In questi giorni, ho ricevuto diverse mail di lettori del blog, che chiedono maggiori informazioni sullo sciame del Pollino e sulla sua evoluzione. Alla luce dell’ultima scossa di M5 registrata a Mormanno, credo sia necessario fare un punto della situazione.

Epicentro della scossa del 26 Ottobre nel Pollino
Abbiamo parlato dello sciame del Pollino in questo post:
– La sequenza del Pollino
A differenza di quanto affermato da qualcuno, le conclusioni non erano affatto una rassicurazione per gli abitanti della zona, dal momento che l’evoluzione di questi sciami, come riportato nel testo, non sono affatto univoche. Per completezza, vi riporto esattamente le conclusioni di questo post:
Storicamente, le evoluzioni di sciami di questo tipo non sono affatto univoche. Ci sono moltissimi esempi in cui lo sciame, dopo vari periodi di attivita’, ha smesso senza un evento di grande intensita’. In questo caso, l’energia accumulata nelle faglie e’ stata dissipata mediante piccole e medie scosse senza causare danni. Al contrario, vi sono esempi di sciami che sono culminati con eventi di grande intensita’, come nel caso dell’Abruzzo nel 2009.
Come potete leggere, uno sciame prolungato di questo tipo puo’ esaurirsi senza presentare scosse di magnitudo elevata o, come nel caso dell’Aquila del 2009, terminare con una scossa di grande intensita’.
Ovviamente non siamo qui a fare le bucce su chi ha detto cosa, ma vogliamo analizzare meglio la possibile evoluzione di questo sciame.
Proprio in queste ore, e’ arrivata la notizia che Giampaolo Giuliani avrebbe dichiarato che, dalle misurazioni del Radon nella zona, ci sara’ una nuova forte scosse nel Pollino nel giro di 24/48 ore da oggi.
L’annuncio e’ molto importante ed estremamente grave. Sulla rete si sta diffondendo nuovamente il panico e molti utenti si chiedono cosa aspetti il governo, la protezione civile o chi di dovere ad evacuare tutti i paesi interessati.
Prima di scendere nel catastrofismo, cerchiamo di analizzare in maniera scientifica non solo questo caso, ma la ricerca del radon come precursore sismico.
In questo blog, abbiamo gia’ parlato della possibilita’ di prevedere terremoti mediante lo studio di particolari eventi identificati come precursori sismici:
– Allineamenti, terremoti e … Bendandi
– Riassunto sui terremoti
Come abbiamo visto, ad oggi non esiste un precursore sismico sicuro, cioe’ che sia univocamente correlato con l’insorgenza di eventi sismici. Nonostante questo, molte analisi statistiche possono essere fatte per studiare l’evoluzione dei terremoti, ma non per prevedere esattamente la data, il luogo e l’intensita’ di nuovi eventi:
– Analisi statistica dei terremoti
– Dati falsi sui terremoti
– Terremoti, basta chiacchiere. Parliamo di numeri.
– Terremoti: nuove analisi statistiche
Fatta questa doverosa premessa, torniamo al Radon. La prima cosa che dobbiamo chiederci e’: chi e’ Giampaolo Giuliani?
Giuliani e’ un tecnico del settore scientifico, che ha collaborato con diversi esperimenti, dapprima per l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) poi per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). E’ di origine aquilana e lavora attualmente presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso sempre dell’INFN.
Solo per completezza di informazione, come detto in precedenza si tratta di un tecnico diplomato, non di un ricercatore come spesso viene scritto sui giornali o su diversi siti internet. Faccio questa premessa non per un discorso classista, ma semplicemente per anticipare che le ricerche condotte da Giuliani sul Radon non vengono effettuate per conto dell’Istituto di Fisica, ma a puro titolo personale fuori dall’orario di lavoro.
Arrivando al Radon, prima ancora di Giuliani, e questa volta in ambito di ricerca INFN e universitaria, vennero condotti molti studi sulla correlazione tra emissione di Radon e deformazioni delle rocce del sottosuolo. Gia’ nel 1998, i ricercatori dell’Universita’ di Roma 3, raccolsero molti dati che sembravano evidenziare uan relazione tra il radon emesso e la sismicita’ locale. Ricerche continuate poi dall’ENI insieme all’Universita’ di Bologna, ma che non evidenziarono una correlazione sempre ripetibile tra gli eventi. Sempre in quegli anni, l’esperimento ERMES dell’INFN studiava la relazione del radon con la deformazione delle rocce, utile sempre in ambito geofisico ma anche per lo studio della spettrometria nucleare negli ambienti del laboratorio stesso che, come tutti sanno, e’ all’interno della montagna.
A seguito di queste ricerche a cui collaboro’, Giuliani si appassiono’ a questi studi continuando autonomamente la ricerca della relazione possibile tra Radon ed eventi sismici. I primi dati vennero raccolti in concomitanza del terremoto del 2000 in Turchia, senza pero’ mostrare evidenze tra emissioni di gas e terremoti.
Successivamente il gruppo di ricerca formato dallo stesso Giuliani creo’ una prima rete di monitoraggio del radon, studiando statisticamente anche l’insorgenza temporale di terremoti e, nel 2006, giunse ad una prima conclusione:
Abbiamo notato che la maggior parte dei terremoti si verificano durante i mesi invernali, o meglio, quando il sistema terra-luna è nel perielio, quindi più vicino al sole. In inverno, quando la terra subisce uno stress gravitazionale maggiore, si registrano più eventi sismici (60-70%) che in estate. La percentuale si mantiene ancora più alta quando c’è la luna nuova. Il magma che scorre sotto la crosta terrestre risente delle attrazioni gravitazionali, come accade per gli oceani.
Raccogliando i dati sul radon, Giuliani registro’ molti sismi e li analizzo’ statisticamente arrivando a questa conclusione. Questa pero’ e’ totalmente in contrasto con i dati che e’ possibile consultare liberamente dal sito del USGS. Analizzando infatti i dati di questo database, di cui abbiamo parlato anche nei precedenti post, non si evidenzia nessuna correlazione di questo tipo, ne’ tra terremoti e stagione dell’anno, ne’ tantomeno tra terremoti e fasi lunari.
Andando avanti nel tempo, Giuliani balzo’ nuovamente alle cronache nel marzo 2009 a seguito della previsione di Sulmona. Il 29 Marzo, Giuliani telefono’ al sindaco di Sulmona per avvertirlo che, da li a pochissime ore, un forte sisma sarebbe avvenuto in citta’. La notizia si sparse velocemente creando il panico ta le popolazioni del posto, ma il sisma non avvenne mai. A seguito di questo, Giuliani fu denunciato per procurato allarme ma poi assolto dal GIP per aver agito in buona fede, come vedremo meglio in seguito.
Facciamo il punto della situazione. Siamo a Marzo 2009, l’Aquila (e la zona circostante) e’ interessata da uno sciame sismico di cui, come oggi nel Pollino, non si conosce la possibile evoluzione. Il 29 Marzo, Giuliani annuncia un terremoto a Sulmona che non avviene. Come sappiamo, il 6 Aprile ci sara’ la forte scosse dell’Aquila. Ma torniamo indietro di qualche giorno rispetto al 29 Marzo e al caso di Sulmona e andiamo al 25 Marzo. In questa data, Giuliani rilascia un’intervista al giornale “Il capoluogo d’Abruzzo” in cui afferma, a proposito dello sciame in corso nella regione:
Quest’anno questo sciame sismico è stato più intenso e con delle scosse più forti, che sono state rilevate dalla popolazione. Lo sciame non è un fenomeno preparatorio ad un evento sismico più rilevante, né ha correlazione con grandi piogge o nevicate, come ho sentito dire da molti. È un fenomeno normale per una zona come quella aquilana.
e ancora:
Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo.
Vi ricordo che siamo al 25 Marzo 2012. A riprova di quanto affermato, vi riporto anche il link con il riassunto dell’intervista, riportato nel sito Abruzzo24ore e pubblicato proprio il 6 Aprile dopo la forte scossa dell’Aquila:
– Abruzzo24ore intervista Giuliani
Al 25 Marzo, il signor Giuliani tranquillizzava i propri cittadini che lo sciame sarebbe terminato nel giro di una settimana, mentre, come sappiamo bene, nel giro di 2 settimane arrivo’ un terremoto di M6.3 e con le conseguenze che conosciamo bene.
Nei giorni successivi a questa scossa principale, Giuliani affermo’ di aver visto quella notte un forte aumento nell’emissione di Radon dal sottosuolo, ma di non aver avvertito nessuno per la paura a seguito della denuncia di Sulmona.
Cerchiamo dunque di fare il punto della situazione. Dal punto di vista scientifico, non vi e’ nessuna evidente correlazione tra aumento delle emissioni di radon nel sottosuolo e terremoti. Per meglio dire, possono esserci aumenti di emissioni prima, durante o dopo un terremoto, come possono avvenire forti terremoti senza aumenti significativi di questo gas. Inoltre, possono avvenire aumenti di emissione di radon dal sottosuolo, senza che poi ci sia un terremoto in quelle zone. In particolare, il caso di Sulmona rientra in quest’ultima categoria a dimostrazione del fatto che Giuliani abbia agito in buona fede il 29 Marzo.
Cosa significa questo?
Semplicemete, la sola analisi delle emissioni di radon non costituisce un precursore sismico. Non stiamo qui a giudicare Giuliani, ma e’ stato piu’ volte dimostrato dalla scienza ufficiale come queste correlazioni non permettano di prevedere terremoti.
Ora, cosa possiamo dire riguardo al Pollino? Alla luce di quanto affermato, non siamo a tutt’oggi in grado di poter prevedere con sicurezza un terremoto. Parlare con certezza di un evento distruttivo che avverra’ nelle prossime ore, serve solo ad incrementare la polemica su questi argomenti, come visto in questo post:
– Terrorismo psicologico
Nessuno puo’ dirvi con certezza cosa potrebbe accadere nelle prossime ore nel Pollino. Non stiamo facendo una scommessa a chi indovina l’evoluzione. Dal nostro canto, alla luce di quanto detto, rimane valida la conclusione dell’articolo precedente. Sciami di questo tipo possono esaurirsi gradualmente nel tempo attraverso scosse di piccola intensita’ oppure dar luogo ad eventi di elevata magnitudo.
Siamo sempre convinti che la politica dovrebbe occuparsi di mettere in sicurezza gli edifici della nostra penisola. Siamo un paese sismico e su questo non possiamo farci nulla. Fare prevenzione, attuare norme sismiche, non solo per le nuove costruzioni, ma anche mettendo in sicurezza gli edifici piu’ vecchi e’ l’unico modo per arginare in modo sostanziale i terremoti che potrebbero esserci nel futuro.
Per continuare ad analizzare tutte le profezie sul 2012, ma soprattutto per affrontare in modo scientifico argomenti troppo spesso tralasciati dalla scienza ufficiale, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.
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