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Notizie sempre fresche!

28 Set

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Un nostro caro lettore mi ha contattato via mail per segnalarmi una notizia apparsa circa un mese fa sul Corriere online. In realtà, mi ha contatto per segnalarmi la straordinaria tempistica del giornale nel riportare notizie datate ma con enfasi da scoop. Come scritto nella mail, il nostro lettore si chiedeva se in realtà ci fosse un errore sul giornale o su questo blog.

Per farvi capire la questione, vi mostro il link della notizia:

Corriere, pietre rotolanti

Come potete facilmente verificare, la notizia è datata 28 Agosto 2014. Cosa c’è di strano?

Noi avevamo parlato di questo fenomeno il 21 Giugno 2013, cioè più di un anno prima del Corriere:

Le pietre che si muovono da sole

Quale sarebbe l’inghippo? Chi ha sbagliato? Sono diventato un veggente senza saperlo?

Assolutamente no.

Come potete leggere nell’articolo di Psicosi 2012 del 2013, noi avevamo già parlato del fenomeno dicendo come la spiegazione fosse arrivata dopo aver riprodotto in laboratorio le condizioni climatico-ambientali della Valle della Morte. Come riportato, il sottilissimo strato di ghiaccio che si forma durante la notte, si scioglie alle prime luci del giorno e, complice il vento, diminuisce notevolmente l’attrito tra pietre e terreno permettendo ai massi, anche di centinaia di Kg, di muoversi.

Ora, la notizia del Corriere, che permettetemi di dire che però non fa nessun riferimento ai test preliminari in laboratorio, prende spunto dall’articolo pubblicato il 27 agosto 2014 su PLOS:

Articolo PLOS

In questo caso, un team di ricercatori è riuscito a vedere direttamente sul campo il fenomeno verificando sperimentalmente la correttezza della teoria. Lo stesso capogruppo del team ha affermato che questo è stato il suo esperimento “più noioso”. Ore o ore di attesa per vedere il fenomeno avvenire. Poichè il movimento avviene con velocità bassissima, circa 1 metro al minuto, questo spiega perchè nessuno fino ad oggi era riuscito a vedere le pietre muoversi, alimentando fantasie a dismisura sull’origine dei solchi.

Detto questo, il nostro articolo è corretto e, come riportato, si basa sulle prime ipotesi verificate solo in laboratorio. L’articolo del Corriere invece prende spunto dall’articolo pubblicato circa 2 mesi dopo quando la teoria è stata verificata direttamente sul campo.

In questo caso, nessun mistero da risolvere e, ahimé, nessuna dote di preveggenza per me!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

52Hz: la balena più sola al mondo

15 Set

Oggi voglio raccontarvi una storia molto interessante e che, personalmente, mi ha molto colpito.

Nel 1989, un gruppo di ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institute americano intercetta un segnale dall’oceano molto interessante. Si tratta di un segnale molto chiaro ad una frequenza molto prossima ai 52 Hz. La tipologia di segnale e, soprattutto, i movimenti nell’acqua della sorgente di questo suono sono assolutamente compatibili con quelli di una balena. Cosa aveva allora di speciale questo segnale? Semplice, sia la balenottera azzurra che quella comune, entrambe ben conosciute e presenti nei nostro oceani, “parlano” emettendo suoni con frequenze al massimo fino a 20 Hz.

La scoperta di questa sorgente a 52 Hz è stata possibile utilizzando il sistema SOSUS, un insieme di stazioni di ascolto oceaniche che venivano utilizzate dagli Stati Uniti per tenere sotto controllo i sommergibili russi durante la guerra fredda. Vista la situazione mondiale assolutamente delicata e il primario compito del sistema di ascolto, le registrazioni, comprese quelle della balena 52 Hz, rimasero classificate fino alla fine della guerra fredda.

Nei primi anni ’90, parte delle registrazioni vennero rese pubbliche e la comunità scientifica venne a conoscenza di questa apparente balena diversa dalle altre.

52 Hz venne così ascoltata per diverso tempo e regolarmente di anno in anno. Come potete facilmente capire, si tratta di un segnale unico nella sua specie. Normalmente, quando si intercetta una balena nell’oceano, è possibile seguire il suo segnale al massimo per qualche ora, dopo di che il segnale scompare perchè disturbato da altre fonti, tra cui, ovviamente, quelle delle altre balene.

52 Hz rappresenta una specificità dal punto di vista scientifico. fino ad oggi, è stato possibile seguire di anno in anno i suoi spostamenti per l’oceano analizzando i percorsi migratori, le distanze percorse, le abitudini, ecc. Tutto grazie a questa speciale balena.

Perchè, oltre che dal punto di vista scientifico, questa storia ha colpito tante persone nel mondo? Semplice, per tutti questi anni, la balena 52 Hz è sempre stata osservata da sola, senza nessun’altra balena al suo fianco. Perchè questo? Prima di tutto, molti ricercatori pensano che emettendo un segnale a frequenza così alta rispetto alle altre balene, il segnale di 52 Hz non possa essere ascoltato dagli altri animali.

Proprio per questo motivo, 52 Hz è anche nota come “la balena più sola al mondo”.

Perchè questo animale dovrebbe emettere un segnale diverso dalle altre? Qui le ipotesi sono molte anche perchè, ad oggi, nessuno è mai riuscito a vedere o intercettare 52 Hz. Di lei si conosce solo la sua particolare “voce”. Secondo alcuni, questa balena sarebbe l’ultima sopravvissuta di una specie ormai in via di estinzione. Ipotesi questa non accettata dalla comunità scientifica proprio perchè non ci sono stati, nel tempo, altri segnali simili.

L’ipotesi più plausibile, ed oggi più accettata, è che 52 Hz sia una balena malformata oppure un ibrido tra una balena azzurra e una balenottera comune. In questi casi, il particolare suono sarebbe dovuto appunto alla malformazione che però la renderebbe muta agli altri animali della stessa specie. Proprio per questo suo handicap, 52 Hz nuoterebbe da sola perchè allontanata dalle altre o perchè la sua voce non potrebbe essere ascoltata.

La cosa certa è che, malformazione o meno, niente ha impedito alla balena di crescere e maturare negli anni. Cosa confermata dalla lunga osservazione e dal cambio di timbro vocale osservato qualche anno fa, sinonimo di maturazione sessuale dell’animale.

Come anticipato prima, la storia di 52 Hz ha molto colpito l’opinione pubblica e, nel corso degli anni, molte persone hanno scritto agli esperti che seguono la balena per esprimere la loro solidarietà a questo animale solitario o anche per dire quanto si immedesimassero in 52 Hz.

Nei prossimi mesi, dovrebbe partire una spedizione nell’oceano per cercare di intercettare 52 Hz e cercare di filmare l’animale. Lo scopo della missione è soprattutto quello di realizzare un documentario su questo animale che tanto ha colpito l’immaginario collettivo ma questo, dal punto di vista scientifico, potrebbe finalmente togliere l’alone di mistero sull’animale.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il prestigioso Wyoming Institute of Technology

16 Lug

Leggendo i tanti siti complottisti che ci sono in rete, e credetemi spuntano come funghi, c’è sempre qualcosa di nuovo e interessante da imparare. Stamattina ne apro un paio in particolare e trovo una notizia, ovviamente copia incolla da siti americani con eccellente traduzione fatta con Google Translator, che riguarda gli RFiD. Se state pensando: che bello una notizia di tecnologia, di integrazione di dispositivi con funzioni particolari, miniaturizzazione dell’elettronica, ecc., siete completamente fuori strada.

Quando su questi siti si parla di chip in che contesto vengono inseriti? Ovviamente, controllo della popolazione, Nuovo Ordine Mondiale che vuole rendere tutti schiavi o, peggio ancora, ucciderci tutti, database della popolazione, selezione umana conto terzi e tante altre cose più o meno truci a cui ormai siamo abituati.

Per chi lo avesse perso, in passato abbiamo già parlato di queste tematiche con un articolo specifico:

23 marzo: microchip obbligatorio negli USA

Ora, perché torniamo su questo argomento? Stando a quanto riportato dai soliti siti, in questi giorni sarebbero stati pubblicati i risultati di una ricerca condotta negli Stati Uniti e che, senza esagerare, avrebbero finalmente aperto il vaso di Pandora. La ricerca in questione è stata condotta da un gruppo di ricercatori del Wyoming Institute of Technology, WIT, che avrebbero scansionato 3 gruppi di volontari provenienti da 3 diverse aree degli Stati Uniti: centro, costa orientale e costa occidentale. La scansione è stata fatta per evidenziare o meno la presenza di chip sottocutanei nelle persone.

Cosa hanno mostrato questi dati?

Partendo da un campione statisticamente significativo di circa 3000 persone, i ricercatori del WIT hanno trovato RFiD in circa 1/3 dei volontari che si sono sottoposto allo scan. La cosa più “preoccupante” è che quasi la totalità delle persone ignorava di avere un chip impiantato nel proprio corpo.

Cosa significa questo?

La ricerca non si è limitata a rivelare la presenza di circuiti nel corpo, ma ha studiato anche la zona in cui tali chip sono impiantati. Anche se molti pensano a questi dispositivi come sistemi impiantati sotto la cute, i ricercatori del WIT hanno mostrato come nel 90% dei casi i chip fossero presenti, ripeto ad insaputa delle persone, all’interno dei denti.

Come può un chip finire nei denti all’insaputa della persona?

Sempre nell’articolo si parla di “lavori odontoiatrici” tramite i quali i chip sarebbero stati amalgamati con le resine utilizzate. Ecco aperto il vaso di Pandora. Avete capito cosa fanno questi birbanti? Voi andate dal dentista, lui vi mette una capsula ma all’interno c’è la sorpresa: un bel chip RFiD che comunica, non si sa quali dati, con qualcuno che non si sa chi è.

Accidenti che coraggioso gruppo di ricercatori! Con questa ricerca si sono messi contro i più perfidi gruppi di potere del mondo solo per farci sapere la verità. Che eroi!

Aspettate un attimo però, non che io sia un guru, ma lavorando nella ricerca mi sembra strano che non abbia mai sentito parlare di questo Wyoming Institute of Technology. Proviamo a colmare questa nostra ignoranza cercando su internet le pagine di questo laboratorio di ricerca.

Tramite quella complessa operazione che i nostri amici complottisti non riescono mai a fare, cioè una ricerca su Google, si arriva al sito web del laboratorio:

WIT website

Qui trovate anche la versione originale dell’articolo tradotto malissimo da cui siamo partiti:

Articolo WIT RFID

A parte questo, chiunque, leggendo queste pagine, avrebbe capito che si tratta di un sito umoristico. Perché? Leggiamo la storia del laboratorio: fondato nel 1943 per studi sulle bombe atomiche, qui venne creato il primo virus per computer e la tradizione continua ancora oggi visto che i ricercatori del WIT programmano la maggior parte dei virus informatici che circolano su internet. Nel corso della sua storia, il laboratorio ha collaborato con case farmaceutiche e con la Monsanto per la realizzazione di vegetali OGM in grado di avvelenare la popolazione mondiale. Dimenticavo, nel Dicembre del 1999 il WIT ha salvato il mondo perché è riuscito a risolvere il problema del Millenium bug che altrimenti, sempre leggendo dal sito, avrebbe fatto cadere gli aerei in volo, fermare le auto per le strade, crollare la borsa e fatto chiamare numeri esteri ai cellulari. Per queste scoperte “diversi” ricercatori del WIT sono stati insigniti del premio Nobel.

Vi siete convinti della finalità di queste pagine? Non ancora?

Leggiamo le offerte di lavoro, magari posso rivendermi in questo settore ed emigrare negli USA. Tra quelle presenti ne trovate una molto interessante: la cavia umana per una “eccitante” nuova droga che salverebbe vite umane eliminando gli effetti collaterali dei cibi OGM. Un lavoretto semplice, dovete solo assumere 9 pillole al giorno per un mese facendovi visitare una volta a settimana in uno dei centri dislocati in tutti gli Stati Uniti. Salario: 50 dollari a visita e 100 dollari alla fine della sperimentazione. Come secondo lavoro si può anche fare. Se invece volete un lavoro a tempo pieno, ci sono posizioni aperte come guardiano. Tra le mansioni: fare la guardia (ovviamente), pulire i bagni e, ogni tanto, trasportare valigie lunghe fino a 2 metri pesanti 180 Kg. Dimenticavo, queste valigie potrebbero trovarsi al centro di qualche fiume perché utilizzate per ricerche su ecosistemi marini.

A questo punto, credo che il quadro sia chiaro. Prima di chiudere però vorrei mostrarvi, se proprio ancora non siete convinti, un’ultima chicca del WIT, il fiore all’occhiello delle ricerche attualmente in corso: l’E-Condom, cioè il “preservativo elettronico”. Si tratta di un dispositivo da impiantare dove potete immaginare ed in grado, attraverso un sistema di impulsi elettrici, di rallentare la mobilità degli spermatozoi. Trovate il filone di ricerca in questa pagina:

WIT, ricerche in corso

La cosa più bella, a parte le motivazioni che hanno spinto i ricercatori a spingersi in questo campo, sono i possibili effetti collaterali, “minimi”, che il dispositivo potrebbe portare: nausea, vomito, diarrea, perdita di memoria, violente erezioni, aerofagia, follia omicida, morte e tanti altri ancora.

Detto questo, solo i siti complottisti potevano credere a questa notizia burla proveniente dagli Stati Uniti e far passare questa ricerca come la verità svelata. Signori, non fate copia/incolla senza ragionare. La vostra credibilità è ai minimi storici dunque, prima di scrivere, pensate almeno a qualcosa che possa essere creduto o che, almeno, richieda più di 2 minuti per essere smontato.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

La fisica ha detto che Dio esiste!

16 Giu

Un nostro lettore mi ha contattato via mail per chiedermi maggiori normazioni, o meglio l’eventuale conferma o smentita, di un articolo apparso in questi giorni su alcuni siti, inutili che io vi dica nuovamente quale tipologia di siti. Al solito, e lo premetto subito, è vero che l’articolo in questione è apparso su diversi siti ma, come al solito, la “propagazione mediatica” attraverso internet, soprattutto in casi come questi, passa sempre per il becero copia/incolla che tanti hanno abitudine di fare, senza nemmeno degnarsi, non dico di verificare le fonti, ma almeno di riscrivere l’articolo con parole proprie.

Di cosa si tratta?

Questa volta si parla niente poco di meno che di Dio e del fatto che la sua esistenza sarebbe stata provata scientificamente attraverso deduzioni teoriche ed esperimenti. Davvero? La solita bufala? Chi è l’autore di queste misure? E qui il discorso si complica non poco. Lo scienziato che avrebbe fatto queste osservazioni non è un fisico qualunque ma il fisico teorica americano (di origini giapponesi) Michio Kaku.

Chi è Michio Kaku?

Avete mai sentito parlare della teoria delle stringhe? Bene, questo signore è uno dei due co-autori che per primi hanno proposto la teoria delle stringhe e la hanno formalizzata matematicamente.

Il fisico teorico Michio Kaku

Il fisico teorico Michio Kaku

Cavolo! Data la fonte, forse è il caso di capire meglio questo articolo e cercare di capire cosa avrebbe spinto, qualora l’articolo fosse vero, il famoso fisico ha fare queste affermazioni.

A questo punto però, se provate a leggere l’articolo vi rendete conto che … non si capisce nulla. Perché? Vi riporto qualche spezzone:

Uno degli scienziati più famosi e rispettati,  dichiara di aver trovato la prova dell’azione di una forza che “governa tutto”. Il noto Fisico teorico Michio Kaku ha affermato di aver creato una teoria che potrebbe comprovare l’esistenza di Dio.

Per raggiungere le sue conclusioni , il fisico ha utilizzato un “semi–radio primitivo di tachioni” (particelle teoriche che sono in grado di “decollare” la materia dell’universo o il contatto di vuoto con lei, lasciando tutto libero dalle influenze dell’universo intorno a loro), nuova tecnologia creata nel 2005 . Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di tachioni è ben lontano dall’essere una realtà , il semi-radio ha alcune proprietà di queste particelle teoriche, che sono in grado di creare l’effetto del reale tachyon in una scala subatomica .

E, ovviamente, non poteva mancare la frase ad effetto:

L’informazione ha creato molto scalpore nella comunità scientifica perché Michio Kaku è considerato uno degli scienziati più importanti dei nostri tempi, uno dei creatori e degli sviluppatori della rivoluzionaria teoria delle stringhe ed è quindi molto rispettato in tutto il mondo.

Avete capito la tipologia di articolo che stiamo prendendo in considerazione? Soltanto leggendo queste poche righe estratte dal testo dell’articolo, potete capire come il tutto sia orchestrato per non far capire nulla, sia stato copiato e tradotto malamente da un’altra lingua ma, soprattutto, la presenza di frasi ad effetto servono solo a creare enfasi atta a coprire la bufala che vi stanno facendo passare.

Andiamo con ordine.

Nella comunità scientifica non si parla d’altro. Falso, vi giuro che nella comunità scientifica si parla di “tutt’altro”! Nell’articolo si parla di tachioni come particelle teoriche ma di un semi-radio, che vi giuro non ho idea di cosa potrebbe essere secondo queste menti malate, che avrebbe le proprietà dei tachioni.

Apro e chiudo parentesi. I tachioni sono appunti particelle “pensate teoricamente” ma che non sono mai state osservate per via sperimentale. Per dirla tutta, dopo il primo entusiasmo nella formulazione dei tachioni, ormai la loro esistenza è stata messa da parte nella comunità scientifica. Come detto, si tratta di particelle immaginate solo a livello teorico, che avrebbero massa immaginaria e si muoverebbero a velocità maggiore di quella della luce. A livello teorico, non sono fantasie ma risultati possibili di equazioni.

Dunque questi tachioni, che non esistono, a contatto con la materia sarebbero in grado di “decollare la materia dell’universo”. Ma che significa? Senza che vi sforziate a cercare di capire, si tratta di frasi senza senso messe li giusto per fare scena. Leggendo questo articolo mi è tornato alla mente il film “amici miei° e la “supercazzola”. La valenza di questa frase è del tutto equivalente a quella della supercazzola appunto.

Perché questo articolo è stato tirato fuori ora?

Anche qui, come al solito, niente di speciale. Come detto diverse volte, la mancanza di spunti catastrofisti dell’ultimo periodo porta tanti siti a ritirare fuori dai loro archivi articoli datati giusto per riempire le loro homepage. Se provate a fare una ricerca su google, utilizzando come termini di ricerca proprio “Michio Kaku Dio”, trovate risultati anche molto datati, scritti esattamente allo stesso modo. Con buon probabilità, almeno da quello che ho visto, l’articolo originale da cui è partito lo storico copia/incolla è di un sito portoghese che ha pubblicato queste cavolate per primo nel 2011:

Articolo originale

Ultima domanda prima di chiudere: perché si cita nell’articolo proprio Kaku? E’ vero che si tratta di un fisico molto conosciuto ma, in fondo, tutti conoscono la teoria delle stringhe, o almeno ne hanno sentito parlare, ma non tutti ne conoscono gli autori. Parlare però di Kaku su argomenti di questo tipo è, in realtà, molto semplice. Oltre ad essere famoso per la teoria delle stringhe, Kaku è anche un noto divulgatore scientifico. Il luminare non è nuovo a teorie, diciamo, di confine e ad affermazioni che hanno fatto discutere sugli alieni, su Dio e sulla sua visione matematico/religiosa dell’universo. Per chi lo segue, Kaku è molto amato proprio per queste affermazioni perché si dedica a parlare di tutto, senza sfuggire ad argomenti fantascientifici e senza limitarsi in affermazioni poco “scientifiche”.

Detto questo, capite dunque l’assurdità dell’articolo di cui stiamo discutendo. Non credo sia necessario aggiungere altro per capire che si tratta di una bufala, tra l’altro anche datata e riciclata. Al solito, fate molta attenzione a quello che leggete e cercate sempre di fare delle verifiche autonome su siti “attendibili”. Solo in questo modo potrete evitare di credere ad articoli furbescamente realizzati con lo scopo di confondere le acque citando nomi ed argomenti ad effetto.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

L’esperimento di Ferlini e la barriera magnetica

4 Mag

Solo qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo specifico sul cosiddetto “effetto Hutchinson”:

Effetto Hutchinson: realta’ o bufala?

Come visto, i fenomeni descritti in questa esperienza, che spaziano dalla levitazione alla fusione di oggetti con rilascio di energia, sarebbero provocati dalla sovrapposizione di onde elettromagnetiche in zone precise dello spazio. Nel descrivere queste esperienze, abbiamo mostrato un notevole scetticismo dettato dalla particolarita’ dei fenomeni descritti ma, soprattutto, dal fatto che l’autore stesso di questi esperimenti abbia piu’ volte dichiarato di non essere piu’ in grado di ripetere tali effetti. Ci tengo a sottolineare che la mia posizione di scettico non e’ affatto per partito preso. Come sapete, e come detto molte volte, tutti dobbiamo essere aperti a fenomeni sconosciuti e anche apparentemente assurdi purche’, come la scienza insegna, questi possano essere ripetuti da chiunque, in qualsiasi parte sotto le condizioni descritte. Solo se questo avviene possiamo considerare il metodo scientifico soddisfatto e vedere a tali nuovi fenomeni con gli occhi della scienza.

Riprendo quanto detto in questo articolo, perche’ ora vorrei raccontarvi un altro presunto esperimento che solo qualche giorno fa e’ stato richiamato da alcuni siti complottisti, sempre con il solito scopo di denigrare la scienza ufficiale e tacciarla di non voler approfondire cio’ che e’ fuori dai suoi dettami. Parlaimo questa volta del cosiddetto esperimento di Ferlini sulla barriera magnetica.

Chi e’ costui? In cosa consiste l’esperimento?

Se provate ad informarvi in rete, troverete solo una moltitudine di articoli che riprendono pari pari quanto descritto da Ferlini in un libro da lui stesso pubblicato e intitolato appunto “La barriera Magnetica”. In questo libro Ferlini descrive una serie di esperimenti che avrebbe condotto, dapprima in solitudine e poi con un gruppo di collaboratori, studiando i campi magnetici.

Prima di raccontarvi gli esperimenti, e’ importante, come vedremo dopo, dire che Ferlini inizio’ la sua carriera studiando l’antico Egitto e la costruzione delle Piramidi. In particolare, cio’ che interessava Ferlini era la possibilita’ che strani fenomeni fisici potessero accadere dentro o in prossimita’ delle piramidi a causa di soluzioni appositamente inserite durante la costruzione di questi imponenti monumenti.

Premesso questo, Ferlini racconta che un giorno giocherellando con due calamite si accorse che avvicinando i poli opposti, poco prima che questi entrassero in contatto, la zona di spazio appariva leggermente offuscata come se qualcosa di particolare accadesse al volume d’aria tra i poli stessi. Incuriosito da questo fenomeno che non riusciva a spiegare, Ferlini decise di costruire un esperimento piu’ in grande in modo da accentuare l’effetto. L’esperienza da lui realizzata, e sempre raccontata nel suo libro, prevedeva la disposizione di 4 grandi magneti di diverse tonnellate disposti con i poli opposti vicini. Ecco uno schema dell’apparato:

Disposizione dei 4 magneti nell'esperimento di Ferlini

Disposizione dei 4 magneti nell’esperimento di Ferlini

Come vedete ci sono 4 magneti a ferro di cavallo disposti con i poli Nord-Sud alternati tra loro. Dalle prime osservazioni con i piccoli magneti, Ferlini racconta di aver osservato questa deformazione dello spazio solo poco prima che i poli entrassero in contatto a causa dell’attrazione magnetica. Per poter osservare questo effetto nell’esperimento piu’ grande, Ferlini monto’ le calamite su appositi sostegni che permettevano un movimento a passi molto sottili. In questo modo era possibile avvicinare molto lentamente i poli grazie a dei fermi studiati per opporsi all’attrazione.

Bene, cosa accadde con questo esperimento?

Leggendo sempre dal libro di Ferlini, quando i magneti arrivarono nel punto preciso in cui si innescava il fenomeno, accadde qualcosa di incredibile. Nella stanza si diffuse una nebbiolina azzurra con un odore acre. Da queste proprieta’ organolettiche, i presenti capirono che si trattava di ozono. Ma non accade solo questo, la zona di spazio compresa tra i magneti, che questa volta al contrario del primo caso era molto estesa, venne deformata da questo effetto sconosciuto mai osservato prima. Ferlini, che indossava una maschera antigas per non respirare l’ozono, incuriosito da questo fenomeno, si avvicino’ al contrario dei suoi collaboratori che rimasero a distanza di sicurezza. Quando si trovo’ in prossimita’ del punto, i collaboratori videro Ferlini scomparire dalla stanza. La nebbiolina presente inizio’ lentamente a diradarsi assumendo diversi colori e solo dopo che scomparve le persone presenti videro Ferlini riapparire sprovvisto della maschera che portava prima di avvicinarsi.

Dove era finito Ferlini?

Come raccontato nel suo libro, Ferlini si ritrovo’ in Egitto, ma non nel momento dell’esperimento bensi’ al tempo in cui le piramidi erano in costruzione. Vide gli schiavi che alzavano i grandi blocchi e le piramidi cosi’ come erano quando vennero realizzate. Perche’ proprio in quel preciso punto ed in quell’epoca? Ferlini penso’ che questo strano effetto, da subito ribattezzato “barriera magnetica”, fosse un portale creato dalla forza magnetica in grado di interagire con le onde cerebrali. Come anticipato, la carriera di Ferlini inizio’ con lo studio delle piramidi e quindi la barriera magnetica era in grado di interagire con gli impulsi creati dal cervello umano realizzando viaggi nel tempo in zone ed epoche dove il soggetto voleva, anche solo inconsciamente, viaggiare.

Bene, questo e’ l’esperimento di Ferlini e questa sarebbe la barriera magnetica che lui descrive nel suo libro.

Ora posso dire la mia? Premetto, come anticipato all’inizio dell’articolo, che non voglio essere scettico di principio ma analizzando quanto viene raccontato capite bene come una verifica di queste affermazioni sarebbe, ed e’, facilmente attuabille ma, soprattutto, facilmente smentibile. Ovviamente, sui soliti siti complottisti trovate scritto che mai nessuno ha mai voluto realizzare l’esperimento di Ferlini o anche che in realta’ e’ utilizzato normalmente in alcuni grandi centri di ricerca anche se alle persone comuni non ne viene data notizia.

Prima di tutto, vi ricordo che non stiamo parlando di esperimenti impossibili da realizzare ne che richiedono strumentazione particolare. Come detto, nella prima esperienza, Ferlini si sarebbe accorto di questo fenomeno semplicmente osservando due calamite che si attraevano. Avete mai visto due calamite? Ci avete mai giocherellato? Avete mai notato una distorsione dello spazio prima che queste si attacchino a causa della forza di attrazione? Ovviamente credo che la risposta a queste domande sia quanto meno scontata.

Vi faccio notare anche un altro particolare. Prendiamo un sito qualsiasi:

Sito vendita magneti

15 euro al pezzo, ne servono 4, quattro viti senza fine per realizzare un movimento a piccoli passi, qualche bullone di supporto, con meno di 100 euro avete realizzato l’esperimento di Ferlini. Non avrete magneti da tonnellate per poter fare un viaggio nel tempo, ma sicuramente dovreste essere in grado di osservare una bella distorsione dello spazio e, se siete fortunati, anche una bella nebbiolina di ozono nella stanza. Cercando informazioni sulla rete, ho trovato diversi forum in cui gruppi di persone, anche se sconsigliate da altre, si sono dichiarate pronte a mettere in piedi l’esperimento per dimostrarne la corretteza. La cosa simpatica e’ che dopo una lunga discussione “lo faccio”, “non lo fare perdi tempo”, “no lo faccio, chi mi aiuta?”, ecc., nessuno, e dico nessuno, ha il coraggio di tornare e dire che il suo esperimento e’ stato un flop. Nonostante questo, di tanto in tanto, qualche simpatico sito ritira fuori questa storia come se fosse una novita’ assoluta. Che ci volete fare, in tempo di magra di catastrofi e complotti, ogni cosa e’ buona per cercare di accaparrarsi qualche visita sul sito.

Giusto per concludere, e per togliere ogni dubbio, il magnetismo e’ noto da tantissimo tempo. Gia’ ai tempi del greco Talete, che descrive il fenomeno, era noto che un materiale, la magnetite, era in grado di attirare limatura di ferro. Oggi, possiamo disporre di campi magnetici molto elevati per applicazioni di ricerca. Per farvi qualche esempio, il campo magnetico all’interno dell’esperimento ATLAS del CERN, si proprio quello della scoperta dell’Higgs insieme a CMS, e che viene utilizzato per curvare le particelle cariche, ha un’intensita’ di 2 Tesla, cioe’ circa 100000 volte il campo magnetico terrestre. Pensate sia tanto? Ci sono laboratori al mondo che si occupano proprio di studiare i campi magnetici cercando, per ricerca e applicazioni, di trovare materiali nuovi da poter essere utilizzati per creare campi magnetici sempre piu’ intensi. Un esempio? Nel “High Field Magnet Laboratory” in Olanda, si e’ raggiunto il valore di 38 Tesla con un sistema “economico” da soli 1.5 milioni di dollari. Questo pero’ non e’ ancora il record assoluto, anche se il laboratorio detiene il record come rapporto intensita’/prezzo, dal momento che il guiness dei primati per il campo magnetico piu’ intenso e’ del Magnet Lab della California:

Magnet Lab

dove si e’ raggiunto il valore di 45 Tesla con un sistema molto complesso da ben 15 milioni di dollari.

Ora, ragioniamo insieme, secondo voi se esistesse questo effetto “barriera magnetica” dovuto all’attrazione dei poli, nessun altro se ne sarebbe accorto, magari con un sistema in grado di generare un campo ben piu’ intenso rispetto a quello di una semplice calamita a ferro di cavallo?

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Un asteroide ci distruggera’, parola di Gesu’

24 Apr

Nella nostra sezione:

Hai domande o dubbi?

un affezionato lettore ci ha chiesto maggiori spiegazioni riguardo una nuova presunta profezia che sta spopolando sul web.

Di cosa si tratta?

Come detto anche nel commento, l’argomento della profezia e’ senza dubbio inflazionato e gia’ abusato ma le modalita’ sono invece abbastanza interessanti. Senza tergiversare troppo, vi riporto le testuali parole da cui e’ nato questo nuovo caso mediatico:

That’s what Jesus himself said! So, hey, just get ready. Get right. And stay right with the Lord. It could be next week, it could be 1,000 years from now. But nevertheless, we want to be ready whenever the Lord says, ‘I’m wrapping it up, and it’s time to come home.

In sintesi, il Signore, si, proprio “Signore” con la lettera maiuscola, ci dice di stare attenti perche’ la Terra sara’ distrutta da un asteroide di grandi dimensioni. Quando avverra’ questo? Come potete leggere, potrebbe accadere la prossima settimana o tra 1000 anni, ma questo e’ il modo in cui la Terra e l’umanita’ verranno distrutti.

Bhe’, detto questo, se si parla di una settimana o 1000 anni dove sarebbe il problema?

Su questo blog, diverse volte abbiamo parlato di asteroidi, meteoriti ma soprattutto di eventuali studi fatti per pensare una ipotetica difesa qualora il nostro pianeta fosse minacciato dalla collisione di un qualcosa proveniente dallo spazio:

Asteroidi: sappiamo difenderci?

Tutto liscio fino al 21/12?

2012 DA14: c.v.d.

E alla fine Nibiru e’ un asteroide!

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Effetti di un impatto con Nibiru

Ora, quando parliamo di eventuali sistemi di difesa, non stiamo ragionando su affermazioni senza senso pronunciate da qualche blog ma di vera scienza. La probabilita’ che un corpo di notevoli dimensioni, cioe’ in grado di causare danni tangibili al pianeta, possa arrivare sulla Terra e’, al contrario di quanto afferma qualcuno, bassa ma non nulla, come invece vorrebbe farvi credere qualcun altro. Pensare che questa possibilita’ sia zero e’ scientificamente sbagliato. Tra l’altro, il miglioramento dei nostri sistemi osservativi ha consentito di ottenere un database molto vasto di NEO, cioe’ oggetti vicini alla Terra e proprio da questi studi ci si puo’ rendere conto che “potrebbe” accadere.

Come si reagisce di fronte a questo?

Il paragone da fare e’ molto semplice: uscendo di casa esiste la probabilita’ che vi cada una tegola in testa. Evitate di uscire per questo motivo? Non credo proprio. Allo stesso modo, sapere che un meteorite potrebbe impattare la Terra, ci deve spingere a pensare sistemi eventuali per scongiurare il pericolo. Solo in questo modo, se mai dovesse accadere, saremmo in grado di prendere le dovute precauzioni.

Detto questo, credo che il discorso sia molto chiaro ma, per dovere di cronaca, torniamo alla profezia da cui siamo partiti. Il Signore, sempre lettera maiuscola, avrebbe detto quanto riportato. Davvero? A chi lo avrebbe detto?

Purtroppo, il Signore non organizza conferenze stampa ma lo avrebbe comunicato, non si sa come, a Marion Gordon Robertson, per gli amici Pat. Chi sarebbe questo tizio? Praticamente, possiamo definirlo un “televangelista”, cioe’ uno di quelli che vanno in TV e predicano in trasmissioni apposite. In questo caso, Pat conduce una trasmissione negli Stati Uniti,  The 700 Club, seguitissima e che va in onda da moltissimi anni. Per chi non lo conoscesse, Robertson oltre a fare le sue prediche in TV, e’ uno di quelli a cui piace annunciare eventi, sempre a nome e per conto del Signore. In passato, si e’ gia’ lanciato in annunci per il giorno del giudizio ma nel suo curriculum non mancano profezie politiche sull’elezione del presidente o di attacchi terroristici nei confronti dell’America.

Questa volta pero’, mi sento di spezzare una lancia, magari mezza, a favore di Pat. Come riportato, lui parla di evento tra una settimana o 1000 anni. Da questa affermazione, e il capostite e’ stato l’Huffington post americano, ne e’ nato un corri corri su web creando il caso mediatico annunciando la fine del mondo per la prossima settimana. Purtroppo, questa e’ l’ennesima riprova della voglia di catastrofismo che ormai imperversa e a cui molti giornali, anche molti quotidiani italiani hanno diffuso la notizia, si sono attaccatti con le unghie.

Perche’ il buon Robertson avrebbe fatto una dichiarazione del genere proprio ora? Anche questo e’ semplice e ben comprensibile. Proprio in queste settimane e’ uscito un nuovo libro di Pat dal titolo “The End of the Age”, cioe’ la “fine dei tempi”. Credo che il titolo del libro faccia ben capire il suo contenuto e soprattutto perche’ l’annuncio fatto possa fungere da volano per le vendite.

Concludendo, siamo di fronte alla solita bufala annunciata da qualcuno e a cui tanti si rifanno creando il caso mediatico. Questo e’, purtroppo, come gia’ discusso, il rovescio della medaglia della nostra era digitale. Sparando una cavolata in rete, ci vuole poco, soprattutto in questo periodo storico, perche’ questa diventi “virale”, come dicono gli esperti, e tutto il gregge la riporti senza neanche ragionarci su.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Quante miglia con un litro di acqua di mare?

15 Apr

Diversi lettori mi hanno contatto privatamente per chiedere info riguardo una notizia che sicuramente avrete letto e che e’ stata rimbalzata su praticamente tutti i giornali nazionali. Come avrete capito dal titolo di questo post, mi riferisco alla notizia di qualche giorno fa in cui la Marina Americana, o meglio il centro ricerche di questo corpo militare, ha annunciato al mondo di essere riuscito a produrre carburante a base di idrocarburi partendo dall’acqua di mare.

Se provate a documentarvi in rete, e vi chiedo di farlo, troverete, come sempre e come cattiva abitudine, 2 o 3 testi differenti ricopiati spudoratamente su tutti i giornali, siti e blog della rete.

Perche’ mi preoccupo di questo? Semplice, non nel caso specifico ma come visto per altre notizie, se la fonte primaria presenta un errore, un dettaglio sbagliato e non spiega alcuni passaggi importanti, tutti gli altri gli vanno dietro dimostrando ancora una volta l’effetto gregge!

Detto questo, come richiesto, torniamo a pensare alla famosa notizia in questione. Leggendo la notizia trovate scritto che, come anticipato, i ricercatori al servizio della Marina avrebbero prodotto combustibile partendo solo ed esclusivamnete dall’acqua di mare. Questo combustibile puo’ gia’ essere utilizzato per alimentare navi da guerra e caccia militari. La dimostrazione? Semplice, come testimonia il vidoe che trovate praticamente ovunque, il combustibile e’ stato usato per far voare un modello di Mustang P-51, tipo di aereo utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Secondo i ricercatori coinvolti, la produzione di combustibile dall’acqua di mare e’ gia’ realta’, ma saranno necessari altri 10 anni prima che questa tecnologia venga utilizzata per il rifornimento.

Vantaggi?

Evidenti, ma e’ meglio elencarli di nuovo: le navi potranno percorrere tratti piu’ lunghi in mare aperto senza dover attraccare nei porti per il rifornimento, adottare questa alimentazione eliminerebbe i rischi tecnici e ambientali che un rifornimento in mare aperto prevede ma, soprattutto, usate acqua per produrre combustibile!

Vi rendete conto?

Acqua di mare, tanta, pulita, semplice e assolutamente rinnovabile per produrre combustibile. Altro che re Mida che trasformava in oro quello che toccava o la pietra filosofale degli alchimisti, acqua salata in combustibile. Vi rendete conto di questo? Sono decenni che parliamo di green economy, energie rinnovabili, ambiente, ecc e ora si puo’ produrre combustibile dall’acqua di mare. Commento molto frequente sulla rete su questa notizia: a questo punto potremmo finalmente rottamare quelle pericolose navi nucleari che solcano i nostri mari e che sono delle vere e proprie bombe atomiche galleggianti.

Perche’ aspettare 10 anni per questa rivoluzione, investiamo tutto in questa ricerca e portiamola a conclusione. Facciamo in modo che questa soluzione possa essere commerciale subito, magari anche per altri mezzi di trasporto.

Vi sto insospettendo con questo mix di entusiasmo in forma grottesca? Forse, ed in questo caso l’espressione e’ proprio azzeccata, non e’ tutto oro quello che luccica.

Prima cosa, che molti giornali dimenticano di dire perche’ troppo affannati a fare copia/incolla e gridare al miracolo: come si trasforma l’acqua di mare in combustibile?

Senza spiegare in dettaglio la chimica delle varie reazioni, il processo puo’ essere cosi’ descritto: si sfrutta ovviamente l’acqua ma anche l’anidride carbonica normalmente sciolta nell’acqua di mare. In che modo? Anidride carbonica e idrogeno vengono separati facendoli passare attraverso una cella elettrificata. In questa fase, nell’anodo e nel catodo si accumulano rispettivamente ioni idrogeno e gas idrogeno e anidride carbonica. Successivamente i prodotti vengono fatti passare attraverso una camera riscaldata in cui viene posto un catalizzatore ferroso. Compito di quest’ultimo e’ favorire la produzione di idrocarburi con 8-9 atomi di carbonio che vengono poi raccolti da un catalizzatore al nichel. Risultato, una miscela di idrocarburi utilizzabile come combustibile per la vostra nave.

Quale sarebbe il problema di questo processo? Voi mettete l’acqua e ottenete idrocarburi. Rileggete quanto scritto in precedenza, anidride carbonica e idrogeno vengono “separati” utilizzando una cella “elettrificata”. Inoltre, i prodotti vengono fatti passare attraverso una camera “riscaldata” con un catalizzatore.

Vi dicono niente le parole “elettrificata” e “riscaldata”? Come si elettrifica o si riscalda qualcosa? Semplice, dovete dargli energia.

Cosa significa questo?

Come potete facilmente immaginare, il processo non e’ assolutamente gratuito o cosi’ miracoloso come i giornali vorrebbero farvi credere. Attenzione, non sto facendo il bastian contrario per partito preso, sto solo cercando di mostrare, appunto, che non e’ tutto oro quello che luccica.

Nessun giornale che propone la notizia parla di “rendimento” di questo processo. Purtroppo, allo stato attuale delle cose, l’efficienza della reazione, ottenuta confrontando prima di tutto l’energia contenuta in un litro di carburante con l’energia spesa per produrre quel litro ma anche il rendimento della produzione di quella stessa energia elettrica, non e’ assolutamente elevata. Anzi, per dirla tutta, questo processo e’, allo stato attuale, energeticamente sfavorevole.

Ora, dire “energeticamente sfavorevole” non significa buttare via tutto. La notizia riportata mostra un ottimo punto “di ricerca” raggiunto in questo ambito ma ci vorranno ancora molti anni per arrivare a qualcosa di realmente utilizzabile. Mia opinione personale e’ che i 10 anni di cui si parla siano assolutamente una sottostima dei tempi necessari.

Perche’ dico questo?

Come detto all’inizio, la notizia e’ di questi giorni. Cercando in rete, si trova pero’ un documento, sempre della Marina americana, datato 2010, in cui si fa il punto proprio su questa ipotetica tecnologia:

Documento 2010, combustibile da acqua salata

Leggendo quanto riportato, si parla di un’energia richiesta per la produzione del carburante, in particolare della prima elettrolisi nella cella elettrificata, doppia rispetto a quella realmente ottenibile dal carburante prodotto. Ora, nel gito di 4 anni, le cose sono sensibilmente migliorate, ma siamo ancora abbastanza lontani da poter definire questa tecnologia matura per essere commercializzata.

Altra osservazione importante. Per la prima elettrolisi serve energia. Tralasciando il rapporto tra quella spesa e quella prodotta, se siamo in mezzo al mare, dove prendiamo questa energia? Semplice, la produciamo con sistemi nucleari! Capito bene? Con sistemi nucleari che producono energia elettrica per la nave. Non fraintendete, personalmente non mi sto affatto sconvolgendo, trovo semplicemente grottesco che tanti annuncino entusiasti questa notizia parlando di sostituzione del nucleare sulle navi, non sapendo che per far andare questa tecnologia la stessa marina militare avrebbe pensato di utilizzare energia prodotta da fissione nucleare.

Se e’ tutto vero quello che scrivo, perche’ non commento il video dell’aereo che vola con questo carburante? Ho scritto da qualche parte che la notizia e’ una bufala al 100%? Non mi sembra, uno dei prodotti finale delle reazioni e’ proprio una sorta di combustibile utilizzabile. Notate pero’ una cosa, quello che vi mostrano e’ un modellino molto in miniatura di un aereo militare. Per far volare questo oggetto servono pochi ml di combustibile, quantita’ infinitamente minore di quella che servirebbe anche solo per far partire una nave da guerra.

Conclusione, la notizia riguardante questa scoperta e’ stata ridicolizzata a causa del sensazionalismo imperante ormai su tutti i giornali. La ricerca e’ assolutamente interessante e degna di osservazione. Quanto proposto e’ da intendersi come un “work in progress” e cosi’ sara’ ancora per molto tempo. Qualora si riuscisse ad ottimizzare l’intero processo e a migliorarne il rendimento, sicuramente questa soluzione potrebbe apportare notevoli miglioramenti non solo in termini navali ma, soprattutto, in termini ambientali. Non ci resta che continuare a monitorare questo settore e vedere se ci saranno novita’ nei prossimi anni.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ascoltate finalmente le onde gravitazionali?

19 Mar

Sicuramente, io non posso attaccare o denigrare la divulgazione della scienza e il voler diffondere la conoscenza, sempre troppo scarsa, e le ultime scoperte alle, cosiddette, persone di strada. Per poter fare questo pero’, mia opinione personale, si deve fare un lavoro immenso di modellamento delle informazioni e si deve essere in grado di immedesimarsi in colui che legge quello che scriviamo. Questo non significa assolutamente dire cose false ma solo fare in modo che le informazioni che passano possano appassionare ed essere comprese da coloro che non hanno una base scientifica di supporto. Credetemi, a volte questo lavoro non e’ semplice. Senza voler essere presuntuosi, molte volte un ricercatore abituato a lavorare su delle tematiche, tende a dare per scontate molte cose quando si interfaccia con qualcuno. Il risultato di questo e’, ovviamente, una impossibilita’ di comprensione da chi non ha la stessa base di chi parla.

Perche’ faccio questo preambolo?

La notizia di questi giorni, che sicuramente avrete letto su siti, blog, forum e giornali, e’ quella della conferenza stampa fatta dall’universita’ di Harvard per mostrare i dati raccolti dall’esperimento americano Bicep-2 che si trova in Antartide.

Bene, sulla maggior parte dei giornali che ho letto, e ci metto dentro anche i siti internet, ho visto una quantita’ di cavolate tali da far rabbrividire. Ovviamente, non faccio di tutte l’erba un fascio, ma, da una mia stima, circa il 10% delle notizie aveva senso, il restante era pieno di una quantita’ di idiozie che mai avrei pensato di leggere. Questa volta abbiamo superato di gran lunga gli articoli sulla scoperta del bosone di Higgs. L’unica cosa vera letta e’ che la notizia era attesa ed ha avuto un grandissimo risalto nella comunita’ scientifica, il resto lo potete buttare nel secchio.

Apro e chiudo parentesi: perche’ dobbiamo procedere in tal senso? Cari giornalisti che vi cimentate a scrivere di scienza, chiedete lumi, intervistate addetti ai lavori, non scrivete assurdita’ che non fanno altro che creare confusione su confusione in chi legge.

Detto questo, cerchiamo di capire di cosa si sta parlando.

Dunque, di Big Bang, nascita dell’universo, radiazione di fondo, ecc., abbiamo parlato in questi articoli:

E parliamo diquesto Big Bang

Il primo vagito dell’universo

Universo: foto da piccolo

La materia oscura

Materia oscura intorno alla Terra?

Due parole sull’antimateria

Flusso oscuro e grandi attrattori

Ipotizziamo che l’universo sia nato da un Big Bang, che ad un certo punto materia e antimateria si siano separate, poi, circa 380000 anni dopo il botto, si sono separate materia e radiazione ed e’ nata la Radiazione Cosmica di Fondo, o CMB. Proprio questa radiazione, di cui abbiamo parlato, e’ la prova sperimentale a supporto del Big Bang. Come scritto altre volte, possiamo vedere la CMB come una radiazione fossile di un preciso momento dell’universo. Prima di questo istante, c’e’ il buio perche’ la radiazione non riusciva a “scappare” e rimaneva intrappolata con la materia.

Primo punto fondamentale, la Radiazione Cosmica di Fondo esiste e l’abbiamo gia’ trovata. La prima osservazione della CMB risale al 1964 ad opera di Arno Penzias e Robert Wilson che vinsero poi il nobel nel 1978. Questo per rispondere alle notizie false che girano secondo le quali Bicep-2 avrebbe “scoperto” l’essitenza della radiazione di fondo.

Bene, l’esperimento Bicep-2 serve invece per “rilevare” con altissima precisione la CMB. Perche’ allora si parla di onde gravitazionali?

Non voglio neanche commentare le notizie i cui autori si lanciano a parlare di tensori e modi B perche’ il mio punto di vista e’ stato espresso all’inizio dell’articolo parlando di come, a mio avviso, si deve fare divuilgazione.

Cosa sono le onde gravitazionali?

Come giustamente detto da alcune fonti, questa tipologia di onde e’ stata predetta da Einstein nella sua relativita’ generale anche se queste non sono mai state osservate in maniera “diretta”. Dunque, ad Harvard hanno osservato le onde gravitazionali? Assolutamente no. Le hanno “scoperte” come qualcuno sostiene? Assolutamente no, anche in questo caso.

Per cercare di capire cosa sono le onde gravitazionali, proviamo a fare un esempio molto semplice. Immaginate lo spazio-tempo, concetto di per se molto vago ma supponete, sempre per semplicita’ , che si tratti dell’universo, come un materasso. Si, avete capito bene, un materasso come quello che avete in casa e su cui andate a dormire. Non sono impazzito, vorrei solo farvi capire questo importante concetto in modo semi-intuitivo. Dunque, ora immaginate di mettere un corpo molto pesante, ad esempio una palla da bowling, sul materasso. Cosa succede? Semplice, il materasso si “curva” in prossimita’ del corpo pesante. Bene, il materasso e’ lo spazio tempo, la palla da bowling e’ un pianeta, una galassia, ecc.. Parlando scientificamente, lo spazio tempo quadri-dimensionale e’ curvato dalla massa.

Ora, immaginate di far rotolore o togliere la vostra massa. Cosa succede? La curvatura si sposta insieme alla massa oppure, nel secondo caso, lo spazio tempo torna al suo posto. Le “piegature” dello spazio-tempo che fine fanno? Semplice, succede esattamente quello che avviene se tirate un sassolino dentro uno stagno. Queste “increspature” si propagano partendo dalla sorgente, nel nostro caso la massa, verso l’esterno.

Finalmente ci siamo. Il movimento delle masse, l’esplosione delle Supermovae, lo scontro tra Galassie, sono tutti fenomeni che deformano lo spazio tempo. Effetto di queste deformazioni, cosi’ come avviene per il sasso nello stagno, e’ la formazione di onde che si propagano liberamente nello spazio. Come potete immaginare, queste sono le cosiddette onde gravitazionali.

Ora, la teoria e’ compresa. Le abbiamo viste sperimentalmente? Purtroppo ancora no. Rimanendo ad un approccio divulgativo, lo spazio tempo e’ molto rigido e dunque le onde che si creano hanno intensita’ molto molto piccole. Questo rende le onde gravitazionali estremamente difficili da essere “ascoltate”. In termini di ricerca scientifica, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, diversi esperimenti sono stati realizzati per cercare di captare queste onde. Dapprima, e sono ancora in funzione, si costruivano antenne risonanti, cioe’ una sorta di elemento in grado di vibrare al passaggio dell’onda, ora si procede con interferometri, strumenti che segnano il passaggio dell’onda osservando le minime variazioni meccaniche su strutture molto lunghe in cui vengono fatti passare dei laser. In un modo o nell’altro pero’, queste onde non sono mai state osservate in modo “diretto”.

Perche’ continuo a scrivere insistentemente “in modo diretto”? Semplice, perche’ sappiamo, con buona certezza, che queste onde esistono dal momento che sono state osservate in vari casi in modo “indiretto” cioe’ attraverso gli effetti che queste onde producono. La prima osservazione indiretta, fatta mediante l’osservazione di una pulsar binaria con il radio-telescopio di Arecibo, e’ valsa agli astronomi Taylor e Hulse il premio nobel nel 1993.

Bene, la CMB esiste e dimostra qualcosa, le onde gravitazionali sono state predette da Einstein e sono state osservate in modo indiretto, Bicep-2, come detto prima, non le ha osservate in modo diretto, ma, allora, di cosa stiamo parlando? Perche’ si parla di scoperta cosi’ importante?

Torniamo un attimo alla nascita del nostro universo. Abbiamo detto che c’e’ stato il Big Bang e abbiamo parlato di quando, 380000 anni dopo, materia e radiazione si sono separate. Secondo i modelli cosmologici accettati, c’e’ stato un momento nei primi istanti di vista dell’universo, precisamente 10^(-34) secondi dopo il Big Bang, in cui l’universo ha subito una rapidissima accelerazione dell’espansione a cui si da il nome di “inflazione”. Questo e’ un momento del tutto particolare in cui si e’ registrata un’espansione violentissima al punto, come dicono i cosmologi, da andare oltre l’orizzonte degli eventi. Proprio grazie a questo movimento cosi’ brusco si ha un universo cosi’ uniforme ed e’ tanto difficile registrare fluttuazioni nella distribuzione della radiazione di fondo.

Ora, per l’inflazione abbiamo dei modelli che la includono e la spiegano ma manca una prova, anche indiretta, dell’esistenza di questo momento. Come detto, studiando la CMB arriviamo fino ad un preciso istante prima del quale non possiamo andare perche’ materia e radiazione non erano separate. Attenzione, non erano separate ma, ovviamente, erano presenti. Se ripensiamo a quanto detto in precedenza per le onde gravitazionali, sicuramente un’espansione cosi’ violenta come quella dell’inflazione ne ha generate moltissime. Bene, queste onde avrebbero a loro volta interagito con la CMB lasciando una inconfondibile firma del loro pasaggio. Trovare evidenza di questa segnatura sarebbe molto importante e utile per la comprensione del modelli dell’universo che abbiamo sviluppato.

Detto questo, cosa avrebbe trovato Bicep-2?

Ovviamente quello a cui state pensando, l’effetto primordiale lasciato sulla CMB dalle onde gravitazionali dell’inflazione, dunque una misura indiretta dell’esistenza di questo periodo. Capite la portata di una misura di questo tipo? Questa evidenza ci fa capire che i modelli che prevedono un periodo inflazionario durante i primi istanti di vita del nostro universo potrebbero essere corretti. Inoltre, la tipologia dei segnali trovati riesce gia’ ad escludere alcuni dei modelli formulati in questi anni.

Come avrete letto sulle varie fonti, gia’ molti parlano di nobel per questa misura. In realta’, anche in questo caso, si sta esagerando, non per l’importanza di una misura del genere ma, semplicemente, perche’ parliamo di “evidenza”. Dopo tutte le varie storie sentite sul bosone di Higgs, come sapete bene, prima di poter parlare scientificamente di scoperta e’ necessario che il segnale atteso abbia una certa “significanza statistica” che ci faccia affermare che quanto visto corrisponde al vero. In questo caso, statisticamente ripeto, parliamo ancora di “evidenza” non di “scoperta”. Ovviamente, una misura del genere non puo’ che spingere a migliorare e perfezionare una ricerca di questo tipo, anche da parte di altri esperimenti in grado di captare e raccogliere i dati relativi alla radiazione di fondo a microonde.

Concludendo, l’annuncio fatto dall’universita’ di Harvard e’ importantissimo dal punto di vista della fisica. Purtroppo, come spesso avviene, nel raccontare cose di questo tipo si fa molta confusione e si finisce col dire cose non veritiere e che non permettono ai non addetti ai lavori di comprendere la rilevanza di notizie del genere. Come detto, quanto osservato e’ una prova indiretta dell’esistenza dell’inflazione per il nostro universo. Questo e’ un momento assolutamente unico previsto nella teoria dell’esansione dell’universo, in cui quest’ultimo si e’ stirato in modo impensabile anche solo da immaginare. Come spesso avviene, per ogni piccolo passo avanti fatto nella comprensione, si aprono ogni volta decine di nuove domande in cerca di una risposta. Non resta che andare avanti e continuare ad osservare il cosmo consapevoli di quanti misteri ancora ci siano da scoprire.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.