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Oroscopo … non ci crede nessuno?

13 Giu

Come sapete, questo e’ un blog di divulgazione della scienza. Per fare questo pero’, ci siamo affidati ad una chiave di lettura completamente diversa. Come siamo soliti fare, partiamo dalle tante teorie catastrofiste, complottiste e pseudo-scientifiche per passarle in esame, spiegare la vera scienza che c’e’ alla base (sempre se c’e’) ed in questo modo, parliamo di scienza discutendo gli ultimi risultati, l’attuale conoscenza raggiunta, come viene spiegato un fenomeno piuttosto che un altro, e via dicendo.

In base a questo approccio, arrivati oltre i 450 articoli, abbiamo parlato degli argomenti piu’ diversi e sempre attuali: come funziona il Sole, il ciclo solare, la nostra Terra, i pianeti del sistema solare, la galassia, l’universo, il big bang. Solo rimanendo nell’ambito astrofisico, abbiamo affrontato tantissimi argomenti capendo come funzionano molti aspetti di quello che ci circonda e raggiungendo una consapevolezza, spero, migliore dei meccanismi di natura.

Perche’ faccio questo discorso?

In un recente post, un nostro lettore ha chiesto una mia opinione sugli oroscopi. Ovviamente, facendo questa domanda ad un fisico, la risposta e’ quantomeno scontata. Nonostante questo, capendo in fondo la natura del commento, vorrei prima di tutto argomentare sulla mia posizione, ma soprattutto darvi qualche interessante chicca che vi fara’ ricredere su tante convinzioni.

Primo punto fondamentale, convinzione fondamentale dell’astrologia e’ che una persona nata sotto un determinato segno abbia delle linee caratteriali e comportamentali determinate proprie dal segno di nascita.

Prima considerazione, cosa sono i segni zodiacali?

Di come si muovono i pianeti nel sistema solare abbiamo parlato tante volte. Come sappiamo, la Terra gira intorno al Sole compiendo un’orbita ellittica. La Terra inoltre gira su stessa, intorno ad un asse che ha una certa inclinazione rispetto al piano dell’orbita. Bene, questo movimento fa si che da Terra vediamo il Sole muoversi lungo una traiettoria definita che e’ quella che chiamiamo “eclittica”.

Ora, se vedete una qualsiasi mappa del cielo, trovate tantissime costellazioni rappresentate. Queste altro non sono che disegni realizzati unendo diverse stelle e formando oggetti o comunque elementi noti. Tra queste costellazioni ve ne sono 12 piu’ speciali, che fanno parte dello zodiaco. Perche’? A causa dei moti relativi visti da Terra, cioe’ da un corpo che e’ in movimento, vediamo il Sole sorgere in determinati periodi dell’anno in costellazioni diverse. Ecco svelato l’arcano. Le costellazioni dello zodiaco sono quelle posizionate a cavallo dell’eclittica in cui il Sole sorgera’, per periodi diversi, durante il corso dell’anno.

Bene, ora abbiamo capito perche’ ci sono delle costellazioni speciali. Seguendo questo ragionamento, se siete nati in un giorno X e durante questo periodo il Sole sorge in una costellazione Y, voi siete del segno dell’Y.

Allarghiamo il discorso, prendendo una costellazione, non necessariamente dello zodiaco, queste sono formate da un certo numero di stelle che unite danno la figura rappresentata. Queste stelle sono davvero in relazione tra loro? La risposta e’ assolutamente no. Guardando il cielo, vediamo le stelle tutte di fronte a noi, per un semplice gioco di prospettiva. In realta’, stelle che appartengono alla stessa costellazione, possono essere distanti milioni di anni luce tra loro. Perche’ stelle cosi’ distanti dovrebbero influenzarsi tra loro o anche appartenere alla stessa costellazione? Capite bene che questo discorso non ha senso. Facendo un paragone prospettico, e’ come vedere la classica foto del tizio che tiene la Torre di Pisa perche’ si mette nella posizione giusta tra la torre e la macchina fotografica.

Nonostante queste cosnsiderazioni, moltissime persone credono agli oroscopi, e, per fortuna molte meno, dichiarano di leggere di frequente le previsioni giornaliere degli esperti, semplicemente perche’ “non costa nulla”. Questa e’ esattamente la stessa conclusione a cui eravamo giunti parlando di superstizioni e scaramanzie:

Superstizioni e scaramanzie

Non devo passare sotto la scala perche’ porta male. Non ci credo, ma nel dubbio lo faccio, tanto non costa nulla.

Alimentare gli oroscopi significa ragionare allo stesso modo. Cosi’ come avveniva per le superstizioni in generale, anche credendo agli oroscopi si insultano centinaia di anni di osservazioni e scoperte scientifiche fatte e che ci hanno permesso di esplorare e capire molti, anche se ancora pochi, meccanismi che avvengono nell’universo.

Bene, a questo punto siamo arrivati a dire che le costellazioni non esistono e che e’ assurdo pensare che possano influenzare i nati in un determinato periodo.

Ora, vorrei aprire una parentesi. Come saprete, l’origine storica degli oroscopi e dei segni zodiacali si perde in tempi remoti. Proprio per questo motivo, ci sono segni zodiacali che ricordano oggetti di uso comune in un lontano passato. Pensando di azzerare tutte le costellazioni note e di avere dunque solo un insieme di stelle a cavallo dell’eclittica, immaginate cosa potrebbe accadere se oggi volessimo ridefinire i segni zodiacali. Forse, avremmo la costellazione del “notebook”, quella dello “smartphone”, il camion con rimorchio, e via dicendo. E’ possibile questo? Certamente si, come detto le stelle sono completamente scorrelate tra loro. Il voler tracciare un disegno che le unisce per formare qualcosa e’ un retaggio di tempi andati.

Chi sono gli astrologi? Semplici persone che svolgono un po’ il ruolo degli oracoli nei tempi dell’antichita’. Anche in quel caso, gli oracoli erano scelti, se non per parentele o motivi di credenze particolari, in base alla fantasia che avevano nel formulare previsioni. Anche oggi, gli astrologi non fanno altro che dare indicazioni vaghe e che difficilmente potrebbero non avverarsi. Immaginate la seguente previsione: oggi incontrerete qualcuno di speciale. Ora, a meno che quel giorno non decidiate di chiudervi a chiave dentro casa ed isolarvi dal mondo, qualcuno lo incontrerete. Incontreremo qualcuno speciale? Ma che significa speciale? Questo non e’ dato sapersi. In realta’, il significato di speciale lo trovate voi stessi. Ho incontraro Tizio, era speciale perche’ andavamo a scuola insieme, l’oroscopo aveva ragione. Ho incontrato Caio e mi sta pure fortemente antipatico. E’ una persona speciale perche’ mi sta “specialmente antipatica”. Capite come vengono formulate le previsioni?

Come anticipato, tolte le previsioni del giorno, scopo dell’astrologia e’ quello di determinare delle caratteristiche associative per i nati sotto lo stesso segno. Gli arieti sono cosi’, i Gemelli cosi’, ecc. Ci rendiamo conto di questo? Uno e’ testardo perche’ e’ nato in questo mese? Pero’ tutti sappiamo che esiste il DNA e che molte informazioni sono contenute in questa sequenza di geni. Tutti conosciamo la psicologia. Sei testardo perche’ hai vissuto in questa famiglia o hai fatto queste esperienze. In tutti e due i casi, singoli o in associazione, ci mettete il segno zodiacale?

Solo qualche anno fa, e’ stato fatto uno studio, svolto nella modalita’ del doppio cieco, prendendo in esame proprio le previsioni caratteriali formulate dagli astrologi. Per fare questo, sono stati selezionati i migliori, non so secondo quale parametro, astrologi sulla piazza e sono stati messi nelle condizioni ideali per operare. In tal senso, l’ambiente, l’ora, la posizione, ecc erano state decise proprio da ciascun astrologo. Questo per evitare qualsiasi contestazione possibile. Bene, in questo ambiente controllato, le previsioni degli astrologi si sono rivelate giuste con un valore che era del tutto paragonabile a quello statistico della casualita’. Che significa? Che se sparate cose a caso, esiste una probabilita’ che in alcuni casi queste cose si rivelino corrette. Bene, la percentuale di risposte attese sparando a caso, furono del tutto paragonabili a quelle dati dagli astrologi. Ovviamente vi sto parlando di misure reali, condotti in ambiente accademico ed i cui risultati sono stati pubblicati anche su Nature:

Nature, oroscopi

Come la mettiamo? Le costellazioni sono invenzioni prospettiche, non possono in alcun modo influenzare l’essere umano, studi scientifici condotti in ambiente controllato hanno mostrato la casualita’delle previsioni astrologiche.

Qualcosa da aggiungere?

In realta’ si, ancora non abbiamo finito. Come detto in precedenza, le costellazioni dello zodiaco si trovano sul piano dell’eclittica. In realta’, le costellazioni non sono 12 come si pensava, ma ne esite una tredicesima, chiamata Ofiuco, scoperta solo pochi anni fa. Perche’ e’ stata scoperta cosi’ di recente? Semplicemente perche’ la luminosita’ delle sue stelle e’ molto bassa e sono necessari sistemi buoni per poterla visualizzare. Poiche’, come detto, nel corso dell’anno il sole sorge, via via, in una costellazione diversa, se aggiungo un altro segno, devo rismazzare i giorni.

Questo e’ il ragionamento minimale che andrebbe fatto. In realta’, come sapete bene, nessuno ha fatto una cosa del genere e i segni sono rimasti 12.

Di nuovo attenzione, le diverse costellazioni hanno grandezze apparenti da Terra che possono essere molto diverse tra loro. Perche’ i segni zodiacali hanno tutti la stessa durata? Anche questo e’ un errore formale che ci fa capire che, giusto o sbagliato, tanto in astrologia ci limitiamo a dare indicazioni. Dunque sara’ concettualmente sbagliato avere tutti i segni della stessa durata in giorni.

Oltre a questo fatto, c’e’ da considerare il moto di precessione della Terra. Questo moto fa si che, di anno in anno, l’asse terrestre non resti immobile ma si muova ruotando di un pochino. In tal senso, i segni in cui il sole sorge durante l’anno, non restano sempre gli stessi. Come detto, siamo nel caso dei moti relativi e in questo caso, siamo proprio noi che stiamo spostando simultaneamente alla Terra.

Da queste considerazioni, vorrei mostrarvi una tabella:

Reali periodi di corrispondenza per i segni zodiacali

Reali periodi di corrispondenza per i segni zodiacali

La definizione dei segni zodiacali e’ avvenuta in tempi remoti, circa 2000 anni fa. In questo lasso di tempo, l’asse terrestre si e’ spostato di un po’ e dunque le finestre nel corso dell’anno di ciascun segno sono cambiate. Nella tabella trovate, sia il valore attualmente falso che stiamo utilizzando sia quello reale. Dico “attualmente falso” perche’ questi erano veri quando sono stati definiti i segni, ora non lo sono piu’.

In questo senso, vedete come molti segni sono in realta’ modificati. Nel mio caso, non sono piu’ della bilancia come ho pensato per tanto tempo, ma sono in realta’ della vergine. Ora, se fino a ieri vi eravate identificati con le caratteristiche di un segno, se la scienza vi dice che in realta’ il vostro segno e’ un altro, cosa fate?

Concludendo, non vi e’ nessuna motivazione scientifica per credere che stelle distanti anni luce tra loro, possano in qualche modo interagire e soprattutto influenzare pesantemente il carattere di una persona. Inoltre, studi scientifici hanno mostrato la completa casualita’ delle previsioni, oltre ovviamente al fatto incontrovertibile che le costellazioni si siano spostate e che ne manchi una all’appello che dovrebbe, come tutte le altre, godere della definizione di zodiacale.

Ultimissima cosa, come nello spirito del blog, notate come analizzando il dicorso oroscopi, non scienza, abbiamo acquisito molte informazioni aggiuntive, scienza, e che ci hanno permesso di incrementare la nostra conoscenza dell’universo.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Anche il giorno e’ relativo …. se siete altrove

12 Giu

Pensandoci, chissa’ quante volte avremo detto “se ci fosse un giorno di 48 ore, riuscirei a fare tutto”. Proprio relativamente a questo vorrei parlare in questo post, aprendo una piccola parentesi curiosita’ sui pianeti del sistema solare. In particolare, vorrei discutere la durata del giorno sui diversi pianeti, confrontandola proprio coi numeri a cui siamo abituati, cioe’ quello che osserviamo direttamente sulla Terra.

Per prima cosa, vi diro’ qualcosa di “sorprendente”, la Terra gira intorno al Sole in circa 365.25 giorni e gira su se stessa in “quasi 24 ore”. Solo per curiosita’, quel 0,25 in piu’ nel periodo di rivoluzione e’ proprio il responsabile dell’inserimento di un anno bisestile ogni quattro. Questa soluzione serve a recuperare lo scarto che, in caso contrario, provocherebbe una differenza crescente tra periodo dell’anno ed effettiva posizione intorno al Sole.

Bene, l’alternarsi delle stagioni, che indica l’anno terrestre, e’ semplicemnete dato dalla pozione della Terra sull’orbita fatta intorno al Sole. Come detto, in poco piu’ di 365 giorni, la Terra tornera’ nella stessa posizione.

Quello che invece chiamiamo giorno, cioe’ l’alternarsi di luce e buio, dura 24 ore. Cosa significa Ogni 24 ore torniamo a vedere il Sole nella stessa posizione.

Questo ovviamente e’ vero per la Terra. Cosa possiamo dire per gli altri pianeti?

sistema_solare

Come potete immaginare, le durate del giorno e dell’anno di un pianeta del Sistema Solare dipendono dai parametri orbitali del pianeta stesso. Per quanto riguarda il periodo impiegato a percorrere l’intera orbita, pianeti piu’ lontani dal Sole dovranno percorrere un percorso piu’ lungo per tornare nella stessa posizione, e questo fa si che i periodi siano via via crescenti quando ci allontaniamo dal Sole.

Ecco una tabella con i periodi di rivoluzione dei pianeti del Sistema Solare:

Pianeta Planet Rotazione

Rotation

Rivoluzione

Revolution

Plutone Pluto ~6gg 247,7 anni/years
Nettuno Neptune 16h 165 anni/years
Urano Urans -11h 84 anni/years
Saturno Saturn 10h 40′ 29,46 anni/years
Giove Jupiter 10 h 11,86 anni/years
Marte Mars ~24 h 687 giorni/days
Terra Earth 24 h 365 giorni/days
Venere Venus -243 gg 225 giorni/days
Mercurio Mercury 59 gg 88 giorni/days

oltre a questi, trovate anche i periodi di rotazione dei corpi. Fate attenzione ad una cosa, i segni negativi che compaiono per due pianeti, Urano e Venere, servono solo per indicare il moto retrogrado questi pianeti, cioe’ il fatto che questi corpi girino al contrario sull’orbita rispetto gli altri.

Questa tabella ci permette subito di calcolare il periodo dell’anno dei pianeti che, ad esempio, nel caso di Venere sara’ di 225 giorni.

Cosa possiamo dire riguardo al giorno?

Facciamo subito una distinzione molto importante. Quello che comunemente siamo abituati ad indicare come giorno e’ inteso come il lasso di tempo che la Terra impiega a fare un giro su se stessa. In astronomia, questo e’ noto come “giorno siderale” o “giorno sidereo”. Prima pero’, abbiamo definito, intuitivamente, il giorno in maniera diversa, cioe’ come l’alternarsi della luce e del buio. In tal senso, per un osservatore che potrebbe anche ignorare il moto di rotazione del pianeta intorno all’asse, il giorno altro non e’ che il lasso di tempo che serve per fare un intero ciclo luce-buio.

In tal senso, tra i pianeti del sistema solare, molto interessante e’ il caso di Mercurio. Come sappiamo, Mercurio e’ il piu’ interno dei pianeti del sistema solare ed inoltre e’ quello che presenta un’eccentricita’ maggiore dell’orbita. Cosa significa? Semplicemente, l’ellisse percorsa da Mercurio intorno al Sole, presenta la maggiore differenza tra asse maggiore e minore. Detto in altri termini, l’orbita di Mercurio e’ quella che maggiormente si allontana da una circonferenza. Per la precisione, l’eccentricita’ di Mercurio sarebbe seconda a quella di Plutone che pero’ e’ stato declassato da pianeta a planetoide.

Come visto nella tabella, il periodo di rivoluzione di Mercurio e’ di circa 88 giorni, mentre servono 59 giorni per completare il giro intorno all’asse. Da questi numeri, Mercurio ogni due rivoluzioni fa tre giri intorno al proprio asse.

Fate attenzione pero’, se parliamo di giorno sidereo, in questo caso le 24 ore che abbiamo sulla Terra divengono 59 giorni. Ancora piu’ marcata e’ la differenza se parliamo di periodi diurni e notturni. Data la grande eccentricita’, mentre Mercurio gira su stesso, si avvicina e si allontana notevolmente dal Sole. Questo moto fa si che il giorno inteso come alternarsi buio-luce duri su Mercurio ben 176 giorni. Dati i numeri sulla tabella, il giorno dura piu’ o meno il doppio di un anno.

Pensando a come siamo abituati a concepire il tempo sulla Terra, e’ molto difficile immaginare la situazione di Marcurio. Praticamente, aspettando che faccia buoi (o luce in alternativa), vedremo passare per due volte tutte le stagioni.

Ovviamente non c’e’ nulla di misterioso in questo fatto, e’ solo una curiosita’, a mio avviso interessante, che si evidenzia sui pianeti del Sistema Solare.

Per completezza, se l’orbita di Mercurio fosse circolare, data la sua vicinanza al Sole, gli effetti di marea farebbero si che il pianeta mostrerebbe sempre la stessa faccia, esattamente come avviene per la Luna.

Sempre in termini di curiosita’, proviamo ad immaginare di essere sulla Luna e che la Terra sia il nostro Sole. In questo senso, poiche’ come visto in questo post:

Spettacolo lunare per il 23 Giugno

a parte piccole variazioni, la Luna mostra sempre la stessa faccia alla Terra, il giorno durerebbe un tempo infinito. Se fossimo sulla faccia verso Terra, illuminata in questo esperimento mentale, sarebbe sempre giorno, in caso contrario sarebbe sempre notte perche’ ci troveremmo sempre dall’altra parte.

Concludendo, i moti dei pianeti intorno al Sole presentano ovviamente delle differenze anche marcate tra loro. Parlando di giorno sidereo, cioe’ come il periodo necessario al pianeta per compiere un moto di rotazione intorno al proprio asse, passiamo da poche ore fino a decine di giorni. Per quanto riguarda invece il giorno inteso come alternanza luce-buio, in questo caso si devono considerare contemporaneamente sia il moto di rotazione che la rivoluzione. In tal senso, come nel caso di Mercurio, si possono avere situazioni apparentemente curiosieper noi che siamo abituati a vivere sulla Terra.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Storia astronomica di Nibiru

31 Ott

Come sappiamo, uno degli argomenti piu’ citati nelle profezie del 2012 e’ l’esistenza, e l’eventuale scontro con la Terra, di un decimo pianeta del Sistema Solare. Cercando in rete, trovate molte varianti possibili su questo corpo celeste. Oltre ad un pianeta, qualcuno ipotizza una nana bruna, una nana bianca, un buco nero, un sistema solare, e anche dal punto di vista del nome oltre a Nibiru trovate Tyche, Tiamat e Pianeta X. In particolare, questo ultimo nome ha la duplice funzione di indicare il decimo pianeta del Sistema Solare ma anche la natura misteriosa del corpo.

Del pianeta Nibiru, limitiamoci a considerarlo tale e chiamarlo in questo modo, abbiamo parlato in moltissimi post. Alcuni esempi sono:

Finalmente le foto di Nibiru

Nibiru e’ vicino, la prova delle orbite

La NASA torna a parlare di Nibiru

Evidenze di un decimo pianeta?

Nibiru e la deviazione delle Pioneer

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

Come abbiamo visto, ad oggi, non vi e’ assolutamente nessuna evidenza dell’esistenza di questo decimo pianeta. La rete abbonda di video, foto e presunte prove, ma, come detto, in molti casi si tratta o di materiale falso  o di materiale reale ma non riguardante Nibiru. Un chiaro esempio di quest’ultimo caso e’ dato dal post precedente sulle foto del pianeta.

Dell’origine storica di Nibiru, cosi’ come delle diverse ipotesi a riguardo e delle misura scientifiche “vere”, ne abbiamo parlato abbondantemente nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”. In quest post, invece, vogliamo raccontare l’origine e la ricerca “scientifica” del decimo pianeta.

Molti, anche tra i sostenitori della sua esistenza, ignorano il fatto che la scienza ha per diversi anni cercato un decimo pianeta e su questi argomenti c’e’ stato un dibattito, anche acceso, tra diversi astronomi. Prima di addentrarci in questa rivisitazione storica e’ pero’ necessario fare una piccola introduzione scientifica spiegando alcuni concetti importanti.

Come sapete, il nostro sistema solare e’ costituito da un Sole, di grande massa, e da una serie di pianeti che orbitano intorno a questa stella centrale su orbite ellittiche. La forza gravitazionale e’ la “colla” che tiene in equilibrio tutto il sistema. Questa interazione e’ di tipo attrattivo e dipende direttamente dalle masse dei pianeti considerati e inversamente dal quadrato della loro distanza. Ogni pianeta ruota dunque intorno al Sole grazie all’attrazione gravitazionale.

Anche se l’interazione principale e’ quella del Sole, dal momento che la forza gravitazionale si esercita tra ciascuna coppia di pianeti, ogni corpo risentira’ anche dell’attrazione degli altri pianeti ed in particolare di quelli ad esso piu’ vicini. Date le masse, questa interazione sara’ molto meno intensa di quella del Sole, e costituira’ una “correzione” rispetto a quella dominante della stella centrale.

Abbiamo fatto questa premessa solo per presentare un metodo indiretto di ricerca dei corpi celesti. Nell’astronomia, anche se non siete in grado di vedere direttamente un corpo, potreste riuscire ad individuarlo osservando i suoi effetti, cioe’ le perturbazioni gravitazionali apportate da questo sugli altri corpi nelle vicinanze.

Facciamo un esempio. Immaginate di vedere soltanto 3 pianeti che orbitano intorno al Sole. Mediante calcoli matematici siamo in grado di calcolare in modo preciso le orbite occupate da questi pianeti considerando l’interazione con il Sole, principale, e le interazioni tra ciascuna coppia di pianeti, correzioni. Ora avete il vostro modello matematico, ovviamente basato sulla fisica. Andiamo poi a confrontare questo risultato con quello che vedete realmente con i telescopi. Se la vostra simulazione coincide con quello che vedete significa che il vostro modello e’ reale. In caso contrario, dando ovviamente per scontato che i calcoli siano fatti bene, misurate delle discrepanze tra mondo reale e simulazione. A cosa sono dovute? Una delle ipotesi piu’ probabili e’ che ci sia un altro corpo, che non avete considerato nella simulazione, e che apporti delle modificazioni alla forza di gravita’.

Seguendo questo schema, e’ stato possibile, ad esempio, scoprire Nettuno nel 1846. Dalle incongruenze tra simulazione e realta’ nell’orbita di Urano, gli astronomi ipotizzarono la presenza di un altro pianeta piu’ esterno che perturbasse con la sua presenza l’orbita di Urano. Allo stesso modo, nel 1930 venne scoperto anche Plutone, poi declassato da pianeta a planetoide.

Ora, nonostante la scoperta di Nettuno e Plutone, l’orbita calcolata di Urano presentava ancora delle piccole perturbazioni rispetto a quella osservata dagli astronomi. Seguendo il ragionamento appena fatto, queste perturbazioni potevano essere dovute ad un altro pianeta, appunto il decimo del Sistema Solare, che perturbasse gravitazionalmente con la sua presenza il moto di Urano.

Siamo intorno agli anni ’70 e partendo da queste misurazioni ebbe inizio la ricerca del decimo pianeta del Sistema Solare.

Molti astronomi si dedicarono allo studio e alla ricerca del pianeta X, tra questi Harrington, Jackson, Killen e Maltese, solo per citarne alcuni. Stiamo parlando di astronomi di notevole esperienza e che attraverso la ricerca del decimo pianeta pubblicarono articoli pioneristici su diversi argomenti astronomici molto importanti come lo studio dei sistemi binari, le risonanze tra pianeti, l’interazione gravitazionale a molti corpi e cosi’ via.

Pianeti del Sistema Solare incluso Nibiru

Ora, ripensiamo a quanto detto sull’equilibrio gravitazionale del Sistema Solare. Mediante simulazioni e confrontando di volta in volta i risultati con quanto osservato nella realta’, e’ possibile, mediante calcoli matematici, ipotizzare la posizione, l’orbita e la massa che dovrebbe avere il decimo pianeta per spiegare le perturbazioni osservate. Detto in altri termini, e’ possibile “aggiustare” la simulazione ipotizzando un pianeta addizionale la cui presenza sia in grado di far coincidere la simulazione con la realta’. Proprio da questi calcoli vengono estratti i parametri che spesso trovate in rete su Nibiru riguardanti la sua grandezza, la sua orbita, la distanza dal Sole e la posizione attuale nel sistema solare.

Fin qui dunque e’ tutto chiaro. Procedendo come per le scoperte di Nettuno e Plutone, si ipotizza la presenza di un ulteriore pianeta in grado di spiegare le perturbazioni ancora ossservate nell’orbita di Urano.

A differenza pero’ di Nettuno e Plutone, il decimo pianeta ipotizzato non e’ mai stato osservato, tantomeno nella posizione indicata dalle simulazioni fatte dai vari astronomi.

Questo risolve solo una parte del problema. Anche se non abbiamo osservato il decimo pianeta, sappiamo che Urano presenta delle perturbazioni nella sua orbita. Come detto in precedenza, in astronomia anche se non osserviamo direttamente un corpo possiamo intuire la sua presenza dagli effetti gravitazionali apportati ai pianeti vicini. Le perturbazioni dell’orbita di Urano possono essere una prova dell’esistenza del decimo pianeta. Forse non lo osserviamo perche’ noi non siamo in grado di farlo.  Questo ragionamento e’ quello portato avanti in moltissimi siti a favore di Nibiru e astronomicamente, in base a quanto detto fino a questo punto, e’ un discorso assolutamente lecito.

Dunque? Cosa non abbiamo considerato?

Torniamo a ragionare su quanto detto riguardo all’attrazione gravitazionale. Due corpi qualsiasi si attraggono mediante la forza di gravita’. Questa interazione dipende direttamente dalle masse dei pianeti ed e’ inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Teniamo questo a mente.

L’orbita di Urano dipende principalmente dall’interazione con il Sole, ma anche dalle correzioni apportate dagli altri pianeti intorno ad esso. Essendo Nettuno subito dopo Urano, questo avra’ un’attrazione importante sulla sua orbita.

Proprio queste considerazioni sono alla base dell’inesistenza del decimo pianeta. Nelle simulazioni erano presenti delle discrepanze nell’orbita di Urano proprio perche’ era considerata una massa leggermente sbagliata di Nettuno. Ragioniamo insieme. La forza gravitazionale con cui Nettuno disturba Urano, dipende, come detto, dalla massa di entrambi i pianeti. Se utilizziamo una massa di Nettuno leggermente diversa da quella reale, nella simulazione avremo una perturbazione diversa rispetto a quella reale e dunque un orbita simulata leggermente diversa da quella osservata. Proprio questa differenza ci porta a cercare un ulteriore pianeta che giustifichi la perturbazione osservata.

Questo e’ esattamente quello che e’ successo storicamente. La massa di Nettuno conosciuta fino agli inizi degli anni ’90 differiva da quella reale di un -0.5%. Questa apparentemente piccola differenza e’ responsabile delle discrepanze osservata tra teoria e simulazione. Il valore preciso della massa di Nettuno venne calcolato solo nel 1990 a seguito del passaggio sopra il pianeta della sonda Voyager 2. Proprio in questa occasione si pote’ misurare con precisione la massa ed accorgersi della differenza rispetto al valore fino a quel punto conosciuto in astronomia, e dunque utilizzato nelle simulazioni.

Nel 1993 venne infatti pubblicato un articolo di Standish dal titolo: “Pianeta X: Nessuna evidenza dinamica nelle osservazioni ottiche”. Potete leggere l’articolo da questo link:

Articolo Standish 1993

Come si legge nell’introduzione: “Viene mostrato come le anomalie nell’orbita di Urano scompaiono prendendo in esame il valore corretto della massa di Nettuno“. E ancora: “Non c’e’ nessuna evidenza che richieda o indichi l’esistenza di un oggetto delle dimensioni di un pianeta (oltre Plutone). A questo punto non vi e’ piu’ nessuna necessita’ di ipotizzare l’esistenza di un decimo pianeta nel Sistema Solare“.

Questo articolo, datato 1993, e’ la conclusione della ricerca astronomica del decimo pianeta. Da quanto detto, non erano sbagliate le simulazioni fatte o i parametri calcolati del decimo pianeta, quello che era sbagliato era il punto di partenza della discussione. Le anomalie nell’orbita di Urano, cioe’ le differenze tra l’orbita osservata e quella calcolata, e da cui si ipotizzo’ l’esistenza di Nibiru, non erano reali, ma dovute all’errore sulla massa di Nettuno. Misurando meglio la massa del pianeta, le anomalie scompaiono e non c’e’ nessuna necessita’ di ipotizzare un decimo pianeta.

Come vedete, nel corso degli anni gli astronomi hanno cercato un decimo pianeta nel sistema solare. Oltre all’introduzione sumera, molti sostenitori di Nibiru si rifanno a questa parte storica per sostenere le loro ipotesi. Quella che pero’ viene spesso ignorata, e’ proprio la conclusione scientifica a cui si e’ giunti nel 1993. Il decimo pianeta viene ipotizzato per spiegare qualcosa. Se questo qualcosa in realta’ non esiste, perche’ c’era un errore a monte, non serve parlare del decimo pianeta.

Non lasciatevi convincere da ipotesi senza fondamento o non supportate da prove. Seguendo un approccio scientifico, possiamo motivare i nostri ragionamenti e le nostre conclusioni mostrando dati, leggi fisiche e, come in questo caso, articoli di astronomia consultabili a tutti. Per affrontare scientificamente, ma senza nessun preconcetto, tutte le profezie del 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.