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La bufala della Lyubov Orlova e altre navi fantasma

28 Mar

Proprio qualche giorno fa, ho letto una notizia sulla rete che mi ha fatto riflettere su una delle tante storie che spesso si leggono e che, altrettanto spesso, non vengono approfondite con ricerche specifiche. Il tema in questione e’ quello delle cosiddette “navi fantasma” cioe’ imbarcazioni che per un motivo o per un altro restano alla deriva nelle acque senza piu’ passeggeri, completamente abbandonate al proprio destino. Per non deludervi, e’ meglio spiegare subito un dettaglio: non mi sto necessariamente riferendo a navi il cui equipaggio scompare improvvisamente o si trasforma in un gruppo di fantasmi, semplicemente vorrei approfondire, se esistono, e vedremo che la storia e’ piena di casi del genere, navi il cui destino e’ quello di vagare per lungo tempo negli oceani prima di finire arenate da qualche parte o affondate da cause naturali o indotte.

Da dove e’ venuta fuori questa idea?

Molto semplice, anche se in Italia la notizia e’ stata data da pochi siti e giornali, in Inghilterra gia’ da qualche tempo e’ esploso il caso della nava MV Lyubov Orlova, appunto una nave fantasma, che potrebbe finire nell’arco di qualche giorno sulle coste del Regno Unito. Ad alimentare ulteriormente il caso in questione, molte fonti parlano di una nave popolate da una comunita’ di ratti killer giganti che, per sopravvivere, sono diventati cannibali mangiandosi uno con l’altro.

Prima di analizzare la notizia in se cerchiamo, come ormai nostra abitudine, di andare con ordine e raccontare la vera storia di questa nave.

La Lyubov Orlova e’ una nave da crociera rompighiaccio costruita nel 1976 nella ex-Yugoslavia ed entrata in servizio il 19 luglio 1976 come nave da esplorazione scientifica. Nel 1999 la nave e’ stata rivenduta ad una compagnia di crociere, che l’ha ribattezzata MV Lyubov Orlova, per l’organizzazione di crociere verso la penisola Antartica. Durante il suo operato, la nave e’ stata anche partecipe di un salvataggio in mare nel 1981, mentre nel 2006 si e’ arenata in Antartide ed e’ stata a sua volta soccorsa e trainata. La storia di questa nave termina pero’ nel settembre 2010 quando venne posta sotto sequestro dalle autorita’ canadesi nel porto di San Giovanni di Terranova. Il motivo del sequestro era, come facilmente immaginabile, un debito accumulato dalla compagnia di circa 250000 dollari a seguito di una crociera annullata per problemi al motore.

La MV Lyubov Orlova rimane per circa due anni nel porto di San Giovanni di Terranova fino a quando, nel febbraio 2012, non viene acquistata da una nuova compagnia con l’intenzione di smantellarla a recuperare i materiali di cui e’ composta. Considerando che la nave ha una stazza di 4250 tonnellate questa operazione avrebbe fruttato quasi un milione di euro. Il cantiere designato allo smontaggio si trovava in Repubblica Dominicana e per questo la nave, trainata da un rimorchiatore, parte alla volta del cantiere il 23 Gennaio 2013.

Cosa succede durante il viaggio?

Il 24 gennaio, cioe’ il giorno dopo la partenza, il rimorchiatore con la nave al seguito finisce in mezzo ad una tempesta a seguito della quale il cavo di traino si spezza. Dopo innumerevoli tentativi di riaggancio, la MV Lyubov Orlova, per non mettere in pericolo lo stesso rimorchiatore ed il suo equipaggio, viene lasciata alla deriva nel bel mezzo dell’Atlantico facendo perdere le sue tracce.

Che fine ha fatto la nave?

Il 28 gennaio 2013 la MV Lyubov Orlova viene avvistata mentre va alla deriva verso le coste Canadesi, ma viene poi ripersa. Successivamente, il 4 febbraio e il 20 febbraio, la nave viene nuovamente avvistata nell’Atlantico, ancora perfettamente galleggiante, ma di lei se ne perdono nuovamente le tracce.

Qualcosa di diverso accade il 23 Febbraio 2013 quando alle 00.49 le autorita’ costiere canadesi captano un segnale di emergenza proveniente dal sistema EPIRB della MV Lyubov Orlova. Il segnale viene localizzato a circa 700 miglia dalla costa in acque internazionali. A seguito di questo segnale, e non avendo avuto avvistamento visivo della nave, le autorita’ pensano che quella che ormai e’ divenuta una nave fantasma alla deriva sia affondata. Perche’? Il sistema EPIRB e’ un dispositivo di allarme che entra in funzione a contatto con l’acqua salata. In particolare, il sistema in uso sulla nave era di classe II, cioe’ automaticamente attivato a contatto con l’acqua salata e in presenza di una pressione corrispondente a circa 1 metro di acqua. Il lancio del segnale poteva dunque indicare, con buona probabilita’, che la nave era in corso di affondamento.

Finita la storia della nave?

Assolutamente no. Come detto, il segnale EPIRB “poteva” significare affondamento in corso o comunque pericolo. Il 12 marzo 2013, con buona probabilita’, la nave viene nuovamente avvistata nel Nord Atlantico attraverso le immagini satellitari raccolte dalla National Geospatial Intelligence Agency degli Stati Uniti. Da qui in poi, della MV Lyubov Orlova si sono perse definitivamente le tracce.

Perche’ proprio ora la storia di questa nave fantasma e’ tornata di moda?

Verso la fine di Gennaio di quest’anno, il giornale inglese The Sun ha pubblicato un lungo memoriale sulla storia di questa nave parlando anche di un nuovo avvistamento e di fonti, non citate, che parlerebbero di probabile arrivo sulle coste del Regno Unito. Sempre al Sun si dve l’inizio della storia dei ratti killer che ormai popolerebbero la MV Lyubov Orlova.

E’ credibile questa storia?

Anzi, cambio domanda, “conoscete bene il Sun?”. Perche’ dico questo? Anche se vende circa 3 milioni di copie al giorno, il Sun e’ famoso, e deve anche gran parte del suo successo, alle numerose critiche che lo riguardano e che puntano il dito contro il sensazionalismo di molti suoi articoli privi ovviamente di qualsiasi fonte certa e verificabile. Secondo molti critici inglesi ed internazionali, il Sun ha il suo bacino di lettori in persone poco scolarizzate e di basso livello culturale, facilmente plagiabili con notizie non veritiere.

Capito bene di quale fonte stiamo parlando? Purtroppo, a seguito del diffondersi di questa storia, le stesse autorita’ inglesi sono state costrette a smentire ufficialmente la storia dell’avvistamento della MV Lyubov Orlova ma soprattutto della comunita’ di ratti cannibali al suo interno.

Apriamo e chiudiamo anche noi una parentesi specifica. Premesso che, molto probabilmente, ad oggi la nave si trova sul fondale da qualche parte in mezzo all’Atlantico, se anche fosse ancora galleggiante, dopo quasi 2 anni alla deriva e senza cibo a bordo, come potrebbero ancora essere vivi i topi? Inoltre, se anche fosse stata avvistata da qualche parte in acque internazionali, visto il valore dei materiali del rottame e il fatto che in acque internazionali il primo che arriva la prende, secondo voi sarebbe ancora li o sarebbe scattata la corsa al recupero?

Detto questo, prima di concludere, vorrei tornare per un momento all’inizio dell’articolo e al ragionamento circa le cosiddette navi fantasma. Di storie di questo tipo se ne sentono diverse e, anche se poco note, quella della MV Lyubov Orlova non e’ assolutamente un caso isolato.

Il caso piu’ famoso di nave fantasma e’ senza dubbio quello del brigantino canadese Mary Celeste. A contribuire alla diffusione di questa storia ci ha pensato ovviamente anche il racconto di Arthur Conan Doyle ispirato alla storia di questa nave. La Mary Celeste, il cui nome originario era’ Amazon, venne trovata abbandonata nel dicembre 1872 tra Portogallo e Isole Azzorre. A bordo non vi era nessuna traccia del suo equipaggio anche se il diario di bordo presentava annotazioni fino al giorno precedente. Sul destino degli uomini di questa nave ancora oggi vengono fatte congetture dal momento che non si e’ mai giunti ad una spiegazione accettata di quanto accaduto. Durante l’ultimo viaggio, la nave trasportava barili di alcol e quando venne ritrovata aveva una sola pompa in funzione, alcune vele strappate, una scialuppa mancante, la stiva con un metro di acqua anche se, tranne 4, tutti gli altri 1700 barili del prezioso carico erano al loro posto. Da questi particolari sono state create decine di storie con lo scopo di spiegare quanto accaduto. Si va dalla tromba d’aria, alla pirateria, dal guasto all’ammutinamento, fino ad arrivare a storie fantasiose prive di logica e speculanti sui famosi 4 barili di alcol vuoti. Come detto pero’, la storia della Mary Celeste non ha ancora oggi una spiegazione chiara ed accettata ed e’ divenuta, suo malgrado, l’esempio piu’ eclatante di nave fantasma.

Un’altra storia di questo tipo e’ quella del mercantile americano MV Joyita di cui nel 1955 si persero completamente le tracce mentre era in navigazione nel Pacifico. L’imbarcazione venne ritrovata 5 settimane dopo a circa 1000 km di distanza dalla rotta prestabilita. Delle 25 persone a bordo non si hanno notizie certe a parte il fatto che sono scomparsi misteriosamente.

Come anticipato, a questi fatti storici si affiancano poi moltissimi racconti di fantasia, alcuni dei quali anche tramandati nei secoli. Il caso piu’ famoso e piu’ citato e’ sicuramente quello dell’Olandese Volante, una misteriosa nave destinata a solcare i mari in eterno senza una precisa destinazione. Secondo la leggenda, l’Olandese Volante avrebbe un equipaggio di fantasmi i quali, per un altrettanto discusso e non chiaro motivo, non potrebbero tornare nella loro terra di origine ed essere sepolti. In questo caso pero’, siamo di fronte ad un vero e proprio racconto di fantasia che presenta diverse versioni, piu’ o meno romanzate, in base alla cultura che lo racconta.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Ancora sulla Terra che ribolle

22 Lug

Visto che e’ un argomento che interessa molto, torno per un breve aggiornamento sulla faccenda della terra che ribolle in Emilia Romagna. Come visto in questi articoli:

Ad un anno dal sisma, la terra ribolle in Emilia

Ultime news sulla terra che ribolle a Mantova

in due comuni dell’Emilia si erano registrati dei fenomeni di fuoriuscita di gas dal terreno, accompagnate da un rumore come di ribollimento sotto la superficie.

Nei post precedenti, avevamo mostrato non solo le nostre considerazioni, ma anche i risultati preliminari sull’emissione di gas. Come evidenziato piu’ volte, questo genere di fenomeni possono essere prodotti da tante cause, molte naturali, e, al contrario di quanto vorrebbero farvi credere in rete, non preannunciano assolutamente un terremoto in arrivo.

Nei post precedenti, diverse volte ci siamo chiesti come mai ci volesse tutto questo tempo per portare risultati definitivi e oggettivi di un campione di terreno. Proprio in questi giorni, e’ stato mostrato il perche’. Purtroppo, la risposta al questito non viene certo da incapacita’ nell’effettuare analisi, bensi’ nella solita mancanza di fondi alal ricerca italiana.

Andiamo con ordine.

Alessandro Favia, un consigliere regionale del Movimento 5 stelle, avrebbe prelevato un campione di terreno e lo avrebbe fatto analizzare autonomamente. In un articolo scritto sul suo blog:

Favia analisi terra

dice che i risultati, ripeto condotti su un campione di fango, mostrano la presenza di idrocarburi nel terreno, oltre a concentrazioni elevatissime di acido butirrico.

Cosa significa questo?

Non vorrei sembrare il solito malpensante, ma scrivere un articolo del genere non significa assolutamente nulla. Dal punto di vista scientifico, si dovrebbe prima di tutto spiegare come e dove e’ stato raccolto il campione di terreno. Inoltre, dire “quantita’ elevate” di qualcosa non significa nulla. Nelle scienze, tanto o poco non hanno senso, tutto deve essere accompagnato da numeri. Dal momento che ci sono state analisi, perche’ non vengono mostrati i risultati?

Nonostante questa mia considerazione personale, andiamo oltre. Il fatto di avere idrocarburi non significa nulla. Quali idrocarburi? In che quantita’? Dal momento che diverse volte Favia si e’ schierato contro la fratturazione idraulica e le perforazioni in generale, non vorrei che il suo fosse un messaggio per spingere l’opinione pubblica verso l’idea di una perforazione in corso. Ovviamente, anche qui ci siamo schierati contro il fracking, mostrando le notevoli pecche attuali di questa tecnica e la richiesta di maggiori studi in campo scientifico prima di un utilizzo massiccio. La mia non vuole essere un’accusa verso questa iniziativa molto lodevole del consigliere, solo che per poter discutere servono numeri.

Personalmente, anche la presenza di acido butirrico mi sembra alquanto strana. Nell’articolo si parla di quantita’ molto elevate. Ma elevate quanto? L’acido butirrico ha tra le sue proprieta’ quella di avere un odore pestilenziale e nauseabondo. Come potete leggere nell’articolo di wikipedia:

Wikipedia Acido Butirrico

questo acido viene prodotto nella fermentazione di alcuni formaggi. A causa del suo odore, un riversamento di questa sostanza nel terreno sarebbe “percepibile” anche a distanza elevata.

Ritornando all’articolo, vorrei invece parlare dei commenti che trovate in fondo. Come potete leggere, nella discussione e’ intervenuta anche Fedora Quattrocchi, una dirigente di ricerca tecnologa dell’INGV. Come spiegato nel suo commento, il motivo del ritardo nel conoscere i risultati delle analisi e’ dovuto al fatto che, molto spesso, le iniziative di questo tipo nello studio di fenomeni del genere vengono fatte su base volontaria. La dr.ssa Quattrocchi e’ responsabile di un gruppo di ricerca composto principalmente di precari, molto spesso pagati per condurre ricerche esterne. Proprio per questo motivo, le analisi di questo tipo possono essere condotte solo durante il tempo libero.

Come detto sempre nel commento, la priorita’ dell’INGV, aggiungo io giustamente, era quella di creare una rete sismica affidabile e che consentisse di monitorare e registrate tutti i terremoti nel nostro territorio. Ora, la rete e’ abbastanza completa e la stessa Quattrocchi auspica che in futuro maggiore attenzione verra’ posta nello studio delle emissioni dal terreno. Come sappiamo, anche se non e’ quello di Mantova il caso, queste emissioni potrebbero essere importanti anche per capire meglio i precursori sismici o comunque per aiutare ad avere un quadro piu’ completo della dinamica prima, durante e dopo un sisma.

Sempre nel commento, impariamo anche un’altra cosa molto curiosa. L’ARPA, cioe’ l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, non e’ tenuta a contattare l’INGV qualora venisse a conoscenza di emissioni di fluidi e gas dal terreno. In tal senso, l’ARPA si puo’ limitare a fare un sopralluogo prendendo atto delle emissioni, ma senza contattare gli esperti dell’INGV. Analogamente, anche le compagnie petrolifere, che ovviamente conducono studi e molto spesso hanno esperti sismologi interni, non sono assolutamente tenute per legge a condividere i loro risultati con l’INGV.

Personalmente, trovo queste evidenze una notevole falla o mancanza legislativa. Nel momento in cui esiste un istituto nazionale che si occupa di questi fenomeni, mi sembrerebbe d’obbligo che altri enti condividano con questo istituto evidenze, informazioni o analisi.

Concludendo, abbiamo finalmente capito perche’ c’e’ tutto questo ritardo per conoscere i risultati delle analisi sulla terra che ribolle. Le analisi indipendenti, fatte da un consigliere regionale, mostrerebbero, il condizionale e’ dobbligo vista la non condivisione dei risultati, valori elevati di idrocarburi e acido butirrico nel terreno della zona. Come abbiamo visto, la mancanza di fondi e la mancanza di condivisione delle informazioni non regolamentata a livello legislativo, rendono il lavoro del nostro INGV molto difficile. Speriamo che prima o poi la situazione si sblocchi, anche perche’ molto spesso abbiamo parlato di prevenzione e studi necessari come unica arma per comprendere e anticipare i terremoti.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ultime news sulla terra che ribolle a Mantova

23 Giu

Qualche giorno fa, avevamo parlato di un curioso fenomeno in corso in Emilia:

Ad un anno dal sisma, la terra ribolle in Emilia

Come forse ricorderete, in almeno due siti, alcuni agricoltori avevano riportato degli strani fenomeni provenienti dal terreno che sembrava quasi ribollire. Da subito, si era pensato all’emissione di  qualche gas dal sottosuolo o anche a movimenti di acqua nel terreno a seguito delle copiose piogge avvenute nei giorni precedenti.

Dopo diversi giorni, sono finalmente arrivate le analisi condotte dagli esperti sul terreno.

Come forse avrete letto, il gas emesso e’ una miscela di metano, anidride carbonica e azoto. Al momento, ancora non si sa quale potrebbe essere l’origine di questi gas, ma soprattutto a che profondita’ verrebbero emessi.

Questa e’ la notizia che trovate su diversi siti internet.

A questo punto, vorrei pero’ fare qualche considerazione aggiuntiva. Premesso, come ormai sapete bene, che il radon non e’ un precursore sismico, non c’e’ traccia di questo gas nelle emissioni dal terreno. Come visto tante volte, possono esistere terremoti preceduti da emissioni di radon, come possono esistere terremoti senza emissioni di questo gas. In aggiunta poi, ci possono essere emissioni di radon senza essere seguite da un sisma. Nonostante questo, la voce che si era creata sul web che il gas emesso a San Giovanni del Dosso fosse Radon, non ha fatto altro che allertare la popolazione del posto ancora spaventata dal sisma del 2012.

Dal punto di vista geologico, non essendoci emissioni di radon o di altri gas che potrebbero essere emessi da movimenti di faglia, con buona probabilita’ lo strano fenomeno nel terreno di San Giovanni non e’ assolutamente un precursore sismico, bensi’ una conseguenza del sisma dell’anno scorso.

Come e’ noto, terremoti di forte intensita’ possono portare conseguenze a livello geologico che possono perdurare anche per anni dopo l’evento principale. Tra queste dobbiamo includere emissione di gas, liquefazione del terreno, vulcanelli, ecc.

Permettemi anche un’altra considerazione. Come riportato negli ultimi giorni dalla Gazzetta di Mantova, che e’ il giornale locale che sta seguendo piu’ da vicino l’evolversi della situazione, il fenomeno si e’ notevolmente ridotto. In particolare, a seguito delle piogge cadute negli ultimi giorni, molti testimoni riportano di un acqua in movimento all’interno delle pozzanghere ma senza formazione di bolle. Questo non fa altro che spingere l’origine verso il movimento sotterraneo di acqua. Come detto negli articoli precedenti, molto probabilmente concorrono diversi aspetti alla creazione di questo fenomeno: in primis l’emissione di gas, come evidenziato dalle analisi, ma anche movimenti di acqua nel terreno dovuti a differenti pressioni nei punti del terreno.

Come riportato dagli esperti intervenuti sul campo, l’argilla che compone il terreno tende naturalmente a richiudere i fori. Questo fa si che nei prossimi giorni, si potrebbe verificare lo stesso fenomeno anche in zone diverse del Mantovano. Se l’emissione di gas proviene dal terreno, come e’ stato evidenziato, il ribollimento potrebbe verificarsi ogni qual volta la miscela trova un punto per salire in superficie. Sicuramente, le continue piogge che ancora sono cadute nei giorni scorsi, contribuiscono alla formazione di questi fenomeni.

Per il momento, dunque, non resta che attendere ulteriori analisi ed aspettare che venga identificato il punto, o meglio la profondita’, di emissione nel terreno. Alla luce di quanto detto, pero’, possiamo escludere con buona probabilita’ che il fenomeno rappresenti un precursore sismico. Come detto anche negli articoli precedenti, molto probabilmente si tratta ancora di una conseguenza del precedente sisma.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

2013 o ancora piu’ oltre?

24 Dic

Dopo l’enorme delusione incassata dai tantissimi siti catastrofisti nati o alimentati dalla fine del calendario Maya, non potete certo sperare che tutto si risolva nel silenzio.

Come detto molte volte, questa che sembrerebbe una manna dal cielo per molte fonti, cioe’ la fine del mondo, e’ solo rimandata.

A questo punto, resta da capire pero’ la cosa piu’ importante: rimandata a quando?

Dopo il 21/12 si e’ scatenata una corsa alla prossima data utile da sfruttare e da pubblicizzare. Girando in rete, ma anche scartabellando gli articoli gia’ pubblicati, potete trovare date abbastanza future, ma anche alcune molto vicine.

Vi riporto un riassunto delle principali date che trovate in rete, ovviamente con un commento.

 

15 Febbraio 2013

Questa la conosciamo fin troppo bene. Il 15 febbraio l’apocalisse dovrebbe arrivare a causa dello scontro del nostro pianeta con l’asteroide 2012 DA14. Come ricorderete, stiamo parlando di un “sassetto” di 50 metri di diametro e 130000 tonnellate di peso. Per capire l’effetto di un impatto con un corpo di questo tipo, basta fare riferimento a questo post:

Effetti di un impatto con Nibiru

Purtroppo, per il 2013, la probabilita’ di impatto con la Terra e’ del tutto nulla, come dimostrato dal calcolo della traiettoria aggiornata anche con gli ultimi dati raccolti attraverso le osservazioni. Di questo abbiamo parlato qui:

L’asteroide 2012 DA14

2012 DA14: c.v.d.

 

Dicembre 2013

Anche per questa data il pericolo dovrebbe piovere dall’alto. Come visto in questo post:

E se ci salvassimo?

A Dicembre del prossimo anno, la cometa ISON dovrebbe passare alla minima distanza dalla Terra. I calcoli attuali sull’orbita dell’oggetto sono sufficienti per farci dormire sonni tranquilli. La notizia piu’ importante e’ che questa cometa al suo passaggio al perielio, potrebbe diventare l’oggetto piu’ luminoso mai osservato da Terra. Alla luce di questo, non possiamo che aspettare con ansia il suo passaggio per goderci lo spettacolo.

 

2026

Il 2026 diviene una data possibile grazie al prossimo passaggio ravvicinato dell’asteroide 2012 DA14. Come visto sempre in questo post:

2012 DA14: c.v.d.

I numeri che trovate in rete sono fuorvianti. La probabilita’ integrata tra il 2026 e il 2069, cioe’ la probabilita’ sommata su tutti i passaggi tra le due date, e’ del 0,033% e non, come annunciato in rete, la probabiita’ di impatto per il passaggio nel 2026. Anche in questo caso, possiamo stare tranquilli, considerando anche che questa cometa e’ un osservato speciale per i telescopi in orbita proprio al fine di migliorare il calcolo della traiettoria alla luce dei nuovi dati acquisiti.

 

2036

Passaggio dell’asteroide Apophis. Stanto a quanto si legge in rete, questo asteroide potrebbe causare una nuova estinzione paragonabile a quella dei dinosauri. Unica differenza che questa volta sulla Terra ci siamo noi. Di questo asteroide, abbiamo parlato in dettaglio nel libro ”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.. In particolare, abbiamo visto come la probabilita’ di impatto con la Terra, sia stata notevolmente ridimensionata correggendo per i nuovi dati. Apophis resta comunque un corpo osservato con attenzione, e su cui l’ultima parola non e’ ancora stata data.

 

2038

Cambiamo tematica e spostiamoci ora su Nostradamus. Di questo profeta abbiamo parlato in diversi post:

Le centurie di Nostradamus

I vaticinia di Nostradamus

Ma in una famosa quartina Nostradamus afferma: “Quando Giorgio Dio crocifiggerà / e Marco lo risusciterà / e San Giovanni lo porterà.”. Secondo alcuni, il significato di queste affermazioni e’ che ci sara’ la fine del mondo nell’anno in cui la Pasqua cadra’ il 25 Aprile (San Marco), dal momento che il venerdi Santo cadra’ il 23 Aprile (Crocifissione di Gesu’ il giorno di San Giorgio), con il Corpus Domini a Giugno. Questa combinazione di date sara’ possibile appunto nel 2038. Molte volte abbiamo parlato di Nostradamus e molte volte alcune date per la fine del mondo sono state ricavate dalle sue profezie. Come sapete bene, dal momento che siamo qui, nessuna di queste si e’ avverata.

 

2060

Questa data ha un significato molto particolare, dal momento che sarebbe stata profetizzata niente meno che dal grande scienziato Isaac Newton. Secondo le fonti storiche, la data sarebbe contenuta in una lettera del 1704 soperta solo dopo la morte di Newton. Al contrario di quanto si possa pensare, non c’e’ assolutamente nulla di scientifico in questa profezia. Newton sarebbe arrivato alla data interpretando per conto suo i testi sacri, in particolare il libro di Daniele. Di questo libro abbiamo parlato in dettaglio in questo post:

Il Libro di Daniele

Cosa c’e’ di vero? Si tratta di interpretazioni numerologiche di un testo sacro. Come sappiamo bene, giocando con i numeri, e’ possibile ricavare tutto quello che cerchiamo interpretando il risultato a nostro piacimento, come dimostrato in quest’articolo:

Il codice segreto della Bibbia

 

2116

E se anche dovessimo sopravvivere a tutte queste date per il XXI secolo, abbiamo sempre la soluzione di riserva per la fine del lungo computo. Come visto in questo post:

2012? No, volevamo dire 2116 …

e come dimostrato in dettaglio nel libro ”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, l’esatta conversione tra il nostro attuale calendario gregoriano e quello Maya, non e’ affatto univoca ne’ tantomeno banale. Ci siamo riferiti a questo come il “problema della correlazione”. Esistono diverse teorie per la temporizzazione dei due sistemi di conteggio, basati sui ritrovamenti Maya principalmente di natura astronomica. Dopo quella del 2012, la prossima data piu’ probabile e’ appunto quella del 2116. Come detto, stiamo parlando di date “piu’ probabili”, sempre ammesso che la fine del lungo computo abbia un significato catastrofico.

Concludendo, il panorama catastrofico offre tantissimi appuntamenti possibili e da attendere per la fine del mondo. Di molti di questi abbiamo gia’ parlato in dettaglio, smentendoli clamorosamente. Non temete, non rimarranno sicuramente solo queste date. Come ormai sappiamo bene, la fantasia corre sempre molto velocemente e la rete e’ sempre piena di buontemponi pronti a scommettere su una data per l’apocalisse.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.