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Scherzi … marziani

27 Gen

Si sa, nell’immaginario collettivo costruito da tantissimi film di fantascienza, gli alieni sono da sempre identificati come marziani, cioe’ provenienti dal pianeta Marte. Ora, come dovrebbero essere questi esseri che abitano un pianeta tanto inospitale? Alta, bassi, brutti, belli, con le antenne? Ovviamente, non siamo in grado di dare questa risposta. Una caratteristica pero’ possiamo darla, almeno stando alle fantasiose storie che girano sulla rete in questi giorni, sono dei simpatici burloni!

Pensate mi sia impazzito?

Forse, non per la notizia che sto per darvi.

Come sapete, Marte e’ uno dei pianeti maggiormente esplorati da missioni sulla superficie. Oltre a Curiosity, di cui abbiamo parlato in tantissimi articoli:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Curiosity: scoperta sensazionale?

Ecco la scoperta di Curiosity

c’e’ anche il rover Opportunity che ancora oggi gironzola sul pianeta rosso. Questa missione era inizialmente pensata per durare 90 giorni nel 2004. Oggi, stiamo festeggiando i 10 anni del rover su Marte e, a parte qualche inevitabile problema, Opportunity continua ad inviare dati molto importanti a terra.

Cosa e’ successo dunque?

Dal momento che ora e’ inverno su Marte, le avverse condizioni meteo hanno costretto il rover ad un periodo di pausa. Prima di chiudere pero’, ha inviato alcune immagini dalla sua postazione. Dopo 12 giorni marziani, che durano poco di piu’ di quelli terrestri, il rover ha scattato nuovamente delle immagini. Proprio facendo il confronto tra prima e dopo, e’ saltato fuori un particolare davvero interessante.

Dal momento che un’immagine vale piu’ di 100 parole, e che il tutto e’ nato proprio da una foto, vi mostro subito la prova che sta facendo tanto discutere:

Confronto delle foto scattate da Opportunity a distanza di 12 giorni marziani

Confronto delle foto scattate da Opportunity a distanza di 12 giorni marziani

Questo e’ il confronto tra la foto scattata prima e quella dopo 12 giorni di inattivita’. Come vedete, e’ presente una roccia che prima non c’era.

Il misterioso sassolino, dalle dimensioni approssimative di un pugno, ha la forma che ricorda una ciambella ed e’ stata battezzata Pinnacle Island.

Come detto, Opportunity si trova su Marte da ben 10 anni e, praticamente, non ha visto niente cambiare intorno a se. Come e’ possibile che ora sia comparsa una roccia?

Come potete facilmente immaginare, questo curioso fatto ha accesso la fantasia di tutti quelli che vorrebbero il pianeta rosso abitato da forme di vita intelligenti. Senza troppi giri di parole, la spiegazione di moda e’ semplice: la NASA e’ perfettamente a conoscenza di essere su un pianeta abitato e fa un lavoro enorme per cancellare di volta in volta le prove che troverebbe grazie alle sue missioni. Il motivo di questo oscuramento non e’ univoco, ma passa per i piu’ svariati complotti. Purtroppo, questa volta i tecnici hanno fatto un errore, si sono dimenticati di eliminare questa prova oggettiva che qualcosa intorno al rover cambia nel tempo proprio a causa del’attivita’ degli abitanti del posto.

E’ possibile tutto questo?

Assolutamente no. Vi premetto subito che, ad oggi, non e’ ancora chiara l’origine di questa roccia e come sia potuta capitare in quel punto in un lasso di tempo cosi’ breve. Nonostante questo, ci sono delle spiegazioni razionali, e sicuramente piu’ credibili dell’ipotesi marziani-burloni, che vanno considerate.

In un primo momento, si e’ pensato che Pinnacle Island fosse un piccolo meteorite arrivato su Marte proprio vicino al rover. In alternativa, il piccolo sasso potrebbe essere stato lanciato veso il rover dalla caduta di un frammento piu’ grande a distanza dal punto considerato. Questa ipotesi e’ stata poi scartata per la scarsa probabilita’ associata ad un evento di questo tipo.

Come anticipato, anche se la spiegazione reale ancora non e’ stata accettata, la NASA e’ sempre piu’ convinta che si tratti di un frammento rimasto incastrato su una delle sei ruote di Opportunity.

E’ possibile questo?

Assolutamente si. Vediamo il perche’. Come anticipato, il rover si trova su Marte da ben 10 anni e qualche “acciacco” dell’eta’ cominca a sentirlo. In particolare, un attuatore che governa il movimento del rover ha smesso di funzionare da qualche settimana. Conseguenza di questo guasto e’ che una delle sei ruote ha smesso di girare. Praticamente, questa e’ bloccata e trascinata sulla superficie dal movimento delle restanti cinque. In queste condizioni, e’ molto probabile che piccoli frammenti di materiale si incastrino sotto al rover. A riprova di questa spiegazione, durante i 12 giorni di stop, il rover ha ruotato su se stesso. Alla riaccensione, riportandolo in posizione, il frammento potrebbe essersi staccato ed essere finito nel punto in cui lo abbiamo visto nella seconda foto. Altra alternativa, personalmente meno probabile di questa, e’ che Pinnacle Island sia caduta da una roccia piu’ grande vicino a Opportunity urtata proprio dal rover durante la manovra di riallineamento.

Anche se, ad ora, non c’e’ ancora una spiegazione ufficiale all’accaduto, sicuramente ci sono ipotesi razionali assolutamente accettabili e, almeno a mio parere, assolutamente condivisibili. La cosa interessante e’ che a distanza di 10 anni, Opportunity ancora riesce a stupirci con fenomeni non attesi e ssolutamente interessanti.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Requiem per ISON

1 Dic

La prima volta che ne abbiamo parlato, i catastrofisti neanche la conoscevano talmente erano impegnati a sparare cavolate sul calendario Maya:

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Gia’ da tempo, avevamo capito che questo sarebbe diventato l’argomento piu’ discusso del 2013 ed infatti cosi’ e’ stato. Come avete capito, stiamo parlando della cometa ISON.

Per tutto il 2013 l’abbiamo seguita dando di tanto in tanto qualche aggiornamento, consapevoli che all’avvicinarsi al perielio le storie sarebbero cresciute a dismisura:

Rapido aggiornamento sulla ISON

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

– Se la Ison non e’ cometa, allora e’ …

Alla fine, siamo arrivati al momento chiave della traiettoria nel sistema solare, il perielio, punto di minimo avvicinamento al Sole. Come visto nei precedenti articoli, le aspettative sula ISON erano diminuite man mano che le osservazioni divenivano migliori e maggiori informazioni erano ricavabili dai dati. Purtroppo, il piccolo nucleo della cometa e la traiettoria cosi’ radente, facevano capire quanto il passaggio vicino al Sole potesse essere rischioso per la sopravvivenza della ISON.

Alla fine, siamo giunti al perielio il 28 Novembre 2013. Dalle prime immagini catturate dai telescopi che osservavano il Sole, sembrava che la cometa non ce l’avesse fatta e si fosse disintegrata. Noi pero’, in questo articolo:

Ce la fa o non ce la fa?

mostravamo immagini in cui si vedeva qualcosa emergere dall’altra parte del Sole. Con un appello alla calma, abbiamo visto come l’attesa era l’unico modo per capire il reale destino della ISON. A riprova di questo, proprio osservando le immagini che abbiamo riportato nell’articolo, anche la NASA e l’ESA sono state costrette ad un passo indietro dopo aver annunciato da subito la distruzione della cometa.

Oggi, 1 dicembre 2013, penso sia giunto il momento di celebrare e ricordare la ISON. Purtroppo, non per i catastrofisti ma per lo spettacolo natalizio che ci avrebbe regalato, la cometa non e’ sopravvissuta al perielio.

Perche’ decidiamo adesso di dare questa notizia? Se provate a fare una ricerca su internet, troverete notizie completamente discordanti tra loro: c’e’ chi parla di distruzione della cometa, chi di nucleo passato indenne, chi sostiene che una parte del nucleo stia continuando sull’orbita stabilita, ecc. Non possono certo mancare poi i tantissimi siti che inventano storie nuove: il passaggio ravvicinato al Sole avrebbe provocato uno spostamento sostanziale dell’orbita della cometa al punto che, dai calcoli effettuati, ora la cometa sarebbe in rotta di collissione con la Terra.

Partiamo proprio dalle assurdita’. Vi siete mai chiesti perche’ le comete passano vicine al Sole e poi se ne riallontanano? Bene, quello e’ proprio l’effetto della forza di gravita’ che determina l’orbita. Ora, l’effetto dell’attrazione solare e’ gia’ contato nell’orbita della cometa perche’, come detto, l’orbita stessa e’ determinata dall’interazione con la nostra stella. Capite quanto sia assudo pensare a variazioni di questa entita’ apportate dal Sole?

Pensate che c’e’ addirittura chi gia’ parla di frammenti di ISON caduti sulla Terra. Vi giuro che non sto scherzando, basta cercare su google per trovare articoli di questo tipo. Anche qui, capite bene come troppo spesso si dimentichi non solo la scienza ma anche un minimo di buon senso.

Bene, detto questo, passiamo invece alla nostra cometa. Come visto nell’articolo precedente, dopo il passaggio al perielio, si e’ visto qualcosa uscire dall’altra parte del Sole esattamente sulla traiettoria attesa per la ISON. Questo qualcosa, come mostrato dal telescopio SOHO, appariva molto luminoso e con una scia. Parlando di questa notizia, eravamo rimasti cauti dicendo che quanto osservato poteva dipendere da molti scenari: il nucleo era sopravvissuto totalmente o solo in parte oppure era andato distrutto e quello che si osservava erano residui polverosi con dimensioni piu’ o meno grandi che si sarebbero dispersi. Come e’ ovvio, per determinare quale fosse la scenario giusto, si doveva aspettare e seguire l’evoluzione vicino al Sole.

Bene, ecco a voi l’evoluzione osservabile dal momento del passaggio fino a poche ore fa:

Cosa mostra il video? Come vedete, l’oggetto che abbiamo visto spuntare dal Sole si sposta lungo la traiettoria attesa per la ISON ma, al passare del tempo, la sua luminosita’ diviene sempre piu’ debole fino a che non scompare del tutto. Cosa significa questo? Semplice, quello che abbiamo visto uscire erano solo residui granulosi del nucleo della ISON. La dimensione di questi resti puo’ essere piu’ o meno grande ma la ridotta compattezza fa si che nel giro di qualche giorno siano completamente sciolti disperdendosi nello spazio.

Questo video pone la parola fine sul viaggio della ISON nella parte interna del nostro Sistema Solare.

Dunque? E’ stato tutto inutile? Assolutamente no, la cometa e’ stata osservata per diverso tempo da numerosi astronomi. Moltissimi dati sono stati raccolti e forniranno importanti informazioni sul comportamento, ancora poco chiaro, di questi affascinanti oggetti celesti. Purtroppo, quella che doveva essere la cometa di Natale e che avrebbe dovuto brillare in cielo nel mese di dicembere non ce l’ha fatta e si e’ sciolta durante l’incontro ravvicinato con il Sole.

Come visto, il nucleo della ISON era troppo piccolo se confrontato con altre comete e la sua traiettoria mostrava un perielio molto ravvicinato. L’insieme di questi fattori e’ stato fatale.

Oggi, e chissa’ ancora per quanto tempo, molti siti catastrofisti hanno iniziato una speculazione sul destino della cometa parlando subito di segreti e misteri non divulgati dagli astronomi. Credo che, visto il video, non sia necessario dover smentire queste ipotesi e capire il reale destino della ISON. Purtroppo, queste speculazioni non termineranno presto per cui preparatevi al peggio.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ce la fa o non ce la fa?

29 Nov

Come non parlare oggi di ISON? Tutto il web sta discutendo del passaggio al perielio di questa cometa, purtroppo, con idee confuse e diametralmente opposte tra loro. Stamattina, milti siti, anche seguendo la news ufficiale dell’ESA, hanno battuto la notizia che la ISON non fosse sopravvissuta al passaggio ravvicinato al Sole. Dopo qualche ora pero’, alcuni, anche tra i laboratori di astronomia, hanno comincito a parlare di qualcosa che e’ fuorisucito dal disco del Sole.

Insomma, la Ison e’ sopravvissuta o no?

Domanda difficilissima. Non e’ un caso che anche gli esperti si stiano chiedendo quale e’ stato il reale destino di quella che doveva essere la cometa di Natale.

Perche’?

Molti telescopi in orbita per studiare il Sole, si sono concentrati catturando immagini dell’avvicinamento della cometa alla regione di spazio piu’ calda. Molto semplicmente, per capire se la cometa sopravvivesse o meno alle alte temperature e alla gravita’, si doveva attendere di vedere qualcosa uscire o meno dall’altra parte del Sole.

Alla prime battute, nulla e’ stato visto uscire per cui molti siti si sono frettolosamente armati per scrivere articoli funebri sulla ISON e sulla sua prematura scomparsa.

A distanza di qualche ora pero’, qualcosa e’ stato visto uscire dall’altra parte del Sole. Inizialmente, si pensava che fossero solo polveri della cometa che sono uscite esattamente dove si aspettava di vedere la cometa. Non si tratta di nulla di magico. Immaginate questa situazione, una macchina procede ad alta velocita’ lungo una strada. Ad un certo punto esplode distruggendosi quasi completamente. Sicuramente, vedrete dei frammenti o la carcassa riemergere dal fumo dell’esplosione e seguire quella che era la traiettoria della macchina.

Se cosi’ fosse, queste polveri sarebbero dovute svanire nel giro di pochissimo tempo. Al contrario, lungo la scia della cometa si e’ visto qualcosa intensificare la luminosita’.

Ecco un video che vi mostra quanto e’ stato visto:

Dunque e’ viva e vegeta? E’ ancora troppo presto per dirlo. Molto probabilmente, anche a giudicare dalla forma visibile, il nucleo cometario e’ stato fortemente daneggiato dla passaggio vicino al Sole. Ora, quello che vediamo potrebbe essere un residuo piccolo e dunque destinato a svanire nel giro di poco tempo oppure residui di cometa di dimensioni molto ridotte, non compatti, e che in questo caso sarebbero visibili per ancora meno tempo.

Cosa possiamo concludere?

Al momento non e’ possibile dire quale sia stato il destino della ISON. Il comportamento di questi oggetti, come detto in diverse occasioni, non e’ semplice da simulare o comprendere. Al momento, qualcosa e’ uscito dall’altra parte del Sole ma non sappiamo ancora cosa sia e, soprattutto, quanto potrebbe durare.

Per vedere immagini aggiornate potete sempre connettervi sol sito:

Helioviewer

che consente di osservare quasi in real time le immagini del Sole catturate da diversi telescopi.

Questa e’ ad esempio l’ultima disponibile, risalente a meno di 2 ore fa, presa da SOHO-LASCO C3:

Osservazione del Sole alle 9.30 UTC. Lasco-C3

Osservazione del Sole alle 9.30 UTC. Lasco-C3

Concludendo, e’ troppo presto per dare qualsiasi giudizio sullo stato della ISON. Vedremo nelle prossime ore cosa succedera’ e se avremo un Natale con la cometa in cielo.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

ISON: cometa in technicolor

15 Nov

Della ISON abbiamo parlato in tantissimi articoli:

Rapido aggiornamento sulla ISON

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

– Se la Ison non e’ cometa, allora e’ …

Riassumendo, si diceva che questa sarebbe stata la cometa del secolo con un passaggio talmente luminoso da essere perfettamente visibile ad occhio nudo in pieno giorno. Come visto pero’, queste stime sono state notevolmente ridimensionate quando si e’ potuto stimare il diametro del nucleo di questa cometa che, come visto, e’ inferiore ad un paio di kilometri. Nonostante questo, gia’ da mesi, i siti catastrofisti si sono scatenati nel lanciare previsioni e profezie legate a questa cometa: la Ison e’ Nibiru, la Ison arrivera’ sulla Terra, no, anzi, e’ un’astronave aliena, nemmeno e’ un pianeta, una costellazione, un mini sistema solare, ecc. Come visto negli articoli precedenti, tutte assurdita’ facilmente smentibili con un minimo di ricerca su internet ma, soprattutto, con un minimo di ragionamento.

Una particolarita’ pero’, almeno a mio avviso, questa cometa sicuramente la avra’: sara’ ricordata come l’oggetto celeste che maggiormente ha dato spunto per annunciare catastrofi.

L’ultima sparata che sta facendo riaccendere la discussione su internet e’ legata al colore di questa cometa. Come forse avrete letto, al passaggio vicino a Marte la Ison appariva di un bel colore verde. Continuando la sua corsa verso il perielio pero’, la cometa ha improvvisamente cambiato colore divenendo blu.

Cosa significa questo?

Inutile dire che si tratta, sempre secondo gli amici catastrofisti, di un fatto eclatante e misterioso, ovviamente non compreso dalla scienza. Inoltre, il nuovo colore della cometa sarebbe l’indicatore che la Ison e’ in realta’ la tanto temuta Blue Kachina della profezia Hopi. Di questa profezia abbiamo gia’ parlato abbondantemente in questo articolo:

Il 2012 e la profezia Hopi

Dunque, ci risiamo, una nuova fine del mondo ci attende tra pochi giorni. Meno male! Era gia’ qualche giorno che non veniva annunciata una nuova fine per la nostra amata Terra al punto che cominciavo a preoccuparmi.

Premessa, come visto nell’articolo riportato, la profezia Hopi riguarda qualcosa completamente diverso e, comunque, si tratta di un racconto di questo popolo indiano.

Detto questo, cerchiamo di capire se veramente c’e’ qualcosa di anomalo in questo cambio di colore.

In realta’, cambiamenti di colore lungo la traiettoria non sono affatto straordinari e vengono mostrati da diverse comete. Come potete facilmente immaginare, man mano che questi corpi si avvicinano al Sole vengono investiti da una radiazione sempre crescente ed inoltre aumenta anche la loro temperatura. Come visto in questo articolo:

Cos’e’ una cometa

questi corpi sono caratterizzati dalla sublimazione degli elementi che li compongono e, dunque, anche il colore caratteristico sara’ legato alla chimica dell’oggetto.

Bene, questa e’ una spiegazione semplice e comprensibile per tutti.

Pensateci, se ci sono diversi elementi questi possono “bruciare” in momenti diversi. Inoltre, un elemento puo’ essere piu’ dominante e rendere visibili gli altri solo in un secondo momento. Tutte cose perfettamente chiare e che possono spiegare in primis il colore delle comete e anche, come nel caso della Ison, cambi di colore lungo la traiettoria.

Ora pero’, e’ interessante capire da cosa siano determinati i colori verde e blu di cui stiamo parlando.

Su questo punto devo aprire una parentesi su molti siti di informazione scientifica o che pretendono di essere considerati tali. Se provate a cercare informazioni su internet, trovate che il colore verde e’ dovuto al cianogeno ma anche il colore blu e’ dovuto al cianogeno. Forse, e dico forse, si fa un po’ di confusione.

Per capire bene, vi mostro una tabella con gli elementi che possono essere presenti nella coda di una cometa e che emettono nello spettro del visibile:

Particelle a maggiore emissione
nel campo visibile
Molecole nm Ioni nm
CN 399 CO+ 426
C3 406 H3O+ 700
CH 435
C2 514

Vedete che il cianogeno,CN, emette a 399 nanometri. Cosa significa? Piccola digressione. Il cosiddetto spettro del visibile e’ quella banda di frequenze, o lunghezze d’onda, che i nostri occhi sono in grado di vedere. In questo spettro possiamo inserire appunto i diversi colori ognuno con una lunghezza d’onda diversa. Senza tanti giri di parole, vi mostro una seconda tabella:

Colore Frequenza Lunghezza d’onda
Violetto 668-789 THz 380–450 nm
Blu 631-668 THz 450–475 nm
Ciano 606-631 THz 476-495 nm
Verde 526-606 THz 495–570 nm
Giallo 508-526 THz 570–590 nm
Arancione 484-508 THz 590–620 nm
Rosso 400-484 THz 620–750 nm

Come vedete, partendo dal violetto si arriva fino al rosso aumentando la frequenza. Prima di questi valori abbiamo gli ultravioletti dopo gli infrarossi, bande di frequenze non osservabili ai nostri occhi.

Ora, il cianogeno, cosi’ come visto nella prima tabella, emette a 399 nanometri. Detto in altri termini, quando l’emissione di luce da parte di questo elemento e’ presente, la cometa apparira’ di un colore blu/violetto, come comprensibile utilizzando la seconda tabella. Notate inoltre come il colore verde abbia una lunghezzad’onda piu’ grande tra 495 e 570 nanometri. Capite dunque che il cianogeno non puo’ essere responsabile del colore verde che si osservava quando la Ison era in prossimita’ di Marte.

Sempre facendo riferimento alla prima tabella, e’ evidente che il colore verde era invece dovuto all’emissione di luce da parte di molecole di C2 che emettono luce intorno ai 514 nanometri.

Questo ci fa capire come, a volte, anche siti scientifici facciano confusione o forniscano informazioni non reali.

Ultima considerazione, ora che la cometa e’ divenuta blu, mostrando quindi la presenza di cianogeno, alcuni siti si sono lanciati nella speculazione su questo gas. Come e’ noto, si tratta di un composto tossico per l’essere umano se viene respirato. Ragioniamo, e’ contenuto in una cometa che, se anche superasse il perielio, si troverebbe a 60 milioni di kilometri da noi. Secondo voi c’e’ pericolo?

Nonostante questo, si stanno creando le condizioni per riproporre la truffa del 1910 quando al passaggio della cometa di Halley venne proposta la presenza di questo gas nelle code della comete, poi risultato reale. In quell’occasione molti buontemponi, leggasi truffatori, vendevano maschere antigas e pillole miracolose per difendersi dal pericolo del cianogeno che poteva arrivare sulla Terra.

Non mi meraviglierei se questa cosa venisse riproposta ora.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Elettrodomestici e bolletta

11 Giu

In un commento apparso nella sezione:

Hai domande o dubbi?

e’ stato chiesto di analizzare i consumi medi dei nostri elettrodomestici. Come giustamente detto nel commento stesso, questo genere di tematiche non sono semplici, vista in primis la vastita’ degli argomenti, ma soprattutto le fluttuazioni di questi valori che possono modificare sensibilmente stime grossolane di consumi elettrici.

Nonostante questo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questi argomenti, visto che, molto spesso, tanti ignorano come vengono calcolati i consumi elettrici della propria abitazione o anche ignorano quali elettrodomestici incidono maggiormente sulla nostra bolletta.

A tal senso, qualche tempo fa, avevamo gia’ parlato di consumi elettrici analizzando il discorso dello stand-by, cioe’ di quella lucina rossa che molto spesso teniamo accesa e indica che il nostro apparecchio e’ pronto a funzionare:

Il led rosso dello stadby …

Come potete immaginare, questi argomenti sono molto importanti dal punto di vista ambientale, ma soprattutto dal punto di vista della nostra economia domestica che, in momenti di crisi come questo, non e’ assolutamente un discorso trascurabile.

Prima di tutto, quando compriamo un elettrodomestico, troviamo sempre indicata la potenza richiesta al massimo da questo oggetto. Come sapete, si tratta di un valore espresso in Watt, unita’ di misura indicante appunto la potenza.

Ora pero’, quando arriva la bolletta a casa, vediamo che il pagamento avviene conteggiando non i Watt, bensi’ i Wattora, Wh. Che significa? Mentre il Watt rappresenta una potenza in termini fisici, il Wh e’ un unita’ di misura dell’energia. Come e’ intuibile, il Wattora e’ semplicemente ottenuto moltiplicando la potenza richiesta da un oggetto per il tempo in cui questo e’ acceso.

Per capire meglio questo importante concetto, facciamo un esempio pratico. Immaginate di avere un sistema che richieda una potenza di 1000W per funzionare. Se ora tenete acceso questo oggetto per 1 ora, il consumo energetico sara’ di:

1000W x 1ora = 1000Wh = 1KWh

cioe’ esattamente 1 KiloWattora. Pensandoci bene, questo e’ del tutto normale. La potenza richiesta dall’elettrodomestico interessa solo marginalmente, quello che conta per conteggiare il consumo e’ l’effettivo tempo in cui questo sistema e’ acceso e dunque richiede energia per funzionare.

Bene, a questo punto abbiamo capito come vengono conteggiati i consumi in bolletta. Ora, cerchiamo di capire quanto cosumano i nostri elettrodomestici. Per fare esempi pratici, prendiamo una casa tipo in cui si sara’ un frigorifero, una lavatrice, un asciugacapelli e un forno elettrico. Ovviamente, il calcolo fatto potra’ essere applicato direttamente a qualsiasi elettrodomestico avete in casa, semplicemente modificando i valori.

Prima di avventurarci nel calcolo, dobbiamo pero’ stimare il costo dell’energia dal nostro fornitore. Come saprete molto bene, anche questo valore puo’ presentare fluttuazioni molto elevate, grazie a speciali sconti che vengono offerti in bolletta, ad esempio, sfruttando specifiche fasce orarie o cambiando gestore. Per non fare un torto a nessuno, prendiamo un valore medio pari a 0,20 euro per KWh. Questo valore non dovrebbe discostarsi molto dal prezzo che paghiamo in bolletta in media.

Etichetta di classe energetica per gli elettrodomestici

Etichetta di classe energetica per gli elettrodomestici

Partiamo dunque dal frigorifero. Questo elettrodomestico ha una potenza diversa in base al volume interno, alla presenza o meno del vano congelatore ma anche alla tipologia stessa di elettrodomestico. In particolare, quest’ultimo punto ci permette di parlare di un altro aspetto molto importante e che spesso ci viene mostrato quando andiamo a comprare un nuovo elettrodomestico: la classe energetica. Nell’ottica di un risparmio e di una maggiore salvaguardia dell’ambiente, sono state definite delle classi energetiche in base al consumo di un determinato elettrodomestico. Inizialmente, le classi dovevano essere 7, e chiamate con lettere da A a G. Successivamente, grazie anche al risparmio apportato da nuove soluzioni, la classe piu’ energeticamente vantaggiosa, cioe’ la  A, e’ stata a sua volta divisa da A+ ad A+++, dove un numero crescente di segni “+” indica un maggior risparmio energetico.

Detto questo, quanto consuma un frigorifero? Seguendo la legislazione sulle classi energetiche di questo elettrodomestico, troviamo:

Classe Consumo annuo
A+++ <188 kWh
A++ 188 – 263 kWh
A+ 263 – 344 kWh
Classe Consumo annuo
A < 300 kWh
B 300 – 400 kWh
C 400 – 560 kWh
D 563 – 625 kWh
E 625 – 688 kWh
F 688 – 781 kWh
G > 781 kWh

Dove questi valori sono calcolati prendendo un sistema con potenza compresa tra 100 e 300W, operante in continuo ma non sempre a potenza massima e, naturalmente, sono stimati in condizioni standard di laboratorio con un frigorifero tenuto sempre a porte chiuse.

Dal valore riportato prima di 0,20 Euro/KWh, vediamo come un frigo di classe A da 300KWh/anno ci costera’ in bolletta 60 euro. Al contrario di quanto si pensa, il frigorfero non e’  l’elettrodomestico piu’ impegnativo che abbiamo.

Passiamo ora al discorso lavatrice. Anche qui, sono state definite delle classi energetiche, i cui valori sono:

A < 247 kWh
B 247 – 299 kWh
C 299 – 351 kWh
D 351 – 403 kWh
E 403 – 455 kWh
F 455 – 507 kWh
G > 507 kWh

Come sono stimati questi consumi? A livello legislativo, si e’ supposto di utilizzare la lavatrice per 2 lavaggi settimanali con programmi da 45 minuti a 60 gradi.  Se volete calcolare il vostro caso specifico, basta utilizzare le considerazioni viste prima. Supponendo di avere una lavatrice da 3000W, che teniamo accesa per 4 lavaggi a settimana da 60 minuti, cioe’ 4 ore a settimana, la quantita’ di energia richiesta sara’:

3000W x 4ore x 52sett/anno = 624KWh/anno

Vedete come cambiando leggermente i dati, in fondo chi fa solo 2 lavatrici a settimana, il valore cambia profondamente rispetto alla tabella dichiarata. Fate attenzione, questo non significa che i valori dati per legge siano sbagliati, semplicemente che sono applicati a condizioni tipo che possono essere molto diverse dalla realta’ di ciascuno di noi. Queste tabelle sono molto utili per fare un raffronto tra le diverse classi. In tal senso, e’ sempre possibile dire la classe X consuma P% in meno della classe Y, ma non e’ detto che i valori assoluti siano confrontabili con i nostri. Nel caso del calcolo visto, con 624KWh, il costo dell’energia richiesto sarebbe di 125 euro/anno.

Discorso analogo vale per il forno elettrico. Prendendo un forno standard da 50 litri, le classi energetiche vengono cosi’ definite:

Classe Consumo annuo
A < 80 kWh
B 80 – 100 kWh
C 100 – 120 kWh
D 120 – 140 kWh
E 140 – 160 kWh
F 160 – 180 kWh
G > 180 kWh

Come nel caso della lavatrice, volendo fare un calcolo specifico dei nostri consumi, questi valori lasciano un po’ il tempo che trovano. Se prendiamo un forno da 2000W utilizzato per 100 cicli di cottura da 30 minuti in un anno, l’energia richiesta sara’ di:

2000W x 100cicli x 0.5ore = 100KWh/anno

cioe’ 20 euro/anno che se ne vanno in bolletta.

Sempre nell’ambito degli elettrodomestici utilizzati non in continuo, stesso discorso puo’ essere fatto per l’asciugacapelli. Qui non sono state definite classi energetiche perche’ il consumo e’ strettamente personale e diverso da caso a caso. Se prendiamo un phon da 1000W che utilizziamo per 15 minuti al giorno, 0,25ore, tutti i giorni, allora il consumo energetico sara’:

1000W x 0,25ore x 365giorni = 91KWh/anno

cioe’ altri 18 euro da sommare in bolletta.

Ora, qual e’ lo scopo di questo post? Prima di tutto, spiegare come e’ possibile calcolare su carta i consumi energetici di ciascun apparecchio elettrico che abbiamo in casa. In tal senso, potete ripetere l’esercizio con tutto quello che volete, dal pc alla singola lampadina, passando per sistemi piu’ complessi come condizionatori, lavastoviglie, ecc. Il discorso classi energetiche e’ molto importante perche’, come mostrato, ci fa vedere molto bene quanto sarebbe il risparmio energetico passando da un apparecchio ormai datato ad un uno piu’ recente. Spesso, l’investimento iniziale per il passaggio viene ripagato dopo poco tempo dall’utilizzo dell’elettrodomestico. I valori specifici che pero’ troviamo sulle tabelle, non corrispondono esattamente al reale consumo che poi avremo in casa. Come detto, questi valori devono intendersi come relativi ad una classe rispetto ad un’altra. Per poter determinare il nostro consumo specifico, conviene ricorrere ad esercizi di calcolo come quelli fatti nell’articolo. Meglio ancora sarebbe quello di ricorrere a dei misuratori di consumi che, inseriti in serie tra la presa e l’elettrodomestico, misurano l’effettivo consumo richiesto dall’apparecchio. Inoltre, i nuovi contatori gia’ presenti in molte case, permettono di leggere dati importanti anche sul consumo medio ed istantaneo che e’ stato registrato.

Dal punto di vista ambientale, un risparmio energetico corrisponde ad una maggiore salvaguardia dell’ambiente visto che, ancora oggi, molta dell’energia che consumiamo dalla rete viene prodotta da combustibili fossili e fonti non rinnovabili. Inoltre, e assolutamente meno importante, risparmiare energia significa risparmiare tanti bei soldini che spesso regaliamo al nostro gestore e che potrebbero diminuire applicando un consumo piu’ accorto delle risorse.

Ovviamente, quando poi andate a leggere la vostra bolletta di fornitura elettrica, non dimenticate di inserire le tantissime tasse e spese fisse che vengono applicate e che, molto spesso, incidono piu’ dello stesso consumo elettrico.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Indonesia: invasione di zombie nelle strade!

27 Ott

Parlando delle varie profezie del 2012, piu’ volte ci siamo occupati anche di zombie. Come ricorderete, diverse fonti su web parlano di un’invasione di questo tipo per il 21 Dicembre 2012. L’origine di questa profezia e’ tutta sul web, e prende in esame gli scritti sull’apocalisse e sul giorno del giudizio anticipato proprio dalle catastrofi attese per la fine del Lungo Computo Maya.

Molto risalto e’ stato dato a questa profezia dopo i cruenti avvenimenti successi in diverse parti del mondo e di cui abbiamo parlato in questi post:

Epidemia Zombie nel 2012?

L’epidemia Zombie arriva in Cina!

La droga che crea zombie

Gli zombie arrivano anche in Italia

Come visto, l’origine di questi strani episodi e’ da imputare all’assunzione di una nuova potente droga sintetica nota come “Sali da Bagno” o “Settimo Cielo”.

Nonostante la spiegazione scientifica dei fenomeni, anche in questo caso si sono creati diversi modi per speculare sulla profezia, propenendo corsi di sopravvivenza anti-zombie e mappe di luoghi sicuri:

Map of the dead

Zombie survival course

Stiamo tornando su questo argomento, perche’ vorrei commentare una notizia incredibile che arriva dall’Indonesia.

Una donna morta nelle strade di Toraja in Indonesia

Come scritto su diversi siti internet, proprio in questi giorni, in Indonesia, e precisamente nel villaggio di Toraja, si stanno risvegliando i morti. Secondo alcune fonti, si tratta di una vera e propria invasione zombie, mentre per altri siti si tratta di un antico rituale di queste popolazione che consentirebbe ai morti di camminare. Stando alle informazioni, i morti conserverebbero la capacita’ di compiere operazioni semplici, come ad esempio camminare. Questa antica tecnica dunque non risveglia i morti, ma gli consente di camminare autonomamente e verrebbe utilizzata per lo spostamento delle salme tumulate prima del completamento della loro tomba definitiva.

Nella foto riportata, si vede chiaramente una donna, che effettivamente sembra in avanzato stato di decomposizione, camminare per le strade del villaggio accompagnata da un uomo. Mi scuso da subito per le immagini forti che verranno pubblicate in questo post, ma si tratta di foto autentiche.

Come potete facilmente immaginare, anche alla luce di quanto ricordato sull’invasione zombie, questi avvenimenti sono subito stati messi in relazione con la fine del mondo del 2012 e fortemente pubblicizzati da molti siti catastrofisti.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo? E’ veramente possibile far caminare i morti?

Cominciamo col dire che le immagini, come anticipato, sono reali e provengono veramente dal villaggio di Toraja. Alcuni siti hanno anche provato a spiegare l’immagine dicendo che in realta’ si tratta di una anziana donna malata. In realta’, la donna che vedete nella foto e’ veramente morta!

Altra foto scattata durante il Manene

Come e’ possibile questo?

L’immagine riportata e’ relativa ad un antichissimo rituale che avviene ogni 3 anni nel villaggio di Toraja e chiamato “Manene”. Gli abitanti del luogo hanno un profondo rispetto per i morti che vengono mummificati e disposti all’interno di teche trasparenti. Durante il Manene, i famigliari dei defunti estraggono i corpi dei loro cari per cambiare loro l’abito con uno nuovo, pulire la teca e condurli anche per le strade del villaggio.

L’origine del Manene e’, come detto, molto antica. Secondo la legenda, un antico sciamano del villaggio una volta ordino’ ad un defunto di raggiungere il luogo della sua sepoltura. Per tutta risposta il morto si alzo’ in piedi e cammino’ fino a raggiungere la sua teca, dove si dispose autonomamente. Il Manene ricorda appunto questo avvenimento facendo percorrere ai defunti le strade del villaggio.

Come vedete, non c’e’ assolutamente nessuna invasione zombie in Indonesia. Le immagini riportate sono molto forti, ma relative ad un antichiessimo rituale. Come detto prima, le popolazioni del luogo, tra l’altro di religione cristiana, hanno un profondo rispetto per i loro defunti e questo viene mostrato anche con la cura dei corpi dei loro cari durante il Manene.

Anche in questo caso esiste una spiegazione razionale per le immagini che trovate in rete. Al solito, si sono prese immagini e vi si sono costruite intorno teorie, ipotesi, profezie, ma senza minimamente provare ad informarsi. Possiamo dunque continuare a smentire assolutamente episodi di zombie in giro per il mondo.

Per rimanere informati su tutte le profezie del 2012, senza preconcetti ma solo affrontando le ipotesi con la scienza e con il ragionamento, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.