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SWARM e la diminuzione del campo geomagnetico

21 Giu

Nella solita sezione:

– Hai domande o dubbi?

Ormai divenuta punto di riferimento per i frequentatori di questo blog, è stata posta una domanda davvero molto interessante e che credo meriti un maggiore approfondimento attraverso un apposito articolo. La domanda in questione è relativa alla missione dell’ESA SWARM e che ha il compito di monitorare e misurare con una precisione mai raggiunta prima la struttura del campo magnetico terrestre. Per dirla tutta, la domanda iniziale puntava il dito anche contro una serie di articoli apparsi in rete, alcuni anche di note riviste considerate tutt’altro che catastrofiche, leggasi Focus, che forse si sono lasciate prendere un po’ la mano nei toni con affermazioni, lasciatemi dire, un po’ troppo esagerate.

Detto questo, cerchiamo di andare con ordine e capire meglio di cosa si sta parlando.

In diversi articoli ci siamo già occupati di campo magnetico terrestre dal momento che questo, ed in particolare la sua inversione, rappresentano da sempre un argomento molto in voga in chi vorrebbe far credere che qualcosa di grave stia accadendo alla nostra terra. Ecco alcuni esempi:

Inversione dei poli terrestri

La terza fascia di Van Allen

Come visto, il campo magnetico terreste offre una naturale protezione per la biosfera contro le radiazioni emesse dal nostro Sole. Queste, convogliate dalle linee di campo, vengono deviate e non riescono a penetrare direttamente nella nostra atmosfera. Questo, ad eccezione di alcuni punti specifici come ad esempio i poli, dove l’ingresso delle particelle e la loro seguente interazione con le molecole presenti in atmosfera da luogo allo splendido fenomeno naturale delle aurore.

Ora, come visto diverse volte, molto spesso vengono diffuse teorie secondo le quali il campo magnetico terrestre sia in procinto di invertirsi o, peggio ancora, di scomparire del tutto. E’ possibile questo? Per quanto riguarda l’inversione, assolutamente si. In diversi articoli abbiamo parlato di ciclo solare:

– Evidenze dal Sole?

– Le macchie solari AR1504

– Gli effetti di AR1504

– Sole: quanta confusione!

– Inversione dei poli terrestri

– Nuova minaccia il 22 Settembre?

– Come seguire il ciclo solare

– Curiosita’ sui cicli solari

– Possiamo scegliere tra era glaciale o desertificazione

Tempesta solare e problemi ai telefoni?

Come visto, il nostro Sole è solito invertire il verso dei suoi poli magnetici ogni 11 anni, in concomitanza con quelli che siamo soliti chiamare cicli solari. Per la nostra Terra invece, sempre caratterizzata da un campo magnetico dipolare, siamo soliti pensare che i suoi poli siano fissi nella loro posizione, polo nord magnetico verso nord terrestre e viceversa per il sud.

E’ possibile che i poli magnetici della Terra si invertano? Assolutamente si. Anzi, per dirla tutta, questo è già successo diverse volte nella storia geologica del nostro pianeta. Come si vede questo? Esiste una specifica branca della geofisica che si chiama paleomagnetismo. In questa disciplina, come visto negli articoli precedenti, si studia il verso del campo magnetico terrestre analizzando la disposizione magnetica delle rocce sedimentarie. Come è evidente, durante la loro formazione, i nuclei magnetici presenti si orientano secondo la direzione del campo terrestre e poi, una volta raffreddate, restano congelate in questa posizione.

Detto questo, torniamo invece a parlare di SWARM. Come anticipato, si tratta di una missione dell’ESA lanciata alla fine dell’anno scorso e che ora sta cominciando a dare i primi dati. L’intera missione è costituita da una costellazione di 3 satelliti che hanno lo scopo di mappare intensità, forma e andamento del campo magnetico, eliminando tutte le sorgenti esterne tra cui, ovviamente, quella solare. Solo pochi giorni fa, sono stati presentati i primi risultati della missione che hanno mostrato una sensibilità mai raggiunta prima per le misure di campo. Come potete immaginare, lo scopo della missione è quello di monitorare e capire a fondo il campo magnetico terrestre e, anche, vedere variazioni significative della sua forma. Queste, ovviamente, legate anche allo studio di una ipotetica inversione dei poli.

Bene, detto questo, i dati della missione hanno per il momento confermato quello che già si sapeva. Questo solo per rimanere nella parte interessante per rispondere alla domanda iniziale. Come visto anche nei nostri articoli precedenti, il polo nord magnetico è in lento e costante movimento e dovrebbe arrivare, nel giro di una cinquantina di anni, in Siberia. Questa foto, già utilizzata anche in precedenza, aiuta a visualizzare la posizione dei nord magnetico:

Posizione del polo nord magnetico nel corso degli anni

Posizione del polo nord magnetico nel corso degli anni

Ovviamente, ho parlato di “parte interessante per la domanda iniziale” dal momento che gli scopi della missione SWARM non sono solo quelli di vedere se il campo si sta invertendo o meno, ma di studiare moltissimi parametri legati al magnetismo del nostro pianeta.

Cosa si evince dunque dai dati preliminari della missione? Semplice, che il campo magnetico è in movimento e che i poli si stanno spostando. Questo significa che è in atto un’inversione del campo? Molto probabilmente no. Se prendiamo come riferimento il nostro Sole, la fase di transizione tra una configurazione e l’altra è estremamente complessa con un campo che non appare più semplicemente dipolare.

Linee di campo magnetico solare prima e durante l'inversione dei poli

Linee di campo magnetico solare prima e durante l’inversione dei poli

Per dirla tutta, esistono anche teorie che prevedono un lento e continuo movimento dei poli magnetici terrestri fino alla completa inversione. Anche in questo caso però, il processo durerebbe non meno di 5000-10000 anni.

Bene, alla luce di quanto detto, provate ora a leggere questo articolo:

Articolo focus SWARM

Come vedete, in alcuni tratti il catastrofismo sembra imperante. Ripeto, l’inversione del campo magnetico terrestre è possibile, il polo nord si sta spostando ed in passato sono già avvenute inversioni di campo. C’è da preoccuparsi? Da quanto detto, direi proprio di no! Sicuramente i dati raccolti da SWARM aiuteranno a comprendere meglio il campo magnetico terrestre e forniranno moltissimo materiale su cui lavorare. Da qui a parlare di inversione dei poli in corso, direi che c’è una notevole differenza.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Un asteroide ci distruggera’, parola di Gesu’

24 Apr

Nella nostra sezione:

Hai domande o dubbi?

un affezionato lettore ci ha chiesto maggiori spiegazioni riguardo una nuova presunta profezia che sta spopolando sul web.

Di cosa si tratta?

Come detto anche nel commento, l’argomento della profezia e’ senza dubbio inflazionato e gia’ abusato ma le modalita’ sono invece abbastanza interessanti. Senza tergiversare troppo, vi riporto le testuali parole da cui e’ nato questo nuovo caso mediatico:

That’s what Jesus himself said! So, hey, just get ready. Get right. And stay right with the Lord. It could be next week, it could be 1,000 years from now. But nevertheless, we want to be ready whenever the Lord says, ‘I’m wrapping it up, and it’s time to come home.

In sintesi, il Signore, si, proprio “Signore” con la lettera maiuscola, ci dice di stare attenti perche’ la Terra sara’ distrutta da un asteroide di grandi dimensioni. Quando avverra’ questo? Come potete leggere, potrebbe accadere la prossima settimana o tra 1000 anni, ma questo e’ il modo in cui la Terra e l’umanita’ verranno distrutti.

Bhe’, detto questo, se si parla di una settimana o 1000 anni dove sarebbe il problema?

Su questo blog, diverse volte abbiamo parlato di asteroidi, meteoriti ma soprattutto di eventuali studi fatti per pensare una ipotetica difesa qualora il nostro pianeta fosse minacciato dalla collisione di un qualcosa proveniente dallo spazio:

Asteroidi: sappiamo difenderci?

Tutto liscio fino al 21/12?

2012 DA14: c.v.d.

E alla fine Nibiru e’ un asteroide!

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Effetti di un impatto con Nibiru

Ora, quando parliamo di eventuali sistemi di difesa, non stiamo ragionando su affermazioni senza senso pronunciate da qualche blog ma di vera scienza. La probabilita’ che un corpo di notevoli dimensioni, cioe’ in grado di causare danni tangibili al pianeta, possa arrivare sulla Terra e’, al contrario di quanto afferma qualcuno, bassa ma non nulla, come invece vorrebbe farvi credere qualcun altro. Pensare che questa possibilita’ sia zero e’ scientificamente sbagliato. Tra l’altro, il miglioramento dei nostri sistemi osservativi ha consentito di ottenere un database molto vasto di NEO, cioe’ oggetti vicini alla Terra e proprio da questi studi ci si puo’ rendere conto che “potrebbe” accadere.

Come si reagisce di fronte a questo?

Il paragone da fare e’ molto semplice: uscendo di casa esiste la probabilita’ che vi cada una tegola in testa. Evitate di uscire per questo motivo? Non credo proprio. Allo stesso modo, sapere che un meteorite potrebbe impattare la Terra, ci deve spingere a pensare sistemi eventuali per scongiurare il pericolo. Solo in questo modo, se mai dovesse accadere, saremmo in grado di prendere le dovute precauzioni.

Detto questo, credo che il discorso sia molto chiaro ma, per dovere di cronaca, torniamo alla profezia da cui siamo partiti. Il Signore, sempre lettera maiuscola, avrebbe detto quanto riportato. Davvero? A chi lo avrebbe detto?

Purtroppo, il Signore non organizza conferenze stampa ma lo avrebbe comunicato, non si sa come, a Marion Gordon Robertson, per gli amici Pat. Chi sarebbe questo tizio? Praticamente, possiamo definirlo un “televangelista”, cioe’ uno di quelli che vanno in TV e predicano in trasmissioni apposite. In questo caso, Pat conduce una trasmissione negli Stati Uniti,  The 700 Club, seguitissima e che va in onda da moltissimi anni. Per chi non lo conoscesse, Robertson oltre a fare le sue prediche in TV, e’ uno di quelli a cui piace annunciare eventi, sempre a nome e per conto del Signore. In passato, si e’ gia’ lanciato in annunci per il giorno del giudizio ma nel suo curriculum non mancano profezie politiche sull’elezione del presidente o di attacchi terroristici nei confronti dell’America.

Questa volta pero’, mi sento di spezzare una lancia, magari mezza, a favore di Pat. Come riportato, lui parla di evento tra una settimana o 1000 anni. Da questa affermazione, e il capostite e’ stato l’Huffington post americano, ne e’ nato un corri corri su web creando il caso mediatico annunciando la fine del mondo per la prossima settimana. Purtroppo, questa e’ l’ennesima riprova della voglia di catastrofismo che ormai imperversa e a cui molti giornali, anche molti quotidiani italiani hanno diffuso la notizia, si sono attaccatti con le unghie.

Perche’ il buon Robertson avrebbe fatto una dichiarazione del genere proprio ora? Anche questo e’ semplice e ben comprensibile. Proprio in queste settimane e’ uscito un nuovo libro di Pat dal titolo “The End of the Age”, cioe’ la “fine dei tempi”. Credo che il titolo del libro faccia ben capire il suo contenuto e soprattutto perche’ l’annuncio fatto possa fungere da volano per le vendite.

Concludendo, siamo di fronte alla solita bufala annunciata da qualcuno e a cui tanti si rifanno creando il caso mediatico. Questo e’, purtroppo, come gia’ discusso, il rovescio della medaglia della nostra era digitale. Sparando una cavolata in rete, ci vuole poco, soprattutto in questo periodo storico, perche’ questa diventi “virale”, come dicono gli esperti, e tutto il gregge la riporti senza neanche ragionarci su.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Elogio della stupidita’ (le ragioni del catastrofismo)

20 Feb

Dopo questi articoli:

Cos’e’ successo in Sardegna?

La sequenza sismica del Matese

Nuovo appuntamento con gli articoli della nostra amica e assidua lettrice Patrizia. Questa volta non si parla di geologia ma Patrizia ci riporta una considerazione molto interessante sul catastrofismo, argomento di cui ormai siamo diventati esperti e assoluti “intenditori”, anche se dall’altra parte della barricata.

A questo punto, ecco a voi “Elogio alla Stupidita’ (le ragioni del catastrofismo)”

di Patrizia Esposito

 

 

La parola “stupidità” deriva dal latino Stupiditas, termine che ha la stessa radice del verbo Stupeo, che significa essere stordito (fisicamente o moralmente) ma anche stupire e rimanere stupito (per meraviglia, ammirazione, spavento).

La stupidità esiste da sempre, ma una volta suscitava meraviglia perché era come uno spettacolo inatteso, al giorno d’oggi invece è diventata una consuetudine perciò non sorprende più.

Mentre la follia viene annoverata tra i disturbi psichici, la stupidità non è una patologia perché non deriva da un’anomalia fisiologica.

Al pari dell’intelligenza, è una funzione della mente e del comportamento umano, quindi coesiste con l’intelligenza, ha una sua strutturazione ben precisa e possiede anche una sua giustificazione darwiniana.

Infatti, in linea con l’evoluzione e gli imperativi della sopravvivenza, la stupidità tende alla massificazione dei caratteri e dei comportamenti umani, attraverso la progressiva riduzione delle diversità fino alla loro eliminazione.

Nella società attuale la stupidità ha preso piede a discapito dell’intelligenza che è diventata così un’anomalia, una debolezza mentale, la diversità.

Vediamo perché.

La stupidità è un grandissimo volano del profitto: con la stupidità si fa carriera, ci si arricchisce, si diventa felici.

Chi è stupido ritiene di essere superiore ad un altro e di avere per questo un potere da esercitare. Il potere all’ennesima potenza crede di essere eterno, in grado di incorporare gli dei o di diventarne alleato, per questo compra anche gli uomini di Dio.

Chi è stupido non ha dubbi né incertezze né paura di sbagliare perciò è felice. Non importa chi ci sia nella stanza dei bottoni, l’importante è che chi è al timone della nave garantisca tempo buono e navigazione incontrastata.

Le ragioni del catastrofismo allignano nella stupidità (a mio avviso).

In un momento storico di incertezze, istanze non corrisposte, bisogni non soddisfatti, l’individuo usa la stupidità per trarne profitto e vantaggio.

I catastrofisti- categoria alla quale appartengono anche persone culturalmente molto preparate e intelligenti- seguendo perfettamente la logica del profitto (o la vogliamo chiamare legge del più forte?) e speculando morbosamente sulle paure della gente, negli ultimi anni hanno prodotto (e ahimè continuano a farlo) una “letteratura” pseudoscientifica a metà strada tra il fantasy e l’horror, profetizzando sciagure di ogni specie, come moderne Cassandre. E guadagnando parecchi soldini.

I seguaci del catastrofismo- categoria alla quale appartengono anche persone culturalmente molto preparate e intelligenti- hanno trovato risposte esistenziali (!) nelle pesudocertezze catastrofiste che, seppure inquietanti e ansiogene, sembrano dare comunque un senso alla precarietà del vivere attuale.

Della serie: stiamo tranquilli, tanto non c’è niente da fare perché sta arrivando la fine del mondo!

Fuori dalla stupidità c’è la libertà, ma la libertà, che appartiene all’intelligenza, non ripaga, anzi ci rende fragili perché ci fa dubitare ed esercitare il senso critico (che responsabilità!) , perciò non la vuole nessuno (o quasi).

Vorrei concludere con un’immagine mitologica: quella di Prometeo che rubò il fuoco agli dei per farne dono agli uomini e che, per questo, finì incatenato ad una rupe, condannato per l’eternità.

Non vorremo vanificare il sacrificio dell’audace titano con la nostra stupidità?

 

(Libera elaborazione da Le nostre paure, di Vittorino Andreoli, Rizzoli 2010)

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Cercasi disperatamente “fine del mondo”

2 Mag

Come sapete, questo blog e’ nato inizialmente per analizzare tutte le profezie fatte per il 21 Dicembre, profezie quasi sempre di natura scientifica nate da ipotesi fantasiose e poi cresciute a dismisura grazie soprattutto al tam tam mediatico. Proprio partendo da questa pesudo-scienza, lo scopo principale del blog e’ quello di divulgare la vera scienza, cioe’ avvicinare i non addetti ai lavori ad argomenti tecnici e scientifici, spesso molto innovativi, che in altri modi risulterebbero ostici o poco affascinanti. Se volete, anche io mi sono approfittato della paura della fine del mondo per raggiungere uno scopo. Personalmente, mi piace pensare che la mia sia una colpa meno grave rispetto a tutti quelli che invece hanno sfruttato le paure delle persone al solo scopo di aggiungerne altre o commercializzare prodotti, dvd, corsi di sopravvivenza o anche solo per aumentare le visite ai propri siti.

Perche’ vi parlo di questo?

In questo articolo, vorrei fare una riflessione proprio riguardo la fine del mondo e il complottismo. Molto spesso, catastrofi e complotti sono legati tra loro. Una catastrofe imminente, apportata da qualcosa di non controllabile, e’ spesso accompagnata dal complotto di qualcuno che sa e che non vuole o non puo’ dirlo a tutti. Pensate ad esempio al tanto citato Nibiru. Questo pianeta ci dovrebbe arrivare in testa da un momento all’altro, anche se questo momento viene poi rimandato di volta in volta, ma ovviamente c’e’ chi sa la verita’ e non vuole dirla. Purtroppo, molto spesso, tra coloro che sanno e che tramano contro la povera popolazione tenuta nell’ignoranza c’e’ anche la scienza. Proprio queste supposizioni, non solo legate a Nibiru, hanno contribuito a creare un velo di mistero e una forte non fiducia delle persone nella ricerca scientifica. Se prima la scienza era quella che, attraverso le sue scoperte e le sue innovazioni, poteva farci vivere meglio, oggi la ricerca e’ comandata da qualche organismo misterioso che ne influenza l’andamento e decide cosa dire o non dire.

La prima domanda che mi sono posto e’ molto semplice: perche’ tanti vogliono una fine del mondo? Nonostante la semplicita’ della domanda, la risposta non e’ affatto banale. Se ci pensate bene, diverse volte abbiamo sentito parlare di probabile fine del mondo a causa di qualcosa, ma negli ultimi anni, quasi tutti i giorni, ci dovrebbe essere una fine causata da questo o quest’altro motivo. Pensandoci e’ come se le persone desiderassero la fine del mondo. Perche’ avviene questo?

Su questo argomento, non ci sono moltissimi studi psicologici, ma tutti sono concordi con una cosa: la disperata ricerca di una fine e’ sintomatica di uno stato irrequieto e non felice. Cosa potrebbe causare questa infelicita’? Negli ultmi anni, complice anche la crisi economica mondiale, molti non si sentono tranquilli e vedono un’insicurezza e una totale incertezza riguardo al futuro. Queste ansie, offrono proprio terreno fertile al catastrofismo. Secondo molti studi, una fine del mondo sarebbe vista come una fine delle sofferenze, ma anche come un obiettivo a breve scadenza da poter raggiungere. Detto in altre parole, la fine diverrebbe proprio lo scopo dell’esistenza.

Dal punto di vista medico, esiste una patologia, i cui casi sono notevolmente aumentati negli ultimi anni, chiamata “Sindrome di Cassandra”. I pazienti affetti da questa malattia, e spesso non sanno neanche di soffrirne, tendono a formulare sistematicamente previsioni avverse circa il loro futuro e quello degli altri. Psicologicamente, chi soffre di questa sindrome presenta stati fortemente depressivi da cui poi scaturisce la continua ricerca di una fine del mondo.

Sicuramente, la frenesia della nostra societa’, unita’ all’incertezza del futuro, contribuiscono notevolmente a determinare stati depressivi. Come detto prima, questo e’ il terreno piu’ fertile in cui far attecchiere idee catastrofiste.

Molto spesso, chi e’ spaventato dalla fine del mondo, non formula ipotesi perche’ il suo stato d’animo e’ tale da creare sfiducia in se stessi. Al contrario, tende ad informarsi su diversi canali, appagando pero’ la sua curiosita’ solo con le informazioni nefaste. Mi spiego meglio, se lo stato d’animo e’ negativo e tendente al catastrofismo, si cercheranno informazioni di questo tipo, non certo voci di smentita.

Ora, chi trae vantaggio da questo stato d’animo? Ovviamente coloro che sono pronti ad approfittare di questo disagio per il proprio interesse personale. Giornali, siti internet ma anche trasmissioni televisive hanno costruito una fortuna sfruttando le paure delle persone. Come guadagnano? Semplice, quando guardate una trasmissione TV, ci sono intervalli pubblicitari. Piu’ e’ alto lo share, maggiori sono i guadagni della rete. Se visitate un sito internet, generate traffico. Piu’ traffico c’e’, maggiore sono le royalties sulle pubblicita’. Ovviamente senza parlare di chi vende proprio i suoi prodotti. Dunque, mentre voi vi informate infliggendovi nuove pene e preoccupazioni, c’e’ chi guadagna speculando sul vostro stato d’animo.

Questo semplice meccanismo e’ noto come FUD, cioe’ Fear, Uncertainty and Doubt, paura, incertezza e dubbio. Generare paura dalla paura, creando incertezze ed insinuando il dubbio. Questo e’ quello che avviene negli ultimi tempi e che purtroppo tanti volponi hanno imparato a sfruttare.

Proprio da questi dubbi nascono poi le tante teorie complottiste. Quello che puo’ sembrare scontato, diviene in realta’ qualcosa di misterioso e orchestrato da altri. Piove, c’e’ il sole, tira vento, ci sono uragani? Sono fenomeni natuali? Assolutamente no, sono fenomeni generati da qualcuno che sta organizzando un complotto contro la societa’.

Ovviamente, non faccio di tutta l’erba un fascio, i complotti esistono e sono esistiti in passato, ma da qui a credere che tutto sia un complotto ce ne passa. Spesso, su molti studi, si punta il dito contro l’ignoranza delle persone, personalmente non credo che sia soltanto questo. Oggi come oggi, il livello di scolarizzazione e’ abbastanza elevato e conosco molte persone laureate che credono a diversi complotti.

Ecco qui che dunque lo sbarco sulla Luna non e’ mai avvenuto, durante l’inverno nevica perche’ qualcuno sta modificando il clima, ecc. Come sono costruiti questi complotti? Lo schema generale e’ quasi sempre lo stesso: per creare un buon complotto basta mettere in mezzo qualche potente stato o qualche servizio segreto o ente governativo. A questo punto, c’e’ quasi sempre una gola profonda, mai rivelata, che ha parlato del complotto e, quasi sempre, e’ stata uccisa. Questo e’, piu’ o meno, l’inizio di tanti complotti. Dal mio punto di vista, ruolo fondamentale in questo modus operandi e’ stato dato anche dai film di fantascienza che spesso seguono questo schema. Storicamente, il primo grande complotto dell’epoca moderna puo’ essere individuato nell’assassinio di Kennedy a Dallas. Su questo episodio, tanto e’ stato scritto e ancora molto se ne parla. Allo stesso modo, la morte di Diana, quella di Paul Mc Cartney, il gia’ citato sbarco sulla Luna, sono tutti complotti che affascinano e attirano sempre l’attenzione.

Nel quadro investigativo dei complotti manca pero’ sempre qualcosa di importante: le prove. Prendiamo ad esempio lo sbarco sulla Luna. Di questo abbiamo parlato in questo post:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Ora, nonostante le prove scientifiche a sostegno dello sbarco, c’e’ ancora chi crede che sia tutta una montatura. In questo senso, smentire il complotto, diviene a sua volta un complotto. Molto spesso, facendo io il ricercatore per professione, mi sono sentito dire che questo blog era stato creato soltanto per nascondere la verita’. Capite il controsenso? Le evidenze scientifche divengono parte di un complotto sostenuto invece senza una prova. In questo modo, ciascun complotto ne genera altri e poi altri ancora. In termini scientifici, abbiamo trovato qualcosa che si autosostiene.

Psicologicamente, e’ stato evidenziato come anche il complottismo nasconda forti insofferenze. Diversi studi evidenziano come gli accaniti sostenitori dei complotti, presentino insoddisfazioni legate al non raggiungimento degli obiettivi, sia personali che lavorativi. In tal senso, non si riesce a raggiungere quello che ci eravamo prefissati perche’ qualcuno ha tramato contro di noi, la nostra stessa vita non si e’ potuta realizzare a pieno a causa di un complotto ad opera di qualcun’altro.

Anche su questo punto, non sono perfettamente d’accordo, o meglio credo che la spiegazione non sia cosi’ semplice. Secondo me, sia il complottismo che il catastrofismo sono, soprattutto negli ultimi anni, alimentati dalla rete. Attraverso il nostro computer, possiamo aprire una finestra sul mondo che, se non usata correttamente, puo’ essere molto pericolosa. La rete e’ una fonte enorme di informazioni in cui pero’, ma e’ giusto che sia cosi’, chiunque puo’ scrivere quello che vuole. Spetta a noi saper distinguere tra notizie vere e false, ma soprattutto capire chi c’e’ dietro quello che stiamo leggendo.

Come ho scitto diverso tempo fa:

Il complotto del complottista

per tutti quelli che sono affascinati o spaventati dai complotti, vi invito a fare una riflessione: ma se il vero complotto fosse quello di chi vuole farvi credere nei complotti? Perche’ questo? Semplice, come detto prima, per lucrare sulle vostre paure e guadagnare. Prima di credere a qualcosa, ragionateci sopra, provate a leggere anche le ipotesi contrarie e solo a quel punto, decidete a cosa credere. Come e’ noto, una bugia ripetuta tante volte, finisce per diventare una verita’.

 

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Gamberi, balene e delfini. Cosa succede?

21 Mar

In diversi post, ci siamo occupati delle strane morie di massa di specie animali che avvengono nel mondo:

Moria di uccelli nel mondo

Moria di delfini nel Tirreno

Altra moria, questa volta di mante

Episodi di questo tipo, vengono costantemente pubblicizzati su moltissimi siti solo per cercare di convincere le persone che qualcosa di misterioso e molto pericoloso stia accadendo nel mondo. Al solito, ci troviamo di fronte ad una speculazione a senso unico. Attenzione, per “speculazione” non intendo affatto che le morie siano inventate, anzi sono perfettamente documentate, quello che voglio dire e’ che piuttosto che preoccuparsi del perche’ avvengono questi fenomeni, ci si preoccupa soltanto di spingere il pensiero comune a senso unico.

Come visto, per quanto riguarda gli uccelli, questi fenomeni avvengono quasi sempre a cavallo della fine dell’anno e sono infatti causati dall’utilizzo dei fuochi artificiali, che provocano un stress talmente alto negli animali da condurli anche alla morte.

Al contrario, nel caso delle mante, non si trattava affato di uno spiaggiamento collettivo senza spiegazione, bensi’ della pesca indiscriminata di pesci da parte dei pescatori di Gaza.

Dunque, in questi casi particolari, il fenomeno era sempre, volontariamente o meno, provocato dagli uomini e dall’utilizzo indiscriminato che a volte viene fatto dell’ambiente.

Perche’ torniamo su questo argomento?

In primis per un aggiornamento sul caso dei delfini trovati morti sulle spiagge del Tirreno e poi anche per parlare di un nuovo episodio avvenuto in Cile.

Cominciamo proprio da questo.

In questo caso, si parla di gamberetti, milioni di piccoli animali arrivati morti sulla spiaggia cilena di Coronel Town:

Gamberetti morti sulla spiaggia di Coronel Town in Cile

Gamberetti morti sulla spiaggia di Coronel Town in Cile

Al solito, scene di questo tipo possono risultare “crude” per i piu’ sensibili, ma vengono riportate solo per mostrare l’accaduto e far capire la gravita’ ed i numeri coinvolti in casi come questo.

Anche in questo caso, invece di cercare spiegazioni fantascientifiche o catastrofiste, basta porre l’attenzione sull’attivita’ dell’uomo.

Proprio in prossimita’ del punto del ritrovamento sono in funzione due centrali termoelettriche di una compagnia elettrica cilena. Per poter raffreddare gli impianti, vengono risucchiate grosse quantita’ di acqua con la conseguente moria di pesci ed altre specie che restano bloccate. Successivamente a questa prima mattanza, le acque vengono poi rilasciate in mare. Ora, anche se molti lo ignorano, il calore e’ una forte fonte inquinante. Per rispettare gli standard ambientali, le acque devono essere reimmesse in mare con una differenza di temperatura non troppo diversa da quella pre-esistente. In questo caso, molto probabilmente, il trattamento finale non e’ avvenuto, o non e’ stato fatto completamente, causando un brusco innalzamento della temperatura del mare vicino alla costa. Diciamo “molto probabilmente” perche’ le indagini sono ancora in corso, ma tutti gli indizi fanno pensare a questa causa. La temperatura delle acque troppo alta ha causato la morte dei gamberetti che poi sono stati trascinati a riva dalla corrente. A riprova di questo, la concentrazione di gamberi sulla spiaggia era molto maggiore in prossimita’ degli scarichi delle centrali.

Dunque, anche in questo caso la causa e’ da ricercarsi nell’uomo ed in particolare nell’inquinamento provocato da attivita’ antropiche.

Cosa dire invece sul delfini del Tirreno? Come visto nell’articolo precedente, dall’inizio dell’anno sono stati ritrovati sulle coste del Tirreno decine di corpi di delfini senza vita. Questi numeri sono molto piu’ alti dei normali ritrovamenti che ogni anno vengono fatti e che sono imputabili a cause naturali. In questo caso, si parlo’ da subito di un probabile batterio in grado di infettare i delfini provocandone la morte. Ovviamente, le indagini sono partite immediatamente, anche con autopsie sui corpi, appunto per capire l’origine ma anche per scongiurare eventuali sostanze inquinanti rilasciate in modo barbaro nelle nostre acque.

A distanza di settimane, i biologi sono giunti alla probabile conclusione che la causa della morte dei delfini debba essere ricercata nel “morbillo”. I delfini prendono il morbillo? Forse vi sembrera’ strano, ma si tratta proprio di una variante del virus che puo’ colpire anche l’uomo. I morbillivirus sono virus a singolo ceppo di RNA e fino al 1988 erano state trovate quattro varianti in grado di colpire, oltre all’uomo, diverse specie di mammiferi terrestri. In seguito proprio ad eventi di spiaggiamento, si sono potute identificare altre varianti in grado di colpire anche specie marine, tra cui delfini, balene e foche.

Dalle analisi condotte, molto probabilmente l’elevata moria di delfini sulle coste del Tirreno e’ proprio da ricercarsi in un’epidemia di “Morbillo dei Cetacei”. Ovviamente le analisi sono ancora in corso, ma l’idea che sta mettendo d’accordo i biologi e’ proprio dell’infezione degli animali. Solo per completezza, vi dico che negli ultimi giorni sono state rinvenute altre carcasse questa volta sul litorale toscano.

La balena rinvenuta sulle coste in provincia di Livorno

La balena rinvenuta sulle coste in provincia di Livorno

Ora, dopo l’aggiornamento delfini, andiamo invece a parlare di balene. Proprio lo spiaggiamento di un esemplare di questa specie ha fatto riaccendere l’interesse sui ritrovamenti di delfini nel Tirreno. Pochi giorni fa infatti e’ stata rinvenuta sulle coste di fronte Rosignano in provincia di Livorno la carcassa di una balenottera di 17 metri, purtroppo ormai morta.

Capite bene che il ritrovamento di un animale di queste dimensioni suscita sempre un interesse molto alto, soprattutto se sommato al caso dei delfini che sta facendo discutere ormai da mesi.

Anche in questo caso pero’, molto probabilmente la causa della morte dell’animale e’ da ricercarsi nel morbillo dei cetacei. Poiche’ la notizia e’ solo di un paio di giorni, capite bene che al momento sono ancora in corso tutti gli esami del caso per cercare di individuare le reali cause della morte. Partendo pero’ proprio dal caso dei delfini, la comunita’ scientifica ha subito puntato il dito contro l’infezione di morbillo.

A riprova di questo, gia’ un paio di anni fa, sempre sulle coste toscane ma vicino Pisa, un’altra balena era stata trovata morta. A seguito degli esami autoptici si comprese che la causa della morte era un’infezione di morbillo dei cetacei.

Concludendo, molto spesso le morie di animali sono da imputarsi ad attivita’ umane condotte non rispettando l’ambiente. In altri casi, come quello dei cetacei, la causa e’ del tutto naturale e provocata da infezioni che si propagano tra gli animali o anche, molto spesso, ad alghe con fioriture molto estese, variazioni naturali delle correnti, o predominanza di una specie rispetto ad un altra. In tutto questo pero’, e’ assolutamente non utile cercare cause diverse e catastrofiste. Questo non fa altro che spostare l’attenzione dai reali problemi ambientali al solo scopo di far guadagnare siti pseudoscientifici.

 

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Pietro II il primo papa di colore

10 Mar

Ormai ci siamo, martedi iniziera’ il conclave che decidera’ il successore di Benedetto XVI. Sulle dimissioni di Ratzinger e sul suo successore molto e’ stato detto in termini catastrofisti. Come sappiamo bene, in questo senso, la profezia di Malachia, quella della monaca di Dresda o del Ragno Nero hanno fatto discutere senza fine soprattutto la rete. Di questi argomenti abbiamo parlato in questi post:

2012 e la profezia di Malachia

Si avvera la profezia di Malachia

La mano di Dio sulle dimissioni del Papa

Ultime notizie (o profezie rispolverate) dal Vaticano

Come visto, tutte queste profezie parlano della fine della chiesa o, come spesso si dice, della fine del mondo, di Roma, della civilta’ umana o di tutto quello che vi viene in mente. In qualsiasi chiave le leggiate pero’, nulla di certo potrete trovare. Come visto, molto probabilmente si tratta solo di falsi storici creati ad-hoc per costruire delle profezie simil-reali e che niente hanno in realta’ di insindacabile.

Ora, come leggete dal titolo del post, ho io una proposta. Per esorcizzare ogni voce catastrofista riguardante queste profezie, i cardinali, o meglio lo Spirito Santo che guidera’ la loro decisione, potranno eleggere il primo papa di colore della storia. Se poi questo non fosse sufficiente, il nuovo pontefice potrebbe scegliere il nome di Pietro II. In questo modo sia la parte del motto di Malachia su Petrus Romanus, che l’altra parte, probabilmente inventata successivamente, del Caput Nigrum sarebbero ampiamente soddisfatte.

A questo punto vorrei proprio vedere come potrebbero prenderla i tanti catastrofisti che in queste ore stanno facendo i collegamenti piu’ assurdi tra i cardinali e le varie profezie per cercare ogni possibile connessione tra i nomi, le origini, la storia, in modo tale che, chiunque venga eletto, potranno dire: ecco, la profezia e’ stata realizzata!

Ovviamente, non dovremo aspettare ancora molto tempo per vedere il successore di Benedetto XVI. Gia’ da martedi sera, ci dovrebbe essere la prima fumata che, in caso di elezione, sara’ bianca e quindi indichera’ che il successore di Pietro e’ stato scelto.

Solo per rispondere ad alcune domande che mi sono arrivate in questi utlimi giorni, i papi vengono anche detti i successori di Pietro, appunto perche’ S. Pietro e’ considerato il primo papa, cioe’ il primo reggente della chiesa cattolica, scelto non da altri uomini, ma da Gesu’ in persona.

I primi papi utilizzavano in realta’ il loro nome di battesimo. In questo caso infatti, sfogliando la lista dei papi della storia, trovate sia nomi latini (Lino, Clemente) che nomi greci (Teosoforo, Eleuterio). L’usanza di cambiare nome inizio’ invece nel 532 quando venne eletto un papa il cui nome di battesimo era Mercurio. Poiche’ questo nome ricordava una divinita’ pagana, il pontefice decise di cambiare nome facendosi chiamare Giovanni II.

Dopo questo episodio, il fatto di cambiare nome dopo l’elezione a pontefice divenne appunto un’usanza e i papi prendono i nomi di santi della chiesa o anche di loro predecessori a cui sono particolarmente legati o a cui vorrebbero ispirarsi durante il pontificato. In questo senso, l’ultimo atto del conclave e’ appunto la scelta del nome. Il decano rivolge al neo eletto la domanda “Quo nomine vis vocari?”, cioe’ “come vuoi essere chiamato?”. Da questo momento inizia dunque il nuovo pontificato.

Detto questo, in linea di principio un papa potrebbe anche prendere il nome di Pietro II. Non c’e’ nessuna controindicazione in questo. La remora principale, come detto sopra, e’ che ovviamente Pietro I, cioe’ S. Pietro, non e’ stato scelto dagli uomini bensi’ da Gesu’ in persona. Proprio per questo motivo, nessuno ha mai osato prendere questo nome che indicherebbe una chiara successione al primo pontefice della storia.

Solo per curiosita’, nel 983, venne eletto un cardinale romano di nome Pietro. Dopo la sua elezione, il pontefice scelse ovviamente di cambiare il suo nome e divenne Giovanni. Dunque, se proprio vogliamo essere pignoli, nella storia c’e’ gia’ stato un Petrus Romanus, ma niente di eclatante e’ poi avvenuto.

Detto questo, non resta che attendere l’apertura del conclave e poi aspettare le nuove speculazioni.

Solo per concludere, visto che in questi giorni tanto si sente parlare di Conclave. L’origine di questo nome viene dal latino “Cum-Clave” cioe’ chiuso con la chiave. L’evento storico che diede origine a questa dicitura e’ avvenuto nel 1270, quando i cardinali si riunirono a Viterbo per eleggere il nuovo pontefice. Dopo anni di indecisioni, gli abitanti di Viterbo, stanchi di foraggiare i cardinali riuniti, decisero di chiuderli a chiave nella sala e scoperchiare parte del tetto per esporli alle intemperie. Dopo queste mosse, nel giro di pochi giorni venne eletto Gregorio X.

Ad oggi, tutte le decisioni prese all’interno della Sistina restano un mistero e i cardinali fanno giuramento di non divulgare quello che accade durane il conclave. A noi, non resta altro che aspettare la fumata bianca e vedere chi si sara’ il nuovo pontefice.

 

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L’anomalia del Sud Atlantico

7 Gen

Come sappiamo bene, per il 21 Dicembre 2012, una delle profezie che ha riscosso maggior successo era quella che voleva un’inversione del campo magnetico terrestre con il conseguente aumento della radiazione, potenzialmente nociva, proveniente dal Sole.

Anche se il 21/12 e’ trascorso senza nessuna fine del mondo, non credo che ci sia bisogno di dimostrare questo, non si sono assolutamente calmate le tantissime teorie che ancora sfruttano un’eventuale indebolimento o anche l’inversione del campo magnetico.

Di queste problematiche abbiamo parlato in dettaglio in questo post:

Inversione dei poli terrestri

Come potete leggere, abbiamo ammesso che il polo nord magnetico si stia costantemente spostando e, stando ai calcoli e alle previsioni attuali, dovrebbe raggiungere la Siberia nel giro di circa 5o anni.

Nonostante questo, come anticipato, molte fonti ancora sostengono l’indebolimento del campo geomagnetico. In particolare, alcune di queste portano come prova scientifica a sostegno l’esistenza della cosiddetta anomalia del Sud Atlantico. Detta in parole molto semplici, si tratta di una zona vicina al Sud America, a largo del Brasile, dove lo schermo magnetico offerto dal campo contro la radiazione solare e’ meno forte, consentendo ad un numero maggiore di particelle di raggiungere quote piu’ basse.

Fate attenzione ad una cosa. Ho detto “dove lo schermo magnetico e’ meno forte”, non ho assolutamente detto “dove il campo magnetico e’ piu’ basso”. Come vedremo nel seguito, questa distinzione e’ fondamentale per smascherare queste teorie.

Veniamo all’ipotesi catastrofista. Secondo queste fonti, l’anomalia dal Sud Atlantico sarebbe una zona con minor campo magnetico, e questa sarebbe la prova che, prima di tutto, il campo magnetico terrestre sta velocemente diminuendo e, a sua volta, questo sarebbe il preludio all’inversione dei poli terrestri.

Prima di tutto una considerazione. Come detto piu’ volte anche nel post precedente, esistono prove di inversioni passate dei poli magnetici terrestri. Queste osservazione vengono fatte studiando il paleomagnetismo, cioe’ l’orientazione dei materiali magnetici all’interno di strati di rocce. Inoltre, non esistono prove di estinzioni di massa di qualche specie animale in concomitanza con queste inversioni. Questa considerazione solo per calmare ulteriormente gli animi.

Nonostante questo, si fa molto presto a parlare di possibile pericolo e di inversione in corso.

Prima di parlare di questa anomalia del Sud Atlantico, vorrei chiudere definitivamente il discorso campo geomagnetico. Come sappiamo, molti dei dati scientifici su queste misurazioni sono normalmente disponibili su web e liberamente accessibili a tutti. Per quanto riguarda i valori del campo, e’ molto utile consultare i soliti archivi del NOAA che ci consentono di fare delle considerazioni molto utili. Prima di andare avanti vi consiglio di visitare questo link:

NOAA Campo magnetico

Ora, utilizzando la parte inferiore della pagina, mettiamo, ad esempio, gli anni compresi tra 1900 e 2012, in modo da poter visualizzare le informazioni su una statistica considerevole, impostando uno “step: di 1 anno. Nella tabella che vi si apre, trovate molte informazioni sul campo magnetico terrestre, intensita’ in tutte le direzioni, inclinazione, posizione dei poli, ecc. Concentriamoci sui parametri utili per la nostra discussione. Notiamo prima di tutto che abbiamo delle variazioni sia nell’inclinazione che nella declinazione. Questa e’ esattamente la controprova di quello che abbiamo gia’ detto, il polo nord e’ in movimento in direzione nord-ovest.

Ora, vediamo invece i valori di intensita’. La tabella e’ molto completa, dal momento che ci riporta l’intensita’ delle singole componenti in tutte le direzioni. Fate attenzione ad una cosa. Se il campo magnetico e’ in movimento in una direzione specifica, nord-ovest in questo caso, e’ del tutto normale che alcune componenti crescano, mentre altre diminuiscono. Questo non significa che il campo magnetico sta diminuendo nel complesso.

Per capire se l’intensita’ complessiva del campo sta cambiando, dobbiamo vedere l’ultima colonna, cioe’ quella relativa all’intensita’ totale del campo. Cosa troviamo? Semplice, che le variazioni riportate sono assolutamente trascurabili. Come vedete, questa e’ solo un’altra prova che il campo magnetico terrestre non sta assolutamente diminuendo.

A questo punto, speriamo di essere riusciti a sfatare una volta per tutte le voci che continuano a rincorrersi su internet.

Passiamo invece all’anomalia del Sud Atlantico. Abbiamo detto di cosa si tratta, ma soprattutto abbiamo detto che viene portata come prova della diminuzione del campo.

Cerchiamo di capire meglio.

Forma del campo magnetico terrestre

Forma del campo magnetico terrestre

Piu’ volte, abbiamo parlato del campo magnetico e del fatto che questo rappresenti per noi uno scudo per le particelle emesse dal Sole in direzione della Terra. La particolare forma del campo, fa si che i fasci di particelle vangano spinti in direzione dei poli dove riescono a penetrare nella bassa atmosfera, formando in particolare le aurore.

Ora, alcune delle particelle emesse dal Sole restano intrappolate nel campo magnetico terrestre, formando delle zone specifiche ricche di elettroni e protoni. Queste zone, sono le cosiddette fasce di Van Allen. In particolare, possiamo distinguere due fasce, dette interna ed esterna, con quote diverse, rispettivamente dense di protoni e di elettroni.

Non c’e’ assolutamente nulla di sconvolgente nell’esistenza di queste strutture. La loro presenza era stata predetta ancora prima dell’osservazione, studiando l’imbottigliamento magnetico offerto dal campo per effetto della cosiddetta forza di Lorentz.

Cosa c’entrano queste fasce con l’anomalia del Sud Atlantico?

Immaginiamo per un attimo le due fasce come due lobi simmetrici rispetto all’asse magnetico della Terra. Come sappiamo pero’, l’asse magnetico della Terra non e’ esattamente coincidente con quello di rotazione, ma ci sono circa 11 gradi di differenza tra loro. L’effetto di questo spostamento, fa si che da un lato, la fascia interna sia piu’ vicina alla superficie terrestre, mentre dall’altro lato sia piu’ lontana. In particolare, il punto di maggior avvicinamento, in cui la fascia si spinge fino a circa 200 Km dalla superficie, cade proprio nella parte a Sud dell’Atlantico.

Questo e’ un disegno che puo’ aiutarci a capire meglio la questione:

Spostamento delle fasce di Van Allen dovute alla differenza tra gli assi

Spostamento delle fasce di Van Allen dovute alla differenza tra gli assi

Come vedete lo spostamento tra i due assi, crea questa non simmetria nelle fasce di Van Allen, ed e’ proprio questo avvicinamento verso la superficie, ripeto da un solo lato, il responsabile dell’anomalia del Sud Atlantico. Effetto di questo spostamento e’ ovviamente una minor schermatura verso la radiazione terrestre.

E’ pericolosa l’anomalia?

Assolutamente no. Questa differenza nel potere schermante e’ stata scoperta nel 1958, ma esisteva anche prima di questa data ed e’ dovuta ai parametri stessi della nostra Terra. Una minore schermatura dalla radiazione solare, non significa assolutamente che vivere in quella zona significhi essere bombardati da particelle mortali. L’anomalia era gia’ presente prima di essere scoperta, e soprattutto prima che qualcuno su internet cominciasse a specularci sopra.

A riprova di questo, vi voglio mostrare un grafico molto interessante:

Flussi di protoni misurati in diverse zone della Terra

Flussi di protoni misurati in diverse zone della Terra

Questo disegno rappresenta la concentrazione di protoni misurata nelle varie zone della Terra. Notiamo che in prossimita’ dei poli, dove c’e’ la chiusura del campo magnetico e dove sappiamo essere convogliate le particelle, abbiamo delle concentrazioni maggiori. Sulla mappa e’ facilmente identificabile l’anomalia del Sud Atlantico in cui il flusso di particelle e’ maggiore ma notiamo che, ad esempio, i valori registrati sono simili a quelli di molte zone del Canada. Non mi sembra che nessuno si sia mai lamentato in Canada delle radiazioni solari.

Concludendo, l’anomalia del Sud Atlantico e’ solo una conseguenza dei parametri strutturali della Terra. In queste zone si ha un flusso di particelle maggiori dovuto ad una schermatura inferiore da parte del campo geomagnetico, ma assolutamente nulla di pericoloso. L’esistenza di questa anomalia, non costituisce in nessun modo una prova della diminuzione, ne’ tantomeno della prossima inversione, del campo magnetico. Tra l’altro, i valori riportati dal database del NOAA, confermano lo spostamento del polo Nord magnetico in direzione nord-ovest, ma non mostrano assolutamente una diminuzione sistematica dell’intesita’ totale del campo.

 

 

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La cintura fotonica!

14 Dic

Ormai siamo agli sgoccioli, il 21 Dicembre e’ sempre piu’ vicino. Vedendo cadere una ad una tutte le profezie fatte su questa tanto attesa fine del calendario Maya, i soliti catastrofisti non fanno altro che ritirare fuori dal cappello qualche teoria datata, solo per cercare di mantenere alto il livello di guardia nelle persone.

In questo post, visto che piu’ volte mi e’ stato chiesto da diversi lettori, vorrei parlare di “cintura fotonica”.

La cintura fotonica altro non sarebbe che un anello di fotoni presenti nella nostra Galassia e che occupano uno “spicchio” intorno al centro stesso della Galassia. Durante il suo moto, il Sistema Solare si troverebbe, ad intervalli regolari, ad attraversare questa zona ricca di fotoni.

Partiamo dalla fine, cosa dovrebbe succedere al passaggio nella cintura?

Attraversando questa zona, il Sistema Solare, e dunque la Terra, vedrebbe realizzata la famosa profezia dei tre giorni di buio. Durante questo intervallo di tempo, dovremmo sentire un “flash freddo”, ma non sara’ nulla di grave. Ovviamente in questo periodo limitato, la corrente elettrica e dunque tutti i nostri dispositivi elettronici saranno fuori uso.

Illustrazione della cintura fotonica

Illustrazione della cintura fotonica

Prima di andare avanti, facciamo subito qualche considerazione su questa prima parte.

Prima di tutto c’e’ da dire che neanche i catastrofisti sono d’accordo su tutta la linea. Su alcuni siti si parla di tra giorni di buio, su altri di un periodo di 2000 anni necessario alla Terra per uscire dalla cintura fotonica. Nella figura riportata, viene illustrata questa seconda ipotesi insieme alla raffigurazionedella cintura.

Su altre fonti invece si parla, come detto sopra, di soli tre giorni di buio. Alcuni azzardano anche un programma dell’oscuramento con tanto di orario preciso:

Il prossimo 21 dicembre la terra passera’ per un anello chiamato cintura fotonica: all’una su Uruguay e Argentina, a mezzanotte sul Cile, alle 22 su Peru’ e Colombia, alle 21 sul Messico. Quando si spegnera’ completamente sul nostro pianeta, ci saranno tre giorni di buio. La Nasa ha confermato l’evento il 4 dicembre. Si dice che quando sara’ completamente buio, si sentira’ un flash freddo. “Nulla accadra’, e’ solo un fenomeno straordinario che si ripete ogni 11 mila anni.

Ora, magari saro’ ignorante io, ma “linguisticamente” non so proprio cosa significhi un “flash freddo”, forse fa parte di un linguaggio catastrofista riservato agli eletti o forse volevano dire un “brivido freddo”.

Sull’attraversamento della cintura, non potevano certo mancare punti di vista esoterici e new age. Secondo queste fonti, l’attraversamento segnerebbe il passaggio nella nuova era della coscenza dando inizio alla rinascita spirituale. Inutile dire che di questo non vi e’ certezza ne tantomeno uno straccio di fonte.

Diciamo che come inizio non c’e’ male, ma andiamo avanti.

Ovviamente, su diversi siti trovate scritto che l’esistenza e l’attraversamento della cintura fotonica sono stati confermati anche dalla NASA. Niente di piu’ falso.

In un post precedente avevamo gia’ segnalato la pagina creata sul sito NASA apposta per smentire le profezie del 2012:

NASA 2012 smentita

Come potete immaginare non vi e’ assolutamente nessuna conferma della NASA su questi argomenti.

La domanda lecita che possiamo porci e’ dunque: da dove viene fuori l’idea della cintura fotonica?

La teoria dell’esistenza di questa cintura di radiazioni sarebbe stata ipotizzata dal geofisico russo Alexei Dmitriev. La prima curiosita’ che viene in mente e’: chi e’ Dmitriev?

Andando a cercare i suoi articoli su arXiv, cioe’ nel database dove vengono inseriti la maggior parte dei lavori scientifici prima di essere pubblicati su riviste internazionali,  si trovano diversi articoli a firma A.Dmitriev di Sanpietroburgo:

ArXiv Dmitriev

Come potete verificare, nom ci sono articoli riguardanti la cintura fotornica, ma diversi articoli sulla gravita’ e sulla dipendenza dalla temperatura di questa forza. Risultato analogo si ottiene cercando nell’archivio ADS della NASA. Inutile dire che molti siti catastrofisti si limitano a fare copia/incolla o, nel migliore dei casi, fare riferimento diretto a siti senza citazioni.

Ma non preoccupiamoci di questo e andiamo avanti. Fino a questo punto, questa teoria sembrerebbe molto simile a tante altre gia’ viste anche su questo blog.

Cio’ che la rende diversa e molto piu’ appetibile e’ il motivo per cui questo evento sta riscutendo cosi’ tanto successo in Italia. Non faccio nomi, ma uno dei nostri presunti “divugatori” scientifici ha inserito un intero capitolo sulla cintura fotonica nel suo libro che tra l’altro e’ anche uno dei best seller sul 2012. Per aiutarvi, vi dico anche che conduce una trasmissione su rai 2 di “comunicazione della scienza”.

Inutile dire come nel suo libro si dia ragione a Dmitriev ed in particolare, vi riporto una frase che puo’ accompagnarci alle considerazioni scientifiche sulla cintura:

Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta del XX secolo, nell’atmosfera terrestre ha improvvisamente fatto la sua comparsa una presenza inedita: un numero sempre crescente di particelle di luce dette fotoni.

Ovviamente stiamo parlando della cintura fotonica e l’aumento di fotoni in atmosfera sarebbe la prova scientifica dell’ingresso nella particolare regione della nostra Galassia.

Ora, parliamo un po’ di scienza, quella vera pero’.

Prima di tutto, come visto in questo articolo:

Nuova sconvolgente teoria?

il Sistema Solare e’ in una posizione abbastanza periferica della Galassia e ruota intorno al centro Sagitarius A con un periodo di circa 26000 anni. Dunque, il fatto che ad intervalli regolari la Terra si trovi ad attraversare una particolare “fetta” del piano galattico non ci deve disturbare.

Cosa invece totalmente fuori da ogni logica scientifica e’ l’esistenza di una fascia di fotoni. Queste particelle, come visto in questo post:

Piccolo approfondimento sulla materia strana

sono i mediatori, cioe’ quelle che trasportano, la radiazione elettromagnetica, dunque anche la luce. Si tratta di particelle dette bosoni in continuo movimento. Non vi e’ assolutamente nessuna ragione scientifica per cui i fotoni possano restare fermi in una regione di spazio, formando la cintura fotonica.

Inoltre, essendo le particelle che trasportano la luce, non capisco proprio come attraversando una cintura luminosa si dovrebbero avere tre giorni di buio, cosamai si avrebbe l’effetto contrario con tre giorni di luce.

Riguardo a quanto riportato nel libro di “divulgazione”, e’ completamente assurdo affermare che negli anni ’70 hanno fatto la loro comparsa in atmosfera i fotoni. Forse chi ha superato gli “-anta” potrebbe confermarci che prima di questi anni si stava completamente al buio, poi fortunatamente sono arrivati i fotoni.

Stiamo scherzando?

Scientificamente mi piacerebbe fosse cosi’, ma purtroppo non lo e’.

In rete stanno spopolando gli articoli scritti sulla cintura fotonica e molte persone mi scrivono preoccupate per sapere cosa c’e’ di vero in questa teoria. La cosa piu’ preoccupante e’ che trovate anche presunti siti e libri di divulgazione della scienza che parlano di questi argomenti, passatemi il termine, “sparando” argomentazioni a caso avulse da qualsiasi realta’ scientifica.

Diffidate sempre da quello che leggete. Non si commette assolutamente peccato nel non fidarsi delle notizie. Qualsiasi fonte deve sempre essere corredata da riferimenti chiari ed espliciti in modo tale che ognuno di noi puo’ controllare in maniera indipendente e decidere se credere o meno a qualsivoglia teoria.

Per affrontare in modo serio le profezie del 2012, ma soprattutto per leggere un libro di divulgazione della scienza, ovviamente corredato di riferimenti chiari e dati reali, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.