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Gamberi, balene e delfini. Cosa succede?

21 Mar

In diversi post, ci siamo occupati delle strane morie di massa di specie animali che avvengono nel mondo:

Moria di uccelli nel mondo

Moria di delfini nel Tirreno

Altra moria, questa volta di mante

Episodi di questo tipo, vengono costantemente pubblicizzati su moltissimi siti solo per cercare di convincere le persone che qualcosa di misterioso e molto pericoloso stia accadendo nel mondo. Al solito, ci troviamo di fronte ad una speculazione a senso unico. Attenzione, per “speculazione” non intendo affatto che le morie siano inventate, anzi sono perfettamente documentate, quello che voglio dire e’ che piuttosto che preoccuparsi del perche’ avvengono questi fenomeni, ci si preoccupa soltanto di spingere il pensiero comune a senso unico.

Come visto, per quanto riguarda gli uccelli, questi fenomeni avvengono quasi sempre a cavallo della fine dell’anno e sono infatti causati dall’utilizzo dei fuochi artificiali, che provocano un stress talmente alto negli animali da condurli anche alla morte.

Al contrario, nel caso delle mante, non si trattava affato di uno spiaggiamento collettivo senza spiegazione, bensi’ della pesca indiscriminata di pesci da parte dei pescatori di Gaza.

Dunque, in questi casi particolari, il fenomeno era sempre, volontariamente o meno, provocato dagli uomini e dall’utilizzo indiscriminato che a volte viene fatto dell’ambiente.

Perche’ torniamo su questo argomento?

In primis per un aggiornamento sul caso dei delfini trovati morti sulle spiagge del Tirreno e poi anche per parlare di un nuovo episodio avvenuto in Cile.

Cominciamo proprio da questo.

In questo caso, si parla di gamberetti, milioni di piccoli animali arrivati morti sulla spiaggia cilena di Coronel Town:

Gamberetti morti sulla spiaggia di Coronel Town in Cile

Gamberetti morti sulla spiaggia di Coronel Town in Cile

Al solito, scene di questo tipo possono risultare “crude” per i piu’ sensibili, ma vengono riportate solo per mostrare l’accaduto e far capire la gravita’ ed i numeri coinvolti in casi come questo.

Anche in questo caso, invece di cercare spiegazioni fantascientifiche o catastrofiste, basta porre l’attenzione sull’attivita’ dell’uomo.

Proprio in prossimita’ del punto del ritrovamento sono in funzione due centrali termoelettriche di una compagnia elettrica cilena. Per poter raffreddare gli impianti, vengono risucchiate grosse quantita’ di acqua con la conseguente moria di pesci ed altre specie che restano bloccate. Successivamente a questa prima mattanza, le acque vengono poi rilasciate in mare. Ora, anche se molti lo ignorano, il calore e’ una forte fonte inquinante. Per rispettare gli standard ambientali, le acque devono essere reimmesse in mare con una differenza di temperatura non troppo diversa da quella pre-esistente. In questo caso, molto probabilmente, il trattamento finale non e’ avvenuto, o non e’ stato fatto completamente, causando un brusco innalzamento della temperatura del mare vicino alla costa. Diciamo “molto probabilmente” perche’ le indagini sono ancora in corso, ma tutti gli indizi fanno pensare a questa causa. La temperatura delle acque troppo alta ha causato la morte dei gamberetti che poi sono stati trascinati a riva dalla corrente. A riprova di questo, la concentrazione di gamberi sulla spiaggia era molto maggiore in prossimita’ degli scarichi delle centrali.

Dunque, anche in questo caso la causa e’ da ricercarsi nell’uomo ed in particolare nell’inquinamento provocato da attivita’ antropiche.

Cosa dire invece sul delfini del Tirreno? Come visto nell’articolo precedente, dall’inizio dell’anno sono stati ritrovati sulle coste del Tirreno decine di corpi di delfini senza vita. Questi numeri sono molto piu’ alti dei normali ritrovamenti che ogni anno vengono fatti e che sono imputabili a cause naturali. In questo caso, si parlo’ da subito di un probabile batterio in grado di infettare i delfini provocandone la morte. Ovviamente, le indagini sono partite immediatamente, anche con autopsie sui corpi, appunto per capire l’origine ma anche per scongiurare eventuali sostanze inquinanti rilasciate in modo barbaro nelle nostre acque.

A distanza di settimane, i biologi sono giunti alla probabile conclusione che la causa della morte dei delfini debba essere ricercata nel “morbillo”. I delfini prendono il morbillo? Forse vi sembrera’ strano, ma si tratta proprio di una variante del virus che puo’ colpire anche l’uomo. I morbillivirus sono virus a singolo ceppo di RNA e fino al 1988 erano state trovate quattro varianti in grado di colpire, oltre all’uomo, diverse specie di mammiferi terrestri. In seguito proprio ad eventi di spiaggiamento, si sono potute identificare altre varianti in grado di colpire anche specie marine, tra cui delfini, balene e foche.

Dalle analisi condotte, molto probabilmente l’elevata moria di delfini sulle coste del Tirreno e’ proprio da ricercarsi in un’epidemia di “Morbillo dei Cetacei”. Ovviamente le analisi sono ancora in corso, ma l’idea che sta mettendo d’accordo i biologi e’ proprio dell’infezione degli animali. Solo per completezza, vi dico che negli ultimi giorni sono state rinvenute altre carcasse questa volta sul litorale toscano.

La balena rinvenuta sulle coste in provincia di Livorno

La balena rinvenuta sulle coste in provincia di Livorno

Ora, dopo l’aggiornamento delfini, andiamo invece a parlare di balene. Proprio lo spiaggiamento di un esemplare di questa specie ha fatto riaccendere l’interesse sui ritrovamenti di delfini nel Tirreno. Pochi giorni fa infatti e’ stata rinvenuta sulle coste di fronte Rosignano in provincia di Livorno la carcassa di una balenottera di 17 metri, purtroppo ormai morta.

Capite bene che il ritrovamento di un animale di queste dimensioni suscita sempre un interesse molto alto, soprattutto se sommato al caso dei delfini che sta facendo discutere ormai da mesi.

Anche in questo caso pero’, molto probabilmente la causa della morte dell’animale e’ da ricercarsi nel morbillo dei cetacei. Poiche’ la notizia e’ solo di un paio di giorni, capite bene che al momento sono ancora in corso tutti gli esami del caso per cercare di individuare le reali cause della morte. Partendo pero’ proprio dal caso dei delfini, la comunita’ scientifica ha subito puntato il dito contro l’infezione di morbillo.

A riprova di questo, gia’ un paio di anni fa, sempre sulle coste toscane ma vicino Pisa, un’altra balena era stata trovata morta. A seguito degli esami autoptici si comprese che la causa della morte era un’infezione di morbillo dei cetacei.

Concludendo, molto spesso le morie di animali sono da imputarsi ad attivita’ umane condotte non rispettando l’ambiente. In altri casi, come quello dei cetacei, la causa e’ del tutto naturale e provocata da infezioni che si propagano tra gli animali o anche, molto spesso, ad alghe con fioriture molto estese, variazioni naturali delle correnti, o predominanza di una specie rispetto ad un altra. In tutto questo pero’, e’ assolutamente non utile cercare cause diverse e catastrofiste. Questo non fa altro che spostare l’attenzione dai reali problemi ambientali al solo scopo di far guadagnare siti pseudoscientifici.

 

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Altra moria, questa volta di mante

1 Mar

Ebbene si, ci risiamo. Proprio in questi giorni si e’ di nuovo scatenata la voce catastrofista sul web che prende spunto dalle “misteriose” morie di animali nel mondo.

Dopo aver discusso insieme di uccelli:

Moria di uccelli nel mondo

e di delfini:

Moria di delfini nel Tirreno

questa volta e’ il turno delle Mante.

Cosa e’ successo?

Proprio un paio di giorni fa, si e’ diffuso sulla rete un video girato sulla spiaggia di fronte a Gaza, in Palestina, dove vengono mostrate delle scene molto forti: centinaia di mante che giacciono morte sulla spiaggia.

Ecco una foto presa proprio su quel tratto di spiaggia:

Mahmus Hmas: foto fatta sulla spiaggia di fronte a Gaza

Mahmus Hmas: foto fatta sulla spiaggia di fronte a Gaza

Stando a quanto si legge in rete, questi pesci sarebbero stati trovati spiaggiati alle prime luci dell’alba, apprentemente senza un motivo. Sempre secondo i vari articoli che trovate in rete, le analisi tossicologiche avrebbero dato risultati negativi, non ci sono state forti mareggiate e questo fenomeno e’ del tutto nuovo. Ovviamente, la scienza non sa da cosa sia stata provocata questa misteriosa moria e dunque non mancano ipotesi fantasiose come: inversione del campo magnetico, la Terra che si sta rivoltando all’uomo, catastrofi in corso, ecc, ecc.

Dunque? Cosa e’ successo realmente?

Facciamo una piccola premessa. Il mio “ci risiamo” iniziale non era assolutamente teso a sminuire episodi di questo tipo. Scene come quelle della foto sono assolutamente crudeli. Il preambolo fatto e’ invece rivolto ai tanti siti catastrofisti che prendono notizie di questo tipo e ci speculano sopra solo per alimentare il sospetto nelle persone. Invece di chiedersi cosa potrebbe essere accaduto e perche’ centinaia di mante si siano spiaggiate, tendono solo a gettare ombre sull’avvenimento, evitando dunque di offrire una spiegazione all’accaduto.

Cerchiamo invece di andare con ordine e capire cosa e’ realmente accaduto.

Come discusso nell’articolo sulla moria degli uccelli, e’ vero che episodi di questo tipo avvengono di sovente in varie parti del mondo, ma la causa di questo non e’ assolutamente da ricercarsi nella natura che si rivolta o in fantomatici cambiamenti strutturali del nostro pianeta. Purtroppo, molto spesso, la causa di queste stragi di animali e’ da ricercarsi solo ed esclusivamente nell’uomo.

Come visto, molte delle morie di uccelli nel mondo sono avvenute a cavallo della fine dell’anno quando, per festeggiare il 31 Dicembre, vengono esplosi fuochi artificiali. Il rumore provocato da queste esplosioni e’ causa di un forte stress per gli animali e, in alcuni casi come quello degli uccelli, puo’ addirittura provocare la morte simultanea di tantissimi individui.

Cosa dire invece sulle mante?

Funzionamento della rete a strascico

Funzionamento della rete a strascico

Anche in questo caso, la causa e’ l’uomo e non c’e’ assolutamente nessun mistero su quanto accaduto.

Partiamo dall’inizio. Molti di voi conosceranno le cosiddette “reti a strascico”, una tipologia di rete da pesca che viene trainata sul fondo del mare, catturando tutto cio’ che vi rimane impigliato. Bene, la General Fisheries Commission for the Mediterranean ha dichiarato illegali queste reti. Il perche’ e’ molteplice e molto semplice. Prima di tutto, queste reti distruggono i fondali marini, inoltre il loro utilizzo puo’ causare la pesca accidentale di pesci di profondita’ come appunto le mante. Parliamo di “pesca accidentale” perche’ l’obiettivo principale non e’ assolutamente la pesca di queste specie, bensi’ di pesci molto piu’ commerciali.

Bene, nonostante questa messa al bando, la Palestina non ha aderito al trattato ed i suoi pescatori continuano imperterriti nell’utilizzo di questi sistemi.

Quindi abbiamo capito tutto, sono state utilizzate reti a strascico su fondali bassi e sono state catturate mante.

Questo non e’ ancora esattamente chiarificatore. All’inizio parlavamo di centinaia di mante trovate sulla spiaggia. Possibile che le acque della Palestina siano cosi’ popolate di questa specie?

In realta’, proprio a cavallo tra febbraio e marzo, le acque di fronte a Gaza si popolano di mante, ma negli ultimi 7 anni il loro numero era drasticamente sceso quasi fino a scomparire. Proprio quest’anno invece, le mante hanno fatto il loro ritorno con numeri davvero eccezionali. Praticamente le acque si sono riempite di questi pesci come non accadeva da moltissimo tempo.

A riprova di questo, vi segnalo un articolo dell’ANSA di pochi giorni fa in cui si parla proprio di questo ritorno di mante in Palestina:

ANSA, mante in Palestina

Quindi, ora e’ tutto piu’ chiaro. I pescatori palestinesi utilizzano tipologie di reti considerate illegali in gran parte del mondo. Questi sistemi possono “accidentalmente” catturare le mante che proprio quest’anno sono tornate in grande numero in quelle acque.

Perche’ continuo a sottolineare “accidentalmente”?

Come scritto anche nell’articolo dell’ANSA, Gaza e’ famosa per i suoi ristoranti di pesce e la manta e’ considerato un pesce molto prelibato. Avere i mezzi e tutti quei pesci in acqua, non puo’ che offrire una ghiotta occasione per i pescatori.

A riprova di questo, vi riporto un video girato proprio in questi giorni a Gaza:

Come potete vedere, nel video si vedono barche di pescatori tornare verso la spiaggia cariche di mante. Nella parte conclusiva, si vedono poi i pescatori tagliare direttamente i pesci in spiaggia e preparare grossi filetti da vendere al locale mercato del pesce o direttamente ai ristoranti.

Prima conclusione, dal punto di vista prettamente scientifico, non c’e’ assolutamente nessun mistero riguardo alle mante sulla spiaggia di Gaza. Dal punto di vista “ecosostenibile”, e’ chiaro che ci sia un problema. Come visto nel video, mi sembra azzardato parlare di pesca accidentale. Inoltre, si deve tener conto che le mante sono una specie in rapida diminuzione. Attivita’ di questo tipo non possono che contribuire, prima o poi, alla sparizione di questo tipo di pesce.

 

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