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Luna: quanto c’e’ da scoprire!

7 Feb

Negli ultimi tempi, purtroppo o fortunatamente fate voi, i nostri amici catastrofisti e complottisti stanno vivendo un periodo di magra da notizie sensazionali. Qualcuno e’ sempre alla ricerca di una fine del mondo prossima per questo o quest’altro motivo, altri cercano ancora disperatamente Nibiru, altri poi, al solito, si lanciano nelle ipotesi piu’ arzigogolate alla ricerca della notizia bomba che quasi sempre si chiude con un flop. In questo panorama poco affascinante, non resta che buttarsi su un settore in cui c’e’ sempre qualcosa da trovare e con cui cercare di convincere le persone, l’esplorazione spaziale e le tante prove che quei cattivoni della NASA hanno nascosto evidenze che dimostrerebbero l’esistenza degli alieni.

Perche’ dico questo?

Semplice, negli ultimi giorni, molti siti hanno dato la notizia che qualcosa di nuovo e’ stato scoperto sulla Luna. Il nostro satellite, se non fosse altro per la distanza, e’ da sempre un laboratorio complottista d’eccezione. Questa volta, a far discutere ci ha pensato una foto del lato oscuro scoperta da un utente di youtube e pubblicizzata immediatamente sulla rete.

Senza perdere tempo nella presentazione, vi mostro subito la foto:

 

L'amnomalia trovata sulla superficie lunare

L’amnomalia trovata sulla superficie lunare

Come vedete, si evidenzia una struttura triangolare molto precisa, corredata da quelle che sembrerebbero due file di luci disposte a 90 gradi. Ovviamente, questa foto ha scatenato gli animi un po’ assopiti dei complottisti di tutto il mondo. Senza giri di parole, si tratta di una basa aliena costruita in quello che si chiama Mare Moscoviense. Per darvi un’idea delle dimensioni, parliamo di qualcosa con un lato di circa 200 metri misurabile tenendo in considerazione la risoluzione dell’immagine stessa.

Quella della base aliena non e’ assolutamente l’unica ipotesi e, lasciatemi dire, neanche la piu’ fantasiosa. C’e’ chi parla di tunnel di accesso ad una base sotterranea, chi di varco dimensionale, altri ancora di qualcosa costruito dall’uomo. Gia’, anche se sembra assurdo, sono in molti a creare storie strampalate sulle missioni lunari.

Prima di tutto, come sappiamo bene, c’e’ ancora chi crede che sulla Luna non ci siamo andati. Su questo punto, mi dispiace dirvelo, ma, cari complottisti, vi dovete arrendere. Come sappiamo, prova schiacciante della nostra visita sulla Luna sono gli array di CCR posizionati sulla superificie e con cui, ancora oggi, facciamo misure di distanza Terra-Luna sparando laser da terra e misurando il tempo di ritorno. Di queste tecniche, note come Lunar Laser Ranging, e dei CCR abbiamo parlato in questo articolo:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Tolta questa ipotesi, c’e’ invece chi crede epiloghi diversi per le missioni lunari. Secondo alcuni, nella celebre missione dell’Apollo 11, ci sarebbe stato anche un altro astronauta poi lasciato, come prevedeva la missione, sul nostro satellite. Questo sfortunato eroe sarebbe stato selezionato appunto per rimanere a vita sulla Luna dotato di generatori di ossigeno e cibo. Altra ipotesi affascinante e’ che invece ci siano state numerose missioni precedenti all’Apollo 11 con lo scopo di portare rifornimenti e costruire serre sul satellite.

Lasciate queste fantasiose ipotesi, torniamo alla foto da cui siamo partiti.

Di cosa si tratta?

Per poter rispondere a questa domanda, e’ necessario fare delle considerazioni pratiche. Prima cosa, da dove e’ stata estrapolata questa immagine? Come forse avrete letto, l’utente ha trovato questa anomalia utilizzando Google Moon, il software di Mountain View che consente di osservare la superificie lunare.

Lasciatemi fare una considerazione che non posso proprio risparmiarmi. Ma questi utenti della rete, come passano le loro giornate? Come spesso avviene, arriva qualcuno che mostra anomalie microscopiche sulla Terra, sulla Luna, su Marte, ecc. Ma queste persone, passano la loro vita a scartabellare archivi spaziali alla ricerca di cose strane da pubblicare in rete? Il discorso non e’ affatto banale, tra milioni di foto a cui si ha accesso mediante la rete, ogni tanto esce qualcuno che mostra cose particolari. Ma quante foto vi siete visti?

Chiusa la parentesi, parliamo della foto. Sapete come e’ costruito il programma Google Moon? Esattamente come Google Earth. Se per avere le immagini 3D delle strade Google utilizza le sue celebri “car” che scattano foto a destra e a manca, non possiamo certo pensare che il colosso del motore di ricerca abbia satelliti in giro per lo spazio che fanno foto di ogni angolo di pianeta.

Per costruire le mappe satellitari, Google utilizza vari archivi presenti in rete e fa un collage molto attento di quelli che possiamo vedere come pezzi di un puzzle. Come potete facilmente immaginare, si tratta di foto a risoluzione, luminosita’ e contrasto diversi. Per poterle affiancare si sfrutta dunque un software in grado di rendere compatibili le immagini per poi “appicicarle” una di fianco all’altra. Questo avviene in tutti i programmi di Google. Ora, come e’ noto, a volte succede che questo programma sbagli creando effetti molto curiosi. Non e’ certo una rarita’ trovare nella versione Earth paesi scomparsi, sdoppiati, strane linee che non esistono, nubi che si interrompono seguendo linee rette, ecc.

Come avrete capito, stiamo lentamente andando verso l’ipotesi piu’ plausibile per spiegare l’anomalia mostrata. Altra considerazione, se quel qualcosa che vediamo fosse veramente un manufatto reale, sicuramente sarebbe unico sulla superficie lunare o meglio, non ci sarebbero tanti oggetti simili sulla Luna.

Ora vi mostro qualche altra immagine:

Altre anomalie simili trovate su Google Moon

Altre anomalie simili trovate su Google Moon

Guardate un po’ quante basi lunari si possono trovare andando a esplorare virtualmente la superficie. Come vedete, si tratta di strutture molto simili a quella da cui siamo partiti e tutte presenti nel lato oscuro della Luna.

Dunque?

Anche in questo caso, siamo di fronte alla solita bufala pubblicizzata alla grande sulla rete per mostrare cose che non esistono. Guardando foto brulle ma ricche di sfumature delle superfici dei pianeti, e’ facile trovare qualcosa che assomigli a qualcos’altro o, come nel caso delle immagini di Google riadattate, trovare anomalie e difetti di immagine. Purtroppo, questo non e’ il primo caso e non sara’ sicuramente l’ultimo.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Ma si, pubblichiamo tutto!

12 Nov

Come sapete non mi risparmio mai quando c’e’ da accusare giornali a tiratura nazionale che si lasciano prendere dal catastrofismo. Lo faccio non per il gusto di accusarli ma perche’ penso che questa sia una pratica sbagliatissima e che puo’ portare dubbi in molte persone. Se aprite un sito dichiaratamente catastrofista dovreste, anche se non e’ cosi’ per tutti, sapere quali rischi correte e a cosa andate incontro. Al contrario, i mezzi di informazione ufficiale dovrebbero rimanere sempre oggettivi e verificare le notizie e le fonti consultate.

Purtroppo, come visto in tanti articoli, non sempre questo accade.

Perche’ inizio in questo modo?

Semplice, provate a leggere questo articoletto pubblicato dal Corriere online:

Corriere, pesce Malesia

Che parla di questo misterioso pesce pescato in Malesia:

Il misterioso pesce pescato in Malesia

Il misterioso pesce pescato in Malesia

Come potete leggere, si tratterebbe di una specie misteriosa mai vista prima. La storia raccontata dal Corriere e’ molto romanzata, la donna mostra il pesce preso dal marito nelle acque di fronte la loro abitazione. Pesce mai visto prima con due stranissime corna nella parte anteriore ed un corpo che tende a stringersi verso la coda. Talmente sorpresa dalla curiosa forma, la donna avrebbe messo sotto sale il pesce al fine di conservarlo al meglio e mostrarlo ai fotografi. La notizia, e questo potete leggerlo in diversi siti internet, sta facendo il giro del mondo. Tutti i piu’ grandi studiosi marini stanno analizzando il corpo per capire a che famiglia apparterrebbe e da dove potrebbe essere venuto fuori. Non mancano, e come poteva essere il contrario, siti che parlano di mutazioni genetiche, di fauna che cambia, di microclimi impazziti, e via dicendo con tutte le solite panzane a cui siamo abituati.

Vi premetto subito una cosa, gli arguti giornalisti del Corriere, hanno preso per intero la notizia da un altro noto giornale, il Daily Mail:

Dailymail, pesce Malesia

Questo noto giornale ingelse negli ultimi tempi sta regalando perle catastrofiste e complottiste a destra e a manca, pubblicando un po’ tutte le cavolate che trovate in rete.

Ma io dico, siete un giornale nazionale che dovrebbe fare informazione. La prima regola di un giornalista dovrebbe essere quella di pubblicare notizie di cui e’ nota e certa la fonte. Ormai ci manca solo che qualcuno faccia una telefonata anonima dicendo di aver visto un asino volare e questi giornalisti ci fanno un articolo.

Signori, per favore, almeno voi, siate seri!

Veniamo al dunque. Cosa sarebbe questa misteriosa creatura emersa dalle acque?

Si tratta di un cosiddetto Armored Searobin, talmente misterioso che esiste anche una pagina wikipedia che ne parla:

Wikipedia, Armored Searobin

Come potete leggere, questi pesci possono essere trovati nelle acque tropicali profonde in diverse parti del mondo e sono tra l’altro caratterizzati proprio da questi lunghi barbigli sul mento.

Attenzione pero’, su wikipedia c’e’ solo un disegno, chi ci assicura che quello trovato in Malesia sia prorpio un esemplare di questa specie? Magari, anche io sto provando a prendervi in giro mentendo su una modificazione genetica e non volendo ammettere la verita’.

Bravi, se avete fatto questo ragionamento vuol dire che avete ragionato sulla notizia. Mai fidarsi di nessuno e verificare sempre le fonti. Se non lo fanno i giornalisti, cerchiamo di farlo singolarmente come difesa personale.

Attenzione, abbiamo pero’ la contro verifica delle nostre affermazioni. Se provate a cercare Armoreed Searobin su Google, trovate molti risultati interessanti. Tra questi, uno in particolare ha catturato la mia attenzione.

Provate a vedere questa pagina:

Vendita Pesci Conservati

Si tratta di un sito specializzato nella vendita di pesci tropicali, o comunque di forma particolare, da esporre o conservare per collezione. Nella pagina che vi ho segnalato, potete trovare proprio un Armored Searobin identico a quello dalla foto dalla Malesia.

Bastano solo 29.95 dollari per acquistare un esemplare perfettamente conservato di questo magnifico pesce. Potremmo pensare di fare una colletta, comprarlo e spedirlo alla redazione del Corriere. Ovviamente sul bigliettino potremmo scrivere: “Regola numero 1 del giornalista: consultare sempre le proprie fonti”.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.