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Attenzione, caduta ghiaccio!

28 Dic

Oggi e’ successo un fatto apparentemente strano in Marocco. Stando a quanto riportato dai giornali, nella regione di Hrira un contadino avrebbe ritrovato nel suo campo un grosso blocco di ghiaccio proveniente dal cielo e che nella caduta avrebbe prodotto un piccolo cratere nel terreno. Il primo giornale che ha pubblicato la notizia e’ stato Euronews:

Marocco, caduta ghiaccio

Come potete leggere, si parla di un meteorite di ghiaccio proveniente niente poco di meno che dallo spazio. Inutile dirvi come sulla rete si sia scatenato il solito via vai di notizie catastrofiste. Secondo alcuni si tratta di un fatto straordinario e non spiegabile dalla scienza, secondo altri, si tratterebbe proprio di un segnale della natura che si sta ribellando all’uomo.

Una foto della criometeora caduta in Marocco

Una foto della criometeora caduta in Marocco

Prima di passare a conclusioni affrettate  cerchiamo di capire di cosa si tratta.

Prima di tutto c’e’ da dire che fenomeni di questo tipo sono gia’ accaduti in passato. L’origine di questo blocco di ghiaccio non e’ affatto spaziale.

Prima di andare oltre, capiamo subito questo punto. Se l’oggetto provenisse dallo spazio, nel passaggio con la nostra atmosfera subirebbe un forte attrito che aumenterebbe molto la sua temperatura. Poiche’ stiamo parlando di ghiaccio, capite bene che per arrivare a Terra con queste dimensioni, il diametro originale dovrebbe essere molto piu’ grande.

In realta’, questo fenomeno e’ di per se noto alla scienza e viene indicato con il nome di Magacriometeore. In passato, si confondevano questi blocchi di ghiaccio con chicchi di grandine. Successivamente pero’ si osservarono cadute di criometeore anche in assenza di nubi.

Come sappiamo bene, per avere grandine e’ necessario che siano presenti cumulonembi. Anche nel caso del Marocco, le fonti sono concordi che non erano presenti strutture temporalesche e che il cielo era completamente terso.

Se non e’ grandine, come si originano le criometeore?

La risposta a questa domanda non e’ completamente nota alla scienza. Ci siamo imbattuti in un fenomeno non ancora capito a fondo, ma sul quale ci sono diverse ipotesi possibili. La piu’ probabile tra queste, vedrebbe le criometeore formarsi nella tropopausa. La variazione repentina dei parametri ambientali, potrebbe causare la formazione di questi blocchi di ghiaccio che poi sotto l’azione della forza di gravita’ cadono a Terra. Secondo la meteorologia, questi fenomeni dovrebbero essere abbastanza frequenti, ma affinche’ il blocco riesca a raggiungere il terreno senza sciogliersi, il ghiaccio deve avere un peso abbastanza elevato.

In letteratura sono riportati diversi episodi di questo tipo. Fate pero’ attenzione ad una cosa. Il fenomeno delle megacriometeore non deve essere confuso con la caduta di blocchi di ghiaccio staccati dagli aerei di linea.

Cerchiamo di capire meglio questo punto.

A causa della basse temperature, possono formarsi blocchi di ghiaccio piu’ o meno estesi sulle ali degli aerei. Molto spesso, in fase di atterraggio, l’innalzamento della temperatura dovuta all’abbassamento di quota, puo’ far staccare questi blocchi che possono arrivare fino a terra. In questo contesto, molti episodi sono stati registrati infatti in zone vicine agli aeroporti e sottostanti le normali rotte commerciali.

Una delle differenze principali tra le criometeore e i blocchi provenienti dagli aerei e’ nel colore del ghiaccio. Mentre nel primo caso si tratta di ghiaccio “pulito” e bianco, nel secondo si evidenzia una colorazione bluastra dovuta ai disinfettanti e ai solventi utilizzati nella pulizia dei velivoli.

Tornando dunque alle criometeore, capite bene che anche questo nome e’ in realta’ improprio. Non si tratta di oggetti provenienti dallo spazio, ma dalla tropopausa. Il nome “meteore” venne inserito alle prime osservazioni del fenomeno dal momento che questi oggetti, a causa del cratere lasciato in terra, erano stati confusi con meteoriti.

Per quanto riguarda le dimensioni, sono stati trovati blocchi con pesi variabili tra il mezzo kilogrammo e i due quintali. Il caso piu’ eclatante e’ proprio di una criometeora rinvenuta in Brasile e dal peso di ben 220 Kg.

Per completezza, vi riporto anche qualche articolo di giornale degli anni passati, con esempi analoghi accaduti in Italia:

Repubblica 2007

Corriere 2008

Come potete facilmente immaginare, la caduta di un blocco di ghiaccio, se avviene in una zona popolata, puo’ causare danni materiali a macchine ed abitazioni, sperando ovviamente che non finisca sulla testa di un ignaro passante.

Concludendo, il fenomeno delle magacriometeore non e’ ancora del tutto spiegato dalla scienza. I punti fermi sono che non si tratta di fenomeni spaziali, ma molto probabilmente generati nella nostra tropopausa. Fenomeni analoghi a quello accaduto in Marocco sono stati registrati in diverse parti del mondo, anche negli anni passati. Dunque, nessun fatto straordinario e’ accaduto in Marocco e assolutamente non e’ da vedere come un segnale premonitore di qualcosa che potrebbe accadere.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

 

 

 

 

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Misteriosi pilastri di luce?

11 Dic

Piu’ volte, in questo blog, abbiamo parlato di fenomeni apparentemente strani, che molto spesso vengono utilizzati da siti catastrofisti come un chiaro segnale della prossima fine del mondo.

Di argomenti di questo tipo, ne abbiamo ad esempio parlato raccontando dei suoni dell’apocalisse, delle nuvole di forma particolare apparse in qualche angolo del mondo o di strani oggetti visti in prossimita’ del Sole:

I misteriosi suoni dell’Apocalisse

Di nuovo i suoni dell’apocalisse

Una nuvola che fa pensare alla fine del mondo

Altra strana nube, questa volta in Giappone

Altra strana nube a Tulsa

Strano arcobaleno a Conca della Campania

Scoperta nuova nuvola?

Missile vicino al Sole?

Tutte, e dico tutte, le volte, analizzando questi fenomeni, ci siamo resi conto che in realta’ non c’era assolutamente nulla di nuovo o di non conosciuto dalla scienza. Semplicemente, vengono presi eventi non standard, cioe’ non proprio manifestabili tutti i giorni, per far credere che qualcosa di strano sia in corso a livello naturale.

In questi ultimi giorni, un presunto nuovo fenomeno naturale sta facendo parlare molti siti catastrofisti che ovviamente vogliono far credere che sia in corso qualcosa di straordinario.

Come forse avrete gia’ letto in qualche sito, ma sicuramente questi articoli verranno rimbalzati nei prossimi giorni su molti forum predisposti al copia/incolla, in diverse parti del mondo si starebbero manifestando i cosiddetti “pilastri di luce”, misteriosi fasci luminosi che appaiono improvvisamente all’orizzonte e che salgono verso il cielo.

Eccovi un esempio delle immagini che trovate in rete in questi giorni:

Foto di pilastri di luce apparsi in diverse parti del mondo

Foto di pilastri di luce apparsi in diverse parti del mondo

Devo dire che artisticamente, e dal punto di vista fotografico, si tratta di un fenomeno molto suggestivo. E’ necessario premettere che si tratta di foto reali, scattate in diverse parti del mondo, soprattutto nell’ultimo periodo.

Come potete facilmente immaginare, e come premesso, sul web si legge che questi fasci sarebbero una manifestazione esclusivamente degli ultimi giorni e indicherebbero un chiaro segnale alla ormai prossima fine del mondo. Alcuni, devo dire dotati di una buona fantasia, vedrebbero in questi pilastri dei segnali divini o delle strade utilizzabili per l’ascensione verso nuovi mondi o verso civilta’ aliene molto avanzate.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo? Purtroppo, solo le foto.

Anche in questo caso, si tratta di un fenomeno molto ben conosciuto dalla scienza e molto spesso anche da fotografi professionisti che a volte si trovano a dover combattere questo effetto. Ovviamente nessun sito catastrofista vi dice di cosa si tratta in realta’, ma trovate solo titoli pomposi e articoli pieni di enfasi. Il tutto sempre condito dalla solita argomentazione che “la scienza non sa di cosa si tratta” e che “i ricercatori stanno cercando di dare una spiegazione a questo misterioso effetto”.

Niente di piu’ falso.

In termini tecnici, questo effetto e’ noto proprio come “pilastro di luce” o anche “colonna di luce”, dall’inglese “light pillar”.

A cosa e’ dovuto?

Come sappiamo bene, in atmosfera possiamo trovare gocce d’acqua. Se la temperatura e’ bassa, alcune di queste gocce possono trasformarsi in cristalli di ghiaccio.

Fin qui tutto bene.

Ora, immaginate di avere una sorgente di luce di fronte a voi bassa in angolo, cioe’ radente al vostro orizzonte. Se i cristalli di ghiaccio sono paralleli al terreno, e’ possibile che a causa della riflessione della luce sul ghiaccio, la sorgente di luce puntiforme appaia allargata formando un fascio esteso. Data l’orientazione dei cristalli, e’ evidente che i fasci di luce cosi’ formati avranno una direzione verticale, cioe’ rivolta verso il cielo.

Per meglio comprendere la causa dei pilastri di luce, possiamo far riferimento a questa immagine:

Meccanismo ottico di formazione dei light pillar

Meccanismo ottico di formazione dei light pillar

Come vedete, la luce emessa dalla sorgente a terra, viene riflessa sul ghiaccio e l’osservatore, sempre a terra e lontano dalla sorgente, vede in cielo una linea luminosa estesa verso l’alto. Questo e’ esattamente il meccanismo alla base dei “light pillar”.

Ora, perche’ proprio in questi ultimi giorni si stanno riportando testimonianza di pilastri di luce?

La spiegazione e’ molto piu’ semplice di quanto si creda. Come abbiamo visto, per poter formare i pilastri e’ necessario che ci siano molecole d’acqua in atmosfera e che queste vengano ghiacciate. Quale momento migliore di un bel piovoso inizio inverno? Come potete capire, la spiegazione del fenomeno e’ proprio stagionale. Le basse temperature permettono il congelamento dell’acqua in atmosfera creando le condizini adatte per il fenomeno.

A questo punto, facciamo un esercizio semplice. Andiamo a rivedere le foto pubblicate prima e capiamo l’origine dei pilastri. Come vedete subito, in 3 foto su 4, la sorgente della colonna luminosa e’ il Sole basso all’orizzonte. Il tramonto e’ infatti uno dei momenti migliori per poter osservare fenomeni di questo tipo. Quando il Sole e’ basso, intorno agli 8-10 gradi all’orizzonte, si hanno le condizioni ottimali per la formazione dei pilastri. Vista l’alta probabilita’ di questi fenomeni, molto spesso ci si riferisce a questi chiamandoli proprio “sun pillar” per indicare che la sorgente e’ il Sole stesso.

Nella quarta foto invece, i numerosi pilastri visibili, sono dovuti a diverse sorgenti luminose poste dietro all’abitazione in primo piano. Come vedete, la foto e’ stata scattata da una posizione praticamente parallela al terreno e dunque alla stessa altezza delle sorgenti di luce che provocano i pilastri.

Quest’ultimo esempio in particolare, ci dimostra che la formazione dei pilastri di luce puo’ essere provocata indipendentemente sia da sorgenti naturali, come il Sole, che da sorgenti artificiali.

Dunque? Cosa c’e’ di particolare e misterioso in questi fenomeni?

Alla luce di quanto dimostrato, assolutamente nulla. Anche in questo caso, si tratta di fenomeni ben conosciuti dalla scienza e che di certo non hanno fatto la loro apparizione negli ultimi giorni.

Forse, sarebbe il caso che molti siti catastrofisti prima di pubblicare certe notizie, provassero a documentarsi o, come in questo caso, a studiare un po’ di ottica, tra l’altro molto semplice poiche’ basata solo sulla riflessione della luce, fenomeno noto praticamente a tutti.

Come sempre raccomandiamo, non credete ai titoli sensazionalistici che trovate in rete. Molto spesso, la spiegazione di alcuni fenomeni e’ molto piu’ semplice di quanto vorrebbero farvi credere. Come capite bene, un’analisi scientifica e profonda delle profezie del 2012, ci consente di parlare di scienza e di affrontare argomenti molto spesso poco noti e che possono aumentare il nostro bagaglio culturale indipendentemente dal 21 Dicembre. Per partire dall’analisi delle profezie del 2012, ma soprattutto per leggere un libro di divulgazione della scienza, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.