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Europa: oceani, acqua e …. (forse) vita

10 Mag

Diverse volte abbiamo parlato di esplorazione spaziale e altrettante siamo poi finiti a discutere dell’esistenza o meno di forme di vita al di fuori del nostro pianeta. Come e’ noto, uno degli aspetti senza dubbio piu’ interessanti e sentiti, anche dai non addetti ai lavori, e’ la possibilita’ che la vita si sia sviluppata anche su altri pianeti.

Personalmente, come detto tante volte, non sono assolutamente chiuso all’idea che la vita si possa essere sviluppata da qualche altra parte ma ogni qual volta si affrontano discorsi di questo tipo, si deve sempre prestare la massima attenzione nel mantenere un approccio scientifico al problema, senza finire, come avviene molto spesso in rete, a discutere di improbabili quanto assurdi avvistamenti di dischi volanti o alieni fotografati in qualche bosco sperduto.

Di queste tematiche abbiamo parlato in diversi articoli. Dapprima sotto il profilo puramnete scientifico-biologico:

Il segnale WOW!

Messaggio alieno nelle aurore?

poi discutendo invece dove cercare questa vita, introducendo il discorso degli esopianeti e della loro scoperta al di fuori del nostro Sistema Solare:

A caccia di vita sugli Esopianeti

Nuovi esopianeti. Questa volta ci siamo?

Esopianeti che non dovrebbero esserci

Ancora sugli Esopianet

In particolare, tutto il discorso degli esopianeti riguarda principalmente l’identificazione di corpi orbitanti intorno a qualche stella e che si trovano in una zona potenzialmnete adatta allo sviluppo della vita. Come discusso varie volte negli articoli precedenti, la definizione di questi parametri impone una discussione di diversi fattori, non solo legati all’irraggiamento da parte della stella centrale e dunque della posizione orbitale del pianeta stesso.

Detto questo, questa volta vorrei parlare della ricerca di vita non al di fuori del nostro Sistema Solare, bensi’ al suo interno, molto piu’ vicino di quanto si possa pensare. Molti di voi, conosceranno sicuramente Europa, uno dei satelliti orbitanti intorno a Giove e che, da diverso tempo ormai, e’ visto come un possibile candidato ad ospitare forme di vita non sulla superficie, bensi’ al suo interno.

Visto da fuori, Europa si presente come un corpo estremamente inospitale:

Il satellite di Giove Europa

Il satellite di Giove Europa

La scoperta di Europa risale addirittura la 1610, quando Galileo riusci’ ad osservarlo, insieme ad altre lune di Giove, con l’ausilio del suo telescopio appena inventato. La superficie di Europa appare praticamente liscia e priva di criteri da impatto. Le osservazioni fatte a partire dal 1995 dalla sonda Galileo hanno evidenziato la presenza di una spessa crosta fatta di ghiaccio, molto simile al pack presente sui mari polari della Terra.

Come anticipato, in superficie, l’ambiente offerto da Europa non e’ assolutamente dei migliori. La temperatura superficiale si aggira intorno ai -150 gradi centigradi con un irragiamento da parte del Sole che e’ circa 1/25 di quello che arriva sulla Terra. Vicino ai poli geografici del satellite, la situazione e’ ancora peggiore con temperature che scendono fino a -230 gradi.

Perche’ su una luna di questo tipo ci potrebbe essere la vita?

Le osservazioni fatte nel corso degli anni dai vari satelliti che hanno sorvolato Europa hanno mostrato alcuni aspetti del pianeta che potrebbero essere compatibili con una struttura interna del tutto diversa da quella che vediamo dall’esterno. Il modellamento della superficie potrebbe infatti essere dovuto a moti mareali innescati dal vicino e massivo Giove su un enorme volume di acqua liquida, o ghiaccio conduttivo, contenuta all’interno di Europa. Questa immagine mostra molto bene le due ipotesi sulla struttura interna:

Possibili modelli per la struttura interna di Europa

Possibili modelli per la struttura interna di Europa

Oltre a queste considerazioni, le misure sul magnetismo del sistema Giove-Europa hanno evidenziato la presenza di un lieve campo magnetico sul satellite e di materiale conduttivo all’interno. Basta? Niente affatto, Europa presenta anche una lieve atmosfera propria con la presenza di ossigeno prodotto dalla dissociazione dell’acqua degli strati superficiali di ghiaccio. Poi? Nel 2013 il telescopio Hubble ha mostrato enormi geyser di vapore acqueo che fuoriescono dalle zone polari di Europa e che si elevano fino a 200 Km di altezza. Anche in questo caso, anche se da confermare ovviamente, il vapore acqueo potrebbe arrivare direttamente dall’interno del satellite spinto dall’attivita’ vulcanica, interna anche in questo caso.

Ragioniamo un attimo insieme: abbiamo una serie di evidenze che ci spingono a pensare che la superficie di Europa possa essere uno strato di ghiaccio contenente al suo interno un enorme oceano di acqua liquida. Alcune domande banali: quanto e’ spesso questo strato di ghiaccio? Come avrebbe fatto la vita a formarsi in un ambiente cosi’ ostile e, soprattutto, senza un sufficiente irraggiamento da parte del sole?

Domande ovviamente lecite e su cui e’ doveroso ragionare.

Per quanto riguarda lo spessore di ghiaccio, studiando la morfologia del pianeta, il suo moto e altri parametri chimico-fisici, si suppone che questo strato possa essere spesso circa 20 Km. Inoltre, le proprieta’ magnetiche di Europa potrebbero essere compatibili con un oceano di acqua addirittura salata, proprio come quella che riempie gli oceani della nostra Terra. Certo, uno spessore di 20 Km non e’ trascurabile e proprio questo aspetto rappresenta una delle difficolta’ principali per la probabile esplorazione e la ricerca di vita su Europa. Ma, come vedremo, le soluzioni tecnologiche potrebbe esserci.

L’altra domanda che ci siamo posti e’ invece legata alla possibilita’ che ci sia vita in questo immenso oceano sotterraneo. Per prima cosa, vi ricordo un argomento discusso qualche tempo fa su questo blog:

I misteri del lago Vostok

Lago Vostok, c’e’ vita?

Come ricorderete, anche nelle profondita’ di questo lago polare si ipotizza possa essere presente la vita, sviluppata in un ambiente apparentemente ostile e completamente isolato dalla superficie. Oltre a questo, nell’mmaginario comune, la moltitudine di forme di vita che si sviluppano nei nostri mari sono possibili grazie unicamente all’energia dei raggi solari che penetrano fino a profondita’ molto elevate. Se mettiamo un “tappo” di 20 Km su questo oceano e per di piu’ all’esterno abbiamo un irraggiamento proveniente dal sole gia’ notevolmente inferiore a causa della distanza Europa-Sole, come possiamo pensare che ci possano essere le condizioni per la vita?

Anche a questa domanda abbiamo una risposta che viene direttamente da quello che abbiamo potuto osservare sul nostro pianeta. Vi mostro una foto:

Fumarola Nera

Fumarola Nera

Di cosa si tratta? Quella che vedete e’ una cosiddetta “fumarola nera”, cioe’ un punto da cui fuoriescono gas provenienti dalle profondita’ della terra. Gas come idrogeno e acido solfidrico che, a causa della presenza di una forte attivita’ vulcanica su Europa, potrebbero essere presenti anche nell’oceano che vogliamo studiare. Di che tipo di forme di vita parliamo? Nel 1977, durante una missione esplorativa nelle Galapagos, venero scoperte colonie di vermi tubo, vongole, crostacei e mitili proprio intorno ad una fumarola nera in un punto in cui la luce del Sole non poteva assolutamente arrivare. Queste forme di vita, dunque non solo batteriche, si sviluppano grazie alla cosiddetta “chemiosintesi batterica”. In questo caso, al contrario della fotosintesi in cui si usa l’energia solare per ricavare energia, il processo sfrutta processi inorganici ad alta entalpia per formare sostanze organiche come, ad esempio, il glucosio. Detto questo, capite bene come la ricerca di vita su Europa potrebbe non essere assolutamente un azzardo, bensi’ una missione in grado di portare risultati.

Bene, a questo punto abbiamo capito dove poter cercare la vita, come potrebbe essersi sviluppata ma manca da capire se esistono i mezzi e la volonta’ per una missione di questo tipo. Senza tanti giri di parole, vi riporto un link sicuramente interessante il “President budget” per il Fiscal Year 2015:

President Budget, FY15

Per la prima volta, l’esplorazione su Europa e’ stata inserita nei finanziamenti della NASA per dare avvio a quella che viene chiamata missione Clipper.

Di cosa si tratta?

Come potete immaginare, il nome Clipper sta proprio per “taglia ghiaccio”. Scopo della missione e’ dapprima quello di effettuare 45 flyby intorno ad Europa partendo da un’altezza di 2700 Km per scendere fino a 25. Durante questi passaggi, grazie agli strumenti in dotazione, Clipper potra’ esaminare molti parametri chimico fisici sia dell’atmosfera che delle emissioni gassose intorno ai poli della luna. Inoltre, potranno essere scattate foto della superficie per una ricostruzione precisa di tutto il corpo. Nella seconda fase invece, la missione avra’ il compito di atterrare sul satellite e raccogliere campioni del terreno in superficie, e a profondita’ diverse comprese tra i 2 e i 10 cm. Perche’ questa raccolta? Semplice, l’analisi di questi campioni potra’ confermare o meno la presenza di salinita’, di materiale organico e di ogni altro parametro interessante per farci comprendere la presenza di o meno di vita all’interno di Europa.

La missione Clipper, gia’ in fase di studio da qualche anno e che, se tutto va nel verso giusto, dovrebbe essere lanciata nel 2025, rappresenta senza dubbio un primo passo per uno studio dettagiato di Europa. Ovviamente, come e’ facile immaginare, in questo caso, ancora piu’ che in altri, sara’ fondamentale garantire una sterilizzazione perfetta di tutti gli strumenti al fine di non “inquinare” i campioni con eventuali forme di vita terrestri.

Oltre alla NASA, molti altri paesi ed agenzie stanno pensando a missioni specifiche su Europa e su altre lune di Giove. L’ESA, ad esempio, sta preparando la missione JUICE per lo studio delle atmosfere di alcuni satelliti gioviani, tra cui ovviamente Europa. Se i risultati di queste missioni confermeranno, o almeno saranno compatibili, con l’ipotesi di vita, si passera’ ad una fase due con l’intenzione proprio di perforare lo strato di ghiaccio ed esplorare l’oceano sottostante. Per darvi un’idea, gia’ molti pensano a come realizzare queste missioni utilizzando trivelle alimentate da combustibile nucleare in grado di fornire l’acqua calda per forare l’enorme strato di ghiaccio. Oltre a questo, saranno sicuramente presenti non piu’ rover, ma mini sommergibili automatizzati per l’esplorazione dell’oceano e la ricerca di forme di vita.

Come vedete, Europa rappresenta sicuramente un futuro molto prossimo dell’esplorazione spaziale. Da qui a qualche anno potremmo finalmente capire se questo satellite possa essere un ambiente ospitale per la vita o se dovremmo limitarci a cercare al di fuori del nostro Sistema Solare.

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Nibiru e’ vicino, la prova delle orbite

8 Set

Rieccoci a parlare di Nibiru. Pian piano che ci avviciniamo al 2012, i video e le notizie sull’esistenza di questo misterioso decimo pianeta sembrano moltiplicarsi senza fine.

In questo blog abbiamo piu’ volte parlato di Nibiru, analizzando tutti gli aspetti e le supposizioni fatte su questo pianeta:

Evidenze di un decimo pianeta

Nibiru e’ vicino?

Misterioso oggetto vicino al Sole

Effetti di un impatto con Nibiru

La NASA torna a parlare di Nibiru

Come abbiamo visto, al momento, non esistono evidenze dell’esistenza di un decimo pianeta nel Sistema Solare, ed in particolare di un corpo di grandi dimensioni in rotta di collissione con la Terra. Questo ovviamente smentisce non solo l’ipotesi di impatto, ma soprattutto l’esistenza di Nibiru.

Come abbiamo visto nei post precedenti, una delle critiche mosse circa l’esistenza di Nibiru e’ che, se questo pianeta fosse nel Sistema solare e avesse la massa e le dimensioni ipotizzate da queste teorie, affinche’ ci fosse un impatto nel 2012, Nibiru si dovrebbe gia’ trovare in prossimita’ di Giove. Come detto in precedenza, gli effetti gravitazionali di questo corpo estraneo sarebbero in grado di dare delle distorsioni evidenti alle orbite dei pianeti centrali del Sistema Solare.

Al momento, dalle numerose osservazioni che vengono fatte tutti i giorni e con vari strumenti sia a Terra che in orbita, non vi sono variazioni nelle orbite dei pianeti.

Un’immagine di Giove

Questo e’ quanto affermato fino a questo punto. Ora, negli ultimi giorni, si comincia a parlare di un nuovo video apparso su web che sembrerebbe smentire queste affermazioni. In realta’, il video gira gia’ da qualche tempo sui siti in lingua inglese, ma in questi giorni se ne comincia a parlare anche qui in Italia.

Come nostra abitudine, prima di parlare e fare affermazioni, andiamoci a vedere il video in questione:

Nibiru e la distorsione delle orbite

Purtroppo il video e’ disponibile solo in lingua inglese, ma e’ di facile comprensione anche a chi ha qualche difficolta’ con questa lingua.

Riassumendo, il video ci mostra, nel corso degli anni, le orbite dei pianeti ed in particolare di Giove. Come mostrato, utilizzando il Sole come punto di riferimento, si vede come al trascorrere degli anni l’orbita di questo pianeta sia variata spostandosi verso il basso. Come e’ possibile questo? Affinche’ un pianeta venga deviato dalla sua orbita e’ necessario che una nuova componente della forza gravitazionale sia presente. In parole povere, i pianeti del Sistema Solare interagiscono reciprocamente attraverso la forza gravitazionale. Se ad un certo punto entra un nuovo pianeta, la sua attrazione modifica l’equilibrio spingendo il corpo in una direzione. L’effetto di questo spostamento e’ appunto visibile nelle variazioni dell’orbita del pianeta.

Come dice il video stesso, questo potrebbe essere il piu’ importante documento della nostra vita. Una prova reale ed inconfutabile dell’esistenza di Nibiru.

Purtroppo, anche in questo caso, dobbiamo dissentire.

Prima di tutto, il video e’ reale, cioe’ la immagini mostrate nel documento non sono state modificate. Sono immagini reali e vi diro’ anche che sono state catturate dalla SOHO della NASA. E allora? Come si spiega questo effetto?

Per capire facilmente questo effetto, possiamo fare un esempio. Immaginate di essere seduti su una sedia e guardare di fronte a voi un qualcosa che ad intervalli regolari vi passa davanti. Ora, intorno avrete dei punti di riferimento, un albero, una pianta, un palazzo, qualsiasi cosa che possa darvi un riferimento. Ad un certo punto, immaginate di alzarvi in piedi e di continuare ad osservare quello che stavate vedendo. Cosa succede? Semplicemente vedrete che la traiettoria occupata dall’oggetto che ruotava si abbassa nel vostro campo visivo. Questo effetto, noto come errore di parallasse, e’ esattamente quello che succede nel video incriminato.

Il filmato e’ costruito mettendo in sequenze le immagini catturate dalla SOHO. La posizione di questo telescopio e’ a circa 1.5 milioni di Km dalla Terra, in direzione del Sole. Questo telescopio mantiene una posizione costante tra la Terra ed il Sole orbitando intorno alla nostra stella con un periodo pari a quello della Terra, cioe’ la sua posizione e’ solidale a quella della Terra vista dal Sole.

Da queste considerazioni, l’orbita di Giove e’ quella relativa vista dalla posizione della SOHO, che a sua volta ha delle minime oscillazioni rispetto al linea che dovrebbe occupare. L’insieme di questi effetti fa si che, vista dalla SOHO, l’orbita di Giove risulta spostata nel corso degli anni. Per dirla in parole semplici, non e’ Giove a spostarsi rispetto alla sua orbita, ma e’ l’osservatore che si muove dando questo effetto.

Per confermare queste ipotesi, si osservano le orbite dei pianeti, non come viste dalla Terra che a sua volta e’ in movimento, bensi’ osservandole utilizzando come riferimento le stelle lontane, che possono essere considerate fisse per tempi brevi. Per capire meglio, e’ los tesso effetto che vedete da Terra, dove anche il Sole sembra ruotare intorno a noi spostandosi su quella che chiamiamo eclittica.

Anche in questo caso, siamo di fronte ad un video reale, ma la cui interpretazione e’ sbagliata.

Come sempre diciamo, non credete o meno ad un’ipotesi per partito preso. Ragionate sulle informazioni che avete studiando l’ergomento e cercando sempre di consultare fonti diverse. Solo in questo modo possiamo capire a fondo la veridicita’ o meno di un’ipotesi. Per analizzare tutte le profezie scientifiche fatte intorno al 2012, cercando di capire finalmente argomenti a volte di difficile comprensione, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.