La maledizione dei templari

10 Mar

Nella sezione:

Hai domande o dubbi?

un nostro caro lettore ci ha posto una domanda, tra l’altro gia’ fatta anche sul nostro forum:

Psicosi 2012, forum

davvero molto interessante. Il quesito, molto attuale, riguarda la cosiddetta profezia, o maledizione che dir si voglia, pronunciata da Jacques de Molay, ultimo gran maestro dei Templari, prima di essere bruciato vivo sul rogo.

Di cosa si tratta e perche’ e’ cosi attuale?

La storia dei Cavalieri del Tempio e’ nota a tutti. Come sapete, l’atto che porto’ al conclusivo scioglimento dell’ordine fu la messa al rogo appunto dell’ultimo Gran Maestro con l’accusa di stregoneria e blasfemia per quello stesso ordine che per diversi anni combatte’ per il papato. Il motivo storico che porto’ a questa conclusione e’ facilmente riconducibile all’antipatia, leggasi interessi, di Filippo il Bello nei confronti dei Templari e alla mancanza di polso da parte del papa Clemente V, pontefice in un periodo difficile soprattutto per i rapporti tra la corte di Francia e il Vaticano.

Andiamo con ordine. Il processo all’ordine duro’ ben 7 anni fino a quando, dopo altrettanti anni di prigionia e di torture, il Gran Maestro Jacques de Molay confesso’ tutte le colpe attribuite a lui ed ai suoi cavalieri. Anche se in seguito la confessione venne ritrattata, questo non servi’ ad evitare il rogo per molti cavalieri e per il Gran Maestro in persona.

La condanna venne eseguita il 19 Marzo 1314 a pochi passi dalla cattedrale di Notre Dame. Cosa successe in questo storico giorno? Secondo molte voci, poco prima che la pira venne accesa, Jacques de Molay si rivolse a quelli che considerava i suoi inguisti carnefici pronunciando alcune frasi molto importanti.

Prima di tutto, de Molay disse “Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che e’ ingiusto. Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.” Rivolgendosi poi a Filippo il Bello e al Papa disse: “Vi affido entrambi al tribunale di Dio, tu Clemente nei prossimi 40 giorni e tu Filippo prima della fine dell’anno”.

Cosa significano queste frasi? Come potete immaginare, piu’ che una minaccia, questa potrebbe essere vista come una vera e propria maledizione lanciata dall’ultimo Gran Maestro nei confronti di coloro i quali avevano ingiustamente denigrato e portato allo scioglimento un nobile ordine come quello dei Tamplari.

Si avvero’ questa maledizione?

Leggendo la storia, potremmo dire proprio di si. Clemente V si ammalo’ e mori’ nel giro di un mese mentre Filippo il Bello, in seguito ad una caduta da cavallo, mori’ prima della fine dell’anno.

Ora pero’, secondo alcuni, queste non furono le uniche maledizioni lanciate dal Gran Maestro prima di morire. Stando alle diverse fonti che trovate in rete, a queste prime due frasi se ne devono aggiungere altrettante pronunciate con lo stesso tono di vendetta.

Sempre prima di morire, Jacques de Molay si rivolse alla monarchia francese dicendo: La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la tredicesima generazione da Filippo IV e, ancora, rivolgendo lo sguardo verso la cattedrale di Notre Dame: Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte.

Analizziamo queste altre due frasi. Come noto, la monarchia francese termino’ definitivamente, ed in malo modo, con Luigi XVI. Facendo due rapidi calcoli, si trova che Luigi XVI fu effettivamente il tredicesimo discendente di Filippo il Bello.

A questo punto, siamo a 3 maledizioni avverate su quattro. cosa dire della quarta? Si e’ avverata? Direi proprio di no dal momento che il Papato e’ ancora in piedi. Quando scadranno i termini per questa profezia? Semplice, Jacques de Molay venne arso vivo il 19 Marzo 1314, dal momento che is parla di 700 anni tondi tondi, la scadenza della maledizione e’ il 18 Marzo 2014.

18 Marzo 2014? Proprio cosi’, esattamente tra pochi giorni scadranno i termini della quarta parte della profezia dell’ultimo Gran Maestro dei Templari. Dal momento che ben 3 profezie su 4 si sono avverate, non vedo perche’ dovremmo pensare che anche la quarta non si possa avverare. Se cosi’ fosse, tra poco meno di una settimana, dovrebbe terminare il papato.

Quali sono le conclusioni a tutto questo? Semplice, se leggete in rete, i furbacchioni non aggiungono altro ma si limitano a dire “non resta che attendere”. In fondo, se 3 su 4 si sono avverate, pensate quello che volete.

Aspettate un attimo pero’. Ma siamo davvero sicuri che tutta questa storia sia reale? Forse, prima di giungere a conclusioni affrettate, e’ il caso di ragionare un po’ meglio su tutta questa storia.

Prima di tutto, quali sono i documenti storici a supporto di questa storia? Purtroppo, o per fortuna, nessun documento originale del tempo. Se ci concentriamo sulle prime due maledizioni, quelle di Clemente e Filippo, le prime documentazioni che riportano di questa profezia pronunciata da Jacques de Molay sono in realta’ della fine del 1300, cioe’ circa 80 anni dopo i fatti. Cosa significa questo? E’ vero che quelli non erano propriamente anni in cui la liberta’ di stampa e di pensiero era in voga, ma, anche in questo caso, siamo di fronte a maledizioni e profezie che spuntano dopo che i fatti sono avvenuti. Detto in altre parole, le due famose frasi di cui stiamo discutendo vengono riportate solo diversi anni dopo che i fatti stessi sono avvenuti. Ormai, di profezie in questo modo ne abbiamo viste fin troppe.

Se invece passiamo alla terza profezia, quella sulla monarchia di Francia, anche in questo caso, non troviamo documentazione se non diversi anni dopo la famosa ultima ghigliottina. Nel corso dei secoli poi, si e’ anche sparsa la diceria secondo la quale il boia incaricato, tale Charles-Henri Sasson, poco prima di far cadere la ghigliottina avrebbe pronunciato nell’orecchio dell’ultimo re di Francia la frase “sono un Templare e sono qui per portare a compimento la maledizione di Jacques de Molay”. Ovviamente, anche questa diceria e’ stata tirata fuori diversi anni dopo la fine della monarchia francese.

A questo punto, cosa dire della quarta e ultima maledizione? A voi la conclusione. Visto quanto detto, non credo sia il caso di tenere in considerazione questa profezia. Anche dal nostro punto di vista, se vogliamo, potremmo dire “non resta che attendere qualche giorno e vedere cosa succede”. Sicuramente, il periodo storico che stiamo vivendo, lascia molto spazio a profezie di questo tipo. Come potete facilmente immaginare, non manca chi cerca di cavalcare questa profezia, parlando di evidente fine gia’ in corso, e testimoniata dalla presenza simultanea di due Papi. Ci sono poi anche altre voci interessanti propro su questo punto e che meritano di essere citate. Secondo queste fonti, la presenza di due Pontefici sarebbe invece necessaria per far fronte all’imminente pericolo e sarebbe dunque un segnale divino per mostrarci la vicinanza di Dio per il momento difficile che stiamo per affrontare.

Come ormai siamo abituati, a profezie di questo tipo, che non hanno nulla di reale, non mancano mai tutte quelle voci e dicerie pronte solo ad amplificare l’eventuale paura di chi le legge.

Prima di concludere, vorrei condividere con voi un pensiero. In questo caso, come in questi altri articoli:

La monaca di Dresda

Le profezie di Benjamin Solari Parravicini

2012 e la profezia di Malachia

Si avvera la profezia di Malachia

La mano di Dio sulle dimissioni del Papa

Ultime notizie (o profezie rispolverate) dal Vaticano

Pietro II: il primo papa di colore

Malachia-Francesco: cosi’ e’ troppo facile!

Abbiamo parlato di profezie riguardanti la fine del Papato. Ripeto: la fine del Papato, non la “fine del mondo”. Tutte le volte, pero’, queste profezie vengono interpretate come qualcosa pronto a mettere in discussione la continuazione del mondo stesso, della nostra civilta’ o della razza umana. Perche’ avviene questo?

La domanda che mi sono posto e’: se veramente il Papato finisse, cosa dovrebbe accadere?

La risposta a questa domanda non e’ assolutamente semplice ne tantomeno scontata. Il primo errore che si potrebbe fare e’ quello di pensare alla fine della religione Cristiana Cattolica o del concetto di Dio. Questo e’ ovviamente sbagliato. Il mio pensiero, indipendentemente dall’essere credenti, non credenti, Cristiani o altro, riguarda solo ed esclusivamente la fine del Papato. Oggi, da un momento all’altro, non esiste piu’ un Papa o lo stesso Vaticano. Cosa cambierebbe? Sicuramente, ma su questo qualcuno potrebbe avere idee diverse, cambierebbero molti equilibri a livello mondiale e, forse, anche molte opere caritatevoli fatte da e per conto del Papa o del Vaticano. Secondo alcuni, la fine del Papato sarebbe un sollievo per via degli scandali e del potere economico e politico accumulato negli anni. Indipendentemente da quello che possiate pensare, la fine del Papato, almeno a mio avviso, non riguarderebbe certo la fine del mondo. Sicuramente, molti aspetti della societa’, cosi’ come la conosciamo, ne uscirebbero fortemente modificati ma il mondo continuerebbe ad andare avanti. Qualcuno potrebbe paragonare il Papato alla piu’ longeva monarchia di tutti i tempi ma, nel corso dei secoli, abbiamo visto Regni e Imperi che sembravano intramontabili terminare da un momento all’altro e tutto questo senza che il mondo sia finito.

Ora, ognuno di noi potrebbe riflettere su questo punto e farsi la propria idea analizzando aspetti sociali, politici, religiosi, economici e via dicendo. Non credo pero’ che qualcuno arrivi al termine del raginamento prevedendo la fine del mondo a causa della fine del Papato. Tutto questo fermo restando che nessuna profezia sta veramente mettendo a rischio il Papato stesso.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

11 Risposte to “La maledizione dei templari”

  1. Patrizia marzo 10, 2014 a 10:44 am #

    Come ho già commentato nel forum, a mio avviso la storia della maledizione di De Molay può avere un che di affascinante, se debitamente contestualizzata. Anche la quarta (presunta) profezia, se debitamente contestualizzata, può avere un che di “suggestivo” ed essere facilmente “smascherata” (ormai il carnevale è finito, smettiamola con gli scherzi!). A più di un anno di distanza, le dimissioni del papa destano ancora un sentimento di disorientamento. Forse non tutti sanno che il diritto ecclesiale prevede che un pontefice possa rinunciare al suo mandato, qualora avesse delle valide motivazioni per farlo. E il gesto di Benedetto XVI potrebbe essere facilmente imitato in futuro da qualche altro papa. Insomma, non mi sembra che ci sia nulla di trascendentale. Ma i catastrofisti non possono farsi scappare un’occasione così ghiotta, perciò ecco piovere ancora profezie sulla presunta fine del papato e della Chiesa. In fondo, è un argomento ancora “in voga” e fa benissimo leva sulla difficoltà dell’uomo di accettare i cambiamenti (istituzionali, religiosi, storici). Buona giornata a tutti.

    • psicosi2012 marzo 10, 2014 a 11:55 am #

      Cara Patrizia,
      pienamente d’accordo con il tuo pensiero.

      Quello che pero’ mi piacerebbe sapere da tutti e’ come potrebbe cambiare secondo voi il mondo se, dall’oggi al domani, il Papato smettesse di esistere.

      Matteo

  2. Bombarda marzo 10, 2014 a 11:23 am #

    Analizziamo queste altre due frasi. Come noto, la monarchia francese termino’ definitivamente, ed in malo modo, con Luigi XVI. Facendo due rapidi calcoli, si trova che Luigi XVI fu effettivamente il tredicesimo discendente di Filippo il Bello.

    Questa è una grossa sciocchezza: intanto la monarchia francese non finì con Luigi XVI, dopo la caduta di Napoleone salirono al trono prima Luigi XVIII e poi Carlo X. Inoltre la discendenza diretta di Filippo il bello si concluse con la morte di Enrico III della dinastia dei Valois, i sovrani che seguirono appartenevano al ramo dei borboni, imparentati con i valois ma non discendenti diretti di Filippo il bello.

    Una dimostrazione di come, se si vuol far passare una bufala basta forzare un po’ la realtà storica.

    • psicosi2012 marzo 10, 2014 a 11:54 am #

      Caro Bombarda,
      questa volta non sono pienamente d’accordo con te. Luigi XVI fu re in un periodo storico molto caldo ed estremaente difficile come quello della rivoluzione Francese. Storicamente, ti ricordo che proprio sotto Luigi XVI venne proclamata la Repubblica. Dopo la morte del sovrano, Luigi XVII divenne re ma non per tutti ma solo per quelli che si definivano monarchi.

      E’ vero quello che dici sugli anni successivi, ma se dobbiamo parlare di un sovrano che ha segnato la fine della monarchia francese storicamente intesa, non possiamo che pensare a Luigi XVI.

      Matteo

      • psicosi2012 marzo 10, 2014 a 1:55 PM #

        Messaggio da Roberto, molto interessante, sullo spunto di riflessione che chiude l’articolo:

        Gran parte dei cerimoniali della Chiesa prendono spunto da riti pagani di normale uso durante il periodo dell’Impero Romano.
        I primi cristiani venivano derisi per non aver riti, per adorare un solo Dio, morto come i peggiori delinquenti, contrariamente agli dei romani che erano tanti e volevano essere adorati con sacrifici sulle are.
        Da qui la scelta di avvicinarsi al popolo portando la verità condita con le forme: messe con candele ed incenso, raffigurazione dell’immagine sacra, scelta del 25 dicembre (giorno festeggiato dal popolo per il riallungarsi del giorno) per ricordare la nascita di Gesu’, celebrazione della Pasqua come il popolo ebraico, acqua santa, poteri ai singoli, processioni, simboli ecc.

        Con la fine del Papato probabilmente ci sarebbe l’occasione per iniziare a vivere la fede con meno forma e maggiore spiritualità.
        La religione sarebbe costretta, per non andare in contraddizione con la scienza, a disfarsi di molte superstizioni.
        La rigidità verso usanze di altri popoli verrebbe meno e si tenderebbe a convergere verso una religione mondiale in cui non ci sarebbero titoli ma comportamenti dettati dal timore in Dio.
        Le chiese diventerebbero musei e si costruirebbero luoghi aperti a chi vuole meditare.
        Preti e suore potrebbero far parte del volontariato e sarebbero liberi di mettere su famiglia.
        Il matrimonio assumerebbe un aspetto meno formale e la spiritualità sarebbe da ricercare nella coppia stessa.

        E’ solo una parte di un parere personale.
        Grazie per l’occasione e per i temi trattati sempre intelligenti.

  3. greta marzo 10, 2014 a 10:22 PM #

    Sono d’accordo con Roberto. Io ho sempre vissuto la spiritualità anziché praticarla perche non ho mai trovato un punto di riferimento nelle figure della chiesa (non a caso con la “c” minuscola). Ora è vero questo Papa mi incuriosisce e mi da fiducia perché dice parole semplici, ma credo che la scomparsa in un puf del papato possa creare smarrimento in molti e sollievo in altrettanti.
    Qualche anno fa, ero alle superiori, una mia prof mi consigliò di leggere il “trattato sulla tolleranza” di Volteire e trovai completamente in linea con i miei pensieri il capitolo “preghiera a Dio” ed invito a leggere se non l’intera opera anche solo qual pezzetto, per capire che la religione senza papato è bella comunque, se non di più.

    Aggiungo che questo blog mi piace sempre di più, fa spuntare un sacco di domande (a proposito, ringrazio per l’altra che ha trovato risposta alla fine 🙂 ).
    Buona serata

  4. Daniel marzo 10, 2014 a 11:05 PM #

    Secondo me la fine del solo papato potrebbe portare sicuramente a qualche cambiamento ma credo solo limitato a fenomeni più che altro “esteriori o di facciata”……La fine della FEDE, intesa come religione, porterebbe invece a stravolgimenti drammatici e apocalittici…..questo sicuramente !!!…..Come disse Marx “la religione è l’oppio dei popoli…” e se togliamo alle masse il famoso “timore di Dio” chissà cosa accadrebbe….!!!!!!!!!

  5. Patrizia marzo 11, 2014 a 5:15 PM #

    E’ auspicabile la fine del papato come sistema di potere e il nuovo papa potrebbe essere il segnale di un cambiamento in questa direzione. La sfiducia e il disgusto imperanti nei confronti della Chiesa come istituzione derivano dalle brutture che in essa dimorano (banca vaticana, preti pedofili..) e di cui non avremmo mai voluto sentir parlare perché non ci piace l’idea che anche gli uomini di Dio possono compiere azioni malvagie. Però una delle cose che ti insegnano al catechismo per bambini è che “la chiesa siamo noi”, cioè uomini e donne, religiosi e laici, con pregi e difetti, che seguendo le orme di Cristo, si adoperano per realizzare il bene. Fermo restando che ogni religione (per tradizione culturale) ha i suoi luoghi di culto e i suoi simboli sacri, la vera rivoluzione culturale sta nel capire che realizzare il bene non significa accettare passivamente i dogmi della religione stessa, ma cercare di essere “costruttori di ponti e dottori della dolcezza” (per dirla con le parole di papa Francesco), cioè realizzare pienamente noi stessi in quei ruoli che siamo chiamati a ricoprire (figlio, genitore, coniuge, ricercatore, avvocato, medico, insegnante…) e andando incontro agli altri con amore. Il “timor di Dio” non deve essere solo un progetto etico, ma anche e soprattutto un orizzonte estetico: opero il bene, non perché altrimenti vengo punito, ma perché è bello agire nell’amore. Questo a prescindere dall’esistenza dell’istituzione pontificia.

  6. Aeon marzo 13, 2014 a 1:04 PM #

    L’ha ribloggato su Divulgamus.

  7. Rojes aprile 1, 2014 a 3:54 PM #

    Io ho molto da dire sulle ricostruzioni fantasy, oserei dire revisioniste della storia templare che vorrebbero attribuire la distruzione dell’Ordine al solo re francese, dichiarando Clemente V° innocente perché tirato in ballo in un intrigo internazionale…

    Inoltre sulla scia di queste deformazioni storiche, più o meno volontarie, si farebbe riferimento ad un’assoluzione papale dati ai capi dell’Ordine, scagionandoli dall’accusa di eresia ( lo sputo sulla croce all’atto dell’investitura).
    Una grande balla, ovviamente.

    Sarebbe bene, quindi, fissare alcuni punti storici fondamentali

    1. L’Ordine del tempio fu soppresso in maniera definitiva da papa Clemente V° con tanto di bolla, la Vox In Excelso nel 1312, che scomunica quanti vogliano ancora usare il nome e l’abito templare
    2. I capi dell’Ordine furono bruciati al rogo come eretici non pentiti nel 1314
    3. Il documento di Chinon ( 1308) ci dice che i templari praticavano il rito dello sputo sulla croce, cioè un rito blasfemo, e il perdono papale avvenne solo dopo i capi del Tempio chiesero scusa per quel gesto. Da nessuna parte si fa riferimento ad un complotto ordito del re francese né di accuse inventate a tavolino da re Filippo per non pagare i suoi debiti.
    In più, chicca delle chicche, in quel documento si legge chiaramente che l’ultimo Maestro De Molay dichiara di non essere stato mai torturato da alcuno e di aver reso dichiarazioni spontanee.
    4. Gli interrogatori non furono gestiti dal re francese, che non aveva alcuna pretesa sui beni dell’Ordine, come ben scrive papa Clemente V° nella sua bolla “Vox In Excelso”, né aveva alcuna autorità su un ordine religioso, bensì dalla Santa Inquisizione guidata dal domenicano Imbert.
    5. Ecco cosa scrive papa Clemente nella Bolla Vox in Excelso, il documento che smentisce in pieno quelli che studiano la Storia con i “sentito dire”.
    “Ma poi il nostro figlio in Cristo Filippo, illustre re dei francesi, a cui erano stati rivelati gli stessi delitti compiuti dai Templari, non per febbre di avarizia-non aveva alcuna intenzione di rivendicare o di appropriarsi dei beni dei Templari; nel suo regno anzi li trascurò tenendosi del tutto lontano da questo affare-ma acceso dallo zelo della vera fede, seguendo le orme dei suoi predecessori…”.

    Il resto è chiacchiera o interpretazioni di parte.

    • Martusciello giugno 17, 2014 a 9:12 am #

      Hai pefettamente ragione Rojes. Per questo motivo, per quanto scritto sopra, consiglio la lettura dell’e-book “La Religione Segreta dei Templari” che spiega quale sia l’origine e lo spessore dell’eresia templare per la qual cosa papa Clemente V° ha disposto l’abolizione dell’Ordine in maniera perpetua.
      Ecco il link dove leggere la sinossi

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