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Plancton nello spazio?

21 Ago

Partiamo dall’unica cosa certa che si sa al momento: tra poche ore, quello che è già diventato un caso sui siti internazionali, lo diventerà anche in Italia.

A cosa mi riferisco?

Raccontiamo prima di tutto i fatti.

Il 18 Agosto era prevista una EVA, attività extraveicolare, di circa 6 ore per i due attuali occupanti russi della Stazione Spaziale Internazionale: Olek Artemyev ed Alexander Skvortsov. Come sappiamo, si tratta di attività di routine per gli astronauti della ISS con scopi scientifici, di manutenzione o di ripristino di parti danneggiate.

Cosa è accaduto durante questa EVA? Prima di rientrare a bordo, i due cosmonauti hanno pulito quelli che vengono chiamati “illuminatori” della Stazione. In parole povere, le parti vetrate che consentono la visione all’esterno della nave. Perchè nello spazio si sporcano i vetri? Certamente si. La parte esterna della ISS è soggetta a vari fattori in grado di depositare residui sulla sua superficie: azionamento dei motori, inquinamento da agenti portati dagli astronauti, ecc. In particolare, l’attività di pulizia è stata fatta nel segmento di competenza russo, uno dei tronconi che compongono attualmente la Stazione.

Una volta rientrati all’interno, si sono analizzati i tessuti utilizzati per la pulizia. Oltre a quanto atteso, i due astronauti, che hanno analizzato con strumentazione adeguata le stoffe, hanno rinvenuto qualcosa che avrebbe dell’incredibile. Come da titolo dell’articolo, PLANCTON. Si, avete capito bene, proprio quell’insieme di microorganismi non dotati di spina dorsale che popolano i nostri mari e che vengono trasportati dalle correnti fungendo da importante nutrimento per tantissime specie acquatiche.

Plancton nello spazio? E’ un modo di dire?

Assolutamente no. Si tratta proprio di plancton identico a quello che si troverebbe nei nostri oceani. Altra cosa che ha dell’incredibile è che questo plancton, ripeto rinvenuto all’esterno della ISS, è riuscito a sopravvivere in un ambiente non propriamente semplice: assenza di gravità, centinaia di km di altitudine, forte irraggiamento da parte del Sole, temperature estreme, ecc..

Ora, prima di tutto, perchè ho detto che le cose certe in questa notizia scarseggiano? Per carità, non fraintendetemi, non sto bollando la cosa come una bufala, anche se ho tantissimi dubbi, ma, ripeto, al momento la cosa non è assolutamente verificata.

Primo assunto: la fonte della notizia è l’agenzia di stampa russa ITAR-TASS. Parliamo di una vera agenzia di stampa, paragonabile alla nostra ANSA, quindi, in linea di massima, affidabile. In particolare, la notizia originale è questa:

ITAR-TASS, ISS plankton

Come vedete, si chiama in causa anche il comandante della missione russa sulla ISS Vladimir Solovyev, che conferma quanto riportato.

A questo punto, per curiosità, vista la portata della notizia, sono andato a vedere cosa veniva scritto dalla Roscosmos, l’agenzia spaziale russa:

Roscosmos

Purtroppo, non ho trovato una versione inglese ma se usate anche semplicemente il traduttore online, vedrete che non c’è nessun riferimento alla scoperta di plancton sulla ISS, almeno fino ad ora (22 agosto, ore 00.12). Ovviamente, ci sono un paio di news relative alla EVA in questione, alle operazioni effettuate ma, ripeto, nessun riferimento al plancton.

Non contento, ripeto la mia ricerca sul sito della NASA:

NASA

Anche qui nulla, così come su ESA e ASI.

Ora, è vero che la notizia, anche se certa, richiederebbe ulteriori verifiche per determinare che il risultato non sia dovuto a contaminazione terrestre indiretta però appare comunque strano non trovare neanche un accenno da nessuna parte. Tutti i siti che ad ora riportano la notizia lo fanno citando sempre e solo l’agenzia ITAR-TASS.

Ulteriore informazione, sul sito Space.com, la notizia viene riportata:

Space.com, plankton

e qui viene raccolta anche la dichiarazione di Dan Hout della NASA che dichiara che l’ente americano non ha ricevuto assolutamente nessuna comunicazione dall’agenzia russa riguardante la scoperta del plancton. Anche questo, ripeto, fino a questo preciso istante.

Detto questo, questa notizia mi sembra un po’, lasciatemi dire, “particolare” per come si sta diffondendo. La fonte primaria, ITAR-TASS, è autorevole ma la mancanza di comunicazioni ufficiali mi lascia interdetto.

Nelle prossime ore cercheremo ovviamente di capire se questa notizia venisse confermata e, soprattutto, quali sono le considerazioni da parte delle agenzie spaziali interessate.

Detto questo, prima di chiudere vorrei riflettere ancora su un altro aspetto. Come è finito del plancton sulla superficie esterna della Stazione Spaziale? Ovviamente, non manca chi parla già di organismi provenienti dallo spazio e che costantemente giungono anche sulla Terra. Secondo queste fonti, l’origine stessa della vita sul nostro pianeta potrebbe venire da plancton arrivato da chissà dove. Ovviamente, ipotesi del genere, lasciano un po’ il tempo che trovano.

Ipotesi invece più plausibile è che quel plancton sia così uguale a quello dei nostri oceani …. perchè è proprio lo stesso. Cosa significa? Ovviamente, che si tratta di organismi provenienti dalla Terra.

Bene, la domanda allora è: come sono finiti sulla ISS?

Prime ipotesi assolutamente poco probabili: i tessuti utilizzati per la pulizia contenevano plancton, il plancton si è depositato sul segmento russo al momento del lancio. Questo è ovviamente da escludere perchè il cosmodromo di Baikonur si trova troppo lontano dall’oceano mentre mi rifiuto di pensare alla prima ipotesi.

Secondo alcuni, il plancton potrebbe essere stato trasportato fino alla ISS grazie alle correnti ascensionali del pianeta. In parole povere, questo tipo di plancton si trova anche sulla superficie dell’oceano. Se una corrente d’aria lo cattura e sale verso l’alto, può portarlo a quote molto elevate. Personalmente, ma questa è la mia opinione, sono molto scettico all’idea che una corrente d’aria possa trasportare plancton fino a 400 km di quota, cioè all’altezza a cui viaggia la ISS.

L’ipotesi invece che potrebbe essere papabile, ripeto sempre che la notizia stessa sia confermata, è che il plancton sia stato catturato si dal vettore in partenza, ma durante il suo percorso lungo l’atmosfera più prossima a terra. Esistono infatti diverse analisi che hanno dimostrato come il plancton degli oceani, appunto catturato da correnti d’aria, sia presente fino a decine di kilometri di altitudine, non centinaia come nell’altra ipotesi analizzata. A mio avviso, ripeto, questa potrebbe essere la spiegazione più plausibile se effettivamente si confermasse questa scoperta.

A questo punto, non resta altro che attendere qualche giorno per capire l’evolversi della situazione.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Altro mostro, questa volta in Vietnam

23 Nov

Questa volta voglio niziare l’articolo in modo differente. Senza dirvi nulla, vi voglio mostrare un video molto interessante proveniente dal Vietnam:

Oggi, Video

si tratta di un video riportato sul sito ufficiale del settimanale Oggi. Non preoccupatevi, lo stesso video lo potete trovare su molti siti internet di giornali a distribuzione nazionale cosi’ come su molti siti complottisti.

Avete ascoltato bene la voce che accompagna il video?

Mostro misterioso, animale proveniente da altri pianeti, creatura sconosciuta dei fondali marini. Insomma, la storia e’ sempre la stessa.

Per chi non avesse ancora capito, in Vietnam e’ stato ritrovato spiaggiato un grosso animale, vermiforme come riportano molti giornali. Questo apparente mostro sarebbe poi stato trasportato sulla terra ferma dove avrebbe attirato una folla di curiosi come si vede dal video.

Cosa sarebbe questo mostro?

Non perche’ voglia essere ripetitivo, ma i giornali e siti catastrofisti al solito riportano sempre la stessa storia. L’origine del mostro e’ sconosciuta, si pensa provenga da un altro pianeta o, meglio ancora, si tratta di specie modificate a causa della radiazione e dell’inquinamento nei mari.

Questa storia, un po’ come tutte le altre, e’ assurda!

I video che trovate in rete, sono in realta’ appositamente studiati per portarvi fuori strada. E’ sempre un’abile mossa giornalistica per cercare di attirare piu’ visitatori e per fare in modo che un video diventi famoso in tutto il mondo.

La gente che vedete intorno al “mostro” sa benissimo di che animale si tratti. Come potete facilmente vedere, le somiglianze con questo animale:

balena-azzurra

sono molteplici. Sapete perche’ si somigliano tanto? Semplice, perche’ sono lo stesso animale, cioe’ una balenottera.

Questa versione della storia e’ stata proposta da numerosi biologi marini ma, come e’ ovvio, l’ipotesi scientifica e’ stata messa da parte per fare in modo che le persone fossero portate a credere altro.

Sapete perche’ tutta quella gente e’ intorno al cadavere della balena?

Se leggete in rete, trovate scritto che quelle persone sono radunate per curiosita’ intorno al corpo del povero animale spiggiato. In realta’ quelle persone sono intorno al corpo della balena smeplicemnte per rendere omaggio alla salma. In Vietnam infatti, le balene sono considerate animali porta fortuna circondati da un’aura quasi magica. Detto questo, la folla di curiosi intorno non e’ li per curiosita’, bensi’ per rendere omaggio alla balena. Dal momento che queto aninale e’ considerato un potente porta fortuna, le persone accorse sperano che il segno sia un precursore di avventi fortunati nella regione o nell’intero paese.

Ora, provate autonomamente a cercare in rete queste informazioni e troverete come molti siti, poco visitati per ovvi motivi, abbiano dato la spiegazione razionale con la tesi balena ma siano molto meno visitati di quelli catastrofisti che continuano a parlare di misterioso mostro.

Come spesso avviene, non mi stanchero’ mai di puntare il dito contro molti siti di giornali che invece di fare informazione si lasciano prendere dal catastrofismo cercando la notizia anche dove questa non c’e’.

Concludendo, anche il mostro in Vietnam era un animale perfettamente conosciuto e noto ai biologi marini. Personalmente, continuo a chiedermi come mai i tanti siti catatrofisti invece di concentrare le loro forze su argomenti veramente poco conosciuti continuino a perdere tempo dietro simili notizie. Pensate anche voi a quanta intelligenza sprecata che potrebbe essere utilizzzta, con ottimi frutti, nella ricerca di qualcosa di piu’ nobile.

 

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Geyser di 5 metri a Fiumicino

29 Ago

Sicuramente tutti avrete letto la notizia del geyser che e’ comparso a Fiumicino vicino Roma. Vi confesso che avevo lasciato passare la notizia perche’ considerata non troppo di rilievo. In questi ultimi giorni pero’, si sta assistendo ad una speculazione mediatica, anche ad opera di alcuni giornali, che tende a creare un caso dove questo non esiste.

Mi spiego meglio, facendo un sunto delle notizie, da molte fonti trovate che si tratta di un geyser alto ben 5 metri che e’ comparso da un momento all’altro. La zona e’ conosciutissima e mai si erano verificati fenomeni di questo tipo. Qualcuno, vista l’enorme altezza del rilascio di gas, parla di pericolo per la circolazione aerea. Secondo alcuni fonti, il soffione si troverebbe addirittura dentro all’aereoporto. Vi tralascio tutte le notizie piu’ barzelletta che parlano di fuga di gas da depositi sotterranei di stoccaggio per scie chimiche. Fortunatamente notizie di questo tipo non sono diffuse.

Detto questo, forse e’ il caso di capire un po’ meglio quello che sta accadendo.

Prima cosa, il geyser e’ comparso negli ultimi giorni, vero. E’ assolutamente falso che il soffione si troverebbe all’interno dell’aeroporto Leonardo da Vinci. Il luogo preciso del rilascio di gas e’ in Via Coccia di Morto, strada che costeggia l’aeroporto ma che non e’ all’interno dello stesso.

Seconda precisazione, questa necessaria per rispondere a tantissimi giornali, il geyser e’ alto ben 5 metri. Senza dire nulla, vi mostro un video girato sul posto che mostra la situazione reale:

5 metri? Forse, e dico forse, si sta un po’ esagerando giornalisticamente parlando.

Detto questo, e come da buona tradizione italiana, l’uscita di gas dal terreno ha innescato immediatamente una polemica politica all’interno del comune di Fiumicino. Come avrete letto, maggioranza e opposizione hanno creato un botta e risposta sui giornali senza fine. Qualcuno parla di carotaggi per valutare la possibilita’ di un sottopassaggio, i diretti interessati smentiscono, poi pero’ si parla di ruspe intente a sondare il terreno, ma la cosa viene smentita perche’ erano lavori del gas. Qualcuno parla anche di voler deviare il corso del Tevere e dunque aver innescato la fuoriuscita del gas, anche questa smentita. Insomma, come siamo abituati da troppo tempo, un continuo rincorrersi di dichiarazioni e smentite basate sul nulla se non sulla chiacchiera di paese.

Lasciamo stare lo scontro politico all’interno del comune per parlare invece del geyser. Le analisi fatte sul gas, hanno dimostrato che la fuoriuscita e’ composta al 90% da anidride carbonica con l’aggiunta di metano e idrogeno solforato. Come e’ noto, l’anidride carbonica e’ dannosa per l’uomo, per cui la zona e’ attualmente recintata e presidiata da una pattuglia dei vigili urbani. Questa misura e’ stata necessaria per impedire ai molti curiosi di avvicinarsi troppo alla bocca del geyser. Solo per farvi un esempio, testimoni locali raccontano di un pullman di turisti giapponesi accorsi a fotografare il gas prima di diregersi all’aeroporto.

Da dove proviene questo gas?

Vi dico subito che si tratta di un fenomeno assolutamente naturale. In molti comuni della zona, di origine chiaramente vulcanica come noto per i cosiddetti castelli romani, da tempo e’ stata segnalata la presenza di gas nel terreno a concentrazione maggiore rispetto ad altre parti d’Italia e dovuta proprio all’origine vulcanica. A volte, questi gas possono risalire fino in superficie lungo faglie e fratture, incontrando anche, come e’ ovvio, falde acquifere.

Fenomeni di questo tipo si sono gia’ verificati numerose volte anche nella stessa zona. Nel 2005, ad esempio, si verifico’ una fuoriuscita analoga durante dei lavori di costruzione. Proprio per questo motivo, per qualsiasi lavoro di edilizia all’interno del comune, viene richiesta l’analisi della concentrazione di gas nel terreno. Questo proprio per evitare che possano verificarsi fughe di gas pericolose per la popolazione e per gli operai al lavoro.

Oltre a queste direttive edilizie, i sindaci dei comuni interessati, di concerto con la regione Lazio, hanno predisposto norme di sicurezza atte a prevenire incidenti dovuti anche a minime fuoriuscite di gas. Per farvi qualche esempio, bisogna areare i locali interrati o semiinterrati prima di accedervi, e’ necessaria la presenza di un’altra persona prima di accedere in piscine svuotate, questo per evitare che ci siano strati bassi di gas pericoloso, e’ vietato creare luoghi di svago o camere da letto a livelli semiinterrati, ecc. Capite bene che queste norme servono proprio per evitare che gas uscito, anche in minima parte dal terreno, possa depositarsi all’interno di zone in cui poi si dovra’ accedere.

Concludendo, e’ assolutamente falso parlare di geyser di 5 metri e tantomeno pensare che questo fenomeno sia all’interno dello scalo aeroportuale o che rappresenti una minaccia per la circolazione aerea. Come abbiamo visto, si tratta di un fenomeno gia’ accaduto in passato e comprensibile alla luce della conoscenza geologica che abbiamo sulla zona in questione. Detto questo, il geyser e’ del tutto naturale, non presenta un pericolo per la popolazione e, come riportato anche da alune fonti aggiornate, sembrerebbe che in queste ore il fenomeno si stia riducendo notevolmente.

 

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Manchester: la statuetta che si muove da sola

28 Giu

In questi giorni, su internet si sta parlando incessantemente di una statuetta del museo di Manchester che, apparentemente, sembra muoversi da sola. Dal momento che di questa storia hanno parlato anche i principali giornali online, sarete gia’ perfettamente informati dei fatti.

Solo per riassumere, in una teca del suddetto museo, e’ contenuta una statuetta alta circa 25 cm, risalente al 1600 a.C. e ritrovata in una tomba egizia. Stando a quanto riportato sui principali giornali, la statuetta sarebbe in possesso del museo da circa 80 anni. Ora, solo pochi giorni fa, uno dei curatori della mostra, ha notato per la prima volta la statua girata al contrario rispetto alla solita posizione. Per farvi capire meglio, come se la statuetta avesse ruotato intorno al suo asse. Non sospettando nulla, l’addetto si e’ limitato a rimettere in posizione il reperto e chiudere la teca. Dopo qualche giorno pero’, lo stesso addetto ha nuovamente notato la statua girata. Da quanto riportato, questo sarebbe l’unico possessore delle chiavi di questa vetrina. Incuriosito dal fatto, si e’ deciso di montare una fotocamera all’interno del museo per verificare questi movimenti. Con grande stupore, gli addetti hanno visto con i loro occhi la statuina ruotare da sola.

Ecco un video che mostra quanto ripreso:

 

Come vedete, sembra proprio che la statua abbia ruotato rispetto al suo asse senza che nessuno la toccasse.

Ora, questo video e’ diventato il nuovo tormentone del web. Come potete immaginare, le ipotesi fatte per spiegare l’accaduto sono tantissime e molte delle quali chiamano in causa fenomeni paranormali. Anche lo stesso curatore della mostra, ha parlato di maledizione del faraone. Secondo quanto riportato, qualora il corpo del faraone fosse andato distrutto, l’anima del defunto re rimarrebbe imprigionata nelle sue raffigurazioni come, ad esempio, la statuina. Questo potrebbe causare il movimento del reperto. Non pensate che questa ipotesi sia arrivata da chissa’ quale sito, si tratta della spiegazione data proprio dal curatore della mostra.

Come riportato da molti giornali, gli addetti del museo hanno anche chiesto un parere esterno a tale Brian Cox, docente di fisica dell’universita’ di Manchester. Secondo lo scienziato, il movimento sarebbe perfettamente compatibile con un effetto dell’attrito tra la superficie in vetro e la base della statuina. In particolare, il fondo irregolare del reperto, potrebbe innescare, grazie alle vibrazioni del terreno, una rotazione intorno all’asse.

La risposta dei curatori del museo e’ stata categorica: la statuina e’ in quel posto da 80 anni e non si sono mai verificati fenomeni del genere.

Secondo alcuni mal pensanti, si tratterebbe solo di una trovata pubblicitaria creata dal museo per attirare piu’ visitatori. La spiegazione del video sarebbe molto semplice: come avete visto, si tratta di un documento composto in realta’ da una sequenza di fotografie scattate ad intervalli regolari. Secondo questa interpretazione, ci sarebbe qualcuno che nell’intervallo di tempo tra uno scatto e l’altro avrebbe girato la statua simulando la rotazione spontanea.

A questo punto, cerchiamo di fare qualche considerazione su quello che vediamo nel video.

A mio avviso, l’ipotesi di Cox e’ veritiera. Quali vibrazioni innescherebbero il fenomeno? Come potete vedere dal video, il movimento della statua avviene soltanto durante il giorno, in presenza di visitatori. In questa situazione, sarebbe proprio il movimento del pubblico che causerebbe le vibrazioni in grado di mettere in moto la statuina.

Come anticipato, le vibrazioni riuscirebbero a mettere in rotazione il reperto grazie alle superfici irregolari tra i due corpi. A riprova di questo, notate che quando la statuina e’ arrivata quasi di spalle, il movimento cessa anche in presenza di visitatori. Perche’ questo? In presenza di due corpi irregolari, ci possono essere posizioni che presentano attriti molto diversi. In punti particolari, le asperita’ tra i due corpi possono creare dei veri e propri freni in grado di fissare corpo e piano. Dalla spiegazione e da quanto osservato, possiamo capire sia l’innesco che l’arresto del movimento. In tal senso, e’ anche comprensibile perche’ l’addetto avrebbe dichiarato di aver trovato per due volte consecutive la statuina esattamente nella stessa posizione.

Ora pero’, c’e’ un punto che rimane incompreso. Come visto nella risposta dei curatori della mostra a Cox, la statuina sarebbe nel museo da quasi 80 anni e solo negli ultimi giorni sarebbe stato notato questo movimento.

Come e’ possibile questo?

In realta’, la mostra in questione e’ iniziata solo pochi giorni fa. Ora, anche se la statua e’ da 80 anni nel museo, sicuramente il reperto e’ stato spostato per allestire la mostra. Come visto in precedenza, il gioco degli attriti e’ dato sia dall’irregolarita’ della base della statua, ma sicuramente anche da quella della superficie del vetro. Inoltre, e’ possibile che la statuetta sia stata spostata da una teca ad un’altra o che tutta la vetrinetta sia stata mossa. In questo caso, magari, la nuova posizione presenta delle condizioni diverse. Solo per dare un esempio, se sotto il pavimento passano egli impianti o ci sono delle aperture, il pavimento puo’ amplificare le vibrazioni dei passi dei visitatori piu’ che in precedenza.

Detto questo, e’ del tutto comprensibile anche perche’ il movimento sia iniziato solo da pochi giorni.

Alla luce di questa spiegazione, sarebbe veramente molto semplice confermare o smentire le ipotesi. Prima di tutto, basterebbe spostare la statuina in un’altra teca o, in alternativa, disporla su una superficie diversa rispetto a quella attuale. In questo caso, la diversa configurazione tra corpo e piano, creerebbe condizioni di attrito diverso. Se il movimento e’ dato dallo spirito del faraone, allora potremmo anche incollare la statua, ma la rotazione avverrebbe lo stesso.

Vista l’enorme pubblicita’ in corso sulla rete, non credo che i curatori del museo abbiano intenzione di smentire sperimentalmente la storia del faraone. Con questo non intendo certo dire che tutta la cosa sia stata architettata a tavolino. Avendo visto personalmente il museo diversi anni fa, non ci sarebbe bisogno di trucchetti del genere per attirare visitatori. Ora pero’, visto che e’ uscita fuori la storia della statuina … tanto vale sfruttarla.

 

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E’ morta la regina. Lunga vita alla regina!

17 Mag

Solo un paio di giorni fa e’ acaduto un fatto in Irpinia, e precisamente a San Martino Valle Caudina, molto curioso. Come forse avrete letto sui giornali, un quartiere di questo paese e’ rimasto praticamente barricato in casa per diverse ore perche’ la popolazione e’ stata “attaccata dalle api”.

Cosa significa?

Uno sciame composto da almeno 10000 esemplari e’ letteralmente impazzito circondando un edificio i cui abitanti sono stati costretti a barricarsi in casa e chiamare i soccorsi. Per poter risolvere il problema, la polizia ha pensato bene di chiamare un apicoltore di zona. L’esperto non e’ stato in grado di capire la provenienza dello sciame ma ha capito il motivo del disorientamento degli animali. Per qualche motivo, l’ape regina dello sciame e’ stata uccisa o e’ morta e questo ha provocato il comportamento anomalo delle api.

Per poter risolvere il problema, l’apicoltore ha portato una nuova regina sul posto la cui presenza ha in parte risolto il problema. Diciamo in parte perche’ dopo l’arrivo della nuova regina, lo sciame si e’ posizionato tutto su un’unica parete. A questo punto pero’, l’apicoltore e’ stato in grado di far entrare le api in speciali gabbie e dunque di portarle nel suo allevamento.

api

Come potete facilmente immaginare, questa notizia ha subito una forte speculazione in rete. Ovviamente, tra le cause proposte per questo comportamento delle api non mancano certo le scie chimiche, l’inquinamento, la bioingegneria ma anche i presunti segnali naturali che dovrebbero farci comprendere l’ormai prossima fine del mondo.

L’unico modo per rispondere in maniera oggettiva a queste ipotesi campate in aria e’ ovviamente quello di ragionare su quanto accaduto.

Il fatto che uno sciame di api fosse in viaggio in questo periodo non ci sorprende affatto. In primavera, e’ molto frequente il cosiddetto fenomeno della sciamatura delle api. Con questo termine si intende la migrazione di uno sciame di api che si sposta alla ricerca di un nuovo luogo dove costruire il proprio alveare.

Per essere precisi, si parla di sciamatura primaria o secondaria in base alle caratteristiche del gruppo in movimento. Uno sciame primario e’ guidato dalla pre-esistente regina, mentre nel secondario, la guida e’ lasciata ad una nuova regina vergine che ancora non si e’ accoppiata. Il numero medio di individui che compone i due gruppi e’ sensibilmente differente. Mentre nel primario si parte dai 30000 esemplari, il gruppo secondario, composto dalla nuova regina e da operarie, e’ in media composto da 10000-15000 api.

Da queste considerazioni appare evidente che lo sciame che ha seminato il panico in Irpinia doveva essere uno sciame secondario. Cosa e’ accaduto durante questa migrazione? Per poter capire questo, dobbiamo prima di tutto parlare della regina e della sua funzione all’interno del gruppo.

L’ape regina e’ l’unica all’interno dello sciame che si accoppia e che dunque ha il ruolo della riproduzione. Prima di questo momento, si parla di regina vergine per ovvi motivi. Dopo il primo “viaggio nuziale”, la regina assume la sua funzione e le sue dimensioni crescono sensibilmente rispetto alle altre api operaie.

Cosa contraddistingue una regina dalle altre api? Come anticipato, la dimensione e’ gia’ una caratteristica esclusiva anche se e’ solo una conseguenza. La regina e’ l’unica ape matura che dunque ha terminato il suo processo di sviluppo. Questo e’ dovuto al fatto che in stato larvale, il soggetto scelto per divenire regina viene alimentato mediante pappa reale e dunque, grazie al maggior apporto di nutrienti, completa il proprio sviluppo.

Come detto, uno sciame secondario alla ricerca di un alveare e’ comandato da una regina vergine. Se durante la migrazione la regina vien uccisa da un calabrone, da una rondine oppure muore per qualche malattia, lo sciame e’ destinato a morire. Questo ovviamente provoca un disorientamento nelle operaie dello sciame a meno che non ci siano altre regine vergini. Qualora non fosse cosi’, puo’ capitare quanto accaduto in Irpinia.

Cosa c’e’ di strano in questa notizia? A mio avviso, assolutamente nulla. Quanto accaduto e’ perfettametne comprensibile ragionando in primis sul periodo dell’anno e sulle migrazioni degli sciami, ma soprattutto in base alla mancanza della regina, come evidenziato dall’apicoltore intervenuto sul luogo.

Personalmente ritengo che la notizia sia estremamente interessante dal punto di vista ambientale e naturalistico soprattutto perche’ mostra il comportamento di uno sciame altamente gerarchizzato come quello delle api. In sistemi di questo tipo, il comportamento del gruppo e’ sbalorditivo e assolutamente prioritario rispetto a quello del singolo.

Concludendo, per poter mettere in sicurezza l’edificio in Irpinia, dunque per completare le operazioni e mettere le api nelle gabbie, sono servite circa 12 ore di lavoro. Una notizia el genere ci fa riflettere sul comportamento degli sciami e sull’organizzazione di molte specie animali che mostrano veramente una pianificazione estremamente precisa. Lasciamoci affascinare da fenomeni di questo tipo piuttosto che ascoltare le tante voci catastrofiste che sembrano ormai approfittarsi di qualsiasi notizia arrivi sui giornali.

 

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Il segnale WOW!

25 Gen

In un precedente articolo, parlando di onde elettromagnetiche, ci siamo soffermati a discutere dei presunti segnali extraterrestri captati sia da Tesla che da Marconi. Come visto, in realta’, questi segnali, per quanto reali perche’ realmente osservati, con molta probabilita’ non erano affatto provenienti dal cosmo, ma bensi’ dalla Terra stessa:

Marconi, Tesla e l’evidenza aliena

Ora, rimanendo in tema, vorrei continuare a parlare di presunte evidenze di vita fuori dalla Terra mediante l’utilizzo di segnali elettromagnetici. In particolare, e’ molto interessante analizzare a fondo un episodio molto dibattutto e su cui molto si e’ speculato, il cosiddetto segnale WOW!.

Andiamo con ordine, capendo prima di cosa stiamo parlando.

Molti di voi gia’ conosceranno il progetto SETI, cioe’ l’attivita’ volta alla ricerca di eventuali segnali provenienti dallo spazio e che potrebbero indicare la presenza di forme di vita intelligenti aliene.

Bene, nel 1977, precisamente il 15 agosto, il radiotelescopio “Big Ear” (Grande Orecchio) dell’Universita’ dell’Ohio, ha captato proprio uno di questi segnali. Mentre era in ascolto dei segnali di fondo provenienti dallo spazio, il Prof. Ehman, ha osservato sul tabulato di Big Ear, qualcosa di diverso, un forte segnale, ben distaccato dal fondo.

Pensando subito ad un segnale di origine extraterrestre, il Prof. Ehman ha cerchiato il segnale sul tabulato, scrivendo a fianco una tipica espressione di sorpresa, appunto WOW!.

Questa riportata e’ una foto del tabulato con la nota a margine di cui stiamo parlando:

Il segnale del 1977 con la nota di Ehman

Il segnale del 1977 con la nota di Ehman

Proprio da questa espressione, a questo evento e’ stato dato il nome di “Segnale WOW!”.

Apriamo una piccola parentesi. La storia riportata ci fa capire subito il perche’ del nome di questo segnale. Spesso sulla rete si legge che gli alieni avrebbero inviato un segnale, in morse, in onde radio, o in altre ipotesi fantasiose, con scritto WOW!. Capite ovviamente che queste sono informazioni del tutto non veritiere ed altamente fantasiose.

Premesso questo, analizziamo questa storia. Le domande piu’ ovvie che possono venirci in mente sono: “da dove viene il segnale?”, “da chi e’ stato mandato?”, “come facciamo ad essere sicuri che non si tratti di un rumore di fondo, di un evento terrestre o di un problema del radiotelescopio?”. Tutte domande lecite e spontanee. Cerchiamo appunto di analizzare i fatti, ragionando su tutte le possibili risposte a queste domande.

La prima cosa da fare e’ capire come funziona Big Ear.

A differenza dei moderni radiotelescopi, a forma di parabola e orientabili nella direzione che vogliamo, Big Ear assomigliava piu’ ad un campo da football con due grandi antenne ai lati:

Il radiotelescopio Big Ear

Il radiotelescopio Big Ear

Come capite anche dalla foto, questo radiotelescopio non era orientabile, ma fisso sulla superficie terrestre. Proprio la rotazione del nostro pianeta, consentiva a Big Ear di spazzare diverse zone del cielo.

Bene, questo e’ un primo punto molto importante. Dal momento che la Terra si muove con un movimento continuo, Big Ear poteva “ascoltare” ciascuna porzione di cielo per un intervallo ben definito. Piu’ precisamente, l’apertura angolare, cioe’ la porzione di cielo visibile ad un preciso istante, fa si che ciascun punto poteva essere ossservato per un periodo di 72 secondi. Facciamo un esempio molto semplice, immaginate di essere in piedi e di ruotare lentamente su voi stessi. I vostri occhi sono il telescopio, voi siete la Terra che gira. ruotando a velocita’ costante, potete vedere ciascun oggetto intorno a voi per un tempi limitato, sempre tenendo la testa ferma. Bene, il funzionamento del radiotelescopio e’ esattamente questo. Dunque, un qualsiasi segnale proveniente dallo spazio sarebbe stato ascoltato per soli 72 secondi, se fosse durato di piu’ o di meno, avrebbe indicato una provenienza terrestre.

Fin qui dovrebbe essere tutto chiaro.

Grafico dell'intensita' del segnale in funzione del tempo

Grafico dell’intensita’ del segnale in funzione del tempo

Nell’immagine precedente, abbiamo visto il tabulato di Big Ear, ma cosa significano quei numeri e lettere? Senza spiegare per filo e per segno la corrispondenza esatta, il segnale WOW! aveva una durata di 72 secondi e una frequenza di 1420,356 MHz. Nella figura a lato viene riportato il segnale su un grafico intensita’ verso tempo, mostrando proprio la durata di 72 secondi.

E allora ci siamo, 72 secondi era proprio l’intervallo che stavamo cercando. Abbiamo la conferma?

Assolutamente no. Come detto, se il segnale fosse stato minore o maggiore di 72 secondi, sarebbe stata la condizione sufficiente a farci dire che l’origine non era extraterrestre. Avere un segnale esattamente di 72 secondi, e’ una condizione necessaria per affermare l’origine non terrestre, ma assolutamente non sufficiente. In parole povere, potrebbe essere ma non siamo ancora sicuri.

Facciamo dunque altre considerazioni.

Dall’immagine del segnale, vediamo un impulso che cresce, arriva ad un massimo e poi ridiminuisce seguendo quella che si chiama curva a campana. Anche questo spinge sull’origine extraterrestre, capiamo il perche’. Ripensando all’esempio della persona che gira su se stessa, un qualsiasi oggetto, durante la rotazione, entra nel campo visivo, poi si sposta esattamente di fonte a noi, e poi pian piano ne esce. Dal momento che Big Ear ruota insieme alla Terra, un segnale captato avrebbe proprio una forma a campana, dal momento che avrebbe un massimo in un solo istante, e intensita’ minore prima e dopo.

Ci sono stati altri segnali di questo tipo ricevuti da Big Ear? Assolutamente no. WOW! fu l’evento di intesita’ maggiore mai captato, circa 30 volte maggiore del rumore di fondo normalmente osservato. Questo ovviamente smentisce ulteriormente l’ipotesi terrestre. Se il segnale fosse prodotto in qualche modo sul nostro pianeta, magari sarebbe capitato altre volte.

Inoltre, il radiotelescopio usato, come e’ visibile dalla foto riportata, aveva due antenne distinte. Grazie a questa configurazione, un normale segnale terrestre, dunque continuo, appariva con uno sfasamento fisso per le due antenne indipendenti. WOW! venne percepito da una sola antenna, dunque possiamo escludere un ronzio fisso a discapito di un singolo segnale che viaggiava nello spazio.

Da dove proveniva il segnale WOW!?

Data la rotazione terrestre, il segnale proveniva, sempre che fosse prodotto nello spazio, da una regione a sud-est del Sagittario.

E se invece fosse di altra origine? Su questa domanda, del tutto lecita, sono state fatte molte ipotesi, cerchiamo di valutarle insieme:

Pianeti del sistema solare: questa ipotesi e’ da escludere. I pianeti emettono onde radio a causa del loro calore. Emissione non termiche sono state osservate da alcune lune di giove a causa di particelle che si muovono nel campo magnetico. La struttura di questi segnali e’ pero’ diversa da WOW! e in piu’ nel giorno e nella data del segnale, non erano presenti pianeti del sistema solare nella direzione esplorata.

Asteroidi: anche in questo caso, non c’erano asteroidi in zona. Inoltre, la ridotta dimensione di questi corpi non consente emissione di segnali di questo tipo.

Sono anche da scartare altre ipotesi cosmiche come la scintillazione interstellare o la lente gravitazionale, a causa della forma del segnale WOW! non compatibie con questi fenomeni.

E se invece il segnale fosse prodotto sulla Terra?

Per rispondere meglio a questa domanda, dobbiamo tornare a caratterizzare il segnale WOW!. Fino a questo punto, abbiamo parlato della sua intensita’ e della sua forma, e abbiamo detto che aveva una frequenza di 1420,356 MHz, per essere precisi era un segnale molto stretto tra 1420,356 e 1420,456 MHz.

Bene, questa frequenza e’ molto simile alla cosiddetta riga spettrale a 21 cm dell’idrogeno. Di cosa si tratta? L’atomo di idrogeno, composto da un protone e da un elettrone, puo’ emettere una radiazione dovuta alla variazione di alcuni parametri di queste particelle, ad una frequenza di 1420, 405 MHz, dunque molto simile a quella del segnale WOW!. Cosa significa questo? Dal momento che l’idrogeno e’ l’elemento piu’ leggero e piu’ abbondante dell’universo osservabile, e’ lecito pensare che la sua frequenza possa essere utilizzata da una civilta’ aliena intelligente per mettersi in contatto con altre forme di vita. Per darvi un’idea, in astronomia, proprio studiando questa riga di emissione, si e’ riusciti a determinare la forma a spirale della Via Lattea e la sua curva di rotazione. Questa particolare frequenza e’ importante anche per altri due motivi non trascurabili. Prima di tutto, un segnale con queste caratteristiche riesce a passare attraverso le nubi di polvere interstellare percorrendo lunghi tragitti senza essere assorbito, ma anche perche’ questa frequenza e’ vietata per i segnali trasmessi da Terra.

Cosa comporta quest’ultimo particolare, cioe’ che i trasmettitori a terra non possono utilizzare la frequenza in questione?

Questa considerazione ci consente di eliminare molte ipotesi sull’origine terrestre del segnale. Premesso che un trasmettitore a terra non avrebbe rilasciato, come detto in precedenza, un segnale di 72 secondi, questa ipotesi esclude anche che WOW! provenisse da un aereo, da un satellite artificiale o da qualche altro velivolo spaziale dal momento che la frequenza e’ vietata. Inoltre, nel momento in cui il segnale e’ stato ricevuto, nessun velivolo si trovava nell’area spazzata da Big Ear.

Attenzione pero’, apriamo una parentesi anche qui. Siamo nel 1977, anche in questo caso dobbiamo tornare a pensare alla guerra fredda. Come detto in altri post, in quegli anni, sia USA che URSS, avevano molti programmi segreti in via di sviluppo, ma anche tanti aerei top secret che giravano per i nostri cieli. Anche pensare che qualcuno di questi velivoli abbia violato le leggi utilizzando frequenze vietate, magari per sperimentazione, non e’ inverosimile. In questo caso pero’, difficilmente se ne potrebbe venire a capo a meno di dichiarazioni a distanza di 35 anni da parte dei soggetti interessati. Dichiarazione quantomeno improbabili dal momento che molti dei progetti dell’epoca sono ancora classificati come top secret.

A questo punto, la domanda e’, cosa e’ successo dopo il messaggio WOW!? Ovviamente molti astronomi hanno utilizzato Big Ear per riprovare ad ascoltare messaggi da quella zona lontana dell’universo, ma purtroppo invano. Non ci sono stati piu’ ulteriori messaggi. Negli anni successivi, in diverse occasioni e con altri radiotelescopi, si e’ tentata la stessa ricerca, ma WOW! e’ stato l’unico caso della storia di questo tipo.

Perche’ non ci sono stati altri messaggi? Se il segnale fosse stato prodotto da una civilita’ aliena, possibile che ne abbiano mandato soltanto uno?

Su queste domande, diverse ipotesi sono state fatte. La piu’ importante, a mio avviso, e’ quella data dallo stesso Frank Drake, uno dei fondatori del progetto SETI. Per poter mandare un segnale nel cosmo, cercando di raggiungere zone molto lontane, e’ necessario inviare segnali molto stretti, cioe’ in zone molto limitate dello spazio in modo da poter concentrare la maggior parte dell’energia in un punto evitando dispersioni. In questa ipotesi, ogni volta lanciate un segnale in direzioni diverse, e non e’ assolutamente detto che altri casi incrocino proprio la nostra Terra.

Il messaggio di Arecibo del 1974

Il messaggio di Arecibo del 1974

Questa ipotesi e’ verosimile. Anche gli essere umani hanno fatto una cosa simile, inviando in realta’ un solo segnale nello spazio. E’ il caso del famoso messaggio di Arecibo, inviato nel 1974 verso la galassia di Ercole distante da noi 25000 anni luce.

Secondo alcuni, il segnale WOW! potrebbe essere la risposta di civilta’ aliene a questo messaggio. Questa teoria e’ del tutto impossibile. Vi spiego il perche’. Prima di tutto, come detto, la galassia di Ercole si trova a 25000 anni luce, cioe’ il nostro segnale impiegherebbe 25000 anni per arrivare e altrettanti per farci arrivare la risposta. Anche l’ipotesi che il messaggio di Arecibo sia stato intercettato da qualche parte prima della galassia di Ercole e’ da scartare. Lungo quella direzione, e considerando l’ampiezza angolare del segnale, non ci sono corpi celesti su cui eventuali civilita’ aliene potrebbero vivere e da cui avrebbero ascoltato il nostro messaggio.

Dunque? Da cosa o da chi e’ stato prodotto il segnale WOW!?

Come visto nell’articolo, ci sono alcuni punti aperti, ma molte altre ipotesi conosciute sono state valutate e scartate. Ad oggi, il segnale WOW! rimane ancora un mistero senza spiegazione.

Cosa possiamo dunque concludere?Prima di tutto, questo e’ un chiaro esempio di mistero sia dal punto di vista antropologico che scientifico. Come vedete, in questo caso abbiamo presentato i fatti, li abbiamo analizzati e non ne siamo venuti a capo.

Il segnale WOW! e’ la chiara dimostrazione che esistono ancora dei fatti senza un’interpretazione scientifica, ma soprattutto che blog come questo non fanno disinformazione, come qualcuno pensa, ma semplicemente si limitano ad analizzare i fatti cercando di trarre conclusioni.

Proprio come ultimo punto, vorrei aprire una nuova ulteriore parentesi. Molte volte ci troviamo a discutere di improbabili video che girano in rete di avvistamenti di dischi volanti, di alieni ripresi in qualche foresta o su qualche letto per autopsie. Il 99% di questi video puo’ essere smascherato con semplici considerazioni. Perche’ spendere tanto tempo a creare prove improbabili, invece di ragionare su eventi come il segnale WOW!?

La ricerca scientifica puo’ aiutarci a trovare una risposta sull’origine del segnale. Magari non e’ stato prodotto da una civilita’ aliena ma solo da un aereo di qualche nazione che volava di nascosto usando frequenze vietate oppure da un fenomeno che ancora non conosciamo nel nostro universo e che produce segnali elettromagnetici di questo tipo. Ad oggi non abbiamo una risposta.

Solo per farvi capire meglio. Oggi Big Ear non esiste piu’. Al suo posto sono state costruite case, strade e supermercati, installazioni considerate migliori dal punto di vista economico. Ovviamente ci sono altri radiotelescopi in giro per il mondo, ma la ricerca scientifica in questa direzione deve assolutamente continuare. Forse quello che abbiamo captato era veramente un tentativo di contatto inviato da una civilita’ extraterrestre, non dobbiamo certamente ignorarlo per concentrare i nostri sforzi nella creazione di video fasulli da caricare su youtube.

 

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Cos’e’ una cometa?

4 Gen

Piu’ volte ci siamo trovati a parlare di comete. Molti spunti a questo discorso vengono ovviamente dai tanti eventi attesi per il 2013 e per il passaggio in particolare della cometa ISON:

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Fino a questo punto, abbiamo parlato di traiettoria, di probabilita’ di impatto, di afelio, di perielio, di magnitudo, ecc. La domanda che pero’ molti si pongono e’ la seguente: “cos’e’ una cometa?”. Apparentemente questa domanda puo’ sembrare molto semplice. Fin da bambini ci hanno detto che le comete altro non sono che palle di neve sporca che passando in prossimita’ del Sole vengono in parte sciolte formando una lunga coda in cielo.

Diciamo che questa premessa potrebbe anche essere giusta, ma, dal momento che stiamo parlando molto dettagliatamente di comete, credo sia giunto il momento di provare a rispondere ad alcune domande molto importanti. Oltre a quella anticipata sulla natura delle comete, l’altro punto importante da sciogliere e’, ad esempio, “da dove provengono le comete?”.

Cerchiamo di andare con ordine su questi punti parlando di scienza, ma senza creare confusione con concetti troppo avanzati e non utili ad una comprensione di base.

Una cometa e’ composta da un nucleo centrale, detto appunto “nucleo cometario”, e, durante il suo moto, da una lunga coda. Per quanto riguarda il nucleo, questo e’ composto di roccia, polvere e gas congelati, tra cui acqua, metano e ammoniaca. Da questa informazione capite perche’ si parla di “palle di neve sporca” riferendosi ai nuclei cometari. Per quanto riguarda le dimensioni, si pensa che la maggior parte dei nuclei abbia diametri inferiori ai 20Km.

Un'immagine della cometa di Holmes

Un’immagine della cometa di Holmes

Per quanto riguarda la coda, come anticipato, il passaggio delle comete in prossimita’ del Sole fa sciogliere gli strati piu’ esterni del nucleo. Fate attenzione su questo punto, in generale si deve distinguere tra coda e chioma di una cometa. I gas evaporati per effetto del Sole, formano un alone intorno alla cometa detto appunto chioma. L’effetto esercitato invece dal vento solare sulla chioma della cometa forma appunto la lunga scia che chiamiamo “coda della cometa”.

Fin qui tutto bene. Facciamo pero’ un’osservazione importante che ci permette di andare al secondo punto della discussione. Abbiamo detto che le comete hanno un nucleo composto da qualcosa di ghiacciato. Come e’ possibile questo? Parliamo anche di vapore acqueo, da dove proviene?

La risposta a queste domande ci permette di fare un’importante considerazione sia sull’origine che sulla provenienza delle comete.

Ad oggi, si pensa che la maggior parte delle comete provenga da quella regione del Sistema Solare detta “Nube di Oort”. Questa zona sarebbe ricca di nuclei cometari che, come discuteremo in seguito, vengono a volte strappati e messi in orbita nel sistema solare rendendo le comete visibili anche dalla Terra.

Dunque? Cos’e’ questa nube di Oort e perche’ si comporta come un surgelatore di nuclei cometari?

oort

Questa regione venne ipotizzata per la prima volta proprio dal fisico olandese Oort il quale fece un’analisi statistica delle orbite delle comete conosciute, cercando di individuare la regione di massimo allontanamento dal Sole. Da questi calcoli ricavo’ una probabile fascia compresa tra 0.3 e 1.5 anni luce di distanza dal Sole, dunque molto periferica nel nostro sistema solare e ben oltre l’orbita di Plutone.

Secondo le ipotesi, la nube di Oort sarebbe quindi composta da una miriade di nuclei cometari quasi fermi.

Perche’ esiste una regione di questo tipo?

In questo caso entriamo nel campo delle ipotesi. Secondo la teoria piu’ accreditata, la nube di Oort sarebbe un residuo della formazione del nostro sistema solare. Mi spiego meglio. Il nostro sistema solare si e’ formato circa 5 miliardi di anni fa a causa di un addensamento di polveri stellari e gas. Il collasso di questa nuvola ha creato il Sole ed i pianeti rocciosi interni, mentre il materiale piu’ lontano, non addensato completamente, ha formato i pianeti gassosi piu’ grandi e periferici. Andando ancora piu’ verso l’esterno, le forze in gioco non erano sufficienti ad addensare gas per cui questi residui sono rimasti nella parte periferica formando appunto la nube di Oort. Le basse temperature hanno contributo a creare piccoli nuclei di addensamento che sarebbero appunto le comete che popolano la regione.

Questa teoria spiegherebbe sia la nascita della regione particolare sia la presenza di nuclei cometari ghiacciati. Vi ripeto che siamo nel campo delle ipotesi. Purtroppo, anche l’esistenza della nube di Oort stessa e’ un’ipotesi. L’enorme distanza dal Sole e la presenza di relativamente piccoli oggetti orbitanti, rende questa regione invisibile anche ai nostri modermi telescopi.

A questo punto, resta da chiarire perche’, a volte, qualche nucleo si stacca entrando in orbita e formando le comete cosi’ come le vediamo da Terra.

Come detto molte volte, cio’ che e’ responsabile del moto dei corpi nel nostro sistema solare, e’ la forza di gravita’. Il moto dei pianeti intorno al Sole puo’ essere sufficiente a modificare l’equilibrio dei nuclei nella nube, trainandoli nella parte interna del sistema solare. Questo spostamento dal punto di equilibrio, mette gli oggetti in moto su orbite che, in base ai parametri meccanici, possono assumere forme diverse, divenendo orbite chiuse, e quindi generando oggetti periodici nel loro passaggio, oppure orbite aperte, creando corpi che passeranno una sola volta.

Abbiamo gia’ parlato di questi effetti analizzando, ad esempio, alcune delle ipotesi circa l’esistenza di Nibiru. Anche in questo caso, la presenza di un corpo anomalo all’interno del sistema solare, provocherebbe degli squilibri alla nube di Oort spingendo una quantita’ maggiore di nuclei all’interno. Per chi lo avesse perso, potete trovare questa discussione in questo post:

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

A questo punto, resta da fare solo un’altra breve considerazione sulle comete. Come detto, la nube di Oort si troverebbe ad una distanza molto grande dal Sole e dai pianeti interni. A causa di questo, si pensa infatti che la teoria dell’esistenza di questa regione potrebbe spiegare solo l’origine delle comete a lungo raggio, cioe’ con orbite molto lunghe. Per spiegare invece le molte comete a breve periodo che si osservano anche dalla Terra, viene ipotizzata una seconda regione, questa volta piu’ interna al sistema solare, e nota come fascia di Kuiper. Per quanto riguarda l’origine, tutte e due le regioni sarebbero un ricordo della formazione del sistema solare.

Come potete vedere anche dall’immagine riportata in precedenza, la fascia di Kuiper si trova oltre l’orbita di Nettuno. Questa zona non solo e’ stata osservata direttamente, ma sono stati scoperti anche diversi corpi orbitanti in questa zona e che rientrano nella categoria dei planetoidi. Vista la minore distanza rispetto alla nube di Oort, si e’ ipotizzato invece che le comete a corto raggio provengano proprio da questa regione piu’ vicina e che vengano spinte all’interno del sistema solare sempre per lo stesso squilibrio gravitazionale dovuto al moto dei pianeti interni.

Detto questo, spero di essere riuscito a farvi comprendere in modo semplice la nascita delle comete. Solo per curiosita’, vi dico che le stime scientifiche prevedono un numero di nuclei cometari nella nube di Oort dell’ordine delle centinaia di miliardi. Questo ci fa capire la grandezza del serbatoio a disposizione.

Per quanto riguarda invece la morte di una cometa, in questo caso il discorso e’ molto piu’ semplice. Nel caso di comete periodiche, i ripetuti passaggi al perielio possono esaurire la cometa che andrebbe dunque a perdere la sua coda. Per le comete con nucleo piu’ denso, abbiamo dunque la formazione di un asteroide, per quelle con nuclei piu’ fragili o che subiscono stress meccanici dovuti all’interazione gravitazionale, il nucleo si puo’ vaporizzare facendo completamente scomparire la cometa.

Questi semplici concetti dovrebbero essere sufficienti per farci capire non solo cos’e’ una cometa, ma anche la sua origine e la sua morte all’interno del sistema Solare.

 

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

 

Di nuovo i suoni dell’Apocalisse

28 Nov

Ci risiamo. In questi giorni, su molti siti, si sta tornando nuovamente a parlare dei “misteriosi suoni dell’Apocalisse”. Di questo fenomeno ne avevamo parlato in un post di qualche tempo fa:

I misteriosi suoni dell’Apocalisse

Come abbiamo visto, si tratta, appunto, di misteriosi suoni, che sembrerebbero provenire dal cielo, molto spesso in concomitanza con temporali.

In questi giorni si torna nuovamente a parlare di questo fenomeno, citando un nuovo video, questa volta proveniente dalla Finlandia, e in cui si vede un fronte nuvoloso arrivare ad elevata velocita’, accompagnato da un suono proveniente apparentemente dal cielo. Ecco il link al video:

Suoni Apocalisse Finlandia

Come avete visto, e soprattutto sentito, il documento e’ simile a quelli di cui avevamo parlato nel precedente post.

In quell’occasione, ci eravamo mostrati molto scettici nei confronti di questi suoni, mostrando come in molti di questi video si sente sempre lo stesso suono. In particolare, questo suono era molto simile a quello utilizzato in un famoso film fantascientifico proprio come sottofondo per l’apparizione di alieni.

Sempre nel post precedente, avevamo mostrato altri video in cui invece il suono utilizzato era chiaramente stato aggiunto in un secondo momento, poiche’ si sentivano in sottofondo rumori chiaramente domestici come il suono di piatti, o i colpi di martello.

Ora, cosa possiamo dire su questo nuovo filmato finlandese?

In questo caso, il suono in sottofondo e’ chiaramente diverso da quello ascoltato nei precedenti video. Inoltre, appare come un suono pulito, non avendo altri rumori in sottofondo facilmente identificabili e che ci farebbero capire l’aggiunta successiva del rumore alle immagini.

In questo caso, senza ombra di dubbio, possiamo pero’ affermare che si tratta di un video falso!

Da dove nasce questa certezza?

Il perche’ e’ presto detto. Il rumore di sottofondo e’ stato aggiunto successivamente con un software di elaborazione video. Vi dico questo perche’ le immagini utilizzate sono in realta’ vecchie di 2 anni e sono state girate proprio per mostrare la rapidita’ di avanzamento di questo temporale in Finlandia.

A riprova di quanto affermato, e ricordando che il video in questione e’ datato 22 Novembre 2012, vi riporto il link del filmato originale, datato 9 Agosto 2010:

Filmato originale Finlandia

Come potete vedere, le immagini sono esattamente le stesse, ma questa volta sono del tutto assenti i suoni di sottofondo.

Prima di chiudere, vorrei fare una piccola riflessione. Su un noto sito catastrofista italiano, il filmato finlandese con i suoni dell’Apocalisse, viene accompagnato da un pomposo discorso iniziale in cui, parlando appunto di questo fenomeno, si ipotizza che l’origine e’ sicuramente da ricercare su HAARP, sulle scie chimiche o sul controllo del clima che le grandi potenze stanno cercando di mettere in atto. Di questi argomenti abbiamo parlato in questi post:

HAARP e terremoti indotti?

Alcune considerazioni sulle scie chimiche

Scie chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding 

La cosa piu’ preoccupante e’ che questi siti dicono di fare informazione libera e non vincolata a nessuna legge di mercato. Premesso che ognuno e’ libero di pensare quello che vuole, almeno si dovrebbero verificare le fonti utilizzate prima di postare una qualsivoglia notizia. Come abbiamo visto, smentire il filmato in questione, non e’ stato affatto difficile. Il filmato originale e’ reperibile su Youtube cercando ad esempio “Finland Storm”. Non e’ necessario neanche spenderci piu’ di un minuto, dal momento che tra i video proposti, quello originale che stavamo cercando noi e’ il secondo risultato.

Questo pensiero ad alta voce, viene fatto solo mostrare come molti siti di questo tipo, siano fortemente interessati a mantenere alto i livello di guardia e di terrore delle persone. Come abbiamo discusso tante volte, il 2012 sta diventando un ottimo business per pseudo-divulgatori di questo tipo:

Homo homini lupus

Il complotto del complottista

Prima di credere ad una teoria qualsiasi, cercate sempre di farvi molte domande. Ripetiamo per l’ennesima volta, controllare fonti diverse e autonome tra loro, e’ l’unico modo per non cadere nei tanti tranelli di cui e’ piena la rete su questi argomenti. Per analizzare in modo scientifico tutte le profezie del 2012, ma soprattutto per parlare di scienza in termini semplici ed accessibili a tutti, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

I misteriosi suoni dell’Apocalisse

15 Ott

Negli ultimi tempi, sono comparsi in rete diversi video in cui vengono registrati dei misteriosi rumori, ascoltati in diverse parti del mondo, e che sembrerebbero provenire dal cielo.

Ovviamente il fenomeno ha destato l’attenzione di diverse fonti, non solo per la presunta relazione con il 2012 e la fine del mondo, ma soprattutto per l’incredibilita’ di questi fenomeni.

Per farvi capire di cosa stiamo parlando, mettiamo subito un link di un video registrato in Canada:

Rumori Canada

Come potete sentire, si tratta di una sorta di rumore a bassa frequenza, non costante, e, a detta dei vari autori e testimoni, non proveniente da una fonte specifica, bensi’ dal cielo stesso.

Molti hanno collegato questi suoni con la fine del mondo rifacendosi all’Apocalisse di Giovanni. Nel testo infatti, si parla dell’apertura del libro dei sigilli seguita dalla venuta dei quattro cavalieri accompagnata dai sette suoni di tromba. Secondo questa interpretazione, i rumori dal cielo sarebbero proprio i suoni di tromba che segnerebbero l’inizio dell’apocalisse.

Cercando in rete, potete trovare centinaia di questi video, la maggior parte con rumori di questo tipo, piu’ alti, piu’ bassi, intervallati da suoni diversi, ma sempre piu’ o meno simili.

Di cosa si tratta?

In rete si parla di molte ricerche e studi in corso per spiegare questo fenomeno. Secondo le fonti, si potrebbe trattare del rumore delle onde degli oceani amplificate e trasmesse negli strati piu’ bassi dell’atmosfera, oppure della pressione esercitata dalla radiazione solare sull’atmosfera e che dunque risuonerebbe come un tamburo. L’obiezione principale e’ ovviamente che: se il fenomeno fosse di questo tipo e prodotto dalla natura, come mai non sarebbe stato ascoltato prima? Infatti, si tratta di video molto recenti, come se nell’ultimo anno qualcosa fosse cambiato o in corso di trasformazione per cui, anche se prodotti dalla natura, deve essere in corso qualcosa che sta modificando gli equilibri.

Una foto dell’installazione HAARP

Come potete facilmente immaginare, non mancano le solite ipotesi come UFO, scie chimiche, interazione gravitazionale con Nibiru, ecc. Dal lato strettamente umano, c’e’ anche chi punta il dito contro il sistema HAARP, di cui abbiamo parlato in questo post:

Haarp e terremoti indotti

Vediamo di capire meglio di cosa si tratta.

Come detto, in rete ci sono tantissimi video su questi fenomeni. Perche’ allora ho messo il link a quello canadese? Semplicemente perche’, per questo in particolare, si tratta sicuramente di un falso. Il video in questione e’ stato creato da una studentessa sovrapponendo, come da lei stessa dichiarato, una traccia audio creata al computer alla ripresa video. A detta dell’autrice, il video sarebbe stato creato appunto per dimostrare come sia possibile manipolare la realta’ creando una psicosi collettiva. Permettemi di dire che l’esperimento e’ perfettamente riuscito. Successivamente, infatti, sono comparsi centinaia di video in rete con suoni dal cielo in ogni parte del mondo.

In particolare, in molti di questi video, viene utilizzata la stessa traccia audio modificandola solo leggermente o tagliando le frequenze piu’ alte o piu’ basse. Massimo Mazzucco, membro della redazione del sito Luogo Comune, ha condotto una importante ricerca analizzando diversi video trovati in rete e mostrando proprio come in molti di questi si sia utilizzata la stessa traccia audio. Ecco il link del video:

Quasi tutti i “suoni strani” sono falsi

vi consiglio di vedere tutto il video anche per scoprire dove e’ stata presa la “colonna sonora” per gli strani rumori.

A questo punto pero’, si potrebbe obiettare sul fatto che molti video presentano rumori diversi rispetto a quelli mostrati da Mazzucco. Questo e’ vero, pero’ facciamo una riflessione. Dopo il caricamente del video canadese, sicuramente falso per ammissione dell’autrice, sono comparse tutte queste prove in giro per il mondo. Gia’ questo e’ abbastanza sospetto. Avendo analizzato le colonne sonore e visto come sicuramente molti dei video in rete sono falsi, questo ci spingerebbe a catalogare tutte le testimonianze allo stesso modo.

Attenzione pero’, come spesso ripetiamo, dobbiamo affrontare queste tematiche senza nessun preconcetto, ma solo analizzando i fatti e successivamente traendo le nostre conclusioni.

Cosa possiamo dire dunque?

Prima di tutto, le nostre citta’ sono sature di inquinamento acustico. Pensiamo solo alle industrie, ai macchinari, ai rumori costanti che sentiamo in casa e fuori, questo solo per dire che continuamente ascoltiamo un rumore di sottofondo. Per rendervi conto di questo, provate a staccare la luce di casa e vi renderete conto di quanto rumore, a cui ormai siamo abituati, e’ presente. Molto spesso anche gli apparecchi elettronici producono fischi a bassissima frequenza che ormai non distinguiamo piu’. Analogamente, almeno una volta nella vita, vi sara’ capitato di ascoltare un ronzio proveniente, ad esempio, da un palo della luce. In questo caso, si tratta dell’oscillazione a 50Hz del reattore della lampada che si trasmette al palo metallico facendolo risuonare. Spesso questo rumore e’ avvertibile anche a metri di distanza.

Questi esempi ci mostrano come molto facilmente possiamo ascoltare rumori innaturali e di cui non riusciamo ad indentificare la sorgente. In rete trovate moltissimi racconti di fischi e ronzii apparsi improvvisamente in qualche cittadina e di cui, solo in seguito, si e’ riusciti a stabilire l’origine o, in alcuni casi, rumori che altrettanto misteriosamente scompaiono senza riuscire a capirne l’origine.

Le prove mostrate consentono dunque di smascherare molti dei video che si trovano in rete. Di altri, non e’ possibile capire se si tratta di casi reali o meno. Sicuramente, come visto, l’origine di questi rumori, qualora reali, potrebbe magari trovarsi in fonti ben conosciute ma solo non identificate.

L’unica cosa certa che possiamo dire e’ che sicuramente non si tratta del suono di tromba dell’apocalisse di Giovanni.

Qualora si trovassero prove inconfutabili di questi misteriosi suoni, riprenderemo sicuramente il discorso per mostrare ulteriori sviluppi.

Le profezie sul 2012, ci permettono di affrontare argomenti scientificamente molto importanti e su cui, molto spesso, si parla solo in siti internet e giornali dichiaramente catastrofisti. Per affrontare scientificamente tutte le profezie, e per ragionare su tematiche sempre attuali, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.