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L’esperimento di Ferlini e la barriera magnetica

4 Mag

Solo qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo specifico sul cosiddetto “effetto Hutchinson”:

Effetto Hutchinson: realta’ o bufala?

Come visto, i fenomeni descritti in questa esperienza, che spaziano dalla levitazione alla fusione di oggetti con rilascio di energia, sarebbero provocati dalla sovrapposizione di onde elettromagnetiche in zone precise dello spazio. Nel descrivere queste esperienze, abbiamo mostrato un notevole scetticismo dettato dalla particolarita’ dei fenomeni descritti ma, soprattutto, dal fatto che l’autore stesso di questi esperimenti abbia piu’ volte dichiarato di non essere piu’ in grado di ripetere tali effetti. Ci tengo a sottolineare che la mia posizione di scettico non e’ affatto per partito preso. Come sapete, e come detto molte volte, tutti dobbiamo essere aperti a fenomeni sconosciuti e anche apparentemente assurdi purche’, come la scienza insegna, questi possano essere ripetuti da chiunque, in qualsiasi parte sotto le condizioni descritte. Solo se questo avviene possiamo considerare il metodo scientifico soddisfatto e vedere a tali nuovi fenomeni con gli occhi della scienza.

Riprendo quanto detto in questo articolo, perche’ ora vorrei raccontarvi un altro presunto esperimento che solo qualche giorno fa e’ stato richiamato da alcuni siti complottisti, sempre con il solito scopo di denigrare la scienza ufficiale e tacciarla di non voler approfondire cio’ che e’ fuori dai suoi dettami. Parlaimo questa volta del cosiddetto esperimento di Ferlini sulla barriera magnetica.

Chi e’ costui? In cosa consiste l’esperimento?

Se provate ad informarvi in rete, troverete solo una moltitudine di articoli che riprendono pari pari quanto descritto da Ferlini in un libro da lui stesso pubblicato e intitolato appunto “La barriera Magnetica”. In questo libro Ferlini descrive una serie di esperimenti che avrebbe condotto, dapprima in solitudine e poi con un gruppo di collaboratori, studiando i campi magnetici.

Prima di raccontarvi gli esperimenti, e’ importante, come vedremo dopo, dire che Ferlini inizio’ la sua carriera studiando l’antico Egitto e la costruzione delle Piramidi. In particolare, cio’ che interessava Ferlini era la possibilita’ che strani fenomeni fisici potessero accadere dentro o in prossimita’ delle piramidi a causa di soluzioni appositamente inserite durante la costruzione di questi imponenti monumenti.

Premesso questo, Ferlini racconta che un giorno giocherellando con due calamite si accorse che avvicinando i poli opposti, poco prima che questi entrassero in contatto, la zona di spazio appariva leggermente offuscata come se qualcosa di particolare accadesse al volume d’aria tra i poli stessi. Incuriosito da questo fenomeno che non riusciva a spiegare, Ferlini decise di costruire un esperimento piu’ in grande in modo da accentuare l’effetto. L’esperienza da lui realizzata, e sempre raccontata nel suo libro, prevedeva la disposizione di 4 grandi magneti di diverse tonnellate disposti con i poli opposti vicini. Ecco uno schema dell’apparato:

Disposizione dei 4 magneti nell'esperimento di Ferlini

Disposizione dei 4 magneti nell’esperimento di Ferlini

Come vedete ci sono 4 magneti a ferro di cavallo disposti con i poli Nord-Sud alternati tra loro. Dalle prime osservazioni con i piccoli magneti, Ferlini racconta di aver osservato questa deformazione dello spazio solo poco prima che i poli entrassero in contatto a causa dell’attrazione magnetica. Per poter osservare questo effetto nell’esperimento piu’ grande, Ferlini monto’ le calamite su appositi sostegni che permettevano un movimento a passi molto sottili. In questo modo era possibile avvicinare molto lentamente i poli grazie a dei fermi studiati per opporsi all’attrazione.

Bene, cosa accadde con questo esperimento?

Leggendo sempre dal libro di Ferlini, quando i magneti arrivarono nel punto preciso in cui si innescava il fenomeno, accadde qualcosa di incredibile. Nella stanza si diffuse una nebbiolina azzurra con un odore acre. Da queste proprieta’ organolettiche, i presenti capirono che si trattava di ozono. Ma non accade solo questo, la zona di spazio compresa tra i magneti, che questa volta al contrario del primo caso era molto estesa, venne deformata da questo effetto sconosciuto mai osservato prima. Ferlini, che indossava una maschera antigas per non respirare l’ozono, incuriosito da questo fenomeno, si avvicino’ al contrario dei suoi collaboratori che rimasero a distanza di sicurezza. Quando si trovo’ in prossimita’ del punto, i collaboratori videro Ferlini scomparire dalla stanza. La nebbiolina presente inizio’ lentamente a diradarsi assumendo diversi colori e solo dopo che scomparve le persone presenti videro Ferlini riapparire sprovvisto della maschera che portava prima di avvicinarsi.

Dove era finito Ferlini?

Come raccontato nel suo libro, Ferlini si ritrovo’ in Egitto, ma non nel momento dell’esperimento bensi’ al tempo in cui le piramidi erano in costruzione. Vide gli schiavi che alzavano i grandi blocchi e le piramidi cosi’ come erano quando vennero realizzate. Perche’ proprio in quel preciso punto ed in quell’epoca? Ferlini penso’ che questo strano effetto, da subito ribattezzato “barriera magnetica”, fosse un portale creato dalla forza magnetica in grado di interagire con le onde cerebrali. Come anticipato, la carriera di Ferlini inizio’ con lo studio delle piramidi e quindi la barriera magnetica era in grado di interagire con gli impulsi creati dal cervello umano realizzando viaggi nel tempo in zone ed epoche dove il soggetto voleva, anche solo inconsciamente, viaggiare.

Bene, questo e’ l’esperimento di Ferlini e questa sarebbe la barriera magnetica che lui descrive nel suo libro.

Ora posso dire la mia? Premetto, come anticipato all’inizio dell’articolo, che non voglio essere scettico di principio ma analizzando quanto viene raccontato capite bene come una verifica di queste affermazioni sarebbe, ed e’, facilmente attuabille ma, soprattutto, facilmente smentibile. Ovviamente, sui soliti siti complottisti trovate scritto che mai nessuno ha mai voluto realizzare l’esperimento di Ferlini o anche che in realta’ e’ utilizzato normalmente in alcuni grandi centri di ricerca anche se alle persone comuni non ne viene data notizia.

Prima di tutto, vi ricordo che non stiamo parlando di esperimenti impossibili da realizzare ne che richiedono strumentazione particolare. Come detto, nella prima esperienza, Ferlini si sarebbe accorto di questo fenomeno semplicmente osservando due calamite che si attraevano. Avete mai visto due calamite? Ci avete mai giocherellato? Avete mai notato una distorsione dello spazio prima che queste si attacchino a causa della forza di attrazione? Ovviamente credo che la risposta a queste domande sia quanto meno scontata.

Vi faccio notare anche un altro particolare. Prendiamo un sito qualsiasi:

Sito vendita magneti

15 euro al pezzo, ne servono 4, quattro viti senza fine per realizzare un movimento a piccoli passi, qualche bullone di supporto, con meno di 100 euro avete realizzato l’esperimento di Ferlini. Non avrete magneti da tonnellate per poter fare un viaggio nel tempo, ma sicuramente dovreste essere in grado di osservare una bella distorsione dello spazio e, se siete fortunati, anche una bella nebbiolina di ozono nella stanza. Cercando informazioni sulla rete, ho trovato diversi forum in cui gruppi di persone, anche se sconsigliate da altre, si sono dichiarate pronte a mettere in piedi l’esperimento per dimostrarne la corretteza. La cosa simpatica e’ che dopo una lunga discussione “lo faccio”, “non lo fare perdi tempo”, “no lo faccio, chi mi aiuta?”, ecc., nessuno, e dico nessuno, ha il coraggio di tornare e dire che il suo esperimento e’ stato un flop. Nonostante questo, di tanto in tanto, qualche simpatico sito ritira fuori questa storia come se fosse una novita’ assoluta. Che ci volete fare, in tempo di magra di catastrofi e complotti, ogni cosa e’ buona per cercare di accaparrarsi qualche visita sul sito.

Giusto per concludere, e per togliere ogni dubbio, il magnetismo e’ noto da tantissimo tempo. Gia’ ai tempi del greco Talete, che descrive il fenomeno, era noto che un materiale, la magnetite, era in grado di attirare limatura di ferro. Oggi, possiamo disporre di campi magnetici molto elevati per applicazioni di ricerca. Per farvi qualche esempio, il campo magnetico all’interno dell’esperimento ATLAS del CERN, si proprio quello della scoperta dell’Higgs insieme a CMS, e che viene utilizzato per curvare le particelle cariche, ha un’intensita’ di 2 Tesla, cioe’ circa 100000 volte il campo magnetico terrestre. Pensate sia tanto? Ci sono laboratori al mondo che si occupano proprio di studiare i campi magnetici cercando, per ricerca e applicazioni, di trovare materiali nuovi da poter essere utilizzati per creare campi magnetici sempre piu’ intensi. Un esempio? Nel “High Field Magnet Laboratory” in Olanda, si e’ raggiunto il valore di 38 Tesla con un sistema “economico” da soli 1.5 milioni di dollari. Questo pero’ non e’ ancora il record assoluto, anche se il laboratorio detiene il record come rapporto intensita’/prezzo, dal momento che il guiness dei primati per il campo magnetico piu’ intenso e’ del Magnet Lab della California:

Magnet Lab

dove si e’ raggiunto il valore di 45 Tesla con un sistema molto complesso da ben 15 milioni di dollari.

Ora, ragioniamo insieme, secondo voi se esistesse questo effetto “barriera magnetica” dovuto all’attrazione dei poli, nessun altro se ne sarebbe accorto, magari con un sistema in grado di generare un campo ben piu’ intenso rispetto a quello di una semplice calamita a ferro di cavallo?

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Medjugorje: la statua che si illumina

1 Ott

Sul forum di Psicosi 2012:

Psicosi 2012, forum

e’ stato postato un argomento molto interessante e che merita una spiegazione piu’ precisa. Come forse avrete letto dalla rete o sui giornali, in questi giorni si sta discutendo moltissimo di un nuovo presunto miracolo avvenuto a Medjugorje.

Ogni qual volta si vanno a toccare questi argomenti, si rischia di scontrarsi con l’opinione dei credenti che vedono un ragionamento su fatti del genere come un voler attaccare razionalmente qualcosa che razionale non e’, cioe’ la fede. Lungi da me mettere in discussione il credo che ognuno di noi puo’ avere. Il messaggio che vorrei far passare e’ che un approccio scientifico puo’ aiutarci a smascherare tante bufale che si sono rincorse negli anni, lasciando invece in maggior evidenza i fatti meno noti, a cui la scienza non riesce a dare una spiegazione, ammesso che questa ci sia.

Fatto questo doveroso preambolo, vediamo cosa riguarda il nuovo miracolo. Nella casa natale della veggente Vicka Ivankovic, uno dei 6 nomi storici legati alle visioni di Medjugorje, una statua della Madonna avrebbe iniziato ad illuminarsi in modo non spiegabile. Il fenomeno sarebbe iniziato solo pochi giorni fa e, come potete facilmente immaginare, ha gia’ richiamato pellegrini da ogni parte del mondo. Come potete leggere in rete, c’e’ addirittura chi parla di 15000 visitatori in pochi giorni venuti per vedere la luce anomala emanata dalla statua.

Prima di continuare, vi ricordo che di Medjugorje abbiamo gia’ parlato in questo post:

Apparizioni mariane e miracolo del Sole

dove, soprattutto, abbiamo ricordato che ad oggi queste apparizioni non sono ufficialmente riconosciute dalla Chiesa. Questo non per partire prevenuti, ma solo per spiegare il campo in cui andiamo a muoverci.

Detto questo, la statua in questione, che come detto si trova nella casa natale della veggente, e’ posizionata all’interno di una sala in cui la veggente stessa racconta di aver avuto molte visioni. Si tratta di una statua della Madonna di Lourdes regalata alla veggente circa 30 anni fa da una, come riportato dalle fonti, coppia di italiani che erano andati in visita quando si cominciava a parlare di apparizioni mariane sul posto.

Come sarebbe avvenuto il miracolo? Qualche giorno fa, un gruppo di italiani sarebbero andati in pellegrinaggio nella casa e si sarebbero fermati a pregare di fronte alla statua. Una volta terminata l’operazione, spegnendo la luce nel momento di uscire, si sarebbero accorti di questa luce proveniente dalla statua. Come anticipato, si tratterebbe di una luce molto intensa, in grado di illuminare l’intera stanza. Dopo poco pero’, la luce sarebbe diminuita di intensita’, ma rimanendo sempre visibile. Dopo questa prima manifestazione, la luce sarebbe apparsa a molti fedeli e non manca certo chi parla addirittura di luce accecante o la cui intensita’ aumenta in base al numero delle perghiere fatte.

Prima precisazione. Come spesso avviene in casi di questo tipo, nel giro di poco tempo la rete si riempie di testimonianze false e prove artefatte. Perche’ dico questo? Una delle poche foto in circolazione e’ questa:

La foto reale della statua della Madonna illuminata

La foto reale della statua della Madonna illuminata

Come riportato dai testimoni, per osservare la luce sarebbe necessario spegnere l’illuminazione della stanza e, anche in queste condizioni, sarebbe molto difficile riuscire a fotografare il fenomeno.

Tornando a noi, come vedete la luce emessa dalla statua e’ di un colore verdino, tendente al fosforescente. In alcuni siti si parla invece di luce rosa e si mostrano foto come questa:

Foto falsa con colori rosa

Foto falsa con colori rosa

in cui la luce e’ visibile anche in pieno giorno. Si tratta di foto false, che non ritraggono il fenomeno di questi giorni.

Analogamente, trovate poi chi, con buona maestria, ha ben pensato di amplificare la luce utilizzando programmi di grafica e riporta foto come questa:

Foto falsa con colori accentuati

Foto falsa con colori accentuati

con colori assolutamente non naturali e ottenuti solo grazie all’elaborazione digitale delle foto originali.

Bene, detto questo, cerchiamo di ragionare su quanto riportato. Prima cosa, come detto, il fenomeno sarebbe visibile spegnendo l’illuminazione della stanza e sarebbe divenuto visibile anche la prima volta mentre si spegneva la luce. Questo, insieme al colore osservato nella foto originale, ci spinge a pensare ad una fosforescenza della statua. Come sapete bene, il fenomeno della foforescenza e’ tipico di alcune sostanze che si caricano alla luce e poi emettono radiazione visibile anche in assenza di illuminazione. Al contrario della fluorescenza, che e’ un fenomeno di emissione istantanea, la fosforescenza puo’ avvenire anche diverso tempo dopo che la sostanza chimica e’ stata caricata alla luce. Colore caratteristico di questo fenomeno e’ appunto il verdino “fosforescente”. Secondo alcuni siti, il fenomeno potrebbe essere stato innescato cospargendo la statua di vernice fosforescente, acquistabile a buon mercato in qualsiasi negozio di ferramenta o di modellismo. Le parti che non risulterebbero accese nella foto, non sarebbero state cosparse di vernice.

Questa e’ una spiegazione logica e che deve essere tenuta in considerazione. Ovviamente, in questa discussione vorrei evitare di pensare che tutte le foto in rete, insieme alle tante testimonianze che si trovano, siano tutte false o spinte da “isteria collettiva”.

Secondo me, un’altra spiegazione possibile potrebbe invece essere data dalle parole addirittura di Padre Livio, direttore di Radio Maria. Secondo quanto riportato, anche padre Livio avrebbe una statua del tutto analoga a quella contenuta nella casa e l’illustre fonte riporta che anche la sua statua emana una fioca luce fosforescente. A differenza di quella del miracolo, la statua del direttore avrebbe sempre emanato questa luce.

Attenzione, avete presenti quelle statuine che si possono comprare come souvenir e che se messe al buio, dopo essere state caricate con la luce, emettono una fosforescenza? Bene, un’altra possibile spiegazione potrebbe essere proprio questa. Immaginiamo questa situazione, quando i pellegrini vanno nella casa per pellegrinaggio e preghiera, sicuramente si troveranno in condizioni di luce accesa. Potrebbe darsi che nessuno prima di oggi abbia notato la debole fosforescenza visibile quando si spegne la luce. Al contrario, la statuina potrebbe essere stata spostata nella stanza, consentendo di esporla per piu’ tempo ai raggi solari. In questo caso, e’ naturale pensare che la luce emessa per fosforescenza sia molto piu’ intensa di quella precedente, magari neanche visibile.

Detto questo, sempre Padre Livio afferma con certezza che l’avvenimento non e’ in nessun modo legato a Dio o ad un miracolo. Esiste anche secondo il prelato una spiegazione scientifica che deve essere trovata. Analogamente, i veggenti di Medjugorje, costantemente testimoni di apparizioni mariane, non riportano in nessun caso parole della Madonna in relazione alla statua che si illumina. Come e’ scontato pensare, se si trattasse di un miracolo, ci si aspetterebbe un messaggio della Vergina che ci invita a riflettere sul miracolo o comunque a prenderlo in maggiore considerazione.

Detto questo, capire l’origine del fenomeno sarebbe in realta’ molto facile. Per prima cosa, basterebbe fare delle semplici analisi sulla superficie della statua per vedere se e’ stata applicata una vernice fosforescente. In questo caso, sarebbe molto semplice determinare, in base all’invecchiamento, da quanto tempo la vernice s itrova nei punti specifici. Questo potrebbe essere sufficiente anche per capire se si tratta di una truffa odierna o di un fenomeno mai notato prima, ma che e’ tipico del manufatto. Eseguire queste analisi sarebbe, come detto, molto facile e assolutamente chiarificatore. Purtroppo, non credo che questa cosa verra’ fatta. I mal pensanti possono credere che il motivo sia che c’e’ una truffa sotto, altri possono pensare che la scienza sia nemica della fede. Personalmente, non sono molto fiducioso che queste analisi verranno fatte e questo non fara’ altro che alimentare il sospetto nei confronti del presunto miracolo.

Prima di chiudere, vi ricordo nuovamente che la Chiesa non ha ufficialmente accettato i fatti di Medjugorje come di natura divina. Benedetto XVI ha istituito una commissione di inchiesta per far luce sulla questione e anche il nuovo Papa Francesco ha chiesto che ci siano delle anticipazioni sui risultati in modo da dare una risposta ai fedeli. Prima di chiudere, vi voglio riportare una testimonianza a mio avviso molto significativa. Quando iniziarno le prime apparizioni, Pavao Zanic, vescovo proprio della diocesi di Mustar defini’ le apparizioni come “la piu’ grande bufala della storia della Chiesa”. Anche in questo caso, non stiamo parlando di un laico o di un fautore delle scienze, bensi’ di un uomo di Chiesa.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Autocombustione umana, non solo al cinema

14 Ago

Su tutti i maggiori quotidiani e siti internet, in questi giorni  si parla incessantemente della storia di un bambino indiano probabilmente affetto da una rarissima malattia. Senza dilungarci troppo in dettagli che sicuramente avete gia’ letto, questa e’ la storia del piccolo Rahul, un bimbo indiano di soi 2 mesi e mezzo, che sarebbe gia’ stato ricoverato quattro volte per presunti casi di autocombustione. Come riportato dai medici, in tutte le occasioni il bimbo ha subito ustioni su diverse parti del corpo e i medici non risceono ad individuare la causa degli accaduti.

Come spesso avviene, molti giornali si dilungano in inutili chiacchiere cercando principalmente la spettacolarizzazione della notizia, soprattutto durante l’estate in cui le notizie di politica, gossip ed economia scarseggiano.

Nel nostro caso, senza voler speculare sulla notizia, quanto accaduto ci permette di parlare proprio della presunta “autocombustione umana”, che spesso trovate indicata anche come SHC, cioe’ “spontaneus human combustion”. Molti pensano che casi del genere siano solo delle leggende metropolitane o casi fantastici raccontati al cinema. Al contrario invece, negli ultimi 300 anni si sono registrati circa 200 presunti casi di SHC nel mondo.

Qual e’ l’origine di questa malattia? Esistono prove mediche a sostegno della sua esistenza?

Per rispondere a queste domande, e’ necessario fare delle considerazioni un po’ piu’ ampie. Prima di tutto, quando si parla di autocombustione, questo termine e’ leggermente fuorviante. Non dovete pensare ad un essere umano che da un momento all’altro prende fuoco senza un’apparente causa. In casi di questo tipo, e’ sempre presente un innesco esterno. Quello che deve essere compreso e’ invece il combustibile in grado di alimentare la fiamma. Come riportato in letteratura, nei casi di SHC documentati, molto spesso rimangono solo piccole parti intatte del corpo della persona. In alcuni casi, si racconta invece di arti o interi pezzi del corpo rimasti misteriosamente interi, mentre il resto del corpo e’ ormai ridotto in cenere.

Altro aspetto che ha contribuito a creare molte leggende sull’autocombustione umana e’ il fatto che in casi di questo tipo, magari avvenuti all’interno di abitazioni, gli oggetti della stanza non vengono bruciati, mentre il corpo e’ stato completamente arso. In alcune testimonianze, si parla di moquette bruciata in corrispondenza del corpo o di oggetti in plastica ammorbiditi dalle alte temperature.

Proprio questi aspetti sono quelli che creano maggior curiosita’. Nei forni per la cremazione, si utilizzano temperature prossime ai 1000 gradi per ridurre il corpo in cenere. Questi valori sono necessari affinche’ il processo sia molto rapido. Se anche volessimo ottenere lo stesso risultato in tempi piu’ lunghi, non potremmo comunque scendere sotto valori intorno ai 500-600 gradi. Con temperature del genere, appare dunque del tutto strano come gli oggetti della stanza non siano bruciati durante la combustione.

Ovviamente, salteremo tutta la parte relative alle cause paranormali della SHC. Come potete facilmente immaginare, non manca chi parla di possessioni demoniache, strani fenomeni elettromagnetici che innescherebbero la combustione o anche castigo divino per punire i peccatori. La cosa incredibile e’ che c’e’ chi, ancora oggi, pensa che queste potrebbero essere le cause dall’autocombustione.

Detto questo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Vi dico subito che esistono alcuni studi scientifici su questo argomento, ma una risposta chiara ed univoca non e’ ancora stata data.

Secondo molte fonti, l’autocombustione umana non sarebbe assolutamente possibile. I casi documentati sarebbero invece spiegabili con la cosiddetta teoria della “candela inversa”. Come trovate in letteratura, molti dei casi riportati riguardano persone sovrappeso e fumatrici. Secondo questa interpretazione, l’innesco potrebbe essere avvenuto per cause, diciamo, di routine a causa della sigaretta accesa, mentre la combustione sarebbe stata alimentata dal grasso corporeo. Mi spiego meglio, i vestiti possono impregnarsi di grasso comportandosi come uno stoppino che avvolge il corpo. Una volta accesa la fiamma, le temperature sviluppate sciolgono il grasso corporeo alimentando ancora di piu’ la combustione. Possibile che nessuno si sia accorto che stava prendendo fuoco? Secondo questa interpretazione, in molti casi si parlerebbe di persone che hanno assunto sonniferi prima di bruciare.

Personalmente, trovo questa interpretazione un po’ forzata e un abbastanza riduttiva.

Allo stesso modo, si parla anche di persone affette da alcolismo che avrebbero subito l’autocombustione. Secondo questa interpretazione, i tessuti del corpo sarebbero intrisi di alcool a tal punto da far sviluppare la combustione, poi a sua volta alimentata dal grasso come visto in precedenza.

Possibile tutto questo?

Anche in questo caso, mi sento di dire di no. Per prima cosa, partiamo dalla notizia iniziale. Non credo che si possa parlare di alcolismo o di obesita’ in un bimbo di due mesi e mezzo. Capite dunque che, se vogliamo, quest’ultima notizia smentisce questa interpretazione.

A sostegno dell’obiezione ci sono anche degli studi di laboratorio condotti con carne di maiale in cui si vede come la carne non sostenga affatto la combustione anche dopo essere stata diverse ore a bagno di alcool puro. Premesso poi che per avere una concentrazione talmente alta nei tessuti, la quantita’ di alcol avrebbe gia’ ucciso il soggetto.

Quale potrebbe essere allora la spiegazione?

Secondo alcune fonti, la spiegazione sarebbe da cercare nella chetosi, cioe’ nell’errato metabolismo degli acidi grassi. In questo caso, il corpo produce un eccesso di corpi chetonici che non potendo essere smaltiti viaggiano con il sangue. Alcuni corpi chetonici molto volatili, come ad esempio l’acetone, si liberano a livello degli alveoli. Proprio per questo motivo, le persone affette da chetosi hanno un caratteristico odore dell’alito.

La chetosi si presenta in molti casi a livello infantile, con intensita’ piu’ o meno alta. Oltre ai bambini, persone affette da chetosi possono essere i malati di diabete, gli alcolisti, soggetti con diete troppo povere di carboidrati o che presentano pancreatite o problemi gastrointestinali.

E’ possibile che l’acetone produca l’autocombustione?

Analoghi studi a quelli riportati con l’alcool sono stati fatti utilizzando l’acetone. In questo caso, si parla di una sostanza con punto di ebollizione molto basso, 56 gradi centigradi, e che, come dimostrato dagli studi sulle carni animali, sarebbe in grado di provocare l’effetto riportato nei casi di autocombustione. Per quanto riguarda l’innesco, anche in questo caso si parla di sorgenti esterne o di effetto candela inverso in grado di accelerare o aumentare il processo. Sicuramente, l’alta volatilita’ dell’acetone, sarebbe compatibile con un fenomeno di bruciamento dovuto a sorgenti esterne normalmente disponibili.

L’ipotesi acetone, almeno a mio avviso, sarebbe compatibile con molti dei casi riportati in letteratura ed e’ anche sostenuta da studi medici che documentano il disturbo in grado di generarlo.

Come anticipato, ad oggi non esiste ancora una spiegazione chiara della SHC anche se l’ipotesi chetosi e’ quella maggiormente citata. Purtroppo, o per fortuna, casi del genere non sono cosi’ frequenti e proprio per questo motivo gli studi si basano su poche testimonianze, molto spesso distorte dal racconto dei presenti.

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Climatizzatore …. quanto ci costi?

6 Ago

Nell’ottica del risparmio energetico, non solo per fare un favore all’ambiente ma anche al nostro portafoglio, qualche tempo fa avevamo analizzato in dettaglio i consumi dei nostri elettrodomestici:

Elettrodomestici e bolletta

In particolare, avevamo quantificato il reale consumo dei comuni sistemi casalinghi, convertendo il tutto in termini di consumo. Come sappiamo bene, nella nostra bolletta elettrica, viene riportato un consumo in KWh, mentre le etichette e le caratteristiche degli apparecchi elettronici ci forniscono un valore in potenza, cioe’ in Watt.

Detto questo, con la calura estiva di questi giorni, vorrei riprendere questi concetti, analizzando pero’ il discorso condizionatori. Se andate in negozio intenzionati a comprare un sistema di questo tipo, vi trovate di fronte una vasta gamma di prodotti con caratteristiche diverse ma, soprattutto, la capacita’ refrigerante dei condizionatori e’ espressa in Btu/h.

Cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza, capendo meglio questi concetti.

Prima di tutto, la scelta principale che dovete affrontare e’ quella relativa alle differenze: con o senza pompa di calore, inverter o ON/OFF.

Cosa significa?

Per quanto riguarda la pompa di calore, si tratta semplicemente di condizionatori che possono riscaldare oltre a rinfrescare. Detto proprio in parole povere, lo stesso sistema e’ in grado di invertire il ciclo termico, producendo un salto positivo o negativo rispetto alla temperaratura iniziale. Detto ancora piu’ semplicemente, avete la possibilita’ di far uscire aria calda o fredda per riscaldare o rinfrescare.

Convengono questi sistemi?

Se avete un impianto di riscaldamento in casa con caloriferi, pannelli radianti, ecc, allora tanto vale comprare solo un condizionatore, cioe’ qualcosa in da utilizzare in estate per rinfrescare.

Cosa significa invece inverter o ON/OFF?

Qui spesso trovate un po’ di confusione in giro. In realta’, la distinzione e’ molto semplice. Un sistema ON/OFF funziona, come dice il nome stesso, in modalita’ accesa o spenta. Cerchiamo di capire meglio. Impostate una temperatura, il sitema si accende e comincia a buttare aria fredda. Quando la temperatura della sala e’ arrivata a quella desiderata il sistema si spegne. A questo punto, quando la temperatura si rialza, il sistema riparte e la riporta al valore impostato. Al contrario, un sistema inverter e’ in grado di modulare la potenza del compressore funzionando a diversi regimi. Se volete, mentre nel primo caso avevamo un sistema binario acceso o spento, qui c’e’ tutta una regolazione della potenza del compressore gestita da un microprocessore. Quando la temperatura si avvicina a quella impostata, la potenza del condizionatore scende riducendo i giri del compressore. In questo modo, con un piccolo sforzo, si riesce a mantenere la temperatura sempre intorno, con piccole fluttuazioni, al valore impostato.

Molto spesso, leggete che gli inverter sono migliori, garantiscono un notevole risparmio energetico, ecc. A costo di andare contro corrente, sostengo invece che questo non e’ sempre vero. Mi spiego meglio. Se avete intenzione di tenere acceso il condizionatore per diverese ore, allora il sistema inverter vi garantisce un consumo minimo, arrivati intorno al valore desiderato. Al contrario, un ON/OFF quando parte, parte sempre a pieno regime. Se pero’ avete intenzione di tenere acceso il condizionatore per poco tempo, perche’ volete accenderlo solo in determinati momenti della giornata o per un paio d’ore mentre vi addormentate, allora il sistema inverter funzionerebbe, dal momento che prendiamo tutto l’intervallo necessario ad abbassare la temperatura, esattamente come un ON/OFF, cioe’ sempre a pieno regime. In questo caso, il consumo sara’ esattamente lo stesso e non riuscirete assolutamente a rientrare della maggiore spesa necessaria all’acquisto di un inverter.

Un commerciante onesto dovrebbe sempre chiedere il funzionamento richiesto al condizionatore e consigliare la migliore soluzione.

Detto questo, andiamo invece ai BTU/h, cioe’ questa arcana unita’ di misura con cui vengono classificati i condizionatori.

BTU sta per British Thermal Unit ed e’ un’unita’ di misura anglosassone dell’energia. Come viene definita? 1 BTU e’ la quantita’ di calore necessaria per alzare la temperatura di una libbra di acqua da 39F a 40F, cioe’ da 3.8 a 4.4 gradi centigradi. Come capite anche dalla definizione, e’ un’unita’ di misura del lavoro, che nel Sistema Internazionale e’ il Joule, che utilizza solo unita’ anglosassoni.

Perche’ si utilizza?

In primis, per motivi storici, poi perche’, per sua stessa definizione, indica proprio il calore necessario per aumentare, o diminuire, la teperatura di un volume di un fluido, in questo caso acqua.

Bene, ora pero’ sui condizionatori abbiamo i BTU/h. Questa indica semplicemente la quantita’ di BTU richiesti in un’ora di esercizio. Possiamo convertire i BTU/h in Watt dal momento che un lavoro diviso l’unita’ di tempo e’ proprio la definizione di potenza. In questo caso:

3412 BTU/h –> 1KW

A questo punto, abbiamo qualcosa di manipolabile e che e’ simile all’analisi fatta parlando degli altri elettrodomestici.

Compriamo un condizionatore da 10000 BTU/h e questo equivale ad un sistema da 2.9KW. Quanto ci costa tenerlo acceso un’ora? In termini di bolletta, in un’ora consumiamo 2.9KWh. Se assumiamo, come visto nel precedente articolo, un costo al KWh di 0.20 euro, per tenere acceso questo sistema servono 0.58 euro/h.

0.58 euro/h? Significa 6 euro per tenerlo acceso 10 ore. In un bimestre estivo, questo significherebbe 360 euro sulla bolletta?

Questo e’ l’errore fondamentale che spesso viene fatto. Il valore in KWh calcolato e’ in realta’ quello necessario per rinfrescare, o riscaldare se abbiamo la pompa di calore, il nostro ambiente. Quando comprate un condizionatore, c’e’ anche un ‘altro numero che dovete controllare, il cosiddetto EER, cioe’ l’Energy efficiency ratio. Questo parametro indica semplicemente l’efficienza elettrica del sistema quando questo lavora in raffreddamento. Analogamente, per i condizionatori con pompa di calore, trovate anche un indice COP che invece rappresenta il rendimento quando si opera in riscaldamento.

Detto proprio in termini semplici, quando assorbite 1 KWh dalla rete, il condizionatore rende una quantita’ pari a 1KWh moltiplicato per il EER. Facciamo un esempio. Valori tipici di EER sono compresi tra 3 e 5. Se supponiamo di comprare un condizionatore con EER pari a 4, per ogni KWh assorbito dalla rete, il sistema ne fornisce 4 sotto forma di energia frigorifera.

Se adesso riprendiamo il calcolo di prima, dai valori inseriti, se il nostro condizionatore ha un EER pari a 4, per tenerlo acceso un’ora spenderemo:

0.58/4 = 0.15 euro

Se confrontiamo questi valori con quelli degli altri elettrodomestici visti nell’articolo precedente, ci rendiamo conto che il condizionatore e’ un sistema che “consuma” molta energia.

Ultima considerazione, fino a questo punto abbiamo parlato di BTU/h, prendendo un numero a caso di 10000. In commercio trovate sistemi con valori tra 5000 e 30000, o anche piu’, BTU/h. Volete rinfrescare una camera, che condizionatore dovete prendere?

In realta’, la risposta a questa domanda non e’ affatto semplice. Come potete immaginare, la potenza del sistema che dovete prendere dipende prima di tutto dalla cubatura dell’ambiente, ma ache da parametri specifici che possono variare molto il risultato: superficie vetrata ed esposizione, superficie di muro ed esposizione, eventuale coibentazione della stanza, se ci sono appartamenti sopra e sotto, se siete sotto tetto, ecc.

Giusto per fornire dei valori a spanne, potete far riferimento a questa tabella:

LOCALE DA CLIMATIZZARE (m²)

POTENZA NOMINALE RICHIESTA (BTU)

da 0 a 10

5000

da 10 a 15

7000

da 15 a 25

9000

da 25 a 40

12000

da 40 a 50

15000

da 50 a 60

18000

da 60 a 80

21000

da 80 a 100

24500

da 100 a 130

35000

da 130 a 160

43000

da 160 a 180

48000

da 180 a 200

65000

Come vedete, in linea di principio, per rinfrescare con un salto termico accettabile una stanza da 20 m^2, vi basta un sistema da 9000 BTU/h.

Concludendo, prima di acquistare un condizionatore, si devono sempre valutare le caratteristiche richieste dall’utilizzo che vogliamo farne e dall’ambiente in cui vogliamo utilizzarlo. Detto questo, i parametri specifici del sistema, possono far variare notevolmente il consumo effettivo del condizionatore, influendo in modo significativo sulla bolletta che poi andremo a pagare.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

2012 e sette deliranti

4 Nov

Molto abbiamo detto su questo 2012, analizzando in dettaglio le profezie e i fenomeni ipotizzati per il 21 Dicembre. Come abbiamo visto in diversi post:

La salvezza e’ vicina …. precisamente a Ceglie in Italia!

Aspettare il 21 Dicembre sui Pirenei

Dove trascorrere il 21 Dicembre

Bugarach completo? Andiamo a Torino!

molti stanno cercando di trovare un luogo sicuro dove aspettare la fine del mondo o stanno organizzando viaggi nelle terre dei Maya. Il denominatore comune di questi argomenti e’ sempre il giro d’affari che viene creato. Come ormai sappiamo bene, il mondo e’ sempre pieno di soggetti pronti a sfruttare queste ghiotte occasioni per il proprio tornaconto personale:

Homo homini lupus

A parte bunker, rifugi e viaggi, non potevano certo mancare sette o vere e proprie organizzazioni pseudo-religiose pronte ad offrire la salvezza … ovviamente in cambio di una manciata di euro!

Moltissime sono le sette che si sono formate in vista del 2012, di queste, sempre piu’ o meno organizzate, hanno attirato la mia attenzione due organizzazioni, sostanzialmente diverse, ma che presentano lo stesso punto in comune, offrire la salvezza: la polacca “Missione del Faraone” e l’italianissima “Non siamo soli”.

Le piramidi di Giza

La Missione del faraone e’ un’organizzazione, come loro stessi si definiscono, di pace, inviata sulla Terra dal pianeta Ashun della costellazione di Orione. Lo scopo della setta e’ quello di aiutare gli abitanti della Terra a prepararsi agli eventi catastrofici del 2012.

Esiste ovviamente un sito internet della Missione, purtroppo solo in polacco o in inglese:

Missione del Faraone

leggere le loro pagine e’ alquanto divertente. Trovate un’accozzaglia senza precedenti di tutte le profezie fatte sul 2012, ovviamente senza uno straccio di prova scientifica e senza lasciar intendere quale o quali profezie si avvereranno. L’unica cosa certa e’ che ci sara’ la fine del mondo e, senza un aiuto esterno, l’umanita’ non potra’ salvarsi.

La cosa piu’ intringante e’ il meccanismo di salvezza. Secondo la missione, la Terra potrebbe essere salvata attivando uno speciale schermo in grado di proteggerla da tutto cio’ che potrebbe venire dallo spazio. Per attivare lo schermo e’ necessario trovare una “chiave” custodita all’interno della Grande Piramide e che servirebbe per lanciare un segnale alla volta di Marte. Sul pianeta sarebbe localizzato il meccanismo di schermo. Questo, creando un raggio invisibile, proteggerebbe la Terra dall’esterno. Questo fantastico macchinario sarebbe gestito direttamente da re Khufu, sovrano di questa civilta’ evoluta che ci avrebbe creato milioni di anni fa.

Come potete immaginare, si tratta di tutte teorie campate in aria e completamente fuori dalla realta’. Fate attenzione pero’, anche se puo’ sembrare un sito completamente fantasioso, il suo ruolo reale lo trovate guardando i banner del sito. Insieme alla immancabile pubblicita’, sempre presente in siti di questo tipo, non poteva certo mancare il pulsante per fare donazioni. Stando a quanto si legge, le donazioni sarebbero necessarie per finanziare la ricerca della famosa chiave di cui abbiamo parlato prima. Come vedete, lo scopo c’e’ sempre!

Cambiamo invece tematica parlando della setta “Non siamo soli”. In questo caso, andiamo verso argomentazioni piu’ religiose, parlando di una vera  e propria setta nel senso stretto della parola.

Questa organizzazione e’ fondata e diretta da Giorgio Bongiovanni. Forse qualcuno di voi avra’ gia’ sentito parlare di questa persona.

Bongiovanni e’ un sedicente profeta a cui sarebbero state donate niente meno che le stigmati. Per capire meglio di cui stiamo parlando, vi segnalo anche il suo sito internet:

Giorgio Bongiovanni

Come potete leggere, Bongiovanni avrebbe addirittura rivelato il vero terzo segreto di Fatima, dal momento che, secondo lui, quello rivelato dalla Chiesa sarebbe solo una parte del vero messaggio dato dalla Madonna a Suor Lucia.

Molto interesanti sono le lettere che Bongiovanni ha inviato al papa, ai vescovi e a molte altre figure di spicco della Chiesa Cattolica. Notate che le epistole sono tutte firmate come “Giorgio Bongiovanni, stigmatizzato”.

In sostanza, Bongiovanni aspetta per il 2012 la seconda venuta in Terra di Cristo. La sua carriera di sedicente profeta inizia nei primi anni ’90 quando, di ritorno da un viaggio a Fatima, sostiene di aver ricevuto le stigmati. Inizialmente Bongiovanni si appoggia alla chiesa cattolica, come potete vedere dai suoi messaggi sul sito, di chiaro stampo cristiano.

Successivamente poi, Bongiovanni ha un cambio di rotta identificando la seconda venuta di Cristo come un arrivo di entita’ aliene. Dal 2000 in poi, la filosofia diventa molto simile a quella della “federazione galattica di luce”, di cui abbiamo avuto modo di parlare in diversi post:

La fine del mondo e’ vicina, parola della CG

4 Agosto? Avete capito male!

CG: prima dell’ascensione …

Anche Bongiovanni aspetta l’arrivo di alieni con cui dice di essere in contatto telepatico. Da questo punto in poi, i suoi messaggi diventano un misto privo di senso logico tra chiesa, religione, navi aliene e arrivi di entita’ extraterrestri confuse una volta con Gesu’, una volta con la Madonna.

Anche nel sito internet di Bongiovanni, non possono mancare una miriade di banner pubblicitari, oltre al solito tasto rapido per fare donazioni. In questo caso pero’, trovate anche una pagina ricca di tutti i suoi libri, i suoi dvd e le sue interviste, ovviamente acquistabili in formato DVD direttamente dalle sue pagine web.

Concludendo, non potevano mancare sette e organizzazioni studiate appositamente in vista del 2012. Tutti questi gruppi offrono di facciata la salvezza in vista delle catastrofi che da qui a poco ci colpiranno, ma il vero scopo e’ solo quello di alimentare il giro d’affari sul 21 Dicembre. Diffidate sempre da questi individui, pronti ad alimentare la paura delle persone per il solo profitto personale.

Per analizzare in modo scientifico le profezie del 21 Dicembre, senza creare allarmismi gratuiti, ma capendo a fondo le basi scientifiche, qualora esistano, su cui si fondano queste teorie, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.