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Curiosita’ sui cicli solari

31 Dic

Nel post precedente, siamo tornati a parlare del Sole, per cercare di fare un po’ di chiarezza nel mare di informazioni piu’ o meno fasulle che trovate in rete:

Sole: quanta confusione!

In particolare, abbiamo visto come il Sole presenti un andamento temporale noto, con un periodo di 11 anni che trascorre tra un massimo ed un minimo di attivita’.

Per quanto riguarda i minimi, su cui ci siamo concentrati prima, come detto, un minimo molto prolungato dell’attivita’ solare, puo’ veramente avere delle conseguenze particolari sulla Terra. Come e’ facile immaginare, un lasso di tempo abbastanza lungo di bassa attivita’ solare, puo’ causare un sensibile abbassamento di temperatura sul nostro pianeta.

In questo post, vorrei proprio parlarvi di “storia” dei cicli solari e dei minimi prolungati e accentuati che ci sono stati nel corso dei secoli.

In particolare, il piu’ famoso minimo prolungato di attivita’ solare si e’ avuto negli anni tra 1645 e il 1715 ed e’ noto come minimo di Maunder o “Maunder minimum”. Altro minimo storico, ma meno drastico, si e’ avuto invece tra il 1790 e il 1830 ed e’ noto come minimo di Dalton.

Prima di tutto, voglio mostrarvi un grafico del numero di macchie solari registrate negli ultimi 400 anni. Come sappiamo bene, il numero di macchie solari e’ un indicatore molto importante per capire l’attivita’ solare ed e’ direttamente collegato al comportamento del nostro Sole.

Ecco il grafico:

Il numero di macchie solari registrate nel corso degli anni

Il numero di macchie solari registrate nel corso degli anni

Come vedete, il minimo di Maunder e’ facilmente riconoscibile. Maunder era un astronomo solare che in realta’ nacque nel 1851, quindi quando il minimo era gia’ finito, ma che scopri’ questa anomalia studiando le cronache passate con l’indicazione del numero di macchie solari osservate in passato.

A conferma di quanto detto in precedenza, il minimo di Maunder e’ anche noto come “piccola era glaciale”. In questo periodo si registro’ un lungo lasso di tempo in cui sul Sole erano quasi scomparse le macchie. In questi anni, in Europa ed in Nord America, si registrarono gli inverni piu’ freddi mai osservati. In realta’, molto probabilmente la stessa cosa avvenne anche in altre parti del mondo, ma purtroppo non vi sono dati storici a conferma di questo.

Capiamo subito un cosa, stiamo parlando di un periodo prolungato con un’attivita’ del Sole veramente molto bassa e caratterizzata quasi dalla scomparsa delle macchie solari. Come detto, questo non ha causato nessuna catastrofe sulla Terra a parte, come molto probabilmente si pensa, degli inverni piu’ rigidi. Questo solo per puntualizzare e per smentire nuovamente tutti quelli che vedrebbero in un’attivita’ anomala del Sole un segnale premonitore per catastrofi immani sulla Terra.

Detto questo, vorrei invece parlarvi di una curiosita’ poco nota, ma molto interessante.

Prima di tutto vi voglio mostrare un’immagine:

messiah

Sapete di cosa si tratta? E’ un violino, ma non uno qualsiasi, e’ uno Stradivari del 1716, in particolare forse uno degli Stradivari piu’ noti, il Messiah. Credo che tutti conoscano non solo il grande maestro liutaio cremonese, ma anche il valore quasi inestimabile dei suoi celebri violini. Cio’ che rende unici questi strumenti e la purezza del suono e l’unicita’ delle armoniche prodotte quando vengono suonati.

Proprio su questi violini vi vorrei racontare una curiosita’.

Antonio Stradivari nacque a Cremona nel 1644 ed ebbe il suo periodo d’oro nella costruzione di violini tra il 1700 e il 1720. Per costruire i suoi strumenti, utilizzo’ legno facilmente disponibile a Cremona e proveniente dalle Alpi. In particolare, utilizzo’ molto legno di abete proveniente dalla foresta di Paneveggio in Trentino.

Uno studio condotto su diverse foreste in Europa, ha mostrato per gli alberi cresciuti nel periodo del Maunder minimum un legno piu’ denso e con cerchi molto piu’ stretti. Questo e’ naturale se pensiamo alle temperature piu’ basse in quegli anni.

Effetto di questa crescita rallentata e’ stato un legno piu’ denso ma con proprieta’ armoniche molto particolari. Come e’ noto, Stradivari scelse il legno da utilizzare per i suoi strumenti proprio in base alle caratteristiche armoniche del materiale. Molto probabilmente, la bonta’ e l’unicita’ di queste armoniche sono in parte dovute anche alla piccola era glaciale degli anni precedenti.

Ovviamente questa considerazione non toglie nulla alle straordinarie doti di Stradivari nel costruire i suoi violini. Molto probabilmente il fatto che si utilizzo’ legno cresciuto proprio nel periodo del Maunder minimum ha dato solo un contributo all’unicita’ dei suoni emessi da questi fantastici strumenti.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

 

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