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Animali e Terremoti

24 Apr

In diverse occasioni, mi avete chiesto di esprimere il mio parere su quella che secondo alcuni potrebbe sembrare una leggenda popolare, mentre per altri e’ una realta’ scientifica, il comportamento anomalo di alcune specie animali prima dell’arrivo di un terremoto.

Vi dico subito che questo discorso non e’ affatto semplice. Molto spesso la tradizione popolare si fonde in modo uniforme con quanto raccontato da falsi profeti o anche con la presunta scienza.

Come sapete, molti credono che all’avvicinarsi di un terremoto, con un tempo variabile tra qualche secondo e diverse ore, alcuni animali assumano comportamenti anomali o siano in grado di lanciare veri e propri segnali di allarme. Molto spesso su questo blog, abbiamo parlato di precursori sismici, cercando appunto di capire quali potrebbero essere i segnali natuali in grado di farci prevedere un sisma. In questo contesto, si parla dell’emissione di particolari gas dal terreno, di formazione di nuvole strane, di innalzamento dei livelli dei pozzi, tutti fenomeni che in qualche caso sono stati osservati prima di un terremoto di forte intensita’.

A questo punto, appare evidente chiederci una cosa: se gli animali sono in grado di prevedere un terremoto, perche’ non imparare a decifrare questi segnali per poi utilizzarli come precursori sismici?

Ovviamente, si tratta di una domanda naturale e assolutamente corretta. Non resta che capire cosa c’e’ di vero in questa correlazione e se veramente possiamo pansare di utilizzarla a nostro favore.

Su questo argomento, esiste una vera e propria letteratura di settore. Cercando informazioni in rete, trovate storie riguardanti non solo animali domestici come cani e gatti, ma anche topi, cavalli, elefanti, galline, serprenti, formiche. In piu’ di qualche occasione, per ciascuno di questi animali, e’ stato notato un comportamento diverso rispetto al normale.

Ragioniamo subito su un particolare. Tutti i racconti che trovate, riguardano osservazioni a posteriori del comportamento anomalo. Mi spiego meglio. Dopo che si e’ verificato il terremoto, le persone ricordano di aver notato qualcosa di diverso nel comportamento degli animali. Questo non e’ affatto un dettaglio trascurabile. A seguito di un evento traumatico come un terremoto, le considerazioni delle persone possono essere viziate da una scarsa capacita’ critica, senza tenere conto poi della ricerca del sensazionalismo sempre presente in alcuni casi.

Cosa significa questo? Ovviamente non voglio gettare fango o dire che tutti i racconti sono falsi, solo che dopo un terremoto, magari di forte intensita’, l’oggettivita’ delle persone potrebbe essere alterata. Ad oggi, non esiste un solo caso di terremoto previsto partendo dall’osservazione del comportamento animale, tutti i casi riportati sono frutto di ricordi a posteriori. Facciamo anche un’altra considerazione, quante volte, osservando magari i vostri animali domestici, avete notato comportamenti diversi rispetto alla norma? Sicuramente in diverse occasioni, anche se molto spesso non ci facciamo neanche caso. Ovviamente, nella maggior parte dei casi, questi comportamenti non sono stati succeduti da un terremoto.

Fin qui pero’, stiamo parlando solo di punti di vista personali. E’ vero che dopo un terremoto le persone possono avere meno senso critico, ma e’ anche vero che queste affermazioni, sia in un senso che in un altro, non possono essere provate con metodo scientifico.

Cerchiamo dunque di fare considerazioni scientifiche partendo da quello che sappiamo.

Anche l’essere umano appartiene al regno animale, ma e’ altresi’ vero che alcune specie possono avere dei sensi meglio sviluppati dei nostri. Ad esempio, e’ provato che il nostro orecchio riesce a sentire suoni compresi tra i 16 e i 20000 Hz, mentre i cani possono raggiungere i 60000 Hz, i gatti i 70000 Hz, mentre pipistrelli, delfini e balene possono raggiungere valori ancora piu’ alti nella zona degli ultrasuoni. Perche’ dico questo? Sappiamo per certo che un terremoto non e’ un evento istantaneo. Possiamo ad esempio supporre che prima di un sisma ci siano delle microscosse che causano rumori e vibrazioni ad ultrasuoni, non udibili da noi, mentre dai nostri animali si. Questa potrebbe essere un’ipotesi reale, ed in tal senso, gli animali sarebbero in grado, grazie al loro udito differente, di percepire questi rumori provenienti dal sottosuolo.

Ora pero’, facciamo un’altra considerazione. E’ vero che il nostro orecchio non e’ in grado di percepire una vasta gamma di suoni, ma noi, al contrario degli altri animali, abbiamo una dote molto speciale: siamo in grado di costruire strumenti di misura avanzati. Anche se il nostro orecchio non e’ in grado di sentire un suono, disponiamo di una notevole strumentazione molto piu’ precisa del sistema uditivo degli animali.

Ho fatto l’esempio degli ultrasuoni, perche’ e’ quello che maggiormente viene citato quando si toccano questi argomenti, ma non e’ certamente l’unico ne’ tantomeno il piu’ interessante.

Parlando sempre in termini scientifici, riprendiamo quanto detto sui precursori sismici. Di questi particolari eventi, ne sono stati studiati moltissimi. Quando si effettuano ricerche di questo tipo, si parte sempre da qualcosa che e’ stato osservato in almeno un caso particolare e poi si cerca di capire se questo fenomeno avviene sempre prima di un terremoto. In tal senso, non possiamo ancora dire di avere dei precursori sismici certi perche’ tutti i fenomeni studiati non presentano una relazione univoca con i terremoti. Mi spiego meglio. Riprendiamo il solito caso del Radon di cui tanto si parla. Come detto in moltissimi post, ci possono essere terremoti preceduti da emissioni di radon, ci possono essere terremoti senza emissione di radon, ma ci possono anche essere emissioni di radon senza terremoti. Detto questo, e’ vero che per alcuni terremoti sono state osservate emissioni anomale di questo gas dal sottosuolo, ma non e’ certamente la norma e non e’ detto che un segnale di questo tipo preannunci un sisma.

Ora, il radon e’ un gas incolore e inodore. Come sappiamo, i cani hanno un olfatto molto piu’ sviluppato del nostro. Supponiamo per assurdo che questi animali siano in grado di annusare il radon emesso dal terreno e che questo produca un comportamento anomalo dell’animale. In questo senso, potremmo aver spiegato perche’ in alcuni casi si parla di cani agitati prima di un terremoto. Come nel caso precedente pero’, e’ vero che noi esseri umani non siamo in grado di avvertire il radon, ma poiche’ si tratta di un gas radioattivo, abbiamo a disposizione contatori in grado di rivelarlo indirettamente. Se i cani riuscissero ad annusare il radon, questo renderebbe il loro comportamento un precursore sismico? Assolutamente no. Come detto prima, queste emissioni non sono sempre correlate con i terremoti, per cui, come nel caso tanto discusso, ci sarebbero tanti falsi allarmi che in alcuni casi possono essere piu’ dannosi di un sisma di piccola intensita’.

Gli esempi fatti, ci fanno capire un punto fondamentale. Scientificamente, abbiamo osservato molti fenomeni anomali prima di alcuni terremoti, ma, almeno ad oggi, non e’ stato possibile individuare un evento che preannunci sempre e con certezza un futuro terremoto, ma soprattutto che ci faccia capire in anticipo l’intensita’ del sisma. Detto questo, alcuni animali potrebbero essere sensibili ad alcuni fenomeni particolari e in alcuni casi questi potrebbero verificarsi prima di un sisma. Se ripensiamo a quanto detto sul comportamento anomalo degli animali e all’insorgenza dei terremoti, come nel caso dei precursori sismici, non e’ assolutamente detto che questi comportamenti segnalino con certezza l’arrivo di un terremoto.

Come anticipato, la letteratura su questo argomento e’ molto vasta ed include osservazioni su tantissime specie animali. In questa tabella vengono riassunte le specie principali divise anche con l’anticipo osservato rispetto al sisma:

Tabella riassuntiva delle relazioni tra animali e terremoti

Tabella riassuntiva delle relazioni tra animali e terremoti

Come potete vedere e come anticipato, le osservazioni riguardano i piu’ diversi animali con comportamenti documentati solo in alcuni casi particolari.

Pensate che la scienza non si sia mai occupata di questo? Ovviamente la risposta e’ no. A livello scientifico, partendo proprio da racconti di osservazioni, si e’ cercato di studiare i comportamenti anomali, studiando proprio l’eventuale precursore sismico avvertito dall’animale in questione.

Cominciamo con un esempio storico. L’India e’ un paese a forte rischio sismico trovandosi proprio sopra una regione di allineamento tra faglie profonde e molto attive. Diverse persone in questo paese sostengono di poter prevedere i terremoti osservando i movimenti delle formiche, o meglio i comportamenti anomali nel loro moto, solitamente ordinato, prima dell’arrivo di un terremoto. Partendo da questi racconti, alcuni gruppi sperimentali hanno studiato a fondo questi movimenti in un’altra zona molto sismica, la California. Dopo un’osservazione scientifica durata mesi ed in cui diversi terremoti sono accaduti, uno anche di M7.4, i diversi gruppi sono indipendentemente giunti alla conclusione che non esisteva nessuna relazione tra i due fenomeni studiati. Ragionate su alcune cose: diversi gruppi si sono cimentati nello studio e “indipendentemente” sono giunti alla stessa conclusione. Contrariamente a quanto trovate su alcuni siti, perche’ la scienza dovrebbe nascondere risultati diversi? In questo caso, trovo veramente fuori luogo parlare di complottismo o anche di “scienza marcia” come a qualcuno piace definirla.

Dal momento che un nostro affezionato e attento lettore lo ha citato in un commento a questo articolo:

Scienza, fantascienza e non scienza

Leggenda di Namazu

Leggenda di Namazu

vorrei parlarvi anche di un’altra specie particolare messa in relazione con i terremoti, il pesce gatto “Namazu”. Secondo la mitologia giapponese, questo paese sarebbe appoggiato sulla schiena di un enorme pesce gatto chiamato appunto Namazu. Questo pesce vivrebbe nel fango, sotto l’arcipelago che compone il Giappone. Namazu avrebbe un carattere molto impulsivo e il Dio Kashima avrebbe il compito di tenere fermo il pesce schiacciandogli la testa con un grosso masso magico. Quando pero’ Kashima si distrae o si stanca, Namazu inizia a muoversi e con i suoi possenti colpi di coda sul terreno provocherebbe i terremoti e gli tsunami che affliggono il Giappone.

Ovviamente, questa e’ la leggenda Giapponese, ma esiste una reale specie di pesce gatto che vive in Giappone e che viene chiamata Oonamazu. Come nel caso del mitico Namazu, questa specie ittica, che puo’ superare il metro di lunghezza, viene da sempre messa in relazione con i terremoti. Secondo molte testimonianze, con l’avvicinarsi di un sisma, il pesce gatto aumenterebbe moltissimo la sua attivita’ lasciando presagire il pericolo in arrivo.

Ragioniamo su quanto detto. Alla luce degli esempi fatti, anche in questo caso, il Oonamazu potrebbe essere sensibile a particolari fenomeni che avvengono prima di un sisma. In molti altri pesci e’ stata, ad esempio, osservata una notevole sensibilita’ alle vibrazioni che si propagano nell’acqua. Queste oscillazioni possono ovviamente intervenire anche prima di un sisma, causate da piccole scosse magari non percepibili a terra. Inoltre, molte specie animali, tra cui anche alcune varieta’ di pesci, si muovono seguendo le linee di forza del campo magnetico terrestre. Prima o durante un terremoto, lo spostamento profondo di rocce, puo’ provocare variazioni locali del campo geomagnetico. La spiegazione e’ molto semplice, il movimento di rocce contenenti ferriti, puo’ disturbare in alcuni punti le linee di forza del campo magnetico. Poiche’ diversi animali si muovono seguendo queste linee, l’osservazione di un movimento anomalo potrebbe segnalare spostamenti di roccia negli strati profondi. Questo genere di eventi sono gia’ stati studiati a fondo non solo a livello geomorfologico. Come nei casi precedenti pero’, ci possono essere terremoti anche molto intensi in strati superificiali o che prevedano lospostamento di rocce a basso contenuto ferritico. Inoltre, variazioni di campo magnetico, molto piu’ intense di quelle di cui stiamo parlando, sono prodotte molto facilmente da linee di alta tensione e altri sistemi che prevedano sorgenti non naturali di campo magnetico. In questi casi, l’osservazione di un comportamento anomalo degli animali non sarebbe assolutamente correlato con un terremoto. Come capite, anche in questo caso, non e’ possibile parlare di reale precursore sismico.

Tornado a Namazu, e’ vero che comportamenti anomali sono stati osservati, ma e’ anche vero che gli stessi comportamenti sono stati osservati senza presagire un terremoto. Anche in questo caso, diversi gruppi sperimentali stanno studiando la specie, cosi’ come si studiano i comportamenti, ma soprattutto gli eventi in grado di innescare variazioni significative in alcuni animali.

Concludendo, ci sono diverse evidenze che mostrano relazioni tra i comportamenti degli animali e l’arrivo di un sisma. Questi due eventi non possono pero’ essere considerati sempre legati tra loro. Molti animali, dispongono di sensi piu’ sviluppati dei nostri e questi possono essere utilizzati per captare particolari segnali, ma, come visto, non e’ assolutamente vero pensare che questi segnali siano sempre legati a terremoti. Inoltre, a livello tecnico, siamo in grado di supplire alla nostra inferiorita’ specifica mediante l’utilizzo di strumentazione anche abbastanza semplice da costruire. Ovviamente, le testimonianze riportate sono state prese in considerazione nella faticosa ma indispensabile ricerca di precursori sismici. Ripetiamo nuovamente che, ad oggi, non e’ stato ancora possibile individuare un precursore sismico certo, cioe’ un evento sempre seguito da un terremoto. Proprio per rispondere alla domanda iniziale “gli animali sono in gradi di prevedere i terremoti”, la risposta e’ dunque “No”.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Quello che i nostri occhi vedono

5 Nov

Rimanendo sempre ancorati alle profezie del 2012, vorrei questa volta condividere con voi una riflessione. In particolare, mi piacerebbe ragionare sui tanti ritrovamenti antichi in cui molti vedono evidenti segni extraterrestri.

Il discorso e’ ovviamente molto ampio, come sapete esistono una miriade di tavolette, iscrizioni, sculture, ecc in cui, ad un primo sguardo, molti di noi ci vedono una raffigurazione di un disco volante, di un alieno, di una sala di controllo e via dicendo.

Ho deciso di parlare di questo argomento, vedendo su diversi social network e siti internet un’immagine particolare che racchiude alcuni di questi ritrovamenti.

Questa e’ la foto in questione:

Ritrovamenti egizi in cui si vedono disegni rappresentanti forme di vita aliene

Come potete vedere nell’immagine, in queste raffigurazioni appaiono dei disegni molto particolari che, senza ombra di dubbio, ci fanno pensare ad esseri extraterrestri o a dischi volanti. Molto spesso, questo tipo di disegni vengono mostrati per dimostrare i contatti avvenuti nel passato, ad esempio, tra la civilta’ egizia e gli extraterrestri. A questo c’e’ ovviamente da aggiungere il capolavoro edilizio di costruzione delle piramidi che fa da cassa di risonanza a questo tipo di teorie.

Ora il mio pensiero e’ proprio questo: i disegni che vediamo sono veramente quello che sembrano?

Rispondere a questa domanda non e’ affatto banale e per rispondere vorrei chiamare in causa un altro famoso ritrovamento antico, questa volta Maya: il coperchio del saracofago di re Pakal.

Di questo reperto ne abbiamo parlato in dettaglio, raccontando la sua storia e il suo significato, nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”. Vorrei chiamarlo in causa perche’, come molti di voi gia’ sapranno, da questo ritrovamento nasce la teoria che vorrebbe un contatto nel passato tra la civilta’ Maya e forme di vita aliena.

In particolare, nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza” si e’ spiegato in dettaglio il nesso tra Maya terrestri e Maya galattici, e, come potete vedere nell’indice del libro:

Ecco l’indice del libro

questi argomenti sono stati poi utilizzati per introdurre il punto di vista della scienza sull’esistenza o meno di forme di vita aliena. Molti, purtroppo, ignorano che la scienza ufficiale si e’ posta, e continua a porsi, questo tipo di domande. Non ci riferiamo a presunti avvistamenti UFO, ma proprio ad un discorso scientifico sulla possibilita’ o meno che altre forme di vita intelligente possano vivere nel nostro universo.

Tornando all’argomento del post, ecco una foto del sarcofago di re Pakal:

L’atronauta di Palenque, ovvero il coperchio del sarcofago di re Pakal

Guardando il disegno la prima cosa che ci appare e’ appunto re Pakal intento a manovrare quella che sembra una navicella spaziale. Nella parte destra sembrerebbe esserci anche una sorta di fiamma, indicante appunto i motori dell’astronave. Guardando l’immagine capite immediatamente perche’ questo reperto e’ anche detto “l’astronauta di Palenque”.

Perche’ ho chiamato in causa questa immagine? Sostanzialmente siamo di fronte ad un reperto simile a quelli che abbiamo visto precedentemente. Abbiamo delle raffigurazioni che sembrano indicare un chiaro contatto tra civilta’ antiche e forme di vita aliene.

In realta’, come dimostrato anche nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, il sarcofago di re Pakal e’ del tutto compreso dal punto di vista archeologico, e non rappresenta affatto un astronauta.

Per dimostrare queste affermazioni, vi riporto nuovamente l’immagine del sarcofago, ma questa volta evidenziando con dei colori alcuni particolari importanti:

L’astronauta di Palenque con alcuni dettagli colorati

Ho preso questa immagine colorata appunto per far risaltare agli occhi alcune parti distinte che formano la figura nel suo complesso.

La fitta trama che compone il disegno complessivo, e’ in realta’ formata da diversi disegni sovrapposti tra loro. Oltre alla figura centrale, che ovviamente raffigura re Pakal, trovate 5 glifi distinti e che vi riporto isolati nell’immagine seguente:

I 5 glifi che compongono l’astronauta di Palenque

Perche’ e’ importante scorporare il disegno complessivo? Questi 5 glifi che compaiono sul sarcofago di re Pakal, sono tutti simboli molto utilizzati nella cultura Maya e che ritroviamo singolarmente in diverse iscrizioni Maya. Come potete leggere nella figura stessa, i glifi sono tutti legati a divinita’ o a simbolismi indicanti il passaggio tra la vita e la morte. Ora, trovare simboli di questo tipo, rappresentati sul coperchio di un sarcofago, ci stupisce? Assolutamente no. Il fatto che troviamo cosi’ tanti simboli insieme, finemente sovrapposti uno all’altro, e’ facilmente comprensibile se pensiamo che stiamo analizzando il sarcofago di un re.

Cosa ci insegna questo esempio? Quando osserviamo qualcosa, i nostri occhi a volte vedono quello che la nostra testa ci impone di vedere. Ripensate all’astronauta di Palenque. Nessun Maya avrebbe visto nel sarcofago la rappresentazione di re Pakal intento a guidare un’astronave. Siamo noi, abituati a ragionare e vedere cose diverse, a volerci vedere un’astronave. In tutto questo poi, dobbiamo aggiungere il convincimento di chi ci mostra l’immagine. Se chi ci mostra l’immagine ci suggerisce anche cosa dobbiamo vedere, allora il gioco e’ fatto.

Ritornando all’immagine egizia iniziale, quei simboli che abbiamo visto e che a chiunque potrebbero sembrare dischi volanti o alieni, molto probabilmente avevano un significato completamente diverso per gli egizi che li disegnavano. Cosi’ come avviene per l’astronauta di Palenque, siamo noi a volerci vedere entita’ aliene, perche’ questo e’ quello che vogliamo vedere.

Quello che a prima vista puo’ sembrarci evidente, magari ad un’analisi piu’ attenta non lo e’ piu’.  Prima di credere a qualsivoglia ipotesi, ragionate sempre con la vostra testa e cercate di documentarvi in maniera indipendente. Solo in questo modo potrete risalire alla verita’.

Per un discorso piu’ approfondito sull’astronauta di Palenque o per capire finalmente il vero punto di vista della scienza circa l’esistenza di forme di vita extraterrestri, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

 

Nuova conferma Maya al 2012

30 Giu

In questo blog, molto spesso ci siamo domandati del perche’ il mondo dovrebbe finire il 21 Dicembre 2012 e dove i Maya avessero scritto e predetto eventi catastrofici per questa data.

In questo articolo:

Perche’ il mondo dovrebbe finire

abbiamo visto come l’unica indicazione che riporta alla fine del Lungo Computo e’ quella rinvenuta nel cosidetto “Monumento VI” nel sito di Tortuguero.

In queste iscrizioni e’ riportato come alla fine del conteggio dovrebbe ritornare sulla Terra la divinita’ Maya Bolon Yokte, associata a distruzione e rinascita.

Come viene ampiamente discusso nel libro Psicosi 2012. Le risposte della scienza si deve prestare moltissima attenzione a come il calendario Maya era strutturato e come poi sia possibile identificare la fine del lungo computo con la data del 21 Dicembre 2012.

Lasciamo alla lettura del libro tutte le discussioni sul calendario Maya e sul cosidetto problema della correlazione tra il nostro calendario e il sistema di conteggio dei Maya.

Quello di cui vorremmo invece parlare in questo articolo, e’ della scoperta di nuove iscrizioni Maya, oltre a quelle gia’ citate di Tortuguero, che sembrano indicare qualcosa che potrebbe accadere alla fine del lungo computo.

Queste iscrizioni, risalenti circa al 600 d.C., perfettamente conservate ed indicative, vanno dunque in contrasto con le ultime iscrizioni di cui abbiamo parlato in questo articolo:

Scoperto in Guatemale il piu’ antico calendario Maya

e che indicavano una ciclicita’ infinita del calendario Maya senza prevedere una fine.

Prima di tirare conclusioni, vediamo in dettaglio dove queste iscrizioni sono state trovate e cosa indicano.

Esplorando le rovine di “La Corona” in Guatemala, gli archeologi hanno riportato alla luce una serie di circa 270 geroglifici che narrano la storia politica e sociale dell’antico sito Maya. I resti sono stati rinvenuti all’interno di un edificio gravemente danneggiato e saccheggiato in passato, che e’ stato esplorato solamente per vedere se ci fossero resti lasciati dai precedenti saccheggiatori.

Come anticipato, le iscrizioni narrano della vita politica del sito, e in un passaggio vi e’ proprio l’indicazione alla fine del tredicesimo baktun, cioe’ alla prossima fine del lungo computo.

Il geroglifico di La Corona con l’indicazione alla fine del Lungo Computo

Il passaggio di nostro interesse narra della visita a La Corona di un potente sovrano Maya, Yuknoom Yich’aak K’ahk’, anche noto agli archeologi come “Zampa di Giaguaro”. La visita sarebbe avvenuta nel 696 d.C., cioe’ un anno dopo una pesante sconfitta subita proprio da questo re contro il regno di Tikal. Se vogliamo, si trattava di una visita di propaganda, utile per tranquillizzare i propri sovrani dopo la pesante sconfitta subita.

Prima di tutto, queste rappresentano delle informazioni importantissime dal punto di vista storico. Fino a questo momento infatti, gli archeologi pensavano che Zampa di Giaguaro fosse morto nella battaglia del 695 d.C., convinzione smentita proprio dalle cronache Maya.

Durante questa visita, per tranquillizzare i proprio sudditi, Zampa di Giaguaro definisce se stesso “Signore del tredicesimo Katun”. Questa affermazione serve proprio per indicare la continuita’ e la stabilita’ della civilta’ Maya. Secondo gli storici, l’iscrizione, indicante dunque un momento particolare al termine del lungo computo, indicherebbe la fine del ciclo con l’inizio di un periodo di nuova prosperita’ e rinnovamento per la Terra intera.

Non ci sono indicazioni catastrofiche per il momento di transizione tra le due ere. Ma, nonostante questo, l’iscrizione rappresenta la seconda indicazione alla fine del lungo computo, utilizzata, non sappiamo se per scopi promozionali dallo sconfitto re, per indicare il momento di transizione verso una nuova era di prosperita’.

I soliti mal pensanti, associano da subito questo nuovo periodo di prosperita’ con l’indicazione del Monumento VI e la venuta di Bolon Yokte. Mettendo insieme le due cose, il quadro che vorrebbero far apparire e’ quello di un passaggio ricco di catastrofi naturali prima dell’ingressso in una nuova era di pace.

Come abbiamo visto, i nuovi ritrovamenti in Guatemala sono estremamente importanti dal momento che rappresentano la seconda indicazione alla fine del lungo computo, ma non mostrano alcuna indicazione a catastrofi e non possiamo essere certi che quanto scritto non sia solo il messaggio politico di un re umiliato e sconfitto soltanto l’anno precedente. Sicuramente pero’, i ritrovamenti di La Corona ci consentono di cambiare la storia che conoscevamo, smentendo la morte di Zampa di Giaguaro nella battaglia del 695 d.C.

Cosa dobbiamo veramente aspettarci per la fine del lungo Computo? Siamo veramente sicuri che la fine del lungo computo coincida veramente con il 21 Dicembre 2012? Potremmo in realta’ scoprire che quelle che vogliono farci passare come certezze, in realta’ non lo sono assolutamente. Per scoprire la verita’ della scienza su queste considerazioni, non perdete in libreria Psicosi 2012. Le risposte della scienza.