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17 equazioni che hanno cambiato il mondo

26 Ago

Nel 2013 Ian Stewart, professore emerito di matematica presso l’università di Warwick, ha pubblicato un libro molto interessante e che consiglio a tutti di leggere, almeno per chi non ha problemi con l’inglese. Come da titolo di questo articolo, il libro si intitola “Alla ricerca dello sconosciuto: 17 equazioni che hanno cambiato il mondo”.

Perchè ho deciso di dedicare un articolo a questo libro?

In realtà, il mio articolo, anche se, ripeto, è un testo che consiglio, non vuole essere una vetrina pubblicitaria a questo testo, ma l’inizio di una riflessione molto importante. Queste famose 17 equazioni che, secondo l’autore, hanno contribuito a cambiare il mondo che oggi conosciamo, rappresentano un ottimo punto di inizio per discutere su alcune importanti relazioni scritte recentemente o, anche, molti secoli fa.

Come spesso ripetiamo, il ruolo della fisica è quello di descrivere il mondo, o meglio la natura, che ci circonda. Quando i fisici fanno questo, riescono a comprendere perchè avviene un determinato fenomeno e sono altresì in grado di “predirre” come un determinato sistema evolverà nel tempo. Come è possibile questo? Come è noto, la natura ci parla attraverso il linguaggio della matematica. Modellizare un sistema significa trovare una o più equazioni che  prendono in considerazione i parametri del sistema e trovano una relazione tra questi fattori per determinare, appunto, l’evoluzione temporale del sistema stesso.

Ora, credo che sia utile partire da queste 17 equzioni proprio per riflettere su alcuni importanti risultati di cui, purtroppo, molti ignorano anche l’esistenza. D’altro canto, come vedremo, ci sono altre equazioni estremanete importanti, se non altro per le loro conseguenze, che vengono studiate a scuola senza però comprendere la potenza o le implicazioni che tali risultati hanno sulla natura.

Senza ulteriori inutili giri di parole, vi presento le 17 equazioni, ripeto secondo Stewart, che hanno cambiato il mondo:

Le 17 equazioni che hanno cambiato il mondo secondo Ian Stewart

Le 17 equazioni che hanno cambiato il mondo secondo Ian Stewart

Sicuramente, ognuno di noi, in base alla propria preparazione, ne avrà riconosciute alcune.

Passiamo attraverso questa lista per descrivere, anche solo brevemente, il significato e le implicazioni di questi importanti risultati.

Teorema di Pitagora

Tutti a scuola abbiamo appreso questa nozione: la somma dell’area dei quadrati costruiti sui cateti, è pari all’area del quadrato costruito sull’ipotenusa. Definizione semplicissima, il più delle volte insegnata come semplice regoletta da tenere a mente per risolvere esercizi. Questo risultato è invece estremamente importante e rappresenta uno dei maggiori assunti della geometria Euclidea, cioè quella che tutti conoscono e che è relativa al piano. Oltre alla tantissime implicazioni nello spazio piano, la validità del teorema di Pitagora rappresenta una prova indiscutibile della differenza tra spazi euclidei e non. Per fare un esempio, questo risultato non è più vero su uno spazio curvo. Analogamente, proprio sfruttando il teorema di Pitagora, si possono fare misurazioni sul nostro universo, parlando proprio di spazio euclideo o meno.

 

Logaritmo del prodotto

Anche qui, come riminescenza scolastica, tutti abbiamo studiato i logaritmi. Diciamoci la verità, per molti questo rappresentava un argomento abbastanza ostico e anche molto noioso. La proprietà inserita in questa tabella però non è affatto banale e ha avuto delle importanti applicazioni prima dello sviluppo del calcolo informatizzato. Perchè? Prima dei moderni calcolatori, la trasformazione tra logaritmo del prodotto e somma dei logaritmi, ha consentito, soprattutto in astronomia, di calcolare il prodotto tra numeri molto grandi ricorrendo a più semplici espedienti di calcolo. Senza questa proprietà, molti risultati che ancora oggi rappresentano basi scientifiche sarebbero arrivati con notevole ritardo.

 

Limite del rapporto incrementale

Matematicamente, la derivata di una funzione rappresenta il limite del rapporto incrementale. Interessante! Cosa ci facciamo? La derivata di una funzione rispetto a qualcosa, ci da un’indicazione di quanto quella funzione cambi rispetto a quel qualcosa. Un esempio pratico è la velocità, che altro non è che la derivata dello spazio rispetto al tempo. Tanto più velocemente cambia la nostra posizione, tanto maggiore sarà la nostra velocità. Questo è solo un semplice esempio ma l’operazione di derivata è uno dei pilastri del linguaggio matematico utilizzato dalla natura, appunto mai statica.

 

Legge di Gravitazione Universale

Quante volte su questo blog abbiamo citato questa legge. Come visto, questa importante relazione formulata da Newton ci dice che la forza agente tra due masse è direttamente proporzionale al prodotto delle masse stesse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. A cosa serve? Tutti i corpi del nostro universo si attraggono reciprocamente secondo questa legge. Se il nostro Sistema Solare si muove come lo vediamo noi, è proprio per il risultato delle mutue forze agenti sui corpi, tra le quali quella del Sole è la componente dominante. Senza ombra di dubbio, questo è uno dei capisaldi della fisica.

 

Radice quadrata di -1

Questo è uno di quei concetti che a scuola veniva solo accennato ma che poi, andando avanti negli studi, apriva un mondo del tutto nuovo. Dapprima, siamo stati abituati a pensare ai numeri naturali, agli interi, poi alle frazioni infine ai numeri irrazionali. A volte però comparivano nei nostri esercizi le radici quadrate di numeri negativi e semplicemente il tutto si concludeva con una soluzione che “non esiste nei reali”. Dove esiste allora? Quei numeri non esistono nei reali perchè vivono nei “complessi”, cioè in quei numeri che arrivano, appunto, da radici con indice pari di numeri negativi. Lo studio dei numeri complessi rappresenta un importante aspetto di diversi settori della conoscenza: la matematica, l’informatica, la fisica teorica e, soprattutto, nella scienza delle telecomunicazioni.

 

Formula di Eulero per i poliedri

Questa relazione determina una correlazione tra facce, spigoli e vertici di un poliedro cioè, in parole semplici, della versione in uno spazio tridimensionale dei poligoni. Questa apparentemente semplice relazione, ha rappresentato la base per lo sviluppo della “topologia” e degli invarianti topologici, concetti fondamentali nello studio della fisica moderna.

 

Distribuzione normale

Il ruolo della distribuzione normale, o gaussiana, è indiscutibile nello sviluppo e per la comprensione dell’intera statistica. Questo genere di curva ha la classica forma a campana centrata intorno al valore di maggior aspettazione e la cui larghezza fornisce ulteriori informazioni sul campione che stiamo analizzando. Nell’analisi statistica di qualsiasi fenomeno in cui il campione raccolto sia statisticamente significativo e indipendente, la distribuzione normale ci fornisce dati oggettivi per comprendere tutti i vari trend. Le applicazioni di questo concetto sono praticametne infinite e pari a tutte quelle situazioni in cui si chiama in causa la statistica per descrivere un qualsiasi fenomeno.

 

Equazione delle Onde

Questa è un’equazione differenziale che descrive l’andamento nel tempo e nello spazio di un qualsiasi sistema vibrante o, più in generale, di un’onda. Questa equazione può essere utilizzata per descrivere tantissimi fenomeni fisici, tra cui anche la stessa luce. Storicamente poi, vista la sua importanza, gli studi condotti per la risoluzione di questa equazione differenziale hanno rappresentato un ottimo punto di partenza che ha permesso la risoluzione di tante altre equazioni differenziali.

 

Trasformata di Fourier

Se nell’equazione precedente abbiamo parlato di qualcosa in grado di descrivere le variazioni spazio-temporali di un’onda, con la trasformata di Fourier entriamo invece nel vivo dell’analisi di un’onda stessa. Molte volte, queste onde sono prodotte dalla sovrapposizione di tantissime componenti che si sommano a loro modo dando poi un risultato finale che noi percepiamo. Bene, la trasformata di Fourier consente proprio di scomporre, passatemi il termine, un fenomeno fisico ondulatorio, come ad esempio la nostra voce, in tante componenti essenziali più semplici. La trasformata di Fourier è alla base della moderna teoria dei segnali e della compressione dei dati nei moderni cacolatori.

 

Equazioni di Navier-Stokes

Prendiamo un caso molto semplice: accendiamo una sigaretta, lo so, fumare fa male, ma qui lo facciamo per scienza. Vedete il fumo che esce e che lentamente sale verso l’alto. Come è noto, il fumo segue un percorso molto particolare dovuto ad una dinamica estremamente complessa prodotta dalla sovrapposizione di un numero quasi infinito di collissioni tra molecole. Bene, le equazioni differenziali di Navier-Stokes descrivono l’evoluzione nel tempo di un sistema fluidodinamico. Provate solo a pensare a quanti sistemi fisici includono il moto di un fluido. Bene, ad oggi abbiamo solo delle soluzioni approssimate delle equazioni di Navier-Stokes che ci consentono di simulare con una precisione più o meno accettabile, in base al caso specifico, l’evoluzione nel tempo. Approssimazioni ovviamente fondamentali per descrivere un sistema fluidodinamico attraverso simulazioni al calcolatore. Piccolo inciso, c’è un premio di 1 milione di dollari per chi riuscisse a risolvere esattamente le equazioni di Navier-Stokes.

 

Equazioni di Maxwell

Anche di queste abbiamo più volte parlato in diversi articoli. Come noto, le equazioni di Maxwell racchiudono al loro interno i più importanti risultati dell’elettromagnetismo. Queste quattro equazioni desrivono infatti completamente le fondamentali proprietà del campo elettrico e magnetico. Inoltre, come nel caso di campi variabili nel tempo, è proprio da queste equazioni che si evince l’esistenza di un campo elettromagnetico e della fondamentale relazione tra questi concetti. Molte volte, alcuni soggetti dimenticano di studiare queste equazioni e sparano cavolate enormi su campi elettrici e magnetici parlando di energia infinita e proprietà che fanno rabbrividire.

 

La seconda legge della Termodinamica

La versione riportata su questa tabella è, anche a mio avviso, la più affascinante in assoluto. In soldoni, la legge dice che in un sistema termodinamico chiuso, l’entropia può solo aumentare o rimanere costante. Spesso, questo che è noto come “principio di aumento dell’entropia dell’universo”, è soggetto a speculazioni filosofiche relative al concetto di caos. Niente di più sbagliato. L’entropia è una funzione di stato fondamentale nella termodinamica e il suo aumento nei sistemi chiusi impone, senza mezzi termini, un verso allo scorrere del tempo. Capite bene quali e quante implicazioni questa legge ha avuto non solo nella termodinamica ma nella fisica in generale, tra cui anche nella teoria della Relatività Generale di Einstein.

 

Relatività

Quella riportata nella tabella, se vogliamo, è solo la punta di un iceberg scientifico rappresentato dalla teoria della Relatività, sia speciale che generale. La relazione E=mc^2 è nota a tutti ed, in particolare, mette in relazione due parametri fisici che, in linea di principio, potrebbero essere del tutto indipendenti tra loro: massa ed energia. Su questa legge si fonda la moderna fisica degli acceleratori. In questi sistemi, di cui abbiamo parlato diverse volte, quello che facciamo è proprio far scontrare ad energie sempre più alte le particelle per produrne di nuove e sconosciute. Esempio classico e sui cui trovate diversi articoli sul blog è appunto quello del Bosone di Higgs.

 

Equazione di Schrodinger

Senza mezzi termini, questa equazione rappresenta il maggior risultato della meccanica quantistica. Se la relatività di Einstein ci spiega come il nostro universo funziona su larga scala, questa equazione ci illustra invece quanto avviene a distanze molto molto piccole, in cui la meccanica quantistica diviene la teoria dominante. In particolare, tutta la nostra moderna scienza su atomi e particelle subatomiche si fonda su questa equazione e su quella che viene definita funzione d’onda. E nella vita di tutti i giorni? Su questa equazione si fondano, e funzionano, importanti applicazioni come i laser, i semiconduttori, la fisica nucleare e, in un futuro prossimo, quello che indichiamo come computer quantistico.

 

Teorema di Shannon o dell’informazione

Per fare un paragone, il teorema di Shannon sta ai segnali così come l’entropia è alla termodinamica. Se quest’ultima rappresenta, come visto, la capicità di un sistema di fornire lavoro, il teorema di Shannon ci dice quanta informazione è contenuta in un determinato segnale. Per una migliore comprensione del concetto, conviene utilizzare un esempio. Come noto, ci sono programmi in grado di comprimere i file del nostro pc, immaginiamo una immagine jpeg. Bene, se prima questa occupava X Kb, perchè ora ne occupa meno e io la vedo sempre uguale? Semplice, grazie a questo risultato, siamo in grado di sapere quanto possiamo comprimere un qualsiasi segnale senza perdere informazione. Anche per il teorema di Shannon, le applicazioni sono tantissime e vanno dall’informatica alla trasmissione dei segnali. Si tratta di un risultato che ha dato una spinta inimmaginabile ai moderni sistemi di comunicazione appunto per snellire i segnali senza perdere informazione.

 

Teoria del Caos o Mappa di May

Questo risultato descrive l’evoluzione temporale di un qualsiasi sistema nel tempo. Come vedete, questa evoluzione tra gli stati dipende da K. Bene, ci spossono essere degli stati di partenza che mplicano un’evoluzione ordinata per passi certi e altri, anche molto prossimi agli altri, per cui il sistema si evolve in modo del tutto caotico. A cosa serve? Pensate ad un sistema caotico in cui una minima variazione di un parametro può completamente modificare l’evoluzione nel tempo dell’intero sistema. Un esempio? Il meteo! Noto a tutti è il cosiddetto effetto farfalla: basta modificare di una quantità infinitesima un parametro per avere un’evoluzione completamente diversa. Bene, questi sistemi sono appunto descritti da questo risultato.

 

Equazione di Black-Scholes

Altra equazione differenziale, proprio ad indicarci di come tantissimi fenomeni naturali e non possono essere descritti. A cosa serve questa equazione? A differenza degli altri risultati, qui entriamo in un campo diverso e più orientato all’uomo. L’equazione di Black-Scholes serve a determinare il prezzo delle opzioni in borsa partendo dalla valutazione di parametri oggettivi. Si tratta di uno strumento molto potente e che, come avrete capito, determina fortemente l’andamento dei prezzi in borsa e dunque, in ultima analisi, dell’economia.

 

Bene, queste sono le 17 equazioni che secondo Stewart hanno cambiato il mondo. Ora, ognuno di noi, me compreso, può averne altre che avrebbe voluto in questa lista e che reputa di fondamentale importanza. Sicuramente questo è vero sempre ma, lasciatemi dire, questa lista ci ha permesso di passare attraverso alcuni dei più importanti risultati storici che, a loro volta, hanno spinto la conoscenza in diversi settori. Inoltre, come visto, questo articolo ci ha permesso di rivalutare alcuni concetti che troppo spesso vengono fatti passare come semplici regolette non mostrando la loro vera potenza e le implicazioni che hanno nella vita di tutti i giorni e per l’evoluzione stessa della scienza.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Nessie e’ ancora viva …. oppure non e’ mai esistita?

23 Apr

Un nostro caro lettore, nella sezione:

Hai domande o dubbi?

ci ha segnalato un articolo del Corriere in cui si torna a parlare di Nessie, cioe’ di quello che e’ anche noto come “mostro di Lochness”:

Articolo Corriere

Di Nessie avevamo gia’ parlato in passato cercando di analizzare la storia di questi avvistamenti partendo proprio dalle origini di questa leggenda nota a tutti:

Loch Ness, finalmente la spiegazione?

Come visto, la storia del mostro di Lochness e’ molto antica e nel corso dei secoli si e’ arrichita di volta in volta di nuovi avvistamenti. Di questi pero’, neanche uno risulta verificato e provato. Ogni volta, si fa riferimento a foto poco visibili, molto lontane o, peggio ancora, come visto nell’articolo precedente, a scherzi organizzati proprio per mantenere alta l’attenzione.

Senza girarci troppo intorno, la storia del mostro ha creato la fortuna del turismo del lago. Personalmente, credo che anche senza questa leggenda il sito sarebbe stato meta di molti appassionati per la bellezza del lago e della vegetazione intorno. Sicuramente pero’, la leggenda del terribile mostro ha contribuito ad aggiungere un turismo di curiosi attratti dalla possibilita’ di avvistare Nessie e, perche’ no, dimostrare finalmente la sua esistenza.

Ora, come avrete visto dall’articolo linkato inizialmente, questa volta l’avvistamento e’ degno dell’era della nuova tecnologia. Non stiamo piu’ parlando di foto scattate durante le notti nebbiose sul lago, bensi’ di un avvistamento fatto via satellite.

Come dichiarato, dalle nuove mappe satellitari utilizzate da Apple si nota al centro del lago una curiosa forma che, come riportato, potrebbe far pensare ad una grande creatura marina che nuota vicino alla superficie.

Poiche’ fidarsi e’ bene, non fidarsi e’ meglio, sono andato a verificare le foto direttamente sul mio cellulare confermando che l’immagine riportata corrisponde a realta’:

Il presunto mostro di Loch Ness nelle mappe satellitari utilizzate da Apple

Il presunto mostro di Loch Ness nelle mappe satellitari utilizzate da Apple

Perche’ l’ho fatto? Semplice, molti siti hanno fatto copia/incolla senza neanche verificare la fonte. Poiche’ in passato abbiamo avuto diversi casi di articoli facilmente smentibili da una prima verifica, ho ritenuto giusto verificare direttamente.

Dunque, l’immagine e’ reale ergo Nessie esiste ed e’ stata avvistata da Apple.

Come potete immaginare, questa conclusione potrebbe essere un pochino affrettata.

Di cosa si tratta?

Diverse volte abbiamo parlato di come sono realizzate le mappe satellitari. Ragioniamo un attimo. Provate, cosi’ per sperimentare, ad aprire un qualsiasi programma di questo tipo. Per semplicita’, potete fare riferimento a Google Maps che e’ liberamente accessibile.

Vedete zone non visibili perche’ coperte da nuvole? Ovviamente no, altrimenti che utilita’ avrebbe il programma? E’ possibile che non ci sia neanche una nuvola? Anche questo e’ assurdo. Come si realizzano queste immagini? Come potete immaginare, con un collage di foto scattate in momenti differenti.

A causa di questa tecnica, spesso si creano dei disallineamenti che danno effetti quantomeno bizzarri. Se provate a fare una ricerca in rete, troverete tantissimi esempi di questo tipo: paesi che scompaiono dalle mappe, paesi che vengono replicati, zone con colorazione diversa dovuta ai diversi irraggiamenti delle parti, ecc.

Cosa c’entra questo con la foto da cui siamo partiti?

Semplice, quella che vedete non e’ assolutamente la sagoma di un mostro marino che nuota nel lago, bensi’ la scia di una nave che sta transitando sul lago.

E la nave dove sarebbe?

Due ipotesi: non c’e’ perche’ tagliata nella sovrapposizione oppure c’e’ ma non visibile a causa della luminosita’ della parte.

Non siete convinti?

Per verificare, basta utilizzare lo stesso programma per controllare quello che succede su altri specchi d’acqua. Facendo questa prova vi accorgerete che le stesse scie si possono vedere anche in alcuni laghi italiani cosi’ come in altre parti del mondo. Ora pero’, volete mettere una bella sagoma nel lago di Lochness con una nel lago di Garda? Chi mai penserebbe al mostro del lago di Garda?

Se ancora non siete convinti, vi riporto un link molto interessante di un sito che ha provato direttamente a verificare la cosa:

Southern Fried Science

In questo caso, sempre utilizzando le mappa di Apple, si e’ provato a prelevare da un altro lago la scia lasciata da una barca che procedeva a buona velocita’ e a sovrapporre questa scia con quella del lago di Lochness. Il risultato e’ visibile in questa gif:

Scia del lago di Loch Ness sovrapposta a quella di un'altra imbarcazione

Scia del lago di Loch Ness sovrapposta a quella di un’altra imbarcazione

Come vedete, dopo aver ovviamente riscalato le due immagini per renderle compatibili, si vede chiaramente come le due scie possano essere sovrapposte senza problemi. Cosa significa questo? Ovviamente che quella che e’ visibile nel lago di Lochness e’ solo la scia lasciata da un’imbarcazione. Quanto una barca si muove a velocita’ sostenuta, lascia ai suoi lati due scie che appaiono come grosse pinne e come un paio di ali esterne rispetto alla scia principale.

Concludendo, non c’e’ nessun mostro di Lochness avvistato nelle mappe di Apple. L’immagine da cui siamo partiti e’ facilmente spiegabile parlando della scia lasciata da un’imbarcazione che si muove sul lago. Quello che mi sorprende nuovamente e’ come tanti giornali anche a diffusione nazionale si lascino trasportare da notizie di questo tipo parlando di “mistero irrisolvibile”. Come detto tante volte, forse la voglia di complottismo e mistero ha ormai contagiato anche i giornali a grande diffusione che pensano in questo modo di poter ottenere piu’ visualizzazioni.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Frattura in Nicaragua … ma poco di piu’

23 Apr

Quanto era bello il 2012! Ogni giorno facevi un giro su internet e trovavi comunita’ di persone che facevano a gara a chi la sparava piu’ grossa: meteoriti, terremoti, virus, epidemie mortali, zombie, catastrofi di ogni tipo. Sicuramente le profezie del 2012 hanno segnato un epoca multimediale che ha lasciato strascichi ancora oggi visibili ma, cosi’ come succede per ogni grande avvenimento, quello che resta nei malinconici e’ solo l’ombra di cio’ che e’ stato.

Negli ultimi mesi abbiamo parlato di diverse cose ma ormai si e’ perso quello slancio complottista e catastrofista che tanto ci ha appassionato. Non ci credete? Fatevi un giro sui soliti siti catastrofisti che ormai conoscete bene: pochi articoli e per di piu’ su argomenti ritirati fuori con particolari assolutamente di poca importanza. Come si dice dalle mie parti: la solita minestra riscaldata.

Tutti i giorni articoli di qualche avvistamento alieno, a cui non credono neanche loro, meteoriti che sfiorano la Terra passando a centinaia di distanze Terra-Sole e alcune storie inventate di antiche popolazioni. Proprio oggi leggevo su uno di questi siti, potete trovare molto facilmente la notizia a cui mi riferisco, un articolo che personalmente non ho capito. Parlava di qualcosa legato ad un embrione proveniente dalle Pleiadi raffigurato in una grotta australiana. Articolo privo di ogni interesse. Anche se mi sforzo non riesco a tirare fuori niente perche’ si smentisce da solo. Al fine trovate pure la firma di colei che avrebbe tradotto un testo originariamente in inglese. Detto tra noi, se lo avesse tradotto con Google Translator forse la traduzione sarebbe stata piu’ comprensibile. A parte questo particolare, niente di interessante da riportare.

Su un altro sito, leggo invece qualcosa di piu’ interessante, almeno in parte. Si parla del terremoto in Nicaragua della settimana scorsa. Evento molto importante e che ha causato anche diverse vittime. Di cosa parla l’articolo? Semplice, Un gruppo di geologi, pensate proveniente da almeno 7 paesi, avrebbe identificato il punto preciso da cui si e’ originato il sisma, cioe’ il suo epicentro.

Ecco una foto di questo presunto epicentro:

Foto della spaccatura ritrovata in Nicaragua

Foto della spaccatura ritrovata in Nicaragua

Come potete leggere, l’effetto del sisma avrebbe provocato una spaccatura nel terremo lunga ben 20 kilometri. Avete capito bene, 20 kilometri, 20000 metri!

Ma io dico? Vi sembra possibile?

Primo, e’ sbagliato parlare di epicentro dal momento che il punto iniziale del sisma, passatemi la definizione, e’ stato ad una certa profondita’ e non in superificie. Secondo, e’ possibile una psaccatura di 20 kilometri?

Assolutamente no. Spaccature nel terreno a seguito di simi di elevata intensita’sono ovviamente possibili e la rete e’ piena di foto di questo tipo. Queste spaccature, dovute ai movimenti del terreno possono in alcuni casi raggiungere decine di metri. A volte anche centinaia, ma raggiungere kilometri e’ alquanto raro e non e’ questo il caso.

A riprova di quanto affermato, il fenomeno che ha scritto l’articolo ha citato come fonte questo articolo in lingua spagnola:

Effetti sisma Nicaragua

Se leggete tutto l’articolo vi accorgerete che da nessuna parte si parla di 20 kilometri di spaccatura. Ora, e’ vero che anche noi diverse volte abbiamo insistito sull’importanza di citare le fonti ma almeno citate fonti che sostengono le vostre ipotesi!

Tornando alla spaccatura, come potete capire si tratta di un effetto del sisma e non di una causa. Questo giusto per puntualizzare dal momento che alcuni gia’ parlano di terremoto prevedibile. Credo che l’articolo precedente di Patrizia:

Presunte previsioni di Terremoti

abbia gia’ commentato in modo esausistivo le ultime previsioni assurde fatte in questo campo.

Ultimo appunto, anche qui giusto per specificare meglio, il terremoto del Nicaragua non e’ assolutamente un evento non atteso o che lascia sbalorditi. Perche’?

Vi mostro una cartina interessante:

Mappa mondiale delle faglie principali e secondarie

Mappa mondiale delle faglie principali e secondarie

Come potete vedere, si tratta della mappa delle faglie principali e secondarie del nostro pianeta. Provate a guardare meglio la zona del Nicaragua. Notato niente? Esatto, proprio sul paese passa la linea di separazione tra due placche. Zona, per sua stessa definizione, altamente sismica.

Detto questo, non capisco come qualcuno possa ancora affermare che terremoti di questo tipo sono completamente non attesi e lascino i geologi senza parole.

Che ci volete fare, dopo i fasti del 2012, stiamo vivendo una sorta di medioevo del catastrofismo. Speriamo che le tante menti che lavorano alle nuove profezie ci propongano a breve qualcosa di appetibile su cui discutere!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Tromba d’aria in Emilia

4 Mag

Partiamo dall’inizio: venerdi, intorno alle 17, una tromba d’aria si e’ formata nell’Emilia, e ha interessato diversi comuni compresi tra Bologna e Modena. Il fenomeno e’ stato abbastanza violento, ha scoperchiato diverse case lasciando molte persone senza un tetto e ci sono stati circa una decina di feriti.

Ecco una foto di quanto accaduto:

Tromba d'aria in Emilia

Tromba d’aria in Emilia

sul web trovate moltissime foto simili a questa, e anche video girati durante quei momenti da testimoni:

Dunque? Perche’ parlo di questo avvenimento? Semplicemente lo faccio per cercare di rispondere all’enorme speculazione che si e’ gia’ creata sul web, e mi dispiace dirlo anche su molti giornali e telegiornali, riguardo a questo fenomeno. Se provate a cercare informazioni in rete, troverete tanti siti che parlano della straordinarieta’ di questo fenomeno, dell’origine sconosciuta di un tornado di queste dimensioni in Italia. Ovviamente, non possono certo mancare tutti quelli che puntano il dito contro HAARP, la geoingegneria, i complotti del Nuovo Ordine Mondiale, ecc.

Dal momento che questo fenomeno ha interessato nuovamente alcuni comuni gia’ colpiti nel 2012 dal terremoto, ci tengo a discutere questi effetti per non aumentare il panico in persone gia’ scosse da fenomeni naturali. Del terremoto emiliano e di tutti quei fattori di volta in volta additati come cause, abbiamo parlato in questi post:

Terremoto del 20 Maggio in Emilia

Ancora terremoti in Emilia

Emilia 13-16 luglio: un po’ di statistica

Fratturazione idraulica

Riassunto sui terremoti

Una prova del fracking in Emilia?

Innalzamento dei pozzi in Emilia prima del sisma

Al solito, chi frequenta questo blog spesso sa che e’ cosi’, non voglio tranquillizzare per partito preso, ma voglio prima di tutto analizzare quanto accaduto e cercare di fare qualche considerazione storica su fenomeni di questo tipo.

Tornando al discorso tromba d’aria, come potete leggere sui giornali, i venti erano compresi tra 200 e 230 Km/h, il fenomeno si e’ formato subito dopo un violento temporale e le temperature si erano abbassate di diversi gradi prima dell’evento.

Bene, per chi non lo sapesse, queste sono le condizioni ottimali per la formazione di una tromba d’aria. Inoltre, la fine o l’inizio della stagione estiva, sono i momenti piu’ propizi per la formazione di questi fenomeni, grazie anche allo scontro di masse d’aria a diversa temperatura. Sicuramente, tutti quanti vi sarete accorti delle temperature estive registrate nei giorni scorsi su tutto il territorio italiano. Bene, proprio in questi giorni, si sono invece avuti violenti temporali, come nel caso dell’Emilia, causati dallo scontro di correnti fredde. Queste condizioni di instabilita’ creano il terreno ideale per la formazione di trombe d’aria. Il forte temporale registrato ha causato la formazione di celle di accrescimento con il vento che, a causa dei gradienti verticali di temperatura, ha innescato il moto rotatorio.

Cosa c’e’ di strano? Assolutamente nulla. Le condizioni climatiche erano ideali, cosi’ come il periodo dell’anno. Ora pero’, prima che qualcuno salti sulla sedia, facciamo un’altra considerazione: e’ normale che fenomeni di questo tipo si formino in Italia?

Rispondere a questa domanda e’ importante per capire le affermazioni circa la geoingegneria che, secondo alcuni, provocherebbe la formazione di tornado nel mondo oltre ovviamente a significative variazioni climatiche.

Qualche tempo fa, avevamo fatto lo stesso discorso, analizzando il fenomeno avvenuto a novembre a Taranto:

Tromba d’aria a Taranto

Come visto in quest’articolo, l’Italia non e’ affatto esente da fenomeni di questo tipo. A dimostrazione, vi riporto nuovamente la mappa del NOAA che mostra i paesi a piu’ alta probabilita’ di formazione si trombe d’aria:

Paesi a rischio tornado nel mondo

Paesi a rischio tornado nel mondo

Come si vede, tutta l’area mediterranea presenta le condizioni per la formazione dei tornado. Infatti, oltre ai parametri atmosferici, importante contributo viene dalle caratteristiche morfologiche del terreno. Zone ampie e pianeggiati, possono consentire una formazione di fenomeni piu’ violenti e duraturi. Se poi, intorno a queste zone, ci sono catene montuose da cui possono arrivare correnti piu’ fredde, la probabilita’ di formazione di tornado cresce velocemente.

Queste condizioni sono infatti quelle che si trovano nella cosidetta Tornado Alley negli Stati Uniti e che comprende Illinois, Texas, Kansas, Arkansas, Missouri e Nebraska. Questa e’ la zona del pianeta con la probabilita’ maggiore di formazione di tornado.

E in Italia? La mappa del NOAA ci ha mostrato come il paese sia classificato a potenziale rischio tornado. Cosa dire sulle singole regioni? Analizzando il territorio nello specifico, le regioni con la massima probabilita’ di trombe d’aria sono: Lazio, Toscana, Liguria, Lombardia, Piemonte Veneto e ovviamente Puglia, come nel caso di novembre, e la pianura padana, come in questo caso. Anche sotto questo punto di vista, il fatto di aver avuto una tromba d’aria in Emilia non ci sorprende affatto.

Rimane solo da analizzare la potenza del fenomeno. C’e’ qualcosa di sorprendente in questo? Come detto all’inizio, i venti registrati erano compresi tra 200 e 230 Km/h. Come visto nell’articolo su Taranto, la potenza, o meglio la distruttivita’, di un tornado viene classificata usando una scala simile a quella Mercalli per i terremoti e chiamata Scala Fujita. Questa divisione prevede 6 livelli di intensita’, tra F0 e F5, con velocita’ dei venti crescente, come mostrto in questa tabella:

Grado Classificazione Velocità del vento
F0 DEBOLE 64–116 km/h
F1 MODERATO 117–180 km/h
F2 SIGNIFICATIVO 180–250 km/h
F3 FORTE 254–332 km/h
F4 DEVASTANTE 333–419 km/h
F5 CATASTROFICO 420–512 km/h

Bene, dai venti misurati, la tromba d’aria in Emilia puo’ essere classificata come un F2. Se vediamo la descrizione di questi fenomeni troviamo:

Danni considerevoli. Scoperchiamento di tetti; distruzione di case prefabbricate; ribaltamento di camion; sradicamento di grossi alberi; sollevamento di auto da terra

Esattamente corrispondente con quanto avvenuto.

E’ anomala una tromba d’aria F2 in Italia? Per prima cosa, quella registrata a Taranto in Novembre era una F3, dunque molto piu’ potente (come nella scala Mercalli, il passaggio da un livello all’altro e’ esponenziale). Notate come parli indistintamente di tromba d’aria o tornado, il fenomeno e’ esattamente lo stesso solo che ci si riferisce al primo caso quando si hanno i livelli piu’ bassi della scala Fujita.

Come detto nell’articolo precedente, in passato si sono registrati in Italia fenomeni anche molto piu’ intensi di questi di cui stiamo parlando. Per darvi qualche esempio: 1957: F4 nell’Oltrepo’ Pavese, 1970: F4 nel Padovano, 2001: F3 in Brianza, 2009: F3 a Treviso e, ovviamente, 2012: F3 a Taranto. Senza dubbio, il fenomeno piu’ distruttivo avvenuto in Italia, questo si piu’ unico che raro, e’ quello che colpi’ Treviso nel 1930. Si tratto’ dell’unico caso di tornado F5 in Italia e costo’ la vita a 23 persone.

Ricapitolando, la tromba d’aria che ha colpito l’Emilia e’ classificata come F2 nella scala Fujita. La potenza, il luogo, il periodo e le condizioni meteo sono del tutto compatibili con il fenomeno avvenuto e non presentano nessun aspetto di eccezionalita’. Non vorrei sembrare cinico in questo discorso, dal momento che ci sono stati dei feriti, oltre ovviamente a notevoli danni economici. E’ importante pero’ analizzare in dettaglio quanto avvenuto senza lasciarsi trasportare dalle emozioni o, peggio ancora, cercare di speculare su quanto avvenuto.

La zona colpita e’ nuovamente quella in cui e’ avvenuto il terremoto. E’ importante capire che fenomeni di questo tipo possono avvenire, sono stati registrati in passato e, probabilmente, ci saranno anche in futuro, speriamo ovviamente senza danni. Su molti articoli, si parla anche dell’importante grandinata registrata sempre in quelle ore. Anche qui, il periodo, prima o dopo l’aestate, e’ propizio per fenomeni di questo tipo, esattamente per lo stesso motivo visto parlando di trombe d’aria, scontro di correnti a temperatura molto diversa.

Come se non bastasse, su molti siti si enfatizza il fatto che il giorno successivo e’ stato registrato un terremoto M3 vicino a quelle zone. Questi sono fenomeni del tutto scorrelati tra loro. Tra l’altro, nei giorni scorsi, sono state registrate diverse scosse nella zona e, proprio per questo motivo, i geologi pensano ad una fratturazione della linea di faglia che non risce ad accumulare energia elastica. Se questo fosse vero, come si pensa, la nuova conformazione del terreno, creata a seguito degli eventi di maggio, ha dato luogo a faglie molto frastagliate che dunque scaricano sempre poca energia senza accumularla. Detto in parole semplici, il terreno scarica l’energia di volta in volta, senza accumularla e dunque evitando il ripetersi di fenomeni di alta magnitudo. Messa in questi termini, la notizia e’ molto positiva, meglio tanti piccoli sismi che un teremoto distruttivo.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Un nuovo UFO nello spazio?

24 Feb

Tramite la pagina facebook di Psicosi 2012, un nostro affezionato lettore mi ha chiesto di esprimere il mio punto di vista su un presunto UFO che sarebbe stato fotografato dalla Stazione Spaziale Internazionale. Questa notizia e’ presente in diversi siti di appassionati ufologi e ha fatto discutere per diverso tempo.

Prima di tutto, vi riporto le due foto incriminate presenti nell’archivio NASA. Questa e’ la prima:

Prima immagine dell'UFO triangolare

Prima immagine dell’UFO triangolare

e questa la seconda:

Seconda immagine dell'UFO triangolare

Seconda immagine dell’UFO triangolare

Come potete vedere, nelle immagini e’ presente un oggetto quasi perfettamente triangolare e dal colore molto scuro. Proprio la regolarita’ dell’oggetto ha fatto discutere per diverso tempo, attirando l’attenzione di molte persone, intente a cercare di capire l’origine di questo apparente UFO.

Di cosa si tratta?

Su molti siti trovate scritto che molto probabilmente potrebbe essere un detrito rimasto attaccato al vetro della Stazione Spaziale. Questo non e’ pero’ possibile e per rendervene conto, basta confrontare appunto le due foto per notare come la posizione dell’oggetto nell’area dell’oblo’ vari tra le due immagini.

Cerchiamo dunque di andare con ordine e di capire meglio.

Prima di tutto, dobbiamo smentire subito una convinzione dilagante su internet. Queste immagini non sono state prese dalla Stazione Spaziale Internazionale, ma in realta’ sono molto meno recenti. Le foto che stiamo discutendo risalgono al 1986 e sono state scattate durante una missione dello shuttle Columbia.

Come possiamo affermare questo con tante sicurezza?

In realta’, invece di prendere per buone tutte le informazioni che vengono date da siti pseudo-scientifici, basta andare a vedere le pagine dell’archivio NASA da cui sono state scaricate le due immagini:

NASA foto 1

NASA foto 2

Se andate nella parte bassa delle pagine, trovate tutte le informazioni relative alla posizione da cui sono state prese, alla fotocamera utilizzata, ma soprattutto data e ora dello scatto. Come potete facilmente verificare entrambe le immagini sono del 1986. In questa data, la Stazione Spaziale Internazionale non era nemmeno in orbita.

Premesso questo, cos’e’ lo strano oggetto che si vede nelle foto?

Per rispondere, possiamo rifarci al caso del Black Knight che abbiamo discusso in questo post:

Black Knight e segnali dallo spazio

Cosi’ come in questo caso, il misterioso triangolo fotografato dallo Shuttle Columbia e’ un detrito spaziale in orbita intorno alla Terra e appartente chissa’ a quale missione.

A riprova di questo, sempre nella parte in basso delle pagine della NASA, trovate nella descrizione dell’oggetto “Space Debris”, cioe’ “Spazzatura Spaziale”.

A questo punto pero’, e’ d’obbligo fare qualche considerazione in piu’. E’ possibile che cosi’ spesso si parli di detriti spaziali orbitati intorno alla Terra? Quanti sono questi detriti in orbita? Esiste un rischio di collisione con la Stazione Spaziale o con qualche satellite utilizzato al momento?

Purtroppo, come forse sapete o avete sentito dire, lo spazio intorno alla Terra e’ diventato praticamente un discarica. Molte missioni del passato restano in orbita e rappresentano un vero e proprio pericolo, in primis per il rischio di cadere a Terra, ma anche e soprattutto per il rischio di collisione con altri satelliti.

Nel 2011 ad esempio, la Stazione Spaziale Internazionale ha veramente rischiato di essere colpita da un detrito appartente ad un vecchio satellite cinese. In particolare, gli occupanti della ISS furano costretti a rifugiarsi all’interno della Soyuz, agganciata alla Stazione, per avere una maggiore protezione in caso di scontro. Fortunatamente, il detrito passo’ poi a circa 250 metri dalla ISS evitando la collisione, ma il pericolo resta sempre alto.

Per curiosita’, vi mostro una mappa di un anno fa realizzata prendendo soltanto i dati dei detriti ufficiali in orbita:

Mappa dei detriti spaziali intorno alla Terra

Mappa dei detriti spaziali intorno alla Terra

Come vedete, lo spazio sopra la nosta testa e’ veramente pieno di spazzatura creata dalle tante missioni mandate in orbita nel corso degli anni.

Pensate che, da alcune simulazioni condotte dalla NASA, e’ stato calcolato che la probabilita’ di scontro con un detrito mandando una missione verso la ISS e’ di una su 300. Ora, la stazione spaziale si trova ad un’altezza di circa 370 Km da terra. Se invece volete mandare qualcosa verso il telescopio Hubble, che si trova ad un’altezza di circa 560 Km, la probabilita’ aumenta drasticamente a una su 150. Capite bene che la presenza di tutti questi detriti comincia a divenire un rischio importante da considerare per le missioni spaziali.

La foto che vi ho mostrato prima rappresenta appunto un catalogo dei detriti spaziali. Mappe del genere sono fondamentali per avere sotto controllo quasi tutti gli oggetti orbitanti sopra la Terra. Dico “quasi” tutti perche’ questi sono solo quelli ufficiali. Tra questi, pensate che il piu’ antico e’ quello che rimane del satellite Vanguard lanciato in orbita dagli Stati Uniti nel 1958. Alla mappa dei detriti mancano poi tutti quegli oggetti persi durante le attivita’ extraveicolari, almeno un paio di macchinette fotografiche solo da astronauti americani, i sacchetti dell’immondizia lanciati dalla MIR ma anche chiavi inglesi, tubi, spazzolini, insomma tutti oggetti molto piccoli, non atalogati ufficialmente, ma che prima o poi potrebbero rischiare di urtare satelliti funzionanti.

Concludendo, per prima cosa il misterioso triangolo scuro che abbiamo visto non e’ stato ripreso dalla ISS bensi’ del Columbia nel 1986. Questo strano oggetto altro non e’ che un detrito spaziale rimasto in orbita intorno alla Terra. Questa spazzatura spaziale comincia ormai a rappresentare un pericolo sia per il rischio di caduta a terra che per la probabilita’ di collisione con satelliti. Proprio per questo motivo, la NASA aggiorna di continuo i database dei detriti spaziali per evitare che questi possano rappresentare un pericolo per altre missioni spaziali.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il mondo dopo il 21 Dicembre 2012

25 Giu

Il tema principale di questo blog e’ cercare di approfondire le profezie fatte sul 21 Dicembre 2012, cercando di volta in volta di affrontare in modo scientifico i fenomeni predetti per arrivare a comprendere se questi siano veramente possibili o assolutamente improbabili.

Come ormai sappiamo, la differenza principale tra il 21 Dicembre e’ tutte le altre date ipotizzate fino ad oggi, e’ che appunto molte profezie, anche su tematiche molto diverse, sono state fatte e diverse filosofie, religioni e civilta’ antiche sembrerebbero aver predetto, in un modo o in un altro, questa data come momento di svolta epocale.

Cosa significhi svolta epocale dipende da chi ha fatto la profezia e dalle diverse interpretazioni fatte. C’e’ chi parla di ascesa della quinta dimensione, chi parla di momento di transizione per l’umanita’ e chi, senza mezzi termini, parla della distruzione del nostro mondo.

Tra tutte queste voci, c’e’ anche chi ha ipotizzato uno scenario possibile per la Terra dopo il 21 Dicembre 2012. In rete girano diverse mappe create per mostrare la situazione dei continenti dopo la fine del mondo.

Tra queste ne abbiamo selezionate due in particolare che risultano le piu’ gettonate, e che sono state mostrate anche in diverse trasmissioni televisive sostenitrici della fine del mondo.

La prima mappa mostra una situazione dei continenti sconvolta e con larghe distese d’acqua che occupano zone attualmente emerse:

Una mappa della Terra dopo il 21 Dicembre 2012

La seconda mappa, sembra molto simile alla prima, ma con uno scenario se vogliamo ancora piu’ devastato in cui le zone acquatiche sono ancora piu’ estese:

Una seconda mappa della Terra dopo il 21 Dicembre 2012

Ragioniamo su queste due mappe.

Come detto, le situazioni preventivate nei due casi sono molto simili tra loro. In tutti e due i casi, ampie zone emerse sono state sommerse lasciando il posto agli oceani.

Se confrontate attentamente le due cartine, vi rendete conto di una cosa. Le due mappe mostrano esattamente la stessa situazione, solo che la seconda mostra un dettaglio minore della prima. Si capisce facilmente come la seconda mappa sia stata ricavata dalla prima, eliminando le isolette piu’ piccole e diminuendo il dettaglio, lasciando solo le zone emerse piu’ estese.

Fatta questa assunzione, possiamo ragionare su una sola mappa, senza dividere i discorsi.

Osservando la mappa, si vede inoltre come questa sia stata ricavata modificando con un programma di grafica una cartina della Terra. Per la realizzazione, sono state eliminate ampie porzioni di continenti per lasciare spazio agli oceani.

Inoltre, sono stati aggiunti due continenti, o comunque delle regioni emerse, sconosciute. Una si trova a sinistra dell’America, ed un’altra a sud dell’America Latina.

I diversi siti che riportano questa informazione, non concordano neanche su quale sarebbe la causa che porterebbe a questa nuova geografia mondiale. Da quanto sappiamo, questa situazione potrebbe essere causata da sconvolgimenti gravitazionali, da terremoti, da impatti con asteroidi o da qualsiasi altra cosa. Ovviamente, per poter disegnare una mappa del genere si deve essere sicuri della causa. Se, ad esempio, una situazione del genere fosse dovuta all’impatto con un asteroide di grandi dimensioni, si dovrebbe conoscere la massa del corpo, la velocita’, l’angolo di impatto, ecc. Tutte informazioni necessarie per disegnare lo scenario post catastrofe.

Abbiamo gia’ discusso la probabilita’ di un impatto con un altro corpo in questo post:

Misterioso oggetto vicino al Sole

Per maggiori informazioni su questo tema o su l’esistenza o meno di Nibiru, si rimanda al libro Psicosi 2012. Le risposte della scienza.

Da quanto detto, appare evidente come queste cartine siano solo dei falsi creati senza nessuna cognizione di causa. Siamo di fronte a dei documenti creati solo per aumentare la paura delle persone, ignorando completamente sia la causa di un eventuale disastro e, soprattutto, se esiste la possibilita’ remota che questo stesso disastro possa avvenire.

Solo per curiosita’, facciamo un’altra considerazione.

In questi due post:

La salvezza e’ vicina, precisamente a Ceglie in Italia

Aspettare il 21 Dicembre sui Pirenei

Abbiamo parlato di alcuni luoghi ritenuti sicuri in vista di una eventuale fine del mondo. Coma abbiamo discusso negli articoli stessi, il perche’ questi posti non sarebbero colpiti da un disastro non si basa assolutamente su prove scientifiche. I due luoghi in questione sono Ceglie in Italia e Bugarach in Francia.

Se per curiosita’ andate a vedere in dettaglio le mappe ipotizzate dopo il 21 Dicembre 2012, sembrerebbe che nessuno di questi paesi resti intoccato dopo la catastrofe. In tutti e due gli scenari, le zone in cui si trovano i paesi verrebbero sommerse dalle acque. Questo solo per far capire quanto le diverse voci catastrofiste non concordino neanche tra loro.

Facendoci delle domande e ragionando, possiamo facilmente smascherare molte profezie fatte sul 21 Dicembre 2012. Nonostante questo, ve ne sono molte altre la cui origine e i fenomeni predetti sembrerebbero essere verosimili. E’ possibile che qualcosa accada per la fine di quest’anno? Qual’e’ la conclusione a cui e’ giunta la scienza? Se cercate le risposte a queste domande, non perdete in libreria Psicosi 2012. Le risposte della scienza.