2012 e la profezia di Malachia

31 Mag

Secondo molte fonti, la fine del mondo che arrivera’ nel 2012, non sarebbe una distruzione completa della Terra intesa come terremoti, asteroidi, fuoco e fiamme, bensi’ una metafora per indicare la fine della chiesa Cattolica.

Da dove nascono queste ipotesi? Alla luce dei recenti scandali che hanno coinvolto alte cariche dello stato Vaticano (furto di documenti, IOR, ecc), si e’ ricominciato a parlare della cosidetta “Profezia di Malachia”.

Cerchiamo di andare con ordine. La profezia di Malachia e’ in realta’ una lista di 112 frasi in latino che dovrebbe descrivere tutti i papi che si sono succeduti e seguiranno a Celestino II, eletto nel 1143. Ciascuna frase indicherebbe il pontefice che via via guidera’ la Chiesa Cattolica fino ad arrivare all’ultimo papa, Petrus Romanus, dopo il quale la chiesa stessa termiera’ di esistere.

Da quanto detto, appare evidente come alcune profezie si rifacciano a questa lista, cercando di trovare evidenze che entro il 2012 si giungera’ all’ultimo pontefice predetto e quindi alla fine della Chiesa.

Questa lista di frasi venne pubblicata per la prima volta nel 1595 da uno storico benedettino e attribuita a San Malachia vescovo di Armagh. La storia vorrebbe che Malachia venne a Roma nel 1139 chiamato da Innocenzo II e, in questa occasione, ebbe una visione di tutti i futuri papi che riporto’ in un manoscritto dal titolo “Prophetia de Summis Pontificibus . Il manoscritto venne depositato negli archivi vaticani e dimenticato fino al 1590 quando venne riscoperto e pubblicato da Arnold de Wyon, che appunto era uno storico benedettino.

Ritratto di Malachia

Come anticipato, Malachia avrebbe descritto ciascuno dei 112 papi successivi ad Innocenzo II, indicando ciascuno di essi con un motto. L’interpretazione di ciascuna frase consente di determinare, a volte con precisione a volte un po’ forzatamente, il papa oggetto del motto.

Prima di lanciarci in considerazioni, analisi o riflessioni, vediamo qualche esempio di motti e come questi identificano il papa in esame.

Ecco alcuni esempi di frasi della profezia con vicino l’attribuzione del pontefice:

– “Ex catro Tiberis”, da un castello sul Tevere. Attribuito a Celestino II, originario di Citta’ di Castello.

– “Inimicus expulsus”, nemico cacciato. Attribuito a Lucio II, il cui cognome era Caccianemici.

– “Ex magnitudine montis”, dalla grandezza del monte. Attribuito a Eugenio III, signore di Montemagno.

– “Ex Eremo celsus”, da un eremo. Attribuito a Celestino V, che prima di divenire papa era un eremita.

Messo in questo modo, sembrerebbe che la frase lasci poco spazio all’interpretazione, anzi, il motto sembra proprio costruito per quel papa e nessun altro. Allora qual’e’ il problema sulla profezia di Malachia?

Rileggiamo quanto scritto sulla parte storica della profezia. Malachia venne a Roma nel 1139, il manoscritto venne messo nell’archivio vaticano e dimenticato fino al 1595 quando poi venne reso pubblico. Non per pensar male, ma le frasi che abbiamo riportato sopra, si riferiscono tutte quante a papi eletti prima del 1595.

Se andiamo a vedere le frasi poi attribuite a papi successivi, l’interpretazione delle frasi diventa molto piu’ forzata e ricercata. Ecco alcuni esempi:

– “Lilium et rosa”, il giglio e la rosa. Attribuito a Urbano VIII che aveva un giglio nello stemma.

– “Aquila rapax”, aquila rapace. Attribuito a Pio VII che venne rapito da Napoleone il quale aveva un’aquila nello stemma.

– “Canis et coluber”, cane e serpente. Attribuito a Leone XII definito dai suoi collaboratori fedele alla chiesa (come il cane e’ fedele al suo padrone) ma allo stesso tempo prudente nelle sue decisioni (cosi’ come il serpente valuta bene prima di attaccare).

Sinceramente, si vede una grossa differenza tra quelle di prima e queste ultime. Soprattutto per il motto attribuito a Leone XII dire che la relazione sia forzata e’ dire poco.

Prima di trarre conclusioni, valutiamo altri elementi in nostro possesso. Abbiamo gia’ detto che questi motti vengono attribuiti a papi successivi alla data di ritrovamento (o meglio dire pubblicazione) del manoscritto.

In realta’, nella biografia di San Malachia, realizzata da Bernardo di Chiaravalle, non vi e’ nessuna menzione ne alla profezia, ne tantomeno alle visioni del Santo avute a Roma. Inoltre, da nessuna parte compaiono riferimenti a questa profezia prima della data di pubblicazione.

Sicuramente non abbiamo la certezza matematica che la profezia sia un falso, ma le informazioni in nostro possesso spingono tutte in quella direzione.

Secondo l’Enciclopedia Cattolica, la profezia sarebbe in realta’ un falso del XVI secolo preparata da un noto falsario umbro del periodo, tale Alfonso Ceccarelli, che la avrebbe preparata nel 1590.

Solo per completezza di informazioni, vediamo da dove nascono le fonti che vorrebbero la fine della chiesa vicina, cioe’ il papato vicino al completamento della lista.

Vediamo le attribuzioni delle frasi corrispondenti agli ultimi pontefici:

– “Flos florum”, fiore dei fiori. Attribuito a Paolo VI che aveva un giglio nel suo stemma. 108 nella lista di Malachia.

– “De medietate lunae”, il periodo medio di una Luna. Attribuita a Giovanni Paolo I il cui pontificato duro’ circa un mese, cosi’ come di circa un mese e’ il periodo lunare. 109 nella lista di Malachia.

– “De labore Solis”, dal lavoro del Sole. Attribuita a Giovanni Paolo II. Dal latino, il lavoro del Sole potrebbe anche essere interpretato come “Dall’eclissi di Sole”. Il giorno della nascita di Giovanni Paolo II ci fu un’eclissi parziale di Sole, anche se non visibile nel paese natale del futuro pontefice, mentre non ci furono eventi di questo tipo il giorno della sua morte. 110 nella lista di Malachia.

– “De gloria olivae”, la gloria dell’ulivo. Attribuito a Benedetto XVI perche’ il nome benedetto richiama l’ordine dei benedettini che sono anche chiamati “monaci olivetani”. 111 nella lista di Malachia.

Secondo alcuni nell’ultima frase sarebbe andato perso anche un motto di accompagnamento che era “Caput Nigrum”, anche se non ci sono fonti che confermano questa cosa. Partendo da questa (probabile) legenda si sente spesso dire che quando sara’ eletto un papa nero (nero di pelle o gesuita o qualcos’altro) allora il papa successivo (dal momento che sarebbe il 112esimo) porterebbe la fine della Chiesa. Anche nel caso in cui verrebbe data conferma del motto iniziale, la frase potrebbe comunque calzare con Benedetto XVI dal momento che il pontefice ha nel suo stemma un moro.

Quest’ultimo esempio ci sta dando conferma del pensiero che stiamo facendo. Se la profezia e’ un falso, tutti i nomi prima del 1595 sono perfettamente calzanti dal momento che erano gia’ noti. Le frasi successive sono talmente vaghe da poter essere adattate a qualsiasi papa.

Solo per completezza, diciamo due parole sull’ultimo papa della lista, secondo la credenza il successore di Benedetto XVI e’ colui che, salito al pontificato, segnera’ la fine della Chiesa (o dei tempi, o un’apocalisse a vostra scelta).

L’ultima frase di Malachia, anzi a questo punto diciamo della profezia, e’ “Petrus Romanus”. Su quest’ultimo Pietro Romano e’ stato detto veramente di tutto. Potrebbe essere riferito al pontificato dello stesso Benedetto XVI, potrebbe essere il prossimo papa di origine romana, potrebbe riferirsi al Camarlengo che reggera’ il pontificato prima del conclave, insomma di tutto e di piu’ ma assolutamente niente di chiaro.

In tutto questo ci sarebbe anche da considerare come inserire, e se considerare, nella lista la successione degli antipapi, dal momento che, nell’attribuzione che abbiamo visto, sono stati conteggiati anche dieci antipapi, se possiamo dirlo, per far coincidere meglio i motti con i pontefici. Se togliessimo questi, mancherebbero allora ancora 10 pontefici alla fine della Chiesa, ma si dovrebbero reinventare tutte le relazioni tra frasi e papi.

Dai ragionamenti fatti, mi sembra che si possa completamente escludere la profezia (forse neanche di Malachia) come possibile conferma della prossima fine del mondo nel 2012. Esistono evidenze o documenti, anche in altre religioni, che conducono al 2012 come anno di svolta? Scopriamolo insieme leggendo Psicosi 2012. Le risposte della scienza.

 

11 Febbraio 2012: Si avvera la profezia di Malachia?

10 Risposte to “2012 e la profezia di Malachia”

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