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Che la ISON abbia pieta’ di noi!

2 Gen

Ho ricevuto molti commenti e messaggi da parte di lettori che chiedevano maggiori informazioni riguardo alla cometa ISON. Di questo corpo celeste abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni:

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Come sappiamo, la ISON passera’ alla minima distanza dalla Terra intorno alla fine di Dicembre del 2013 e come abbiamo piu’ volte ripetuto, questa corpo, al calcolo attuale della traiettoria, non ha probabilita’ di impatto con la Terra. Cio’ che rende particolarmente interessante questa cometa, e’ la sua distanza al perielio e il fatto che al momento non ha subito stress termici ne meccanici. Se le previsioni sono esatte, questa cometa potrebbe avere una magnitudo negativa e questo la renderebbe perfettamente visibile ad occhio nudo anche in pieno giorno. Se tutto rimanesse invariato, la ISON sarebbe molto piu’ luminosa sia di Venere che della Luna, con una lunga coda visibile dall’emisfero boreale.

Nonostante questa premessa, molti chiedono ancora novita’ riguardo a questa cometa, anche perche’ sui soliti siti catastrofisti si comincia a parlare molto insistentemente di questo passaggio a Dicembre, parlando di probabile impatto con la Terra.

Detto questo, vorrei fare un gioco al contrario. Questa volta vorrei fare io la parte del catastrofista, anticipando i tantissimi siti di cui spesso abbiamo parlato, mostrandovi un video molto interessante che ho preparato.

Guardate e giudicate:

Come avete capito si tratta di una simulazione dell’orbita della ISON all’interno del sistema solare da giugno 2013 fino a Febbraio 2014, quando la cometa sara’ passata.

Avete visto bene? Cosa dovrebbe succedere il 29 Dicembre 2013?

Dal video si vede chiaramente come la cometa dovrebbe impattare la Terra in questa data. Ma allora? Tutto quello detto fino a questo punto e’ falso?

Assolutamente no. Come vi ho anticipato, mi sono divertito anche io a fare la parte del catastrofista, costruendo questo video. Per essere precisi, il video e’ reale, non l’ho costruito da zero, ma ho utilizzato i dati ed il software della NASA che trovate nelle pagine del programma di studio degli oggetti vicini alla Terra. Di questo programma abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni e lo trovate a questo indirizzo:

NASA NEO program

A questo punto, basta temporeggiare e’ il caso di dire come stanno in realta’ le cose. Se il video e’ reale, perche’ non c’e’ probabilita’ di impatto con la Terra?

Il video mostrato e’ girato con una prospettiva schiacciata rispetto al piano dei pianeti del sistema solare. L’orbita della ISON interseca il sistema solare con una traiettoria quasi ortogonale a questo piano. Per dirlo in altre parole, stiamo guardando il video dalla prospettiva sbagliata per cui tutto ci appare schiacciato sullo schermo. Notate prima di tutto un dato importante. Sul video viene mostrato giorno per giorno la distanza tra la cometa e la Terra. Al 29 Dicembre 2013, giorno del presunto impatto, la distanza e’ di 0.431 unita’ astronomiche, cioe’ circa 65 milioni di kilometri. Direi che dunque e’ ben lontana dall’impatto.

A riprova, vi mostro due video girati da una prospettiva diversa. Cominciamo da questo in cui abbiamo girato solo poco la visuale:

Come vedete al minimo avvicinamento ora i due corpi non sembrano piu’ collidere. Giriamo adesso completamente la prospettiva e mettiamoci proprio sul piano dei pianeti del sistema solare:

Adesso tutto e’ perfettamente chiaro. Vedete che, dopo il passaggio al perielio, cioe’ la minima distanza dal Sole, la ISON si muove su un’orbita ben piu’ alta di quella della Terra.

Questo e’ stato un semplice esperimento catastrofista. Come avete visto, mi sono limitato ad utilizzare un software della NASA per farvi vedere le cose come volevo che le guardaste. Questa e’ la riprova di come sia semplice far apparire le cose diverse dalla realta’.

Ora l’esperimento e’ concluso, siamo riusciti ad anticipare i catastrofisti mostrando noi un possibile video da far girare in internet. Questa volta pero’ e’ venuta prima la spiegazione della catastrofe!

Detto questo, parliamo invece un po’ di scienza, andando leggermente piu’ a fondo nei dettagli di questa cometa.

La ISON e’ una cometa radente non periodica. Molte semplicemente potete capire che il “non periodica” significa che non e’ un corpo su un orbita chiusa e dunque non ci saranno passaggi successivi oltre a quello del 2013. Radente significa invece che il suo perielio sara’ molto vicino alla superficie del Sole. Proprio questa caratteristica rende la sua sopravvivenza molto incerta. Esiste infatti la probabilita’ che la cometa venga distrutta al passaggio vicino al Sole, cosi’ come e’ ad esempio successo per la Elenin, di cui abbiamo parlato in questo post:

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

La ISON e’ stata scoperta il 21 Settembre 2012 da due astronomi russi e al momento si trova in prossimita’ dell’orbita di Giove, come possiamo vedere da questa immagine:

La posizione della ISON al 2 Gennaio 2012

La posizione della ISON al 2 Gennaio 2012

Per quanto rigarda i parametri fisici e orbitali della cometa, possiamo al solito interrogare il database del programma NEO. Troviamo tutte le informazioni alla pagina dedicata:

NASA NEO ISON

Allo stesso indirizzo trovate anche l’applet per visualizzare l’orbita della cometa, che ho utilizzato per realizzare i video che abbiamo discusso in precedenza.

Dunque? A questo punto possiamo fare delle conclusioni molto importanti. Prima di tutto, come dimostrato, non vi e’ nessun pericolo che la cometa possa impattare sulla Terra al suo passaggio alla minima distanza. Per dirla tutta, ad oggi non siamo in grado di stimare se la cometa potra’ sopravvivere al passaggio al perielio.

L’altra conclusione importante e’ legata invece al solito complottismo che dilaga in rete. Come avete visto, la ISON e’ una cometa conosciuta. Fin dalla sua scoperta ne abbiamo parlato senza remore e senza nascondere nessun dato importante. Tra l’altro, tutti i parametri mostrati sono stati presi dal solito database della NASA che, ripeto nuovamente, e’ pubblico e liberamente accessibile a tutti.

Inoltre, in questo caso abbiamo fatto un chiaro esempio di distorsione catastrofista. Come mostrato, e’ molto facile modificare a nostro favore prove video o fotografiche per far apparire le cose diverse da quello che sono in realta’. Fate sempre attenzione alle informazioni che trovate in rete. Molto spesso si pubblicano articoli e discussioni con il solo scopo di aumentare l’allarmismo e diffondere il terrore.

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Lens Flare e avvistamenti UFO

29 Set

Su questo blog, molto spesso abbiamo parlato di UFO e di avvistamenti. Vi ricordo che su “Psicosi 2012. Le risposte della scienza” viene affrontato, anche in questo caso scientificamente, l’argomento alieni ragionando proprio sulla probabilita’ che queste forme di vita possano esistere ed, eventualmente, entrare in contatto con noi.

Riguardo agli avvistamenti, molti di questi, anche documentati con prove video o fotografiche, possono essere smascherati facilmente riconducendoli a lanterne cinesi, bolidi e fulmini globulari:

4 Agosto? Avete capito male!

Palla di fuoco nei cieli del Sud Italia

Misteriose sfere di luce

Analogamente a questi gia’ visti, vi sono poi tutta una serie di avvistamenti che possono essere ricondotti al fenomeno dei “Lens Flare” di cui vorremmo parlare adesso.

I Lens flare sono molto noti a tutti quelli che sono appassionati di fotografie, ma ognuno di noi, almeno qualche volta, li ha osservati. Questo effetto altro non e’ che un disturbo dell’immagine dovuto a fenomeni di rifrazione e diffrazione della luce causati da fonti luminose anche esterne al campo visivo.

Apparentemente puo’ sembrare un fenomeno difficile dal punto di vista tecnico, ma per comprenderlo basta ricorrere ad alcuni esempi semplici.

Prima di tutto, vediamo una foto affetta da questo fenomeno:

Immagine affetta da lens flare

Come vedete nella parte in basso dell’immagine e’ presente una riga composta da esagoni e altre figure geometriche. Ovviamente nella realta’ questa riga non esiste, ma e’ dovuta proprio ad un difetto di costruzione dell’immagine.

Molto spesso i lens flare appaiono quando si tenta di scattare una foto osservando direttamente il Sole o una forte sorgente luminosa. L’origine puo’ essere ricondotta a due casi particolari:

– Lente sporca

– Forte sorgente luminosa.

Per quanto riguarda la sporcizia della lente, in questo caso si osserva una diffrazione della luce sulla lente che scompone lo spettro luminoso. In questo caso, troverete sull’immagine delle zone in cui compaiono i colori dell’iride come nell’arcobaleno. Nella diffrazione infatti, lo spettro luminoso, composto da diverse lunghezze d’onda, viene scomposto nei diversi colori. In questo caso, il problema puo’ ovviamente essere risolto pulendo gli elementi ottici della fotocamera.

Nel caso invece di flare dovuti a sorgenti di luce intense o esterne al campo, la comparsa del fenomeno dipende solo dalla bravura del fotografo. In alcuni casi, questi fenomeni possono dare degli effetti anche molto belli.

Sorgente luminosa esterna al campo

Tecnicamente, nel caso di luce intensa, l’immagine viene elaborata in modo sbagliato dal sensore della fotocamera, mentre nel caso di sorgenti luminose esterne al campo visivo, si creano delle componenti angolate nel sensore che provocano i flare.

Come si vede dallo schema riportato, la luce esterna al campo entra nell’obiettivo e viene rifratta con un angolo diverso rispetto a quella dell’immagine che stiamo riprendendo.

In questo caso, come detto in precedenza, evitare i lens flare dipende solo dall’esperienza e dalla bravura di chi scatta la foto. Per come avvengono, i flare sono piu’ probabili utilizzando elementi ottici come zoom e grandangoli. Questo a causa dal numero maggiore di elementi ottici e del cammino maggiore prima di raggiungere la CCD, cioe’ il sensore, della fotocamera.

Abbiamo parlato di questo fenomeno perche’, come anticipato, molti degli avvistamenti UFO che trovate documentati in rete, possono essere ricondotti alla formazione di lens flare. Lo stesso fenomeno e’ anche la spiegazione alle molte foto con presenze misteriose attribuite a fantasmi o manifestazioni inspiegabili. Un esempio di questo e’ visibile in questa foto scattata nella chiesa del Sacro Sepolcro di Gerusalemme:

Lens Flare nel Sacro Sepolcro di Gerusalemme. Fonte:Wikipedia

Tornando agli avvistamenti UFO, analizziamo direttamente un’immagine che testimonia un avvistamento:

Foto di un presunto avvistamento UFO

Come vedete, in cielo ci sono una serie di puntini luminosi che possono far pensare ad una flottiglia extraterrestre in volo sulla citta’.

In realta’, questo e’ un chiaro esempio di Lens Flare dovuto alle sorgenti luminose presenti nel campo visivo. Inoltre, dal momento che le sorgenti di disturbo sono tutte nell’area dell’immagine, possiamo proprio identificare ciascun UFO con la propria sorgente:

Lens Flare all’origine dell’avvistamento

Quello riportato e’ un chiaro esempio di falso avvistamento UFO riconducibile al fenomeno dei Lens Flare.

Come visto qui e in altri articoli, molte delle foto o delle testimonianze di avvistamenti che trovate, soprattutto in rete, possono essere spiegati facilmente riconducendoli a fenomeni noti.

Purtroppo, la nostra distrazione nell’osservare qualsiasi fenomeno puo’ spingerci a credere a teorie poco scientifiche o ad origini non note di tali eventi. Ragionare sulla documentazione, confrontare fonti e fare ricerche autonome e’ l’unico modo per trovare la vera spiegazione di fenomeni apparentemente inspiegabili. Per sapere il punto di vista della scienza sull’esistenza di forme di vita extraterrestri e per affrontare definitivamente le profezie fatte sul 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.