Come sapete, questo blog e’ nato inizialmente per analizzare tutte le profezie fatte per il 21 Dicembre, profezie quasi sempre di natura scientifica nate da ipotesi fantasiose e poi cresciute a dismisura grazie soprattutto al tam tam mediatico. Proprio partendo da questa pesudo-scienza, lo scopo principale del blog e’ quello di divulgare la vera scienza, cioe’ avvicinare i non addetti ai lavori ad argomenti tecnici e scientifici, spesso molto innovativi, che in altri modi risulterebbero ostici o poco affascinanti. Se volete, anche io mi sono approfittato della paura della fine del mondo per raggiungere uno scopo. Personalmente, mi piace pensare che la mia sia una colpa meno grave rispetto a tutti quelli che invece hanno sfruttato le paure delle persone al solo scopo di aggiungerne altre o commercializzare prodotti, dvd, corsi di sopravvivenza o anche solo per aumentare le visite ai propri siti.
Perche’ vi parlo di questo?
In questo articolo, vorrei fare una riflessione proprio riguardo la fine del mondo e il complottismo. Molto spesso, catastrofi e complotti sono legati tra loro. Una catastrofe imminente, apportata da qualcosa di non controllabile, e’ spesso accompagnata dal complotto di qualcuno che sa e che non vuole o non puo’ dirlo a tutti. Pensate ad esempio al tanto citato Nibiru. Questo pianeta ci dovrebbe arrivare in testa da un momento all’altro, anche se questo momento viene poi rimandato di volta in volta, ma ovviamente c’e’ chi sa la verita’ e non vuole dirla. Purtroppo, molto spesso, tra coloro che sanno e che tramano contro la povera popolazione tenuta nell’ignoranza c’e’ anche la scienza. Proprio queste supposizioni, non solo legate a Nibiru, hanno contribuito a creare un velo di mistero e una forte non fiducia delle persone nella ricerca scientifica. Se prima la scienza era quella che, attraverso le sue scoperte e le sue innovazioni, poteva farci vivere meglio, oggi la ricerca e’ comandata da qualche organismo misterioso che ne influenza l’andamento e decide cosa dire o non dire.
La prima domanda che mi sono posto e’ molto semplice: perche’ tanti vogliono una fine del mondo? Nonostante la semplicita’ della domanda, la risposta non e’ affatto banale. Se ci pensate bene, diverse volte abbiamo sentito parlare di probabile fine del mondo a causa di qualcosa, ma negli ultimi anni, quasi tutti i giorni, ci dovrebbe essere una fine causata da questo o quest’altro motivo. Pensandoci e’ come se le persone desiderassero la fine del mondo. Perche’ avviene questo?
Su questo argomento, non ci sono moltissimi studi psicologici, ma tutti sono concordi con una cosa: la disperata ricerca di una fine e’ sintomatica di uno stato irrequieto e non felice. Cosa potrebbe causare questa infelicita’? Negli ultmi anni, complice anche la crisi economica mondiale, molti non si sentono tranquilli e vedono un’insicurezza e una totale incertezza riguardo al futuro. Queste ansie, offrono proprio terreno fertile al catastrofismo. Secondo molti studi, una fine del mondo sarebbe vista come una fine delle sofferenze, ma anche come un obiettivo a breve scadenza da poter raggiungere. Detto in altre parole, la fine diverrebbe proprio lo scopo dell’esistenza.
Dal punto di vista medico, esiste una patologia, i cui casi sono notevolmente aumentati negli ultimi anni, chiamata “Sindrome di Cassandra”. I pazienti affetti da questa malattia, e spesso non sanno neanche di soffrirne, tendono a formulare sistematicamente previsioni avverse circa il loro futuro e quello degli altri. Psicologicamente, chi soffre di questa sindrome presenta stati fortemente depressivi da cui poi scaturisce la continua ricerca di una fine del mondo.
Sicuramente, la frenesia della nostra societa’, unita’ all’incertezza del futuro, contribuiscono notevolmente a determinare stati depressivi. Come detto prima, questo e’ il terreno piu’ fertile in cui far attecchiere idee catastrofiste.
Molto spesso, chi e’ spaventato dalla fine del mondo, non formula ipotesi perche’ il suo stato d’animo e’ tale da creare sfiducia in se stessi. Al contrario, tende ad informarsi su diversi canali, appagando pero’ la sua curiosita’ solo con le informazioni nefaste. Mi spiego meglio, se lo stato d’animo e’ negativo e tendente al catastrofismo, si cercheranno informazioni di questo tipo, non certo voci di smentita.
Ora, chi trae vantaggio da questo stato d’animo? Ovviamente coloro che sono pronti ad approfittare di questo disagio per il proprio interesse personale. Giornali, siti internet ma anche trasmissioni televisive hanno costruito una fortuna sfruttando le paure delle persone. Come guadagnano? Semplice, quando guardate una trasmissione TV, ci sono intervalli pubblicitari. Piu’ e’ alto lo share, maggiori sono i guadagni della rete. Se visitate un sito internet, generate traffico. Piu’ traffico c’e’, maggiore sono le royalties sulle pubblicita’. Ovviamente senza parlare di chi vende proprio i suoi prodotti. Dunque, mentre voi vi informate infliggendovi nuove pene e preoccupazioni, c’e’ chi guadagna speculando sul vostro stato d’animo.
Questo semplice meccanismo e’ noto come FUD, cioe’ Fear, Uncertainty and Doubt, paura, incertezza e dubbio. Generare paura dalla paura, creando incertezze ed insinuando il dubbio. Questo e’ quello che avviene negli ultimi tempi e che purtroppo tanti volponi hanno imparato a sfruttare.
Proprio da questi dubbi nascono poi le tante teorie complottiste. Quello che puo’ sembrare scontato, diviene in realta’ qualcosa di misterioso e orchestrato da altri. Piove, c’e’ il sole, tira vento, ci sono uragani? Sono fenomeni natuali? Assolutamente no, sono fenomeni generati da qualcuno che sta organizzando un complotto contro la societa’.
Ovviamente, non faccio di tutta l’erba un fascio, i complotti esistono e sono esistiti in passato, ma da qui a credere che tutto sia un complotto ce ne passa. Spesso, su molti studi, si punta il dito contro l’ignoranza delle persone, personalmente non credo che sia soltanto questo. Oggi come oggi, il livello di scolarizzazione e’ abbastanza elevato e conosco molte persone laureate che credono a diversi complotti.
Ecco qui che dunque lo sbarco sulla Luna non e’ mai avvenuto, durante l’inverno nevica perche’ qualcuno sta modificando il clima, ecc. Come sono costruiti questi complotti? Lo schema generale e’ quasi sempre lo stesso: per creare un buon complotto basta mettere in mezzo qualche potente stato o qualche servizio segreto o ente governativo. A questo punto, c’e’ quasi sempre una gola profonda, mai rivelata, che ha parlato del complotto e, quasi sempre, e’ stata uccisa. Questo e’, piu’ o meno, l’inizio di tanti complotti. Dal mio punto di vista, ruolo fondamentale in questo modus operandi e’ stato dato anche dai film di fantascienza che spesso seguono questo schema. Storicamente, il primo grande complotto dell’epoca moderna puo’ essere individuato nell’assassinio di Kennedy a Dallas. Su questo episodio, tanto e’ stato scritto e ancora molto se ne parla. Allo stesso modo, la morte di Diana, quella di Paul Mc Cartney, il gia’ citato sbarco sulla Luna, sono tutti complotti che affascinano e attirano sempre l’attenzione.
Nel quadro investigativo dei complotti manca pero’ sempre qualcosa di importante: le prove. Prendiamo ad esempio lo sbarco sulla Luna. Di questo abbiamo parlato in questo post:
– Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!
Ora, nonostante le prove scientifiche a sostegno dello sbarco, c’e’ ancora chi crede che sia tutta una montatura. In questo senso, smentire il complotto, diviene a sua volta un complotto. Molto spesso, facendo io il ricercatore per professione, mi sono sentito dire che questo blog era stato creato soltanto per nascondere la verita’. Capite il controsenso? Le evidenze scientifche divengono parte di un complotto sostenuto invece senza una prova. In questo modo, ciascun complotto ne genera altri e poi altri ancora. In termini scientifici, abbiamo trovato qualcosa che si autosostiene.
Psicologicamente, e’ stato evidenziato come anche il complottismo nasconda forti insofferenze. Diversi studi evidenziano come gli accaniti sostenitori dei complotti, presentino insoddisfazioni legate al non raggiungimento degli obiettivi, sia personali che lavorativi. In tal senso, non si riesce a raggiungere quello che ci eravamo prefissati perche’ qualcuno ha tramato contro di noi, la nostra stessa vita non si e’ potuta realizzare a pieno a causa di un complotto ad opera di qualcun’altro.
Anche su questo punto, non sono perfettamente d’accordo, o meglio credo che la spiegazione non sia cosi’ semplice. Secondo me, sia il complottismo che il catastrofismo sono, soprattutto negli ultimi anni, alimentati dalla rete. Attraverso il nostro computer, possiamo aprire una finestra sul mondo che, se non usata correttamente, puo’ essere molto pericolosa. La rete e’ una fonte enorme di informazioni in cui pero’, ma e’ giusto che sia cosi’, chiunque puo’ scrivere quello che vuole. Spetta a noi saper distinguere tra notizie vere e false, ma soprattutto capire chi c’e’ dietro quello che stiamo leggendo.
Come ho scitto diverso tempo fa:
– Il complotto del complottista
per tutti quelli che sono affascinati o spaventati dai complotti, vi invito a fare una riflessione: ma se il vero complotto fosse quello di chi vuole farvi credere nei complotti? Perche’ questo? Semplice, come detto prima, per lucrare sulle vostre paure e guadagnare. Prima di credere a qualcosa, ragionateci sopra, provate a leggere anche le ipotesi contrarie e solo a quel punto, decidete a cosa credere. Come e’ noto, una bugia ripetuta tante volte, finisce per diventare una verita’.
Garfagnana: ulteriore documentazione e considerazioni
2 FebNel post precedente, abbiamo parlato dell’allarme lanciato la notte scorsa per un probabile nuovo forte terremoto nella zona della Garfagnana:
– Garfagnana: cosa succede, cosa succedera’?
Come abbiamo visto, si e’ trattato di un falso allarme dovuto ad una comunicazione sbagliata tra INGV, protezione civile e sindaci dei comuni interessati.
A riprova di questo, vorrei anche mostrarvi il famoso comunicato che e’ stato inviato dall’INGV alla protezione civile:
Una foto del comunicato inviato dall’INGV alla protezione civile
Come vedete, il testo riporta esattamente quello che abbiamo detto nel post precedente. Si parla di ipotesi di una nuova faglia e dunque della possibilita’ che nuovi eventi potrebbero verificarsi nella zona in esame.
Come detto nel post precedente, questo comunicato e’ stato inviato dalla sala controllo sismologica dell’INGV ed, in particolare, e’ stato inviato dal Dr. Gianluca Valensise, funzionario di sala dell’INGV. Dopo il polverone scatenato da questo comunicato, l’INGV ha anche rilasciato delle dichiarazioni di Valensise che spiega per filo e per segno quello che e’ accaduto in quella giornata.
Vi invito ad ascoltare la registrazione dell’intervento di Valensise a questo indirizzo internet:
– Valensise, mp3
Come vedete, tutto torna alla perfezione, anche se restano valide le considerazioni fatte nel post precedente circa l’allarme lanciato per la popolazione locale, ma soprattutto per la nuova psicosi terremoto in corso, ovviamente completamente giustificata e non biasimabile.
Prima di concludere, vorrei pero’ fare anche delle nuove considerazioni circa questo caso. In particolare, vorrei commentare la sentenza del tribunale dell’Aquila a seguito dei fatti del 2009. Come sicuramente saprete, nel processo sono stati accusati e condannati esponenti scientifici che non avrebbero comunicato la certezza del forte terremoto che poi ha distrutto l’Aquila e molti altri paesi del circondario.
Ora, come detto e ribadito molte volte, non si e’ in grado assolutamente a livello scientifico di prevedere un terrremoto. Con questo si intende che la scienza non ha in mano nessuno strumento infallibile ed in grado di prevedere esattamente luogo, data e intensita’ di un terremoto. Diverse volte abbiamo parlato di metodi proposti a questo scopo, ma anche di falsi profeti che spopolano su internet su queste questioni. Come visto piu’ volte, tutti i metodi proposti non assicurano la certezza della previsione, anzi, in alcuni casi, si tratta di vere e proprie lotterie della previsione senza nessun fondamento scientifico reale.
Potete leggere le motivazioni di questa famosa sentenza e il commento dell’INGV, a questo indirizzo:
– Sentenza tribunale Aquila
Perche’ parlo della sentenza dell’Aquila? Semplice, il clima di caccia alle streghe creato da questa sentenza non fa altro che alimentare il terrore ed il sospetto nei confronti della scienza. Lungi da me mettere in discussione l’operato dei giudici, ma trovo assurdo parlare di mancata comunicazione di terremoti nel momento in cui un terremoto non puo’ essere predetto.
Ora, se pensiamo a quanto accaduto in Garfagnana, ci rendiamo conto che siamo in una situazione del tipo “me ne lavo le mani” e per qualsiasi cosa mando un comunicato e metto tutto nero su bianco. Premesso che, come detto, c’e’ stato un errore di comunicazione nel caso in questione, credo che, alla luce di quanto accaduto, sia assolutamente giustificabile il comportamento dell’INGV di comunicare tutto agli organi preposti.
Certo, si potrebbe pensare “meglio un falso allarme che molti morti”. Questo e’ un pensiero condivisibile e giusto, pero’ smentisce molte delle critiche che oggi vengono riportate sui giornali sul fatto che i sindaci della Garfagnana hanno sbagliato a far evacuare tutte le persone per un allarme che in realta’ non c’era. Addirittura c’e’ chi parla di denunciare i sindaci per procurato allarme.
A questo punto, non si capisce allora come procedere. Non si possono prevedere terremoti. Se c’e’ un rischio, tangibile o meno, di terremoto e si lancia un allerta, se il terremoto non ci sara’ ci si becca una denuncia per procurato allarme. Se non si lanciano allerte e c’e’ un terremoto, ci si becca una condanna da parte del tribunale.
Come si dovrebbe procedere?
Personalmente non credo ci sia una via di uscita da questa situazione creata probabilmente dal clima di sospetto e di odio creato sul fenomeno terremoti.
Vorrei anche aggiungere un pensiero. Molte volte in questo tiro alla corda tra enti di ricerca, protezione civile, sindaci, regioni e cittadini, entra anche la politica con molti esponenti pronti a giudicare o a commentare sentenze o dati scientifici. Sempre secondo il mio personale pensiero, i nostri governanti piuttosto che alimentare il clima di odio creato, dovrebbero pensare a mettere in sicurezza gli edifici e ad investire in questo senso i soldi della comunita’. Come detto in diverse occasioni, anche se non siamo in grado di prevedere i terremoti, la cosa migliore da fare e’ prevenire i morti ed i danni. E’ vero che molti dei nostri edifici sono antichi e costruiti senza criteri sismici, ma mettendoli in sicurezza, possiamo sicuramente ridurre i rischi di un terremoto. Questa sarebbe veramente una mossa intelligente da fare e forse l’unica allo stato attuale che permetterebbe di fare prevenzione sui terremoti!
”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.
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