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Charged Lepton Flavour Violation

6 Ott

Oggi vorrei mettere da parte UFO, complotti, scie chimiche, fine del mondo, ecc., per tornare a parlare di scienza pura. Lo vorrei fare con questo articolo spceifico, per trattare nuovamente lo stato attuale della ricerca e mostrarvi quali sono i settori più “caldi” e più promettenti nel panorama della fisica delle alte energie.

Per prima cosa, in diversi articoli abbiamo parlato di modello standard:

Dafne e KLOE: alta energia in Italia

E parliamo di questo Big Bang

Universo: foto da piccolo

Ascoltate finalmente le onde gravitazionali?

Il primo vagito dell’universo

L’espansione metrica dell’universo

Come abbiamo visto, il Modello Standard è quella teoria che oggi abbiamo definito e che consente di prevedere molte delle proprietà che osserviamo per le particelle. Vi ricordo che in fisica parliamo sempre di modello proprio per indicare un qualcosa in grado di prevedere le proprietà sperimentali.

Anche se poco conosciuto ai non addetti ai lavori, il Modello Standard è stato molto citato parlando del Bosone di Higgs. Come tutti sanno, il nostro modello, che ha resistito per decenni, presenta una particolare mancanza: non è in grado di prevedere l’esistenza della massa delle particelle. Come correggere questa grave imprecisione? Che le particelle abbiano massa è noto a tutti e facilmente dimostrabile anche guardando la materia che ci circonda. Bene, per poter correggere questo “errore” è possibile inserire quello che è noto come Meccanismo di Higgs, una correzione matematica che consente al modello standard di poter prevedere l’esistenza della massa. Bene, dunque ora è tutto OK? Assolutamente no, affinché il meccanismo di Higgs possa essere inserito è necessario che sia presente quello che viene chiamato un Campo di Higgs e, soprattutto, un bosone intermedio che, neanche a dirlo, si chiama Bosone di Higgs.

Capite dunque perchè la scoperta sperimentale del Bosone di Higgs è così importante?

Del bosone di Higgs, di LHC e delle sue conseguenze abbiamo parlato in questi articoli:

Bosone di Higgs … ma cosa sarebbe?

L’universo è stabile, instabile o meta-stabile?

Hawking e la fine del mondo

2012, fine del mondo e LHC

A questo punto si potrebbe pensare di aver raggiunto il traguardo finale e di aver compreso tutto. Purtroppo, o per fortuna a seconda dei punti di vista, questo non è assolutamente vero.

Perchè?

Come è noto a tutti, esistono alcuni problemi aperti nel campo della fisica e su cui si discute già da moltissimi anni, primo tra tutti quello della materia oscura. Il nostro amato Modello Standard non prevede assolutamente l’esistenza della materia oscura di cui abbiamo moltissime verifiche indirette. Solo per completezza, e senza ripetermi, vi ricordo che di materia e energia oscura abbiamo parlato in questi post:

La materia oscura

Materia oscura intorno alla Terra?

Flusso oscuro e grandi attrattori

Troppa antimateria nello spazio

Due parole sull’antimateria

Antimateria sulla notra testa!

L’esistenza della materia oscura, insieme ad altri problemi poco noti al grande pubblico, spingono i fisici a cercare quelli che vengono chiamati Segnali di Nuova Fisica, cioè decadimenti particolari, molto rari, in cui si possa evidenziare l’esistenza di particelle finora sconosciute e non contemplate nel modello standard delle particelle.

Per essere precisi, esistono moltissime teorie “oltre il modello standard” e di alcune di queste avrete già sentito parlare. La più nota è senza ombra di dubbio la Supersimmetria, o SuSy, teoria che prevede l’esistenza di una superparticella per ogni particella del modello standard. Secondo alcuni, proprio le superparticelle, che lasciatemi dire a dispetto del nome, e per non impressionarvi, non hanno alcun super potere, potrebbero essere le componenti principali della materia oscura.

Prima importante riflessione, la ricerca in fisica delle alte energie è tutt’altro che ad un punto morto. La scoperta, da confermare come detto negli articoli precedenti, del Bosone di Higgs rappresenta un importante tassello per la nostra comprensione dell’universo ma siamo ancora molto lontani, e forse mai ci arriveremo, dalla formulazione di una “teoria del tutto”.

Detto questo, quali sono le ricerche possibii per cercare di scoprire se esiste veramente una fisica oltre il modelo Standard delle particelle?

Detto molto semplicemente, si studiano alcuni fenomeni molto rari, cioè con bassa probabilità di avvenire, e si cerca di misurare una discrepanza significativa da quanto atteso dalle teorie tradizionali. Cosa significa? Come sapete, le particelle hanno una vita molto breve prima di decadere in qualcos’altro. I modi di decadimento di una data particella possono essere molteplici e non tutti avvengono con la stessa probabilità. Vi possono essere “canali”, cioè modi, di decadimento estremamente più rari di altri. Bene, alcuni di questi possono essere “viziati” dall’esistenza di particelle non convenzionali in grado di amplificare questo effetto o, addirittura, rendere possibili modi di decadimento non previsti dalla teoria convenzionale.

L’obiettivo della fisica delle alte energie è dunque quello di misurare con precisione estrema alcuni canali rari o impossibili, al fine di evidenziare segnali di nuova fisica.

Ovviamente, anche in questo caso, LHC rappresenta un’opportunità molto importante per questo tipo di ricerche. Un collisore di questo tipo, grazie alla enorme quantità di particelle prodotte, consente di poter misurare con precisione moltissimi parametri. Detto in altri termini, se volete misurare qualcosa di molto raro, dovete prima di tutto disporre di un campione di eventi molto abbondante dove provare a trovare quello che state cercando.

Un esempio concreto, di cui abbiamo parlato in questo post, è l’esperimento LhCB del CERN:

Ancora sullo squilibrio tra materia e antimateria

Una delle ricerche in corso ad LhCB è la misura del decadimento del Bs in una coppia di muoni. Niente paura, non voglio tediarvi con una noiosa spiegazione di fisica delle alte energie. Il Bs è un mesone composto da due quark e secondo il modello standard può decadere in una coppia di muoni con una certa probabilità, estremamente bassa. Eventuali discordanze tra la probabilità misurata di decadimento del Bs in due muoni e quella prevista dal modello standard potrebbe essere un chiaro segnale di nuova fisica, cioè di qualcosa oltre il modello standard in grado di modificare queste proprietà.

Misurare la probabilità di questo decadimento è qualcosa di estremamente difficile. Se da un lato avete una particella che decade in due muoni facilmente riconoscibili, identificare questo decadimento in mezzo a un mare di altre particelle è assai arduo e ha impegnato moltissimi fisici per diverso tempo.

Purtroppo, o per fortuna anche qui, gli ultimi risultati portati da LhCB, anche in collaborazione con CMS, hanno mostrato una probabilità di decadimento paragonabile a quella attesa dal modello standard. Questo però non esclude ancora nulla dal momento che con i nuovi dati di LHC sarà possibile aumentare ancora di più la precisione della misura e continuare a cercare effetti non previsti dalla teoria.

Tra gli altri esperimenti in corso in questa direzione, vorrei poi parlarvi di quelli per la ricerca della “violazione del numero Leptonico”. Perdonatemi il campanilismo, ma vi parlo di questi semplicemente perchè proprio a questo settore è dedicata una mia parte significativa di ricerca.

Cerchiamo di andare con ordine, mantenendo sempre un profilo molto divulgativo.

Come visto negli articoli precedenti, nel nostro modello standard, oltre ai bosoni intermedi, abbiamo una serie di particelle elementari divise in quark e leptoni. Tra questi ultimi troviamo: elettrone, muone, tau e i corrispondendi neutrini. Bene, come sapete esistono delle proprietà in fisica che devono conservarsi durante i decadimenti di cui abbiamo parlato prima. Per farvi un esempio noto a tutti, in un decadimento dobbiamo mantenere la carica elettrica delle particelle, se ho una particella carica positiva che decade in qualcosa, questo qualcosa deve avere, al netto, una carica positiva. La stessa cosa avviene per il numero leptonico, cioè per quella che possiamo definire come un’etichetta per ciascun leptone. In tal caso, ad esempio, un elettrone non può decadere in un muone perchè sarebbe violato, appunto, il numero leptonico.

Facciamo un respiro e manteniamo la calma, la parte più tecnica è già conclusa. Abbiamo capito che un decadimento in cui un leptone di un certo tipo, muone, elettrone o tau, si converte in un altro non è possibile. Avete già capito dove voglio andare a finire? Se questi decadimenti non sono possibili per la teoria attuale, andiamo a cercarli per verificare se esistono influenze da qualcosa non ancora contemplato.

In realtà, anche in questo caso, questi decadimenti non sono del tutto impossibili, ma sono, come per il Bs in due muoni, fortemente soppressi. Per farvi un esempio, l’esperimento Opera dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, misura proprio l’oscillazione dei neutrini cioè la conversione di un neutrino di un certo tipo in un altro. Ovviamente, appartendendo alla famiglia dei leptoni, anche i neutrini hanno un numero leptonico e una loro trasformazione da un tipo all’altro rappresenta una violazione del numero leptonico, quella che si chiama Neutral Lepton Flavour Violation. Per la precisione, questi decadimenti sono possibili dal momento che, anche se estremamente piccola, i neutrini hanno una massa.

Bene, la ricerca della violazione del numero Leptonico in particelle cariche, è uno dei filoni più promettenti della ricerca. In questo settore, troviamo due esperimenti principali che, con modalità diverse, hanno ricercato o ricercheranno questi eventi, MEG a Zurigo a Mu2e a Chicago.

Mentre MEG ha già raccolto molti dati, Mu2e entrerà in funzione a partire dal 2019. Come funzionano questi esperimenti? Detto molto semplicemente, si cercano eventi di conversione tra leptoni, eventi molto rari e dominati da tantissimi fondi, cioè segnali di dcadimenti più probabili che possono confondersi con il segnale cercato.

Secondo il modello standard, questi processi sono, come già discusso, fortemente soppressi cioè hanno una probabilità di avvenire molto bassa. Una misura della probabilità di decadimemto maggiore di quella attesa, sarebbe un chiaro segnale di nuova fisica. Detto questo, capite bene perchè si parla di questi esperimenti come probabili misure da nobel qualora i risultati fossero diversi da quelli attesi.

L’esperimento MEG ha già preso moltissimi dati ma, ad oggi, ha misurato valori ancora in linea con la teoria. Questo perchè la risoluzione dell’esperimento potrebbe non essere sufficiente per evidenziare segnali di nuova fisica.

A livelo tecnico, MEG e Mu2e cercano lo stesso effetto ma sfruttando canali di decadimento diverso. Mentre MEG, come il nome stesso suggerisce, cerca un decadimento di muone in elettrone più fotone, Mu2e cerca la conversione di muone in elettrone senza fotone ma nel campo di un nucleo.

Ad oggi, è in corso un lavoro molto specifico per la definizione dell’esperimento Mu2e e per la scelta finale dei rivelatori da utilizzare. Il gruppo italiano, di cui faccio parte, è impegnato in uno di questi rivelatori che prevede la costruzione di un calorimetro a cristallo che, speriamo, dovrebbe raggiungere risoluzioni molto spinte ed in grado di evidenziare, qualora presenti, eventuali segnali di nuova fisica.

Concludnedo, la ricerca nella fisica delle alte energie è tutt’altro che morta ed è sempre attiva su molti fronti. Come detto, molti sforzi sono attualmente in atto per la ricerca di segnali di nuova fisica o, come noi stessi li abbiamo definiti, oltre il modello standard. Detto questo, non resta che attendere i prossimi risultati per capire cosa dobbiamo aspettarci e, soprattutto, per capire quanto ancora poco conosciamo del mondo dell’infinitamente piccolo che però regola il nostro stesso universo.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Hawking e la fine del mondo

11 Set

Visto che me lo state chiedendo in tantissimi, vorrei aprire una parentesi sulle affermazioni fatte dal celebre astrofisico Stephen Hawking riguardanti il bosone di Higgs. Per chi non lo avesse seguito, abbiamo già discusso di questo tema nella apposita sezione:

Hai domande o dubbi?

Dove un nostro caro lettore, già qualche giorno fa, ci aveva chiesto lumi a riguardo.

Di cosa stiamo parlando?

Come tutti avrete letto, nell’introduzione del suo ultimo libro “Starmus, 50 years of man in space” il celebre astrofisico avrebbe scritto che il bosone di Higgs avrebbe le potenzialità per poter distruggere l’intero universo. In pratica, ad energie elevate, così si legge, la particella potrebbe divenire improvvisamente instabile e provocare il collasso dello stato di vuoto, con conseguente distruzione dell’universo.

Cosa? Collaso del vuoto? Distruzione dell’universo?

Ci risiamo, qualcuno ha ripreso qualche spezzone in giro per la rete e ne ha fatto un caso mondiale semplicemente mescolando le carte in tavola. In realtà, a differenza anche di quanto io stesso ho affermato nella discussione linkata, la cosa è leggermente più sottile.

E’ possibile che il bosone di Higgs diventi instabile e bla bla bla?

No! Il bosone di Higgs non diviene instabile ad alte energie o perchè ne ha voglia. Stiamo entrando in un settore della fisica molto particolare e su cui la ricerca è ancora in corso.

Facciamo un piccolo excursus. Del bosone di Higgs ne abbiamo parlato in questo articolo:

Bosone di Higgs … ma che sarebbe?

dove abbiamo cercato di spiegare il ruolo chiave di questa particelle nella fisica e, soprattutto, la sua scoperta.

Inoltre, in questo articolo:

L’universo è stabile, instabile o metastabile?

Abbiamo visto come la misura della massa di questa particella abbia implicazioni profonde che esulano dalla mera fisica delle particelle. In particolare, la massa di questa particella, combinata con quella del quark top, determinerebbe la condizione di stabilità del nostro universo.

Bene, come visto nell’ultimo articolo citato, i valori attuali dei parametri che conosciamo, ci pongono nella strettissima zona di metastabilità del nostro universo. Detto in parole semplici, non siamo completamente stabili e, ad un certo punto, il sistema potrebbe collassare in un valore stabile modificando le proprietà del vuoto quantomeccanico.

Riprendiamo il ragionamento fatto nell’articolo. Siamo in pericolo? Assolutamente no. Se anche fossimo in una condizione di metastabilità, il sistema non collasserebbe da un momento all’altro e, per dirla tutta, capire cosa significhi in realtà metastabilità del vuoto quantomeccanico non è assolutamente certo. Premesso questo, come già discusso, i valori delle masse delle due particelle in questione, vista la ristretta zona in esame, non sono sufficienti a determinare la reale zona in cui siamo. Cosa significa? Come detto, ogni misura in fisica viene sempre accompagnata da incertezze, cioè un valore non è univoco ma è contenuto in un intervallo. Più è stretto questo intervallo, minore è l’incertezza, meglio conosciamo il valore in esame. Ad oggi, ripeto, vista la stretta banda mostrata nel grafico, le nostre incertezze sono compatibili sia con la metastabilità che con l’instabilità.

Dunque, pericolo scampato. Resta però da capire il perchè delle affermazioni di Hawking.

Su questo, vi dirò la mia senza fronzoli. Hawking conosce benissimo l’attuale livello di cui abbiamo discusso. Molto probabilmente, non avendolo letto non ne posso essere sicuro, nel libro ne parla in modo dettagliato spiegando tutto per filo e per segno. Nell’introduzione invece, appunto in quanto tale, si lascia andare ad affermazioni quantomeno naive.

Perchè fa questo? Le ipotesi sono due e sono molto semplici. La prima è che è in buona fede e la colpa è solo dei giornali che hanno ripreso questa “introduzione al discorso” proprio per creare il caso mediatico sfruttando il nome dell’astrofisico. La seconda, più cattiva, è che d’accordo con l’editore, si sia deciso di creare questo caso appunto per dare una spinta notevole alle vendite del libro.

Personalmente, una o l’altra non conta, l’importante è capire che non c’è nessun collasso dell’universo alle porte.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Finalmente …. il “buco” della Siberia

24 Lug

Negli ultimi giorni, molti siti e giornali hanno versato fiumi di inchiostro (anche digitale) per raccontare la “misteriosa” scoperta fatta in una delle zone più remote del pianeta, la penisola di Yamal in Siberia. Senza troppi giri di parole, anche perché credo che tutti sappiano di cosa sto parlando, ci stiamo riferendo a questo:

Il misterioso cratere apparso in Siberia

Il misterioso cratere apparso in Siberia

Un enorme cratere è misteriosamente e improvvisamente apparso dal nulla. Una spaventosa voragine con un diametro, come diverse fonti riportano, di più di 250 metri e una profondità talmente elevata che al momento è stato impossibile misurarlaz.

Vi premetto, che in questi giorni è stato divertentissimo leggere la notizia online anche perché molti giornali, diciamo, “seri” si sono lasciati andare ad ipotesi e fantasie veramente senza freno.

Prima considerazione: Yamal significa “fine del mondo”. Vi rendete conto? Un cratere di questo tipo che appare in una regione che si chiama fine del mondo. Perché è stata chiamata così? Significa che le popolazioni antiche sapevano qualcosa sulla zona che noi ignoriamo?

Scusate, avete presente dove si trova la Siberia? Avete presente il clima in Siberia? Ma, soprattutto, vi siete presi la briga di prendere una cartina e vedere dove si trova la penisola di Yamal? Ve lo mostro io:

La penisola di Yamal in Siberia

La penisola di Yamal in Siberia

Quale nome più adatto per un posto del genere in cui le temperature sono impraticabili, il terreno è praticamente tutto ghiacciato per buona parte dell’anno ed in cui la densità abitativa è praticamente nulla?

Detto questo, nelle prime ore dopo l’uscita della notizia del ritrovamento, le ipotesi sull’origine erano, ripeto anche da giornali nazionali, di questo tipo: il cratere è stato causato dallo schianto di un velivolo alieno. I militari russi hanno rimosso in fretta e furia ogni residuo e, solo dopo aver ripulito la scena, hanno pubblicizzato la cosa.

Semplice considerazione? Dalla foto vedete un buco quasi perfettamente verticale, molto profondo. Secondo me l’astronave aliena non si è schiantata al suolo per un’avaria ma si è lanciata a folle velocità esattamente perpendicolare al terreno. Potrebbe essere il primo caso di suicidio alieno. Vi sembra possibile?

Andiamo avanti. L’altra ipotesi è stata quella del meteorite. Tutti voi ricorderete ancora quanto accaduto a Cheliabynsk e di cui abbiamo parlato a lungo anche su queste pagine:

– Pioggia di meteore in Russia

– Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

– Lezione n.1: come cavalcare l’onda

Se fosse stato il meteorite di Roma …

Ora, come è facile pensare, e come è evidente anche rivedendo il video di quanto accaduto in Russia in quell’occasione, è alquanto improbabile, se non impossibile, che un meteorite arrivi sulla Terra senza che nessuno se ne accorga, senza che frammenti esterni si stacchino nel passaggio in atmosfera ma, soprattutto, come nel caso della nave aliena: ma questo meteorite è caduto perpendicolare al terreno? Mi sembra alquanto scontato pensare che un angolo, seppur minimo, rispetto al terreno, avrebbe provocato una scia più o meno lunga indicando proprio la direzione di arrivo del proiettile cosmico. Invece, niente di niente, un cratere bello dritto che scende verso il basso.

Al solito, con fenomeni poco chiari, invece di stimolare la curiosità, ragionare, magari, ma questo sarebbe chiedere troppo, studiare le possibili origini, si pensa a sparare cavolate solo per impressionare le persone.

In realtà, già poche ore dopo il ritrovamento, gli scienziati accorsi sul luogo, principalmente dall’Accademia delle Scienze della Russia, avevano ipotizzato un’origine assolutamente naturale per il curioso fenomeno. Come forse avrete letto, con ottima probabilità, si è trattato di un crollo del terreno dovuto in parte al riscaldamento globale ed in parte alle, statisticamente possibili, ultime due estati nello Yamal che sono state sensibilmente più calde. Ovviamente, con “sensibilmente più calde” non vogliamo dire che la Siberia sia divenuta località balneare, ma solo che, rispetto alle medie della zona, le temperature sono state più elevate di qualche grado.

Cosa è avvenuto di preciso?

Come sapete nelle zone più vicine all’Artico, il terreno è costantemente coperto da uno spesso strato di ghiaccio permanente, molto spesso, anche non visibile dall’alto perché ricoperto di detriti. Questo strato, che in alcuni punti può raggiungere centinaia di metri, è quello che viene chiamato Permafrost. Del Permafrost avevamo già parlato in passato, ad esempio in questo articolo:

Cerchi nel ghiaccio: quello che ancora mancava

Ora, le temperature mediamente più alte hanno provocato un parziale scioglimento del permafrost. L’acqua è ovviamente scesa verso il basso ma lo scioglimento dello strato ha liberato gas che si sono accumulati sotto il terreno. Quando la pressione di questi gas è stata troppo alta e il terreno era ormai indebolito dall’acqua, è successo quello che succede con una bottiglia di champagne.

E’ possibile questa spiegazione? Assolutamente si. Cerchiamo di capire il perché. Prima cosa, lo scioglimento del ghiaccio fa scendere l’acqua in verticale, dunque compatibilmente con la forma del cratere che si vede benissimo sia delle foto che dai video. Più che un’esplosione si è trattato di un’espulsione di terreno dovuto all’alta pressione del gas. Questo infatti è in linea con quanto evidenziato dalle ricerche ancora in corso che non hanno evidenziato segni di esplosioni, e quindi repentini aumenti di temperatura, come invece era stato ipotizzato in un primo momento. Inoltre, la forma del cratere ai bordi, dove si vedono cumuli di terra, sono compatibili con questa spiegazione.

Altra cosa molto importante, i numeri che leggete in rete, molto spesso sono tirati fuori con il pallottoliere. Un diametro di 260 metri è assolutamente non credibile. Con buona probabilità si parla al massimo di 80 metri anche se, ancora da verificare con precisione, sembrerebbe che il raggio sia addirittura inferiore ai 40 metri. Per la profondità, siamo invece intorno ai 70 metri.

Cosa c’è sul fondo del cratere? Alcuni siti titolano così “misteriose strutture sul fondo del cratere di Yamal”. Pensate che è stato osservato un lago ghiacciato sul fondo di questa struttura. Scusate, cosa volevate trovare in Siberia nel Permafrost? Inoltre, in linea con la spiegazione data, il lago è alimentato anche dall’acqua precipitata dallo scioglimento del ghiaccio.

Proprio un’ultima osservazione. Possibile che questo cratere si sia formato da un momento all’altro? In realtà si, ma non è assolutamente detto che si sia formato, come molti credono, in questi giorni. Ripeto, stiamo parlando della penisola di Yamal in Siberia. E’ assolutamente lecito pensare che, ad esempio, il cratere si sia formato 2 anni fa ma è stato visto solo oggi. Come potete facilmente immaginare non stiamo parlando del centro di Roma, la zona del cratere non è proprio un punto di passaggio così trafficato. A riprova di questo, si stanno osservando le immagini satellitari della zona proprio per capire quando potrebbe essersi formato il cratere. Secondo il parere dei ricercatori intervenuti, la struttura potrebbe essere crollata tra il 2012 e il 2013, ma questo è ovviamente ancora da verificare.

A questo punto, credo che il discorso sia molto più chiaro. Se da un lato è divertente osservare la risposta della rete a notizie di questo tipo, trovo, e lo ripeto nuovamente, davvero sconcertante osservare come tanti siti, giornali e trasmissioni che dovrebbero avere un ruolo anche educativo sulle persone, preferiscono lasciarsi andare a spiegazioni fantasiose, senza basi scientifiche ma solo frutto di illazioni, molto spesso, scopiazzate su internet.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Un asteroide ci distruggera’, parola di Gesu’

24 Apr

Nella nostra sezione:

Hai domande o dubbi?

un affezionato lettore ci ha chiesto maggiori spiegazioni riguardo una nuova presunta profezia che sta spopolando sul web.

Di cosa si tratta?

Come detto anche nel commento, l’argomento della profezia e’ senza dubbio inflazionato e gia’ abusato ma le modalita’ sono invece abbastanza interessanti. Senza tergiversare troppo, vi riporto le testuali parole da cui e’ nato questo nuovo caso mediatico:

That’s what Jesus himself said! So, hey, just get ready. Get right. And stay right with the Lord. It could be next week, it could be 1,000 years from now. But nevertheless, we want to be ready whenever the Lord says, ‘I’m wrapping it up, and it’s time to come home.

In sintesi, il Signore, si, proprio “Signore” con la lettera maiuscola, ci dice di stare attenti perche’ la Terra sara’ distrutta da un asteroide di grandi dimensioni. Quando avverra’ questo? Come potete leggere, potrebbe accadere la prossima settimana o tra 1000 anni, ma questo e’ il modo in cui la Terra e l’umanita’ verranno distrutti.

Bhe’, detto questo, se si parla di una settimana o 1000 anni dove sarebbe il problema?

Su questo blog, diverse volte abbiamo parlato di asteroidi, meteoriti ma soprattutto di eventuali studi fatti per pensare una ipotetica difesa qualora il nostro pianeta fosse minacciato dalla collisione di un qualcosa proveniente dallo spazio:

Asteroidi: sappiamo difenderci?

Tutto liscio fino al 21/12?

2012 DA14: c.v.d.

E alla fine Nibiru e’ un asteroide!

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Effetti di un impatto con Nibiru

Ora, quando parliamo di eventuali sistemi di difesa, non stiamo ragionando su affermazioni senza senso pronunciate da qualche blog ma di vera scienza. La probabilita’ che un corpo di notevoli dimensioni, cioe’ in grado di causare danni tangibili al pianeta, possa arrivare sulla Terra e’, al contrario di quanto afferma qualcuno, bassa ma non nulla, come invece vorrebbe farvi credere qualcun altro. Pensare che questa possibilita’ sia zero e’ scientificamente sbagliato. Tra l’altro, il miglioramento dei nostri sistemi osservativi ha consentito di ottenere un database molto vasto di NEO, cioe’ oggetti vicini alla Terra e proprio da questi studi ci si puo’ rendere conto che “potrebbe” accadere.

Come si reagisce di fronte a questo?

Il paragone da fare e’ molto semplice: uscendo di casa esiste la probabilita’ che vi cada una tegola in testa. Evitate di uscire per questo motivo? Non credo proprio. Allo stesso modo, sapere che un meteorite potrebbe impattare la Terra, ci deve spingere a pensare sistemi eventuali per scongiurare il pericolo. Solo in questo modo, se mai dovesse accadere, saremmo in grado di prendere le dovute precauzioni.

Detto questo, credo che il discorso sia molto chiaro ma, per dovere di cronaca, torniamo alla profezia da cui siamo partiti. Il Signore, sempre lettera maiuscola, avrebbe detto quanto riportato. Davvero? A chi lo avrebbe detto?

Purtroppo, il Signore non organizza conferenze stampa ma lo avrebbe comunicato, non si sa come, a Marion Gordon Robertson, per gli amici Pat. Chi sarebbe questo tizio? Praticamente, possiamo definirlo un “televangelista”, cioe’ uno di quelli che vanno in TV e predicano in trasmissioni apposite. In questo caso, Pat conduce una trasmissione negli Stati Uniti,  The 700 Club, seguitissima e che va in onda da moltissimi anni. Per chi non lo conoscesse, Robertson oltre a fare le sue prediche in TV, e’ uno di quelli a cui piace annunciare eventi, sempre a nome e per conto del Signore. In passato, si e’ gia’ lanciato in annunci per il giorno del giudizio ma nel suo curriculum non mancano profezie politiche sull’elezione del presidente o di attacchi terroristici nei confronti dell’America.

Questa volta pero’, mi sento di spezzare una lancia, magari mezza, a favore di Pat. Come riportato, lui parla di evento tra una settimana o 1000 anni. Da questa affermazione, e il capostite e’ stato l’Huffington post americano, ne e’ nato un corri corri su web creando il caso mediatico annunciando la fine del mondo per la prossima settimana. Purtroppo, questa e’ l’ennesima riprova della voglia di catastrofismo che ormai imperversa e a cui molti giornali, anche molti quotidiani italiani hanno diffuso la notizia, si sono attaccatti con le unghie.

Perche’ il buon Robertson avrebbe fatto una dichiarazione del genere proprio ora? Anche questo e’ semplice e ben comprensibile. Proprio in queste settimane e’ uscito un nuovo libro di Pat dal titolo “The End of the Age”, cioe’ la “fine dei tempi”. Credo che il titolo del libro faccia ben capire il suo contenuto e soprattutto perche’ l’annuncio fatto possa fungere da volano per le vendite.

Concludendo, siamo di fronte alla solita bufala annunciata da qualcuno e a cui tanti si rifanno creando il caso mediatico. Questo e’, purtroppo, come gia’ discusso, il rovescio della medaglia della nostra era digitale. Sparando una cavolata in rete, ci vuole poco, soprattutto in questo periodo storico, perche’ questa diventi “virale”, come dicono gli esperti, e tutto il gregge la riporti senza neanche ragionarci su.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

L’universo e’ stabile, instabile o meta-stabile?

25 Mar

Negli ultimi articoli, complici anche i tantissimi commenti e domande fatte, siamo tornati a parlare di ricerca e delle ultime misure scientifiche che tanto hanno fatto discutere. Come fatto notare pero’, molto spesso, queste discussioni che dovrebbero essere squisitamente scientifiche lasciano adito ad articoli su giornali, anche a diffusione nazionale, che male intendono o approfittano del clamore per sparare sentenze senza senso e, lasciatemelo dire, assolutamente fuori luogo.

In particole, nell’articolo precedente, abbiamo discusso l’ultima misura della massa del quark top ottenuta mediante la collaborazione dei fisici di LHC e del Tevetron. Questo risultato e’ il piu’ preciso mai ottenuto prima e ci consente, di volta in volta, di migliorare la nostra conoscenza, come spesso ripeto, sempre troppo risicata e assolutamente lontana dalla comprensione del tutto.

Per discutere la misura della massa del top, siamo partiti da una notizia apparsa sui giornali che parlava di un universo pronto a dissolversi da un istante all’altro. Premesso che, come fatto notare, questa notizia era completamente campata in aria, su suggerimento di una nostra cara lettrice, ci e’ stato chiesto di discutere con maggior dettaglio quello che molti chiamano il destino ultimo del nostro universo. Come forse avrete sentito, su alcune fonti si parla spesso di universo stabile, instabile o meta-stabile farfugliando, nel vero senso della parola, come questa particolarita’ sia legata alla massa di qualche particella.

Cerchiamo dunque di spiegare questo importante e non banale concetto cercando sempre di mantenere un approccio quanto possibile divulgativo.

Per prima cosa, dobbiamo tornare a parlare del bosone di Higgs. Come forse ricorderete, in un articolo specifico:

Bosone di Higgs, ma che sarebbe? 

abbiamo gia’ affrontato la sua scoperta, cercando in particolare di spiegare il perche’ l’evidenza di questa particella sarebbe cosi’ importnate nell’ambito del modello standard e della fisica delle alte energie. Come fatto notare pero’, anche in questo caso, parliamo ancora di “evidenza” e non di “scoperta”. Visto che me lo avete chiesto direttamente, ci tengo a sottolineare questa importante differenza.

Come sapete, la fisica e’ detta una “scienza esatta”. Il motivo di questa definizione e’ alquanto semplice: la fisica non e’ esatta perche’ basata su informazioni infinitamente esatte, ma perche’ ogni misura e’ accompagnata sempre da un’incertezza esattamente quantificata. Questa incertezza, e’ quella che comunemente viene chiamato “errore”, cioe’ il grado di confidenza statistico che si ha su un determinato valore. Per poter parlare di evidenza, e’ necessario che la probabilita’ di essersi sbagliati sia inferiore di un certo valore, ovviamente molto basso. Per poter invece gridare alla scoperta, la probabiita’ statistica che quanto misurato sia un errore deve essere ancora piu’ bassa. Questo grado di confidenza, ripeto prettamente statistico, e’ quello che spesso sentiamo valutare riferendosi alla “sigma” o “all’incertezza”.

Bene, tornando al bosone di Higgs, perche’ si dice che ancora non c’e’ la sicurezza che quanto osservato sia proprio quell’Higgs che cerchiamo? Semplice, il grado di confidenza, non ci consente ancora di poter affermare con sicurezza statistica che la particella osservata sia proprio il bosone di Higgs che cerchiamo e non “un” bosone di Higgs o un’altra particella. Come ormai sappiamo, il bosone di Higgs tanto cercato e’ proprio quello relativo al campo di Higgs che determina la massa delle particelle. Per poter essere quel bosone, la particella deve essere, in particolare, scalare e con spin zero. Che significa? Praticamente, queste sono le caratteristiche che definiscono l’identikit dell’Higgs che cerchiamo. Se per quanto riguarda il fatto di essere scalare siamo convinti, per lo spin della particella, dal momento che decade in due fotoni, potrebbe avere spin 0 o 2. Per poter essere sicuri che lo spin sia proprio zero, sara’ necessario raccogliere ancora piu’ dati per determinare con sicurezza questa proprieta’ anche se statisticamente possiamo escludere con una certa incetezza che lo spin sia 2.

Detto questo, e supposto, con una buona confidenza statistica, che quanto trovato sia proprio il bosone di Higgs, sappiamo che la massa trovata per questa particella e’ 125.6 GeV con un un’incertezza totale di 0.4 GeV. Questo valore della massa ha pero’ aperto le porte per una discussione teorica molto accesa e di cui si inizia a parlare anche sui giornali non prettamente scientifici.

Perche’?

Come anticipato, la massa del bosone di Higgs determina la condizione di stabilita’ o instabilita’ del nostro universo. Perche’ proprio l’Higgs? Ovviamente, questo bosone e’ correlato con il campo scalare di Higgs, cioe’ quello che assegna la massa delle particelle. Ora pero’, nel modello standard, troviamo particelle che hanno masse anche molto diverse tra loro. Se osserviamo i quark, passiamo dall’up, il piu’ leggero, al top, il piu’ pesante, con una differenza di massa veramente enorme per particelle che appartengono alla stessa “famiglia”. Detto questo, per determinare la condizione di equilibrio, e tra poco spiegheremo cosa significa, del nostro universo, e’ possibile ragionare considerando proprio le masse dell’Higgs e del top.

In che modo?

Senza spendere troppe parole, vi mostro un grafico molto significativo:

 

Stabilita' dell'universo data dalla correlazione delle masse Top-Higgs

Stabilita’ dell’universo data dalla correlazione delle masse Top-Higgs

Cosa significa questo grafico? Come potete vedere, incrociando il valore della massa del top con quella dell’Higgs e’ possibile capire in quale zona ci troviamo, appunto: stabile, instabile o meta-stabile. Scientificamente, queste sono le condizioni in cui puo’ trovarsi quello che e’ definito vuoto quantomeccanico dell’universo. Se l’universo fosse instabile, allora sarebbe transitato in una successione di stati diversi senza poter formare strutture complesse dovute all’evoluzione. Come potete facilmente capire, in questo caso, noi oggi non saremo qui ad interrogarci su come e’ fatto l’universo dal momento che non avremmo avuto neanche la possibilita’ di fare la nostra comparsa. In caso di universo stabile invece, come il termine stesso suggerisce, tutto rimane in uno stato stazionario senza grosse modificazioni. Meta-stabile invece cosa significa? Questo e’ un termine ricavato direttamente dalla termodinamica. Detto molto semplicemente, un sistema meta-stabile si trova in una posizione di minimo di energia non assoluto. Cioe’? Detto in altri termini, il sistema e’ in uno stato di equilibrio, ma sotto particolari condizioni puo’ uscire da questo stato e scendere verso qualcosa di piu’ stabile ancora. Per capirlo meglio, immaginate di mettere una scodella sul pavimento con dentro una pallina. Se muovete di poco la pallina questa oscillera’ e ricadra’ sul fondo, posizione di equilibrio meta-stabile. Se date un colpo piu’ forte, la pallina uscira’ dalla scodella e andra’ sul pavimento. A questo punto pero’ il vostro sistema immaginario ha raggiunto la posizione piu’ stabile.

Ora, capite bene quanto sia importante e interessante capire che tipo di sistema e’ il nostro universo per determinare eventuali e future evoluzioni temporali che potrebbero avvenire. Come visto nel grafico precedente, per capire lo stato dell’universo possiamo valutare le masse del top e dell’Higgs.

Cosa otteniamo con i valori delle masse oggi conosciuti? Come potete vedere, come per un simpatico scherzo, la massa dell’Higgs ci posizione proprio nella strettissima zona di meta-stabilita’ del nostro universo. Come anticipato, il fatto di non essere nella zona di instabilita’ e’ assolutamente comprensibile pensando al fatto che noi oggi siamo qui. Certo, una massa superiore a 126 GeV ci avrebbe piazzato nella zona stabile dove, come si dice nelle favole, “vissero felici e contenti”. Cosa comporta il fatto di essere nella regione di meta-stabilita’? Come qualcuno, incurante della scienza, cerca di farvi credere, siamo in bilico su una corda. Il nostro universo da un momento all’altro potrebbe transitare verso uno stato piu’ stabile modificando radicalmente le proprieta’ del vuoto quantomeccanico. In questo caso, il nostro universo collasserebbe e segnebbe la nostra fine.

E’ vero questo?

Assolutamente no. Prima di tutto, cerchiamo di ragionare. Come detto, la massa attuale del bosone di Higgs e’ 125.6+/-0.4 GeV. Questo significa che entro una certa probabilita’, piu’ del 15%, la massa del bosone potrebbe essere maggiore di 126 GeV. In questo caso la misura sarebbe pienamente della regione “stabile” dell’universo. Ovviamente, per poter determinare con precisione questo valore e’ necessario ridurre l’incertezza che accompagna la misura in modo da “stringere” l’intervallo entro cui potrebbe essere compresa questa massa.

Se anche l’universo fosse in uno stato meta-stabile, non possiamo certo pensare che da un momento all’altro questo potrebbe uscire dallo stato di equilibrio e transitare verso altro se non in particolari condizioni. Vi ripeto nuovamente come in questo caso ci stiamo muovendo all’interno di ragionamenti prettamente teorici in cui gli stessi principi della fisica che oggi conosciamo potrebbero non essere validi. Secondo alcuni infatti, la stessa evoluzione dell’universo che ha portato oggi fino a noi potrebbe essere stata possibile proprio grazie alla natura meta-stabile del vuoto quantomeccanico.

Come ricorderete, in questi articoli:

Universo: foto da piccolo

Ascoltate finalmente le onde gravitazionali?

cosi’ come in tutti quelli richiamati a loro volta, abbiamo parlato dell’inflazione, cioe’ di quel particolare periodo nell’evoluzione dell’universo che ha portato ad una notevole espansione in tempi brevissimi. Conseguenza dell’inflazione e’ l’avere un universo omogeneo ed isotropo ed in cui le fluttuazione della radiazione di fondo sono molto ridotte. Bene, il bosone di Higgs potrebbe avere avuto un ruolo decisivo per l’innesco del periodo inflazionario. Secondo alcune teorie, infatti, le condizioni fisiche per poter accendere l’inflazione potrebbero essere state date da una particella scalare e l’Higgs potrebbe appunto essere questa particella. Se proprio devo aprire una parentesi, per poter affermare con sicurezza questa cosa, dobbiamo essere sicuri che la fisica che conosciamo oggi possa essere applicata anche in quella particolare fase dell’universo, cioe’ che i modelli attualmente conosciuti possano essere estrapolati a quella che viene comunemente definita massa di Planck dove tutte le forze fondamentali si riunificano. Ovviamente, per poter affermare con sicurezza queste teorie sono necessarie ancora molte ricerche per determinare tutti i tasselli che ancora mancano a questo puzzle.

Seguendo questa chiave di lettura, il fatto di essere in un universo meta-stabile, piu’ che un rischio potrebbe essere stata proprio la caratteristica che ha permesso l’evoluzione che poi ha portato fino ai giorni nostri, con la razza umana presente sulla Terra.

Altro aspetto curioso e importante della meta-stabilita’ dell’universo e’ la possibilita’ di includere i cosiddetti multiversi. Detto molto semplicemente, il fatto che l’universo sia meta-stabile apre gli scenari ad una serie di universi paralleli tutti uno di seguito all’altro caratterizzati da valori continui di alcuni parametri fisici. Non si tratta di racconti fantascientifici o di fantasia ma di vere e proprie teorie fisiche riguardanti il nostro universo.

Concludendo, la scoperta, o l’evidenza, del bosone di Higgs e’ stata sicuramente un ottimo risultato raggiunto dalla fisica delle alte energie, ma certamente non un punto di arrivo. La misura, ancora solo preliminare, della massa della particella apre le porte a scenari di nuova fisica o di considerazioni molto importanti circa la natura del nostro stesso universo. Come visto in questo articolo, quelli che apparentemente potrebbero sembrare campi del sapere completamente diversi e lontani, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, sono in realta’ correlati tra loro proprio da singole misure, come quella della massa dell’Higgs. A questo punto, capite bene come lo scneario si fa sempre piu’ interessante e sara’ necessario fare ancora nuove ricerche prima di arrivare a qualcosa di certo.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

La maledizione dei templari

10 Mar

Nella sezione:

Hai domande o dubbi?

un nostro caro lettore ci ha posto una domanda, tra l’altro gia’ fatta anche sul nostro forum:

Psicosi 2012, forum

davvero molto interessante. Il quesito, molto attuale, riguarda la cosiddetta profezia, o maledizione che dir si voglia, pronunciata da Jacques de Molay, ultimo gran maestro dei Templari, prima di essere bruciato vivo sul rogo.

Di cosa si tratta e perche’ e’ cosi attuale?

La storia dei Cavalieri del Tempio e’ nota a tutti. Come sapete, l’atto che porto’ al conclusivo scioglimento dell’ordine fu la messa al rogo appunto dell’ultimo Gran Maestro con l’accusa di stregoneria e blasfemia per quello stesso ordine che per diversi anni combatte’ per il papato. Il motivo storico che porto’ a questa conclusione e’ facilmente riconducibile all’antipatia, leggasi interessi, di Filippo il Bello nei confronti dei Templari e alla mancanza di polso da parte del papa Clemente V, pontefice in un periodo difficile soprattutto per i rapporti tra la corte di Francia e il Vaticano.

Andiamo con ordine. Il processo all’ordine duro’ ben 7 anni fino a quando, dopo altrettanti anni di prigionia e di torture, il Gran Maestro Jacques de Molay confesso’ tutte le colpe attribuite a lui ed ai suoi cavalieri. Anche se in seguito la confessione venne ritrattata, questo non servi’ ad evitare il rogo per molti cavalieri e per il Gran Maestro in persona.

La condanna venne eseguita il 19 Marzo 1314 a pochi passi dalla cattedrale di Notre Dame. Cosa successe in questo storico giorno? Secondo molte voci, poco prima che la pira venne accesa, Jacques de Molay si rivolse a quelli che considerava i suoi inguisti carnefici pronunciando alcune frasi molto importanti.

Prima di tutto, de Molay disse “Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che e’ ingiusto. Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.” Rivolgendosi poi a Filippo il Bello e al Papa disse: “Vi affido entrambi al tribunale di Dio, tu Clemente nei prossimi 40 giorni e tu Filippo prima della fine dell’anno”.

Cosa significano queste frasi? Come potete immaginare, piu’ che una minaccia, questa potrebbe essere vista come una vera e propria maledizione lanciata dall’ultimo Gran Maestro nei confronti di coloro i quali avevano ingiustamente denigrato e portato allo scioglimento un nobile ordine come quello dei Tamplari.

Si avvero’ questa maledizione?

Leggendo la storia, potremmo dire proprio di si. Clemente V si ammalo’ e mori’ nel giro di un mese mentre Filippo il Bello, in seguito ad una caduta da cavallo, mori’ prima della fine dell’anno.

Ora pero’, secondo alcuni, queste non furono le uniche maledizioni lanciate dal Gran Maestro prima di morire. Stando alle diverse fonti che trovate in rete, a queste prime due frasi se ne devono aggiungere altrettante pronunciate con lo stesso tono di vendetta.

Sempre prima di morire, Jacques de Molay si rivolse alla monarchia francese dicendo: La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la tredicesima generazione da Filippo IV e, ancora, rivolgendo lo sguardo verso la cattedrale di Notre Dame: Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte.

Analizziamo queste altre due frasi. Come noto, la monarchia francese termino’ definitivamente, ed in malo modo, con Luigi XVI. Facendo due rapidi calcoli, si trova che Luigi XVI fu effettivamente il tredicesimo discendente di Filippo il Bello.

A questo punto, siamo a 3 maledizioni avverate su quattro. cosa dire della quarta? Si e’ avverata? Direi proprio di no dal momento che il Papato e’ ancora in piedi. Quando scadranno i termini per questa profezia? Semplice, Jacques de Molay venne arso vivo il 19 Marzo 1314, dal momento che is parla di 700 anni tondi tondi, la scadenza della maledizione e’ il 18 Marzo 2014.

18 Marzo 2014? Proprio cosi’, esattamente tra pochi giorni scadranno i termini della quarta parte della profezia dell’ultimo Gran Maestro dei Templari. Dal momento che ben 3 profezie su 4 si sono avverate, non vedo perche’ dovremmo pensare che anche la quarta non si possa avverare. Se cosi’ fosse, tra poco meno di una settimana, dovrebbe terminare il papato.

Quali sono le conclusioni a tutto questo? Semplice, se leggete in rete, i furbacchioni non aggiungono altro ma si limitano a dire “non resta che attendere”. In fondo, se 3 su 4 si sono avverate, pensate quello che volete.

Aspettate un attimo pero’. Ma siamo davvero sicuri che tutta questa storia sia reale? Forse, prima di giungere a conclusioni affrettate, e’ il caso di ragionare un po’ meglio su tutta questa storia.

Prima di tutto, quali sono i documenti storici a supporto di questa storia? Purtroppo, o per fortuna, nessun documento originale del tempo. Se ci concentriamo sulle prime due maledizioni, quelle di Clemente e Filippo, le prime documentazioni che riportano di questa profezia pronunciata da Jacques de Molay sono in realta’ della fine del 1300, cioe’ circa 80 anni dopo i fatti. Cosa significa questo? E’ vero che quelli non erano propriamente anni in cui la liberta’ di stampa e di pensiero era in voga, ma, anche in questo caso, siamo di fronte a maledizioni e profezie che spuntano dopo che i fatti sono avvenuti. Detto in altre parole, le due famose frasi di cui stiamo discutendo vengono riportate solo diversi anni dopo che i fatti stessi sono avvenuti. Ormai, di profezie in questo modo ne abbiamo viste fin troppe.

Se invece passiamo alla terza profezia, quella sulla monarchia di Francia, anche in questo caso, non troviamo documentazione se non diversi anni dopo la famosa ultima ghigliottina. Nel corso dei secoli poi, si e’ anche sparsa la diceria secondo la quale il boia incaricato, tale Charles-Henri Sasson, poco prima di far cadere la ghigliottina avrebbe pronunciato nell’orecchio dell’ultimo re di Francia la frase “sono un Templare e sono qui per portare a compimento la maledizione di Jacques de Molay”. Ovviamente, anche questa diceria e’ stata tirata fuori diversi anni dopo la fine della monarchia francese.

A questo punto, cosa dire della quarta e ultima maledizione? A voi la conclusione. Visto quanto detto, non credo sia il caso di tenere in considerazione questa profezia. Anche dal nostro punto di vista, se vogliamo, potremmo dire “non resta che attendere qualche giorno e vedere cosa succede”. Sicuramente, il periodo storico che stiamo vivendo, lascia molto spazio a profezie di questo tipo. Come potete facilmente immaginare, non manca chi cerca di cavalcare questa profezia, parlando di evidente fine gia’ in corso, e testimoniata dalla presenza simultanea di due Papi. Ci sono poi anche altre voci interessanti propro su questo punto e che meritano di essere citate. Secondo queste fonti, la presenza di due Pontefici sarebbe invece necessaria per far fronte all’imminente pericolo e sarebbe dunque un segnale divino per mostrarci la vicinanza di Dio per il momento difficile che stiamo per affrontare.

Come ormai siamo abituati, a profezie di questo tipo, che non hanno nulla di reale, non mancano mai tutte quelle voci e dicerie pronte solo ad amplificare l’eventuale paura di chi le legge.

Prima di concludere, vorrei condividere con voi un pensiero. In questo caso, come in questi altri articoli:

La monaca di Dresda

Le profezie di Benjamin Solari Parravicini

2012 e la profezia di Malachia

Si avvera la profezia di Malachia

La mano di Dio sulle dimissioni del Papa

Ultime notizie (o profezie rispolverate) dal Vaticano

Pietro II: il primo papa di colore

Malachia-Francesco: cosi’ e’ troppo facile!

Abbiamo parlato di profezie riguardanti la fine del Papato. Ripeto: la fine del Papato, non la “fine del mondo”. Tutte le volte, pero’, queste profezie vengono interpretate come qualcosa pronto a mettere in discussione la continuazione del mondo stesso, della nostra civilta’ o della razza umana. Perche’ avviene questo?

La domanda che mi sono posto e’: se veramente il Papato finisse, cosa dovrebbe accadere?

La risposta a questa domanda non e’ assolutamente semplice ne tantomeno scontata. Il primo errore che si potrebbe fare e’ quello di pensare alla fine della religione Cristiana Cattolica o del concetto di Dio. Questo e’ ovviamente sbagliato. Il mio pensiero, indipendentemente dall’essere credenti, non credenti, Cristiani o altro, riguarda solo ed esclusivamente la fine del Papato. Oggi, da un momento all’altro, non esiste piu’ un Papa o lo stesso Vaticano. Cosa cambierebbe? Sicuramente, ma su questo qualcuno potrebbe avere idee diverse, cambierebbero molti equilibri a livello mondiale e, forse, anche molte opere caritatevoli fatte da e per conto del Papa o del Vaticano. Secondo alcuni, la fine del Papato sarebbe un sollievo per via degli scandali e del potere economico e politico accumulato negli anni. Indipendentemente da quello che possiate pensare, la fine del Papato, almeno a mio avviso, non riguarderebbe certo la fine del mondo. Sicuramente, molti aspetti della societa’, cosi’ come la conosciamo, ne uscirebbero fortemente modificati ma il mondo continuerebbe ad andare avanti. Qualcuno potrebbe paragonare il Papato alla piu’ longeva monarchia di tutti i tempi ma, nel corso dei secoli, abbiamo visto Regni e Imperi che sembravano intramontabili terminare da un momento all’altro e tutto questo senza che il mondo sia finito.

Ora, ognuno di noi potrebbe riflettere su questo punto e farsi la propria idea analizzando aspetti sociali, politici, religiosi, economici e via dicendo. Non credo pero’ che qualcuno arrivi al termine del raginamento prevedendo la fine del mondo a causa della fine del Papato. Tutto questo fermo restando che nessuna profezia sta veramente mettendo a rischio il Papato stesso.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

22 Febbraio 2014: avanti il prossimo ….

17 Feb

Il 21 Dicembre 2012 ha assunto un significato particolarmente profetico per via dei Maya e della fine del loro calendario. Decine e decine di possibili eventi che sarebbero dovuti accadere in questo fantomatico giorno e di cui, come prevedibile e come cercato per mesi di far capire anche su questo blog, non si e’ avuta nessuna traccia.

A parte questo significato profetico, dal punto di vista, lasciatemi dire, sociale e psicologico, la fine del calendario Maya, anche se non ha visto arrivare la fine del mondo, puo’ essere vista come l’inizio di un nuovo periodo, quello delle profezie a tutti i costi. Come detto svariate volte, in vista del 2012, e’ iniziato un mercimonio del terrore atto esclusivamente ad alimentare la spirale dell’ansia. Il motivo di questo e’ presto detto: creare curiosita’ e paura in grado di mantenere vivo l’interesse verso tutte le forme di comunicazione pronte a sfruttare questo momento.

Ora, passata la bufala Maya, secondo voi, tutti questi volponi della comunicazione potevano veder tramontare il loro introito? Ovviamente no! Praticamente subito dopo il 21 Dicembre, come visto in questo articolo:

2013 o ancora piu’ oltre?

sono uscite fuori tantissime nuove profezie, inventate, mutuate da altri popoli antichi, distorte e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Oggi, nel 2014, di cosa possiamo parlare? Cosa inventarci per far credere ad una nuova fine del mondo? Visto che il “vintage” e’ sempre di moda, possiamo prendere spunto da un altro antico popolo, ricco di storia e tradizione, quello dei Vichinghi e della tradizione norrena.

Come richiesto esplicitamente nell’apposita sezione:

Hai domande o dubbi?

un nostro lettore ci chiede di spiegare meglio la profezia del Ragnorok di cui si sta cominciando a parlare sul web. Anche se, come e’ ovvio, non siamo ai livelli dei Maya, anche questa profezia sta riscuotendo un discreto successo anche considerando che parliamo di fine del mondo in tempi molto brevi il 22 Febbraio 2014!

Andiamo con ordine, la tradizione Norrena e’ alquanto sconosciuta per i popoli mediterranei, anche se pone le sue radici in tempi molto antichi. Il termine Ragnarok nella lingua vichinga significa “destino degli Dei” e questa profezia parla appunto dell’apocalisse intesa come termine ultimo degli Dei vichingi. Per essere precisi, cosi’ come in realta’ era anche per i Maya, la maggior parte dei popoli antichi non parlano quasi mai di fine dei tempi, ma credono in un ciclo di eventi che sistematicamente si ripete nel corso dei secoli. Anche nel caso del Ragnarok, si parla di grandi eventi, naturali e non, che avvengono con cadenza regolare e che riportano il mondo ad un equilibrio pre-esistente. Possiamo vederlo come un riazzeramento dei tempi ed una ripartenza da un punto stabile.

Cosa dovrebbe accadere durante il Ragnarok?

Spariranno quindi Sól (il Sole) e Máni (la Luna): i due lupi (Skǫll e Hati) che, nel corso del tempo, perennemente inseguivano i due astri finalmente li raggiungeranno, divorandoli, privando il mondo della luce naturale. Anche le stelle si spegneranno.

Yggdrasill, l’albero cosmico, si scuoterà, e tutti i confini saranno sciolti: terremoti, alluvioni e catastrofi naturali.

Le creature del caos attaccheranno il mondo: Fenrir il lupo verrà liberato dalla sua catena, mentre il Miðgarðsormr emergerà dalle profondità delle acque. La nave infernale Naglfar leverà le ancore per trasportare le potenze della distruzione alla battaglia. Al timone ci sarà il dio Loki.

I misteriosi Múspellsmegir cavalcheranno su Bifrǫst, il ponte dell’arcobaleno, facendolo crollare. Heimdallr, il bianco dio guardiano, soffierà nel suo corno, il Gjallarhorn, per chiamare allo scontro finale Odino, le altre divinità, e i guerrieri del Valhǫllr (gli einherjar).

Nel grande combattimento finale, che avverrà nella pianura di Vígríðr, ogni divinità si scontrerà con la propria nemesi, in una distruzione reciproca. Il lupo Fenrir divorerà Odino, che quindi sarà vendicato da suo figlio Víðarr. Þórr e il Miðgarðsormr si uccideranno a vicenda, e così Týr e il cane infernale Garmr. Surtr abbatterà Freyr.

L’ultimo duello sarà tra Heimdallr e Loki, che si uccideranno a vicenda, quindi il gigante del fuoco Surtr, proveniente da Múspellsheimr, darà fuoco al mondo con la sua spada fiammeggiante.

Personalmente, leggendo tutti questi nomi, mi sembra di leggere il Signore degli Anelli, non essendo un appassionato di questo genere di letteratura. In soldoni, come e’ chiaro, si capisce molto bene lo scontro che avverrebbe tra le varie Divinita’ vichinge che in questo modo si uccideranno a vicenda.

Cosa accadrebbe alla fine del Ragnarok?

Come anticipato, il mondo non finirebbe ma ripartirebbe di nuovo azzerando tutto. Ecco il pezzo che lo spiega:

Di seguito, dalle ceneri, il mondo risorgerà. I figli di Odino, Víðarr e Váli, e i figli di Thor, Móði e Magni, erediteranno i poteri dei padri. Baldr, il dio della speranza e Hǫðr suo fratello, torneranno da Hel, il regno della morte. Troveranno, nell’erba dei nuovi prati, le pedine degli scacchi con cui giocavano gli dèi scomparsi. La stirpe umana verrà rigenerata da una nuova coppia originaria, Líf e Lífþrasir, sopravvissuti nascondendosi nel bosco di Hoddmímir.

Dunque, due novelli Adamo ed Eva sopravviveranno e riformeranno il genere umano.

Ovviamente, come sempre avviene nei culti antichi, eventi di questo tipo non arrivano da un momento all’altro, ma sono sempre preannunciati da una serie di eventi che fanno capire agli uomini che il destino ultimo sta arrivando. Nella cultura norrena, il Ragnarok sarebbe annunciato da chiari ed inequivocabili eventi che non potrebbero certo passare inosservati. Ecco un sunto:

Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza al di là di ogni legge e regola.

Oltre a questo, qualcuno parla anche del suono di un corno che verra’ avvertito dagli uomini per tre volte e che sarebbe suonato dalle Divinita’ per indicare l’imminenza del Ragnarok.

Secondo i nostri amici catastrofisti, quali sono gli eventi che stiamo vivendo oggi e che coincidono con quanto riferito al Ragnarok?

Per prima cosa, il suono del corno sarebbe stato ascoltato diverse volte, nelle prime ore del mattino, nella cittadina inglese di York, zona con fortissimi radici culturali nordiche. Secondo altri ancora, il suono del corno sarebbe rappresentato dai suoni dell’apocalisse ascoltati numerose volte a partire dal 2012.

Bene, per quanto riguarda il suono del corno, sono solo ed esclusivamente chiacchiere visto che non esiste nessuna prova di quanto riportato da uno sparuto gruppo di fanatici. Parlando invece di suoni dell’apocalisse, di questi abbiamo parlato diverse volte in vari articoli:

I misteriosi suoni dell’Apocalisse

Di nuovo i suoni dell’apocalisse

Cosa c’e’ di vero nei suoni dell’apocalisse? Assolutamente niente di niente. Si tratta solo di prove fasulle inventate e messe in rete. Tra l’altro, se ne parlava gia’ come annuncio della fine del mondo Maya, dunque e’ solo una bufala reciclata gia’ smascherata.

Cosa dire di questo vento gelido di cui si parla? Indovinate un po’? Il Sole si sta spegnendo, secondo alcuni, o sta entrando in una fase di minimo che portera’ una nuova era glaciale. Le prove? Ovvio, ma avete visto cosa e’ successo questo inverno, ad esempio, negli Stati Uniti? Tutta questa neve e gelo possono solo essere dovuti ad eventi di questo tipo.

Strano, oggi a Roma ci saranno 18 gradi e, lasciatemi dire, di inverno non si e’ ancora avuta traccia. Gli stessi catastrofisti che parlano di nuova era glaciale, pubblicano in concomitanza articoli che parlando della fine del mondo perche’ stiamo osservando un riscaldamento globale ingiustificato e senza precedenti. Lascitemelo dire, il discorso e’ sempre lo stesso, freddo e caldo non sono quantita’ fisiche se non vengono misurate e confrontate con qualcosa. Quando fa comodo stiamo per entrare in una nuova era glaciale, quando fa caldo, e’ il riscaldmaneto globale perche’ Nibiru sta arrivando, quando la temperatura e’ mite e’ perche’ la scienza gioca con le scie chimiche. Capite bene come queste affermazioni ormai siano state gia’ ampiamente smascherate e mostrate per quello che valgono.

Estremamente divertenti sono anche le altre assonanze che si leggono in giro per la rete.

Sempre nel Ragnarok si parla del serpente Jormungand che si liberera’ delle sue catene scuotendosi e facendo innalzare il livello delle acque degli oceani. Quale sarebbe la prova? Lo tsunami che ha colpito le coste del Giappone.

Ma come, ma lo Tusnami giapponese non annunciava la fine del mondo Maya? In realta’ neanche quella, ma ogni scusa e’ buona per trovare somiglianze e annunci.

Andiamo avanti. Si dice che prima dell’avvento del Ragnarok, il fratello combattera’ contro il fratello. Dimostrazione? Tutti i fatti di cronaca che mostrano come la famiglia non sia piu’ un luogo di unione e pace. Davvero? Premessa la gravita’ dei fatti di cronaca sempre, non mi sembra che ci sia stata un’impennata negli ultimi giorni, mesi o anni. Purtroppo, lo dico e lo ribadisco, la cronaca non fa altro che raccontare fatti di sangue anche nelle famiglie. Questo dovrebbe spingerci a riflettere sullo stato umano attuale. E’ alquanto fuori luogo parlare di questi fatti solo perche’ fa comodo far credere che sia in arrivo il Ragnarok.

I confini saranno sbriciolati ….

Qui raggungiamo veramente il massimo dell’invenzione. Sapete chi e come ha sbriciolato i confini? Internet! Perche’? Semplice, ci consente di poter comunicare con chiunque nel mondo come se fosse vicino a noi.

Davvero?

Secondo voi, possiamo parlare di internet che ha sbriciolato i confini oggi? Sicuramente la cosa puo’ essere condivisibile, ma non mi sembra certo qualcosa che e’ iniziata o aumentato quest’anno.

Detto tra noi, mi sembra che nel caso del Ragnarok, si stia veramente forzando la mano, creando delle connessioni molto fantasiose. Personalmente, trovo la mitologia norrena molto interessante e affascinante, ma le ipotetiche evidenze dell’avvento del Ragnarok che si stanno chiamando in causa sono inventate proprio male e non stanno in piedi.

Come detto all’inizio, e come ripeto senza mezzi termini, non si fa altro che cercare nuove date per la fine del mondo solo ed esclusiavamente poer interesse personale ed economico di qualcuno.

Prima di chiudere, e’ interessante farsi un’ultima domanda: perche’ propio oggi viene chiamato in causa il Ragnarok?

In realta’, la risposta e’ molto semplice. Come scritto, si parla di 22 Febbraio, ma nel Ragnarok, a parte eventi che lo annunciano, non c’e’ nessuna indicazione temporale specifica. La data del 22 Febbraio e’ stata scelta solo perche’ e’ il giorno della chiusura del festival vichingo di Jolablot:

Jolablot festival

si tratta di uno degli eventi piu’ sentiti della tradizione vichinga. Se proprio vogliamo essere maliziosi, la cultura vichinga non e’ ancora molto conosciuta nel resto d’Europa, cosi’ come il festival di Jolablot. Creare attenzione intorno alla fine del mondo, e sicuramente ci si riesce per i motivi gia’ citati, non fa altro che pubblicizzare il festival.

Anche se il Ragnarok sta avendo un seguito infinitamente minore della fine del mondo Maya, possiamo essere pronti a scommettere che quest’anno il festival di Jolablot avra’ un’impennata di visite!

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Requiem per ISON

1 Dic

La prima volta che ne abbiamo parlato, i catastrofisti neanche la conoscevano talmente erano impegnati a sparare cavolate sul calendario Maya:

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Gia’ da tempo, avevamo capito che questo sarebbe diventato l’argomento piu’ discusso del 2013 ed infatti cosi’ e’ stato. Come avete capito, stiamo parlando della cometa ISON.

Per tutto il 2013 l’abbiamo seguita dando di tanto in tanto qualche aggiornamento, consapevoli che all’avvicinarsi al perielio le storie sarebbero cresciute a dismisura:

Rapido aggiornamento sulla ISON

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

– Se la Ison non e’ cometa, allora e’ …

Alla fine, siamo arrivati al momento chiave della traiettoria nel sistema solare, il perielio, punto di minimo avvicinamento al Sole. Come visto nei precedenti articoli, le aspettative sula ISON erano diminuite man mano che le osservazioni divenivano migliori e maggiori informazioni erano ricavabili dai dati. Purtroppo, il piccolo nucleo della cometa e la traiettoria cosi’ radente, facevano capire quanto il passaggio vicino al Sole potesse essere rischioso per la sopravvivenza della ISON.

Alla fine, siamo giunti al perielio il 28 Novembre 2013. Dalle prime immagini catturate dai telescopi che osservavano il Sole, sembrava che la cometa non ce l’avesse fatta e si fosse disintegrata. Noi pero’, in questo articolo:

Ce la fa o non ce la fa?

mostravamo immagini in cui si vedeva qualcosa emergere dall’altra parte del Sole. Con un appello alla calma, abbiamo visto come l’attesa era l’unico modo per capire il reale destino della ISON. A riprova di questo, proprio osservando le immagini che abbiamo riportato nell’articolo, anche la NASA e l’ESA sono state costrette ad un passo indietro dopo aver annunciato da subito la distruzione della cometa.

Oggi, 1 dicembre 2013, penso sia giunto il momento di celebrare e ricordare la ISON. Purtroppo, non per i catastrofisti ma per lo spettacolo natalizio che ci avrebbe regalato, la cometa non e’ sopravvissuta al perielio.

Perche’ decidiamo adesso di dare questa notizia? Se provate a fare una ricerca su internet, troverete notizie completamente discordanti tra loro: c’e’ chi parla di distruzione della cometa, chi di nucleo passato indenne, chi sostiene che una parte del nucleo stia continuando sull’orbita stabilita, ecc. Non possono certo mancare poi i tantissimi siti che inventano storie nuove: il passaggio ravvicinato al Sole avrebbe provocato uno spostamento sostanziale dell’orbita della cometa al punto che, dai calcoli effettuati, ora la cometa sarebbe in rotta di collissione con la Terra.

Partiamo proprio dalle assurdita’. Vi siete mai chiesti perche’ le comete passano vicine al Sole e poi se ne riallontanano? Bene, quello e’ proprio l’effetto della forza di gravita’ che determina l’orbita. Ora, l’effetto dell’attrazione solare e’ gia’ contato nell’orbita della cometa perche’, come detto, l’orbita stessa e’ determinata dall’interazione con la nostra stella. Capite quanto sia assudo pensare a variazioni di questa entita’ apportate dal Sole?

Pensate che c’e’ addirittura chi gia’ parla di frammenti di ISON caduti sulla Terra. Vi giuro che non sto scherzando, basta cercare su google per trovare articoli di questo tipo. Anche qui, capite bene come troppo spesso si dimentichi non solo la scienza ma anche un minimo di buon senso.

Bene, detto questo, passiamo invece alla nostra cometa. Come visto nell’articolo precedente, dopo il passaggio al perielio, si e’ visto qualcosa uscire dall’altra parte del Sole esattamente sulla traiettoria attesa per la ISON. Questo qualcosa, come mostrato dal telescopio SOHO, appariva molto luminoso e con una scia. Parlando di questa notizia, eravamo rimasti cauti dicendo che quanto osservato poteva dipendere da molti scenari: il nucleo era sopravvissuto totalmente o solo in parte oppure era andato distrutto e quello che si osservava erano residui polverosi con dimensioni piu’ o meno grandi che si sarebbero dispersi. Come e’ ovvio, per determinare quale fosse la scenario giusto, si doveva aspettare e seguire l’evoluzione vicino al Sole.

Bene, ecco a voi l’evoluzione osservabile dal momento del passaggio fino a poche ore fa:

Cosa mostra il video? Come vedete, l’oggetto che abbiamo visto spuntare dal Sole si sposta lungo la traiettoria attesa per la ISON ma, al passare del tempo, la sua luminosita’ diviene sempre piu’ debole fino a che non scompare del tutto. Cosa significa questo? Semplice, quello che abbiamo visto uscire erano solo residui granulosi del nucleo della ISON. La dimensione di questi resti puo’ essere piu’ o meno grande ma la ridotta compattezza fa si che nel giro di qualche giorno siano completamente sciolti disperdendosi nello spazio.

Questo video pone la parola fine sul viaggio della ISON nella parte interna del nostro Sistema Solare.

Dunque? E’ stato tutto inutile? Assolutamente no, la cometa e’ stata osservata per diverso tempo da numerosi astronomi. Moltissimi dati sono stati raccolti e forniranno importanti informazioni sul comportamento, ancora poco chiaro, di questi affascinanti oggetti celesti. Purtroppo, quella che doveva essere la cometa di Natale e che avrebbe dovuto brillare in cielo nel mese di dicembere non ce l’ha fatta e si e’ sciolta durante l’incontro ravvicinato con il Sole.

Come visto, il nucleo della ISON era troppo piccolo se confrontato con altre comete e la sua traiettoria mostrava un perielio molto ravvicinato. L’insieme di questi fattori e’ stato fatale.

Oggi, e chissa’ ancora per quanto tempo, molti siti catastrofisti hanno iniziato una speculazione sul destino della cometa parlando subito di segreti e misteri non divulgati dagli astronomi. Credo che, visto il video, non sia necessario dover smentire queste ipotesi e capire il reale destino della ISON. Purtroppo, queste speculazioni non termineranno presto per cui preparatevi al peggio.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ce la fa o non ce la fa?

29 Nov

Come non parlare oggi di ISON? Tutto il web sta discutendo del passaggio al perielio di questa cometa, purtroppo, con idee confuse e diametralmente opposte tra loro. Stamattina, milti siti, anche seguendo la news ufficiale dell’ESA, hanno battuto la notizia che la ISON non fosse sopravvissuta al passaggio ravvicinato al Sole. Dopo qualche ora pero’, alcuni, anche tra i laboratori di astronomia, hanno comincito a parlare di qualcosa che e’ fuorisucito dal disco del Sole.

Insomma, la Ison e’ sopravvissuta o no?

Domanda difficilissima. Non e’ un caso che anche gli esperti si stiano chiedendo quale e’ stato il reale destino di quella che doveva essere la cometa di Natale.

Perche’?

Molti telescopi in orbita per studiare il Sole, si sono concentrati catturando immagini dell’avvicinamento della cometa alla regione di spazio piu’ calda. Molto semplicmente, per capire se la cometa sopravvivesse o meno alle alte temperature e alla gravita’, si doveva attendere di vedere qualcosa uscire o meno dall’altra parte del Sole.

Alla prime battute, nulla e’ stato visto uscire per cui molti siti si sono frettolosamente armati per scrivere articoli funebri sulla ISON e sulla sua prematura scomparsa.

A distanza di qualche ora pero’, qualcosa e’ stato visto uscire dall’altra parte del Sole. Inizialmente, si pensava che fossero solo polveri della cometa che sono uscite esattamente dove si aspettava di vedere la cometa. Non si tratta di nulla di magico. Immaginate questa situazione, una macchina procede ad alta velocita’ lungo una strada. Ad un certo punto esplode distruggendosi quasi completamente. Sicuramente, vedrete dei frammenti o la carcassa riemergere dal fumo dell’esplosione e seguire quella che era la traiettoria della macchina.

Se cosi’ fosse, queste polveri sarebbero dovute svanire nel giro di pochissimo tempo. Al contrario, lungo la scia della cometa si e’ visto qualcosa intensificare la luminosita’.

Ecco un video che vi mostra quanto e’ stato visto:

Dunque e’ viva e vegeta? E’ ancora troppo presto per dirlo. Molto probabilmente, anche a giudicare dalla forma visibile, il nucleo cometario e’ stato fortemente daneggiato dla passaggio vicino al Sole. Ora, quello che vediamo potrebbe essere un residuo piccolo e dunque destinato a svanire nel giro di poco tempo oppure residui di cometa di dimensioni molto ridotte, non compatti, e che in questo caso sarebbero visibili per ancora meno tempo.

Cosa possiamo concludere?

Al momento non e’ possibile dire quale sia stato il destino della ISON. Il comportamento di questi oggetti, come detto in diverse occasioni, non e’ semplice da simulare o comprendere. Al momento, qualcosa e’ uscito dall’altra parte del Sole ma non sappiamo ancora cosa sia e, soprattutto, quanto potrebbe durare.

Per vedere immagini aggiornate potete sempre connettervi sol sito:

Helioviewer

che consente di osservare quasi in real time le immagini del Sole catturate da diversi telescopi.

Questa e’ ad esempio l’ultima disponibile, risalente a meno di 2 ore fa, presa da SOHO-LASCO C3:

Osservazione del Sole alle 9.30 UTC. Lasco-C3

Osservazione del Sole alle 9.30 UTC. Lasco-C3

Concludendo, e’ troppo presto per dare qualsiasi giudizio sullo stato della ISON. Vedremo nelle prossime ore cosa succedera’ e se avremo un Natale con la cometa in cielo.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

1, 2, 3 …. il lago non c’e’ piu’

28 Nov

Su segnalazione di un nostro caro lettore attraverso la pagina facebook:

Psicosi 2012, facebook

vi vorrei raccontare la storia, molto particolare, del lago di Sanica in Bosnia.

Immaginate un lago fatto cosi’:

Lago di Sanica. Come era fino a qualche giorno fa.

Lago di Sanica. Come era fino a qualche giorno fa.

che da un giorno all’altro diventa cosi’:

Lago di Sanica. Come e' oggi.

Lago di Sanica. Come e’ oggi.

Cosa e’ successo? Il lago e’ scomparso nel giro di poche ore lasciando al suo posto un cratere.

Capite bene che si tratta di una storia molto affascinante e che se non fosse reale e documentata si potrebbe quasi stentare a credere.

I primi ad essere sorpresi di questo stranissimo fenomeno sono ovviamente i residenti locali che non riescono a spiegarsi come questo sia potuto accadere. Ovviamente, non mancano leggende, anche molto intriganti. La prima? Un vecchio signore che abitava a pochi passi dal lago e’ passato a miglior vita solo pochi giorni fa. Sul punto di morte, avrebbe giurato ai presenti di portarsi via tutto cio’ che gli apparteneva. Secondo alcuni, il lago farebbe parte di questa promessa.

Ipotesi affascinante ma ovviamente molto poco scientifica.

Altra idea di cui si discute in zona: il fondo del lago sarebbe pieno di bombe risalenti alla guerra sganciate da aerei. Qualche pesce potrebbe involontariamente aver urtato un ordigno facendolo esplodere e aprendo in questo modo una voragine da cui l’acqua sarebbe uscita. Anche qui, per quanto interessante, siamo veramente nel campo della fantasia piu’ spinta.

Pensate sia tutto? Assolutamente no. Non manca infatti chi parla di fine del mondo molto vicina. Secondo alcuni anziani del paese, quando sta per sopraggiungere la fine dei giorni, possono avvenire miracoli come questo del lago. La scomparsa delle acque altro non sarebbe che un segnale premonitore dell’imminente catastrofe.

Va bene, le leggende cittadine sono sempre interessanti ma, almeno in molti casi, la spiegazione scientifica c’e’ se si ha voglia di cercarla. Come e’ possibile che un lago di 20 metri di diametro e 10 di profondita’, circondato da alberi e pieno di pesci, sia scomparso improvvisamente?

Alcuni giornali parlano di fenomeno dovuto al drenaggio del fondo. Cosa significa? Le acque del lago vengono utilizzate per irrigare i campi. Il movimento continuo potrebbe aver provocato una variazione del potere drenante del fondale che dunque ha assorbito l’acqua un po’ come una spugna. Questo spiegherebbe molto bene che fine ha fatto l’acqua.

I residenti locali non credono molto a questa ipotesi e, come al solito, neanche il sottoscritto.

Per capire le reali cause di questo fenomeno, e’ necessario considerare un aspetto molto importante. Come detto in precedenza, il lago aveva un diametro di circa 20 metri ed era profondo 10. Bene, il cratere presente oggi ha un diametro di 50 metri ed una profondita’ di 20. Come e’ possibile che si sia allargato mentre si asciugava?

Vi voglio dare un indizio. Ricorderete sicuramente i fenomeni descritti in questi articoli:

Enorme cratere si apre in Cina

Enormi voragini si aprono in Florida

Numerosi Sinkhole a Samara

I “tappi” del Mar Morto

– Louisiana: il sinkhole che inghiotte la foresta

Come visto, questo fenomeno ci ricorda molto quello dei famosi sinkhole presenti in diverse parti del pianeta. In italiano, siamo abituati a chiamare questi smottamenti “doline”. Sapete da dove proviene la parola “dolina”? Semplice, dalla lingua slava e significa “valle”.

Cosa significa questo?

I fenomeni carsici sono molto frequenti in quella zona ed esattamente contro questi bisogna puntare il dito per comprendere il mistero del lago scomparso.

Cosa e’ successo?

Il lago era formato su una dolina di origina carsica. Ad un certo punto, per svariate cause, prima tra tutte la pressione, il lago si e’ stappato facendo fluire le acque nel sottosuolo, probabilmente in una caverna sotterranea. Il fenomeno non e’ stato assolutamente isolato ma e’ ancora in corso con movimenti carsici che giustificano in pieno l’allargamento del cratere visibile oggi. Su alcune fonti si riporta infatti di come le dimensioni di quello che prima era il fondale del lago siano ancora in aumento.

Concludendo, per quanto affascinante e misterioso, il fenomeno della scomparsa del lago si Sanica ha una spiegazione scientifica e razionale. Come visto, fenomeni di tipo carsico non sono assolutamente nuovi in Bosnia, regione da sempre interessata dalla presenza di doline. Questa spiegazione soddisfa in pieno tutte le osservazioni fatte sul campo, spiegando anche il perche’ di una scomparsa cosi’ rapida e tale da lasciare molti abitanti in preda a leggende e racconti popolari.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.