Scie chimiche e cloud seeding

29 Ott

Nei post precedenti:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Abbiamo parlato in dettaglio dell’origine della teoria delle scie chimiche, mostrando come le diverse tipologie di scie di condensa, imputabili a sostanze chimiche secondo i complottisti, possano in realta’ essere spiegate appellandoci alla termodinamica. Inoltre, abbiamo visto come non esiste ad oggi nessun prelievo fatto in quota sulla scia degli aerei e come ci siano dei notevoli errori di concetto nella presunta misura fatta su un volo Ryanair.

In questo post, vi vorrei invece parlare del “cloud seeding”, cioe’ della tecnica utilizzata per causare in qualche modo le precipitazioni.

Nei post precedenti, abbiamo visto come i complottisti parlino di scie chimiche anche come metodo di controllo del clima. In particolare, spesso si fa riferimento appunto al cloud seeding come esempio di manipolazione con le chemtrails.

Vediamo prima di tutto cosa si intende per “cloud seeding” o tradotto “inseminazione delle nuvole”.

Questa tecnica, scoperta intorno al 1950, consiste nell’innescare o cambiare il tipo di precipitazioni mediante la dispersione in atmosfera di sostanza chimiche. Queste ultime servono per creare nuclei di condensazione, ovvero microparticelle igroscopiche in grado di far condensare in forma liquida il vapore acqueo, provocando dunque le precipitazioni. In base alla sostanza chimica utilizzata e alle condizioni termodinamiche, e’ possibile creare agglomerati liquidi o cristalli di ghiaccio.

Puntualizziamo subito un aspetto importante. Anche creando nuclei di condensazione, per poter innescare piogge e’ necessario che sia presente vapore acqueo nelle nuvole. Questo significa che la tecnica non e’ in grado, formalmente, di modificare il clima facendo piovere, ma solo di accelerare o innescare le precipitazioni. Questo per smentire subito le teorie sulle scie chimiche che puntano il dito contro il cloud seeding come esempio di modificazione del clima.

Un Cesna attrezzato per diffondere ioduro di argento. Autore Christian Jansky

Tornando alle tecniche, le sostanze chimiche possono essere sparate dal suolo, e portate in quota sfruttando le correnti d’aria, oppure rilasciate sulle nubi mediante aerei. Questo secondo caso e’ proprio quello preso in esame con le scie chimiche.

La sostanza chimica maggiormente utilizzata per il cloud seeding e’ lo Ioduro di Argento, ma a volte possono essere utilizzati anche il Ghiaccio Secco (anidride carbonica congelata), il sale o il propano liquido.

Per rispondere subito ai complottisti delle scie chimiche, cerchiamo di capire la pericolosita’ dello ioduro di argento. Come e’ facile capire, questo sale verra’ poi riportato a terra durante le precipitazioni. Su questo aspetto, esistono molti studi, non solo governativi ma anche di associazioni ecologiste, che dimostrano la non pericolosita’ di questa sostanza. Per capire meglio, la concentrazione di ioduro di argento dispersa e’ molto inferiore a quella emessa dagli scarichi industriali. Dal punto di vista della popolazione, anche usando intensivamente questa tecnica, ma come vedremo in seguito non e’ questo il caso, l’esposizione all’argento sarebbe molto inferiore a quella che si ha con una otturazione dentaria. Anche dal punto di vista della vegetazione, esistono diversi studi che dimostrano la non pericolosita’ delle sostanza usate per inseminare.

Assunta la non pericolosita’ della tecnica, resta da discutere l’effettiva efficacia del cloud seeding. Su questo punto il discorso e’ leggermente diverso e non definitivamente accettato. Molte critiche sono state mosse sull’efficacia dell’inseminazione. Secondo molti ricercatori non esiste la certezza che sia l’inseminazione a causare le piogge. Detto in altri termini, non possiamo sapere se le precipitazioni sarebbero avvenute anche senza spargere ioduro di argento. In contrasto pero’, alcuni studi condotti in Australia dimostrano un incremento delle precipitazioni del 30% nelle zone aride centrali utilizzando il seeding. Alcune compagnie private, soprattutto americane, offrono servizi di inseminazione per impedire la caduta delle grandine e salvaguardare cosi’ i raccolti.

La tecnica del seeding puo’ essere utilizzata anche con scopi di salvaguardia. Nel 1986, ad esempio, venne utilizzata anche in prossimita’ della centrale di Cernobyl per causare precipitazioni e dunque far ricadere i radionuclidi provenienti dalla centrale nucleare prima che raggiungessero la citta’ di Mosca.

In tempi piu’ recenti, ci sono stati anche casi “divertenti”. Il 2 Novembre 2009 il governo cinese ha utilizzato il cloud seeding su Pechino per inseminare un sistema nuvoloso in avvicinamento e combattere in questo modo la lunga siccita’ che affliggeva la regione. Come risultato, a causa di un abbassamento improvviso di temperatura, la citta’ su bloccata per 3 giorni per colpa di una abbondante nevicata.

Riassumendo, secondo le teorie complottiste, la tecnica del cloud seeding sarebbe un chiaro esempio di utilizzo di scie chimiche e di modificazione del clima. Come abbiamo visto, questa tecnica scientifica e’ nota gia’ da tempo e assolutamente non tenuta nascosta. L’utilizzo di ioduro di argento o di ghiaccio secco non e’, nelle quantita’ utilizzate, assolutamente dannoso ne’ per l’uomo ne’ per la vegetazione. Da quanto affermato, si tratta di una metodologia ancora contestata dal punto di vista dell’efficacia e utilizzata nel mondo solo per alcuni casi specifici.

Prima di credere a qualsiasi teoria, cercate sempre di prendere informazioni anche da altre fonti. Confrontare voci diverse, ragionare con la propria testa e non lasciarsi convincere da ipotesi prive di riscontro e’ l’unico modo per non cadere nel convincimento mediatico. Per analizzare le profezie sul 2012, ma soprattutto per ragionare su argomenti scientifici sempre attuali, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

26 Risposte to “Scie chimiche e cloud seeding”

  1. verdi gino novembre 3, 2012 a 9:17 PM #

    vorrei sapere perchè delle volte, vedo sopra lecco aerei che vanno e vengono,est,ovest. ovest,est e via di seguito per alcune ore, nel frattempo il cielo in questione si riempe di scie che rimangono indelebili per lungo tempo,perchè non si da una risposta a questi fenomeni?poi venite pure a raccontare che non c’è nessuna scia chimica in cielo,al di là di quelle che tu ai menzionato ma gli occhi non mentono un po di chiarezza per dissipare dubbi legittimi no?

    • psicosi2012 novembre 4, 2012 a 4:08 am #

      Gentile Gino,
      i suoi dubbi sono assolutamente legittimi e comuni a moltissime persone. Proprio per questo, vorrei fare insieme a lei, e ovviamente a tutti quelli che leggeranno i commenti, un ragionamento.

      Se io le dicessi che le scie chimiche non esistono senza argomentare, mi metterei allo stesso livello di quelli che invece parlano di scie chimiche.

      Credere che esistono le scie chimiche, significa “fidarsi” di quanti le sostengono, ma senza mostrare una prova della loro esistenza. Come abbiamo visto in questo articolo:

      Scie Chimiche: il prelievo in quota

      la presunta pistola fumante per l’esistenza delle scie chimiche, in realta’ non lo e’ affatto. Non esistono dunque prove a sostegno dell’esistenza di questo fenomeno. E’ vero anche, come lei giustamente sostiene, che il continuo bombardamento a cui siamo sottoposti, altro non fa che creare un ragionevole dubbio. Tutti i giorni ne sentiamo parlare, le vediamo in cielo, dunque potrebbero esistere.

      Veniamo invece all’altra campana, cioe’ a quelli che, come me, sostengono che le scie chimiche non esistono e possono essere ricondotte a semplici scie di condensa. Al contrario della tesi esistenzialista, abbiamo visto in questo articolo:

      Alcune considerazioni sulle scie chimiche

      come esistano diversi meccanismi di formazione delle scie di condensa. Tutti questi esempi, non sono campati in aria, ma sono argomentabili e dimostrabili partendo da principi base della termodinamica. Possono crearsi scie di condensa a diverse quote, a diverse velocita’ e soprattutto in diverse condizioni di temperatura e pressione.
      Inoltre, l’aspetto piu’ importante sottolineato e’ che le diverse tipologie di condensa danno luogo a scie con durate, forme e dinamiche molto diverse tra loro.

      Le scie di condensa ci sono sempre state e sono documentate gia’ dai primi del 900 con l’evoluzione della tecnologie avioniche.

      Riguardo al caso di Lecco da lei presentato, la invito a ragionare in questo modo. Supponiamo che i voli che vede passare siano tutti piu’ o meno alla stessa quota. Questo e’ lecito dal momento che mi parla di rotte ovest-est e viceversa, dunque velivoli su una stessa tratta o in partenza o arrivo da uno stesso aeroporto. Ragionamo in questo senso, se un volo produce scie di condensa, significa che nell’atmosfera del giorno esistono le condizioni per la produzione di condensa, cioe’ esistono le condizioni affinche’ avvenga uno dei processi di produzione di cui parlavamo prima. Dunque, se esistono le condizioni in atmosfera, e’ anche lecito pensare che i voli successivi troveranno, piu’ o meno, le stesse condizioni e dunque anche loro daranno vita a scie di condensa. Questo solo per spiegare la sua affermazione riguardo al fatto che nello stesso giorno si vedono tante scie nel cielo. Da questa considerazione, posso anche immaginare che in altri giorni invece non si vedono scie. Come sopra, significa che in quel giorno non sussistono le condizioni atmosferiche per la formazione di scie di condensa. Detto in altri termini, se ci sono le condizioni, quasi tutti i voli produrranno condensa. Se non ci sono le condizioni, quasi nessun volo produrra’ condensa.

      Per meglio identificare i voli che passano sopra la sua testa, puo’ consultare il seguente link:

      http://www.flightradar24.com/

      In questa pagina puo’ visualizzare ed identificare in tempo reale i voli che passano sulla sua testa, semplicemente spostandosi nella zona di interesse.

      Spero di essere stato sufficientemente esaustivo. La ringrazio per il suo commento che ci ha consentito di fare ragionamenti magari utili anche ad altri lettori.

      Saluti.

  2. gianfranca spini novembre 24, 2012 a 8:38 am #

    Questo articolo è un insulto alla nostra intelligenza. Questa inrorazione non è un fatto sporadico, ma quasi quotidiano e capillare. Miracolosamente nei pochi giorni quando non avviene, passano pochi aerei che non rilasciano alcuna scia persistente.. Ho visto aerei alla sera rilasciare fumo nero e altri rumorosi rilasciare filamente sottili che ricoprono la campagna. Sto parlando di fenomeni QUASI QUOTIDIANI. Invito volentieri chiunque a venire a casa mia per verificarlo di persona.

    • Lucio93 novembre 25, 2012 a 1:51 PM #

      E allora? Cosa vuoi far intendere con questo commento? Cosa stai cercando di dimostrare? Perchè letto così non ha alcun senso…

    • psicosi2012 novembre 25, 2012 a 5:16 PM #

      Cara Gianfranca,
      concordo sul commento lasciato da Lucio.

      Ovviamente il suo e’ un punto di vista personale, forse dovuto da quello che vede tutti i giorni.

      Mi permetto pero’ di farle notare alcuni punti. Prima di tutto, nessuno, neanche tra i sostenitori delle scie chimiche, parla di aerei che rilasciano fumo nero. Se anche per assurdo volessi credere alle scie chimiche, parliamo di rilasci bianchi del tutto paragonabili a scie di condensa.

      Proprio su questo punto, come visto nell’articolo, il dire che le scie di condensa sono un fenomeno diverso dai documenti fotografici che dimostrano le scie chimiche, e’ una motivazione che dimostra una profonda ignoranza nella termodinamica e nei fenomeni di condensa. Piu’ volte su vari siti pro-scie leggo di spiegazioni campate in aria che ignorano i principi basilari della fisica.

      Come visto nell’articolo, le scie di condesa possono avere forme e tempi di evaporazione diversi in base alle condizioni climatiche e di formazione.

      Una domanda poi mi sento di farla io a Lei. Si e’ mai chiesta perche’ qualcuno dovrebbe spargere inquinanti dall’alto? Poi, e’ da un decennio che si parla di scie chimiche, quanto ci vuole per avvelenarci?

      Faccio anche un ultimo pensiero. Ma secondo lei, e secondo i sostenitori della scie chimiche, perche’ dovrei inquinare sparando dall’alto? Come potete facilmente immaginare, i gradienti termici e di vento da migliaia di metri di altezza, potrebbero spostare le eventuali emissioni in una zona qualsiasi. Dunque, che senso avrebbe sparare da quell’altezza?

      Vorrei sapere, se possibile, il suo punto di vista su questi argomenti.

      Saluti,
      Matteo

  3. ottavio domenghini gennaio 4, 2013 a 10:52 PM #

    scusate. vorrei sapere. ma da chi sono pagati tutti questi giri aerei per spruzzare le scie chimiche???? e perche’ non se ne parla apertamente attrverso tutti i media ed il governo??. grazie.

    • psicosi2012 gennaio 4, 2013 a 11:00 PM #

      Salve Ottavio,
      Bella domanda. Purtroppo dovrebbero rispondere i tanti sostenitori delle scie chimiche che si trovano in rete.

      Io aggiungerei anche: ma quanto tempo ci vorrebbe per avvelenarci tutti, visto che sono anni che si parla di scie chimiche?

      Ovviamente a queste domande nessuno risponde, se non inventando storie altrettanto fantasiose. A volte si parla di controllo delle menti ottenuto mediate le scie chimiche. Su altri siti si parla di lentissimo avvelenamento ad opera di governi per favorire case farmaceutiche. Come vedi si salta di palo in frasca, senza una logica ma soprattutto … senza un straccio di prova portata a sostegno.

      Grazie mille del tuo commento.

      Buona serata,
      Matteo

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