioni e’ del tutto paragonabile.

Perche’ ho definito questi soggetti “speculatori”? Semplice e scontato, sono persone che hanno preso, come si suol dire, la palla al balzo per guadagnare sulla credulita’ della gente. Come? L’ho detto numerose volte e continuero’ a ripeterlo: pubblicita’, banner, visite ai siti. Tutte cose che fanno guadagnare questi soggetti. Piu’ di qualche volta qualcuno ha provato a dire che anche questo blog e’ paragonabile perche’ nato per vendere un libro. Chi mi conosce e frequenta questo sito, sa bene quanta falsita’ ci sia in queste affermazioni. Ho scritto un libro? Certo. L’ho scritto per spiegare l’assurdita’ delle ipotesi sul 21 dicembre 2012. Proprio da questo libro e’ nato il blog. Inizialmente per pubblicizzare il libro ma, non sono mai stato un buon venditore, mi sono fatto quasi subito prendere la mano e il blog e’ cresciuto e si e’ sviluppato come una cosa a se stante. C’e’ un link alla fine di ogni articolo che rimanda alla pagina del libro? Vero anche questo ma, quando siete entrati su questo sito, vi ho chiesto di comprare il libro? Ho chiesto una prova d’acquisto? Assolutamente no e non lo faro’ mai. Qui ci sono piu’ di 600 articoli di scienza vera, liberamente fruibili da tutti senza spendere un euro e, cosa non da poco, senza che un euro entri nelle mie tasche.

Questo solo per fare un inciso e specificare, per l’ennesima volta, cosa significa fare divulgazione e non speculazione!

Perche’ torno nuovamente su queste tematiche? Qualche giorno fa, come mia abitudine, sono andato a “documentarmi” su quei simpatici siti per vedere le ultime novita’ del settore bufala. Trovo un articolo molto interessante che inizia in questo modo:

Era impossibile pensare ad un totale silenzio dei Media Nazionali riguardo al problema della Geo-Ingegneria Clandestina meglio conosciuta col nome SCIE CHIMICHE.

Un Tg nazionale parla di scie chimiche?

Leggo l’articolo e scopro che in realta’ non si tratta di un Tg nazionale bensi’ di un’emittente locale chiamata “Videolina”. Si tratta di una emittente privata della Sardegna. Per carita’, non voglio aggiungere bufale a bufale. Videolina non puo’ essere considerata una “piccola” emittente, come potete leggere vedendo la sua storia raccontata su wikipedia:

Wiki Videolina

Certo, da qui a definirla come un “Media nazionale” ce ne passa parecchio!

Per completezza di informazioni vi riporto anche il famoso servizio del Tg di Videolina in cui si fa questa presunta inchiesta sulle scie chimiche:

Come avete potuto vedere ed ascoltare vengono nuovamente chiamate in causa tutte le presunte “prove” gia’ piu’ volte sbugiardate negli articoli precedenti.

Perche’ un’emittente, anche se privata e regionale, parla di queste illazioni senza prova scientifica? Semplice, per lo stesso identico motivo che spinge i complottisti a creare siti, forum e blog: soldi! Come detto in numerose occasioni, quello delle scie chimiche e’ un business ricco e che fa aumentare gli ascolti. La colpa di questo non e’ certo di quelli che cavalcano l’onda, bensi’ di tutti quelli che ancora credono a queste affermazioni. Noi non vogliamo convincervi per partito preso ma, come fatto negli altri articoli, sbugiardando di volta in volta tutte le affermazioni. Non credete a me o a altri che dicono che le scie non esistono ma, per carita’, non credete neanche a coloro che vogliono inculcarvi questa idea. Dovete credere solo a voi stessi! Studiate, analizzate le prove, le affermazioni e, fatevi una vostra idea. Vi hanno convinto sull’esistenza delle scie chimiche? Come? Quali prove inconfutabili sono state mostrate? Personalmente, non ho visto nessuna prova se non affermazioni senza veridicita’ scientifica.

Tornando a Videolina, a riprova di quanto affermato sopra, non e’ assolutamente la prima volta che viene fatto un servizio di questo tipo. Basta fare una ricerca sulla rete per vedere quanti servizi sono stati fatti sulle scie chimiche:

Videlina, servizi scie

Come vedete le inchieste partono gia’ dal 2011.

Pensate sia la sola inchiesta fatta da questa emittente in cerca della verita’? Assolutamente no.

Questi sono i servizi sugli ufo:

Videolina, UFO

Questi quelli su Atlantide:

Videolina, Atlantide

Questi quelli sulle morie di animali:

Videolina, Moria animali

Devo continuare? Credo che questo sia sufficiente a farvi capire la tipologia di inchieste sul mistero fatte da Videolina. Ovviamente, di volta in volta, collaborano con le inchieste nomi “famosi” del complottismo italiano in cerca, ovviamente e come l’emittente, di pubblicita’ per i loro scopi lucrosi.

Prima di chiudere, vi segnalo anche un altro documento importante. Non tutti hanno la capacita’, la fantasia o i mezzi per costruire siti internet o mandare servizi televisivi. Visto che l’occasione e’ ghiotta, ognuno cerca di sfruttarla come puo’ inventandosi qualcosa di personale. Tra questi, c’e’ un presunto artista, tale Manlio Calafrocampano, che ha contribuito alla causa scrivendo e cantando un inno per i “guerrieri” che ogni giorno lottano per mostrare al mondo la verita’ sulle scie chimiche. Ecco a voi la canzone:

Canzone scie chimiche

Come avete visto, il titolo e’ “Scie Chimiche (HAARP)” ma si, perche’ non mettere dentro anche HAARP che fa tanto discutere! Ma chiamiamo il brano “scie chimiche, Haarp, NWO, alieni, CIA puzza VIA, scienziati assassini!”. In fondo, se dobbiamo fare pubblicita’, facciamola per bene!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Oggi a pranzo: hamburger di staminali!

6 Ago

Ragioniamo un attimo sul futuro della civilta’ umana. Cosa potrebbe succedere da qui a pochi anni? Se non mettiamo un freno, l’inquinamento distruggera’ il nostro pianeta. Vero. Poi? La popolazione umana continua a crescere nel tempo. Anche questo e’ vero, ed e’ un problema molto importante da seguire. Inoltre, dobbiamo ragionare su una cosa: oggi come oggi, la percentuale di obesi continua a crescere. Questo e’, anche e purtroppo, un segno dell’aumentato benessere. Se non ci credete, la percentuale di persone sovrappeso sta crescendo a dismisura in quei paesi che una volta chiamavamo “economie emergenti” e che oggi possono considerarsi gia’ belle che emerse.

In questo scenario, nel giro di poco tempo, il cibo che siamo in grado di produrre non sara’ sufficiente a nutrire tutti. Questo non e’ assolutamente un problema da poco e, proprio per questo motivo, molti settori si stanno mobilitando per trovare una soluzione.

Solo poco tempo fa, avevamo parlato della possibilita’, spinta anche dalla FAO, di mangiare insetti:

Addio dieta mediterranea, da oggi insetti!

Come visto, a parte il retaggio culturale che possiamo avere, si tratta di alimenti molto disponibili, ricchi di nutrienti e, a detta di molti “assaggiatori”, dotati anche di un discreto sapore.

Rimanendo in questo ambito, proprio ieri c’e’ stata una dimostrazione molto importante a Londra: e’ stato cucinato e assaggiato il primo hamburger sintetico. Sicuramente, avrete letto la notizia.

Come riportato da molti quotidiani, si e’ riusciti a preparare il primo hamburger fatto in laboratorio. Questa polpetta e’ realizzata mettendo insieme cellule staminali prelevate da mucche e moltiplicate in vitro. Per completezza, si tratta di staminali miosatellitari prelevate dal collo di una mucca e cresciute in una coltura di siero fetale.

In questo modo, nel giro di tre mesi, si sono ottenute piccole palline di tessuto muscolare sintetico che poi sono state messe insieme per formare la polpetta da 140 grammi.

Il primo hamburger sintetico realizzato con cellule staminali

Il primo hamburger sintetico realizzato con cellule staminali

Come anticipato, non solo l’hamburger e’ stato preparato, ma e’ anche stato assaggiato da un gruppo di critici culinari a Londra e l’assaggio e’ stato trasmesso in diretta TV.

Risultato?

Stando a quanto riportato dai giornali, il sapore sarebbe quello della carne, anche se molto meno succulento. Perche’ questo? Biologicamente, il tessuto cosi’ ottenuto e’ tessuto muscolare puro, anche se sintetico. Quando mangiate un pezzo di carne, oltre al muscolo c’e’ il grasso, il sangue, ecc. Proprio la mancanza di queste componenti contribuisce al sapore insipido della carne.

Ad essere sinceri, anche il colore che avete vito nella foto riportata, rosso come la carne, e’ ottenuto con succo di barbabietola, utilizzato per scurire il tessuto altrimenti molto chiaro. Nella preparazione dell’hamburger sono poi state utilizzate spezie per insaporire.

Come avrete letto dai giornali, tra i maggiori finanziatori del progetto c’e’ anche il cofondatore di Google, Sergey Brin. Il costo di questo primo assaggio e’ stato di circa 250000 euro e, come visto, ci sono voluti tre mesi per far ottenre 140 grammi di tessuto muscolare.

Su internet, molti discutono questi numeri, parlando, ovviamente, dell’assoluta follia della ricerca e dell’inutilita’ date queste cifre. Ragioniamo un attimo insieme. Come visto, si tratta della prima prova condotta al mondo. Ovviamente, nell’ottica di una produzione di massa industriale, il costo sarebbe estremamente ridimensionato e la ricerca dovrebbe lavorare per accelerare il processo di accrescimento. Ragionare sui numeri odierni per il futuro e’ completamente fuorviante.

Ragioniamo invece su altri apsetti. Nel cappello introduttivo, parlavamo oltre che di alimentazione, di inquinamento. Bene, ad oggi, gli allevamenti di animali richiedono circa il 30% dei consumi di acqua potabile e mangiano il 70% dell’orzo e del frumento che coltiviamo. Inoltre, come sappiamo bene, le mucche sono responsabili del 39% dei rilasci di metano in atmosfera. Questo gas e’ uno dei piu’ pericolosi per l’effetto serra.

L’hamburger sintetico e’ stato prodotto non uccidendo neanche un animale. Come anticipato, su sapore, tempo, e soldi, ci si dovra’ lavorare molto, ma la strada imboccata e’ senza dubbio molto promettente.

Ovviamente, molti scettici parlano di soluzioni non sicure e di cui non si conosco gli eventuali effetti a lungo termine dell’ingerimento. Anche questo e’ vero, ma stiamo parlando di una fase di ricerca. Nessuno ha detto di andare domani al supermercato e comprare una polpetta di staminali. Stando alle cifre, si prevede che saranno necessari almeno altri 10-15 anni di ricerche per ottenere risultati quasi commercializzabili.

A mio avviso, queste ricerche sono fondamentali per arginare il problema, che al passare degli anni si fara’ sempre piu’ grave, del fabbisogno mondiale di cibo. L’hamburger di staminali potrebbe anche essere un’ottima soluzione per fornire proteine di origine animale nei paesi piu’ poveri.

Avrei anche un’altra cosniderazione, ma su cui mi piacerebbe ascoltare i diretti interessati. Dal momento che l’hamburger e’ prodotto senza uccidere neanche un animale, come si porrebbe un vegetariano di fronte a questa soluzione? Ovviamente, chi meglio di un vegetariano o di un vegano puo’ rispondere a questa domanda!

Concludendo, si e’ riusciti a produrre e assaggiare il primo hamburger sintetico fatto in laboratorio utilizzando cellule staminali. Dal punto di vista del sapore, i risultati non sono stati eccellenti, ma neanche disastrosi, e comunque ci si puo’ lavorare sopra. Ad oggi, sono stati necessari circa 250000 euro per ottenere 140 grammi di carne, cifra ovviamente intesa per la fase prototipale iniziale. Se pensiamo all’aumento della popolazione mondiale, alla crescita della percentuale di obesi e all’inquinamento prodotto dagli allevamenti animali, sicuramente la possibilita’ di produrre carne sintetica in un prossimo futuro, non e’ un’ipotesi da scartare anzi, va sicuramente incentivata e spinta in avanti. Magari, fra 20 anni, entrando in un ristorante invece della distinzione carne/pesce avremo insetti/carne sintetica.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Quando i giganti popolavano la Terra

7 Lug

Un nostro affezionato lettore, mi ha fatto una richiesta davvero interessante: mi e’ stato chiesto di parlare dei vari ritrovamenti che sarebbero stati fatti in giro per il mondo di scheletri di giganti. Sicuramente, avrete gia’ sentito questa storia, diverse trasmissioni TV e siti internet, ogni tanto ripropongono la storia del ritrovamento dei giganti. Stando a quanto si legge in rete, diversi musei custodirebbero molto gelosamente questi importanti ritrovamenti, ma senza renderli visibili al pubblico. Il motivo di questo? Semplice, sempre leggendo dalla rete e documentandosi su vari giornali, il tutto sarebbe dovuto ad un immensa copertura governativa. Perche’ tenere segreti gli scheletri dei giganti? Se questi corpi fossero reali, allora ci potrebbe essere stato un particolare periodo della civilta’, in cui la Terra era popolata da giganti. Questo metterebbe in discussione la teoria evoluzionistica ormai consolidata. Secondo altri poi, i corpi non sarebbero neanche di esseri umani. C’e’ chi parla di sopravvisuti di Atlantide, chi parla di alieni o chi tira fuori la storia degli antichi astronauti, cioe’ popolazioni extraterrestri che avrebbero visitato e soggiornato nel nostro pianeta convivendo insieme ad antichi popoli.

Tra l’altro, anche la letteratura classica e sacra e’ piena di racconti di giganti. Sia i greci che i romani parlano di giganti nei loro racconti mitologici. I giganti sono presenti diverse volte nella Bibbia cosi’ come nel Corano. Come e’ posibile che testi di popoli cosi’ diversi, che magari non sono mai entrati in contatto tra loro parlino degli stessi argomenti?

Cosa c’e’ di vero in tutto questo?

Per poter rispondere alla domanda, bisogna prima di tutto capire quando e’ iniziata la storia del ritrovamento di questi corpi.

Leggendo in rete, ci si accorge che il tutto e’ iniziato intorno al 2005, quando diversi giornali hanno pubblicato articoli sul ritrovamento di corpi di giganti. Questi scavi sarebbero stati fatti in India, in Sud America, in Arabia. Di volta in volta cambia il luogo del ritrovamento, ma se si vedono attentamente le foto, ci si accorge che si tratta sempre delle stesse prove fotografiche.

Come e’ possibile tutto questo?

In realta’, quella dei giganti e’ una bufala bella e buona che ogni tanto viene riproposta. Ultimamente anche una nota trasmissione televisiva italiana ne ha nuovamente parlato mostrando foto e documentazione reperita in rete. Scommetto che avete gia’ capito di quale trasmissione sto parlando. Per intenderci, quella che ha fatto del 21 dicembre 2012 il suo cavallo di battaglia salvo poi, qualche giorno prima, smentire tutto e sostenere che la loro tesi era che si trattasse di una bufala!

A differenza di tante altre storie raccontate fino a questo punto, per la storia dei giganti e’ possibile individuare anche la fonte primaria che ha messo in giro le foto. Questa volta pero’, il tutto non nasce per creare una bufala, ma per un concorso fotografico.

Le prima foto di ritrovamenti di giganti, sono state pubblicate dal sito Worth1000.com ed in particolare per un concorso fotografico indetto tra i migliori grafici della rete. Il tema del concorso era “Anomalie Archeologiche”. Bene, a questo concorso partecipo’ ache un utente chiamato IronKite con questa foto:

La foto del gigante che si trova in rete

La foto del gigante che si trova in rete

A riprova, vi riporto il link della foto sul sito in questione:

IronKite Worth1000.com

Dopo qualche anno dalla pubblicazione della foto, qualcuno ebbe la brillante idea di far girare l’immagine parlando appunto di un vero ritrovamento di giganti in India. Alcuni giornali indiani pubblicarono articoli su questo ritrovamento, parlando appunto di importante scoperta fatta. Ecco una foto di uno di questi articoli:

Il giornale locale che pubblico' la notizia del ritrovamento

Il giornale locale che pubblico’ la notizia del ritrovamento

Da qui in poi, la storia degli antichi giganti divenne un fenomeno mondiale.

Perche’ la bufala ebbe tanto successo?

Come riportato dagli articoli, l’esercito indiano avrebbe vietato l’ingresso al sito permettendo il passaggio solo dei giornalisti del National Geographic, che aveva l’esclusiva della scoperta e stava preparando un documentario bomba da mostrare in TV. Come potete facilmente immaginare, c’erano le prove fotografiche, c’era un importante testata internazionale, la storia non poteva che essere vera.

Purtroppo, al solito, molti giornali pubblicano notizie prese qua e la dalla rete, senza nemmeno preoccuparsi di verificare le fonti. Come visto tante volte su questo blog, questa usanza puo’ portare a degli strafalcioni veramente incredibili. Questo solo come monito a verificare sempre le notizie che leggete, qualunque sia l’origine della notizia.

Pensate che la storia suscito’ talmente tanto scalpore che il National Geographic, per salvaguardare la propria immagine, fu costretto a smentire in modo ufficiale un suo coinvolgimento nella storia.

Questo e’ il link al sito National Geographic in cui viene pubblicata la smentita:

NG, smentita Giganti

Come potete leggere, viene chiaramente detto all’inizio del pezzo “Il National Geographic non ha scoperto i resti di antichi giganti umani”. La stessa rivista, parla poi dell’origine della bufala parlando del corcorso indetto da Worth1000. Come potete leggere, lo stesso autore del fotomontaggio ha scritto al giornale per spiegare la sua totale estraneita’ alla bufala creata su internet.

Come e’ stata realizzata l’immagine?

Per curiosita’, vi dico che la foto e’ realistica perche’ e’ ricavata da una di un reale scavo archeologico negli Stati Uniti. Nell’originale, gli addetti stavano portando alla luce i resti di un mastodonte. Come potete immaginare, le dimensioni dello scavo erano dunque molto grandi. IronKite ha sovrapposto alle vere ossa, quelle di un corpo umano ingrandito fino a riempire lo scavo. Come evidenziato da diversi siti, dal punto di vista anatomico, questo e’ gia’ sufficiente per mostrare la bufala. Per come e’ fatto il corpo umano, non potrebbe esistere un uomo alto quasi 6 metri, come nella foto mostrata, semplicmenete allungando la sua altezza. Se fosse cosi, la struttura ossea si spezzerebbe sotto il peso del corpo stesso. Questo solo per capire che non puo’ esistere un essere umano alto 6 metri con lo stesso corpo di uno alto 2.

Girando in rete, si trovano anche foto diverse riepetto a questa da cui siamo partiti. In realta’, anche molte di queste provengono dallo stesso sito Worth1000 e sono relative a diverse edizioni dello stesso concorso. Solo per farvi qualche esempio, trovate in giro questa foto:

Foto dal concorso Anomalie Archeologiche. Fonte: Worth1000,com

Foto dal concorso Anomalie Archeologiche. Fonte: Worth1000,com

presa da qui:

Foto2, Worth1000

oppure questa foto:

Foto dal concorso Anomalie Archeologiche. Fonte: Worth1000,com

Foto dal concorso Anomalie Archeologiche. Fonte: Worth1000,com

presa da qui:

Foto3, Worth1000

Cosi’ come tante altre foto contenute nel sito che di volta in volta vengono prese e messe in rete. Spesso poi, c’e’ chi ci casca e magari ci organizza anche una puntata di una trasmissione televisiva in onda su canali nazionali.

Concludendo, non c’e’ nulla di vero nella storia dei corpi giganti ritrovati in giro per il mondo. Di tanto in tanto questa bufala viene riproposta in rete o da qualche giornale o trasmissione televisiva. Come visto, la fonte originale e’ solo un corcorso internet per elaborazioni grafiche. Purtroppo, l’autore della foto da cui siamo partiti, si e’ ritrovato, sua insaputa, in questa assurda bufala di cui si continua ancora a parlare su internet.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il canto delle sirene

1 Lug

Nella sezione:

Hai domande o dubbi

un nostro caro lettore, ha richiesto un argomento molto interessante. Solo qualche giorno fa, e’ andato in onda su Discovery Channel un documentario molto interessante dal titolo “Sirene: il mistero svelato”. Nella trasmissione veniva discussa la possibilita’ dell’esistenza delle sirene a seguito di diverse analisi scientifiche fatte nel corso degli anni.

Pensando alle sirene, abbiamo nella mente il ricordo di tanti raconti fantascientifici, epici o anche di cartoni animati. Proprio per questo motivo, pensiamo principalmente alle sirene come bellissime donne dall’aspetto umano, ma con la coda di pesce. In realta’, il documentario poneva l’attenzione sulla possibilita’ dell’esistenza di una specie acquatica umanoide, che vivrebbe sul fondo degli oceani.

Da dove nasce questa ipotesi?

L’idea di una razza di origine umana con sembianze di pesce, e’ in realta’ una teoria scientifica evoluzionistica di cui si e’ discusso molto diversi anni fa. Il primo a proporre questa teoria fu il biologo Hardy nel 1930. Come sappiamo, esistono diverse critiche alla teoria evoluzionistica classica, dal momento che mancano diversi anelli di congiunzione nella storia umana. L’idea di una scimmia che ad un certo punto si e’ evoluta per scendere dagli alberi, acquistare la posizione eretta e svilupparsi fino ad arrivare all’uomo moderno, presenta dei punti critici, da sempre al vaglio e allo studio degli esperti.

Proprio in questo contesto, si e’ discusso la possibilita’ che nel corso dei secoli ci sia stato un momento di separazione nell’evoluzione della specie umana, portando due strade diverse. Secondo questa teoria, una parte dei nostri antenati si sarebbero spinti vicino agli specchi d’acqua per la ricerca del cibo. Qui, cercando di rimanere sempre piu’ tempo sott’acqua, si sarebbe arrivati ad una seconda razza umana a meta’ con i pesci. Questa specie si sarebbe poi evoluta indipendentemente, andando ad abitare il fondo degli oceani e sviluppando una razza umanoide di tipo acquatico. Come detto, anche se sembrano racconti di fantascienza, stiamo presentando teorie reali proposte da studiosi seri.

In alternativa a questo scenario, ci sarebbe anche quello secondo il quale la separazione non sarebbe nata dalla terra verso il mare, ma viceversa. Questa e’ la teoria della “scimmia d’acqua”, secondo la quale l’uomo avrebbe vissuto negli oceani fino a quando una parte di umanoidi sarebbe uscita per cercare cibo, rimanendo sempre piu’ tempo in superificie, fino a svilupparsi in maniera autonoma. Quali sarebbero le prove a sostegno di questa ipotesi? In primis, la capacita’ degli esseri umani di trattenere il fiato per lungo tempo, molto piu’ di ogni altro mammifero terrestre. Inoltre, i depositi di adipe in parti specifiche del corpo, sarebbero un retaggio dell’isolamento necessario per nuotare nelle acque piu’ fredde. Sempre in questa chiave, la quasi scomparsa di peluria, sarebbe stata necessaria per limitare l’attrito durante il nuoto.

Come vedete, si tratta di teorie molto affascinanti, ma alle quali mancano importanti prove scientifiche. Quella della scimmia d’acqua e’ la teoria che poi ha portato alla discussione circa l’esistenza delle sirene, di cui parla proprio il documentario da cui siamo partiti.

A proposito del documentario, in realta’ si tratta di un documento americano in cui, in diverse parti, viene fatto ricorso alla computer grafica ma anche a fatti palesemente falsi. Fate attenzione, non voglio assolutamente denigrare quanto raccontato, ma, cosi’ come e’ avvenuto circa un anno fa quando e’ stato messo in onda per la prima volta in America, ci si e’ “dimenticati” di dire che in realta’ non si tratta completamente di documentazione scientifica. Gli autori del video, hanno realizzato questa opera semplicmente per risvegliare l’interesse sugli oceani e per far riflettere su quante specie ci possono essere ancora sconosciute nei fondali. Purtroppo, queste ricerche sono state poi mescolate al profano, creando una specie di film fantascientifico.

Per farvi un esempio, i documenti mostrati sullo spiaggiamento delle sirene, sono in realta’ dei falsi conclamati gia’ da tempo. Analogamente, diversi anni fa si era discusso del ritrovamento del corpo che vi voglio mostrare:

Il presunto cadavere di sirena

Il presunto cadavere di sirena

Anche in questo caso, si era tornati a parlare di sirene e della teoria della scimmia d’acqua. In realta’, come dimostrato gia’ da diverso tempo, si tratta solo di una trovata pubblicitaria. Il corpo e’ infatti stato creato da un appassionato di specie acquatiche che in realta’ preparara questi corpi per venderli online. La montatura del ritrovamento serve solo a pubblicizzare le sue opere.

Dal mio punto di vista, presentare in modo sbagliato il documentario, rischia solo di far apparire ridicole le ricerche condotte nel corso degli anni. A tal proposito, c’e’, ad esempio, il discorso sul segnale Bloop che molti ignorano. Nel 1997, mentre erano in corso degli studi sui segnali sonar da parte del NOAA, fu ascoltato un segnale che, ancora oggi, rimane di origine sconosciuta.

Andiamo con ordine.

Come evidenziato, i sonar possono provocare gravi danni agli animali acquatici dotati di un udito molto sensibile, tra questi, ad esempio, balene e delfini. Se questi animali si trovano molto vicini alal sorgente dell’emissione, possono scappare impauriti senza una direzione privilegiata. In tal senso, si possono avere fughe in direzione della costa che possono portare gli animali ad arenarsi. Esistono molti studi secondo i quali proprio l’utilizzo dei sonar sarebbe la causa degli spiaggiamenti che avvengono nel mondo e di cui abbiamo parlato qui:

Moria di delfini nel Tirreno

Altra moria, questa volta di Mante

Facendo questi studi, e’ possibile anche ascoltare il suono emesso da diverse specie marine con microfoni molto sensibili. Come anticipato, nel 1997, il NOAA ascolto’ anche un segnale di frequenza ultrabassa, di cui ancora oggi si ignora l’origine. Questo e’ appunto il segnale ribattezzato poi Bloop. Secondo alcuni ricercatori si sarebbe trattato di un segnale emesso da una specie sconosciuta. Questa teoria non e’ mai stata accettata perche’, secondo altri ricercatori, l’animale che avrebbe generato il suono sarebbe stato piu’ grande della balena azzurra, la piu’ grande specie conosciuta nei nostri mari. Ipotesi diverse vorrebbero il suono generato dalla caduta di ghiaccio ai poli dal momento che i microfoni utilizzati potevano captare sorgenti fino a 5000 Km di distanza. Questa e’ la reale storia dal punto di vista scientifico e, come visto, ancora oggi si ignora l’origine del suono, che ricorda molto il segnale WOW! di cui abbiamo discusso qui:

Il segnale WOW!

Ora, anche nel documentario, il tutto viene condito con ipotesi complottiste che rendono ridicola questa affascinante, e ancora non compresa, storia. Ad esempio, si parla di tecnici del NOAA che avrebbero sequestrato tutta la documentazione dei ricercatori che erano in possesso anche di un corpo di sirena. Come potete immaginare, secondo queste ipotesi, il suono sarebbe stato prodotto proprio dalle sirene, ma, come al solito, il governo avrebbe fatto sparire le prove perche’ e’ in possesso di una sirena viva, ecc. ecc. Insomma, la solita storia che conosciamo tutti.

Come detto, mescolare ipotesi scientifche con complottismo gratuito, rende solo ridicole queste ricerche che, come nel caso del segnale Bloop, presentano ancora dei lati non capiti. Senza ombra di dubbio, ci possono essere ancora tantissime specie sconosciute nei nostri oceani. Se solo pensiamo alla vastita’ dell’ambiente e alle diverse condizioni che si possono trovare spostandosi da zona a zona o anche alle diverse profondita’, sarebbe assurdo pensare di aver capito tutto e di aver individuato ogni possibile specie animale. Da qui a parlare di sirene, il salto e’ un po’ troppo grande.

Negli ultmi anni, il discorso sirene si e’ ripetuto con forza, proprio grazie alla messa in onda del documentario da cui siamo partiti. Solo per farvi capire la portata della cosa, circa un anno fa, dopo la messa in onda negli Stati Uniti, proprio il NOAA e’ stato costretto a mettere un comunicato ufficiale sulle proprie pagine internet per smentire l’ipotesi dell’esistenza delle sirene. Come potete immaginre, dopo la visione delle immagini, molte persone hanno chiamato i centrali del centro per sapere se veramente la teoria fosse vera e se l’agenzia avesse nelle proprie mani un corpo di sirena. Ora, la stessa cosa sta avvenendo in Italia dove molte persone si stanno interrogando sulla realta’ o meno delle informazioni contenute nel documentario.

Prima di concludere, tornando al discorso delle scimmie acquatiche, negli ultimi tempi, proprio a causa del ritrovato interesse su questi argomenti, sono tornate alla ribalta le “scimmie di mare”. I piu’ grandi sicuramente ricordano la martellante pubblicita’ degli anni ’70 in cui venivano proposte delle bustine contenenti acqua e uova di questi animali:

Scimmie di mare. Pubblicita' anni '70

Scimmie di mare. Pubblicita’ anni ’70

Come promesso, mettendo in acqua questa sostanza, si potevano allevare dei simpatici animali dalla forma umana e che potevano essere ammaestrati per fargli compiere le azioni che si volevano. Anche in Italia, furono vendute migliaia di queste bustine. Cosa contenevano in realta’? Oltre a normale acqua, in soluzione c’erano uova di Artemia Salina, un piccolo crostaceo le cui uova sono in grado di rimanere in stato di quiescenza per diverso tempo fino a quando non trovano le condizioni ideali per schiudersi. Infatti, mettendo le uova in acqua tra 25 e 30 gradi, nel giro di qualche giorno si potevano avere questi piccoli crostacei grandi piu’ o meno mezzo centimetro. Il discorso ammaestramento nasce perche’ se si mettono i crostacei al buio e si punta una torcia sull’acquario, questi seguono il fascio luminoso. Non si tratta di magia, ma del comportamento solito di questi animali. Negli ultimi mesi, piu’ di qualcuno ha riprovato a mettere in vendita queste famose bustine provenienti dalla Cina. Oggi, pero’, il commercio di uova di animali e’ vietato per cui tutte le bustine sono state sequestrate e tolte dal mercato.

Concludendo, il documentario andato in onda sulle sirene offre importanti spunti di riflessione, ma molte informazioni sono in realta’ frutto di elaborazioni. Originariamente, queste forzature erano state fatte solo per attirare maggiormente l’attenzione sui misteri degli abissi. Purtroppo, come spesso avviene, queste informazioni sono state poi utilizzate per far credere che ci siano le prove sull’esistenza delle sirene. Il discorso evoluzionistico sulle sirene, intese come scimme d’acqua, e’ in realta’ reale e frutto di ipotesi scientifiche di cui molto si e’ discusso negli anni passati. Purtroppo, cosi’ come per le scimmie di mare vendute negli anni ’70, ci sono sempre troppe persone pronte a speculare su questi argomenti piuttosto che presentarli cosi’ come sono, con il loro carico gia’ presente di mistero e di aspetti ancora da capire.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Dal turismo al trasferimento nello spazio

3 Mag

Solo pochi giorni fa, avevamo pubblicato questo articolo:

Dove andiamo in vacanza? Nello spazio!

Come visto, ci sono diverse compagnie private, prima tra tutte la Virgin Galactic di Branson, che si stanno dando battaglia per riuscire a portare i primi turisti nello spazio.

Se pensavate che questa fosse una follia, aspettate di leggere questa notizia e il turismo spaziale vi sembrera’ una passeggiata.

Se adesso vi dicessi che c’e’ la possibilita’ di andare a vivere su Marte in pianta stabile, ci credereste? Probabilmente no, magari anche a ragione, ma forse ci sbagliamo.

Nel 2012 e’ nata l’organizzazione MarsOne, con sede in Olanda, che ha come scopo quello di portare i primi coloni su Marte a partire dal 2023. Prima di pensare che vi stia prendendo in giro o che sia la solita bufala mediatica, magari creata per spillare qualche soldo alle persone, vi dico una serie di dettagli:

– MarsOne e’ una societa’ no profit

– la missione viene sostenuta dal premio nobel per la fisica Gerard ’t Hooft

– tra gli affereti alla missione ci sono ex ricercatori della NASA, tra cui Norbert Kraft, oggi direttore medico della MarsOne

Se prima pensavamo che il tutto fosse una presa in giro, leggendo queste considerazioni, e sono reali, qualche dubbio ci sta venendo.

Come detto, lo scopo di MarsOne e’ quello di creare la prima colonia di esseri umani sul pianeta rosso. La societa’ ha stretto contatti con la SpaceX, azienda privata operante proprio nel settore dei lanci spaziali privati e che fornirebbe tutti i componenti per la missione, tra cui navicelle Dragon per il trasporto fino a Marte.

Senza perderci in chiacchiere, vi illustro il programma della missione:

  • 2013: Verranno selezionati i primi 40 astronautie verrà costruito un modello in scala della colonia per garantire l’addestramento.
  • 2014: Verrà prodotto il primo satellite per le comunicazioni.
  • 2016: Una missione con rifornimenti verrà lanciata, contenente 2500 kilogrammi di cibo in una capsula Dragon, di SpaceX, modificata per l’occasione.
  • 2018: Verrà lanciato un rover per determinare la migliore posizione in cui disporre la colonia.
  • 2021: Altre sei capsule Dragon e un ulteriore rover verranno lanciati. Le capsule Dragon saranno così suddivise: due unità di sussistenza, due unità di supporto vitale e due unità di rifornimenti.
  • 2022: Un razzo Falcon Heavy della SpaceX lancerà il primo gruppo di quattro coloni.
  • 2023: I primi coloni atterrano su Marte con una capsula Dragon.
  • 2025: Arriverà un secondo gruppo di coloni.
  • 2033: La colonia raggiungerà i 20 individui

Come vedete, si fa sul serio e con un cronoprogramma molto aggressivo.

La prima cosa che ci viene in mente pensando a questa missione e’: quanti soldi ci vorrebbero per organizzare questa cosa? Stando a quanto riportato dalla MarsOne, solo per arrivare ai primi 4 coloni su Marte, servirebbero 6 miliardi di dollari. Dove verrebbero presi? Qui trovate la risposta piu’ bella, dalla televisione! La missione MarsOne sara’ una sorta di Grande Fratello spaziale e i diritti televisivi saranno venduti a caro prezzo. Secondo la societa’, sfruttando questo sistema, non ci saranno problemi nel reclutare i soldi necessari. Pensando alla nostra societa’ e al successo di programmi di questo tipo, sicuramente ci viene da dare ragione a questa affermazione.

Marte_colonia

Nel pieno rispetto del programma, e’ partito proprio in questi giorni il piano di reclutamento degli astronauti. Per candidarvi, basta caricare un breve video sulla pagina web della compagnia:

MarsOne recruitment

Requisiti? Avere un’era’ compresa tra 18 e 40 anni, godere di ottima salute e parlare fluentemente l’inglese. Lauree particolari? Conoscenze specifiche? Addestramento militare? Ore di volo? Assolutamente niente di tutto questo. La MarsOne assicura un programma di addestramento per costruire anche le figure professionali che serviranno su Marte. Purtroppo, l’inglese si deve sapere molto bene perche’ si prevede di utilizzare un equipaggio internazionale.

Dopo pochi giorni dall’apertura, la societa’ ha gia’ ricevuto qualcosa come 10000 candidature da tutto il mondo. Nel migliore stile Grande Fratello, le selezioni, o meglio il primo giro di scrematura, verrano fatte attraverso il voto su internet da parte delle persone. Chiunque, dunque, puo’ essere elettore e elegibile. Vi dico anche che, al momento, sono arrivate le candidature di soli 4 italiani. Considerando che la missione sara’ internazionale e che dovranno essere scelti 20 astronauti, le possibilita’ per noi sono ancora tutte aperte.

Sul sito della societa’ trovate anche un video di promozione che mostra tutte le fasi e come gli astronauti dovranno vivere su Marte:

Se state pensando di sottomettere la candidatura, e’ necessario che sappiate qualcosa in piu’ sulla missione.

L’aspetto piu’ importante di cui tenere conto, e’ la vostra convinzione psicologica. Come fare per mantenere i costi cosi’ bassi? Il problema principale di una missione umana su Marte e’ pensare ad una navicella in grado di affrontare 7 mesi di viaggio per andare e 7 per tornare e che sia in grado di garantire un carico di cibo per l’equipaggio. MarsOne ha risolto questo problema nel modo piu’ semplice: i biglietti sono di sola andata! Proprio cosi’, avete capito bene. Come potete vedere nel programma, la missione prevede dei lanci preventivi proprio per costruire la base e per organizzare la coltivazione di ortaggi sul pianeta rosso. La MarsOne dichiara di poter sfruttare l’abbondante acqua sotto forma di ghiaccio presente su Marte. Personalmente lo trovo un po’ azzardato, ma facciamo finta di nulla. Il volo e’ di sola andata, dunque, 7 mesi per raggiungere Marte e poi si vive sul pianeta rosso, senza possibilita’ di tornare a casa.

Ovviamente, gli astronauti avranno la possibilita’ di comunicare a Terra sfruttando comunicazioni satellitari, ma si deve tener conto di importanti fattori: i segnali avranno ritardi tra 5 e 20 minuti dovuti alla distanza. Non sara’ possibile navigare in rete in tempo reale, sarebbe troppo lento e dispendioso, ma le pagine saranno pre-caricate e rese disponibili in modalita’ off-line agli astronauti. Capite bene che le possibilita’ di comunicazione sono ovviamente ridotte all’osso.

Cosa prevede l’addestramento prima della missione? Come visto nel programma, e’ previsto un programma di 8 anni prima della partenza. Si trattera’ di una preparazione a tempo pieno, per cui gli aspiranti astronauti dovranno lasciare il proprio lavoro per dedicarsi completamente alla missione. Ovviamente questa fase sara’ pagata in modo da consentire ai selezionati di poter vivere prima della partenza.

La fase piu’ importante dell’addestramento e’ quella che riguarda la preparazione psicologica. Come potete immaginare, e’ necessario valutare al meglio i futuri coloni per selezionare individui realmente motivati ed in grado di affrontare un’esperienza del genere, quasi sicuramente a vita. In parallelo, i vincitori del biglietto di sola andata dovranno affrontare una preparazione tecnica su una vasta gamma di discipline e almeno due di loro dovranno essere in grado di poter riparare ogni componente della missione. Altri 2 dovranno invece affrontare una preprazione medica per far fronte alle emergenze ma anche alla normale routine della base. Nella colonia di 20, verranno poi addestrati esperti di esobiologia, fisica e altre discipline utili per capire e studiare l’ambiente di Marte.

Come anticipato, la parte psicologica e’ quella piu’ delicata e piu’ a rischio. Riguardo alle comunicazioni, ad esempio, gli astronauti verranno tenuti in isolamento per un periodo piu’ o meno lungo, facendoli comunicare con le famiglie simulando a Terra il ritardo di 20 minuti. Questo per capire le risposte psicologiche a questo allontanamento forzato da partenti e amici e valutare la reale compatibilita’ degli astronauti con la missione.

Ovviamente, anche dal punto di vista fisico, e’ necessaria una preparazione e una predisposizione a questo genere di vita. Un ambiente a ridotta gravita’, implica infatti una riduzione del tono muscolare e problemi ossei, tutti aspetti non trascurabili e di cui si deve tener conto.

Personalmente sono molto scettico su questa missione, ma soprattutto lo sono sul cronoprogramma cosi’ aggressivo. Sicuramente, la pubblicita’ e l’idea del reality consentira’ di ricavare i soldi necessari, ma, dal mio punto di vista, 6 miliardi di dollari non saranno sufficienti per portare nel 2023 i primi coloni su Marte. Inoltre, ci sono alcuni aspetti della missione che mi sembrano alquanto trascurati. E’ vero che sono stati pensati viaggi di rifornimento per i coloni, ma assicurare questo servizio a vita, o almeno finche’ non saranno sviluppate tecniche di autosostentamento, non credo sia cosi’ facile. Anche pensare di preparare l’orticello su Marte, non mi sembra cosi’ facilmente fattibile. Come vedete, di punti interrogativi ce ne sono ancora tanti, ma la cosa certa e’ che la MarsOne esiste veramente, ha preso contatti tangibili per la fornitura delle navicelle e sembra interessata a portare avanti il programma. A questo punto, chi vivra’ vedra’. La cosa piu’ importante e’ che le selezioni sono aperte e ci sono ancora pochi italiani che si sono fatti avanti. Se state pensando che sarebbe la vita giusta per voi, questo e’ il momento giusto per sottomettere la vostra candidatura.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Cercasi disperatamente “fine del mondo”

2 Mag

Come sapete, questo blog e’ nato inizialmente per analizzare tutte le profezie fatte per il 21 Dicembre, profezie quasi sempre di natura scientifica nate da ipotesi fantasiose e poi cresciute a dismisura grazie soprattutto al tam tam mediatico. Proprio partendo da questa pesudo-scienza, lo scopo principale del blog e’ quello di divulgare la vera scienza, cioe’ avvicinare i non addetti ai lavori ad argomenti tecnici e scientifici, spesso molto innovativi, che in altri modi risulterebbero ostici o poco affascinanti. Se volete, anche io mi sono approfittato della paura della fine del mondo per raggiungere uno scopo. Personalmente, mi piace pensare che la mia sia una colpa meno grave rispetto a tutti quelli che invece hanno sfruttato le paure delle persone al solo scopo di aggiungerne altre o commercializzare prodotti, dvd, corsi di sopravvivenza o anche solo per aumentare le visite ai propri siti.

Perche’ vi parlo di questo?

In questo articolo, vorrei fare una riflessione proprio riguardo la fine del mondo e il complottismo. Molto spesso, catastrofi e complotti sono legati tra loro. Una catastrofe imminente, apportata da qualcosa di non controllabile, e’ spesso accompagnata dal complotto di qualcuno che sa e che non vuole o non puo’ dirlo a tutti. Pensate ad esempio al tanto citato Nibiru. Questo pianeta ci dovrebbe arrivare in testa da un momento all’altro, anche se questo momento viene poi rimandato di volta in volta, ma ovviamente c’e’ chi sa la verita’ e non vuole dirla. Purtroppo, molto spesso, tra coloro che sanno e che tramano contro la povera popolazione tenuta nell’ignoranza c’e’ anche la scienza. Proprio queste supposizioni, non solo legate a Nibiru, hanno contribuito a creare un velo di mistero e una forte non fiducia delle persone nella ricerca scientifica. Se prima la scienza era quella che, attraverso le sue scoperte e le sue innovazioni, poteva farci vivere meglio, oggi la ricerca e’ comandata da qualche organismo misterioso che ne influenza l’andamento e decide cosa dire o non dire.

La prima domanda che mi sono posto e’ molto semplice: perche’ tanti vogliono una fine del mondo? Nonostante la semplicita’ della domanda, la risposta non e’ affatto banale. Se ci pensate bene, diverse volte abbiamo sentito parlare di probabile fine del mondo a causa di qualcosa, ma negli ultimi anni, quasi tutti i giorni, ci dovrebbe essere una fine causata da questo o quest’altro motivo. Pensandoci e’ come se le persone desiderassero la fine del mondo. Perche’ avviene questo?

Su questo argomento, non ci sono moltissimi studi psicologici, ma tutti sono concordi con una cosa: la disperata ricerca di una fine e’ sintomatica di uno stato irrequieto e non felice. Cosa potrebbe causare questa infelicita’? Negli ultmi anni, complice anche la crisi economica mondiale, molti non si sentono tranquilli e vedono un’insicurezza e una totale incertezza riguardo al futuro. Queste ansie, offrono proprio terreno fertile al catastrofismo. Secondo molti studi, una fine del mondo sarebbe vista come una fine delle sofferenze, ma anche come un obiettivo a breve scadenza da poter raggiungere. Detto in altre parole, la fine diverrebbe proprio lo scopo dell’esistenza.

Dal punto di vista medico, esiste una patologia, i cui casi sono notevolmente aumentati negli ultimi anni, chiamata “Sindrome di Cassandra”. I pazienti affetti da questa malattia, e spesso non sanno neanche di soffrirne, tendono a formulare sistematicamente previsioni avverse circa il loro futuro e quello degli altri. Psicologicamente, chi soffre di questa sindrome presenta stati fortemente depressivi da cui poi scaturisce la continua ricerca di una fine del mondo.

Sicuramente, la frenesia della nostra societa’, unita’ all’incertezza del futuro, contribuiscono notevolmente a determinare stati depressivi. Come detto prima, questo e’ il terreno piu’ fertile in cui far attecchiere idee catastrofiste.

Molto spesso, chi e’ spaventato dalla fine del mondo, non formula ipotesi perche’ il suo stato d’animo e’ tale da creare sfiducia in se stessi. Al contrario, tende ad informarsi su diversi canali, appagando pero’ la sua curiosita’ solo con le informazioni nefaste. Mi spiego meglio, se lo stato d’animo e’ negativo e tendente al catastrofismo, si cercheranno informazioni di questo tipo, non certo voci di smentita.

Ora, chi trae vantaggio da questo stato d’animo? Ovviamente coloro che sono pronti ad approfittare di questo disagio per il proprio interesse personale. Giornali, siti internet ma anche trasmissioni televisive hanno costruito una fortuna sfruttando le paure delle persone. Come guadagnano? Semplice, quando guardate una trasmissione TV, ci sono intervalli pubblicitari. Piu’ e’ alto lo share, maggiori sono i guadagni della rete. Se visitate un sito internet, generate traffico. Piu’ traffico c’e’, maggiore sono le royalties sulle pubblicita’. Ovviamente senza parlare di chi vende proprio i suoi prodotti. Dunque, mentre voi vi informate infliggendovi nuove pene e preoccupazioni, c’e’ chi guadagna speculando sul vostro stato d’animo.

Questo semplice meccanismo e’ noto come FUD, cioe’ Fear, Uncertainty and Doubt, paura, incertezza e dubbio. Generare paura dalla paura, creando incertezze ed insinuando il dubbio. Questo e’ quello che avviene negli ultimi tempi e che purtroppo tanti volponi hanno imparato a sfruttare.

Proprio da questi dubbi nascono poi le tante teorie complottiste. Quello che puo’ sembrare scontato, diviene in realta’ qualcosa di misterioso e orchestrato da altri. Piove, c’e’ il sole, tira vento, ci sono uragani? Sono fenomeni natuali? Assolutamente no, sono fenomeni generati da qualcuno che sta organizzando un complotto contro la societa’.

Ovviamente, non faccio di tutta l’erba un fascio, i complotti esistono e sono esistiti in passato, ma da qui a credere che tutto sia un complotto ce ne passa. Spesso, su molti studi, si punta il dito contro l’ignoranza delle persone, personalmente non credo che sia soltanto questo. Oggi come oggi, il livello di scolarizzazione e’ abbastanza elevato e conosco molte persone laureate che credono a diversi complotti.

Ecco qui che dunque lo sbarco sulla Luna non e’ mai avvenuto, durante l’inverno nevica perche’ qualcuno sta modificando il clima, ecc. Come sono costruiti questi complotti? Lo schema generale e’ quasi sempre lo stesso: per creare un buon complotto basta mettere in mezzo qualche potente stato o qualche servizio segreto o ente governativo. A questo punto, c’e’ quasi sempre una gola profonda, mai rivelata, che ha parlato del complotto e, quasi sempre, e’ stata uccisa. Questo e’, piu’ o meno, l’inizio di tanti complotti. Dal mio punto di vista, ruolo fondamentale in questo modus operandi e’ stato dato anche dai film di fantascienza che spesso seguono questo schema. Storicamente, il primo grande complotto dell’epoca moderna puo’ essere individuato nell’assassinio di Kennedy a Dallas. Su questo episodio, tanto e’ stato scritto e ancora molto se ne parla. Allo stesso modo, la morte di Diana, quella di Paul Mc Cartney, il gia’ citato sbarco sulla Luna, sono tutti complotti che affascinano e attirano sempre l’attenzione.

Nel quadro investigativo dei complotti manca pero’ sempre qualcosa di importante: le prove. Prendiamo ad esempio lo sbarco sulla Luna. Di questo abbiamo parlato in questo post:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Ora, nonostante le prove scientifiche a sostegno dello sbarco, c’e’ ancora chi crede che sia tutta una montatura. In questo senso, smentire il complotto, diviene a sua volta un complotto. Molto spesso, facendo io il ricercatore per professione, mi sono sentito dire che questo blog era stato creato soltanto per nascondere la verita’. Capite il controsenso? Le evidenze scientifche divengono parte di un complotto sostenuto invece senza una prova. In questo modo, ciascun complotto ne genera altri e poi altri ancora. In termini scientifici, abbiamo trovato qualcosa che si autosostiene.

Psicologicamente, e’ stato evidenziato come anche il complottismo nasconda forti insofferenze. Diversi studi evidenziano come gli accaniti sostenitori dei complotti, presentino insoddisfazioni legate al non raggiungimento degli obiettivi, sia personali che lavorativi. In tal senso, non si riesce a raggiungere quello che ci eravamo prefissati perche’ qualcuno ha tramato contro di noi, la nostra stessa vita non si e’ potuta realizzare a pieno a causa di un complotto ad opera di qualcun’altro.

Anche su questo punto, non sono perfettamente d’accordo, o meglio credo che la spiegazione non sia cosi’ semplice. Secondo me, sia il complottismo che il catastrofismo sono, soprattutto negli ultimi anni, alimentati dalla rete. Attraverso il nostro computer, possiamo aprire una finestra sul mondo che, se non usata correttamente, puo’ essere molto pericolosa. La rete e’ una fonte enorme di informazioni in cui pero’, ma e’ giusto che sia cosi’, chiunque puo’ scrivere quello che vuole. Spetta a noi saper distinguere tra notizie vere e false, ma soprattutto capire chi c’e’ dietro quello che stiamo leggendo.

Come ho scitto diverso tempo fa:

Il complotto del complottista

per tutti quelli che sono affascinati o spaventati dai complotti, vi invito a fare una riflessione: ma se il vero complotto fosse quello di chi vuole farvi credere nei complotti? Perche’ questo? Semplice, come detto prima, per lucrare sulle vostre paure e guadagnare. Prima di credere a qualcosa, ragionateci sopra, provate a leggere anche le ipotesi contrarie e solo a quel punto, decidete a cosa credere. Come e’ noto, una bugia ripetuta tante volte, finisce per diventare una verita’.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

La bufala dell’alieno pakistano

23 Apr

Devo ammettere che e’ sempre molto interessante andare a leggere le notizie che tutti i giorni vengono pubblicate dalla moltitudine di siti catastrofisti che sono sorti in rete. Negli ultimi giorni, purtroppo, questi servizi di “informazione” erano un po’ giu’ di corda e proponevano soltanto video di presunti avvistamenti da qualche parte del mondo, ma si avvertiva un senso di smarrimento per la mancanza di una notizia bomba che attirasse l’attenzione delle persone. Finalmente, negli ultimi giorni, la notizia e’ arrivata.

In diversi siti potete leggere una notizia clamorosa, in Pakistan un gruppetto di bambini avrebbe trovato il corpo di un alieno mentre stava giocando nelle campagne vicino a Tahora. Senza mezzi termini, si tratta certamente del corpo di una piccola creatura aliena. Purtroppo, dopo averlo trovato, i bambini si sarebbero divertiti a prendere a calci il piccolo corpo e per terminare in bellezza lo avrebbero anche bruciato. Certo, direte voi, i bambini pakistani sono un po’ teppistelli, ma la notizia non e’ certamente questa.

Non ci credete, ecco una foto del corpo alieno:

Il corpo alieno ritrovato in Pakistan

Il corpo alieno ritrovato in Pakistan

Si tratta di una piccola creatura alta appena 6 pollici, circa 15 cm, e dall’aspetto che non lascia sicuramente spazio a dubbi.

A sostegno dell’ipotesi aliena, la notizia del ritrovamento e’ stata addirittura data in un servizio andato in onda nel Primetime News Network Pakistan Reports, uno dei maggiori programmi di informazione pakistana. Ecco il video andato in onda e pubblicato su youtube in data 21 Aprile 2013:

Ora come la mettiamo? A questo punto non ci dovrebbero essere piu’ dubbi circa l’esistenza aliena.

Credo, che dal tono che sto usando, abbiate gia’ capito dove voglio andare a parare. Cosa c’e’ di strano in questa notizia?

Facciamo una piccola premessa. Come detto molte volte, soprattutto a tutti quelli che leggendo le notizie provenienti dai siti in questione vengono pervasi da uno stato di ansia, tutte, e dico tutte, le notizie pubblicate attraverso questi canali devono essere analizzate punto per punto per capire quanto di vero c’e’ in quello che vi stanno proponendo. Molto spesso infatti, i titoli sensazionalistici utilizzati nascondono bufale ancora piu’ sensazionali. Il suggerimento che posso darvi, e’ quello di leggere queste notizie in modo frivolo e di prendere questa attivita’ come un simpatico passatempo, solo per capire fino a che punto gli autori possono spingersi nel raccontare cavolate.

Detto questo, torniamo al piccolo alieno pakistano.

Di cosa si tratta?

Anzi, prima di dire di cosa si tratta, facciamoci un’altra domanda: la notizia e’ veramente degli ultimi giorni? Come potete immaginare, assolutamente no. Come premesso, da qualche giorno scarseggiavano notizie catastrofiste su cui speculare, per cui questi siti hanno deciso di ripescare nei loro archivi notizie vecchie sperando che molti le avessero dimenticate.

La notizia dell’alieno ritrovato in Pakistan dal gruppo di bambini e’ in realta’ del 2009, cioe’ di quasi 4 anni fa. Non ci credete? Vi riporto un altro video interessante:

senza vederlo tutto, si tratta esattamente dello stesso servizio che sarebbe andato in onda sulla TV pakistana. Ora, vi riporto il link di youtube dove trovate questo secondo video:

Video TV Pakistan

Guardate la data di pubblicazione: 28 Maggio 2009, proprio come anticipato. Lo stesso video e’ stato dunque semplicemente ricaricato su youtube negli ultimi giorni, spacciando la notizia come fresca. Unica differenza e’ che nel 2009 si parlava di 4 pollici di altezza, oggi di 6. Forse nel giro di 4 anni l’alieno e’ cresciuto, oppure si e’ tentato in modo becero di mescolare le carte.

A questo punto pero’, abbiamo dimostrato che il video non e’ recente, ma l’alieno ritrovato nel 2009 cos’era?

Essendo la notizia cosi’ vecchia, la spiegazione e’ stata data ormai da diversi anni. Il piccolo corpo che avete visto, altro non e’ che un pupazzetto di plastica. A riprova di questo, vi voglio mostrare un foto di confronto:

Confronto tra il corpo del video e il pupazzetto di plastica

Confronto tra il corpo del video e il pupazzetto di plastica

Quello ritratto e’ un normale pupazzetto di plastica raffigurante un alieno e largamente venduto anche in Pakistan. Ecco il “corpo” nelle sue dimensioni reali:

Il pupazzetto di plastica in vendita in Pakistan

Il pupazzetto di plastica in vendita in Pakistan

La colorazione piu’ scura del video e’ solo dovuta alle bruciature fatte durante il gioco dei bambini.

A maggior sostegno di questa spiegazione, vi riporto anche un video, sempre preso da youtube, pubblicato il 18 settembre 2010, in cui si vedono i bambini giocare con il pupazzetto dopo il trattamento di bruciatura:

A questo punto, non credo che ci siano piu’ dubbi circa la non fondatezza della notizia, ma anche sul fatto che si tratti di qualcosa di vecchio riproposto in questi giorni.

Concludendo, anche in questo caso molti siti catastrofisti si sono dimostrati non attendibili nel peggiore dei modi. Come detto prima, riflettete sempre su questo genere di notizie. Purtroppo, la cattiva informazione di questo tipo, riesce a far breccia in molte persone creando uno stato d’ansia per qualcosa che potrebbe accadere da un momento all’altro. Non fidatevi di quello che viene scritto, ma non perche’ questo sia sbagliato a priori, anche questo atteggiamento non sarebbe corretto. Semplicmente, prima di prendere per buona qualsiasi notizia, fatevi sempre delle domande e cercate di informarvi in modo autonomo, parallelamente a questo genere di siti. Solo in questo modo potrete distinguere tra notizie vere e bufale incredibili come in questo caso.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Cerchi nel ghiaccio: quello che ancora mancava

27 Mar

Dopo aver parlato di cerchi nel grano:

21 Dicembre 2012: Cerchi nel grano

Ancora sui cerchi nel grano

Come si realizza un cerchio nel grano

Errore nel cerchio di Santena

Nuovo cerchio, nuova data!

Nuovo cerchio a Povoletto

cerchi nella sabbia:

Crop circle? No, sand circle!

e cerchi sulla neve:

E ora gli snowcircle

ora e’ il turno dei “cerchi nel ghiaccio”!

Che significa?

Circa un paio di giorni fa, nella cittadina di Eden nello stato di New York, una signora del luogo ha fotografato uno stranissimo fenomeno in corso nello stagno di fronte la sua abitazione. Sulla superficie ghiacciata dello stagno sono apparsi dei misteriosi fori di forma quasi perfettamente circolare. Ecco la foto scattata dalla testimone:

Foto del lago di Eden con i cerchi nel ghiaccio

Foto del lago di Eden con i cerchi nel ghiaccio

La foto in questione ha fatto, in poche pre, letteralmente il giro del mondo. Moltissimi siti, giornali e TV ne hanno parlato. Tutti si chiedono da cosa potrebbero essere formati questi “cerchi nel ghiaccio”.

Le foto della testimone sono state pubblicate su facebook nella pagina di una TV locale. Nel giro di 2 ore, erano state visualizzate da quasi 40000 persone che hanno lasciato 200 commenti per cercare di dare una spiegazione a questo fenomeno. Ovviamente, potete facilmente immaginare, anche perche’ ne stiamo parlando qui, quali sono le ipotesi piu’ in voga: emergenza naturale, strane forme di vita che popolano il lago, caduta di meteoriti, fenomeno atmosferico, ecc. Ma ovviamente l’ipotesi piu’ acclamata quale poteva essere? Gli elieni!

Cosi’ come i cerchi nel grano, queste strane formazioni sarebbero il segno lasciato durante l’atterraggio di navicelle extraterrestri o un messaggio lasciato per noi da queste forme di vita.

Senza lasciarci trascinare dal sensazionalismo, proviamo invece a dare una spiegazione razionale, sempre se esiste, a questo fenomeno.

Partiamo dal presupposto che siamo ormai alla fine dell’inverno, per cui le temperature saranno leggermente superiori a quelle tipicamente rigide dello stato di New York. Perche’ dico questo? Quando la superifice di un lago o di uno stagno si ghiaccia, certamente questo non avviene di colpo, ma il processo e’ lento e graduale. Come potete facilmente immaginare, ci saranno zone in cui il ghiaccio si forma prima e zone che invece verranno ricoperte solo alla fine. Questo e’ ovviamente dovuto a vari fattori: moti delle correnti di acqua sotto la superficie, correnti d’aria esterne, eventuali sorgenti interne allo specchio d’acqua che possono avere temperature differenti da quelle dell’intero volume, ecc.

Che c’entra la formazione del ghiaccio con i buchi della foto?

Vi mostro un video, sempre dello stesso fenomeno di Eden, ma che offre angolazioni differenti:

Osservate una cosa, sotto diverse angolazioni si vede come la superficie ghiacciata del lago non e’ affatto uniforme, bensi’ presenta ampie zone con ghiaccio molto sottile, oltre ovviamente ai buchi di cui stiamo parlando. Una superficie non compatta di ghiaccio e’ del tutto normale in questo periodo, cosi’ come e’ normale avere dei buchi sulla superficie dovuti quindi ai moti convettivi interni dei volumi di acqua.

In questo caso dunque, sarebbero comprensibili i buchi sia come elementi creati durante la solidificazione della superficie, sia anche durante il disgelo. Inoltre, le eventuali correnti sotterranee, di cui molti stagni sono dotati, salgono in superficie creando proprio delle zone non coperte, o con strati sottili in base alla differenza di temperatura.

Perche’ pero’ si vedono fori circolari?

Anche in questo caso, esistono diverse ipotesi, tutte attualmente al vaglio degli esperti.

Prima di tutto, eventuali vegetazioni sotto lo stagno possono produrre gas che, risalendo in superficie, possono portare ad uno scioglimento parziale del ghiaccio. In questo senso, l’effetto a pois visibile sarebbe causato dalla morfologia sottomarina della vegetazione.

Formazioni circolari su terreni ghiacciati non sono affatto una novita’ in natura. Un esempio di questo tipo e’ costituito dalle cosiddette Lithalse.

Di cosa si tratta?

Foto di Lithalse

Foto di Lithalse

Nei terreni in cui si ha un frequente congelamento e disgelo causato dai rigidi inverni, si possono verificare espansioni e contrazioni del terreno, che dunque viene sollevato formando delle strutture perfettamente circolari, dette appunto lithalse. In particolare, sul permafrost, cioe’ sul terreno permanentemente ghiacciato, la formazione delle lithalse sotto lo strato di ghiaccio possono provocare dei fori perfettamente circolari.

Questo esempio ci fa capire come forme geometriche regolari non siano assolutamente una novita’ in natura. Nel caso dello stagno ad Eden invece, la formazione dei fori e’ dovuta con buona probabilita’ ai gas prodotti dalla vegetazione o alle sorgenti presenti sotto la superficie che, in questo periodo dell’anno, possono facilmente sciogliere il ghiaccio in ampie zone.

Solo per curiosita’, vi vorrei invece raccontare un altro avvenimento simile che forse ricorderete. Il caso di Eden mi ha fatto ricordare quello che e’ avvenuto nel 2009, quando gli astronauti della stazione spaziale osservarono dei misteriosi fori circolari sulla superficie ghiacciata del lago Baikal in Siberia.

Ecco una foto presa proprio dalla stazione spaziale:

Il lago Baikal ghiacciato con i due fori circolari

Il lago Baikal ghiacciato con i due fori circolari

Come potete vedere, ci sono due fori circolari perfettamente visibili sulla superficie e con diametri che arrivano a circa 4 kilometri.

Anche in questo caso, si parlo’ di evento misterioso e non mancarono le ipotesi extraterrestri sempre in voga su avvenimenti di questo tipo.

Cosi’ come per il lago di Eden, anche per il Baikal esiste una spiegazione razionale che venne trovata dopo mesi di analisi e considerazioni sul ritrovamento.

Sul fondo del lago Baikal sono presenti diverse sorgenti con emissioni di gas metano. Risalendo dal sottosuolo, il gas entra a contatto con l’acqua del fondo che ovviamente si trova ad una temperatura minore. Questo surriscaldamento provoca moti convettivi che portano l’acqua calda a salire verso la superficie sciogliendo parzialmente il ghiaccio. La precisa posizione delle sorgenti fa si che i fori non si formino ovunque sul ghiaccio ma sempre nelle stesse zone, che poi sono quelle visibili dalla foto della stazione spaziale.

Secondo alcuni esperti poi, l’esatta forma circolare potrebbe essere aiutata anche dalla forza di Coriolis dovuta al movimento della Terra. Non entrando troppo nel dettaglio fisico, la Terra ovviamente non e’ ferma su se stessa ma ruota intorno al suo asse e intorno al Sole. Questi movimenti creano delle forze aggiuntive a quella di gravita’, dette forze apparenti, chiamate “Forza Centrifuga” e “Forza di Coriolis”. Quest’ultima e’ anche quella responsabile della forma spiraleggiante dei cicloni e delle masse d’aria in atmosfera. Secondo questa ipotesi, proprio questa forza aiuterebbe l’acqua piu’ calda a salire in superficie spiraleggiando e creando le strutture esattamente circolari che vediamo dalla foto.

Solo per curiosita’, a seguito dell’osservazione di questo fenomeno, il governo russo ha anche predisposto un monitoraggio continuo del lago Baikal dai satelliti. La formazione di queste strutture, che dunque indicano un aumento dell’emissione di metano, non e’ facilmente visibile stando sulla superficie del lago. Data la grande dimensione, affinche’ si possa osservare la forma identificativa, e’ necessario osservare il tutto dallo spazio, cioe’ da una visuale adatta. Il monitoraggio delle emissioni di metano deve essere eseguito perche’ questo gas potrebbe essere correlato con l’aumento dell’attivita’ tettonica sotto la superficie del lago. In questo senso, conviene monitorare la situazione in modo semplice attraverso le foto dei tanti satelliti in orbita intorno alla Terra.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.