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Lampioni alieni su Marte

11 Apr

Come visto in diversi articoli, la missione della NASA Curiosity ha assunto un’importanza del tutto particolare e non solo dal punto di vista scientifico. Diversi fattori hanno contribuito a creare la notorieta’ popolare del rover. Prima di tutto, Marte e’ da sempre visto come pianeta che potrebbe ospitare forme di vita. Questo, purtroppo, piu’ che da aspetti biologici e fisici, dipende dai tanti film di fantascienza che da sempre sono stati ambientati sul pianeta rosso. Oltre a questi aspetti, lasciatemi dire, storici, il rover e’ giunto sul pianeta in piena era digitale dove molti dispongono di una connessione internet e, nel modo giusto o sbagliato, cercano di reperire informazioni sulla rete. In tutto questo poi, non dimentichiamo un aspetto fondamentale, le foto scattate da Curiosity vengono messe online praticamente subito e sono di libero accesso a chiunque.

In questo scenario open source, i complottisti e i sostenitori della vita su Marte sguazzano allegramente analizzando minuzionsamente ogni singolo scatto alla ricerca della prova che farebbe ricredere tanti scienziati e dimostrerebbe la presenza di colonie intelligenti sul pianeta rosso.

Praticamente ogni giorno troviamo qualche notizia che parla di strani ritrovamenti osservati in qualche foto in lontananza. Praticamente sempre, queste “osservazioni” si riducono a rocce di forma particolare sulle quali l’elaborazione cerebrale umana costruisce soggetti comuni che vanno da animali, uomini sdraiati, basi aliene, ecc. Come sapete, questo e’ un fenomeno noto e conosciuto come pareidolia.

Perche’ torno su questi argomenti?

Semplice, come forse avrete letto, in questi giorni c’e’ stata una nuova evidenza messa in luce da una foto di Curiosity. A differenza dei casi precedenti, questa volta non abbiamo dischi volanti, ma quella che sembrerebbe una luce proveniente dal sottosuolo.

Senza troppi giri di parole, vi mostro subito l’immagine:

La foto scattata da Curiosity con la strana anomalia

La foto scattata da Curiosity con la strana anomalia

Come vedete, in lontananza si vede quello che sembrerebbe un raggio di luce proveniente dal terreno. Questa foto e’ stata evidenziata e resa celebre proprio da un sito di sostenitori degli ufo. La spiegazione? Ovviamente, non sembra una luce, e’ una luce. Una luce su Marte? Certo, si tratta di un’evidenza che Marte sia un pianeta abitato. A causa pero’ delle avverse condizioni sulla superficie, gli abitanti del pianeta rosso vivono in comunita’ sotterranee. La luce che abbiamo osservato altro non e’ che uno dei punti di accesso al sottosuolo.

E’ verosimile questa ipotesi?

Se proprio devo dire la mia, cosi’ su due piedi, permettetemi di essere abbastanza scettico.

Cerchiamo di andare con ordine e di approcciarci a questo problema in modo razionale e senza lasciarci trasportare da “quello che vogliamo vedere”.

Per prima cosa, ogni foto che viene scattata da Curiosity e’ ottenuta sovrapponendo due immagini prese nello stesso istante, la prima da una fotocamera posizionata sul lato destro, la seconda sul lato sinistro. Perche’ questo? Semplice, questo semplice trucco e’ utilizzato per dare maggior definizione e piu’ profondita’ alle immagini, un po’ come fanno i nostri occhi che forniscono due immagini contemporaneamente al cervello. Per la foto incriminata, la presenza del misterioso oggetto e’ presente solo in una delle due immagini e precisamente in quella di destra, mentre in quella di sinistra non e’ presente nessuna anomalia. Sul sito della NASA sono disponibili anche le due immagini separate e che vi riporto qui:

Singole foto scattate con le due camere sui lati opposti

Singole foto scattate con le due camere sui lati opposti

Detto questo, almeno a mio avviso, credo si possa escludere una luce artificiale proveniente dal terreno. Dal mio punto di vista, se ci fosse qualcosa di artificiale in quel punto, questo sarebbe visibile sempre indipendentemente dalla posizione della fotocamera e, soprattutto, dal lato del rover da cui l’immagine viene presa.

Allora cosa potrebbe essere questa anomalia?

La prima spiegazione che verrebbe in mente e’ quella di un’anomalia al sensore della camera. Attenzione pero’, se fosse un guasto relativo ad alcuni pixel della ccd, in questo caso dovremmo vedere dei disturbi in tutte le foto scattate dalla stessa camera, cosa che non avviene nelle foto catturate in seguito. Non e’ pero’ necessario pensare ad una rottura strutturale della camera, quanto ad una anomalia temporanea del sensore.

Cosa potrebbe provocare un’anomalia temporanea?

Come sostenuto anche da alcuni tecnici della NASA, l’improvviso bagliore in un punto preciso potrebbe essere dipeso da un rilascio energetico in quel punto a causa di un evento sporadico e non sistematico. Tradotto? Il passaggio di un raggio cosmico particolarmente, ma neache troppo, energetico sul sensore della camera. Come sapete, anche noi sulla Terra siamo costantemente bombardati da particelle provenienti dalla Galassia e principalmente dal Sole. Nel caso specifico della Terra abbiamo quello che si chiama sciame secondario provocato dalle particelle, queste di sciame primario, che arrivano nella parte alta dell’atmosfera dallo spazio. La presenza di queste particelle, ripeto conosciute e studiate da tantissimi anni, rappresentano un fattore da monitorare anche nei viaggi nel cosmo e per gli astronauti sulla Stazione Spaziale. In questo caso infatti, la dose di particelle deve essere controllata per evitare livelli troppo elevati di radiazione.

Su Marte arrivano ovviamente raggi cosmici provenienti in larga parte dal Sole. Bene, quella piccola traccia presente nello scatto della camera potrebbe proprio essere il segno lasciato dal passaggio di un raggio cosmico. Questo non solo spiegherebbe la presenza dell’anomalia ma sarebbe compatibile con quanto osservato. Il passaggio della particella lascia il segno nel momento dello scatto ma non danneggia irreparabilmente la CCD. Dunque, negli scatti successivi non si osserva piu’ nessuna anomalia. Inoltre, il passaggio in un punto preciso spiegherebbe anche perche’ l’anomalia e’ presente in una solo fotocamera mentre l’altra immmagine ne e’ sprovvista.

A mio avviso, questa spiegazione e’ la piu’ plausibile e concorda in pieno con quanto osservato.

Altre spiegazioni razionali che sono state date sono relative alla presenza di particolari riflessi della luce solare. In particolare, due le ipotesi piu’ accreditate in questo caso: roccia o dust devil.

Per la roccia, e’ possibile immaginare la presenza di una roccia molto riflettente nel punto in cui si vede l’anomalia. In questo caso, la poca distanza, ma comunque il lato opposto, delle camere sul rover farebbe si che la luce riflessa possa essere osservata da un lato e non dall’altro. Personalmente, pensando ad una roccia molto riflettente in un punto preciso di Marte, la cosa mi sembrerebbe un po’ strana.

L’altra ipotesi richiamata e’ quella del dust devil. Di questo argomento abbiamo gia’ parlato in due post specifici:

Tornando di Fuoco in Australia

Marte: pietra che rotola o misterioso Yeti?

Come visto, i dust devil sono dei piccoli tornado di sabbia che si formano in condizioni particolari e che sono stati ripresi anche sulla superifice di Marte. In particolare, questa animazione ci mostra proprio uno di questi vortici ripreso sul pianeta rosso:

Dust devil ripreso sulla superficie di Marte

Dust devil ripreso sulla superficie di Marte

Cosi, come nel caso della roccia, l’anomalia sarebbe dovuta alla riflessione della luce proveniente dal sole sul tornado. Riflessione visibile solo da un lato perche’ il secondo sensore e’ in posizione piu’ sfavorevole o coperto dal rover stesso. Anche qui, se devo pensare ad una camera che vede un riflesso mentre l’altra no, diciamo che la spiegazione mi sembra un po’ forzata.

Concludendo, almeno dal mio punto di vista, mi sentirei di escludere da subito che l’anomalia osservata su Marte da Curiosity sia prodotta da un faro alieno posto sotto la superficie. La spiegazione piu’ logica, alla luce, e’ proprio il caso di dirlo, di quanto osservato, e’ che la piccola traccia sia prodotta dal passaggio di un raggio cosmico nel sensore di una delle due telecamere proprio nel momento dello scatto. Se pensiamo all’energia in gioco e alla frequenza del passaggio di queste particelle, la cosa non e’ assolutamente sorprendente. Come dichiarato anche da altre fonti interne alla NASA, molte volte vengono registrate immagini da Marte con puntini o zone piu’ luminose dovute al passaggio di particelle. Detto questo, almeno in attesa di una spiegazione conclusiva anche da parte della NASA stessa, io mi sento di votare per il raggio cosmico.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Aprile 2013: altro pericoloso allineamento?

1 Apr

Siamo appena “miracolosamente” scampati al 29 Marzo:

29 Marzo, la tanto attesa fine potrebbe arrivare

senza che un asteroide ci sia caduto in testa, ma non possiamo certo pensare di poter vivere tranquilli. Come sapete bene, i nostri amici catastrofisti ne hanno sempre una pronta per tutte le occasioni. Ora, come detto, appena passata la notizia del 29 Marzo, non hanno certo atteso molto tempo prima di annunciare una nuova prossima fine del mondo.

Questa volta, e al solito non ci resterebbe poi tanto da stare allegri, si parla di Aprile 2013.

Cosa dovrebbe accadere?

Tra poco meno di un mese e’ atteso un nuovo importante allineamento planetario nel Sistema Solare. Sembrerebbe infatti che Terra, Sole e Marte si troveranno allineati in modo quasi perfetto. Cosa dovrebbe comportare questo? Stranamente, questa volta non dovremmo morire tutti, ma il prossimo allineamento comportera’ serissimi problemi alla telecomunicazioni. In una societa’ come quella odierna, un’interruzione o comunque dei disturbi generalizzati alle comunicazioni mondiali, causerebero danni molto seri e difficilmente quantificabili.

Ragionate un secondo. Voi leggete un titolo del genere: “Allineamento Sole-Terra-Marte, gravi problemi alle telecomunicazioni ad Aprile”. Questo e’, piu’ o meno, il titolo per questa notizia su diversi siti catastrofisti.

Ora, fermiamoci un secondo a ragionare. ci sarebbe un allineamento della Terra con il Sole e Marte, e questo dovrebbe comportare un problema alle telecomunicazioni. Perche’? Per trasmettere un segnale da una parte all’altra della Terra, ci interessa sapere dove si trova il Sole o dove si trova Marte?

Ovviamente la risposta e’ no!

Perche’ allora si parla di probemi alle telecomunicazioni?

Questa storia nasce in realta’ da una notizia pubblicata direttamente dalla NASA. Effettivamente, per Aprile 2013 e’ atteso questo allineamento planetario, con Marte che sara’ completamente nascosto dal Sole se visto dalla Terra.

Ecco un’immagine del Sistema Solare in cui si vede molto bene questo allineamento:

Posizione dei pianeti nel Sistema Solare ad Aprile 2013

Posizione dei pianeti nel Sistema Solare ad Aprile 2013

 

Questa disposizione di pianeti rende difficoltosa la trasmissione e la ricezioni di segnali da Marte.

Per curiosita’, vi segnalo anche il sito, fatto molto bene e abbastanza completo, da cui ho estrapolato questa immagine:

Solar System Scope

In qualsiasi data, potete visualizzare la posizione dei pianeti del Sistema Solare, cambiando anche la visuale.

Tornando a Marte, come sappiamo bene, ci sono diverse missioni in corso sul pianeta rosso gestite dalla NASA, come ad esempio Curiosity, di cui abbiamo parlato in questi post:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Curiosity: scoperta sensazionale?

Ecco la scoperta di Curiosity

A causa dei possibili problemi di comunicazione, la NASA ha dunque deciso di sospendere le missioni nel mese di Aprile per evitare che comandi incompleti o interruzioni frequenti delle trasmissioni potessero causare qualsivoglia danno alle importanti missioni in corso.

Ecco il link alla pagina del JPL con la notizia e la decisione di sospendere le missioni ad Aprile:

NASA allineamento 2013

Prima di chiudere su questo argomento, spendiamo ancora due parole sulla notizia.

Perche’ si parla tanto di allineamenti?

Per prima cosa, c’e’ da dire che questo allineamento Terra-Sole-Marte non e’ affatto un evento eccezionale, ma si verifica, piu’ o meno, ogni 26 mesi. Capite dunque che non c’e’ assolutamente nulla di pericoloso o sconosciuto.

A mio avviso pero’, su alcuni siti, questa notizia viene appositamente data in modo molto confusionario e misterioso, appunto per cercare di riprendere alcuni concetti di cui molto abbiamo discusso parlando di 2012. Come forse ricorderete, alcune delle probabili cause per la fine del mondo al 21 Dicembre, erano proprio allineamenti planetari nel Sistema Solare o anche con il centro della Galassia.

In particolare, diverse volte abbiamo parlato di allineamenti planetari, riprendendo anche il discorso terremoti. Come visto in questi post:

Allineamento con le Pleiadi

Allineamenti, Terrremoti e … Bendandi

Allineamenti e Terremoti

3 Gennaio 2013 …

molto spesso si e’ parlato di precursori sismici o cause dei terremoti mettendo in connessione questi fenomeni con la posizione degli altri pianeti rispetto alla Terra. Anche in questo caso, pero’, gli allineamenti planetari non sono assolutamente in grado di scatenare le maree solide e causare movimenti tellurici.

Concludendo, per Aprile 2013 e’ atteso un allineamento tra la Terra, il Sole e Marte. Si tratta di un evento periodico che si ripete ogni 26 mesi. Questo allineamento non portera’ assolutamente nessun problema per le telecomunicazioni a terra, ma solo per l’invio e la ricezione dei segnali tra il nostro pianeta e Marte. Le missioni attualmente in corso della NASA sul pianeta rosso verranno sospese per il mese prossimo, ma solo in via preventiva.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Siamo fuori dal sistema solare … o forse no?

26 Mar

Oggi come oggi, siamo abituati a vedere immagini provenienti dalle nostre sonde e dai nostri telescopi che riguardano corpi e porzioni di cielo sempre piu’ lontane. Grazie a questa tecnologia siamo abituati, sbagliando, a pensare di conoscere ormai tutto cio’ che ci circonda e ad avver ormai avviato un programma di conquista spaziale ben oltre i limiti che solo fino a pochi anni fa potevamo immaginare.

Ora proviamo a farci una domanda: qual’e’ la distanza massima a cui abbiamo mandato un oggetto prodotto da noi? Abituati a ragionare come visto sopra, magari qualcuno potrebbe pensare che le nostre sonde viaggiano tranquillamente verso l’universo profondo inviando immagini. In relta’ non e’ cosi’.

Perche’ dico questo?

Qualche giorno fa, c’e’ stato un comunicato dell’American Geophysical Union che dava l’annuncio che la sonda Voyager 1 era finalmente uscita dal nostro Sistema Solare. Si tratterebbe in realta’ del primo oggetto terrestre che ha attraversato il confine del Sistema Solare.

Peccato che questo annuncio ha richiesto la smentita ufficiale della NASA.

La sonda Voyager 1

La sonda Voyager 1

L’equivoco e’ nato da un interpretazione sbagliata di questo articolo pubblicato dalla NASA:

NASA Intensity change

in cui si parla di variazione dei parametri osservati dalla sonda e dunque , secondo alcune interpretazioni, dell’attraversamento del limite ultimo del Sistema Solare.

Ecco la smentita della NASA, sotto forma di aggiornamento della posizione della Voyager:

NASA Voyager update

Ad oggi, la sonda si trova a circa 18 miliardi di kilometri dal Sole, ben oltre l’orbita dei pianeti del Sistema Solare, ma ancora all’interno di quest’ultimo.

Perche’ e’ nato questo sbaglio?

In realta’, tutto dipende da cosa intendiamo per confine del Sistema Solare. Ovviamente, non possiamo certo pensare che ci sia una linea di demarcazione netta o un cartello con la scritta “Sistema Solare” sbarrata.

Qual’e’ dunque il confine del Sistema Solare? Cosa c’e’ oltre i pianeti piu’ esterni?

Come possiamo immaginare, anche la definizione di questo parametro dipende ovviamente dal Sole e dalla sua influenza nello spazio che lo circonda. In un precedente articolo, abbiamo parlato di una zona molto lontana dal Sole, la nube di Oort, al bordo del del Sistema Solare e definita come il punto di origine di molte comete:

Cos’e’ una cometa

Bene, per poter definire il confine del Sistema Solare e’ necessario considerare due parametri fondamentali: il vento solare e la gravitazione, cioe’ la forza di attrazione esercitata dal Sole. Il limite esterno tracciato dal vento solare, arriva a circa 4 volte la distanza di Plutone dalla nostra Stella. Se invece ragioniamo sulla forza gravitazionale, matematicamente questa forza avrebbe un raggio d’azione infinito, ma si definisce una “sfera di Hill” come lo spazio in cui l’interazione puo’ essere considerata non nulla. Nel caso del Sole, la sfera di Hill avrebbe un raggio circa 1000 volte maggiore della distanza Sole-Plutone.

Come vedete, la definizione di confine del Sistema Solare non e’ affatto univoca ne tantomeno ben determinata. Nonostante questo, si e’ soliti definire il passaggio tra il Sistema Solare e lo spazio interstellare come il punto in cui l’influenza magnetica del Sole non viene piu’ esercitata.

Secondo questa definizione operativa, la Voyager 1 non avrebbe ancora superato il confine del Sistema Solare. Come potete leggere nel comunicato stampa della NASA, la sonda si trova in una regione, definita “magnetic highway”, in cui le particelle cariche subiscono una brusca variazione del moto a causa della variazione dell’intensita’ del campo magnetico. Se c’e’ ancora un campo magnetico, siamo ancora nel sistema solare.

A conferma di questo, sempre nel comunicato NASA si legge: una variazione dell’orientazione del campo magnetico e’ l’ultimo indicatore che segna il passaggio nello spazio interstellare. Dunque, la Voyager 1 e’ ancora nel nostro sistema solare.

Se vogliamo, questa e’ una discussione di forma o di definizione di parametri. E’ comunque molto interessante ragionare su quello che dovrebbe essere il confine del nostro Sistema Solare.

Nonostane le definizioni, due parole vanno spese sulle sonde Voyager che sono state lanciate nel 1977 con lo scopo di misurare importanti parametri di Giove e Saturno. Dopo 36 anni di navigazione nello spazio, queste eccezionali sonde ci hanno permesso di studiare molti aspetti del sistema solare e di aumentare senza dubbio le nostre conoscenze dello spazio. Di questa eccezionale missione abbiamo parlato anche in questi altri post:

Storia astronomica di Nibiru

Il vaticano a caccia di Nibiru

Proprio il fatto che queste sonde abbiano attraversato l’orbita dei pianeti esterni ha portato molti a metterle in relazione con la scoperta di Nibiru. Come sappiamo bene, di questo corpo non c’e’ assolutamente traccia. Per chi lo avesse perso, nell’articolo riportato in precedenza sulla storia del pianeta, potete leggere come quella del Decimo Pianeta fu veramente un’ipotesi scientifica del passato, ma che oggi abbiamo potuto mettere da parte grazie all’aumentata conoscenza proprio del Sistema Solare.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

9 Gen

Nelle ultime ore, ho ricevuto diverse mail e messaggi da parte di utenti incuriositi dal passaggio di domani dell’asteroide Apophis. Come forse avrete letto, da qualche giorno, in rete sono comparsi diversi articoli sui soliti siti catastrofisti che parlano del passaggio di questo asteroide “vicino” alla Terra.

Di Apophis, avevamo parlato in questo post, passando in rassegna le date ipotizzate per la prossima fine del mondo:

2013 o ancora piu’ oltre?

Come potete vedere, in questo caso parlavamo di 2036 come data di presunto impatto tra la Terra e questo asteroide.

Perche’ ora si parla di 9 Gennaio 2013?

Effettivamente, per domani e’ atteso un passaggio ravvicinato di Apophis, ma questo non desta assolutamente nessun pericolo. Vi spiego anche il perche’. Apophis gira su un’orbita che interseca quella della Terra in due punti ben precisi, come potete vedere da questa immagine:

L'orbita di Apophis nel sistema solare

L’orbita di Apophis nel sistema solare

Ora, ad ogni passaggio alle intersezioni, potenzialmente potremmo avere un passaggio ravvicinato al nostro pianeta. Dico “potenzialmente” perche’ ovviamente il tutto dipende dalla posizione relativa della Terra in quel preciso momento. Per domani, e’ appunto atteso un passaggio ad una distanza minore rispetto a quella avuta in passato.

Per poter capire meglio questo concetto, ho preparato un video esplicativo con le orbite ed i movimenti dei pianeti interni del Sistema Solare:

Domani, dunque, Apophis si trovera’ a passare nel punto della sua orbita che interseca quella della Terra.

A che distanza passera’ da noi? Siamo sicuri che non ci siano pericoli a riguardo?

Per rispondere a questa domanda, vi invito a vedere questa immagine, tratta dal video di prima, specifica per domani:

Posizione di Apophis e della Terra al 9/1/2013

Posizione di Apophis e della Terra al 9/1/2013

Come vedete, in basso viene riportata anche la distanza tra la Terra e Apophis, che sara’ di 0,0966 unita’ astronomiche.

In questo post, parlando del passaggio della come ISON, abbiamo gia’ fatto un ragionamento del genere:

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

Utilizzando la definizione di unita’ astronomica (circa 150 milioni di Km per 1UA), Apophis passera’ ad una distanza di circa 15 milioni di Km. Considerando che la distanza media tra la Terra e la Luna e’ di 380000 Km, non credo ci sia bisogno di preoccuparsi di questo asteroide.

A questo punto pero’, facciamo una riflessione insieme. Perche’ si e’ pubblicizzato cosi’ tanto il passaggio di Apophis a questa grande distanza? La risposta in questo caso e’ molto semplice. Di questo asteroide si e’ parlato molto anche a proposito della fine del mondo nel 2012. In particolare, in diverse interviste, la nostra astrofisica Margherita Hack, ha piu’ volte detto che non c’era nulla di cui preoccuparsi pensando a Nibiru, e ad una sua eventuale collissione con la Terra, bensi’, era molto piu’ pericoloso il passaggio di Apophis nel 2036.

Adesso, tutto comincia ad essere piu’ chiaro.

Nel 2036, ci sara’ veramente un passaggio ravvicinato, molto piu’ di adesso, tra Apophis e la Terra, ma anche in questo caso vi premetto che non c’e’, attualmente, nulla di cui preoccuparsi.

Prima di tutto, di Apophis e del passaggio del 2036, abbiamo parlato in dettaglio nel libro ”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”. Apophis, e’ stato l’unico asteroide potenzialmente pericoloso, ad avere per molto tempo un valore non zero nella scala Torino. Come visto in questo post:

L’asteroide 2012 DA14

questa scala viene utilizzata per tabulare gli asteroidi secondo la loro probabilita’ di impatto con la Terra. Bene, Apophis e’ stato per lungo tempo considerato al valore 1 di questa scala. Questo significa che, per quanto piccola, la probabilita’ eventuale di colpire la Terra era considerata non zero.

Cosa e’ cambiato ora?

Come piu’ volte visto, le orbite degli asteroidi che vengono simulate, presentano sempre delle incertezze legate principalmente alle possibili interazioni gravitazionali durante il moto. Queste variazioni fanno si che l’orbita simulata, deve essere ricalcolata ed affinata costantemente, al fine di correggere i valori con le ultime osservazioni sperimentali. Questo processo, di volta in volta, consente di conoscere con maggior accuratezza la traiettoria dei corpi e anche di capire meglio l’eventuale probabilita’ di impatto con i pianeti.

Proprio grazie alle ultime misure fatte e’ stato possibile calcolare meglio la traiettoria di Apophis e declassarlo dal valore 1 a 0 della scala Torino. Una conferma di questo, potete averla utilizzando il solito database (pubblico) della NASA per gli asteroidi vicini alla Terra. In questa pagina in particolare, trovate tutti i parametri relativi ad Apophis:

Apophis NASA

mentre in quest’altra pagina, vedete i valori della scala Torino per gli oggetti conosciuti e monitorati dalla NASA:

NEO probabilita’ impatto

Cercando 99942 Apophis, potete controllare da soli che il valore attuale della scala Torino per questo asteroide e’ “zero”.

Per completezza di informazione, a che distanza ci si aspetta il passaggio di Apophis nel 2036?

In questo caso, la distanza minima dovrebbe essere intorno ai 15000 Km, quindi molto inferiore a quella attesa tra poche ore e anche inferiore a quella dei satelliti geostazionari.

Nonostante questo valore, ad oggi, come visto nell’articolo, anche per questa data non vi sono indicazioni circa un possibile impatto di Apophis con la nostra Terra, come confermato dal valore zero della scala Torino.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

2 Gen

Ho ricevuto molti commenti e messaggi da parte di lettori che chiedevano maggiori informazioni riguardo alla cometa ISON. Di questo corpo celeste abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni:

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Come sappiamo, la ISON passera’ alla minima distanza dalla Terra intorno alla fine di Dicembre del 2013 e come abbiamo piu’ volte ripetuto, questa corpo, al calcolo attuale della traiettoria, non ha probabilita’ di impatto con la Terra. Cio’ che rende particolarmente interessante questa cometa, e’ la sua distanza al perielio e il fatto che al momento non ha subito stress termici ne meccanici. Se le previsioni sono esatte, questa cometa potrebbe avere una magnitudo negativa e questo la renderebbe perfettamente visibile ad occhio nudo anche in pieno giorno. Se tutto rimanesse invariato, la ISON sarebbe molto piu’ luminosa sia di Venere che della Luna, con una lunga coda visibile dall’emisfero boreale.

Nonostante questa premessa, molti chiedono ancora novita’ riguardo a questa cometa, anche perche’ sui soliti siti catastrofisti si comincia a parlare molto insistentemente di questo passaggio a Dicembre, parlando di probabile impatto con la Terra.

Detto questo, vorrei fare un gioco al contrario. Questa volta vorrei fare io la parte del catastrofista, anticipando i tantissimi siti di cui spesso abbiamo parlato, mostrandovi un video molto interessante che ho preparato.

Guardate e giudicate:

Come avete capito si tratta di una simulazione dell’orbita della ISON all’interno del sistema solare da giugno 2013 fino a Febbraio 2014, quando la cometa sara’ passata.

Avete visto bene? Cosa dovrebbe succedere il 29 Dicembre 2013?

Dal video si vede chiaramente come la cometa dovrebbe impattare la Terra in questa data. Ma allora? Tutto quello detto fino a questo punto e’ falso?

Assolutamente no. Come vi ho anticipato, mi sono divertito anche io a fare la parte del catastrofista, costruendo questo video. Per essere precisi, il video e’ reale, non l’ho costruito da zero, ma ho utilizzato i dati ed il software della NASA che trovate nelle pagine del programma di studio degli oggetti vicini alla Terra. Di questo programma abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni e lo trovate a questo indirizzo:

NASA NEO program

A questo punto, basta temporeggiare e’ il caso di dire come stanno in realta’ le cose. Se il video e’ reale, perche’ non c’e’ probabilita’ di impatto con la Terra?

Il video mostrato e’ girato con una prospettiva schiacciata rispetto al piano dei pianeti del sistema solare. L’orbita della ISON interseca il sistema solare con una traiettoria quasi ortogonale a questo piano. Per dirlo in altre parole, stiamo guardando il video dalla prospettiva sbagliata per cui tutto ci appare schiacciato sullo schermo. Notate prima di tutto un dato importante. Sul video viene mostrato giorno per giorno la distanza tra la cometa e la Terra. Al 29 Dicembre 2013, giorno del presunto impatto, la distanza e’ di 0.431 unita’ astronomiche, cioe’ circa 65 milioni di kilometri. Direi che dunque e’ ben lontana dall’impatto.

A riprova, vi mostro due video girati da una prospettiva diversa. Cominciamo da questo in cui abbiamo girato solo poco la visuale:

Come vedete al minimo avvicinamento ora i due corpi non sembrano piu’ collidere. Giriamo adesso completamente la prospettiva e mettiamoci proprio sul piano dei pianeti del sistema solare:

Adesso tutto e’ perfettamente chiaro. Vedete che, dopo il passaggio al perielio, cioe’ la minima distanza dal Sole, la ISON si muove su un’orbita ben piu’ alta di quella della Terra.

Questo e’ stato un semplice esperimento catastrofista. Come avete visto, mi sono limitato ad utilizzare un software della NASA per farvi vedere le cose come volevo che le guardaste. Questa e’ la riprova di come sia semplice far apparire le cose diverse dalla realta’.

Ora l’esperimento e’ concluso, siamo riusciti ad anticipare i catastrofisti mostrando noi un possibile video da far girare in internet. Questa volta pero’ e’ venuta prima la spiegazione della catastrofe!

Detto questo, parliamo invece un po’ di scienza, andando leggermente piu’ a fondo nei dettagli di questa cometa.

La ISON e’ una cometa radente non periodica. Molte semplicemente potete capire che il “non periodica” significa che non e’ un corpo su un orbita chiusa e dunque non ci saranno passaggi successivi oltre a quello del 2013. Radente significa invece che il suo perielio sara’ molto vicino alla superficie del Sole. Proprio questa caratteristica rende la sua sopravvivenza molto incerta. Esiste infatti la probabilita’ che la cometa venga distrutta al passaggio vicino al Sole, cosi’ come e’ ad esempio successo per la Elenin, di cui abbiamo parlato in questo post:

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

La ISON e’ stata scoperta il 21 Settembre 2012 da due astronomi russi e al momento si trova in prossimita’ dell’orbita di Giove, come possiamo vedere da questa immagine:

La posizione della ISON al 2 Gennaio 2012

La posizione della ISON al 2 Gennaio 2012

Per quanto rigarda i parametri fisici e orbitali della cometa, possiamo al solito interrogare il database del programma NEO. Troviamo tutte le informazioni alla pagina dedicata:

NASA NEO ISON

Allo stesso indirizzo trovate anche l’applet per visualizzare l’orbita della cometa, che ho utilizzato per realizzare i video che abbiamo discusso in precedenza.

Dunque? A questo punto possiamo fare delle conclusioni molto importanti. Prima di tutto, come dimostrato, non vi e’ nessun pericolo che la cometa possa impattare sulla Terra al suo passaggio alla minima distanza. Per dirla tutta, ad oggi non siamo in grado di stimare se la cometa potra’ sopravvivere al passaggio al perielio.

L’altra conclusione importante e’ legata invece al solito complottismo che dilaga in rete. Come avete visto, la ISON e’ una cometa conosciuta. Fin dalla sua scoperta ne abbiamo parlato senza remore e senza nascondere nessun dato importante. Tra l’altro, tutti i parametri mostrati sono stati presi dal solito database della NASA che, ripeto nuovamente, e’ pubblico e liberamente accessibile a tutti.

Inoltre, in questo caso abbiamo fatto un chiaro esempio di distorsione catastrofista. Come mostrato, e’ molto facile modificare a nostro favore prove video o fotografiche per far apparire le cose diverse da quello che sono in realta’. Fate sempre attenzione alle informazioni che trovate in rete. Molto spesso si pubblicano articoli e discussioni con il solo scopo di aumentare l’allarmismo e diffondere il terrore.

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Tutto liscio fino al 21/12?

9 Dic

Mancano meno di due settimane alla fatidica data del 21/12. Chi pensava di vivere serenamente questo breve lasso di tempo che ci separa dalla tanto annunciata fine del mondo, si sbagliava di grosso.

A minacciare, almeno secondo quanto riportato su internet, la nostra esistenza ci pensera’ l’asteroide Toutatis il 12 Dicembre 2012.

Come potete facilmente immaginare, si tratta di un oggetto “near Earth”, cioe’ uno dei tanti asteroidi che hanno un perielio ravvicinato alla Terra e che costantemente vengono seguiti da diversi telescopi e istituti sparsi per il mondo.

Toutatis e’ stato scoperto nel 1989 da C.Pollas, ha un diametro medio di 5.3 Km e interseca l’orbita della Terra in media ogni 4 anni. Il nome deriva dalla divinita’ celtica che rappresentava la guerra, la fertilita’ e la ricchezza.

Per avere tutte le informazioni sui parametri orbitali e specifici di questo corpo, potete visitare la pagina ad esso dedicata dal JPL:

JPL, Toutatis

Come vedete, il 29 Settembre 2004, l’asteroide si e’ avvicinato ad una distanza molto minore rispetto ai precedenti passaggi vicino alla Terra. Siamo comunque ad una distanza intorno a 1.5 milioni di Km, cioe’ piu’ di 4 volte la distanza media Terra-Luna.

L'orbita di Toutatis nel Sistema Solare

L’orbita di Toutatis nel Sistema Solare

In figura viene riportata anche l’orbita di Toutatis nel Sistema Solare in cui e’ possibile vedere in quali punti interseca il passaggio di altri pianeti.

Fin qui, direte voi, tutto ok. Per il prossimo passaggio?

Assolutamente nulla anche per il prossimo passaggio ravvicinato che ci sara’ il 12 Dicembre 2012. La distanza dalla Terra in questa data, sara’ molto maggiore di quella del 2004, per cui questo NEO non e’ neanche citato dalla NASA tra quelli anche lontanamente pericolosi.

In questo precedente post:

2012 DA14: c.v.d.

parlando di 2012 DA14, abbiamo gia’ accennato al programma della NASA per seguire gli oggetti vicini alla Terra, ed in particolare abbiamo indicato questo link:

NASA NEO program

in cui potete controllare da soli tutti i NEO scoperti e seguiti dalla NASA. Come vedete, tra quelli seguiti con attenzione non compare nemmeno Toutatis.

E allora? Perche’ stiamo parlando di questo asteroide?

Perche’ alcuni tra i piu’ noti siti catastrofisti italiani stanno speculando anche su questo “sasso” che passera’ lontanissimo da noi. Al solito evito di riportarvi il link diretto per ovvi motivi, ma trovate la notizia con un titolo di questo tipo:

Toutatis il gigantesco asteroide sara’ molto vicino alla Terra il 12 Dicembre 2012

Il titolo non lascia presagire nulla di buono. Andando a leggere, trovate proprio una chiara applicazione di quello che siamo soliti chiamare “effetto confusione”. Ecco quello che dice l’articolo:

Il gigantesco asteroide , sara’molto vicino alla Terra il 12 di dicembre 2012.

Dato che Toutatis fa molti approcci vicini la Terra,  come nel 1992, 1996, 2000, 2004, 2008, e  2012, è elencato come un oggetto potenzialmente rischioso.

Chissa’ da chi e’ elencato come oggetto potenzialmente pericoloso diremo noi.

Solo alla fine dell’articolo poi, si dichiara che l’orbita dell’oggetto e’ ben conosciuta e che la probabilita’ di impatto per i prossimi 600 anni e’ praticamente nulla.

Ma come? Prima si dice che e’ potenzialmente pericoloso, che passera’ vicino alla Terra e poi che la probabilita’ di impatto e’ praticamente nulla. Come vedete, questo e’ un chiaro esempio di notizia catastrofista costruita solo per mantenere alto il livello di guardia delle persone. Articoli di questo tipo, continuano solo ad agitare gli animi di tutti quelli che sono spaventati da questo 21/12 e che leggendo quanto riportato non fanno altro che continuare a leggere su web informazioni in cerca di aggiornamenti.

Ribadisco nuovamente, solo per chi crede nei complotti su questi argomenti, che la pagina della NASA sui NEO e’ liberamente accessibile e trovate anche corpi con probabilita’ di impatto diversa da zero. Ovviamente si tratta di traiettorie preliminari. Ad oggi non c’e’ assolutamente nessun corpo che potrebbe impattare con certezza la nostra Terra nei prossimi anni.

Come detto in diverse occasioni, non ci stiamo nascondendo, ne tantomeno stiamo tranquillizzando le persone senza farle ragionare. Programmi come quello della NASA sono necessari perche’ esiste la probabilita’ che prima o poi la Terra venga colpita da un oggetto di grande dimensione. Con questo intendiamo sopra i 100 metri di diametro.

Pensateci bene, noi viviamo su una “palla” in mezzo all’universo, intorno alla quale ruotano tantissimi oggetti. Sarebbe un atteggiamento sbagliato pensare di essere immuni ad impatti di questo tipo. Sono accaduti in passato e potrebbero accadere di nuovo in futuro. Scopo della ricerca e’ appunto quello di monitorare lo spazio intorno a noi e, qualora necessario, studiare un piano per scongiurare un eventuale pericolo.

Per favore, come si dice dalle mie parti, non fasciamoci la testa prima di romperla!

Come sappiamo e come ribadito con questo esempio, la rete e’ piena di tranelli creati appositamente per mantenere alta la paura delle persone. Per analizzare in modo rigoroso e scientifico tutte le profezie sul 2012, non perdete in libreria ”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

2012, la NASA non smentisce?

1 Dic

Riguardo al 2012, solo poche settimane fa la NASA, spinta dalle continue richieste di chiarimenti e dalle centinaia di messaggi ricevuti tutti i giorni, aveva deciso di pubblicare un video di smentita sulle profezie. Di questo avevamo parlato in questo post:

La NASA torna a parlare di Nibiru

Successivamente pero’, era scoppiato il caso dell’asteroide Nibiru, apparentemente pubblicato dalla CNN, e su cui ci siamo occupati in modo molto intenso:

– E alla fine Nibiru e’ un asteroide

– Aggiornamento sull’asteroide Nibiru

Asteroide Nibiru: considerazioni scientifiche

Come abbiamo visto in queste discussioni, la notizia non e’ affatto stata pubblicata dalla CNN. Ovviamente questo non ha impedito che l’ipotesi di un impatto facesse il giro del mondo, arrivando anche su Tg nazionali.

Nonostante le oggettive smentite scientifiche che e’ possibile fare su un evento del genere, in rete ancora oggi si continua a parlare, anche se con intensita’ molto minore, di questo ipotetico asteroide.

Sulla base di cosa ancora si parla di un asteroide Nibiru? Secondo molti siti internet, il fatto che la NASA non smentisca ufficialmente questa notizia, e’ sinonimo del fatto che forse qualcosa di vero ci potrebbe essere. La frase tipica che leggete su internet e’: “la NASA non conferma e non smentisce”.

Come abbiamo fatto notare nei post precedenti, la NASA non puo’ smentire ogni volta ogni notizia inventata che viene pubblicata su web. Se facesse questo, ci vorrebbe un ufficio apposito per la smentita delle profezie del 2012.

Nonostante questo lecito ragionamento, dopo il bombardamento mediatico subito dall’agenzia sempre su questi temi, la NASA ha deciso di tornare sull’argomento, ovviamente per smentire nuovamente le teorie catastrofiste sul 2012.

Questa volta, si e’ decisa una via diversa dal semplice video. La NASA ha organizzato un cosiddetto Hangout su Google+ in cui hanno partecipato diversi scienziati sia della NASA che del mondo accademico americano. In questa discussione si sono affrontati moltissimi temi diversi e su cui ciascun esperto del settore ha potuto dire la sua.

Prima di tutto vi riporto il video:

Il video e’ un po’ lungo, circa 50 minuti, ma se non avete problemi con l’inglese vi consiglio vivamente di vederlo.

Vediamo in soldoni cosa viene detto in questa videochat.

Prima di tutto, una nostra vecchia conoscenza, David Morrison, lo stesso del precedente video smentita della NASA, ci tiene a precisare che “non c’e’ nulla di vero sull’asteroide Nibiru”.

A questo punto, credo che i tanti siti che si ostinavano a dire “la NASA non conferma e non smentisce”, dovranno trovare un nuovo slogan.

Morrison fa anche una riflessione che molte volte abbiamo condiviso anche su queste pagine. Parlando del 2012 dice “Mentre per alcuni si tratta di uno scherzo e per altri di un mistero, ci sono persone che sono sinceramente preoccupate. Penso che sia criminale diffondere voci e rumor su internet per spaventare i bambini”. Ovviamente i bambini sono utilizzati come metafora.

Solo pochi giorni fa abbiamo parlato di quanto accaduto a Genova causato proprio dalla paura della fine del mondo:

L’importanza di uno scoop

Nell’hangout si e’ parlato anche di Sole. Come abbiamo visto in questi post:

– Nuova minaccia il 22 settembre

– Come seguire il ciclo solare

il ciclo solare e’ uno degli argomenti piu’ citati riguardo al 2012.

A proposito, l’eliofisica della NASA Lika Guhathakurta ha affermato che il Sole e’ in una fase attiva del suo ciclo. Come sappiamo bene, il massimo dell’attivita’ e’ infatti atteso per la primavera del prossimo anno. Proprio riguardo a questo massimo, confermando quanto detto su questo blog piu’ volte, l’eliofisica ha detto “gli scienziati concordano sul fatto che non ci siano prove per credere che l’attuale massimo solare sia piu’ intenso di quelli passati”.

Anche su questo punto, la NASA conferma quanto stiamo dicendo ormai da mesi.

Ancora sull’asteroide Nibiru e’ intervenuto anche Don Yeoman del JPL, ribadendo che non c’e’ assolutamente nessun asteroide grande come il Texas in rotta di collisione con la Terra. Yeoman ha parlato anche di 2012 DA14, di cui noi ci siamo occupati in questi post:

– L’asteroide 2012 DA14

– Segni della fine del mondo: caduta di meteoriti

2012 DA14: c.v.d.

Lo scienziato del JPL ha confermato il passaggio per il 15 Febbraio 2013, ribadendo pero’ l’impossibilita’ di un impatto con la Terra.

Molto istruttivo anche l’intervento di Mitzi Adams del Marshall Space Flight Center: “piuttosto che di presunti pianeti X, buchi neri e tempeste solari, dovremmo preoccuparci dei catastrofici effetti del cambiamento climatico prodotto dall’uomo”.

Anche questa frase concorda in pieno con il nostro pensiero, tra l’altro ribadito solo pochi giorni fa raccontando il caso del Tornado su Taranto:

Tromba d’aria a Taranto

Concludendo, a questo punto e’ arrivata anche la tanto attesa e richiesta smentita della NASA sull’asteroide Nibiru. La videochat e’ stata un’occasione per parlare e smentire nuovamente molte delle profezie annunciate per il 21 Dicembre.

Le argomentazioni mosse dagli scienziati della NASA coincidono in pieno con quanto affermato su questo blog. Questo non e’ assolutamente un momento autocelebrativo per sostenere la correttezza delle informazioni riportate. La NASA ha parlato di scienza, qui noi parliamo di scienza. E’ ovvio dunque che le informazioni coincidano, dal momento che ci stiamo riferendo a dati reali raccolti scientificamente e, come spesso mostrato nelle varie discussioni, accessibili a tutti.

Parlare di 2012, non significa solo discutere di profezie campate in aria. Significa parlare di argomentazioni scientifiche cercando di fare chiarezza su temi molto spesso ostici per i non addetti ai lavori, mantenendo sempre un approccio divulgativo e comprensibile. Per affrontare con questo spirito tutte le profezie sul 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Curiosity: scoperta sensazionale?

22 Nov

Dopo qualche settimana di silenzio, torniamo finalmente a parlare di Curiosity, il Rover che sta esplorando la superficie di Marte e invia in continuo i suoi dati verso la Terra.

Nei post precedenti, molte ipotesi di avvistamenti alieni erano state fatte sulle foto scattate:

Curiosity e gli UFO

Curiosity e gli UFO: dopo le foto, il video. 

ma la notizia che sta circolando proprio in queste ultime ore, e’ completamente diversa.

Andiamo con ordine.

Ieri, in un’intervista rilasciata da John Grotzinger alla radio pubblica america NPR, si e’ annunciata una straordinaria scoperta, letteralmente una scoperta tale da cambiare i libri di storia, fatta da Curiosity e attualmente al vaglio degli esperti. Nell’intervista non si fa nessun riferimento al tipo di scoperta, in attesa della verifica dei risultati.

Disegno del rover Curiosity

Che significa? Chi e’ John Grotzinger? Di che scoperta si tratta?

Queste sono le domande che vengono in mente leggendo questa notizia, e a cui cercheremo di dare una risposta.

Ma prima di addentrarci nel discorso, dobbiamo chiederci: la notizia e’ reale o si tratta di una montatura?

A questo punto, molti di voi si aspetterebbero che dicessi che si tratta di una montatura, in realta’ la notizia sembra proprio reale. Inoltre, il giornale italiano focus scrive nelle sue pagine di aver verificato anche in maniera indipendente la notizia, da una fonte NASA tenuta anonima, e di poter confermare quanto riportato da NPR.

Premesso questo importante particolare, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

John Grotzinger e’ professore di geologia presso il California Institute of Technology, esperto nell’interazione chimica e fisica dell’ambiente sulla formazione della vita. Grotzinger e’ attualmente impegnato nelle missioni di esplorazione marziana da parte della NASA, appunto per la ricerca di forme di vita sul pianeta rosso.

Bene, la notizia sembra reale e la presunta fonte e’ altrettanto reale e autorevole.

Stando a quanto riportato da NPR, la sensazionale scoperta fatta da Curiosity sarebbe il risultato di un’analisi condotta attraverso il rivelatore SAM. Questo acronimo sta per Sample Analysis at Mars, cioe’ analisi dei campioni su Marte. Il SAM, realizzato dal Goddard Spece Flight Center della NASA, e’ composto da uno Gascromatografo-spettrometro di massa e da uno spettrometro laser. Compito del SAM e’ quello di analizzare i composti organici eventualmente presenti nei campioni atmosferici e di suolo.

Attenzione, la scoperta e’ fatta con il SAM e il ruolo del SAM e’ quello di analizzare campioni organici?

Come potete facilmente immaginare, mettendo insieme questi due pezzi, sul web si e’ scatenata la corsa alle ipotesi piu’ fantasiose per la scoperta fatta da Curiosity.

Come nostra abitudine, prima di sbilanciarci in una direzione, cerchiamo di capire meglio.

Per prima cosa: come funziona il SAM?

Per rispondere alla domanda, dobbiamo capire cosa si nasconde dietro quei due strumenti dal nome impronunciabile di cui abbiamo parlato prima.

Un Gascromatografo-spettrometro di massa, anche detto GC-MS, e’ uno strumento basato sull’accoppiamento dei due pezzi che compongono il nome. Il Gascromatografo serve per separare la miscela da analizzare in una fase stazionaria ed una fase mobile. Le due fasi vengono poi fatte uscire separatamente pronte per essere analizzate con lo spettrometro di massa. Questo componente permette di determinare la composizione di una miscela, misurando, in modo indiretto, la massa degli ioni che la compongono. In questo modo si possono identificare le molecole presenti nel campione.

Curiosity puo’ utilizzare in accoppiamento con il SAM anche il ChemCam, cioe’ un piccolo raggio laser in grado di vaporizzare una quantita’ di roccia mediante impulsi molto energetici. Questo bombardamento puo’ vaporizzare rocce fino a 7 metri, permettendo un’analisi molto precisa mediante gli Spettrometri di massa.

Se rileggiamo attentamente il funzionamento degli strumenti, ci rendiamo conto di una cosa, gli spettrometri possono misurare la presenza di particolari ioni, come potrebbero essere l’ossigeno, il carbonio, l’azoto. Tutte  molecole che, in un modo o in un altro, possono essere messe in relazione con la vita.

Quanto detto dovrebbe essere sufficiente a smorzare le speculazioni che potete leggere in rete su questa notizia. Come potete facilmente immaginare, su molti siti non si fa altro che parlare di forme di vita extraterrestri, alieni e complotti per tenere tutto nascosto. Questo e’ assolutamente falso.

Facciamo una riflessione insieme.

Si parla di una scoperta rivoluzionaria per la scienza. Ora, non vorrei fare il bastian contrario, ma a volte quella che e’ una scoperta sensazionale per la scienza, passa del tutto inosservata nei non addetti ai lavori. Commentando la notizia, possiamo ipotizzare che Curiosity abbia trovato, ad esempio, tracce di carbonio. Questa sarebbe una scoperta sensazionale perche’ significherebbe che su Marte ci sono i mattoni per formare, o per aver ospitato, la vita. Non lasciatevi trasportare dalle tante ipotesi-bufala che girano in rete, la scoperta sensazionale non sara’ mai una foto di Curiosity a fianco di un omino verde!

Detto questo, sembrerebbe che la NASA voglia annunciare questa scoperta durante l’incontro annuale dell’unione geofisici americani, che si terra’ tra il 3 e il 7 Dicembre a San Francisco.

Il fatto che ci sia tutta questa prudenza nel divulgare i dati non deve sorprendervi. E’ del tutto normale che si voglia verificare la scoperta senza lasciare il minimo dubbio negli addetti ai lavori. In passato la NASA ha gia’ fatto proclami che ha dovuto rimangiarsi. Nel 2010, ad esempio, si annuncio’ la scoperta di forme di vita extraterrestri in grado di sfruttare una biochimica basata sull’arsenico invece che sul carbonio. Tutti pensarono agli alieni, ma si trattava soltanto di batteri. Tra l’altro poi, questo annuncio si rivelo’ sbagliato solo pochi giorni dopo.

L’esempio appena fatto, ci fa riflettere nuovamente su due aspetti. Il primo e’ che i dati vanno sempre verificati con cura prima di annunciarli. Detto tra noi, mi meraviglia che John Grotzinger si sia lasciato sfuggire questa notizia. L’altro aspetto importante e’ di non caricare di attese questo annuncio. Come nel caso precedente, quella che per la scienza e’ una grandissima scoperta, potrebbe smentire le attese dei non addetti ai lavori.

Concludendo, non ci resta che aspettare qualche giorno prima di sapere qual’e’, e se veramente e’ stata fatta, questa importantissima scoperta di Curiosity.

Per analizzare in dettaglio le profezie sul 2012, imparando prima di tutto a ragionare sulle notizie senza lasciarsi trasportare, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

2012 DA14: c.v.d.

18 Nov

Mancano ormai soltanto 33 giorni alla fatidica data del 21 Dicembre. Come e’ ovvio, in quest’ultimo periodo stiamo osservando due correnti di pensiero ben distinte tra i catastrofisti. Naturalmente, non mancano quelli in cerca di, molto spesso, improbabili segnali dell’imminente catastrofe e da cui ogni giorno sentiamo nuove notizie e profezie che si sovrappongono in modo confuso all’avvicinarsi del 21 dicembre. Di contro, alcuni piu’ lungimiranti catastrofisti stanno passando dall’altra parte della barricata, cominciando a fare piccoli passi indietro. In questo caso, in mancanza di prove oggettive che lascino presagire qualsivoglia evento, alcune fonti cominciano a smentire la profezia del 21 Dicembre spostando avanti nel tempo la comunque certa fine del calendario Maya.

Lasciatemi dire che, molto spesso, questi ripensamenti avvengono in modo quasi “politico” cambiando letteralmente punto di vista dal giorno alla notte o addirittura smentendo i loro stessi proclami.

Perche’ sto parlando di questo? Semplicemente perche’ in questi giorni si comincia a parlare molto intensamente di una nuova data per la fine del mondo, il 15 Febbraio 2013.

Dal momento che ho ricevuto diversi messaggi di utenti che chiedevano spiegazioni a riguardo, ho deciso di ritornare sull’argomento. Dico ritornare perche’, al contrario dei tanti siti catastrofisti che trovate in rete, e che solo oggi scoprono la cosa, in questo blog abbiamo parlato di questa nuova ipotesi addirittura a fine Maggio.

Perche’ si parla di 15 Febbraio 2013?

In questa data ci sara’ il passaggio alla minima distanza dalla Terra dell’asteroide 2012 DA14. Vi riporto anche il link, ripeto di Maggio 2012, in cui vi avevamo parlato di questo avvenimento:

L’asteroide 2012 DA14

Come anticipato al tempo, ero sicuro che il passaggio di questo asteroide avrebbe offerto la soluzione di riserva per i convinti del 21 Dicembre. Da qui il titolo del post, in cui c.v.d., in linguaggio matematico, sta appunto per “come volevasi dimostrare”.

In altri post ci siamo gia’ occupati del rischio asteroidi:

Segni della fine del mondo: caduta di meteoriti

ma in particolare abbiamo analizzato scientificamente le conseguenze di un impatto con un corpo di grandi dimensioni, in questo post:

Effetti di un impatto con Nibiru

Passaggio di 2012 DA14 il 15 Febbraio 2013

Se leggete il precedente post su 2012 DA14, avevamo detto che il passaggio alla minima distanza del corpo sarebbe avvenuto proprio il 15 Febbraio 2013, ma ad una distanza minima dalla Terra pari a circa 30000 Km, cioe’ 5 raggi terrestri. Questa altezza e’ comunque interna rispetto a quella utilizzata dai satelliti geostazionari, che viaggiano ad un altitudine di circa 42000 kilometri.

A distanza di 9 mesi, e a seguito delle continue osservazioni e misurazioni, i valori riportati sono ancora validi non avendo subito grosse correzioni. In particolare, come visto in precedenza, il rischio di impatto per il 2013 e’ considerato nullo. Queste considerazioni vengono fatte simulando la traiettoria del corpo, che vi ricordo ha una massa di 130000 tonnellate e un diametro di circa 50 metri.

Nonostante questi risultati dovrebbero essere sufficienti a scongiurare il pericolo per il 2013, questo asteroide e’ ancora un osservato speciale degli astronomi.

Mentre il passaggio del 2013 e’ ben noto dal punto di vista probabilistico, un po’ meno lo e’ quello successivo che dovrebbe avvenire nel 2026.

Se da un lato i catastrofisti si ricredono, non vorrei certo lanciare allarmi io per il futuro. Cosa significa che non e’ ben noto il suo passaggio nel 2026?

Come sappiamo, l’orbita di un qualsiasi corpo nello spazio e’ determinata dalle interazioni gravitazionali che questo subisce per opera di pianeti, Sole, altri asteroidi, ecc. Sulla base dei parametri misurati al momento, l’orbita di 2012 DA14 e’ ben definita vista anche la sua relativa prossimita’ alla Terra. Per poter definire altrettanto bene il successivo passaggio, sara’ necessario raccogliere altri dati aggiornati via via che l’asteroide si sposta nello spazio subendo influenze gravitazionali.

Al momento, ma ripeto con le grandi incertezze dovute alla conoscenza dei parametri futuri, c’e’ una probabilita’ cumulativa del 0,033% che l’asteroide possa scontrarsi sulla Terra tra il 2026 e il 2069.

E su questi valori troviamo un ulteriore dato sbagliato fornito da tantissimi siti catastrofisti o di pseudo-divulgazione scientifica che trovate in rete. Come scritto sopra, stiamo parlando di probabilita’ cumulativa tra il 2026 e il 2069. Cosa significa? In questo intervallo di date, ci saranno diversi passaggi dell’asteroide piu’ o meno vicini alla Terra. Probabilita’ “cumulativa” significa che la somma delle probabilita’ di impatto in tutti questi passaggi e’ del 0,033%.

Al contrario, in rete trovate che la probabilita’ del 0,033% e’ relativa al solo passaggio nel 2026. In alcuni casi, solo per far sembrare l’evento piu’ prossimo, alcune fonti spostano, senza nessun motivo scientifico, il 2026 al 2020, ma per questo capite bene le motivazioni.

Riassumendo, 2012 DA14 passera’ ad una distanza di 30000 kilometri dalla Terra il 15 Febbraio 2013. In questo caso assolutamente nessun pericolo. Per i successivi passaggi, la probabilita’ cumulativa, ora sappiamo cosa significa, di impatto tra 2026 e 2069 e del 0,033%.

Solo per completezza, questo asteroide e’ considerato al valore zero della scala Torino (di cui abbiamo parlato nel precedente post sull’asteroide) dunque con una probabilita’ remota di impattare la Terra.

Giusto per smentire nuovamente i complottisti della scienza, tutte le informazioni su questo asteroide, cosi’ come per tutti gli altri, compresa la probabilita’ di impatto sulla Terra, possono essere liberamente consultate studiando le pagine web del programma NEO della NASA:

NASA NEO program

di cui abbiamo gia’ avuto modo di parlare in passato. In particolare, trovate le informazioni su 2012 DA14 a questo link:

NEO 2012 DA14

In questo modo, avete anche la possibilita’ di verificare autonomamente i dati riportati in questo articolo.

Visti i presupposti, questo rush finale per il 21 Dicembre si preannuncia molto interessante dal punto di vista scientifico. Nei prossimi giorni assisteremo sicuramente alla nascita di nuove ipotesi o alla formulazione di nuove interessanti teorie su cui sara’ interessante discutere insieme.

Ricordatevi sempre, l’unico modo per non cadere nella trappola del catastrofismo e’ quello di ragionare autonomamente cercando ulteriori fonti e mettendo sempre in discussione qualsiasi notizia non supportata da dati certi. Per un’analisi dettagliata delle profezie sul 2012, ragionando scientificamente e senza preconcetti sulle singole ipotesi, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

 

Curiosity e gli UFO

25 Ago

Come tutti sanno, negli ultimi giorni la sonda della NASA “Curiosity” ha toccato il suolo di Marte. Praticamente il ROVER e’ un laboratorio fornito di tantissimi strumenti non solo per fare fotografie, ma anche per analizzare direttamente diversi aspetti del pianeta rosso, ed inviare a Terra i suoi risultati.

Come potete facilmente immaginare, abbiamo una sonda che sta facendo foto su Marte e ovviamente come non poteva mancare qualcuno che avvistasse UFO sul pianeta?

In diversi articoli di questo blog, abbiamo gia’ parlato di forme di vita extraterrestre. Trovate qualche esempio in questi articoli:

La fine del mondo e’ vicina, parola della CG

Arrivano gli alieni, parola del tg3

4 Agosto? Avete capito male!

Tornando alla missione NASA, su molti siti di avvistamenti, sono state analizzate delle immagini inviate da Curiosity, individuando quelli che a prima vista potrebbero sembrare oggetti volanti non identificati. Ovviamente in questo caso non possiamo appellarci a palloni aerostatici o misteriosi aerei spia di qualche governo. Prima di ragionare su questo, vediamo le immagini in questione.

Questa che vi riporto e’ l’immagine originale incriminata, scattata da una delle camere di Curiosity:

L’immagine scattata di Curiosity con il presunto avvistamento

A prima vista, e ad un occhio non attento, potrebbero sfuggire ben 3 puntini piu’ scuri che si notano all’orizzonte. Su diversi siti trovate anche delle elaborazioni fatte da utenti per cercare di aumentare il contrasto e rendere maggiormente visibili queste anomalie. Per completezza, ora vi evidenzio i famosi puntini piu’ scuri:

I cerchietti rossi mostrano la posizione dei punti incriminati

Mentre questa e’ un immagine presa da internet in cui e’ stato manualmente aumentato il contrasto:

Immagine da internet rielaborata

Effettivamente ci sono 3 puntini all’orizzonte non spiegabili a prima vista.

Come potete facilmente immaginare, su questo punto molto si sta dibattendo tra i sostenitori di intelligenze extraterrestri. Secondo alcuni, l’immagine sarebbe l’evidenza della nostra inferiorita’ rispetto al popolo marziano. Mentre noi pensiamo di osservare il pianeta rosso, in realta’ sono i suoi abitanti che ci stanno tenendo sotto controllo.

Come detto prima, in questo caso non possiamo certo parlare di palloni aerostatici, sonde, palloncini o aerei misteriosi. A cosa sono dunque dovuti questi puntini? Molti di voi sapranno il significato di “pixel bruciato”. La CCD, cioe’ il sensore che cattura le immagini, della vostra macchinetta digitale ha una matrice composta dai cosidetti pixel, cioe’ l’unita’ piu’ piccola che compone l’immagine. Molto spesso, anche quando comprate un monitor LCD o una macchinetta digitale, puo’ capitare di avere uno o piu’ pixel bruciati. Se parliamo di singole unita’, guardando una foto neanche vi accorgete del problema. Questo perche’ la dimensione del singolo pixel e’ molto piu’ piccola dell’intera foto. Pensate ad una immagine realizzata a decine di milioni di pixel, come con i moderni sensori commerciali, e’ praticamente impossibile vedere un puntino piu’ scuro in una foto. Ovviamente l’osservazione diviene piu’ facile se scattate una foto tutta uniforme, ed in cui delle anomalie possono risaltare agli occhi. Per le macchinette digitali, ad esempio, la prova dei pixel bruciati puo’ essere fatta scattando una foto con l’obiettivo chiuso. In questo modo, in una foto tutta completamente nera, se ci sono dei pixel bruciati potete riuscire a vederli.

E’ possibile che anche la camera di Curiosity abbia dei pixel bruciati? La risposta e’ SI.

Come possiamo verificare questo? Se ci sono dei pixel bruciati, allora questi risulteranno sempre dello stesso colore anche nelle altre foto. Ovviamente non sempre e’ possibile vedere questo effetto. Nell’immagine incriminata, anche se con difficolta’, e’ possibile vedere i pixel bruciati perche’ questi rientrano nella parte di cielo libero con colore uniforme (lo stesso discorso fatto prima per le fotocamere digitali). Se prendiamo foto diverse, ad esempio di un particolare del terreno, sarebbe molto difficile vedere le anomalie. Per farvi capire meglio, in questa foto:

Un’immagine scattata dalla stessa camera ma con un particolare del terreno marziano.

non riusciremo mai ad osservare i pixel bruciati a causa delle diverse striature e particolari del terreno.

Per fare il nostro esperimento, andiamo sul sito della NASA e cerchiamo le foto fatte da Curiosity utilizzando la stessa telecamera della foto incriminata. Trovate queste immagini a questo link:

Immagini Curiosity “camera LEFT”

Sfogliando la pagina, vedete che la foto incriminata di cui stiamo parlando e’ quella scattata alle 5.12 del 9 Agosto 2012. Prendiamo qualche altra foto adatta e vediamo se anche in questa compaiono pixel bruciati.

Questa e’ la foto scattata alle 5.10 dello stesso giorno:

Curiosity stessa camera, ore 5.10

Anche in questo caso notiamo 3 puntini piu’ scuri ed esattamente nella stessa posizione di prima.

Non accontentiamoci e prendiamo la foto scattata sempre lo stesso giorno, ma alle 5.09:

Curiosity stessa camera, ore 5.09

anche in questo caso compaiono gli stessi 3 punti e sempre nella stessa posizione.

Cosa possiamo dunque concludere? A questo punto mi sembra evidente parlare di pixel bruciati per questa camera. Non mi sembra il caso di parlare di UFO che si mettono esattamente nello stesso punto, alla stessa distanza anche cambiando angolazione della ripresa.

Anche in questo caso, i nostri occhi vedono quello che la testa vuole fargli vedere. Man mano che la sonda continuera’ ad inviare immagini, filmati e analisi, vedrete che si continuera’ancora a parlare di strani avvistamenti o cose di questo tipo.

Secondo voi la scienza ufficiale si e’ mai interrogata seriamente sull’esistenza degli alieni? Pensate forse che questo genere di cose sia solo ristretto ad ipotetici avvistamenti o contatti? Da sempre la scienza si e’ interrogata su queste questioni utilizzando i propri mezzi. Troppo spesso pero’ questi temi non vengono divulgati non per tenere il mistero, ma semplicemente per la difficolta’ di una semplice trattazione e per la facilita’ di essere portati fuori strada. Per avere un quadro completo delle considerazioni scientifiche sull’esistenza di forme di vita extraterrestre, non perdete in libreria, tra pochissimi giorni, Psicosi 2012. Le risposte della scienza.