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Si avvera la profezia di Malachia?

11 Feb

Diversi mesi fa, discutendo delle diverse ipotesi per la fine del mondo attesa per il 21 Dicembre 2012, abbiamo parlato anche della nota profezia di Malachia:

2012 e la profezia di Malachia

Come forse tutti sanno, questa profezia consiste in una lista di 112 frasi in latino che dovrebbe descrivere tutti i papi a partire da Celestino II eletto nel 1143.

Come visto nel precedente articolo, molto probabilmente si tratta di un falso storico, neanche opera di San Malachia. In particolare, la lista sarebbe stata compilata solo nel 1595 ed infatti tutti i papi prima di questa data vengono perfettamente descritti dalla propria frase, mentre per quelli dopo i motti divengono talmente vaghi che possono essere attribuiti a chiunque, trovando in un modo o nell’altro una corrispondenza.

Perche’ allora stiamo tornando a parlare di questa profezia? Semplice, poche ore fa, Bendetto XVI ha fatto l’annuncio di voler lasciare il pontificato a partire dalle ore 20 del 28 Febbraio 2012. Dopo questo momento, la chiesa sara’ senza guida e spettera’ al Camerlengo di istituire un nuovo Conclave per l’elezione di un nuovo papa.

++ PAPA:MONDO VELOCE,SERVE VIGORE PER GUIDA BARCA PIETRO ++

Piccola parentesi solo per chiarire gli errori storici che leggo su alcuni giornali, questo non e’ assolutamente un fatto inedito, ma e’ gia’ accaduto nel passato che un papa abdicasse ancora in vita. Il caso piu’ recente e’ ovviamente quello di Celestino V nel 1294, ma prima di lui stessa cosa fecero Clemente I, Ponziano e Benedetto IX.

Premesso questo, cosa c’entra la rinuncia di  Ratzinger con la profezia di Malachia? Come visto nel precedente post, secondo alcune interpretazioni, Benedetto XVI e’ visto come il 111 papa, cioe’ il penultimo prima di Petrus Romanus, colui che dovrebbe coincidere con la fine della chiesa Cattolica.

Inoltre, i sostenitori di questa ipotesi utilizzano anche un’altra prova a sostegno. Il cardinal Camerlengo che traghettera’ la chiesa al prossimo Concilio e’ Tarcisio Pietro Bertone, nato a Romano Canavese nel 1934. Secondo questa ipotesi, non servira’ nemmeno eleggere il prossimo papa per avere la fine del mondo, il Camerlengo ha infatti “Pietro” all’interno del nome e “Romano” nel paese dove e’ nato.

E’ possibile tutto questo?

Certo che si. Come sappiamo bene, con definizioni cosi’ vaghe, possiamo trovare corrispondenze con qualsiasi papa venga eletto. Anche se venissi eletto papa io, la profezia tornerebbe. Il mio terzo nome e’ Pietro e sono nato in provincia di Roma.

Inoltre. vi farei notare un’altra cosa, fino a ieri si diceva che in realta’ Benedetto XVI era gia’ l’ultimo papa dal momento che la sua descrizione rientrava meglio in quella del 112mo pontefice. Come far tornare i conti? Semplice, Giovanni Paolo II vale doppio, un primo pontificato prima dell’attentato ed uno dopo.

Secondo altri, nel conteggio non sono considerati o sono considerati in parte, in realta’ solo per far tornare i conti in un modo o nell’altro, gli antipapi. In questo caso, mancherebbero quindi almeno altri 10 papi al 112esimo.

Capite bene che potete convincervi di quello che volete.

Vi faccio anche un altro esempio. Supponiamo si arrivi al Conclave e venga eletto un nuovo pontefice. Allora se il pontefice sara’ scuro di pelle o gesuita, si tornera’ a parlare del Caput Nigrum, se invece, sempre per ipotesi, venisse eletto un cardinale nato a Roma, allora si tornerebbe a parlare di “Romanus”. Se ancora non vi basta, ironia della sorte il prossimo papa, per sfatare ogni mito, si chiamera’ “Pietro II”.

Dunque?

Il risultato e’ semplice, fatto o non fatto il papa, ci sara’ sempre una chiave di lettura adatta per far discutere della profezia di Malachia, della monaca di Dresda, del libro di Daniele, del web-bot, del primo che assaggia sostanze stupefacenti e fa una visione catastrofica. Insomma, scegliete voi la fine del mondo che piu’ vi piace.

Per il momento, io che da sempre sono appassionato di diritto ecclesiastico, conclavi e rituali sacri, non posso che attendere con ansia il prossimo conclave per gustarmelo. E’ vero che ci sono stati altri casi di papi che hanno lasciato ancora in vita, ma se andate a studiare la storia, per tutti non e’ chiaro che questa decisione sia stata presa autonomamente. In questo caso, avremo un conclave con il papa uscente ancora in vita, una eredita’ pesante, nel bene o nel male, e, al momento, non e’ ancora chiaro che ruolo avra’ nella chiesa Benedetto XVI, anzi Joseph Ratzinger, in futuro.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Nuovo ritrovamento conferma il 21 Dicembre

18 Ott

Pochi giorni fa e’ apparsa la notizia di un nuovo ritrovamento Maya che confermerebbe la data del 21 Dicembre 2012. Molti giornali e siti internet hanno annunciato questa notizia come la conferma definitiva alla fine del mondo profetizzata dai Maya.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Molto brevemente, le profezie sulla fine del mondo vengono formulate partendo dalla data conclusiva del Lungo Computo Maya. Fino ad oggi esisteva un solo reperto, precisamente il monumento VI del sito di Tortuguero in Messico, che indica, alla fine del calendario, la discesa in Terra del Dio Bolon Yokte. Questo Dio, nella tradizione Maya, era associato alla distruzione e alla rinascita. Come potete facilmente immaginare, questo duplice significato ha fatto nascere le varie profezie sulla fine del mondo. Abbiamo gia’ parlato di questi aspetti nel post:

Perche’ il mondo dovrebbe finire?

Negli ultimi mesi, grazie ai successivi ritrovamenti in centro America, si e’ dapprima smentita la data conclusiva del calendario:

Scoperto in Guatemala il piu’ antico calendario Maya

e successivamente e’ stata riconfermata grazie all’ultimo ritrovamento sempre in Guatemala:

Nuova conferma Maya al 2012

Ora, un nuovo reperto scoperto dagli archeologi confermerebbe nuovamente la data conclusiva del calendario.

L’Istituto Nazionale di Archeologia del Messico, proprio in questi giorni, ha annunciato la scoperta di una nuova iscrizione nel tempio di Comalcalco a Xulcun in Guatemala. L’iscrizione e’ stata rinvenuta su un mattone della facciata del tempio, ma il disegno era rivolto verso l’interno e dunque non visibile ai visitatori.

Ecco un’immagine del reperto:

Il reperto rinvenuto a Xulcun in Guatemala

La raffigurazione rappresenta nuovamente la discesa del Dio Bolon Yokte alla fine del tredicesimo Baktun, cioe’ alla prossima fine del Lungo Computo.

Da quanto detto, questa sarebbe una nuova conferma della profezia Maya per la fine del lungo computo.

Come detto nei post precedenti, per una discussione approfondita sui sistemi di calendari utilizzati dai Maya e per la nascita di queste profezie, si rimanda la discussione alla lettura del libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Facciamo pero’ una semplice riflessione. Allo stato attuale, abbiamo 2 o al massimo 3 reperti Maya che indicano la fine del lungo computo. Questi sono in accordo sulla discesa del Dio Bolon Yokte, ma, come visto, da nessuna parte c’e’ scritto che alla fine dei giorni il mondo verra’ distrutto. Se volete questa e’ solo un’interpretazione possibile.

Inoltre, come avete visto in “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, esiste un problema molto importante e che molto spesso non e’ conosciuto neanche dai sostenitori delle teorie catastrofiste. Ci stiamo riferendo al problema della correlazione, cioe’ dell’esatta conversione tra una data espressa nel Lungo Computo Maya e il suo equivalente nel nostro calendario gregoriano.

Pensateci un attimo, non e’ banale passare da una data espressa in un calendario antico, e conosciuto solo grazie ai ritrovamenti, al nostro attuale sistema di conteggio. Per fare questo servono dei punti ben determinati, cioe’ dei giorni di cui conosciamo esattamente l’equivalenza nei due sistemi e che possiamo utilizzare come riferimenti. Come e’ spiegato in “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, il problema della correlazione non e’ affatto risolto. Detto in altri termini, la data del 21 Dicembre 2012 non e’ assolutamente quella universalmente accettata per la fine del Lungo Computo.

Come potete ben capire, e’ in corso una grossa speculazione per convincervi della data del 21 Dicembre 2012, data in realta’ non univoca.

Per conoscere in dettaglio i sistemi di conteggio Maya, e per ragionare insieme su tutti i possibili scenari profetizzati per la fine del lungo computo, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.