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Manchester: la statuetta che si muove da sola

28 Giu

In questi giorni, su internet si sta parlando incessantemente di una statuetta del museo di Manchester che, apparentemente, sembra muoversi da sola. Dal momento che di questa storia hanno parlato anche i principali giornali online, sarete gia’ perfettamente informati dei fatti.

Solo per riassumere, in una teca del suddetto museo, e’ contenuta una statuetta alta circa 25 cm, risalente al 1600 a.C. e ritrovata in una tomba egizia. Stando a quanto riportato sui principali giornali, la statuetta sarebbe in possesso del museo da circa 80 anni. Ora, solo pochi giorni fa, uno dei curatori della mostra, ha notato per la prima volta la statua girata al contrario rispetto alla solita posizione. Per farvi capire meglio, come se la statuetta avesse ruotato intorno al suo asse. Non sospettando nulla, l’addetto si e’ limitato a rimettere in posizione il reperto e chiudere la teca. Dopo qualche giorno pero’, lo stesso addetto ha nuovamente notato la statua girata. Da quanto riportato, questo sarebbe l’unico possessore delle chiavi di questa vetrina. Incuriosito dal fatto, si e’ deciso di montare una fotocamera all’interno del museo per verificare questi movimenti. Con grande stupore, gli addetti hanno visto con i loro occhi la statuina ruotare da sola.

Ecco un video che mostra quanto ripreso:

 

Come vedete, sembra proprio che la statua abbia ruotato rispetto al suo asse senza che nessuno la toccasse.

Ora, questo video e’ diventato il nuovo tormentone del web. Come potete immaginare, le ipotesi fatte per spiegare l’accaduto sono tantissime e molte delle quali chiamano in causa fenomeni paranormali. Anche lo stesso curatore della mostra, ha parlato di maledizione del faraone. Secondo quanto riportato, qualora il corpo del faraone fosse andato distrutto, l’anima del defunto re rimarrebbe imprigionata nelle sue raffigurazioni come, ad esempio, la statuina. Questo potrebbe causare il movimento del reperto. Non pensate che questa ipotesi sia arrivata da chissa’ quale sito, si tratta della spiegazione data proprio dal curatore della mostra.

Come riportato da molti giornali, gli addetti del museo hanno anche chiesto un parere esterno a tale Brian Cox, docente di fisica dell’universita’ di Manchester. Secondo lo scienziato, il movimento sarebbe perfettamente compatibile con un effetto dell’attrito tra la superficie in vetro e la base della statuina. In particolare, il fondo irregolare del reperto, potrebbe innescare, grazie alle vibrazioni del terreno, una rotazione intorno all’asse.

La risposta dei curatori del museo e’ stata categorica: la statuina e’ in quel posto da 80 anni e non si sono mai verificati fenomeni del genere.

Secondo alcuni mal pensanti, si tratterebbe solo di una trovata pubblicitaria creata dal museo per attirare piu’ visitatori. La spiegazione del video sarebbe molto semplice: come avete visto, si tratta di un documento composto in realta’ da una sequenza di fotografie scattate ad intervalli regolari. Secondo questa interpretazione, ci sarebbe qualcuno che nell’intervallo di tempo tra uno scatto e l’altro avrebbe girato la statua simulando la rotazione spontanea.

A questo punto, cerchiamo di fare qualche considerazione su quello che vediamo nel video.

A mio avviso, l’ipotesi di Cox e’ veritiera. Quali vibrazioni innescherebbero il fenomeno? Come potete vedere dal video, il movimento della statua avviene soltanto durante il giorno, in presenza di visitatori. In questa situazione, sarebbe proprio il movimento del pubblico che causerebbe le vibrazioni in grado di mettere in moto la statuina.

Come anticipato, le vibrazioni riuscirebbero a mettere in rotazione il reperto grazie alle superfici irregolari tra i due corpi. A riprova di questo, notate che quando la statuina e’ arrivata quasi di spalle, il movimento cessa anche in presenza di visitatori. Perche’ questo? In presenza di due corpi irregolari, ci possono essere posizioni che presentano attriti molto diversi. In punti particolari, le asperita’ tra i due corpi possono creare dei veri e propri freni in grado di fissare corpo e piano. Dalla spiegazione e da quanto osservato, possiamo capire sia l’innesco che l’arresto del movimento. In tal senso, e’ anche comprensibile perche’ l’addetto avrebbe dichiarato di aver trovato per due volte consecutive la statuina esattamente nella stessa posizione.

Ora pero’, c’e’ un punto che rimane incompreso. Come visto nella risposta dei curatori della mostra a Cox, la statuina sarebbe nel museo da quasi 80 anni e solo negli ultimi giorni sarebbe stato notato questo movimento.

Come e’ possibile questo?

In realta’, la mostra in questione e’ iniziata solo pochi giorni fa. Ora, anche se la statua e’ da 80 anni nel museo, sicuramente il reperto e’ stato spostato per allestire la mostra. Come visto in precedenza, il gioco degli attriti e’ dato sia dall’irregolarita’ della base della statua, ma sicuramente anche da quella della superficie del vetro. Inoltre, e’ possibile che la statuetta sia stata spostata da una teca ad un’altra o che tutta la vetrinetta sia stata mossa. In questo caso, magari, la nuova posizione presenta delle condizioni diverse. Solo per dare un esempio, se sotto il pavimento passano egli impianti o ci sono delle aperture, il pavimento puo’ amplificare le vibrazioni dei passi dei visitatori piu’ che in precedenza.

Detto questo, e’ del tutto comprensibile anche perche’ il movimento sia iniziato solo da pochi giorni.

Alla luce di questa spiegazione, sarebbe veramente molto semplice confermare o smentire le ipotesi. Prima di tutto, basterebbe spostare la statuina in un’altra teca o, in alternativa, disporla su una superficie diversa rispetto a quella attuale. In questo caso, la diversa configurazione tra corpo e piano, creerebbe condizioni di attrito diverso. Se il movimento e’ dato dallo spirito del faraone, allora potremmo anche incollare la statua, ma la rotazione avverrebbe lo stesso.

Vista l’enorme pubblicita’ in corso sulla rete, non credo che i curatori del museo abbiano intenzione di smentire sperimentalmente la storia del faraone. Con questo non intendo certo dire che tutta la cosa sia stata architettata a tavolino. Avendo visto personalmente il museo diversi anni fa, non ci sarebbe bisogno di trucchetti del genere per attirare visitatori. Ora pero’, visto che e’ uscita fuori la storia della statuina … tanto vale sfruttarla.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Caldo record? In Germania scoppiano le autostrade

23 Giu

Come volevasi dimostrare, dopo il freddo record, la primavera con temperature glaciali, il sole che sarebbe in procinto di impazzire, finalmente e’ arrivata l’estate. E di cosa si parla? Facile, di caldo record!

Tutti quei siti che fino a ieri parlavano di estate che non ci sarebbe stata e freddo che faceva presagire una nuova era glaciale, oggi parlano di caldo record e di anomalie ambientali.

Ormai, siamo abituati a questo genere di informazione, ma e’ comunque interessante vedere le motivazioni che spingono queste persone a parlare di temperature fuori dalla norma.

Tratto di autostrada in Germania con asfalto esploso

Tratto di autostrada in Germania con asfalto esploso

La notizia che sta facendo tanto discutere in rete in questi giorni, viene dalla Germania, dove, e la notizia e’ reale, per il caldo diversi tratti dell’autostrada stanno letteralmente scoppiando. Come anticipato, non si tratta di una burla. Improvvisamente e senza nessun segnale premonitore, l’asfalto di diversi tratti di autostrada, soprattutto nel sud della Germania, esplode sgretolandosi. Proprio a causa di questo problema, e’ morto anche un motociclista che e’ stato letteralmente sbalzato contro il guard-rail morendo sul colpo. Come riportato dai siti tedeschi, il problema sembra relativo a circa 3000 dei 13000 Km di autostrade tedesche e, come detto, non si e’ in grado di capire dove e quando lo scoppio potrebbe avvenire. Ad oggi, ci sono stati quasi 20 episodi di questo tipo.

Come vedete, si tratta di un problema serio e reale, soprattutto dopo la morte del motociclista. Cosa potete leggere in rete? Come potete immaginare, c’e’ chi parla di anomalie provenienti dal Sole che e’ in procinto di inviare flare estremamente potenti sulla Terra. In alternativa, c’e’ chi punta il dito contro eventi simici e geologici. Secondo queste ipotesi, la terra si muoverebbe respirando in diversi punti, come per presagire un forte terremoto in arrivo in quelle zone.

Ovviamente, come sempre, si tratta di ipotesi campate in aria e senza alcun fondamento scientifico. E’ interessante pero’ analizzare il fatto in se, per capire l’origine di questo curioso fenomeno.

Quello che avviene e’ una sempice e naturale conseguenza della dilatazione termica. Come sapete, i materiali, non tutti in realta’, quando vengono scaldati si dilatano. Proprio per questo motivo si parla di dilatazione termica. Ciascun materiale avra’ un coefficiente di dilatazione diverso, che dunque indica di quanto questo si dilata aumentando la temperatura. In base alla forma in esame, parliamo di dilatazione termica lineare, superficiale o volumica.

Come e’ fatto il manto autostradale?

Distanziatori utilizzati sui ponti

Distanziatori utilizzati sui ponti

Molto spesso, l’asfalto viene posto in opera utilizzando appositi lastroni lunghi 5 metri che vengono affiancati uno all’altro. Per contrastare la naturale dilatazione termica, tra una lastra e l’altra viene lasciato un piccolo spazio che serve appunto a consentire la dilatazione senza ostacoli. Lo stesso spazio viene lasciato anche qundo l’asfalto viene deposto direttamente in loco in forma semi fluida.

Un esempio noto a tutti di questa tecnica, e’ facilmente visibile sui ponti. Qui, poiche’ la dilatazione potrebbe essere ancora maggiore a causa dei volumi minori, ad intervalli regolari vengono lasciate apposite fughe che consentono di assorbire le dilatazioni. Ci si accorge facilmente di queste fughe quando, passando con la macchina sopra un viadotto, si sentono sobbalzi ad intervalli regolari.

Bene, anche per la stesa dell’asfalto viene utilizzata la stessa tecnica.

Cosa sta succedendo in Germania?

Il problema dell’asfalto che esplode, come anticipato, e’ relativo solo a circa 3000 Km di autostrade, cioe’ quelle costruite alla fine degli anni 80. In quegli anni, non veniva utilizzato materiale di riempimento sotto l’asfalto in grado di diminuire la dilatazione ma, soprattutto, i lastroni impiegati avevano uno spessore minore, 22 cm, rispetto a quelli utilizzati in seguito, 28 cm. Lo spessore minore permette una maggiore dilatazione termica che potrebbe, in casi eccezionali, essere maggiore delle fughe lasciate durante la posa in opera.

Perche’ il fenomeno si sta verificando ora?

Nei giorni scorsi, si sono registrate temperature molto alte in Germania, che hanno toccato anche 5-7 gradi sopra la media. Questo ovviamente ha portato una notevole dilatazione termica delle lastre. Inoltre, il problema principale della Germania e’ la grande escursione termica che si registra tra estate ed inverno. Se, da un lato, durante l’estate l’asfalto si dilata, durante l’inverno si avra’ un accorciamento dovuto all’abbassamento delle temperature. In particolare, gli asfalti tedeschi devono resistere a variazioni anche di 60 gradi nel corso dell’anno, da -30 a +30 gradi centigradi.

Cosa c’entra questo?

Come anticipato, nella posa dell’asfalto si devono lasciare vie di fuga tra le lastre. Questi spazi devono essere in grado di assorbire le dilatazioni estive, ma non devono lasciare uno spazio troppo ampio nei mesi freddi. In alternativa, si potrebbero avere danni ai veicoli a causa degli intervalli troppo ampi.

Bene, a causa delle elevate temperature e dell’invecchiamento dell’asfalto le vie di fuga sulle autostrade tedesche non sono state in grado di assorbire le dilatazioni. In questo modo, due lastre possono spingere una contro l’altro fino ad arrivare allo sbriciolamento dell’asfalto che viene sollevato quando la spinta e’ troppo eccessiva.

Purtroppo, fenomeni del genere non sono prevedibili, nel senso che le esplosioni potrebbero verificarsi da un momento all’altro in un punto qualsiasi di maggiore assolazione.

Per il momento, i tecnici tedeschi sono in stato di allerta, pronti ad intervenire ad ogni segnalazione. Si sta anche pensando, come soluzione limite, di imporre limiti di velocita’ molto stringenti nei tratti interessati fino ad arrivare anche alla chiusura dei tratti maggiormente problematici.

Concludendo, la notizia delle autostrade tedesche che esplodono in questi giorni e’ reale. Ad oggi, si sono verificati circa 20 episodi. Come visto, si tratta di un problema dovuto alla dilatazione termica delle lastre di asfalto utilizzate che non viene contenuta dalle vie di fuga lasciate nella messa in opera. Quelle che invece sono completamente false, sono le tante ipotesi catastrofiste che non potevano certo mancare su una notizia di questo tipo.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Numerosi sinkhole a Samara

11 Apr

In diversi articoli abbiamo parlato del fenomeno dei sinkhole, cioe’ di quegli enormi buchi che si formano nel terreno, apparentemente da un momento all’altro, e che spesso raggiungono dimensioni anche elevate:

Enorme cratere si apre in Cina

Enormi voragini si aprono in Florida

Come visto in questi articoli, i crateri formati molto spesso raggiungono diametri anche di qualche metro e sono in grado di inghiottire macchine, camion, autobus, e purtroppo, cosi’ come avvenuto nel caso della Florida, anche persone.

Perche’ torniamo sull’argomento?

Negli ultimi tempi, il fenomeno dei sinkhole sta creando non pochi problemi nella citta’ di Samara in Russia. Qui infatti, si sono creati diversi crateri causando non pochi problemi alla popolazione locale. Fortunatamente, c’e’ da dire che, almeno al momento ma speriamo il dato non cambi, non ci sono state vittime. Praticamente, i giornali locali parlano di qualcosa come una decina di sinkhole formati a Samara, con dimensioni che vanno da 1 metro, fino anche a 10. Anche la profondita’ e’ abbastanza variabile, arrivando pero’ a toccare punte di 20 metri nei casi maggiori.

Come detto, al momento non ci sono vittime tra la popolazione, ma diversi automobilisti hanno visto letteralmente sprofondare la propria auto, inghiottita dalla Terra che improvvisamente sembra aprirsi. Ecco alcune foto trovate su web:

Foto dei sinkhole di Samara

Foto dei sinkhole di Samara

Come vedete, il fenomeno sta causando ingenti danni economici. Diversi giornali parlano addirittura di una citta’ che sta sprofondando. Pensate che solo qualche giorno fa, i cittadini spaventati hanno addirittura organizzato una raccolta firme da inviare al governo per “salvare la citta’ di Samara”.

Cosa sta succedendo?

Ovviamente la notizia non e’ passata inosservata su tanti siti catastrofisti. Al solito, c’e’ chi parla di fine del mondo e del nostro pianeta che ci sta inviando chiari segnali inequivocabili del cambiamento in atto. Inoltre, i fenomeni di Samara hanno riacceso anche molti animi complottisti e ufologici. Come ricorderete, a febbraio, sempre in Russia ma nella citta’ di Chelyabinsk, e’ esploso un meteorite in atmosfera causando molti feriti. Anche se io dico “meteorite”, molti siti hanno fantasticato sull’evento tirando fuori assurde teorie del complotto ma anche ipotizzando che invece di un corpo celeste, quello caduto sugli Urali fosse un disco volante.

Al solito, ci vuole sempre troppo poco a distorcere la realta’.

Lasciando da parte queste fantasie, occupiamoci invece del fenomeno dal punto di vista scientifico. Come visto negli articoli riportati, i sinkhole sono un fenomeno noto e che purtroppo si concentra in diverse localita’ del pianeta. La causa che crea la voragine non e’ sempre univoca, ma sono stati osservati fenomeni simili nel risultato, ma con origini diverse.

Nel caso di Samara, i crateri che si formano sono dovuti ad una combinazione tra morfologia del terreno e clima della zona. L’acqua delle pioggie cadute durante l’inverno, a contatto con il suolo, assorbe il biossido di carbonio causato da attivita’ antropiche e dalla vegetazione, divenendo leggermente acida. Questa acqua penetra poi nel terreno, generalmente poroso, giungengo fino allo strato delle rocce solubili. A questo punto, grazie anche all’acidita’, l’acqua corrode molto facilmente lo strato creando degli ampi spazi vuoti sotterranei. Ora, come e’ facilmente immaginabile, a lungo andare il terreno e’ destinato a cedere sotto il suo stesso peso.

In geologia questo feomeno e’ noto come subsidenza. L’intero processo puo’ durare anche decine di anni, fino al momento in cui il terreno cede creando appunto i sinkhole. Ovviamente, queste tempistiche non sono facilmente valutabili. Nel caso di Samara, si deve prendere in cosiderazione, oltre alla stratigrafia e alla struttura del terreno, la quantita’ di acqua caduta durante i mesi invernali.

Per essere precisi, la subsidenza non avviene solo con questo meccanismo. Oltre a quello visto, lo sfruttamento del terreno per l’estrazione di risorse naturali puo’ provocare il fenomeno dei sinkhole. In particolare, sia l’estrazione di petrolio e gas naturale che la creazione di miniere possono risultare in vasti svuotamenti sotterranei che possono provocare il cedimento del terreno.

In questa figura vengono riportate ed illustrate le principali cause all’origine dei sinkhole:

Meccanismi di formazione della subsidenza

Meccanismi di formazione della subsidenza

Come anticipato, anche in funzione della specifica causa, la formazione delle voragini puo’ richiedere piu’ o meno tempo. Tornando al caso di Samara, la zona e’ fortemente sfruttata e ricca di miniere che possono provocare fenomeni come quelli riportati.

Per completezza, vi dico che questo genere di fenomeni, ripeto completamente noti dal punto di vista scientifico e geologico, vengono monitorati continuamente nelle zone considerate piu’ sensibili. A tale scopo, viene utilizzata la telemetria laser, la livellazione del terreno ma anche, come visto in questo post:

Il sistema di posizionamento Galileo

la rivelazione continua GPS. Il nuovo sistema europeo Galileo, dovrebbe dunque offrire uno strumento ancora piu’ preciso anche per lo studio di questi fenomeni.

Per inciso, anche in Italia abbiamo fenomeni di subsidenza. Il caso piu’ importante e’ forse quello del delta del Po. Questa zona e’ ricca di giacimeti di gas naturale e per diverso tempo, almeno fino agli anni ’60, l’estrazione della risorsa e’ avvenuta senza una seria regolamentazione. Risultato di questo e’ un abbassamento del terremo anche fino a 3.5 metri. Proprio queste evidenze hanno portato ad interrompere l’attivita’ di estrazione che nel 1959 si attestava a circa 300 milioni di metri cubi estratti ogni anno.

Concludendo, diversi sinkhole si sono aperti nella citta’ russa di Samara. Questi fenomeni non sono assolutamente correlabili a fantasie complottiste, ma la loro spiegazione e’ nota dal punto di vista scientifico. In questo genere di fenomeni la conformazione del terreno, ma anche le precipitazioni annuali, possono creare svuotamenti sotterranei destinati, prima o poi, a cedere creando appunto le voragini che abbiamo visto.

 

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Arrivano le Liridi, preparate l’ombrello

4 Apr

Per la serie “duri a morire”, in questi ultimi giorni e’ di nuovo scoppiata, o forse e’ meglio dire che si e’ di nuovo amplificata visto che non si era mai spenta, la psicosi meteorite.

Ormai ci abbiamo fatto quasi l’abitudine, dopo l’evento di Cheliabynsk, dove un meteorite di 17 metri e’ esploso sopra la cittadina russa lanciando frammenti sulle abitazioni, la paura per questi pericoli spaziali e’ cresciuta a dismisura. Al solito, non voglio assolutamente sminuire quanto accaduto in Russia dal momento che, come sapete bene, in questo caso ci sono stati circa 1200 feriti oltre ad un notevole danno economico:

Pioggia di meteore in Russia

Da qui in poi pero’, ogni giorno, almeno stando ai tanti siti catastrofisti che vivono di queste notizie, ci sarebbe un metorite che cade sulla Terra e provoca feriti, paesi che lavorano alla costruzione di sistemi di difesa spaziale o anche governi che consci del pericolo tengono volontariamente la popolazione allo scuro di tutto per poter salvare solo una piccola elite di fortunati.

Di questa speculazione abbiamo parlato in questo post:

Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

ma soprattutto anche in questo:

Lezione n.1: come cavalcare l’onda

dove abbiamo visto la modalita’ di ingrossamento, e in alcuni casi anche di invenzione, delle notizie sulla rete.

Perche’ torniamo a parlare di questi fenomeni?

Leonid meteors light up night sky in Spain

Come anticipato, a seguito dell’evento russo, tutti i giorni ci sono nuove notizie su meteoriti e su probabili pericoli molto prossimi. La maggior parte delle volte lasciamo correre la notizia anche se, a volte, ce ne sono alcune quasi tragicomiche che meritano di essere citate, in primis perche’ ci permettono di parlare scientificamente di cose nuove, ma anche perche’ ci fanno capire quanto siano inattendibili certi siti internet.

Questa volta, il pericolo dovrebbe essere lo sciamo delle Liridi. Leggendo in rete trovate titoli di questo tipo:

Pioggia delle Liridi, allerta per la NASA

Nuovo pericolo della spazio, le Liridi stanno per colpire la Terra

Titoli devo dire niente male e che sono fatti appositamente per attirare l’attenzione delle persone.

Tralasciando ulteriori commenti, cerchiamo di capire cosa sono le Liridi.

In diversi articoli abbiamo parlato di sciami meteorici. Come visto, durante il suo moto intorno al Sole, la Terra si trova periodicamente ad attraversare zone piu’ ricche di detriti prodotti dal passaggio di comete. Ovviamente, tutti conoscono il fenomeno delle cosiddette “lacrime di San Lorenzo”. In questo caso, il 10 Agosto di ogni anno, possiamo assistere ad una vera e propria pioggia di stelle cadenti che offrono uno spettacolo naturale incredibile. Di cosa si tratta? Semplicemente del passaggio della Terra attraverso la zona ricca di detriti della cometa Tuttle che entrando nell’atmosfera terrestre vengono incendiati creando appunto le stelle cadenti.

Le Liridi altro non sono che un ulteriore sciame del tutto simile alle Leonidi, responsabili delle lacrime di San Lorenzo. Nel caso delle Liridi, lo sciame e’ dovuto ai residui della cometa Thatcher e la pioggia meteorica e’ presente in genere tra il 15 ed il 28 Aprile con un picco intorno al 22.

Forse, nello scrivere questi titoloni da prima pagina, molti siti si sono dimenticati un punto fondamentale. Il passaggio attraverso le Liridi avviene tutti gli anni, cosi’ come quello delle Leonidi.

Cosa c’e’ di strano in tutto questo? Assolutamente nulla. Questi fenomeni si ripetono tutti gli anni. Ovviamente, possono presentare delle variazioni di intensita’, ma tutto rientra nella norma del fenomeno naturale.

Sara’ possibile vedere le Liridi? Per poter osservare le stelle cadenti, il momento migliore e’ intorno alle 3 del mattino nel periodo indicato in precedenza. Si tratta di uno sciame forte per cui ci si aspetta in genere una trentina di stelle cadenti all’ora. Ovviamente, ruolo determinante, soprattutto in questo periodo dell’anno, lo hanno sempre le condizioni meteo.

Solo come ultima curiosita’, le Liridi sono state il primo sciame di cui sono riportate osservative anche nell’antichita’. Le prime testimonianze dell’osservazione dello sciame sono cinesi e risalgono addirittura ad alcuni secoli prima di Cristo.

Come fatto anche in altri post, vi segnalo la pagina di wikipedia in cui sono tabulati tutti gli sciami meteorici:

Wikipedia, sciami

Come potete vedere, praticamente in ogni periodo dell’anno c’e’ qualche sciame che la Terra attraversa. Ovviamente, questi sciami presentano intensita’ piu’ o meno alta e periodi di osservazione anche molto diversi.

Visto il grande numero di sciami, speriamo che i siti catastrofisti non vogliano pubblicare notizie di questo tipo per ogni sciame che andremo ad attraversare.

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La mano di Dio sulle dimissioni del Papa

13 Feb

Come era facile immaginare, da ieri tutti i giornali, i siti internet e le trasmissioni TV non fanno altro che parlare delle dimissioni di papa Bendetto XVI. Se vogliamo questo e’ giusto, dal momento che si tratta di una notizia unica nel nostro tempo. Nessuno di noi avrebbe mai pensato alle dimissioni di un papa. Forse qualcuno, attraverso i propri ricordi scolastici, ricordava Celestino V, ma sembravano delle cose appartenenti ad un lontano passato.

Quello che pero’ e’ sbagliato, e’ che da ieri in molti stanno parlando senza sosta della profezia di Malachia e della prossima fine di Roma:

2012 e la profezia di Malachia

Si avvera la profezia di Malachia

In questo modo si sta creando un nuovo caso mediatico dopo quello del 21 Dicembre 2012 legato alla profezia Maya. In particolare, non e’ chiaro cosa si intenda per la fine di Roma. C’e’ chi azzarda la distruzione della capitale, la fine della Cristianita’, la fine del papato e chi, senza mezze misure, parla della fine del mondo.

Come visto, molto probabilmente la profezia e’ un falso storico, ben piu’ recente della presunta data e neanche attribuibile a San Malachia.

Premesso questo, c’e’ anche un altro presunto segnale che sta facendo pensare che sia in corso qualche sconvolgimento senza precedenti. Poche ore dopo l’annuncio di Benedetto XVI, cioe’ nella serata del 11 Febbraio, sembrerebbe sia caduto un fulmine molto potente proprio sulla Basilica di San Pietro. Eccovi la foto che sta facendo il giro del mondo:

Il fulmine caduto sulla Basilica di San Pietro l'11 Febbraio

Il fulmine caduto sulla Basilica di San Pietro l’11 Febbraio

Questa foto e’ stata scattata da Alessandro di Meo, fotografo dell’ANSA. Capite bene come questa immagine abbia accesso ancora di piu’ gli animi dei catastrofisti. Solo poche ore dopo l’annuncio, un fulmine cade sul simbolo della cristianita’. Ovviamente, c’e’ chi parla di segnale divino o anche solo di un altro segno premonitore che dovrebbe farci riflettere su qualcosa che sta accadendo.

Come se non bastasse, in rete e’ comparsa anche una seconda foto di un fulmine caduto, sempre in Italia, e sempre su un importante simbolo della Cristianita’, cioe’ il Duomo di Milano:

La foto falsa del fulmine su Milano

La foto falsa del fulmine su Milano

Cerchiamo di capire meglio questa storia facendo considerazioni oggettive e senza lasciarci trasportare da facili sensazionalismi.

Inizio subito col dirvi che la foto del Duomo di Milano e’ falsa. Senza ombra di dubbio, la foto e’ stata realizzata da qualche buontempone prendendo spunto proprio da quella di San Pietro. Come faccio a dire questo? Guardate bene la scia del fulmine. Notate che in realta’ nelle due foto compare esattamente lo stesso fulmine. Questo significa che la seconda foto e’ stata realizzata facendo copia/incolla della saetta di San Pietro.

Per la prima foto invece? Questa foto con buona probabilita’ e’ reale. Certo e’ difficile pensare di poter realizzare una foto cosi’ spettacolare di un evento che dura pochissimo tempo. Questo e’ vero, ma foto del genere vengono fatte mettendo la macchinetta sul cavalletto, per tenerla immobile, e poi inquadrando un paesaggio, o un edificio come in questo caso, con tempi di esposizione molto lunghi. Se durate l’apertura dell’obiettivo cade un fulmine, il gioco e’ fatto.

Tenete anche presente che la foto e’ stata fatta da un fotografo professionista dell’ANSA che nulla avrebbe da guadagnare realizzando una foto falsa in un giorno in cui a San Pietro c’erano centinaia di persone.

Premesso questo, veniamo ai fatti. Addirittura ho ascoltato alcune trasmissioni che raccontavano di fatto miracoloso perche’ si e’ trattato anche di un fulmine a ciel sereno. Niente di piu’ falso. Pensate che l’11 Febbraio, nei paesi dei Castelli Romani piu’ alti nevicava copiosamente mentre in quelli piu’ bassi, cosi’ come a Roma, pioveva a dirotto. Chi e’ di queste parti puo’ confermare, gli altri basta che pensino ai numerosi collegamenti da San Pietro fatti da tutti i telegiornali. Ogni volta il cronista stava sotto l’ombrello. Dunque, il fulmine a ciel sereno possiamo anche dimenticarlo.

Riassumendo, la foto e’ vera, non si e’ trattato di un fulmine a ciel sereno, ma e’ possibile che proprio l’11 sia caduto un fulmine sulla Basilica? E’ strano questo?

La parte piu’ alta della lanterna della Cupola e’ alta ben 130 metri. Questa altezza la rende da sempre molto soggetta ad essere colpita da fulmini. A riprova di questo, gia’ nel 1809 sulla lanterna fu installato un parafulmine dopo che, a causa dei numerosi eventi accaduti, l’energia delle saette aveva danneggiato notevolmente la copertura in piombo della cupola.

Questo primo parafulmine in realta’ non si e’ dimostrato del tutto efficiente per proteggere l’importante monumento. In un articolo del 2005, l’arcivescovo Comastri racconta dei lavori in corso per il restauro dell’esterno della Cupola ma anche dell’installazione di un nuovo parafulmine viste le continue scariche che arrivavano sulla Cupola:

2005, Comastri

Facciamo ancora piu’ chiarezza, pensando brevemente a come funziona un parafulmine.

Questo dispositivo venne inventato da Franklin ed utilizzato la prima volta a Parigi nel 1752. Molti possono pensare che un sistema di questo tipo sia semplicemente realizzato con una lunga asta metallica posta sopra un tetto. Niente di piu’ sbagliato.

Quando un fulmine colpisce qualcosa, cio’ che provoca danni non e’ quasi mai la corrente elettrica, bensi’ il calore sviluppato lungo il percorso fatto dal fulmine. La stessa cosa e’ avvenuta a San Pietro, in cui il calore aveva in parte sciolto il piombo della copertura rovinando la struttura. Per questo motivo, il parafulmine deve essere collegato a terra mediante un filo di sezione adatta. In questo modo, si crea un percorso dedicato e sicuro dove far passare il fulmine facendolo scaricare a terra.

Per potere attirare i fulmini, la parte piu’ alta dell’asta viene rivestita di un metallo nobile ad alta conducibilita’. In questo modo il parafulmine fa da vera e propia calamita evitando danni agli edifici circostanti.

Dunque? Abbiamo visto che, tra le altre cose, lo scopo del parafulmine e’ quello di attirare i fulmini. A Roma era in corso un temporale, la Cupola e’ uno degli edifici piu’ alti della zona, in cima alla cupola c’e’ un parafulmine. Detto questo non mi sembra assolutamente strano che un fulmine sia caduto sulla lanterna di San Pietro. A riprova, basta ripensare all’articolo del 2005 e ai danni causati dai tantissmi fulmini che continuamente cadono su San Pietro.

Concludendo, non credo ci sia assolutamente nulla da discutere riguardo a questo fulmine. Come ormai siamo abituati, si tende sempre a mescolare le carte per dare credibilita’ a teorie assurde gia’ vagliate e smentite da tempo. Quello che purtroppo e’ vero, e’ che tra abdicazione papale, Conclave e prossimo pontefice, ci sara’ ancora molto da discutere sulla profezia di Malachia.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

Si avvera la profezia di Malachia?

11 Feb

Diversi mesi fa, discutendo delle diverse ipotesi per la fine del mondo attesa per il 21 Dicembre 2012, abbiamo parlato anche della nota profezia di Malachia:

2012 e la profezia di Malachia

Come forse tutti sanno, questa profezia consiste in una lista di 112 frasi in latino che dovrebbe descrivere tutti i papi a partire da Celestino II eletto nel 1143.

Come visto nel precedente articolo, molto probabilmente si tratta di un falso storico, neanche opera di San Malachia. In particolare, la lista sarebbe stata compilata solo nel 1595 ed infatti tutti i papi prima di questa data vengono perfettamente descritti dalla propria frase, mentre per quelli dopo i motti divengono talmente vaghi che possono essere attribuiti a chiunque, trovando in un modo o nell’altro una corrispondenza.

Perche’ allora stiamo tornando a parlare di questa profezia? Semplice, poche ore fa, Bendetto XVI ha fatto l’annuncio di voler lasciare il pontificato a partire dalle ore 20 del 28 Febbraio 2012. Dopo questo momento, la chiesa sara’ senza guida e spettera’ al Camerlengo di istituire un nuovo Conclave per l’elezione di un nuovo papa.

++ PAPA:MONDO VELOCE,SERVE VIGORE PER GUIDA BARCA PIETRO ++

Piccola parentesi solo per chiarire gli errori storici che leggo su alcuni giornali, questo non e’ assolutamente un fatto inedito, ma e’ gia’ accaduto nel passato che un papa abdicasse ancora in vita. Il caso piu’ recente e’ ovviamente quello di Celestino V nel 1294, ma prima di lui stessa cosa fecero Clemente I, Ponziano e Benedetto IX.

Premesso questo, cosa c’entra la rinuncia di  Ratzinger con la profezia di Malachia? Come visto nel precedente post, secondo alcune interpretazioni, Benedetto XVI e’ visto come il 111 papa, cioe’ il penultimo prima di Petrus Romanus, colui che dovrebbe coincidere con la fine della chiesa Cattolica.

Inoltre, i sostenitori di questa ipotesi utilizzano anche un’altra prova a sostegno. Il cardinal Camerlengo che traghettera’ la chiesa al prossimo Concilio e’ Tarcisio Pietro Bertone, nato a Romano Canavese nel 1934. Secondo questa ipotesi, non servira’ nemmeno eleggere il prossimo papa per avere la fine del mondo, il Camerlengo ha infatti “Pietro” all’interno del nome e “Romano” nel paese dove e’ nato.

E’ possibile tutto questo?

Certo che si. Come sappiamo bene, con definizioni cosi’ vaghe, possiamo trovare corrispondenze con qualsiasi papa venga eletto. Anche se venissi eletto papa io, la profezia tornerebbe. Il mio terzo nome e’ Pietro e sono nato in provincia di Roma.

Inoltre. vi farei notare un’altra cosa, fino a ieri si diceva che in realta’ Benedetto XVI era gia’ l’ultimo papa dal momento che la sua descrizione rientrava meglio in quella del 112mo pontefice. Come far tornare i conti? Semplice, Giovanni Paolo II vale doppio, un primo pontificato prima dell’attentato ed uno dopo.

Secondo altri, nel conteggio non sono considerati o sono considerati in parte, in realta’ solo per far tornare i conti in un modo o nell’altro, gli antipapi. In questo caso, mancherebbero quindi almeno altri 10 papi al 112esimo.

Capite bene che potete convincervi di quello che volete.

Vi faccio anche un altro esempio. Supponiamo si arrivi al Conclave e venga eletto un nuovo pontefice. Allora se il pontefice sara’ scuro di pelle o gesuita, si tornera’ a parlare del Caput Nigrum, se invece, sempre per ipotesi, venisse eletto un cardinale nato a Roma, allora si tornerebbe a parlare di “Romanus”. Se ancora non vi basta, ironia della sorte il prossimo papa, per sfatare ogni mito, si chiamera’ “Pietro II”.

Dunque?

Il risultato e’ semplice, fatto o non fatto il papa, ci sara’ sempre una chiave di lettura adatta per far discutere della profezia di Malachia, della monaca di Dresda, del libro di Daniele, del web-bot, del primo che assaggia sostanze stupefacenti e fa una visione catastrofica. Insomma, scegliete voi la fine del mondo che piu’ vi piace.

Per il momento, io che da sempre sono appassionato di diritto ecclesiastico, conclavi e rituali sacri, non posso che attendere con ansia il prossimo conclave per gustarmelo. E’ vero che ci sono stati altri casi di papi che hanno lasciato ancora in vita, ma se andate a studiare la storia, per tutti non e’ chiaro che questa decisione sia stata presa autonomamente. In questo caso, avremo un conclave con il papa uscente ancora in vita, una eredita’ pesante, nel bene o nel male, e, al momento, non e’ ancora chiaro che ruolo avra’ nella chiesa Benedetto XVI, anzi Joseph Ratzinger, in futuro.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Asteroidi: sappiamo difenderci?

10 Gen

Nei nostri articoli, molte volte ci siamo trovati a discutere di asteroidi che qualcuno voleva in rotta di collisione con la Terra. In particolare, abbiamo parlato di Toutatis, di 2012 DA14, dell’asteroide Nibiru, di Apophis:

Tutto liscio fino al 21/12?

2012 DA14: c.v.d.

E alla fine Nibiru e’ un asteroide!

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Fino ad oggi, le presunte voci su un impatto con la Terra, si sono fortunatamente rivelate infondate.

Ma se un giorno o l’altro dovesse accadere questo?

Illustrazione di un impatto con un asteroide di grandi dimensioni

Illustrazione di un impatto con un asteroide di grandi dimensioni

In diversi articoli, ho gia’ espresso le mie considerazioni a riguardo. La nostra Terra e’ un solo una pallina nell’immenso universo in cui sfrecciano un numero enorme di “sassi” piu’ o meno grandi. E’ inutile nascondersi dietro un dito, esiste la probabilita’ che prima o poi uno di questi corpi ci colpisca in pieno. Per essere ancora piu’ realisti, il nostro pianeta e’ ricco di crateri lasciati dall’impatto con asteroidi piu’ o meno grandi. Un esempio molto famoso di queste “testimonianze” e’, ad esempio, il cratere Barringer in Arizona:

Il cratere Barringer in Arizona

Il cratere Barringer in Arizona

Per non passare per il catastrofista di turno, come piu’ volte detto, esistono diversi programmi di controllo creati per identificare e monitorare gli oggetti vicini alla Terra e potenzialmente pericolosi. Anche in questo blog, in piu’ occasioni abbiamo citato il programma NEO della NASA:

NASA NEO program

Solo per darvi qualche numero, da una stima della NASA, si pensa che ci siano circa 20000 asteroidi di diametro compreso tra 100 metri ed 1 Km, orbitanti intorno alla Terra. A questi dobbiamo poi sommare quelli di dimensioni superiori al Km, e dunque potenzialmente molto pericolosi, il cui numero sarebbe intorno al migliaio.

Ci tengo a ribadire il fatto che, come piu’ volte dichiarato e fatto vedere dai database, non esiste ad oggi la probabilita’ certa che uno degli oggetti conosciuti possa impattare il nostro pianeta nei prossimi anni.

Di cosa comporterebbe un impatto con un oggetto di grandi dimensioni, ne abbiamo parlato in dettaglio in questo post:

Effetti di un impatto con Nibiru

Come visto, il potenziale danno alla Terra, e agli esseri umani, e’ determinato di molti fattori tra i quali: la massa del proiettile, l’angolo di urto, la superficie su cui avverra’ la collisione, ecc. Nonostante questo, per potenziali asteroidi molto grandi, oltre il Km di raggio, un impatto sarebbe comunque catastrofico.

Ora, sappiamo che nonostante le tante voci catastrofiste, non ci sono asteroidi in rotta di collisione con la Terra. Abbiamo pero’ detto che non escludiamo che questo possa avvenire prima o poi. Dunque? Se un giorno venisse scoperto un proiettile di grandi dimensioni in rotta di collisione con la Terra, cosa potremmo fare? Metterci seduti e aspettare che arrivi o abbiamo delle idee per cercare di evitare lo scontro?

Lo scopo di questo articolo, e’ proprio quello di cercare di dare una risposta a domande di questo tipo. Ripeto, non voglio fare il catastrofista, ma siamo realisti e consapevoli che un potenziale pericolo potrebbe arrivare dallo spazio.

In realta’, non siamo solo noi a parlare di potenziale pericolo, ma molti governi, istituti di ricerca, agenzie e singoli ricercatori, condividendo queste considerazioni, hanno sviluppato diversi programmi di salvaguardia spaziale da utilizzare in caso di pericolo.

Cerchiamo di vedere quali sono queste potenziali idee, ma soprattutto l’applicabilita’ delle stesse.

Tutti voi ricorderete il famoso film Armageddon, in cui per poter distruggere un asteroide in rotta di collisione con la Terra, un team di esperti trivellatori petroliferi viene inviato sul luogo per trivellare e piazzare testate nucleari. Non pensate che questa idea sia del tutto strampalata, anche perche’ non e’ la scienza che ha copiato il cinema, bensi’ il contrario. A partire dagli anni ’80, si e’ cominciato a ragionare su questo problema e quella delle armi nucleari e’ stata una delle prime idee buttate giu’. In questo caso, l’idea e’ molto semplice, si lancia una testa di grandi dimensioni, o una serie di testate minori, che andrebbero ad esplodere sulla superficie dell’asteroide, al fine di vaporizzarlo. I punti deboli di questa tecnica sono in realta’ molti. Prima di tutto, per poter lanciare testate da Terra, il corpo deve gia’ essere molto vicino, secondo, un lancio di testate da Terra, presenterebbe “forse” qualche problema di sicurezza in caso di incidente nelle fasi di partenza del vettore. Il vantaggio maggiore di questo metodo e’ ovviamente quello di avere un riscontro diretto sullo scampato o meno pericolo. Detto in altri termini, se fate centro e distruggete l’asteroide sapete subito di essere salvi.

Idea alternativa a quella delle testate nucleari, e’ ovviamente quella di utilizzare missili non nucleari. In questo caso, si risolverebbero diversi problemi di sicurezza, ma non quello della piccola distanza di aggancio del bersaglio, che spaventerebbe molto in caso di fallimento della missione. Tenete anche conto del fatto che il potere distruttivo di una testata nucleare e’ quasi sicuramente piu’ grande di quello di un missile normale.

Questi metodi, come detto tra i primi ad essere pensati, sono detti ad “energia cinetica”, dal momento che sfruttano un trasferimento diretto di energia da un’esplosione all’asteroide.

Sulla falsa riga di questi metodi, vi e’ poi il progetto “Don Quijote” dell’ESA. In questo caso, l’idea di base e’ essenzialmente la stessa, ma cambiano le modalita’ di trasferimento dell’energia. In parole povere, in questa formulazione, un primo velivolo spaziale, chiamato “Sancho”, verrebbe inviato in direzione del corpo e messo in rotazione rispetto ad esso. Compito di Sancho sarebbe quello di monitorare per diversi mesi i parametri fisici e orbitali dell’asteroide al fine di avere un quadro molto preciso della dinamica del moto. Successivamente, un secondo velivolo, chiamato Hidalgo, verrebbe lanciato nello spazio in rotta di collisione con l’asteroide. Grazie ai parametri raccolti per mesi, l’urto dell’impattatore Hidalgo verrebbe calibrato per ottimizzare l’effetto dell’urto e riuscendo in questo modo a deviare l’oggetto fuori dalla linea di collisione con la Terra.

Pro e contro del progetto “Don Quijote”? Prima di tutto, servirebbero mesi per studiare l’asteroide e determinare i parametri dell’urto da utilizzare. Inoltre, il costo sia del progetto che di un eventuale lancio dei vettori, sarebbe enorme. Attualmente infatti, proprio per mancanza di fondi, gli unici studi di fattibilita’ del progetto sono su carta. Per chi volesse approfondire o verificare, vi riporto anche il link dell’ESA su Don Quijote:

ESA Don Quijote Project

Mettendo da parte la violenza di un urto, esistono anche molti altri metodi “soft” pensati per deviare un ipotetico asteroide in rotta di collisione.

Di questa tipologia, il piu’ studiato e’ certamente il metodo del “Trattore Gravitazionale”. Il nome e’ esattamente quello di un nostro precedente articolo:

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

in cui abbiamo analizzato l’ipotizzato aumento di asteroidi verso la Terra spinti gravitazionalmente da Nibiru all’interno del nostro Sistema Solare.

Come in questo caso, il principio di funzionamento e’ appunto basato sull’attrazione gravitazionale che si esercita tra due masse secondo la legge di Newton. Cosa significa? In questo metodo, un vettore spaziale di grandi dimensioni viene inviato nello spazio e posizionato in prossimita’ dell’asteroide. L’attrazione gravitazionale esercitata dalla sonda spinge verso di essa il corpo facendolo uscire dalla linea di collisione con la Terra.

Le obiezioni principali principali al trattore gravitazionale, arrivano ovviamente dai lunghissimi tempi necessari per ottenere una variazione significativa, dovuti alla piccola intensita’ della forza gravitazionale con le masse in gioco. Inoltre, come negli altri casi, il costo della missione sarebbe molto elevato e difficilmente sostenibile da una sola nazione.

Effetto simile a quello del trattore, ma in tempi piu’ rapidi, si potrebbe ottenere posizionando un vettore spaziale sulla superficie dell’asteroide e spingendolo utilizzando motori. Anche in questo caso il progetto avrebbe notevoli difficolta’ legate allo sbarco sulla superficie del corpo. Inoltre, il metodo non sarebbe applicabile qualora l’asteroide ruotasse su se stesso molto velocemente.

Il sistema della vela spaziale per deviare l'esteroide

Il sistema della vela spaziale per deviare l’esteroide

Un’ultima variazione possibile del trattore gravitazionale e’ stata invece proposta da due fisici spagnoli, che ipotizzano l’utilizzo di un fascio di ioni sparato da un vettore spaziale verso l’asteroide per deviarne la corsa. In questo caso, l’impulso del fascio agirebbe come una spinta continua e ridurrebbe molto il peso del vettore ipotizzato nella soluzione vista prima. Oltre al costo della missione, in questo caso ci si dovrebbe preoccupare anche di poter disporre di un fascio di ioni operante in continuo per lunghi periodi.

Una possibile soluzione diversa per vaporizzare l’asteroide e’ stata invece proposta dalla NASA pensando ad una vela spaziale da posizionare vicino al corpo. In questo caso, la vela servirebbe per convogliare la radiazione solare e collimarla sulla superficie dell’asteroide, causando la vaporizzazione totale o parziale del materiale che lo compone. Su questa ipotesi, esistono diversi studi a riguardo, fatti anche considerando le possibili variazioni dell’orbita apportate dall’emissione di protoni da parte dell’asteroide quando soggetto all’azione della radiazione solare.

Oltre a questi visti, esistono tantissimi altri potenziali metodi studiati per deviare un asteroide in rotta di collisione con la Terra: verniciatura dell’asteroide per aumentare l’effetto della radiazione solare, incartamento con fogli di alluminio, deviazione di un secondo asteroide piu’ piccolo da lanciare contro il primo, ecc.

Come abbiamo visto, non possiamo certo dire che le idee manchino su questo argomento o che la scienza non si stia preoccupando della cosa. Ognuna di queste ipotesi presenta pro e contro diversi legati al principio fisico da sfruttare. Sperimentalmente, fino ad oggi e’ stato impossibile fare test sul campo su piccoli asteroidi, visto anche il costo proibitivo di missioni di questo tipo. Piu’ volte, abbiamo richiamato anche l’aspetto economico dietro programmi di ricerca di questo tipo. Stiamo pur certi pero’ che, in caso di asteroide in rotta di collisione con la Terra, non sara’ certo il problema economico a fermare una possibile missione di salvezza.

Molti dei programmi visti, sono ancora in fase di studio e la ricerca continua a ritmi molto alti. Questo proprio perche’, come detto in precedenza, dobbiamo convivere con il fatto che esiste la probabilita’ che un oggetto piu’ o meno esteso, prima o poi, possa puntare dritto verso la Terra. L’importante e’ ovviamente non farsi trovare senza idee.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

 

 

Lotteria profetica 2012

21 Dic

Non mi dite che non l’avevo previsto, anzi, per rimanere in tema, l’avevo “profetizzato”. E’ da poco scattato il 21 dicembre anzi, per essere precisi, in diverse parti del mondo e’ il solstizio d’inverno gia’ da diverse ore. Stranamente ho aperto i giornali e non ho trovato nessun articolo che parlasse di tremendi terremoti, mi sono affacciato e non ho visto nessun asteroide puntare verso la Terra e non mi sembra che la rotazione del pianeta si sia fermata.

Inoltre, e’ notte fonda. Forse i famosi fotoni della cintura ancora non sono arrivati. Meglio tenere gli occhiali da sole a portata di mano!

C’e’ anche un altro aspetto di cui avevamo parlato e che si e’ avverato in pieno, sul web si sta scatenando una vera e propria “lotteria profetica” a chi la spara piu’ grossa. Forse siamo meglio noi a fare le profezie che i siti catastrofisti di cui tanto ci siamo occupati in questi mesi.

In questo post, vorrei parlare in particolare di quelli che io considero il primo e il secondo premio di questa bizzarra lotteria, cioe’ le due bufale piu’ assurde lette fino a questo momento.

La prima riguarda nuovamente l’allineamento con il centro galattico. Come visto in passato, questo altro non e’ che il centro di rotazione dei corpi che popolano la nostra galassia. Nella parte centrale della Via Lattea abbiamo un buco nero supermassivo, anche detto Sagitarius A. Per chi non lo sapesse, viene chiamato in questo modo perche’ da Terra vediamo il centro della galassia all’interno della costellazione del Sagittario. Questo solo per essere precisi, visto che su web anche su questo punto si sono inventate teorie assurde.

Le ultime profezie sul centro galattico giocano l’ultima carta mescolando alla rinfusa diverse teorie e cercando di alimentare il panico con paroloni, usati a sproposito, e argomentazioni completamente avulse dalla scienza.

Se vi fate un giretto sui molti siti catastrofisti, si parla nuovamente di emissione di “radiazione” misteriosa e potentissima dal centro galattico quando la Terra e il Sole saranno allineati con questo buco nero. Inoltre, c’e’ chi parla di violenti terremoti che inizieranno quando i corpi saranno allineati modificando l’equilibrio gravitazionale che esisteva da secoli.

Dimenticavo di dirvi che in rete trovate anche l’ora esatta in cui avverra’ l’allineamento. Precisamente il tutto accadra’ alle 11.11 UTC, cioe’ le 12.11 in Italia.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo? Assolutamente nulla.

Chi segue questo blog, ricordera’ che abbiamo gia’ smentito le profezie sul centro galattico in questi post:

Nexus 2012: bomba a orologeria

Nuova sconvolgente teoria?

Per quanto riguarda invece i terremoti, diversi post sono stati dedicati alla questione (per visualizzarli basta cercare “terremoti” con la funzione cerca) ed, in particolare, abbiamo analizzato le eventuali correlazioni tra i moti astronomici ed i sismi sulla Terra, in questi post:

Allineamenti e terremoti

Eclissi del 13 Novembre: la rivelazione?

Allineamenti, terremoti e … Bendandi

Da quanto detto in questi articoli, non c’e’ assolutamente nulla da temere su questi punti tanto citati in rete nelle ultime ore.

Ora, questa prima notizia era in realta’ il secondo premio della lotteria, resta da vedere il primo premio, la sparata piu’ grossa delle ultime ore. Come vedrete tra poco, mi sentirei quasi di promuoverla sparata piu’ grossa sul 2012.

Un'immagine tratta dal video

Un’immagine tratta dal video

Al contrario di quanto fatto ei post precedenti, vi metto anche il link della notizia. E’ talmente assurda che merita di essere letta con tutta l’enfasi di cui viene caricata.

Prima di fare dei commenti, e’ il caso di leggerla:

Il 21 Dicembre spiegato da un rappresentante del popolo Maya

Trovate anche il video citato nell’articolo a questo link:

Video Maya

Ora, partendo dal presupposto che non sappiamo se veramente si tratti di un Maya, l’autore di questo articolo, insieme a tutti i siti che ne stanno parlando, dovrebbero mettere la testa sotto una pietra e nascondersi.

Vi rendete conto di quello che c’e’ scritto? Si tratta della migliore raccolta di assurdita’ scientifiche mai letta. Un bambino delle scuole medie ha le conoscenze scientifiche per capire che si stanno scrivendo soltanto fandonie.

Gli scienziati stanno cercando la particella chiamata antimateria

Cosa? L’antimateria non e’ una particella. Come tutti sanno, dopo il big bang, l’antimateria e’ scomparsa lasciando solo materia. Questa e’ l’ipotesi maggiormente accettata dalla scienza. Per antimateria si intendono aggregati di antiatomi, cioe’ atomi composti anziche’ di protoni, elettroni e neutroni, delle loro rispettive antiparticelle. Gli atomi, di materia o di antimateria, non sono particelle. L’elettrone e’ una particella, il Ferro e’ un atomo ed e’ materia.

Per chi non lo sapesse, le antiparticelle vengono create tutti i giorni anche dall”uomo all’interno dei laboratori di ricerca. Molti degli acceleratori in giro per il mondo utilizzano fasci di particelle che vengono fatti scontrare con antiparticelle. Questo processo viene utilizzato perche’ permette di raggiungere energie elevate per gli esperimenti.

Diverso e’ il caso dell’antimateria. La creazione di atomi di antimateria e’ una cosa molto diversa e ben piu’ difficile. Il concetto piu’ importante e’ quello di non confondere antimateria con antiparticelle singole.

Andiamo avanti nella lettura.

… quest’esperimento prende il nome di “protone protone”

Visto che si parla di acceleratori di particelle e si lascia intendere si tratti di un collisore protone-protone, molto probabilmente ci si sta riferendo al famoso LHC del CERN.

Ora, secondo l’articolo, in uno scontro protone-protone si creano tanti protoni che entrano nella crosta terrestre e accendono i movimenti tellurici scatenando terremoti.

Ma ci rendiamo conto di quello che scriviamo?

LHC ha gia’ preso tantissimi dati e dunque fatto tantissimi scontri protone-protone. A parte il fatto che le cose dette sono assurde scientificmente, perche’ dovrebbe succedere questo evento (inventato) proprio oggi? Da quanto detto, perche’ al CERN aspettano l’allineamento con il centro della galassia per avere questo evento. E cosa c’entra l’allineamento con il centro della galassia con LHC? Questo purtroppo lo sa solo l’autore dell’articolo. Anzi, per dirla tutta, molto probabilmente non lo sa proprio nemmeno lui.

Andando avanti potete leggere anche che l’asperimento di fisica oltre a creare terremoti, sara’ anche il responsabile dell’interruzione della rotazione terrestre.

Di probabili conclusioni del nostro mondo legate agli esperimenti di accelerazione delle particelle, ed in particolare di LHC, avevamo parlato in questo post:

2012, fine del mondo e LHC

Gia’ qui avevamo visto una raccolta delle assurde, ma reali, richieste di spegnimento dell’acceleratore da parti di sedicenti esperti, ma in questo caso si sta veramente esagerando.

Senza mezzi termini, vi dico chiaramente che siamo di fronte alla piu’ grande raccolta di assurdita’ scientifiche mai sentite. Non solo si parla di teorie assurde, ma soprattutto si usano termini scientifici alla rinfusa, dimostrando di non sapere assolutamente di cosa si stia parlando.

Per smentire una teoria del genere, non serve essere un esperto del settore, basta aprire un libro di scienze delle medie e verificare quanto vengano utilizzati in modo sbagliato termini scientifici confondendo cose diverse o utilizzando concetti evidentemente sconosciuti a chi ha scritto l’articolo.

L’avevamo detto, le ultime ore prima della fine del 21/12, sarebbero state le peggiori. Mai avrei immaginato una conclusione a questo livello. Fate attenzione perche’ il gioco sta diventando subdolo. Si stanno utilizzando termini alla rinfusa soltanto per mantenere alto il livello di guardia e per confondere le idee delle persone.

Per leggere un vero libro di divulgazione scientifica, accessibile a tutti e con spiegazioni chiare, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Recensione “Psicosi 2012” su Queryonline

16 Dic

Copertina

La rivista Queryonline ha dedicato una recensione molto positiva al libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”:

Psicosi 2012 su Queryonline

Queryonline e’ la rivista ufficiale del CICAP, Comitato Italiano Controllo Affermazioni sul Paranormale, il cui presidente e’ Piero Angela.

Come giustamente sottolineato da Anna Rita Longo, la divulgazione della scienza passa anche attraverso argomenti come quelli del 2012.

Nelle mie presentazioni molto spesso faccio questa considerazione: ci sono moltissime profezie di carattere scientifico sul 21/12, molte persone sono spaventate, o anche incuriosite, da argomenti come questi. Dunque, la scienza ha il dovere di portare il suo punto di vista e discutere con le persone di queste profezie.

Attenzione, come piu’ volte detto, questo non e’ un blog di scettici o di accademici che dall’alto della cattedra gettano fango su tutte le profezie. Scopo di questi articoli e del libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza” e’ quello di discutere di questi argomenti alla luce dei risultati scientifici. Smentire o meno degli eventi sara’ solo la conseguenza di una riflessione attenta delle cause e degli effetti profetizzati.

Non posso che ringraziare Anna Rita Longo e la rivista Queryonline per l’ottima recensione.

Un ringraziamento speciale va sempre a tutti voi che leggete i miei articoli e che tutti i giorni supportate questo lavoro con le vostre visite e i vostri commenti.

Grazie mille!

Matteo

 

Il 21/12 in Australia

7 Dic

In un post precedente, si siamo occupati della dilagante psicosi sul 2012 in Russia:

21 Dicembre: fenomeno italiano?

In particolare, abbiamo visto come questo fenomeno non sia solo limitato al nostro paese, ma stia causando problemi anche seri in questo paese. La mania del 2012 ha addirittura spinto membri del governo a proibire trasmissioni catastrofiste e i rappresentanti delle tre religioni principali a cercare di tranquillizzare i propri fedeli.

In questo articolo, a seguito di segnalazioni avute nella pagina facebook:

Psicosi 2012 su Facebook

vorrei raccontarvi quello che sta succedendo in Australia.

Senza dirvi nulla, voglio mostrarvi un video. Vi anticipo solo che la persona che sta parlando e’ il primo ministro australiano, precisamente Julia Gillard:

 

Cosa? Il messaggio di apertura e’ chiarissimo:

Cari cittadini australiani, la fine del mondo sta arrivando come annunciato dalla profezia Maya del 21 Dicembre.

Il resto del messaggio non e’ affatto rassicurante:

Il mondo dovrebbe finire il 21 Dicembre 2012 e il mondo sara’ invaso da zombie e da bestie demoniache. Non preoccupatevi, io restero’ a combattere al vostro fianco.

Cosa significa questo messaggio?

Semplice, si tratta di uno spot per un programma radiofonico chiamato “Triple J”. Il primo ministro australiano ha semplicemente prestato la sua faccia per questo spot televisivo.

Il motivo?

Stando a quanto dichiarato dalla Gillard, e’ un modo per mostrare in chiave ironica la fine del mondo annunciata il 21 Dicembre e per mostrare ai propri cittadini che non c’e’ assolutamente nulla da temere.

Ovviamente non sono mancate le critiche all’iniziativa. Secondo alcuni, si tratterebbe di uno spreco di denaro pubblico e di una messa in ridicolo del primo ministro.

Come detto in precedenza, lo scopo del messaggio non e’ solo pubblicitario, ma si vuole cercare di tranquillizzare gli australiani facendogli fare una risata pensando al 21/12.

Come visto nel precedente post, in Russia la psicosi dilaga con conseguenze anche problematiche per il paese. La situazione italiana e’ sotto gli occhi di tutti. Personalmente non ci vedo nulla di male a smentire e tranquillizzare le persone sfruttando anche la chiave della comicita’.

Pensate che l’iniziativa sia inutile? Assolutamente no. Solo qualche settimana fa e’ apparso in rete un annuncio che metteva in vendita posti ancora liberi all’interno di un bunker segreto in Australia. Prezzo del biglietto? 5000 dollari.

Come vedete, tutto il mondo e’ paese. L’australia sta vivendo esattamente gli stessi problemi che abbiamo in Italia con le stesse identiche conseguenze. L’esempio del bunker ci fa capire che la speculazione su questi temi non ha assolutamente confini.

Utile o no, ben vengano iniziative di questo tipo se possono servire a smentire le false profezie sul 2012. Molto spesso ricevo commenti che chiedono perche’ non ci sia una smentita ufficiale alla fine del mondo del 21/12. Di smetite ce ne sono quante ne vogliamo: scienziati, politici, forum, religioni, NASA. La cosa importante e’ cercare i risultati giusti sul web. Nel momento in cui ci limitiamo a leggere solo risultati catastrofisti, non troveremo mai una smentita agli eventi profetizzati.

Non per una smentita a priori, ma per una seria analisi degli eventi attesi per il 2012 e soprattutto per affrontare scientificamente temi sempre attuali e di interesse collettivo, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.