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Meteoriti sulla Terra e cataclisma Lunare

26 Mar

Rieccoci di nuovo a parlare di metoriti sulla Terra e rischio di impatto. Come sapete bene, dopo quanto accaduto in Russia:

Se fosse stato il meteorite di Roma?

Pioggia di meteore in Russia

e’ iniziata una vera e propria psicosi meteorite. Ovviamente, non vogliamo sminuire l’evento di Cheliabynsk. Su questa piccola cittadina russa un metorite di circa 18 metri e’ esploso in quota lanciando frammenti che hanno causato il ferimento di 1200 persone, questa e’ realta’.

Come spesso accade pero’, dopo questo avvenimento, soprattutto grazie ai tanti siti che hanno colto la palla al balzo:

Lezione n.1: come cavalcare l’onda

la paura asteroidi, la possibilita’ di avere una protezione contro corpi in rotta di collisione con la Terra e il monitoraggio dello spazio sono diventati temi di attualita’ generale e che, purtroppo, stanno assumendo caratteri simili a quelli del 21 Dicembre 2012.

Perche’ torniamo su questi argomenti?

Solo pochi giorni fa, un “bolide” e’ stato avvistato sui cieli della costa orientale americana. Come riportato da diversi giornali, la meteora e’ durata parecchi secondi con una luminosita’ molto alta. Di argomenti di questo tipo abbiamo parlato abbondantemente in diversi post:

Bolide a Novara?

Meteorite in Inghilterra provoca terremoti?

Palla di Fuoco nei cieli del Sud Italia

Altro bolide in Sicilia?

Come abbiamo visto, si tratta solamente di corpi di massa leggermente maggiore che, a contatto con la nostra atmosfera, bruciano ma possono durare diversi secondi. Generalmente, siamo abituati a chiamare questi fenomeni “stelle cadenti”. Quando la massa del frammento e’ piu’ grande, in un termine non accettato dalla scienza, li chiamiamo bolidi.

Zona di avvistamento del fireball negli USA

Zona di avvistamento del fireball negli USA

Questa almeno era la distinzione fino ad un mese fa. Ora, invece, un bolide e’ un pericolo che viene dal cielo. Questa e’ appunto la psicosi creata su internet su fenomeni che avvengono normalmente durante l’anno e che non hanno nula di straordinario, a parte la bellezza per chi riesce ad osservarli.

L’evento americano e’ stato anche filmato, come potete vedere in questo video pubblicato da Repubblica:

VIDEO Fireball USA

Secondo voi, i tanti siti potevano farsi scappare l’occasione di speculare anche su questo avvenimento? Assolutamente no.

Perche’ ci sono cosi’ tanti asteroidi che arrivano sulla Terra? Perche’ sta finendo il mondo, perche’ Nibiru e’ ormai entrato nel sistema solare e quindi, come visto in questo post:

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

spinge gravitazionalmente corpi verso di noi oppure perche’ la Terra si sta spostando in una zona misteriosa del Sistema Solare, come visto qui:

Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

In questi giorni poi e’ stata formulata anche un’altra ipotesi: il lancio degli asteroidi sarebbe causato dallo spostamento dei giganti gassosi del sistema solare che porterebbero modificazioni agli equilibri cosmici. Questa ipotesi sarebbe stata formulata niente meno che da un nostro ricercatore che lavora negli Stati Uniti, Simone Marchi, e che tra l’altro collabora anche con la NASA. La prova di questo sarebbe un articolo pubblicato addirittura su “Nature” che spiegherebbe questi eventi cosmici prendendo in esame anche quello che e’ accaduto in tempi remoti nel sistema solare. Circa 4 miliardi di anni fa, lo stesso movimento di giganti come Giove e Saturno avrebbero spinto asteroidi dalla fascia di Kuiper verso il sistema solare interno. I segni di questo bombardamento sarebbero proprio i crateri ancora oggi visibili sulla Luna.

Cratere Lunare risalente al Cataclisma

Cratere Lunare risalente al Cataclisma

Accidenti dico io! C’e’ una teoria, ci sono scienziati veri, e questa volta sono veri, c’e’ la NASA, ci sono i segni e le evidenze di quanto accaduto nel passato, questa volta i siti catastrofisti hanno ragione. Scusate se li ho sempre denigrati e se dicevo che era tutta una montatura.

Sara’ proprio cosi’?

Ovviamente no. Quello che io mi chiedo e’ sempre: ma prima di scrivere castronerie del genere, le leggete le fonti? Non voglio sembrare quello che non sono, ma se volete citare articoli e persone, forse dovete essere in grado di “capire” gli articoli, altrimenti rischiate, come sempre, di fare figure barbine e di mettere in cattiva luce ricercatori reali che si occupano di scienza vera.

Scusate il piccolo sfogo, ma a volte si rischia veramente di distorcere la realta’ senza pensare alle consegenze.

Andiamo con ordine. Simone Marchi e’ veramente un ricercatore che lavora a Boulder in colorado e a Houston per la NASA. In quessti giorni, e’ veramente uscito un articolo su Nature a firma di Marchi e di altri ricercatori sul tema del “Cataclisma Lunare”, dunque proprio per lo studio di quanto avvenuto 3,9 miliardi di anni fa nel sistema solare. Questo e’ il link alla pagina di Nature con l’abstract dell’articolo:

NATURE Marchi

Ora, per quanto possibile, cerchiamo di far luce se questo “Cataclisma Lunare” provando a spiegare di cosa veramente si tratta.

Tra 4,1 e 3,8 miliardi di anni fa, i pianeti del Sistema Solare, ed in particolar modo la Luna, sono stati colpiti da moltissimi eventi astronomici. Questo effetto e’ noto anche come “intenso bombardamento tardivo” o LHB. La prova di questo bombardamento viene dai molti reperti lunari portati a terra dalle missioni Apollo e che hanno mostrato come la maggior parte delle rocce da impatto si sono formate proprio in questo periodo.

Il lavoro pubblicato su Nature ha messo in relazione per la prima volta questi reperti lunari con particolari tipi di meteoriti caduti sulla Terra. Proprio questa assonanza dimostra come, durante il cataclisma, anche la Terra sia stata colpita da fenomeni di questo tipo. Ovviamente, il discorso tra il nostro pianeta e la Luna e’ completamente diverso. Il nostro satellite, essendo sprovvisto di un’atmosfera protettiva, e’ molto piu’ esposto ad eventi di questo tipo non potendo contare sull’attrito con l’aria.

Ad oggi, non esiste ancora una spiegazione universalmente accettata per il cataclisma lunare, ma sono state formulate due ipotesi principali.

La prima, che e’ poi quella che viene distorta sui siti catastrofisti, e’ che durante questo periodo, ci sia stato un movimento dei giganti gassosi Giove e Saturno. In particolare, in una configurazione con una fascia di Kuiper molto massiccia, i corpi che la compongono avrebbero interagito gravitazionalmente con Giove modificandone l’orbita e creando una situazione di risonanza Giove-Saturno. In questo caso, la fascia di Kuiper sarebbe stata fortemente svuotata estraendo oggetti massivi lanciati verso il sistema solare interno. A seguito di questo svuotamente, i pianeti avrebbero ritrovato una nuova posizione di equilibrio gravitazionale, che e’ poi quella che vediamo oggi. Vi ricordo che della fascia di Kuiper abbiamo parlato in questo articolo:

Cos’e’ una cometa?

Ora, non stiamo parlando di fantasie, ma di teorie scientifiche formulate e simulate anche mediante l’utilizzo di potenti calcolatori.

Un’altra ipotesi vorrebbe invece l’LHB dovuto alla lenta formazione del pianeti piu’ esterni Nettuno e Urano. In questo caso, la bassa densita’ di materia ai bordi del Sistema Solare avrebbe causato un processo piu’ lento di formazione dei pianeti, creando instabilita’ gravitazionali nel sistema solare. Questa ipotesi risulta pero’ fortemente criticata perche’, alla luce delle attuali conoscenze, questi due pianeti si sarebbero formati con tempi non cosi’ lunghi e dunque non avrebbero offerto le condizioni per un cataclisma.

Esiste poi una terza ipotesi che vorrebbe l’esistenza di un pianeta aggiuntivo nel Sistema Solare, posizionato tra Marte e il confine interno della fascia degli asteroidi e con dimensioni minori dello stesso Marte. L’orbita di questo pianeta, da alcuni chiamato Pianeta V, sarebbe stata la causa del bombardamento dei pianeti interni ma, essendo non stabile, avrebbe poi portato il pianeta a schiantarsi contro il Sole.

Solo per completezza, anche se ormai sempre piu’ criticata dalla comunita’ scientifica, esiste anche un’ultima teoria secondo la quale l’LHB non sarebbe mai avvenuta. In questa ipotesi, le evidenze rinvenute studiando le rocce lunari sarebbero in realta’ frutto della raccolta di detriti in un solo cratere della Luna. Come detto, questa ipotesi e’ ormai quasi del tutto massa da parte dal momento che evidenze di questo periodo sono state trovate studiando l’asteroide Vesta e, come evidenziato proprio dall’articolo di Nature di questi giorni, anche studiando i reperti caduti sulla Terra.

Concludendo, al solito siamo partiti da fantasie costruite ad hoc per spingere maggiormente il pensiero delle persone a cedere ad una psicosi meteoriti o forse perche’ veramente chi le pubblica non ha capito l’articolo scientifico in questione. Nonostante questo, queste ipotesi fantasiose ci hanno permesso in primis di fare un bel riassunto dei tanti aspetti del nostro Sistema Solare visti negli articoli precedenti, ma soprattutto di parlare di un argomento nuovo come il “cataclisma lunare”.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

Storia astronomica di Nibiru

31 Ott

Come sappiamo, uno degli argomenti piu’ citati nelle profezie del 2012 e’ l’esistenza, e l’eventuale scontro con la Terra, di un decimo pianeta del Sistema Solare. Cercando in rete, trovate molte varianti possibili su questo corpo celeste. Oltre ad un pianeta, qualcuno ipotizza una nana bruna, una nana bianca, un buco nero, un sistema solare, e anche dal punto di vista del nome oltre a Nibiru trovate Tyche, Tiamat e Pianeta X. In particolare, questo ultimo nome ha la duplice funzione di indicare il decimo pianeta del Sistema Solare ma anche la natura misteriosa del corpo.

Del pianeta Nibiru, limitiamoci a considerarlo tale e chiamarlo in questo modo, abbiamo parlato in moltissimi post. Alcuni esempi sono:

Finalmente le foto di Nibiru

Nibiru e’ vicino, la prova delle orbite

La NASA torna a parlare di Nibiru

Evidenze di un decimo pianeta?

Nibiru e la deviazione delle Pioneer

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

Come abbiamo visto, ad oggi, non vi e’ assolutamente nessuna evidenza dell’esistenza di questo decimo pianeta. La rete abbonda di video, foto e presunte prove, ma, come detto, in molti casi si tratta o di materiale falso  o di materiale reale ma non riguardante Nibiru. Un chiaro esempio di quest’ultimo caso e’ dato dal post precedente sulle foto del pianeta.

Dell’origine storica di Nibiru, cosi’ come delle diverse ipotesi a riguardo e delle misura scientifiche “vere”, ne abbiamo parlato abbondantemente nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”. In quest post, invece, vogliamo raccontare l’origine e la ricerca “scientifica” del decimo pianeta.

Molti, anche tra i sostenitori della sua esistenza, ignorano il fatto che la scienza ha per diversi anni cercato un decimo pianeta e su questi argomenti c’e’ stato un dibattito, anche acceso, tra diversi astronomi. Prima di addentrarci in questa rivisitazione storica e’ pero’ necessario fare una piccola introduzione scientifica spiegando alcuni concetti importanti.

Come sapete, il nostro sistema solare e’ costituito da un Sole, di grande massa, e da una serie di pianeti che orbitano intorno a questa stella centrale su orbite ellittiche. La forza gravitazionale e’ la “colla” che tiene in equilibrio tutto il sistema. Questa interazione e’ di tipo attrattivo e dipende direttamente dalle masse dei pianeti considerati e inversamente dal quadrato della loro distanza. Ogni pianeta ruota dunque intorno al Sole grazie all’attrazione gravitazionale.

Anche se l’interazione principale e’ quella del Sole, dal momento che la forza gravitazionale si esercita tra ciascuna coppia di pianeti, ogni corpo risentira’ anche dell’attrazione degli altri pianeti ed in particolare di quelli ad esso piu’ vicini. Date le masse, questa interazione sara’ molto meno intensa di quella del Sole, e costituira’ una “correzione” rispetto a quella dominante della stella centrale.

Abbiamo fatto questa premessa solo per presentare un metodo indiretto di ricerca dei corpi celesti. Nell’astronomia, anche se non siete in grado di vedere direttamente un corpo, potreste riuscire ad individuarlo osservando i suoi effetti, cioe’ le perturbazioni gravitazionali apportate da questo sugli altri corpi nelle vicinanze.

Facciamo un esempio. Immaginate di vedere soltanto 3 pianeti che orbitano intorno al Sole. Mediante calcoli matematici siamo in grado di calcolare in modo preciso le orbite occupate da questi pianeti considerando l’interazione con il Sole, principale, e le interazioni tra ciascuna coppia di pianeti, correzioni. Ora avete il vostro modello matematico, ovviamente basato sulla fisica. Andiamo poi a confrontare questo risultato con quello che vedete realmente con i telescopi. Se la vostra simulazione coincide con quello che vedete significa che il vostro modello e’ reale. In caso contrario, dando ovviamente per scontato che i calcoli siano fatti bene, misurate delle discrepanze tra mondo reale e simulazione. A cosa sono dovute? Una delle ipotesi piu’ probabili e’ che ci sia un altro corpo, che non avete considerato nella simulazione, e che apporti delle modificazioni alla forza di gravita’.

Seguendo questo schema, e’ stato possibile, ad esempio, scoprire Nettuno nel 1846. Dalle incongruenze tra simulazione e realta’ nell’orbita di Urano, gli astronomi ipotizzarono la presenza di un altro pianeta piu’ esterno che perturbasse con la sua presenza l’orbita di Urano. Allo stesso modo, nel 1930 venne scoperto anche Plutone, poi declassato da pianeta a planetoide.

Ora, nonostante la scoperta di Nettuno e Plutone, l’orbita calcolata di Urano presentava ancora delle piccole perturbazioni rispetto a quella osservata dagli astronomi. Seguendo il ragionamento appena fatto, queste perturbazioni potevano essere dovute ad un altro pianeta, appunto il decimo del Sistema Solare, che perturbasse gravitazionalmente con la sua presenza il moto di Urano.

Siamo intorno agli anni ’70 e partendo da queste misurazioni ebbe inizio la ricerca del decimo pianeta del Sistema Solare.

Molti astronomi si dedicarono allo studio e alla ricerca del pianeta X, tra questi Harrington, Jackson, Killen e Maltese, solo per citarne alcuni. Stiamo parlando di astronomi di notevole esperienza e che attraverso la ricerca del decimo pianeta pubblicarono articoli pioneristici su diversi argomenti astronomici molto importanti come lo studio dei sistemi binari, le risonanze tra pianeti, l’interazione gravitazionale a molti corpi e cosi’ via.

Pianeti del Sistema Solare incluso Nibiru

Ora, ripensiamo a quanto detto sull’equilibrio gravitazionale del Sistema Solare. Mediante simulazioni e confrontando di volta in volta i risultati con quanto osservato nella realta’, e’ possibile, mediante calcoli matematici, ipotizzare la posizione, l’orbita e la massa che dovrebbe avere il decimo pianeta per spiegare le perturbazioni osservate. Detto in altri termini, e’ possibile “aggiustare” la simulazione ipotizzando un pianeta addizionale la cui presenza sia in grado di far coincidere la simulazione con la realta’. Proprio da questi calcoli vengono estratti i parametri che spesso trovate in rete su Nibiru riguardanti la sua grandezza, la sua orbita, la distanza dal Sole e la posizione attuale nel sistema solare.

Fin qui dunque e’ tutto chiaro. Procedendo come per le scoperte di Nettuno e Plutone, si ipotizza la presenza di un ulteriore pianeta in grado di spiegare le perturbazioni ancora ossservate nell’orbita di Urano.

A differenza pero’ di Nettuno e Plutone, il decimo pianeta ipotizzato non e’ mai stato osservato, tantomeno nella posizione indicata dalle simulazioni fatte dai vari astronomi.

Questo risolve solo una parte del problema. Anche se non abbiamo osservato il decimo pianeta, sappiamo che Urano presenta delle perturbazioni nella sua orbita. Come detto in precedenza, in astronomia anche se non osserviamo direttamente un corpo possiamo intuire la sua presenza dagli effetti gravitazionali apportati ai pianeti vicini. Le perturbazioni dell’orbita di Urano possono essere una prova dell’esistenza del decimo pianeta. Forse non lo osserviamo perche’ noi non siamo in grado di farlo.  Questo ragionamento e’ quello portato avanti in moltissimi siti a favore di Nibiru e astronomicamente, in base a quanto detto fino a questo punto, e’ un discorso assolutamente lecito.

Dunque? Cosa non abbiamo considerato?

Torniamo a ragionare su quanto detto riguardo all’attrazione gravitazionale. Due corpi qualsiasi si attraggono mediante la forza di gravita’. Questa interazione dipende direttamente dalle masse dei pianeti ed e’ inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Teniamo questo a mente.

L’orbita di Urano dipende principalmente dall’interazione con il Sole, ma anche dalle correzioni apportate dagli altri pianeti intorno ad esso. Essendo Nettuno subito dopo Urano, questo avra’ un’attrazione importante sulla sua orbita.

Proprio queste considerazioni sono alla base dell’inesistenza del decimo pianeta. Nelle simulazioni erano presenti delle discrepanze nell’orbita di Urano proprio perche’ era considerata una massa leggermente sbagliata di Nettuno. Ragioniamo insieme. La forza gravitazionale con cui Nettuno disturba Urano, dipende, come detto, dalla massa di entrambi i pianeti. Se utilizziamo una massa di Nettuno leggermente diversa da quella reale, nella simulazione avremo una perturbazione diversa rispetto a quella reale e dunque un orbita simulata leggermente diversa da quella osservata. Proprio questa differenza ci porta a cercare un ulteriore pianeta che giustifichi la perturbazione osservata.

Questo e’ esattamente quello che e’ successo storicamente. La massa di Nettuno conosciuta fino agli inizi degli anni ’90 differiva da quella reale di un -0.5%. Questa apparentemente piccola differenza e’ responsabile delle discrepanze osservata tra teoria e simulazione. Il valore preciso della massa di Nettuno venne calcolato solo nel 1990 a seguito del passaggio sopra il pianeta della sonda Voyager 2. Proprio in questa occasione si pote’ misurare con precisione la massa ed accorgersi della differenza rispetto al valore fino a quel punto conosciuto in astronomia, e dunque utilizzato nelle simulazioni.

Nel 1993 venne infatti pubblicato un articolo di Standish dal titolo: “Pianeta X: Nessuna evidenza dinamica nelle osservazioni ottiche”. Potete leggere l’articolo da questo link:

Articolo Standish 1993

Come si legge nell’introduzione: “Viene mostrato come le anomalie nell’orbita di Urano scompaiono prendendo in esame il valore corretto della massa di Nettuno“. E ancora: “Non c’e’ nessuna evidenza che richieda o indichi l’esistenza di un oggetto delle dimensioni di un pianeta (oltre Plutone). A questo punto non vi e’ piu’ nessuna necessita’ di ipotizzare l’esistenza di un decimo pianeta nel Sistema Solare“.

Questo articolo, datato 1993, e’ la conclusione della ricerca astronomica del decimo pianeta. Da quanto detto, non erano sbagliate le simulazioni fatte o i parametri calcolati del decimo pianeta, quello che era sbagliato era il punto di partenza della discussione. Le anomalie nell’orbita di Urano, cioe’ le differenze tra l’orbita osservata e quella calcolata, e da cui si ipotizzo’ l’esistenza di Nibiru, non erano reali, ma dovute all’errore sulla massa di Nettuno. Misurando meglio la massa del pianeta, le anomalie scompaiono e non c’e’ nessuna necessita’ di ipotizzare un decimo pianeta.

Come vedete, nel corso degli anni gli astronomi hanno cercato un decimo pianeta nel sistema solare. Oltre all’introduzione sumera, molti sostenitori di Nibiru si rifanno a questa parte storica per sostenere le loro ipotesi. Quella che pero’ viene spesso ignorata, e’ proprio la conclusione scientifica a cui si e’ giunti nel 1993. Il decimo pianeta viene ipotizzato per spiegare qualcosa. Se questo qualcosa in realta’ non esiste, perche’ c’era un errore a monte, non serve parlare del decimo pianeta.

Non lasciatevi convincere da ipotesi senza fondamento o non supportate da prove. Seguendo un approccio scientifico, possiamo motivare i nostri ragionamenti e le nostre conclusioni mostrando dati, leggi fisiche e, come in questo caso, articoli di astronomia consultabili a tutti. Per affrontare scientificamente, ma senza nessun preconcetto, tutte le profezie del 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

15 Ott

Ci risiamo, si torna di nuovo a parlare di Nibiru. Come e’ facile immaginare, con l’avvicinarsi del 21 Dicembre, le notizie sembrano moltiplicarsi in rete. Molte di queste in realta’ sono gia’ state trattate in diversi post:

Nibiru e’ vicino, la prova delle orbite

La NASA torna a parlare di Nibiru

Evidenze di un decimo pianeta?

Nibiru e la devizione delle Pioneer

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

Come detto in altre occasioni, al fine di rafforzare e dare credito alle notizie, molto spesso si citano presunti scienziati di qualche organizzazione mai sentita o, come nella notizia di cui vogliamo parlare ora, laboratori di ricerca conosciuti anche dai non addetti ai lavori.

Il messaggio di Arecibo del 1974. Autore: Arne Nordmann

Proprio in questi giorni, su diversi siti, e’ apparso un nuovo video in cui si parla di evidenze circa l’esistenza di Nibiru e si afferma che il pianeta non solo esisterebbe, ma che sarebbe strattamente monitorato addirittura dall’Osservatorio Astronomico di Arecibo.

Come visto nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, per chi non lo avesse associato, Arecibo, oltre ad essere un serio osservatorio astronomico, e’ divenuto famoso anche per il messaggio inviato nel 1974, alla volta dell’ammasso di Ercole, per un tentativo di comunicazione con forme di vita extraterrestri.

Come siamo soliti fare, prima di ogni discussione vi riporto il link al video in esame:

Nibiru e Arecibo

Il titolo del video non lascia spazio ad interpretazioni: Nibiru e’ gia’ nel nostro Sistema Solare ed e’ monitorato da Arecibo.

Cerchiamo di analizzare le informazioni contenute nel video e le basi su cui si costruiscono queste affermazioni.

Nel video si identifica Nibiru non come un pianeta, bensi’ come una nana bruna. Come detto piu’ volte, in questo caso si parla di un corpo con una massa maggiore di quella di un pianeta, ma troppo piccola per innescare le reazioni di fusione nucleare. Le nane brune irradiano dunque una luce debole causata dalla loro contrazione.

Anche in questo caso, siamo di fronte ad una manipolazione delle informazioni. Si parla di nana bruna solo perche’ questo genere di corpi, nell’immaginario collettivo, sono meno noti dei pianeti e delle stelle e assumono dunque automaticamente un significato piu’ misterioso. Come abbiamo visto anche nei precedenti post, una prova indiretta dell’ingresso di un corpo molto massivo all’interno del nostro Sistema Solare sarebbe la variazione dell’equilibrio gravitazionale sugli altri pianeti. Come detto, una nana bruna ha una massa molto elevata, dunque per essa valgono esattamente le stesse considerazioni gravitazionali fatte per i pianeti. Anzi, vista la massa maggiore di un pianeta, una nana bruna provocherebbe sconvolgimenti anche maggiori all’interno del Sistema Solare.

Andando avanti, si parla dell’evidenza di questo misterioso corpo in base alle irregolarita’ nell’orbita di Plutone. Anche questa notizia e’ falsa, come meglio spiegato nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, le irregolarita’ osservate nell’orbita sono state capite nel 1989 quando ci si accorti, dalle misurazioni della Voyager 2, che la massa conosciuta di Nettuno era leggermente sbagliata.

Sempre seguendo il video, il picco di falsita’ si raggiunge quando si dice che un precursore dell’arrivo di Nibiru sara’ il passaggio delle comete Elenin e Ison. Dalla seconda abbiamo parlato in questo post:

E se ci salvassimo?

mostrando come il suo passaggio a distanza minima avverra’ nel dicembre 2013 e comunque non sara’ assolutamente pericoloso per la Terra.

La Elenin, invece, anche detta C/2010 X1, “era” una cometa scoperta nel 2010 appunto dall’astronomo russo Leonid Elenin. Perche’ ho detto “era”? Perche’ la Elenin si frantumo’ al suo passaggio alla minima distanza dal Sole il 10 Settembre 2011. Dunque, un precursore dell’arrivo di Nibiru sarebbe una cometa che e’ stata disintegrata un anno fa?

Quest’ultimo punto in particolare, ci fa capire il livello del video che stiamo esaminando. Forse, prima di inventare video di questo tipo, gli autori dovrebbero preoccuparsi di studiare meglio le cose da dire.

Ovviamente non esiste nessun collegamento neanche tra Nibiru e l’osservatorio di Arecibo. Come detto in precedenza, si tratta solo di una ipotesi ad-hoc inventata per rafforzare le convinzioni che la scienza sia a conoscenza di questi fatti. Questo e’ purtroppo l’altro lato della medaglia. Parlare di scienziati collusi o che non vogliono condividere informazioni di questo tipo (per motivi di ordine pubblico o perche’ minacciati da qualche potente) e’ un’idea che attecchisce sempre molto bene in alcune persone. Diffondere notizie di questo tipo non fa altro che aumentare questa convinzione.

Concludendo, anche in questo caso si tratta di notizie prive di fondamento. Ho deciso di parlare di questo video, solo perche’ e’ molto ricco di informazioni e ipotesi e, se volete, possiamo vederlo come un riassunto di molte ipotesi assurde fatte sul pianeta X.

Per analizzare in dettaglio tutti gli aspetti su Nibiru e per affrontare finalmente in modo scientifico le profezie sul 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.