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Scherzi … marziani

27 Gen

Si sa, nell’immaginario collettivo costruito da tantissimi film di fantascienza, gli alieni sono da sempre identificati come marziani, cioe’ provenienti dal pianeta Marte. Ora, come dovrebbero essere questi esseri che abitano un pianeta tanto inospitale? Alta, bassi, brutti, belli, con le antenne? Ovviamente, non siamo in grado di dare questa risposta. Una caratteristica pero’ possiamo darla, almeno stando alle fantasiose storie che girano sulla rete in questi giorni, sono dei simpatici burloni!

Pensate mi sia impazzito?

Forse, non per la notizia che sto per darvi.

Come sapete, Marte e’ uno dei pianeti maggiormente esplorati da missioni sulla superficie. Oltre a Curiosity, di cui abbiamo parlato in tantissimi articoli:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Curiosity: scoperta sensazionale?

Ecco la scoperta di Curiosity

c’e’ anche il rover Opportunity che ancora oggi gironzola sul pianeta rosso. Questa missione era inizialmente pensata per durare 90 giorni nel 2004. Oggi, stiamo festeggiando i 10 anni del rover su Marte e, a parte qualche inevitabile problema, Opportunity continua ad inviare dati molto importanti a terra.

Cosa e’ successo dunque?

Dal momento che ora e’ inverno su Marte, le avverse condizioni meteo hanno costretto il rover ad un periodo di pausa. Prima di chiudere pero’, ha inviato alcune immagini dalla sua postazione. Dopo 12 giorni marziani, che durano poco di piu’ di quelli terrestri, il rover ha scattato nuovamente delle immagini. Proprio facendo il confronto tra prima e dopo, e’ saltato fuori un particolare davvero interessante.

Dal momento che un’immagine vale piu’ di 100 parole, e che il tutto e’ nato proprio da una foto, vi mostro subito la prova che sta facendo tanto discutere:

Confronto delle foto scattate da Opportunity a distanza di 12 giorni marziani

Confronto delle foto scattate da Opportunity a distanza di 12 giorni marziani

Questo e’ il confronto tra la foto scattata prima e quella dopo 12 giorni di inattivita’. Come vedete, e’ presente una roccia che prima non c’era.

Il misterioso sassolino, dalle dimensioni approssimative di un pugno, ha la forma che ricorda una ciambella ed e’ stata battezzata Pinnacle Island.

Come detto, Opportunity si trova su Marte da ben 10 anni e, praticamente, non ha visto niente cambiare intorno a se. Come e’ possibile che ora sia comparsa una roccia?

Come potete facilmente immaginare, questo curioso fatto ha accesso la fantasia di tutti quelli che vorrebbero il pianeta rosso abitato da forme di vita intelligenti. Senza troppi giri di parole, la spiegazione di moda e’ semplice: la NASA e’ perfettamente a conoscenza di essere su un pianeta abitato e fa un lavoro enorme per cancellare di volta in volta le prove che troverebbe grazie alle sue missioni. Il motivo di questo oscuramento non e’ univoco, ma passa per i piu’ svariati complotti. Purtroppo, questa volta i tecnici hanno fatto un errore, si sono dimenticati di eliminare questa prova oggettiva che qualcosa intorno al rover cambia nel tempo proprio a causa del’attivita’ degli abitanti del posto.

E’ possibile tutto questo?

Assolutamente no. Vi premetto subito che, ad oggi, non e’ ancora chiara l’origine di questa roccia e come sia potuta capitare in quel punto in un lasso di tempo cosi’ breve. Nonostante questo, ci sono delle spiegazioni razionali, e sicuramente piu’ credibili dell’ipotesi marziani-burloni, che vanno considerate.

In un primo momento, si e’ pensato che Pinnacle Island fosse un piccolo meteorite arrivato su Marte proprio vicino al rover. In alternativa, il piccolo sasso potrebbe essere stato lanciato veso il rover dalla caduta di un frammento piu’ grande a distanza dal punto considerato. Questa ipotesi e’ stata poi scartata per la scarsa probabilita’ associata ad un evento di questo tipo.

Come anticipato, anche se la spiegazione reale ancora non e’ stata accettata, la NASA e’ sempre piu’ convinta che si tratti di un frammento rimasto incastrato su una delle sei ruote di Opportunity.

E’ possibile questo?

Assolutamente si. Vediamo il perche’. Come anticipato, il rover si trova su Marte da ben 10 anni e qualche “acciacco” dell’eta’ cominca a sentirlo. In particolare, un attuatore che governa il movimento del rover ha smesso di funzionare da qualche settimana. Conseguenza di questo guasto e’ che una delle sei ruote ha smesso di girare. Praticamente, questa e’ bloccata e trascinata sulla superficie dal movimento delle restanti cinque. In queste condizioni, e’ molto probabile che piccoli frammenti di materiale si incastrino sotto al rover. A riprova di questa spiegazione, durante i 12 giorni di stop, il rover ha ruotato su se stesso. Alla riaccensione, riportandolo in posizione, il frammento potrebbe essersi staccato ed essere finito nel punto in cui lo abbiamo visto nella seconda foto. Altra alternativa, personalmente meno probabile di questa, e’ che Pinnacle Island sia caduta da una roccia piu’ grande vicino a Opportunity urtata proprio dal rover durante la manovra di riallineamento.

Anche se, ad ora, non c’e’ ancora una spiegazione ufficiale all’accaduto, sicuramente ci sono ipotesi razionali assolutamente accettabili e, almeno a mio parere, assolutamente condivisibili. La cosa interessante e’ che a distanza di 10 anni, Opportunity ancora riesce a stupirci con fenomeni non attesi e ssolutamente interessanti.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Scie chimiche e cloud seeding

29 Ott

Nei post precedenti:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Abbiamo parlato in dettaglio dell’origine della teoria delle scie chimiche, mostrando come le diverse tipologie di scie di condensa, imputabili a sostanze chimiche secondo i complottisti, possano in realta’ essere spiegate appellandoci alla termodinamica. Inoltre, abbiamo visto come non esiste ad oggi nessun prelievo fatto in quota sulla scia degli aerei e come ci siano dei notevoli errori di concetto nella presunta misura fatta su un volo Ryanair.

In questo post, vi vorrei invece parlare del “cloud seeding”, cioe’ della tecnica utilizzata per causare in qualche modo le precipitazioni.

Nei post precedenti, abbiamo visto come i complottisti parlino di scie chimiche anche come metodo di controllo del clima. In particolare, spesso si fa riferimento appunto al cloud seeding come esempio di manipolazione con le chemtrails.

Vediamo prima di tutto cosa si intende per “cloud seeding” o tradotto “inseminazione delle nuvole”.

Questa tecnica, scoperta intorno al 1950, consiste nell’innescare o cambiare il tipo di precipitazioni mediante la dispersione in atmosfera di sostanza chimiche. Queste ultime servono per creare nuclei di condensazione, ovvero microparticelle igroscopiche in grado di far condensare in forma liquida il vapore acqueo, provocando dunque le precipitazioni. In base alla sostanza chimica utilizzata e alle condizioni termodinamiche, e’ possibile creare agglomerati liquidi o cristalli di ghiaccio.

Puntualizziamo subito un aspetto importante. Anche creando nuclei di condensazione, per poter innescare piogge e’ necessario che sia presente vapore acqueo nelle nuvole. Questo significa che la tecnica non e’ in grado, formalmente, di modificare il clima facendo piovere, ma solo di accelerare o innescare le precipitazioni. Questo per smentire subito le teorie sulle scie chimiche che puntano il dito contro il cloud seeding come esempio di modificazione del clima.

Un Cesna attrezzato per diffondere ioduro di argento. Autore Christian Jansky

Tornando alle tecniche, le sostanze chimiche possono essere sparate dal suolo, e portate in quota sfruttando le correnti d’aria, oppure rilasciate sulle nubi mediante aerei. Questo secondo caso e’ proprio quello preso in esame con le scie chimiche.

La sostanza chimica maggiormente utilizzata per il cloud seeding e’ lo Ioduro di Argento, ma a volte possono essere utilizzati anche il Ghiaccio Secco (anidride carbonica congelata), il sale o il propano liquido.

Per rispondere subito ai complottisti delle scie chimiche, cerchiamo di capire la pericolosita’ dello ioduro di argento. Come e’ facile capire, questo sale verra’ poi riportato a terra durante le precipitazioni. Su questo aspetto, esistono molti studi, non solo governativi ma anche di associazioni ecologiste, che dimostrano la non pericolosita’ di questa sostanza. Per capire meglio, la concentrazione di ioduro di argento dispersa e’ molto inferiore a quella emessa dagli scarichi industriali. Dal punto di vista della popolazione, anche usando intensivamente questa tecnica, ma come vedremo in seguito non e’ questo il caso, l’esposizione all’argento sarebbe molto inferiore a quella che si ha con una otturazione dentaria. Anche dal punto di vista della vegetazione, esistono diversi studi che dimostrano la non pericolosita’ delle sostanza usate per inseminare.

Assunta la non pericolosita’ della tecnica, resta da discutere l’effettiva efficacia del cloud seeding. Su questo punto il discorso e’ leggermente diverso e non definitivamente accettato. Molte critiche sono state mosse sull’efficacia dell’inseminazione. Secondo molti ricercatori non esiste la certezza che sia l’inseminazione a causare le piogge. Detto in altri termini, non possiamo sapere se le precipitazioni sarebbero avvenute anche senza spargere ioduro di argento. In contrasto pero’, alcuni studi condotti in Australia dimostrano un incremento delle precipitazioni del 30% nelle zone aride centrali utilizzando il seeding. Alcune compagnie private, soprattutto americane, offrono servizi di inseminazione per impedire la caduta delle grandine e salvaguardare cosi’ i raccolti.

La tecnica del seeding puo’ essere utilizzata anche con scopi di salvaguardia. Nel 1986, ad esempio, venne utilizzata anche in prossimita’ della centrale di Cernobyl per causare precipitazioni e dunque far ricadere i radionuclidi provenienti dalla centrale nucleare prima che raggiungessero la citta’ di Mosca.

In tempi piu’ recenti, ci sono stati anche casi “divertenti”. Il 2 Novembre 2009 il governo cinese ha utilizzato il cloud seeding su Pechino per inseminare un sistema nuvoloso in avvicinamento e combattere in questo modo la lunga siccita’ che affliggeva la regione. Come risultato, a causa di un abbassamento improvviso di temperatura, la citta’ su bloccata per 3 giorni per colpa di una abbondante nevicata.

Riassumendo, secondo le teorie complottiste, la tecnica del cloud seeding sarebbe un chiaro esempio di utilizzo di scie chimiche e di modificazione del clima. Come abbiamo visto, questa tecnica scientifica e’ nota gia’ da tempo e assolutamente non tenuta nascosta. L’utilizzo di ioduro di argento o di ghiaccio secco non e’, nelle quantita’ utilizzate, assolutamente dannoso ne’ per l’uomo ne’ per la vegetazione. Da quanto affermato, si tratta di una metodologia ancora contestata dal punto di vista dell’efficacia e utilizzata nel mondo solo per alcuni casi specifici.

Prima di credere a qualsiasi teoria, cercate sempre di prendere informazioni anche da altre fonti. Confrontare voci diverse, ragionare con la propria testa e non lasciarsi convincere da ipotesi prive di riscontro e’ l’unico modo per non cadere nel convincimento mediatico. Per analizzare le profezie sul 2012, ma soprattutto per ragionare su argomenti scientifici sempre attuali, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.