Tag Archives: fili

Effetto Hutchison: realta’ o bufala?

29 Apr

Nell’apposita sezione:

Hai domande o dubbi?

un nostro caro lettore ci ha fatto una richiesta davvero molto interessante. Come potete leggere, ci chiede di dare maggiori dettagli circa l’effetto Hutchinson cioe’ una serie di fenomeni apparentemente non spiegabili utilizzando le attuali conoscenze della fisica.

Personalmente, trovo questa richiesta molto interessante se non altro perche’ ci consente di poter parlare di qualcosa ancora poco dibattutto sui siti nazionali anche se molto in voga gia’ da diversi anni sui siti in lingua inglese. Al solito, permettetemi questo piccolo monito, molti nostri blog e forum non fanno altro che riportare pezzi copiati qua e la senza, salvo alcuni rari casi, discutere la cosa in dettaglio.

Cosa sarebbe questo effetto Hutchinson?

Come anticipato, con questo termine si intendoo in realta’ una serie di fenomeni “strani” dovuti ad interferenza elettromagnetica. Cioe’? Se provate a documentarvi in rete, trovate sempre questa frase:

L’Effetto Hutchison si verifica come il risultato di interferenze di onde radio in una zona di spazio volumetrico avvolto da sorgenti di alto voltaggio, solitamente un generatore Van de Graff, e due o piu’ bobine di Tesla.

OK, ma che significa? Prendete una regione di spazio e fate interferire onde radio con una determinata frequenza e potenza. In prossimita’ della stessa zona sono presenti anche generatori ad alto voltaggio che in realta’ puo’ essere prodotto in vari modi, in particolare usando un Van de Graff o delle bobine Tesla.

Bene, creata questa zona “speciale” con campi elettromagnetici diversi cosa si ottiene?

Gli effetti sono i piu’ disparati: levitazione di oggetti pesanti (metallici ma non solo), compenetrazione di materiali diversi, riscaldamento anomalo di metalli senza bruciare altri materiali in contatto, cambiamenti sia provvisori che definitivi della struttura molecolare dei materiali, ecc.

Per darvi un’idea piu’ chiara, vi riporto un’immagine di alcuni materiali che sono stati sottoposti a questo trattamento:

 

Materiali sottoposti all'effetto Hutchinson

Materiali sottoposti all’effetto Hutchinson

notate in particolare lo sfaldamento dei metalli e l’ultima foto di un pezzo di legno compenetrato nel metallo senza sfaldare ne modificare ne il metallo ne il legno.

Pensate che questo straordinario effetto e’ stato realizzato dentro una normale abitazione utilizzando attrezzatura che ognuno di noi potrebbe acquistare sfruttando una potenza totale di 75W con 120 V in alternata. Come potete immaginare, questo effetto e’ stato mostrato per la “prima” volta da John Hutchinson un canadese che ha iniziato alla fine degli anni ‘7o a fare sperimentazione per hobby riprendendo gli studi addirittura di Nikola Tesla.

John Hutchinson nella sua casa

John Hutchinson nella sua casa

Visto che a noi piace tanto informarci su internet, sono andato a leggere moltissimi siti per capire cosa la gente pensasse di questo effetto. Per prima cosa, vedendo le foto che ho riportato, capite subito quale enorme quantita’ di energia sia necessaria per provocare questi effetti. Inoltre, ottenendo risultati di questo tipo, appare evidente come ci siano molti punti oscuri dell’interazione tra onde radio e materia che ancora ci sfuggono. Secondo molti siti, e’ importante ripetere la fonte delle affermazioni, effetti del genere possono solo essere compresi arrendendosi al fatto che i legami molecolari possano essere modificati attraverso onde radio. L’evidenza di un metallo che aumenta notevolmente la sua temperatura senza bruciare cio’ che lo circonda e’ a sua volta una chiara dimostrazione che la termodinamica cosi’ come la conosciamo debba essere modificata in presenza di notevoli campi elettromagnetici in grado di modificare la concezione stessa di calore che normalmente utilizziamo.

Pesnate sia sufficiente? No, andiamo un pochino piu’ oltre. Da dove viene tutta questa energia se abbiamo solo un dispositivo casalingo collegato alla presa di corrente? Ma e’ ovvio, mettete insieme effetto Hutchinson e Tesla e capirete come questa sia un’applicazione in grado di sfruttare l’energia di punto zero e la produzione spontanea di coppie particella-anti particella nel vuoto quantistico. Perche’ nessun ente, universita’ o laboratorio sta sperimentando questi sistemi per sfruttare questa energia enorme, gratuita e assolutamente rinnovabile?

Che domande che fate ancora: perche’ gli scienziati zozzoni sono tutti corrotti e asserviti al potere delle grandi multinazionali. Al solito pensano di aver capito tutto e sono chiusi alle loro equazioncine che dovrebbero spiegare la meccanica, la termodinamica e l’elettromagnetismo e non si accorgono invece che le evidenze mostrano che tutte le teorie sono sbagliate. Prima ho parlato anche di levitazione di oggetti e vi ho sottolineato il fatto che questa avvenga non solo per oggetti metallici. Ecco una foto di Hutchinson che mostra un modello di disco volante in plastica che e’ stato fatto levitare in uno dei suoi esperimenti:

Hutchinson con il modellino di ufo che avrebbe fatto levitare

Hutchinson con il modellino di ufo che avrebbe fatto levitare

Pensate che il modellino di disco volante sia stato scelto a caso? Forse da Hutchinson si, ma questo effetto potrebbe spiegare anche come fanno a volare i dischi volanti che “ogni giorno” vediamo sfrecciare sulle nostre teste. Pensate quanto potremmo imparare sfruttando questo effetto e utilizzandolo per fare viaggi interplanetari, viaggi nel tempo, curvare lo spazio tempo, ecc.

Scienziati perditempo che non fate altro che rubare gli stipendi pagati da gruppi di potere a cui siete asserviti, vergognatevi tutti, compreso il sottoscritto.

Bene, ora torniamo seri e ragioniamo su quanto detto. Piccola parentesi, al solito sto scherzando parafrasando pero’ quello che viene normalmente, anche in questo caso, detto su moltissimi siti. Se provate a documentarvi in rete, troverete diversi articoli che parlano di questo presunto effetto attaccando la scienza ufficiale complice di non approfondire queste scoperte.

Come anticipato, il fatto che lo stesso Hutchinson dica di rifarsi agli esperimenti di Tesla non puo’ che fungere da cassa di risonanza per il complottismo verso la scienza. Di Tesla in particolare abbiamo gia’ parlato in questi articoli:

Il Raggio della Morte

Il Raggio del Dolore

Marconi, Tesla e l’evidenza aliena

Le terribili armi scalari

parlando dell’uomo, dello scienziato ma soprattutto della reale considerazione che la scienza ufficiale ha di questo scienziato di prim’ordine. Purtroppo, ancora oggi molti credono che tutte le scoperte di Tesla siano finite nel dimenticatoio per colpa del governo o di organizzazioni. Questo non e’ assolutamente vero! Pensate solo alla corrente alternata, alle bobine o alle tecnologie senza fili. Tutte scoperte partite o completamente sviluppate da Tesla e oggi sfruttate a pieno. Purtroppo, c’e’ ancora chi ignorantemente sostiene che non siamo in grado o non vogliamo utilizzare la corrente alternata.

Detto questo torniamo ad Hutchinson. Veramente sono stati osservati questi effetti? Purtroppo, anche in questo caso, siamo di fronte alla totale mancanza di prove scientifiche a sostegno. Lo stesso Hutchinson dichiara di non sapere quando e perche’ i suoi esperimenti riescono e per di piu’, non sono mai riusciti di fronte a persone esperte esterne.

Vi voglio mostrare un video a mio avviso interessante:

Notato niente di strano nell’angolo in alto a sinistra? Magari un filo che si riavvolge e tira su il modellino di ufo? Capite bene come questo video messo in rete dallo stesso Hutchinson smentisca da subito il suo esperimento di levitazione.

Ora e’ importante rimarcare un cosa: personalmente, e questo dovrebbe valere per tutti, mi reputo una persona molto aperta e consapevole, da ricercatore, che quello che sappiamo e’ sempre troppo poco rispetto a quanto c’e’ ancora da scoprire. Detto questo, qualora ci fossero effetti nuovi non comprensibili ma ripetibili indipendentemente da chi compie o osserva l’esperimento, la cosa non mi sorprenderebbe affatto. Moltissime invenzioni e scoperte sono arrivate per puro caso e stravolgendo qualcosa che si pensava ben compreso e archiviato. Alla luce di quanto osservato pero’, questo non e’ il caso dell’effetto Hutchinson. E’ vero, in rete ci sono decine di video che mostrano questi esperimenti ma molti di questi mostrano particolari quantomeno sospetti. A parte il video riportato prima, facendo una ricerca in rete potete trovare molti altri documenti sulla levitazione. In questi casi si vede una rapida accelerazione dell’oggettto che sale verso l’alto, accelerazione del tutto compatibile con una caduta libera. Cosa significa? Semplice, che il sospetto che la ripresa sia fatta capovolgendo l’immagine, dunque oggetto che cade piuttosto che salire, e’ davvero molto forte.

Altra piccola parentesi che e’ doveroso fare senza voler offendere nessuno: ma davvero pensate che gli scienziati siano cosi’ stolti? Per poter andare avanti nella conoscenza e’ necessario non smettere mai di essere curiosi e di farsi domande. Oltre a questo pero’, c’e’ tutto un panorama di leggi, effetti, spiegazioni che per anni sono state affinate fino ad arrivare a quello che sappiamo oggi. Dico questo perche’ molto spesso, non sono su questo effetto, leggo in rete persone che si lanciano in spiegazioni parlando a vanvera di questo o quest’altro effetto mostrando chiaramente da quello che scrivono quanto poco sappiano dell’argomento. Per l’effetto Hutchinson tanti parlano di interferenza di onde, principi della termodinamica, Tesla, ecc. senza conoscere minimamnete le basi su cui questi concetti su fondano. Credetemi, diffidate da questi luminari di “wikipediana” cultura che pensano che dopo aver letto due paginette abbiano la comprensione del tutto al punto da poter ridicolizzare chi queste cose le ha studiate, magari le insegna in corsi universitari e continua ancora oggi a farsi domande esistenziali.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Tribale, artistico o con microfono integrato?

11 Nov

Negli anni ’90, abbiamo assistito al boom dei telefoni cellulari di largo consumo. Questi apparecchi sono entrati prepotentemente nella nostra vita, diventando ormai un gadget posseduto da tutti. Come forse ricorderete, i primi modelli “popolari” erano abbastanza grandi, con schermi monocromatici e senza telecamera. Poi, si e’ andati verso la miniaturizzazione con cellulari che di anno in anno diventavano sempre piu’ piccoli. Oggi, invece, stiamo andando in controtendenza, con gli smartphone che assomigliano sempre di piu’ a pc portatili e che, molto spesso, non entrano neanche in una tasca. Ovviamente, il discorso dimensioni e’ molto riduttivo. In questo settore si e’ assistito ad una esplosione di funzioni e tecnologia difficilmente reperibile in altri campi.

A cosa potrebbe puntare ora il mercato?

Gia’ da qualche anno, i grandi produttori sono impegnati su due fronti: la messa in sicurezza delle informazioni ma anche ad integrare questi dispositivi direttamente con il corpo umano.

Perche’ parlo di questo?

Negli ultimi giorni e’ trapelata la notizia di una richiesta di brevetto fatta da Motorola che, come saprete, ha di recente venduto la divisione mobile a Google. Questo passaggio ha ridato nuova linfa ad un’azienda, protagonista assoluta fino a qualche anno fa, e che ultimamente era caduta in disgrazia.

Di cosa si tratta?

Il dispositivo pensato e’ piu’ o meno questo: si tratta di un tatuaggio da applicare sul collo e che avrebbe la funzione di microfono.

Fantascienza?

Assolutamente no. Se ci pensate, esistono gia’ da diversi anni circuiti completamente passivi, cioe’ senza alimentazione, che, in modi diversi, possono essere attivati da parti attive. In tal senso, il tatuaggio pensato da motorola sarebbe solo un circuito passivo messo in oscillazione dalle vibrazioni della laringe e che trasmetterebbe questi segnali ad uno smartphone. I due dispositivi potrebbero comunicare tra loro mediante connessioni senza fili.

Quali sono i vantaggi?

Alcuni molto semplici, senza dover toccare nulla, potremmo solo parlare per trasmettere la nostra voce. Inoltre, attivandosi solo con le vibrazioni della gola, questo dispositivo sarebbe del tutto immune dai rumori ambientali. Pensiamoci un attimo, anche se ci troviamo in un luogo affollato e pieno di gente, il nostro cellulare trasmetterebbe soltanto la nostra voce, pulendo completamente il segnale ascoltato dall’altra parte della cornetta.

Il tatuaggio con funzione di microfono

Il tatuaggio con funzione di microfono

Se ci pensiamo bene, questo dispositivo non ha nulla di straordinario dal punto di vista tecnologico. La sua particolarita’ principale e’ l’applicazione di soluzioni conosciute in campi diversi.

Secondo Motorola, si potrebbe parlare o di un tatuaggio, ovviamente non indelebile, oppure di un adesivo da applicare sulla pelle.

Per il momento, come anticipato, si tratta solo di una richiesta di brevetto, ma questo non esclude che questa soluzione possa essere applicata prossimamente sui dispositivi mobili grazie alle caratteristiche e ai vantaggi che abbiamo accennato prima.

Motorola, cosi’ come altri grandi produttori, sono gia’ impegnati da anni in ricerche di questo tipo. Sempre la compagnia di recente acquisita da Google, ha proposto durante quest’anno, un altro tipo di tatuaggio da applicare sulla pelle. Questa volta si trattarebbe di un circuito risonante pensato per custodire tutte le nostre password e codici personali. Anche in questo caso, pensandoci, la cosa sarebbe molto comoda. Pensate solo a quanti codici e password dobbiamo tenere a mente oggi come oggi. Avere un qualcosa sempre con noi e con tutte le chiavi di accesso potrebbe sicuramente essere molto utile. Purtroppo, come non pensarci, in questo caso viene naturale considerare anche il discorso sicurezza. Immaginate cosa succederebbe se qualcuno volesse rubare le password contenute in un tatuaggio sulla vostra pelle.

Pillola Proteus

Pillola Proteus

Sulla stessa base, vi e’ anche un ‘altra proposta in tema sicurezza, la cosiddetta Proteus. Si tratta di una piccola pillola da ingerire e che contiene in un minuscolo circuito. Una volta nel nostro stomaco, Proteus verrebbe alimentato dai succhi gastrici e trasformerebbe tutto il nostro corpo in un “portachiavi elettronico”. Memorizzato nel circuito ci sarebbe infatti un databse con tutte le nostre password che questa volta verrebbero gelosamente custodite dentro di noi.

Come detto, anche se questi possono sembrare discorsi fantascientifici, si tratta di studi reali che i grandi costruttori stanno facendo ed in cui stanno investendo ingenti capitali. Trasformare il nostro corpo in un dispositivo tecnologico potrebbe far sorgere qualche dubbio in alcune persone ma, credo personalmente, che sara’  la condizione a cui si puntera’ per i prossimi anni. Al solito, non ci resta’ che aspettare e vedere cosa il mercato ci offrira’ nei prossimi anni.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il morbo di Morgellons

28 Ott

Diverse volte, mi sono arrivati commenti o mail di persone che chiedevano il mio punto di vista sul presunto morbo di Morgelons. Per ultimo poi, nei commenti di questo articolo:

Quando gli angeli perdono i capelli

si e’ di nuovo tornati a parlare di questa presunta malattia. Nell’articolo in questione, abbiamo visto la tecnica del ballooning utilizzata da alcuni ragni per spostarsi e dei residui di tela che questi lasciano al loro passaggio. Come visto, questi filamenti vengono spesso additati come prove delle scie chimiche in quanto sarebbero composti di polimeri di origine sintetica.

Non e’ mia intenzione inculcare notizie false o non provate, ma ragioniamo un secondo. L’esistenza dei ragni migratori e della tecnica del ballooning e’ dimostrata non a chiacchiere, ma da prove concrete. Questi ragni sono stati anche trovati ad altezze notevoli, come mostrato in alcuni documentari della BBC. Queste non sono illazioni, ma prove. Al contrario, parlare di fibre sintetiche e polimeri impone analisi specifiche a sostegno di queste tesi. Analisi che a tutt’oggi non ci sono. Fate sempre sempre attenzione a quello che leggete o che, nel peggiore dei casi, affermate. Prima di dire che una cosa e’ carne o pesce, dovete analizzarla per vedere di cosa e’ fatta.

Premesso questo, torniamo dunque a parlare di scie chimiche, dal momento che secondo alcuni il morbo di Morgellons sarebbe una diretta conseguenza dell’inalazione di queste pericolose sostanze che qualcuno si divertirebbe ad irrorare nei nostri cieli.

Di scie chimiche abbiamo gia’ parlato in questi post:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

Il Dibromoetano e le scie chimiche

A-380 modificato per spargere scie chimiche

Scie chimiche, ora abbiamo la prova

Accordo Italia-USA per sparere scie chimiche

Come detto e ripetuto, non ci sono ad oggi prove dell’esistenza di queste fantomatiche scie. Sicuramente questa frase potrebbe far saltare sulla sedia i sostenitori di questo complotto mondiale ma come detto e ripetuto non esiste nessuna analisi certa condotta e che mostri l’esistenza di qualcosa di diverso dalle normali scie di condensazione. Inoltre, vi faccio nuovamente notare una cosa: per poter spargere scie lunghe chilometri, che volume di sostanze tossiche dovrebbe portare un aereo? Vi rendete conto che rilasciando qualcosa in quota, a causa delle correnti, non sapete minimamente dove potrebbe ricadere? Altra considerazione, ma se provassi ad avvelenare la popolazione in questo modo, non respirerei anche io la stessa cosa? Vi pare possibile che ci sia un complotto orchestrato da migliaia di persone, piloti, assistenti di volo, controllori, governanti, scienziati, e non si sia mai avuta una fuga di notizie?

Questo solo per ribadire nuovamente il mio punto di vista.

Detto questo, passiamo dunque al Morgellons. Come sapete, indipendentemente dalle scie, questo sarebbe un morbo che colpisce la pelle provocando gravi lesioni da cui fuoriescono filamenti di materiale sintetico, a volte colorati. Il morbo e’ accompagnato da forti dolori e dalla sensazione che ci siano degli organismi annidati sotto la cute.

La prima che parlo’ di Morgellons, fu Mary Leitao che lo diagnostico’ al figlio di due anni. Sulla rete trovate scritto che la Leitao e’ una biologa o, secondo altri, una dottoressa in medicina. In realta’, si tratta di una casalinga che aveva lavorato alcuni anni come tecnico di laboratorio. La signora in questione avrebbe osservato con un miroscopio giocattolo regalato proprio al figlio, il labbro del bambino evidenziando la presenza di filamenti di origine sintetica.

Dopo queste “analisi”, la signora avrebbe portato il figlio da diversi specialisti. Quale fu la risposta degli specialisti? Il bambino era sano come un pesce, mentre la mamma era affetta dalla sindrome di Münchhausen, malattia mentale che spinge i genitori ad arrecare danni fisici alla prole per attirare l’attenzione su di se. Il termine morbo di Morgellons, o anche solo Morgellons, venne coniato dalla proprio Leitao, che ovviamente non si e’ fidata del parere dei numerosi medici consultati. Inoltre, la stessa signora istitui’ la Morgellons Research Foundation per raccogliere altri casi in giro per il mondo, tutti ovviamente autodiagnosticati.

Ora pero’, qualcuno potrebbe obiettare dicendo che siamo alle solite, la scienza e la medicina ufficiali sono restie ad accogliere queste nuove malattie perche’ pagati da questo e da ques’altro. Sulla rete trovate, a sostegno dell’esistenza del morbo, che anche il centro per il controllo e prevenzione delle malattie, CDC, si e’ interessato al Morgellons. Questo e’ vero. Come mai il CDC si e’ interessato a questo disturbo se non esiste? Complice la rete, il tam tam su questa malattia ha portato moltissime persone nel mondo ad autodiagnosticarsi questo morbo. A seguito delle numerose segnalazioni ricevute, il CDC ha dunque deciso di condurre una seria analisi, durata ben 6 anni, dal 2006 al 2012.

Quali sono i risultati ottenuti dal CDC?

Tolti tutti i casi di autosuggestione, il CDC ha evidenziato come in tutti i casi le lesioni cutanee fossero o autoinflitte o dovute ad altre malattie epidermiche conosciute. In tutti i casi pero’, nei pazienti vennero riscontrati problemi psichiatrici come la parassitosi allucinatoria. I presunti filamenti di origine sintetica trovati sulle ferite erano proprio filamenti di origine sintetica, provenienti pero’ dagli indumenti indossati.

Dove sono le prove? Ah, e’ vero, c’e’ bisogno di prove per poter fare delle affermazioni. A forza di leggere gli articolo in rete, lo stavo dimenticando. Leggete qui il risultato delle analisi condotte del CDC:

CDC, risultati

A parte che tra le migliaia di casi analizzati, solo pochissimi si sono mostrati reali. Di questi, le persone interessate hanno avuto gravi problemi psicologici dovuti ad un peggioramento della vita: assunzione di droghe, disturbi psichici, ecc. Molto interessanti sono le conclusioni dell’articolo in cui si evidenzia come non siano state trovate infezioni di alcun tipo ne tantomeno malattie diverse da quelle comunemente conosciute.

Fate pero’ attenzione, in nessun caso la Fodazione Morgellons parla di scie chimiche in relazione con questo morbo. La piu’ grande sostenitrice di questa connessione e’ la “dottoressa” Hildegarde Staninger. Chi e’ costei? Dico “dottoressa” perche’ lei stessa si definisce tale ma in “medicine alternative”. Ognuno puo’ avere il suo punto di vista riguardo alle medicine alternative, ma per me dottore o dottoressa vuol dire una sola cosa. La Staninger avrebbe lavorato qualche anno nella Capital University of Integrative Medicine, universita’ non riconosciuta dal sistema scolastico americano e che nel 2006 ha addirittura chiuso. A sostegno di quanto affermato, il sito internet non e’ piu’ raggiungibile:

CUIM website

Secondo la Staninger sarebbero state condotte importanti analisi che mostrerebbero la relazione tra le scie chimiche e il morbo di Morgellons, in particolare, mostrando come la crescita dei peli sintetici sia direttamente correlata con le sostanze sparse in atmosfera. Dove sono queste analisi? Purtroppo, nessuno le ha mai viste. Anche qui, chiacchiere e solo chiacchiere. Non e’ stato pubblicato nessun articolo con queste misure ne dalla Staninger ne tantomeno da qualcun’altro.

Riassumiamo, non ci sono prove dell’esistenza delle scie chimiche, non ci sono prove a sostegno del morbo di Morgellons, non ci sono neanche prove che queto morbo sia dovuto alle irrorazioni in atmosfera. Dunque, di cosa stiamo parlando?

Attenzione, come detto piu’ volte, siete liberi di credere a quello che volete, pensate che le scie chimiche esistono? Bene, e’ un vostro pensiero, ma non sostenete che esistono prove a loro sostegno. Ricordatevi che e’ un vostro pensiero, non supportato da analisi scientifiche. Aggiungo anche un’altra considerazione, personalmente non credo alle scie chimiche ma non sono io, ne tantomeno la scienza, a dover dimostrare che non esistono, piuttosto dovrebbero essere i sostenitori di qualcosa che non si vede a dover portare prove e convincere gli altri.

Questa purtroppo e’ sempre la solita tiritera: scie chimiche, Nibiru, Morgellons, ecc. Tutti parlano di prove, ma nessuno le mostra. Piuttosto chiedono di dimostrare il contrario. Tenete sempre a mente questo piccolo particolare. Se oggi, qualcuno arrivasse con prove certe e oggettive di queste affermazioni, sarei io il primo a cambiare idea ed ammettere il mio errore.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ancora sulla fusione fredda

4 Ago

Eccoci qui, tornati dalle vacanze, e pronti a ricominciare di nuovo con il blog. In questo contesto, il “ricominciare” suona quanto mai azzeccato, proprio per l’argomento che vogliamo andare a trattare in questo post.

In una discussione del forum, che per chi lo avesse perso e’ sempre disponibile a questo indirizzo:

Psicosi, forum

e’ stato richiamato in causa il discorso E-Cat di Rossi ed i relativi fenomeni LENR, cioe’ le reazioni nucleari a bassa energia.

Di questo argomento avevamo parlato in dettaglio in questo articolo:

E-cat meraviglia o grande bufala?

Come visto, l’occasione per parlare di questo argomento era venuta quando molti siti internet avevano parlato finalmente della prova indipendente fatta da scienziati. Come sapete bene, non per essere fondamentalista della scienza ne’ tantomeno per denigrare qualcuno senza i presupposti, ad oggi, non vi e’ nessun test indipendente, ma soprattutto fatto seguendo i criteri del metodo scientifico, che mostri la veridicita’ di quanto affermato dall’inventore dell’E-Cat.

Nel post precedente, avevamo visto come la presunta prova indipendente, in realta’ tanto indipendente non lo era. Prima di tutto, dobbiamo rimarcare il fatto che l’articolo successivamente pubblicato non aveva passato nessuna procedura di “peer review”, essendo un paper pubblicato su ArXiv, cioe’ sul database della Cornell University. Come evidenziato, non voglio criticare gli scienziati intervenuti alla dimostrazione, conoscendone personalmente due, ma le tante voci apparse su internet non sono in realta’ veritiere rispetto a quanto accaduto.

L’aspetto fondamentale da tenere a mente e’ che gli scienziati dell’Universita’ di Uppsala in Svezia, non hanno eseguito personalmente il test sull’E-Cat, ma si sono limitati al ruolo di spettatori. Il sistema, cosi’ come era preparato, presentava molte parti oscure paragonabili a scatole nere. Anche la misurazione del calore eseguita mediante termocamera, presenta delle incertezze della misura non facilmente preventivabili e che possono falsare notevolmente il risultato finale.

Detto questo, nell’articolo di ArXix, che potete leggere a questo link gia’ riportato nel precedente articolo:

ArXiV Uppsala

si evidenzia come, “dai dati osservati”, la quantita’ di calore prodotta dal macchinario fosse notevolmente superiore a quella di una qualsiasi reazione chimica, cosa che farebbe pensare ad una reazione di tipo nucleare.

Come visto nel precedente post, quali sono le critiche che avevamo mosso? Se si trattasse di reazione nucleare, ci dovrebbe essere emissione di una qualche forma di radiazione, in realta’ non osservata. I ricercatori non hanno assistito alla preparazione del combustibile, cioe’ della miscela Idrogeno-Nichel piu’ catalizzatore, preparata in precedenza da Rossi. Il rame prodotto, che e’ quello che farebbe pensare ad una fusione, non presentava percentuali di isotopi diversi rispetto al rame comunemente commerciale. Detto con un po’ di malignita’, quel rame potrebbe essere stato comprato e messo nella camera solo per far pensare ad un fenomeno di fusione.

Senza ripercorrere le conclusioni che abbiamo raggiunto nel precedente articolo, il nostro punto di vista e’ abbastanza scettico. Non voglio demonizzare i fenomeni LENR pero’, in assenza di prove scientifiche che dimostrino l’esistenza di queste reazioni, e’ difficile da mandare giu’, o megio credere, a questo risultato. Ovviamente, molti alzano gli scudi e parlano di segreto industriale da mantenere. Proprio in virtu’ di questo aspetto, viene mantenuto il segreto sulla preparazione del combustibile e su alcune parti fondamentale dell’apparato. Bene, se anche fosse vero questo, allora non si puo’ pretendere di “credere” all’E-Cat. Quando ci sara’ questa fantomatica versione comerciale, che vi ricordo aspettiamo da anni, allora diremo che la cosa e’ possibile. Scientificamente, non possiamo “credere” a qualcosa, c’e’ bisogno di prove.

Detto questo, solo pochi giorni fa, la greca Defkalion, un tempo ditta collaboratrice di Rossi, ha mandato in diretta streaming una nuova dimostrazione di un dispositivo molto simile all’E-Cat, l’R5. Le differenze fondamentali tra i due sistemi sarebbero nella temperatura di esercizio e nella pressione richiesta in camera. Per il resto, il principio di “funzionamento” sarebbe lo stesso.

Potete vedere lo streaming a questo indirizzo:

Streaming Defkalion

Vi premetto subito che lo streaming e’ stato seguito anche da una platea di addetti ai lavori della conferenza ICCF-18 sulla fusione fredda. Come al solito, nell’esperimento si mostrava un sistema in grado di produrre molta piu’ energia di quella assorbita. Come potete facilmente immaginare pero’, in seguito alla diretta, sono piovute decine di domande dagli esperti della conferenza sui metodi di misurazione del calore, sulle parti, come al solito, tenute nascoste, sul combustibile utilizzato, ecc. Ovviamente, domande che non hanno avuto una risposta. Per essere sinceri, la Defkalion ha dato delle risposte sommarie tramite un’intervista, ma poi si e’ limitata a dire che l’esperimento non era un vero test di funzionamento, bensi’ una mera dimostrazione sul sistema utilizzato. Al solito, tanto fumo e assolutamente niente arrosto.

Prima di concludere, vorrei pero’ tornare sul discorso E-Cat e Universita’ di Uppsala. Sulla rete gira la notizia, assolutamente non confermata, che Rossi sarebbe pronto a costruire una centrale da 1MW utilizzando il suo E-Cat. Personalmente, la cosa mi farebbe immensamente piacere. Come detto in precedenza, capisco molto bene, anche da scienziato, l’anima commerciale della cosa. Proprio per questo motivo, aspetto ansiosamente, ormai da troppo tempo, un qualcosa di commerciale da vedere, studiare e, ovviamente, comprare.

A seguito dell’articolo di ArXiv, ne e’ stato pubblicato un altro, sempre nello stesso archivio, di risposta alle osservazioni sul test di Rossi. Ecco il link all’articolo:

ArXiv, commento

Questi articoli sono tutti liberamente scaricabili e leggibili anche senza abbonamento. Come potete vedere, anche questo articolo e’ a firma di due ricercatori dell’Universita’ di Uppsala,i professori Ericsson e Pomp. Mentre nel primo articolo i ricercatori coinvolti erano esperti di campi diversi, fisica sperimentale, teorica, radioprotezione, ecc, Ericsson e Pomp sono due professori di fisica nucleare.

Nell’articolo vengono mosse pesanti critiche al primo report, non solo per la preparazione specifica dei ricercatori coinvolti nel primo test ma anche per il fatto che due di questi scienziati conoscono personalmente Rossi, hanno partecipato a diversi test e in passato hanno espresso apprezzamenti sull’E-cat. Certo, se vogliamo parlare di “risultato indipendente”, queste evidenze farebbero mal pensare pero’, ragionandoci su, immaginate questo scenario: avete costruito una macchina strabiliante con risultati eccezionali, avete bisogno di un risultato indipendente, a chi vi rivolgereste? Sicuramente la prima scelta ricadrebbe su qualcuno che conoscete. Personalmente, la cosa non mi scandalizza piu’ di tanto. Essendo poi tutti i ricercatori della stessa universita’, non vorrei ci fossero attriti pregressi che hanno spinto a questa diatriba.

Tolto il gossip scientifico, che non interessa a questo blog, ragioniamo invece sul discorso scienza. L’articolo di Ericsson e Pomp, muove esattamente le stesse critiche al sistema e alla prova che avevamo fatto noi nell’articolo precedente. In particolare, si evidenzia l’assoluta mancanza di uno schema elettrico, della preparazione del campione, dei cavi connessi al sistema per evitare che ci siamo linee secondarie di alimentazione non considerate. Soprattutto, viene discussa la possibilita’ di errore sperimentale nella misura del calore attraverso la termocamera e la frazione di isotopi di rame prodotti, oltre ovviamente alla mancanza di radiazione emessa.

Detto questo, capite bene che non stiamo muovendo un’accusa gratuita nei confronti di Rossi, ci stiamo limitando ad analizzare i fatti. Al momento, non si sono prove della veridicita’ delle affermazioni fatte. Ci mettiamo una pietra sopra? Assolutamente no, la scienza insegna ad essere aperti di mente. Se, un giorno, ci trovassimo tra le mani un E-cat che assorbe un’energia X e ne produce in uscita X per un coefficiente maggiore di 1, ben venga il risultato estremamente importante per la societa’. Fino a questo punto pero’, parlare di E-Cat, Rossi, LENR, ecc, e’ paragonabile a parlare di “fede”. Voglio crederci perche’ mi va. Benissimo. Pero’, signori miei, a tutti quelli che gestiscono pagine sull’argomento e che proclamano un complotto della scienza, non fate credere che ci siano prove sperimentali dei risultati perche’, come visto, di queste non vi e’ assolutamente traccia.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Quando gli angeli perdono i capelli

18 Lug

Esiste un fenomeno molto particolare anche se poco conosciuto dal grande pubblico. Ogni anno, quasi sempre nello stesso periodo, ed in alcune zone specifiche, si osserva cadere dal cielo una sostanza bianca, filamentosa e molto leggera. Questi filamenti possono in alcuni casi cadere in modo molto abbondante, al punto di ricoprire case, macchine e terreni.

Cosa sarebbero questi filamenti?

Per prima cosa, vi voglio mostrare una foto di questo fenomeno:

I misteriosi filamenti caduti dal cielo in diverse parti del mondo

I misteriosi filamenti caduti dal cielo in diverse parti del mondo

Come vedete, questa strana sostanza ha le caratteristiche a cui accennavamo prima. Molto interessante e’ invece la spiegazione che ne viene data in rete.

Senza troppi giri di parole, soprattutto su internet, esiste una doppia corrente di pensiero per spiegare questo fenomeno. La prima e’ quella che vorrebbe i filamenti dovuti ai residui di combustione dei motori dei dischi volanti. Avete proprio capito bene. Molti testimoni sono pronti a giurare di aver osservato la caduta dei filamenti subito dopo il passaggio di UFO. In questa spiegazione, i filamenti altro non sarebbero che residui di combustione che i motori alieni lascerebbero al loro passaggio.

spiders-ballooning11-14sm_1

In alternativa a questa spiegazione, non poteva certo mancare una delle ipotesi maggiormente acclamata su internet dai complottisti. I filamenti caduti dal cielo sarebbero prodotti dalla condensazione delle scie chimiche. In questo caso, le sostanze utilizzate per creare le scie potrebbero, in alcuni casi, rapprendere e ricadere a terra sotto forma di filamento. Sempre legata a questa spiegazione, ma concettualmente diversa, e’ invece l’ipotesi che vorrebbe i filamenti formati da sostanze catalizzatori delle scie chimiche, cioe’ particolari composti sparsi in atmosfera per aumentare l’effetto degli aerosol di natura chimica.

La discussione su cosa siano questi filamenti, ha occupato la scena in momenti piu’ o meno intensi negli ultimi 10 anni.

Come capire l’origine di questi filamenti in modo definitivo?

Come potete facilmente immaginare, basterebbe fare delle analisi chimico-biologiche di un campione e vedere da cosa e’ formato.

Bene, come e’ altrettanto facile immaginare, su molti siti poco seri, si parla in continuazione di analisi, senza pero’ mostrare i risultati, ma solo parlando di conclusioni piu’ o meno fantasiose o date con giri di parole atte solo a confondere i lettori.

Cosa sono in realta’ questi filamenti?

In molti casi, come evidenziato dalle analisi, la misteriosa sostanza che cade dal cielo e’ “bambagia silicea”, anche detta “capelli d’angelo”.

Di cosa si tratta?

E’ un fenomeno del tutto naturale e costituito da fili di tele di ragno. Queste speciali ragnatele vengono utilizzate dagli animali per migrare.

Come funzionano?

Tessendo lunghi fili di ragnatela, i ragni riescono a percorrere anche diversi kilometri grazie al sollevamento della tele per opera del vento. Questa tecnica, nota come Ballooning, viene utilizzata dai ragni per le migrazioni.

Associare il fenomeno alla migrazione degli animali, speiga anche il perche’ il fenomeno dei filamenti dal cielo si manifesterebbe sempre piu’ o meno nello stesso periodo e nelle stesse zone del mondo. Il fenomeno e’ molto ben visibile anche in molte zone d’Italia.

Il fenomeno del Ballooning e’ noto da diverso tempo e, come riportato da Wikipedia, anche lo stesso Darwin lo illustra nella sua opera “Viaggio con la Beagle”. Ecco il pezzo in cui ne parla:

« nel mattino l’aria era piena di ragnatele a fiocchi […]. La nave era a sessanta miglia dalla costa […]. Un gran numero di piccoli ragni […] erano attaccati alla tela. Dovevano essercene, suppongo, a migliaia sulla nave. […] Il piccolo aeronauta non appena arrivava a bordo era molto attivo […] »

Come vedete, anche in questo caso si parla di ragnetti in grado di produrre queste tele che poi ricadevano sulla nave coprendola di piccoli filamenti bianchi. Ovviamente, questi capelli d’angelo sono molto meglio visibili durante le giornate soleggiate quando il riflesso della luce li illumina nel cielo.

Diverse testimonianze parlano anche di assorbimento da parte del terreno dei filamenti pochi istanti dopo la loro caduta. Dal momento che si tratta di sostanze organiche, questo e’ del tutto comprensibile e naturale quando i capelli d’angelo cadono, ad esempio, su un prato.

Quali ragni producono queste ragnatele?

Come riportato in molte inchieste raccolte in questi ultimi anni, in molti casi il fenomeno puo’ essere ricondotto alla migrazione dei cosiddetti ragni lupo, il cui nome scientifico e’ Lycosa. Questi animali sono molto diffusi in Europa e vivono anche in moltissime zone d’Italia.

Dunque? Dalla spiegazione data, moltissimi dei casi di caduta di capelli d’angelo possono essere ricondotti al fenomeno del ballooning. Questo dimostrerebbe la causa del tutto naturale per questo fenomeno. Ad oggi, ci sono alcune testimonianze che parlano di caduta di sostanze differenti rispetto a quelle riconducibili a tele di ragno, ma, per questi casi, mancano assolutamente le prove scientifiche. Ad oggi, al contrario di quanto vorrebbero farvi credere online, non esiste nessuna analisi scientifica seria che mostrerebbe la presenza di sotanze non organiche o prodotti di combustione nei filamenti caduti.

Detto questo, personalmente mi sento di escludere qualsiasi causa umana, e, soprattutto, extraterrestre, per questo fenomeno. La spiegazione del ballooning e’ estremamente affascinante e ci fa capire quanto impressionante e fantastica possa essere la ntura che ci circonda. Quando qualcuno arrivera’ con i risultati di una’analisi scientifica fatta raccogliendo il campione in modo altrettanto scientifico, cosi’ come fatto nei casi documentati di cui abbiamo parlato, e queste analisi mostreranno risultati diversi, allora riconsidereremo il fenomeno, analizzando cause diverse. Ad oggi, ripeto, il fenomeno dei capelli d’angelo puo’ essere molto ben spiegato parlando di tecniche di migrazione dei ragni.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Animali e Terremoti

24 Apr

In diverse occasioni, mi avete chiesto di esprimere il mio parere su quella che secondo alcuni potrebbe sembrare una leggenda popolare, mentre per altri e’ una realta’ scientifica, il comportamento anomalo di alcune specie animali prima dell’arrivo di un terremoto.

Vi dico subito che questo discorso non e’ affatto semplice. Molto spesso la tradizione popolare si fonde in modo uniforme con quanto raccontato da falsi profeti o anche con la presunta scienza.

Come sapete, molti credono che all’avvicinarsi di un terremoto, con un tempo variabile tra qualche secondo e diverse ore, alcuni animali assumano comportamenti anomali o siano in grado di lanciare veri e propri segnali di allarme. Molto spesso su questo blog, abbiamo parlato di precursori sismici, cercando appunto di capire quali potrebbero essere i segnali natuali in grado di farci prevedere un sisma. In questo contesto, si parla dell’emissione di particolari gas dal terreno, di formazione di nuvole strane, di innalzamento dei livelli dei pozzi, tutti fenomeni che in qualche caso sono stati osservati prima di un terremoto di forte intensita’.

A questo punto, appare evidente chiederci una cosa: se gli animali sono in grado di prevedere un terremoto, perche’ non imparare a decifrare questi segnali per poi utilizzarli come precursori sismici?

Ovviamente, si tratta di una domanda naturale e assolutamente corretta. Non resta che capire cosa c’e’ di vero in questa correlazione e se veramente possiamo pansare di utilizzarla a nostro favore.

Su questo argomento, esiste una vera e propria letteratura di settore. Cercando informazioni in rete, trovate storie riguardanti non solo animali domestici come cani e gatti, ma anche topi, cavalli, elefanti, galline, serprenti, formiche. In piu’ di qualche occasione, per ciascuno di questi animali, e’ stato notato un comportamento diverso rispetto al normale.

Ragioniamo subito su un particolare. Tutti i racconti che trovate, riguardano osservazioni a posteriori del comportamento anomalo. Mi spiego meglio. Dopo che si e’ verificato il terremoto, le persone ricordano di aver notato qualcosa di diverso nel comportamento degli animali. Questo non e’ affatto un dettaglio trascurabile. A seguito di un evento traumatico come un terremoto, le considerazioni delle persone possono essere viziate da una scarsa capacita’ critica, senza tenere conto poi della ricerca del sensazionalismo sempre presente in alcuni casi.

Cosa significa questo? Ovviamente non voglio gettare fango o dire che tutti i racconti sono falsi, solo che dopo un terremoto, magari di forte intensita’, l’oggettivita’ delle persone potrebbe essere alterata. Ad oggi, non esiste un solo caso di terremoto previsto partendo dall’osservazione del comportamento animale, tutti i casi riportati sono frutto di ricordi a posteriori. Facciamo anche un’altra considerazione, quante volte, osservando magari i vostri animali domestici, avete notato comportamenti diversi rispetto alla norma? Sicuramente in diverse occasioni, anche se molto spesso non ci facciamo neanche caso. Ovviamente, nella maggior parte dei casi, questi comportamenti non sono stati succeduti da un terremoto.

Fin qui pero’, stiamo parlando solo di punti di vista personali. E’ vero che dopo un terremoto le persone possono avere meno senso critico, ma e’ anche vero che queste affermazioni, sia in un senso che in un altro, non possono essere provate con metodo scientifico.

Cerchiamo dunque di fare considerazioni scientifiche partendo da quello che sappiamo.

Anche l’essere umano appartiene al regno animale, ma e’ altresi’ vero che alcune specie possono avere dei sensi meglio sviluppati dei nostri. Ad esempio, e’ provato che il nostro orecchio riesce a sentire suoni compresi tra i 16 e i 20000 Hz, mentre i cani possono raggiungere i 60000 Hz, i gatti i 70000 Hz, mentre pipistrelli, delfini e balene possono raggiungere valori ancora piu’ alti nella zona degli ultrasuoni. Perche’ dico questo? Sappiamo per certo che un terremoto non e’ un evento istantaneo. Possiamo ad esempio supporre che prima di un sisma ci siano delle microscosse che causano rumori e vibrazioni ad ultrasuoni, non udibili da noi, mentre dai nostri animali si. Questa potrebbe essere un’ipotesi reale, ed in tal senso, gli animali sarebbero in grado, grazie al loro udito differente, di percepire questi rumori provenienti dal sottosuolo.

Ora pero’, facciamo un’altra considerazione. E’ vero che il nostro orecchio non e’ in grado di percepire una vasta gamma di suoni, ma noi, al contrario degli altri animali, abbiamo una dote molto speciale: siamo in grado di costruire strumenti di misura avanzati. Anche se il nostro orecchio non e’ in grado di sentire un suono, disponiamo di una notevole strumentazione molto piu’ precisa del sistema uditivo degli animali.

Ho fatto l’esempio degli ultrasuoni, perche’ e’ quello che maggiormente viene citato quando si toccano questi argomenti, ma non e’ certamente l’unico ne’ tantomeno il piu’ interessante.

Parlando sempre in termini scientifici, riprendiamo quanto detto sui precursori sismici. Di questi particolari eventi, ne sono stati studiati moltissimi. Quando si effettuano ricerche di questo tipo, si parte sempre da qualcosa che e’ stato osservato in almeno un caso particolare e poi si cerca di capire se questo fenomeno avviene sempre prima di un terremoto. In tal senso, non possiamo ancora dire di avere dei precursori sismici certi perche’ tutti i fenomeni studiati non presentano una relazione univoca con i terremoti. Mi spiego meglio. Riprendiamo il solito caso del Radon di cui tanto si parla. Come detto in moltissimi post, ci possono essere terremoti preceduti da emissioni di radon, ci possono essere terremoti senza emissione di radon, ma ci possono anche essere emissioni di radon senza terremoti. Detto questo, e’ vero che per alcuni terremoti sono state osservate emissioni anomale di questo gas dal sottosuolo, ma non e’ certamente la norma e non e’ detto che un segnale di questo tipo preannunci un sisma.

Ora, il radon e’ un gas incolore e inodore. Come sappiamo, i cani hanno un olfatto molto piu’ sviluppato del nostro. Supponiamo per assurdo che questi animali siano in grado di annusare il radon emesso dal terreno e che questo produca un comportamento anomalo dell’animale. In questo senso, potremmo aver spiegato perche’ in alcuni casi si parla di cani agitati prima di un terremoto. Come nel caso precedente pero’, e’ vero che noi esseri umani non siamo in grado di avvertire il radon, ma poiche’ si tratta di un gas radioattivo, abbiamo a disposizione contatori in grado di rivelarlo indirettamente. Se i cani riuscissero ad annusare il radon, questo renderebbe il loro comportamento un precursore sismico? Assolutamente no. Come detto prima, queste emissioni non sono sempre correlate con i terremoti, per cui, come nel caso tanto discusso, ci sarebbero tanti falsi allarmi che in alcuni casi possono essere piu’ dannosi di un sisma di piccola intensita’.

Gli esempi fatti, ci fanno capire un punto fondamentale. Scientificamente, abbiamo osservato molti fenomeni anomali prima di alcuni terremoti, ma, almeno ad oggi, non e’ stato possibile individuare un evento che preannunci sempre e con certezza un futuro terremoto, ma soprattutto che ci faccia capire in anticipo l’intensita’ del sisma. Detto questo, alcuni animali potrebbero essere sensibili ad alcuni fenomeni particolari e in alcuni casi questi potrebbero verificarsi prima di un sisma. Se ripensiamo a quanto detto sul comportamento anomalo degli animali e all’insorgenza dei terremoti, come nel caso dei precursori sismici, non e’ assolutamente detto che questi comportamenti segnalino con certezza l’arrivo di un terremoto.

Come anticipato, la letteratura su questo argomento e’ molto vasta ed include osservazioni su tantissime specie animali. In questa tabella vengono riassunte le specie principali divise anche con l’anticipo osservato rispetto al sisma:

Tabella riassuntiva delle relazioni tra animali e terremoti

Tabella riassuntiva delle relazioni tra animali e terremoti

Come potete vedere e come anticipato, le osservazioni riguardano i piu’ diversi animali con comportamenti documentati solo in alcuni casi particolari.

Pensate che la scienza non si sia mai occupata di questo? Ovviamente la risposta e’ no. A livello scientifico, partendo proprio da racconti di osservazioni, si e’ cercato di studiare i comportamenti anomali, studiando proprio l’eventuale precursore sismico avvertito dall’animale in questione.

Cominciamo con un esempio storico. L’India e’ un paese a forte rischio sismico trovandosi proprio sopra una regione di allineamento tra faglie profonde e molto attive. Diverse persone in questo paese sostengono di poter prevedere i terremoti osservando i movimenti delle formiche, o meglio i comportamenti anomali nel loro moto, solitamente ordinato, prima dell’arrivo di un terremoto. Partendo da questi racconti, alcuni gruppi sperimentali hanno studiato a fondo questi movimenti in un’altra zona molto sismica, la California. Dopo un’osservazione scientifica durata mesi ed in cui diversi terremoti sono accaduti, uno anche di M7.4, i diversi gruppi sono indipendentemente giunti alla conclusione che non esisteva nessuna relazione tra i due fenomeni studiati. Ragionate su alcune cose: diversi gruppi si sono cimentati nello studio e “indipendentemente” sono giunti alla stessa conclusione. Contrariamente a quanto trovate su alcuni siti, perche’ la scienza dovrebbe nascondere risultati diversi? In questo caso, trovo veramente fuori luogo parlare di complottismo o anche di “scienza marcia” come a qualcuno piace definirla.

Dal momento che un nostro affezionato e attento lettore lo ha citato in un commento a questo articolo:

Scienza, fantascienza e non scienza

Leggenda di Namazu

Leggenda di Namazu

vorrei parlarvi anche di un’altra specie particolare messa in relazione con i terremoti, il pesce gatto “Namazu”. Secondo la mitologia giapponese, questo paese sarebbe appoggiato sulla schiena di un enorme pesce gatto chiamato appunto Namazu. Questo pesce vivrebbe nel fango, sotto l’arcipelago che compone il Giappone. Namazu avrebbe un carattere molto impulsivo e il Dio Kashima avrebbe il compito di tenere fermo il pesce schiacciandogli la testa con un grosso masso magico. Quando pero’ Kashima si distrae o si stanca, Namazu inizia a muoversi e con i suoi possenti colpi di coda sul terreno provocherebbe i terremoti e gli tsunami che affliggono il Giappone.

Ovviamente, questa e’ la leggenda Giapponese, ma esiste una reale specie di pesce gatto che vive in Giappone e che viene chiamata Oonamazu. Come nel caso del mitico Namazu, questa specie ittica, che puo’ superare il metro di lunghezza, viene da sempre messa in relazione con i terremoti. Secondo molte testimonianze, con l’avvicinarsi di un sisma, il pesce gatto aumenterebbe moltissimo la sua attivita’ lasciando presagire il pericolo in arrivo.

Ragioniamo su quanto detto. Alla luce degli esempi fatti, anche in questo caso, il Oonamazu potrebbe essere sensibile a particolari fenomeni che avvengono prima di un sisma. In molti altri pesci e’ stata, ad esempio, osservata una notevole sensibilita’ alle vibrazioni che si propagano nell’acqua. Queste oscillazioni possono ovviamente intervenire anche prima di un sisma, causate da piccole scosse magari non percepibili a terra. Inoltre, molte specie animali, tra cui anche alcune varieta’ di pesci, si muovono seguendo le linee di forza del campo magnetico terrestre. Prima o durante un terremoto, lo spostamento profondo di rocce, puo’ provocare variazioni locali del campo geomagnetico. La spiegazione e’ molto semplice, il movimento di rocce contenenti ferriti, puo’ disturbare in alcuni punti le linee di forza del campo magnetico. Poiche’ diversi animali si muovono seguendo queste linee, l’osservazione di un movimento anomalo potrebbe segnalare spostamenti di roccia negli strati profondi. Questo genere di eventi sono gia’ stati studiati a fondo non solo a livello geomorfologico. Come nei casi precedenti pero’, ci possono essere terremoti anche molto intensi in strati superificiali o che prevedano lospostamento di rocce a basso contenuto ferritico. Inoltre, variazioni di campo magnetico, molto piu’ intense di quelle di cui stiamo parlando, sono prodotte molto facilmente da linee di alta tensione e altri sistemi che prevedano sorgenti non naturali di campo magnetico. In questi casi, l’osservazione di un comportamento anomalo degli animali non sarebbe assolutamente correlato con un terremoto. Come capite, anche in questo caso, non e’ possibile parlare di reale precursore sismico.

Tornado a Namazu, e’ vero che comportamenti anomali sono stati osservati, ma e’ anche vero che gli stessi comportamenti sono stati osservati senza presagire un terremoto. Anche in questo caso, diversi gruppi sperimentali stanno studiando la specie, cosi’ come si studiano i comportamenti, ma soprattutto gli eventi in grado di innescare variazioni significative in alcuni animali.

Concludendo, ci sono diverse evidenze che mostrano relazioni tra i comportamenti degli animali e l’arrivo di un sisma. Questi due eventi non possono pero’ essere considerati sempre legati tra loro. Molti animali, dispongono di sensi piu’ sviluppati dei nostri e questi possono essere utilizzati per captare particolari segnali, ma, come visto, non e’ assolutamente vero pensare che questi segnali siano sempre legati a terremoti. Inoltre, a livello tecnico, siamo in grado di supplire alla nostra inferiorita’ specifica mediante l’utilizzo di strumentazione anche abbastanza semplice da costruire. Ovviamente, le testimonianze riportate sono state prese in considerazione nella faticosa ma indispensabile ricerca di precursori sismici. Ripetiamo nuovamente che, ad oggi, non e’ stato ancora possibile individuare un precursore sismico certo, cioe’ un evento sempre seguito da un terremoto. Proprio per rispondere alla domanda iniziale “gli animali sono in gradi di prevedere i terremoti”, la risposta e’ dunque “No”.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il palo che vibra a Torino

3 Apr

A Torino, gia’ da diverso tempo, sta avvenendo un fenomeno che sta facendo molto discutere sul web ma che sta occupando anche le pagine di diversi quotidiani. Come forse avrete sentito, in prossimita’ del cantiere per la costruzione del grattacielo di Renzo Piano realizzato per conto di Intesa San Paolo, un paletto vibra in modo autonomo con oscillazioni molto pronunciate e quasi incredibili.

Andiamo con ordine.

Per prima cosa vi mostro un video di questo particolare fenomeno:

VIDEO Palo Torino

Come potete vedere, questo paletto, probabilmente un tempo utilizzato per sostenere un cartello stradale, oscilla in modo incredibile con ampiezza molto pronunciata senza un’apparente spiegazione.

Come potete immaginare, questo fenomeno ha acceso da subito la fantasia di molti siti internet e di utenti da sempre alla ricerca di fenomeni strani. Le spiegazioni date sono moltissime, ma le piu’ fantasiose vanno dal fenomeno UFO, il palo sarebbe un’antenna aliena, fino anche ad una nuova forma di terremoto non percepibile dalla popolazione e generata da esperimenti scientifici.

In qusti scenari fantascientifici, non mancano certo ipotesi catastrofiste. Secondo alcuni infatti, il palo vibrerebbe perche’ in realta’ la costruzione del grattacielo e’ solo una copertura per mascherare operazioni di fracking. Di queste attivita’ e del rischio associato di terremoti abbiamo parlato in questo post:

Fratturazione idraulica

Da cosa puo’ dipendere questa oscillazione? In realta’ le cause potrebbero essere diverse e tutte di natura scientifica. Le prime oscillazioni sono state osservate durante l’estate del 2012 e fino ad oggi, con numerose interuzioni e riprese, sono avvenute con intensita’ anche diversa.

Gia’ alle prime oscillazioni, molti hanno puntato il dito contro il cantiere del grattacielo distante solo 2 metri. Questo ovviamente ha scatenato la reazione della ditta costruttrice che a sua volta ha puntato il dito contro la societa’ che gestisce la metropolitana. Pensate sia finita qui? Assolutmente no. La societa’ della metro ha, a sua volta, dato la colpa ai tram circolanti nella zona. Come potete capire, tutti cercano di scaricare la colpa ad altri, dal momento che questa oscillazione rimane ancora un mistero e nessuno vorrebbe assumersi l’eventuale colpa di attivita’ rischiose per la popolazione.

Meccanismo del Vortex Shedding

Meccanismo del Vortex Shedding

Proprio in questi giorni, la Repubblica online ha riportato di nuovo la notizia dichiarando di aver finalmente risolto il mistero. Secondo il giornale, anzi secondo l’opinione di un lettore, la spiegazione dell’oscillazione e’ da ricercarsi nel “Vortex Shedding”. Di cosa si tratta? Questo e’ un fenomeno molto noto a livello scientifico ed in particolare nella fluidodinamica. Quando un flusso viscoso, aria, acqua o altro fluido, scorre con una certa velocita’ in prossimita’ di un oggetto cilindrico, questo movimento potrebbe innescare fenomeni di oscillazione che possono avere ampiezze fino anche a due volte il diametro del cilindro. La spiegazione e’ molto semplice, il flusso di fluido crea dei vortici lungo il corpo creando zoea di alta e bassa pressione. Se uno dgli estremi del cilindro e’ vincolato, allora l’oscillazione si avra’ sull’estremo libero che tendera’ a muoversi verso le zone a piu’ bassa pressione.

Anche se si riserva un piccolo margine di dubbio, il giornale afferma che con buona probabilita’ questa e’ la spiegazione scientifica per comprendere il fenomeno del palo che vibra.

Ora pero’, ovviamente, per avere Vortex Shedding e’ necessario aver un flusso di aria lungo il paletto. Questa, anche in base alla teoria citata, e’ una condizione necessaria per avere questo fenomeno. Ovviamente, non e’ necessario che ci sia un vento a velocita’ elevatissima, basta infatti una corrente nella direzione giusta affinche’ il paletto inizi a vibrare ortogonalmente alla direzione del fluido.

A mio avviso, questa potrebbe essere una spiegazione possibile, anche se non e’ ovviamente l’unica. In particolare, vorrei farvi notare un dettaglio. Questo e’ il link ad un altro articolo dello stesso giornale datato pero’ luglio 2012, cioe’ quando e’ iniziata l’oscillazione:

Articolo 07/2012

Leggete con attenzione questa frase: E non è colpa del vento, visto che ieri su Torino c’ era bonaccia e non si muoveva foglia.

Dunque?

Come detto, quella del Vortex Shedding potrebbe essere una chiave di lettura ma in diversi articoli su web si riportano testimonianze di oscillazioni in giornate completamente senza vento. Inoltre, se rivediamo con attenzione il video riportato all’inizio dell’articolo, i fili del tram sono assolutamente fermi. Quest situazione sarebbe incompatibile con l’ipotesi del Vortex Shedding.

Quindi? Da cosa dipende l’oscillazione?

Ad oggi, non esiste ancora una spiegazione accettata per questo fenomeno. A mio avviso, il vortex shedding potrebbe essere una spiegazione, ma lo stesso fenomeno potrebbe avvenire anche per oscillazioni propagate nel terreno magari a metri di distanza dal palo. La presenza del cantiere potrebbe essere una spiegazione possibile, ma per avere un’idea certa, sarebbe necessario conoscere anche la struttura morfologica del terreno. Per darvi un’idea, se sotto il manto stradale fosse presente una zona con ampi vuoti, questa potrebbe fungere da cassa di risonanza per le oscillazioni che dunque verrebbero trasmesse al paletto.

Ovviamente l’ipotesi piu’ probabile, forse perche’ la piu’ facile da capire, e’ quella del vortex shedding, ma allora il precedente articolo di lugio di cui abbiamo parlato magari e’ stato scritto con toni sensazionalistici solo per attirare maggiormente l’attenzione. In questa ipotesi, dire che “non si muoveva una foglia” serviva solo ad aumentare il mistero sul fenomeno, salvo poi tornare indietro a distanza di mesi per spiegare il tutto con il vento.

Concludendo, la spiegazione certa per il fenomeno del palo che vibra ancora manca, anche se l’ipotesi piu’ probabile sembra essere quella del Vortex Shedding. Anche ragionando su articoli di quotidfiani nazionali, non e’ facile avere notizie certe, perche’, come visto, molto spesso anche questi giornali tendono un po’ a pompare le notizie per far apparire il tutto piu’ misterioso e magico.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.