Tag Archives: terreni

Arrivata la spiegazione per il geyser di Fiumicino

23 Giu

Qualche tempo fa ci siamo occupati di uno strano fenomeno apparso a Fiumicino:

– Geyser di 5 metri a Fiumicino

Nuovo geyser a Fiumicino

Come ricorderete, dapprima in una strada confinante con l’aeroporto e poi in mare, erano apparsi due geyser che per diverso tempo hanno fatto fuoriuscire tonnellate di gas, principalmente anidride carbonica.

Come al solito, e come già detto, anche su questo fenomeno non erano mancate sviolinate catastrofiche legate all’inquinamento della zona o, peggio ancora, a particolari fenomeni improvvisi legati a malesseri del nostro pianeta e della zona in particolare.

Solo pochi giorni fa, un gruppo di ricercatori italiani del CNR, dell’università Roma Tre e dell’INGV sono riusciti a vederci chiaro e ad identificare l’origine di questi gas. In un articolo pubblicato sulla rivista “Journal of Volcanology and Geothermal Research”, il gruppo di ricerca ha pubblicato i suoi risultati basati su mesi di studi intensivi e analisi del terreno fino ad elevate profondità.

Per chi volesse, l’abstract dell’articolo in questione è disponibile sul sito stesso della rivista:

Abstract articolo spiegazione geyser Fiumicino

Come potete leggere, la spiegazione del fenomeno, per quanto possa apparire “strana” agli occhi dei non esperti, è del tutto naturale. Per prima cosa, studiando gli archivi storici, come accennato anche negli articoli precedenti, è emerso come fenomeni di questo tipo non sono affatto nuovi nella zona di Fiumicino e nei terreni limitrofi. Diverse volte infatti, sempre in occasione di operazioni di scavo per costruzioni edili o marine, in prossimità dei lavori erano emersi geyser e vulcanetti con fuoriuscita di gas e fango dal sottosuolo.

Come è ovvio pensare, la spiegazione del fenomeno è da ricercare nei depositi di gas contenuti ad alta pressione nel terreno. A seguito di analisi specifiche e tomografie del terreno, gli studi hanno evidenziato, nel caso del primo fenomeno osservato, che depositi di anidride carbonica sono presenti a circa 40-50 metri di profondità all’interno di uno strato di ghiaia spesso tra 5 e 10 m. La ghiaia comprende una falda acquifera compresa tra due strati di argilla, uno superiore ed uno inferiore, geologicamente molto diversi tra loro. Lo strato inferiore è molto permeabile e lascia filtrare i gas provenienti da profondità maggiori e generati dall’attività vulcanica propria dei Castelli Romani, e ancora oggi attiva. Lo strato superiore invece appare molto meno permeabile e funge da tappo per intrappolare i gas impedendo così la loro risalita in superficie.

A questo punto cosa succede?

Semplice, il gas è intrappolato dallo strato superiore fino a che una perturbazione esterna, come una trivella o uno scavo per costruzioni edili, non “smuove” il terreno e libera il gas. L’anidride carbonica in pressione a questo punto è libera di salite in superficie portando con se anche il fango che incontra durante il suo percorso. Ecco spiegato il meccanismo di formazione dei geyser della zona.

Cosa c’è di anomalo in tutto questo? Assolutamente nulla. Questa spiegazione, supportata da dati e analisi scientifiche, mostra anche il perché di eventi simili in passato e non esclude ovviamente nuovi fenomeni per il futuro. Ovviamente, vista la quantità di gas contenuto nel sottosuolo sarà sempre necessario valutare a priori lo scavo da realizzare e porre rimedio qualora si liberassero grossi volumi in superficie. Pericolo ovviamente amplificato qualora le emissioni avvenissero in prossimità della zona abitata, vista anche la tossicità dei gas in questione.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Scozia: collage di mummie

27 Ott

Questa volta e’ proprio il caso di dire “BUONGIORNO”!

Sapete perche’?

In questi giorni, molti siti catastrofisti, come al solito pronti al copia/incolla senza ragionare e senza verificare le fonti, si sono lanciati in articoli bomba riguardanti l’archeologia.

Di cosa si tratta?

Come forse avrete letto, sembrerebbe che siano state completate le analisi di alcuni corpi ritrovati in una torbiera in Scozia, precisamente nel sito archeologico di Cladh Hallan. In particolare, l’interesse e’ stato suscitato dall’analisi del DNA condotto su due di questi corpi. Cosa e’ emerso di tanto strano? Al momento del ritrovamento, gli archeologici si sono subito accorti di qualcosa di strano, uno di questi corpi, appartenente ad una donna, mostrava una mandibola con dimensioni diverse rispetto al cranio. Alla luce di questa incongruenza, gli studiosi hanno eseguito l’analisi del DNA su tutti i pezzi ritrovati. Generalmente, queste analisi non vengono condotte in questo modo dal momento che si prelevano campioni da una singola parte per evitare danneggiamenti all’intero corpo. In questo caso invece, alla luce di questa apparente incongruenza, sono state eseguite le analisi su tutte le parti dei due corpi, precisamente un maschio ed una femmina.

Uno dei corpi di Cladh Hallan

Uno dei corpi di Cladh Hallan

Cosa e’ emerso?

Anche se sembra assurdo, i due corpi sono in realta’ un collage di pezzi di persone differenti, molte delle quali morte anche a centinaia di anni di distanza tra loro.

Come potete facilmente immaginare, alla luce di questo risultato, i siti catastrofisti si sono scatenati nuovamente. Secondo alcuni, le mummie Frankenstein, come sono state ribattezzate, sarebbero frutto di un antico rituale religioso. Altri ancora, come non poteva mancare questa spiegazione, hanno ipotizzato che le mummie fossero un’evidenza di esperimenti genetici condotti circa 3000 anni fa indovinate da chi? Ma certo, da colonizzatori alieni arrivati sulla nostra Terra e integrati, con teconologie all’avanguardia, in questi arretrati popoli.

Prima di parlare di questo ritrovamento, vorrei pero’ spiegare l’esordio di questo articolo.

Come detto, la notizia sembrerebbe di qualche giorno fa e cercando in rete potete facilmnete verificare questa informazine. Cosa c’e’ pero’ che non torna?

Semplice, provate a leggere questi articoli rispettivamente di Focus e National Geographic, non credo sia necessario dimostrare l’autorevolezza di queste testate:

Focus, mummie Frankenstein

National Geographic, mummie Frankenstein

Notato niente di strano? La notizia, come potete leggere all’inizio degli articoli, e’ di piu’ di un anno fa!

Questo dimostra nuovamente alcune certezze che spesso cerchiamo di far notare: molti siti catastrofisti, purtroppo molto seguiti sulla rete, non fanno altro che scopiazzare articoli in giro per la rete senza minimamente ragionare o verificare le fonti iniziali. Questo vale per qualsiasi notizia che trovate, sempre molto pubblicizzata e presentata con enfasi da scoperta sensazionale.

Detto questo, purtroppo, anche a distanza di un anno, non e’ stato possibile scoprire la reale origine di questi corpi. Molti archeologici sono pero’ d’accordo che si tratti di una forma di culto religioso o di legame tra famiglie. Come potete leggere negli articoli citati, i corpi originari da cui sono stati prelevati i pezzi non appartengono nemmeno alla stessa famiglia, oltre ad essere deceduti a distanza di secoli tra loro.

Secondo alcuni, questo rituale sarebbe servito per indicare legami di parentela acquisita tra persone diverse o per siglare una comproprieta’ di terreni o beni.

L’eccezionale stato di conservazione dei corpi e’ giustificato dal luogo del ritrovamento. Una torbiera offre un ambiente molto acido e privo di ossigeno. Queste caratteristiche rendono quasi assente la presenza di microorganismi in grado di attaccare i tessuti molli. Questa tecnica consente dunque di mummificare i corpi conservando i resti organici. Fate pero’ attenzione, il luogo del ritrovamento dei corpi era in prossimita’ della torbiera ma non ll’interno. Le caratteristiche chimico/fisiche viste per questo luogo, se da un lato consentono la conservazione dei tessuti organici a causa dell’ambiente acido non consentono una buona conservazione delle ossa. Molto probabilmente, i corpi sono stati tenuti un tempo sufficiente all’interno della torbiera e poi sono stati spostati prima di subire danni allo scheletro.

Personalmente, credo che questa pratica sia stata utilizzata per conservare in modo ottimale i resti di autorita’ del luogo. L’ipotesi sarebbe anche compatibile con altri ritorvamenti in cui e’ stato evidenziato come per conservare ottimamente i corpi, venissero aggiunti materiali non organici come bastoncini, erba, ecc. In fondo, quello che conta non e’ il corpo in se, ma il messaggio e l’immagine che questa autorita’ aveva sulle popolazioni.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Innalzamento dei pozzi in Emilia prima del sisma

21 Lug

In diversi post abbiamo parlato del sisma che ha colpito l’Emilia il 20 maggio 2012:

Fratturazione idraulica

Riassunto sui terremoti

Emilia 13-16 Luglio, un po’ di statistica

Come spesso accade in questi casi, si crea una serie impressionante di voci riguardo a strani fenomeni avvenuti nei giorni precedenti il sisma o su eventuali segni premonitori non ascoltati.

In relazione a questo, si stanno diffondendo sul web moltissimi articoli che parlano di un innalzamento del livello dell’acqua nei pozzi proprio nei giorni precedenti la scossa maggiore. Molte testimonianze di questo fenomeno arrivano proprio da Finale Emilia, una delle zone epicentro del terremoto.

Secondo alcuni, l’innalzamento del livello dell’acqua, con il conseguente allagamento di alcune parti del terreno, sarebbe stato un segnale premonitore del terremoto. Da qui a pensare che gli esperti sapessero dell’arrivo del sisma e non abbiano avvertito di proposito la popolazione il passo e’ molto breve.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo punto.

In questo caso non si tratta di una legenda. Come riportato da abitanti della zona, alcuni giorni prima del terremoto c’e’ stato un innalzamento, anche di qualche metro, del livello dei pozzi e alcuni terreni agricoli sono stati allagati dalla fuoriuscita dell’acqua.

Ecco una foto scattata da un agricoltore di Finale Emilia sul suo campo:

Allagamento di un terreno a causa dell’innalzamento del livello di falda a Finale Emilia

E’ dunque vero che questi fenomeni avvengono in prossimita’ di un terremoto? Perche’ non vengono utilizzati sistemi di monitoraggio delle acque e dunque di previsione dei terremoti?

Questo argomento ricorda molto quello dei vulcanelli di acqua e sabbia che abbiamo trattato in questo post:

Una prova del fracking in Emilia?

Esattamente come per i vulcanelli, l’innalzamento del livello di acqua nei pozzi, non e’ un segnale premonitore, bensi’ una conseguenza del terremoto.

L’aumento del livello di falda e’ anche noto con il termine di “fontanazzi”. In concomitanza con il terremoto, vi possono essere delle variazioni ai livelli di pressione nel sottosuolo, causando una spinta delle falde acquifere verso l’alto. La conseguenza di questa spinta e’ ovviamente un innalzamento del livello nei pozzi che, in alcuni casi, possono esondare allagando i terreni circostanti.

Come potete immaginare, questi fenomeni possono essere localizzati solo in alcuni punti della zona a causa dei movimenti del sottosuolo. Per rispondere ai complottisti che vorrebbero il silenzio da parte dei geologi, anche in Emilia esiste una rete di monitoraggio del livello delle falde, basata su una ventina di stazioni nel territorio. Sulla rete non si sono registrati aumenti significativi dei livelli, a dimostrare come questi eventi possano essere molto localizzati.

Tornando sul caso di Finale Emilia, come ormai avrete capito, la formazione dei fontanazzi non e’ un segnale premonitore del terremoto, bensi’ una conseguenza dello stesso. Nel caso specifico, l’innalzamento del livello dell’acqua e’ stato causato dalle scosse di intensita’ minore precedenti quella principale. La bassa magnitudo delle prime scosse ha fatto si che molti non avvertissero i movimenti tellurici ed interpretassero, a posteriori, i fontanazzi come un segnale premonitore.

Non date retta a chi vorrebbe farvi credere che esistono dei chiari segnali che preannunciano un terremoto. Ribadiamo per l’ennesima volta, ad oggi non esiste un sistema di previsione dei terremoti. La scienza tutta non ha interesse nel tenere nascoste le cose, soprattutto se di importanza vitale per la gente. Fare una cosa del genere sarebbe contro i principi stessi su cui la scienza e’ basata.

Confondendo cause ed effetti, si cerca solo di confondere l’opinione delle persone per convincerle di qualcosa non vero. Non fidatevi delle apparenze, ragionate sempre su ogni problema affidandovi a voi stessi, ad eventi passati e confrontando diverse fonti. Per continuare a studiare insieme non solo gli eventi predetti sul 2012, ma argomenti sempre in voga e ricchi di fascino, non perdete in libreria Psicosi 2012. Le risposte della scienza.