Tag Archives: 1715

Possiamo scegliere tra era glaciale o desertificazione

28 Mag

Diversi lettori mi hanno chiesto di fare un aggiornamento sull’attuale ciclo solare, di cui molto si sta discutendo in rete. Come sappiamo, stiamo attualmente attraversando il massimo del 24mo ciclo, un picco che pero’, almeno attualmente, si sta rivelando molto meno intenso di quanto ci si aspettava.

Fate attenzione, proprio la frase “meno intenso di quanto ci si aspettava” e’ il nucleo della discussione che dobbiamo fare e su cui ho letto davvero di tutto e di piu’, un po’ per ignoranza, molto spesso solo per il gusto di voler speculare su argomenti scientifici poco noti.

Di cili solari abbiamo parlato, ad esempio, in questi post:

Evidenze dal Sole?

Le macchie solari AR1504

Gli effetti di AR1504

Sole: quanta confusione!

Come visto, il nostro Sole ha un comportamento che non e’ costante nel tempo ma che oscilla tra massimi e minimi. La durata “media” di questi cicli solari e’ di 11 anni e, in concomitanza, si registra, come visto in questo post:

Inversione dei poli terrestri

un’inversione del campo magnetico solare che dunque ritorna alla condizione originale ogni 22 anni, cioe’ ogni 2 cicli. Detto in altri termini, partite da una condizione, dopo 11 anni invertite i poli, per tornare alla condizione iniziale servono altri 11 anni e quindi un’altra inversione dei poli.

Come sottolineato diverse volte, si tratta di meccanismi statisticametne noti ma che, in quanto tali, sono parametrizzabili da numeri medi. Il nostro Sole e’ una stella “viva”, passatemi questo termine, condizione per cui riusciamo a parametrizzarlo mediante modelli veri sempre “in media”.

Detto questo, quando parliamo di ciclo di 11 anni, non ci deve affatto sorprendere se gli anni sono 10 o 12.

Inoltre, massimi e minimi solari non sono tutti uguali tra loro, ma possono avere intensita’ variabili nel tempo. Detto questo, ci possono essere massimi piu’ o meno intensi, cosi’ come minimi piu’ o meno deboli.

Bene, alla luce di quanto detto, passiamo ad analizzare il ciclo attuale.

Prima affermazione che trovate in rete, il massimo era previsto per la fine del 2012, secondo alcuni proprio il 21 Dicembre 2012, e dunque c’e’ un “forte” ritardo da parte del Sole. Queste affermazioni sono del tutto false. Come visto in questo articolo:

Nuova minaccia il 22 Settembre?

non e’ assolutamente vero che il massimo era atteso per la fine del 2012, ne’ tantomeno per il 21 Dicembre. Questa affermazione nasce da una simulazione condotta diversi anni fa dalla NASA mirata a valutare gli effetti di un eventuale massimo di alta intensita’ sulla nostra attuale societa’, fortemente legata alla trasmissione dei segnali a lunga distanza.

Quando e’ atteso il massimo?

Dalle simulazioni fatte, il massimo sarebbe atteso per la fine del 2013. Di questo abbiamo parlato in questo post:

Come seguire il ciclo solare

In particolare, in questo articolo abbiamo fornito anche tutti i link per poter seguire il ciclo solare e valutare giorno per giorno i diversi parametri che consentono di valutare la reale attivita’ del Sole insieme anche a modelli previsionali.

Se invece della fine del 2013, fosse maggio 2013 o maggio 2014, la cosa ci sorprenderebbe? Alla luce di quanto detto circa la modellizzazione dei fenomeni, assolutamente no.

Perche’ si parla ora di massimo solare?

A partire dai primi di maggio, dopo un periodo relativamente calmo, il nostro sole ha iniziato a riprendere vigore con diverse emissioni di classe X. Per chi non lo avesse letto, delle diverse classi di emissioni abbiamo parlato sempre nel post:

Le macchie solari AR1504

E’ giusto dire che e’ iniziato il massimo vero e proprio? In linea di principio no. Se volete e’ come il detto “una rondine non fa primavera”. Con questo intendo dire che per capire l’andamento del ciclo solare, si dovranno attendere, se ci saranno, nuove emissioni per poter affermare che il Sole sta attraversado il punto piu’ alto del suo massimo.

Ora, come fatto nell’articolo precedentemente citato, vi riporto anche il grafico aggiornato dello stato del nostro Sole:

Il numero di macchie solari osservate sul sole nel corso degli anni

Il numero di macchie solari osservate sul sole nel corso degli anni

Come spiegato in passato, in questo grafico viene riportato il numero di macchie solari contate sulla superficie del sole e che rappresentano un parametro direttamente legato all’attivita’ solare.

Notiamo prima di tutto una cosa molto importante: la linea rossa indica l’attivita’ solare prevista dalle simulazioni. Come potete vedere, il numero di macchie finora osservate e’ sensibilmente piu’ basso rispetto al valore atteso. E’ sconvolgente questo? Neanche per idea. Come visto, si tratta dei modelli, per cui sempre affetti da fluttuazioni statistiche e da incertezze.

Attenzione pero’, su questo punto molto si sta parlando in rete. Secondo molte fonti, questa differenza tra aspettato e osservato, come visto assolutamente non sconvolgente, indicherebbe niente poco di meno che “una nuova era glaciale”! Perche’ si parla di questo? Come visto in questo post:

Curiosita’ sui cicli solari

e come e’ facilmente immaginabile, l’attivita’ del nostro Sole influisce sulle condizioni ambientali della Terra, e non potrebbe essere diversamente. Ora, sempre per la solita rondine che non fa primavera, e’ assurdo parlare di era glaciale perche’ c’e’ un massimo meno intenso del previsto. Come visto nell’articolo riportato, nel caso del Maunder Minimum, si registro’ una totale assenza di macchie solari per un periodo compreso tra il 1645 e il 1700, macchie che poi inizarono lentamente a ricomparire fino a tornare alla normalita’ solo nel 1715. Alcune fonti parlano di diversi massimi poco intensi e dunque di un andamento che punterebbe ad una mini era glaciale. Anche in questo caso, si tratta di una esagerazione speculativa, atta solo a cercare di insinuare evidenze dove queste non ci sono.

Inoltre, facciamo una considerazione aggiuntiva molto importante. Come detto in precedenza, i famosi 11 anni di ciclo solare, non vanno visti come un dictat inviolabile, ma come una stima media della durata del ciclo. Perche’ dico questo? Come avvenuto in diverse occasioni, e anche nel precedente massimo, e’ possibile che il sole presenti due picchi all’interno dello stesso massimo. Riguardiamo per un attimo il grafico di prima, e concentriamoci sul massimo precedente. Come potete vedere, ci sono due picchi facilmente distinguibili, uno a meta’ el 2000 e l’altro alla fine del 2002. Anche questo comportamento rientra nelle normali fluttuazioni che il nostro Sole puo’ avere nel corso degli anni.

Perche’ abbiamo fatto questa considerazione?

Alla luce di questa, e’ lecito pensare che, anche in questo caso, quello che stiamo attraversando sia solo un primo picco di intensita’, seguito poi, anche a distanza di uno o due anni, da un secondo massimo piu’ intenso. Non ci sarebbe assolutamente nulla di sconvolgente in un comportamento del genere e soprattutto, non e’ preventivabile ne’ facilmente modellizzabile.

Riassumendo, stiamo sicuramente attraversando il massimo atteso del 24mo ciclo solare. Non e’ facilmente comprensibile capire se stiamo andando verso il picco, lo abbiamo gia’ passato e se ci sara’ un ulteriore picco a distanza di qualche mese. Quello che e’ evidente dai dati riportati e’ che, fino ad oggi, l’intensita’ di questo massimo e’ relativamente bassa e inferiore alle stime fatte. Questo pero’ rientra nelle normali fluttuazioni statistiche della fisica del sistema, non facilmente prevedibili ne’ tantomeno modellizzabili. E’ assolutamente fuori luogo parlare dell’inizio di una prossima era glaciale, soprattutto se citata da quelle fonti che fino a ieri parlavano di desertificazione a causa di un misterioso e incompreso riscaldamento globale.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Curiosita’ sui cicli solari

31 Dic

Nel post precedente, siamo tornati a parlare del Sole, per cercare di fare un po’ di chiarezza nel mare di informazioni piu’ o meno fasulle che trovate in rete:

Sole: quanta confusione!

In particolare, abbiamo visto come il Sole presenti un andamento temporale noto, con un periodo di 11 anni che trascorre tra un massimo ed un minimo di attivita’.

Per quanto riguarda i minimi, su cui ci siamo concentrati prima, come detto, un minimo molto prolungato dell’attivita’ solare, puo’ veramente avere delle conseguenze particolari sulla Terra. Come e’ facile immaginare, un lasso di tempo abbastanza lungo di bassa attivita’ solare, puo’ causare un sensibile abbassamento di temperatura sul nostro pianeta.

In questo post, vorrei proprio parlarvi di “storia” dei cicli solari e dei minimi prolungati e accentuati che ci sono stati nel corso dei secoli.

In particolare, il piu’ famoso minimo prolungato di attivita’ solare si e’ avuto negli anni tra 1645 e il 1715 ed e’ noto come minimo di Maunder o “Maunder minimum”. Altro minimo storico, ma meno drastico, si e’ avuto invece tra il 1790 e il 1830 ed e’ noto come minimo di Dalton.

Prima di tutto, voglio mostrarvi un grafico del numero di macchie solari registrate negli ultimi 400 anni. Come sappiamo bene, il numero di macchie solari e’ un indicatore molto importante per capire l’attivita’ solare ed e’ direttamente collegato al comportamento del nostro Sole.

Ecco il grafico:

Il numero di macchie solari registrate nel corso degli anni

Il numero di macchie solari registrate nel corso degli anni

Come vedete, il minimo di Maunder e’ facilmente riconoscibile. Maunder era un astronomo solare che in realta’ nacque nel 1851, quindi quando il minimo era gia’ finito, ma che scopri’ questa anomalia studiando le cronache passate con l’indicazione del numero di macchie solari osservate in passato.

A conferma di quanto detto in precedenza, il minimo di Maunder e’ anche noto come “piccola era glaciale”. In questo periodo si registro’ un lungo lasso di tempo in cui sul Sole erano quasi scomparse le macchie. In questi anni, in Europa ed in Nord America, si registrarono gli inverni piu’ freddi mai osservati. In realta’, molto probabilmente la stessa cosa avvenne anche in altre parti del mondo, ma purtroppo non vi sono dati storici a conferma di questo.

Capiamo subito un cosa, stiamo parlando di un periodo prolungato con un’attivita’ del Sole veramente molto bassa e caratterizzata quasi dalla scomparsa delle macchie solari. Come detto, questo non ha causato nessuna catastrofe sulla Terra a parte, come molto probabilmente si pensa, degli inverni piu’ rigidi. Questo solo per puntualizzare e per smentire nuovamente tutti quelli che vedrebbero in un’attivita’ anomala del Sole un segnale premonitore per catastrofi immani sulla Terra.

Detto questo, vorrei invece parlarvi di una curiosita’ poco nota, ma molto interessante.

Prima di tutto vi voglio mostrare un’immagine:

messiah

Sapete di cosa si tratta? E’ un violino, ma non uno qualsiasi, e’ uno Stradivari del 1716, in particolare forse uno degli Stradivari piu’ noti, il Messiah. Credo che tutti conoscano non solo il grande maestro liutaio cremonese, ma anche il valore quasi inestimabile dei suoi celebri violini. Cio’ che rende unici questi strumenti e la purezza del suono e l’unicita’ delle armoniche prodotte quando vengono suonati.

Proprio su questi violini vi vorrei racontare una curiosita’.

Antonio Stradivari nacque a Cremona nel 1644 ed ebbe il suo periodo d’oro nella costruzione di violini tra il 1700 e il 1720. Per costruire i suoi strumenti, utilizzo’ legno facilmente disponibile a Cremona e proveniente dalle Alpi. In particolare, utilizzo’ molto legno di abete proveniente dalla foresta di Paneveggio in Trentino.

Uno studio condotto su diverse foreste in Europa, ha mostrato per gli alberi cresciuti nel periodo del Maunder minimum un legno piu’ denso e con cerchi molto piu’ stretti. Questo e’ naturale se pensiamo alle temperature piu’ basse in quegli anni.

Effetto di questa crescita rallentata e’ stato un legno piu’ denso ma con proprieta’ armoniche molto particolari. Come e’ noto, Stradivari scelse il legno da utilizzare per i suoi strumenti proprio in base alle caratteristiche armoniche del materiale. Molto probabilmente, la bonta’ e l’unicita’ di queste armoniche sono in parte dovute anche alla piccola era glaciale degli anni precedenti.

Ovviamente questa considerazione non toglie nulla alle straordinarie doti di Stradivari nel costruire i suoi violini. Molto probabilmente il fatto che si utilizzo’ legno cresciuto proprio nel periodo del Maunder minimum ha dato solo un contributo all’unicita’ dei suoni emessi da questi fantastici strumenti.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.