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Germania: UFO in autostrada

28 Set

Eccoci di nuovo, dopo un periodo di assenza sul blog, al solito, dovuto ai molteplici impegni lavorativi ma, soprattutto e ben venga, ai tanti commenti a cui ho dovuto rispondere questa settimana.

Dopo averne discusso insieme ad un mio caro amico, vorrei parlarvi di un caso, non trattato prima anche se risalente a qualche tempo fa, a mio avviso molto interessante. Oltre che per il caso in se, questo documento è importante per mostrarci come ci si deve approcciare di fronte a qualcosa di apparentemente strano o che, in prima battuta, non riusciamo a comprendere.

Diverse volte su questo blog ci siamo trovati a discutere di UFO ma sempre dal punto di vista scientifico. I nostri ragionamenti sono il più delle volte mirati a creare una sana discussione sulla possibile esistenza o meno di forme di vita aliene. Per completezza, trovete alcuni di questi articoli a questo link:

Psicosi 2012, UFO

Ora, senza ulteriori giri di parole, vi mostro subito un video molto interessante e che potrebbe lasciarvi senza fiato:

e anche questo:

Come avete visto, si tratta di due video che contengono lo stesso avvenimento ma riportati da due emittenti diverse. Si vede chiaramente un camion in marcia su un tratto dell’autostrada tedesca A81, nei pressi di Stoccarda, che ad un certo istante viene raggiunto da un fascio di luce che lo fa sollevare da terra causandone lo sbandamento. Inoltre, sempre nei video si vede un tratto della precedente galleria in cui ad un certo punto, dopo che l’aria sembra modificare il suo stato, esce a folle velocità una sfera di luce. Secondo alcuni, questo sarebbe un istante precedente all’incidente del camion e proprio questa sfera sarebbe la sorgente del fascio di luce che ha causato l’incidente.

Bene, video impressionante e molto interessante. Vorrei prendere spunto da questo documento per cercare insieme di capire come ci si deve approcciare a questa tipologia di filmati, senza lasciarci prendere dall’entusiasmo e farci impressionare.

Come scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel Piccolo Principe, “L’essenziale è invisibile agli occhi”!

Cosa significa? Lo scopo di video di questo tipo è appunto quello di impressionare le persone che li guardano, concentrando completamente la loro attenzione dove l’autore vuole.

Facciamo un esperimento. Non pensate al camion, al fascio di luce, all’idea che già vi siete fatti dell’alieno, all’incidente, ecc., ma rivediamo il video con attenzione. Molto spesso, chi realizza questi video commette sempre degli errori più o meno macroscopici che sono la chiave di volta per comprendere l’autenticità o meno del documento.

Notiamo prima di tutto una cosa, il primo video è uno spezzone di un telegiornale che si chiama “PNC Breaking News”. Provate a cercare questa emittente su internet. Cosa trovate? Nulla, la PNC non esiste. Ad essere sinceri, esite solo una Pacific News Center:

Pacific News Center

che ha anche un logo simile a quello del video ma non uguale. Basta confrontare attentamente i due loghi per accorgersi di quello che dico.

Andiamo avanti, il secondo video riporta sempre un servizio giornalistico, questa volta dell’emittente 9HPDM. Come chiaro dal video, l’emittente è in lingua tedesca. Benissimo, indovinate un po’? La 9HPDM non esiste ne in Germania ne in nessun’altra parte del mondo!

Pensate sia tutto. L’inviato del primo video, che realizza il servizio e intervista i testimoni, è Christopher Zitterbart. Secondo voi, esiste un giornalista con questo nome? Ma neanche per sogno. A mio avviso, inoltre, Zitterbart senza barba è anche lo stessso che conduce il finto Tg.

Piccola parentesi, sapete chi è Christofer Zitterbart? Abbiamo capito che non è un giornalista ma, in realtà, è un regista indipendente ed è un cofondatore della Watchmen Production GmbH:

Watchmen people

La Watchmen realizza docmentari, film, pubblicità e quant’altro.

Ora, proviamo a fare 2 più 2. Abbiamo un filmato che riguarda qualcosa. La notizia è data da un Tg che non esiste, da un inviato che è un regista indipendente e che ha la struttura per realizzare quello che vuole …. potrebbe essere reale il video?

Detto questo, spero che questo articolo sia utile non per smascherare qualcosa o qualcuno. A mio avviso, si tratta di un reale video ripreso dalle telecamere di sicurezza sulla A81 a cui sono stati aggiunti degli effetti speciali tipo il raggio di luce. Riguardando la dinamica dell’incidente, a mio avviso, il tutto potrebbe essere compatibile con un pneumatico del camion che è scoppiato mandando il mezzo fuori strada. Ora, basterebbe prendere questo video, aggiungere il fascio di luce e il gioco è fatto. Per rendere il lavoro più professionale, inventiamo un falso Tg, inviati falsamente speciali e il gioco è fatto.

Ripeto, spero che questo esempio sia d’aiuto ogni qual volta vi viene mostrato qualcosa di poco chiaro o apparentemente incredibile. Se avete il sospetto che possa trattarsi di un falso, guardate e riguardate ogni singolo fotogramma facendo attenzione ai dettagli, non solo al soggetto centrale appositamente realizzato per catturare la vostra attenzione.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ecco a voi il sesto continente!

17 Mag

Facciamo un po’ di ripasso. Quanti sono i continenti? Dunque: Europa, America, Asia, Africa e Oceania, quindi 5. Quale sarebbe il sesto? L’Antartide? Su questo gli stessi geografi non sono d’accordo, c’e’ chi lo considera un continente e chi no. Ma allora, quale sarebbe questo sesto continente?

Ve lo dico tra un po’.

Prima di tutto, vi voglio mostrare un’immagine:

Le quattro correnti che formano il Vortice Subtropicale del Pacifico

Le quattro correnti che formano il Vortice Subtropicale del Pacifico

Di cosa si tratta? Quello che vedete e’ il cosiddetto “Vortice Subtropicale del Nord Pacifico”, o anche “North Pacific Gyre”. In soldoni, si tratta di una corrente oceanica a forma di vortice che si muove in senso orario ed e’ formato da quattro grandi correnti: quella del Nord Pacifico, la corrente della California, la corrente nord Equatoriale e quella di Kuroshio. Come detto, e come vedete bene dall’immagine, l’unione di queste correnti crea un vortice chiuso che fa muovere le acque intorno alla zona che presenta una notevole estensione, quasi 34 milioni di Km^2.

Bene, cosa c’entra questa corrente circolare con il discorso dei continenti?

La risposta e’ molto semplice. Intorno agli anni ’90 si e’ scoperta una vera e propria isola di rifiuti che sono stati raccolti in questa zona e nel corso degli anni hanno raggiunto un’estensione che tende all’inimmaginabile. Proprio a causa delle correnti chiuse, i rifiuti che arrivano in questa zona dell’oceano vengono circoscritti e di volta in volta crescono in estensione. Questa “isola di immondizia” e’ nota come “Pacific Trash Vortex”, cioe’ Vortice di immondizia del Pacifico.

Pensate che io stia esagerando?

Quanto e’ estesa questa isola di rifiuti? Una misura reale non e’ possibile ma esistono molte stime che concordano comunque sul fatto che la situazione sia tragica. Per darvi qualche numero, parliamo di un’estensione tra 700000 e 10 milioni di Km^2, praticamente un altro continente in mezzo al Pacifico. Secondo calcoli fatti dal NOAA, l’isola di rifiuti conterebbe qualcosa come 3 milioni di tonnellate di immondizia che parte dalla superficie e arriva fino ad una profondita’ di 30 metri.

Se state pensando che questi numeri siano fuori da ogni immaginazione, tenete sempre presente che il volume e l’estensione dell’isola sono in costante aumento. Molto spesso, i rifiuti vengono persi in mare da navi cargo. Altre volte, e’ capitato che alcune navi perdessero interi container nell’oceano. Ovviamente, sempre a causa delle correnti, questi rifiuti arrivano nel vortice e ne vengono catturati. Non sempre pero’ parliamo di scarico a mare di rifiuti fatto con dolo. L’estensione dell’isola e’, ad esempio, notevolmente aumentata dopo il maremoto in Giappone poiche’ moltissimi oggetti sono stati trasportati dal ritorno dell’onda in mare aperto.

Di cosa e’ composta l’isola?

I materiali piu’ biodegradabili scompaiono nel giro di poco tempo e questo fa si che il Pacific Trash Vortex e’ composto principalmente di plastica. Come e’ noto, la plastica non e’ biodegradibile se non in periodi lunghissimi. Quello che avviene, ed e’ ben piu’ pericoloso, e’ la fotodisintegrazione causata dai raggi solari. A causa di questo processo, la plastica viene ridotta in pezzi sempre piu’ piccoli fino ad arrivare agli agglomerati che la compongono. Raggiunto questo stadio pero’, si arriva anche alla pericolosita’ maggiore dal momento che gli agglomerati assomigliano, come dimensione, al plancton di cui si nutrono molte specie marine. Capite da soli le conseguenze ambientali di questo processo. Da misure condotte in zona, si e’ evidenziato come il rapporto tra plastica fotodisintegrata e plancton nelle acque sia drammaticamente a favore del rifiuto, ben 6 volte di piu’.

Come risolvere questo problema?

In realta’, una soluzione e’ stata proposta. Come sapete, i rifiuti sono una grandissima risorsa soprattutto in termini energetici. La plastica inoltre, essendo un derivato del petrolio, presenta un discreto potere calorifico. Per sfruttare i rifiuti per la produzione energetica si puo’ ricorrere, ad esempio, ai termovalorizzatori. Ora, come e’ noto, quando si toccano questi argomenti molti saltano sulla sedia. Perche’? I termovalorizzatori inquinano, non sono convenienti, non e’ vero, sono la soluzione a tutto, ne dovrebbero fare di piu’, ecc. Al solito, come siamo abituati in Italia, su argomenti del genere la discussione diventa sempre troppo politica e poco scientifica.

A parte questo, e’ assodato che i termovalorizzatori possono bruciare plastica per produrre energia. Detto questo, perche’ non costruire una nave che sia in realta’ un termovalorizzatore galleggiante e mandarla nel vortice di immondizia? Questa e’ un’idea che e’ stata proposta gia’ da qualche anno e che e’ in attesa, speriamo, di finanziamenti. Immaginate un termovalorizzatore che solca l’oceano pacifico nella zona del vortice di immondizia. I rifiuti che vengono bruciati non servono per produrre energia per scopi civili, anche perche’ siamo in mezzo al mare, ma solo per far andare la nave. Con questa semplice quanto geniale idea si potrebbero bruciare i rifiuti plastici del vortice e ripulire, ovviamente, visti i volumi, poco alla volta, la zona facendo un gran favore all’ambiente.

Ad oggi, questa idea che, ripeto, e’ stata proposta, non ha ancora trovato finanziamenti. Sapete il perche’? Semplice, l’isola di plastica e’ in mezzo al niente nel cuore del Pacifico. Chi finanzia qualcosa per pulire una zona che non e’ la sua? Speriamo che questa mentalita’ cambi e lasci lo spazio ad un serio ragionamento e ad una presa di coscienza nei confronti del nostro ecosistema.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.