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La mano di Dio sulle dimissioni del Papa

13 Feb

Come era facile immaginare, da ieri tutti i giornali, i siti internet e le trasmissioni TV non fanno altro che parlare delle dimissioni di papa Bendetto XVI. Se vogliamo questo e’ giusto, dal momento che si tratta di una notizia unica nel nostro tempo. Nessuno di noi avrebbe mai pensato alle dimissioni di un papa. Forse qualcuno, attraverso i propri ricordi scolastici, ricordava Celestino V, ma sembravano delle cose appartenenti ad un lontano passato.

Quello che pero’ e’ sbagliato, e’ che da ieri in molti stanno parlando senza sosta della profezia di Malachia e della prossima fine di Roma:

2012 e la profezia di Malachia

Si avvera la profezia di Malachia

In questo modo si sta creando un nuovo caso mediatico dopo quello del 21 Dicembre 2012 legato alla profezia Maya. In particolare, non e’ chiaro cosa si intenda per la fine di Roma. C’e’ chi azzarda la distruzione della capitale, la fine della Cristianita’, la fine del papato e chi, senza mezze misure, parla della fine del mondo.

Come visto, molto probabilmente la profezia e’ un falso storico, ben piu’ recente della presunta data e neanche attribuibile a San Malachia.

Premesso questo, c’e’ anche un altro presunto segnale che sta facendo pensare che sia in corso qualche sconvolgimento senza precedenti. Poche ore dopo l’annuncio di Benedetto XVI, cioe’ nella serata del 11 Febbraio, sembrerebbe sia caduto un fulmine molto potente proprio sulla Basilica di San Pietro. Eccovi la foto che sta facendo il giro del mondo:

Il fulmine caduto sulla Basilica di San Pietro l'11 Febbraio

Il fulmine caduto sulla Basilica di San Pietro l’11 Febbraio

Questa foto e’ stata scattata da Alessandro di Meo, fotografo dell’ANSA. Capite bene come questa immagine abbia accesso ancora di piu’ gli animi dei catastrofisti. Solo poche ore dopo l’annuncio, un fulmine cade sul simbolo della cristianita’. Ovviamente, c’e’ chi parla di segnale divino o anche solo di un altro segno premonitore che dovrebbe farci riflettere su qualcosa che sta accadendo.

Come se non bastasse, in rete e’ comparsa anche una seconda foto di un fulmine caduto, sempre in Italia, e sempre su un importante simbolo della Cristianita’, cioe’ il Duomo di Milano:

La foto falsa del fulmine su Milano

La foto falsa del fulmine su Milano

Cerchiamo di capire meglio questa storia facendo considerazioni oggettive e senza lasciarci trasportare da facili sensazionalismi.

Inizio subito col dirvi che la foto del Duomo di Milano e’ falsa. Senza ombra di dubbio, la foto e’ stata realizzata da qualche buontempone prendendo spunto proprio da quella di San Pietro. Come faccio a dire questo? Guardate bene la scia del fulmine. Notate che in realta’ nelle due foto compare esattamente lo stesso fulmine. Questo significa che la seconda foto e’ stata realizzata facendo copia/incolla della saetta di San Pietro.

Per la prima foto invece? Questa foto con buona probabilita’ e’ reale. Certo e’ difficile pensare di poter realizzare una foto cosi’ spettacolare di un evento che dura pochissimo tempo. Questo e’ vero, ma foto del genere vengono fatte mettendo la macchinetta sul cavalletto, per tenerla immobile, e poi inquadrando un paesaggio, o un edificio come in questo caso, con tempi di esposizione molto lunghi. Se durate l’apertura dell’obiettivo cade un fulmine, il gioco e’ fatto.

Tenete anche presente che la foto e’ stata fatta da un fotografo professionista dell’ANSA che nulla avrebbe da guadagnare realizzando una foto falsa in un giorno in cui a San Pietro c’erano centinaia di persone.

Premesso questo, veniamo ai fatti. Addirittura ho ascoltato alcune trasmissioni che raccontavano di fatto miracoloso perche’ si e’ trattato anche di un fulmine a ciel sereno. Niente di piu’ falso. Pensate che l’11 Febbraio, nei paesi dei Castelli Romani piu’ alti nevicava copiosamente mentre in quelli piu’ bassi, cosi’ come a Roma, pioveva a dirotto. Chi e’ di queste parti puo’ confermare, gli altri basta che pensino ai numerosi collegamenti da San Pietro fatti da tutti i telegiornali. Ogni volta il cronista stava sotto l’ombrello. Dunque, il fulmine a ciel sereno possiamo anche dimenticarlo.

Riassumendo, la foto e’ vera, non si e’ trattato di un fulmine a ciel sereno, ma e’ possibile che proprio l’11 sia caduto un fulmine sulla Basilica? E’ strano questo?

La parte piu’ alta della lanterna della Cupola e’ alta ben 130 metri. Questa altezza la rende da sempre molto soggetta ad essere colpita da fulmini. A riprova di questo, gia’ nel 1809 sulla lanterna fu installato un parafulmine dopo che, a causa dei numerosi eventi accaduti, l’energia delle saette aveva danneggiato notevolmente la copertura in piombo della cupola.

Questo primo parafulmine in realta’ non si e’ dimostrato del tutto efficiente per proteggere l’importante monumento. In un articolo del 2005, l’arcivescovo Comastri racconta dei lavori in corso per il restauro dell’esterno della Cupola ma anche dell’installazione di un nuovo parafulmine viste le continue scariche che arrivavano sulla Cupola:

2005, Comastri

Facciamo ancora piu’ chiarezza, pensando brevemente a come funziona un parafulmine.

Questo dispositivo venne inventato da Franklin ed utilizzato la prima volta a Parigi nel 1752. Molti possono pensare che un sistema di questo tipo sia semplicemente realizzato con una lunga asta metallica posta sopra un tetto. Niente di piu’ sbagliato.

Quando un fulmine colpisce qualcosa, cio’ che provoca danni non e’ quasi mai la corrente elettrica, bensi’ il calore sviluppato lungo il percorso fatto dal fulmine. La stessa cosa e’ avvenuta a San Pietro, in cui il calore aveva in parte sciolto il piombo della copertura rovinando la struttura. Per questo motivo, il parafulmine deve essere collegato a terra mediante un filo di sezione adatta. In questo modo, si crea un percorso dedicato e sicuro dove far passare il fulmine facendolo scaricare a terra.

Per potere attirare i fulmini, la parte piu’ alta dell’asta viene rivestita di un metallo nobile ad alta conducibilita’. In questo modo il parafulmine fa da vera e propia calamita evitando danni agli edifici circostanti.

Dunque? Abbiamo visto che, tra le altre cose, lo scopo del parafulmine e’ quello di attirare i fulmini. A Roma era in corso un temporale, la Cupola e’ uno degli edifici piu’ alti della zona, in cima alla cupola c’e’ un parafulmine. Detto questo non mi sembra assolutamente strano che un fulmine sia caduto sulla lanterna di San Pietro. A riprova, basta ripensare all’articolo del 2005 e ai danni causati dai tantissmi fulmini che continuamente cadono su San Pietro.

Concludendo, non credo ci sia assolutamente nulla da discutere riguardo a questo fulmine. Come ormai siamo abituati, si tende sempre a mescolare le carte per dare credibilita’ a teorie assurde gia’ vagliate e smentite da tempo. Quello che purtroppo e’ vero, e’ che tra abdicazione papale, Conclave e prossimo pontefice, ci sara’ ancora molto da discutere sulla profezia di Malachia.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

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Misteriosi pilastri di luce?

11 Dic

Piu’ volte, in questo blog, abbiamo parlato di fenomeni apparentemente strani, che molto spesso vengono utilizzati da siti catastrofisti come un chiaro segnale della prossima fine del mondo.

Di argomenti di questo tipo, ne abbiamo ad esempio parlato raccontando dei suoni dell’apocalisse, delle nuvole di forma particolare apparse in qualche angolo del mondo o di strani oggetti visti in prossimita’ del Sole:

I misteriosi suoni dell’Apocalisse

Di nuovo i suoni dell’apocalisse

Una nuvola che fa pensare alla fine del mondo

Altra strana nube, questa volta in Giappone

Altra strana nube a Tulsa

Strano arcobaleno a Conca della Campania

Scoperta nuova nuvola?

Missile vicino al Sole?

Tutte, e dico tutte, le volte, analizzando questi fenomeni, ci siamo resi conto che in realta’ non c’era assolutamente nulla di nuovo o di non conosciuto dalla scienza. Semplicemente, vengono presi eventi non standard, cioe’ non proprio manifestabili tutti i giorni, per far credere che qualcosa di strano sia in corso a livello naturale.

In questi ultimi giorni, un presunto nuovo fenomeno naturale sta facendo parlare molti siti catastrofisti che ovviamente vogliono far credere che sia in corso qualcosa di straordinario.

Come forse avrete gia’ letto in qualche sito, ma sicuramente questi articoli verranno rimbalzati nei prossimi giorni su molti forum predisposti al copia/incolla, in diverse parti del mondo si starebbero manifestando i cosiddetti “pilastri di luce”, misteriosi fasci luminosi che appaiono improvvisamente all’orizzonte e che salgono verso il cielo.

Eccovi un esempio delle immagini che trovate in rete in questi giorni:

Foto di pilastri di luce apparsi in diverse parti del mondo

Foto di pilastri di luce apparsi in diverse parti del mondo

Devo dire che artisticamente, e dal punto di vista fotografico, si tratta di un fenomeno molto suggestivo. E’ necessario premettere che si tratta di foto reali, scattate in diverse parti del mondo, soprattutto nell’ultimo periodo.

Come potete facilmente immaginare, e come premesso, sul web si legge che questi fasci sarebbero una manifestazione esclusivamente degli ultimi giorni e indicherebbero un chiaro segnale alla ormai prossima fine del mondo. Alcuni, devo dire dotati di una buona fantasia, vedrebbero in questi pilastri dei segnali divini o delle strade utilizzabili per l’ascensione verso nuovi mondi o verso civilta’ aliene molto avanzate.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo? Purtroppo, solo le foto.

Anche in questo caso, si tratta di un fenomeno molto ben conosciuto dalla scienza e molto spesso anche da fotografi professionisti che a volte si trovano a dover combattere questo effetto. Ovviamente nessun sito catastrofista vi dice di cosa si tratta in realta’, ma trovate solo titoli pomposi e articoli pieni di enfasi. Il tutto sempre condito dalla solita argomentazione che “la scienza non sa di cosa si tratta” e che “i ricercatori stanno cercando di dare una spiegazione a questo misterioso effetto”.

Niente di piu’ falso.

In termini tecnici, questo effetto e’ noto proprio come “pilastro di luce” o anche “colonna di luce”, dall’inglese “light pillar”.

A cosa e’ dovuto?

Come sappiamo bene, in atmosfera possiamo trovare gocce d’acqua. Se la temperatura e’ bassa, alcune di queste gocce possono trasformarsi in cristalli di ghiaccio.

Fin qui tutto bene.

Ora, immaginate di avere una sorgente di luce di fronte a voi bassa in angolo, cioe’ radente al vostro orizzonte. Se i cristalli di ghiaccio sono paralleli al terreno, e’ possibile che a causa della riflessione della luce sul ghiaccio, la sorgente di luce puntiforme appaia allargata formando un fascio esteso. Data l’orientazione dei cristalli, e’ evidente che i fasci di luce cosi’ formati avranno una direzione verticale, cioe’ rivolta verso il cielo.

Per meglio comprendere la causa dei pilastri di luce, possiamo far riferimento a questa immagine:

Meccanismo ottico di formazione dei light pillar

Meccanismo ottico di formazione dei light pillar

Come vedete, la luce emessa dalla sorgente a terra, viene riflessa sul ghiaccio e l’osservatore, sempre a terra e lontano dalla sorgente, vede in cielo una linea luminosa estesa verso l’alto. Questo e’ esattamente il meccanismo alla base dei “light pillar”.

Ora, perche’ proprio in questi ultimi giorni si stanno riportando testimonianza di pilastri di luce?

La spiegazione e’ molto piu’ semplice di quanto si creda. Come abbiamo visto, per poter formare i pilastri e’ necessario che ci siano molecole d’acqua in atmosfera e che queste vengano ghiacciate. Quale momento migliore di un bel piovoso inizio inverno? Come potete capire, la spiegazione del fenomeno e’ proprio stagionale. Le basse temperature permettono il congelamento dell’acqua in atmosfera creando le condizini adatte per il fenomeno.

A questo punto, facciamo un esercizio semplice. Andiamo a rivedere le foto pubblicate prima e capiamo l’origine dei pilastri. Come vedete subito, in 3 foto su 4, la sorgente della colonna luminosa e’ il Sole basso all’orizzonte. Il tramonto e’ infatti uno dei momenti migliori per poter osservare fenomeni di questo tipo. Quando il Sole e’ basso, intorno agli 8-10 gradi all’orizzonte, si hanno le condizioni ottimali per la formazione dei pilastri. Vista l’alta probabilita’ di questi fenomeni, molto spesso ci si riferisce a questi chiamandoli proprio “sun pillar” per indicare che la sorgente e’ il Sole stesso.

Nella quarta foto invece, i numerosi pilastri visibili, sono dovuti a diverse sorgenti luminose poste dietro all’abitazione in primo piano. Come vedete, la foto e’ stata scattata da una posizione praticamente parallela al terreno e dunque alla stessa altezza delle sorgenti di luce che provocano i pilastri.

Quest’ultimo esempio in particolare, ci dimostra che la formazione dei pilastri di luce puo’ essere provocata indipendentemente sia da sorgenti naturali, come il Sole, che da sorgenti artificiali.

Dunque? Cosa c’e’ di particolare e misterioso in questi fenomeni?

Alla luce di quanto dimostrato, assolutamente nulla. Anche in questo caso, si tratta di fenomeni ben conosciuti dalla scienza e che di certo non hanno fatto la loro apparizione negli ultimi giorni.

Forse, sarebbe il caso che molti siti catastrofisti prima di pubblicare certe notizie, provassero a documentarsi o, come in questo caso, a studiare un po’ di ottica, tra l’altro molto semplice poiche’ basata solo sulla riflessione della luce, fenomeno noto praticamente a tutti.

Come sempre raccomandiamo, non credete ai titoli sensazionalistici che trovate in rete. Molto spesso, la spiegazione di alcuni fenomeni e’ molto piu’ semplice di quanto vorrebbero farvi credere. Come capite bene, un’analisi scientifica e profonda delle profezie del 2012, ci consente di parlare di scienza e di affrontare argomenti molto spesso poco noti e che possono aumentare il nostro bagaglio culturale indipendentemente dal 21 Dicembre. Per partire dall’analisi delle profezie del 2012, ma soprattutto per leggere un libro di divulgazione della scienza, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.