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Nuova sconvolgente teoria?

12 Nov

In questo lasso di tempo che ci separa dalla fatidica data del 21 Dicembre, non c’e’ assolutamente pace. Ogni giorno siamo bombardati da nuovi video sull’esistenza di Nibiru, avvistamenti ufo, asteroidi che ci stanno per colpire e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta.

Tra tutto questo materiale che invade la rete, vorrei segnalarvi una nuova teoria veramente fuori dagli schemi e che, se fosse vera, sarebbe una scoperta sensazionale, indipendentemente dal 2012.

Senza anticiparvi niente, vi segnalo un video di giugno di quest’anno, passato inizialmente un po’ in sordina, ma che negli ultimi giorni sta prendendo sempre piu’ piede su diversi siti e blog. Vi consiglio di vedere tutto il video prima di andare avanti nel post.

La Terra non sta girando intorno al Sole? Vi rendete subito conto che l’affermazione e’ quantomeno sconvolgente. Stiamo smentendo niente poco di meno che una delle basi della nostra conoscenza astronomica. Il fatto che la Terra giri intorno al Sole, e non il viceversa, e’ un argomento che ha portato a discussioni molto accese e scontri, anche tragici, con la chiesa cattolica.

Prima di tutto, guardando il video, e l’ho visto due volte per capire meglio, in nessun punto viene dichiarata una cosa del genere. Il titolo del filmato e’ quanto meno fuorviante. Il video non dimostra affatto una cosa del genere. Ci sono due ipotesi, o l’autore non ha capito neanche di cosa stava parlando, oppure ha confuso i contenuti che riportava.

Premesso questo, e’ interessante comunque analizzare le informazioni del video. Come avete avuto modo di constatare, nel video si riporta, stando a quanto affermato, una verita’ comunque sconvolgente: il Sole non e’ il centro della nostra galassia. Per essere precisi, nel video si dice chiaramente che le informazioni contenute nei manuali contengono una menzogna: il sole non e’ il centro della nostra galassia ma ruota intorno ad esso.

Proprio queste affermazioni sono alla base della verita’ dimostrata, dopo 365 giorni la Terra non ritorna nel punto iniziale, ma sara’ leggermente spostata perche’ nel frattempo il Sole si e’ spostato rispetto al centro della Galassia. Come potete vedere nel video, presentato con moltissima enfasi e con una colonna sonora veramente adatta, le orbite dei pianeti non sarebbero ellittiche, come vorrebbero farvi credere, ma delle spirali.

Ora ragioniamo un attimo su queste informazioni.

Forse l’autore del video non conosce veramente nulla di geografia astronomica. In nessun libro o manuale troverete mai scritto che il Sole e’ il centro della nostra Galassia.

Il Sistema Solare e’ in realta’ in una zona molto periferica della nostra galassia, anche detta Via Lattea, che altro non e’ che una galassia a spirale tra le tante che sono presenti nell’universo. Nell’immagine seguente potete vedere la posizione del nostro Sole all’interno della Via Lattea:

La posizione del Sole all’interno della nostra galassia

Premesso dunque che il Sole non e’ il centro della Galassia, resta da capire l’altra affermazione che vorrebbe le orbite dei pianeti come spirali.

Anche in questo caso, nessuna verita’ sconvolgente. Il nostro Sole, e di conseguenze i pianeti che gli girano intorno, non sono fermi ma ruotano rispetto al centro della galassia. In particolare, il nostro Sole ruota intorno al centro della Galassia percorrendo un giro completo ogni 225 milioni di anni.

Dunque, dopo 365 giorni e’ ovvio che la Terra non tornera’ allo stesso punto da cui e’ partita, ma risultera’ spostata perche’ tutto il sistema solare si e’ spostato. Fate attenzione a questo punto. Quando parliamo di fermo o in movimento, dobbiamo sempre indicare rispetto a che cosa. Questi concetti sono alla base dei moti relativi.

Cerchiamo di capire meglio questo argomento dal momento che e’ importante anche per descrivere il moto dei corpi in questione.

Supponete di mettervi sul Sole e di osservare la Terra. Cosa vedete? Noi siamo fermi sul Sole, guardando la Terra vediamo che il pianeta gira intorno a noi. Parte da un punto e dopo 365 giorni ritorna nello stesso punto.

Sempre restando sul Sole, immaginate di osservare il moto del centro della Galassia. Cosa vedreste? La traiettoria che potete osservare non sara’ semplice, ma sara’ molto simile a quella che da Terra potete descrivere per il Sole e che chiamiamo eclittica. Sappiamo bene che apparentemente, visto da Terra, potremmo pensare che la Terra sia ferma e il Sole giri intorno ad essa. In realta’ tracciando la traiettoria del Sole questa assume una forma particolare, che, come anticipato, chiamiamo eclittica. Guardando il centro della galassia dal Sole, avreste un effetto simile.

Ora, continuiamo il nostro esercizio. Mettiamoci ora al centro della galassia e osserviamo il Sole. Cosa vediamo? Vediamo il sole che gira intorno a noi e compie un periodo completo in 225 milioni di anni. Sempre dal centro della galassia, proviamo ad osservare il moto della Terra. Cosa vediamo? Semplicemente un qualcosa che assomiglia ad una spirale.

Per il moto della terra, ci sono due componenti del moto da considerare. La prima e’ quella ellittica rispetto al Sole, la seconda e’ quella del Sole, e dunque della Terra, rispetto al centro galattico. La sovrapposizione di queste due forze, causa il moto spiraleggiante.

Per capire meglio questo ultimo punto, facciamo un esempio facile. Immaginate di prendere una cordicella e di appenderci un piccolo pesetto. Provate ora a far girare, tenendo la corda tra le dita, il pesetto. Cosa succede? Se mantenete una velocita’ costante, il peso compie una traiettoria circolare rispetto alla vostra mano. Ora sempre facendo girare la cordicella, provate ad alzare la mano. Cosa succede? La traiettoria seguita dal peso non e’ piu’ circolare, ma diviene una spirale. Ad ogni passaggio, il corpo non ritorna nella stessa posizione, ma sara’ spostato di un tratto che dipende dalla velocita’ con cui stata alzando o abbassando la mano.

Bene, se vi mettete nel centro della galassia e osservate il moto della Terra, avreste un effetto simile a quello descritto con l’esempio della corda.

Cosa c’e’ di sconvolgente nel video che stiamo discutendo? Assolutamente niente!

Le considerazioni fatte fanno parte della conoscenza astronomica di base, assolutamente niente di nuovo da discutere.

Inoltre, nella parte finale del video si cerca di mettere in relazione queste spirali con fenomeni del tutto diversi, facendo, passatemi il termine, un polpettone di argomenti ed esempi. Solo per fare un esempio, si cita il moto a spirale delle nuvole o delle perturbazioni, ignorando che la spiegazione di questo e’ da ricercarsi proprio nelle forze apparenti dovute al moto della Terra, come la forza centrifuga e la forza di Coriolis.

Concludendo, il video non presenta assolutamente nessuna nuova teoria. Si tratta di concetti noti alla scienza, mescolati tra loro per cercare di far credere ad una nuova verita’, tenuta nascosta non si sa per quale motivo.

Di esempi come questo video ne e’ piena la rete. Cercate sempre di soffermarvi sulle informazioni che vi vengono propinate, senza lasciarvi convincere dall’enfasi come vi vengono proposte. Cercate sempre di confrontare diverse posizioni, ragionando in maniera autonoma.

Per approfondire concetti sempre attuali della scienza moderna, partendo dalle profezie fatte sul 2012, ma affrontando argomenti troppo spesso tralasciati dalla divulgazione scientifica classica, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

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Storia astronomica di Nibiru

31 Ott

Come sappiamo, uno degli argomenti piu’ citati nelle profezie del 2012 e’ l’esistenza, e l’eventuale scontro con la Terra, di un decimo pianeta del Sistema Solare. Cercando in rete, trovate molte varianti possibili su questo corpo celeste. Oltre ad un pianeta, qualcuno ipotizza una nana bruna, una nana bianca, un buco nero, un sistema solare, e anche dal punto di vista del nome oltre a Nibiru trovate Tyche, Tiamat e Pianeta X. In particolare, questo ultimo nome ha la duplice funzione di indicare il decimo pianeta del Sistema Solare ma anche la natura misteriosa del corpo.

Del pianeta Nibiru, limitiamoci a considerarlo tale e chiamarlo in questo modo, abbiamo parlato in moltissimi post. Alcuni esempi sono:

Finalmente le foto di Nibiru

Nibiru e’ vicino, la prova delle orbite

La NASA torna a parlare di Nibiru

Evidenze di un decimo pianeta?

Nibiru e la deviazione delle Pioneer

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

Come abbiamo visto, ad oggi, non vi e’ assolutamente nessuna evidenza dell’esistenza di questo decimo pianeta. La rete abbonda di video, foto e presunte prove, ma, come detto, in molti casi si tratta o di materiale falso  o di materiale reale ma non riguardante Nibiru. Un chiaro esempio di quest’ultimo caso e’ dato dal post precedente sulle foto del pianeta.

Dell’origine storica di Nibiru, cosi’ come delle diverse ipotesi a riguardo e delle misura scientifiche “vere”, ne abbiamo parlato abbondantemente nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”. In quest post, invece, vogliamo raccontare l’origine e la ricerca “scientifica” del decimo pianeta.

Molti, anche tra i sostenitori della sua esistenza, ignorano il fatto che la scienza ha per diversi anni cercato un decimo pianeta e su questi argomenti c’e’ stato un dibattito, anche acceso, tra diversi astronomi. Prima di addentrarci in questa rivisitazione storica e’ pero’ necessario fare una piccola introduzione scientifica spiegando alcuni concetti importanti.

Come sapete, il nostro sistema solare e’ costituito da un Sole, di grande massa, e da una serie di pianeti che orbitano intorno a questa stella centrale su orbite ellittiche. La forza gravitazionale e’ la “colla” che tiene in equilibrio tutto il sistema. Questa interazione e’ di tipo attrattivo e dipende direttamente dalle masse dei pianeti considerati e inversamente dal quadrato della loro distanza. Ogni pianeta ruota dunque intorno al Sole grazie all’attrazione gravitazionale.

Anche se l’interazione principale e’ quella del Sole, dal momento che la forza gravitazionale si esercita tra ciascuna coppia di pianeti, ogni corpo risentira’ anche dell’attrazione degli altri pianeti ed in particolare di quelli ad esso piu’ vicini. Date le masse, questa interazione sara’ molto meno intensa di quella del Sole, e costituira’ una “correzione” rispetto a quella dominante della stella centrale.

Abbiamo fatto questa premessa solo per presentare un metodo indiretto di ricerca dei corpi celesti. Nell’astronomia, anche se non siete in grado di vedere direttamente un corpo, potreste riuscire ad individuarlo osservando i suoi effetti, cioe’ le perturbazioni gravitazionali apportate da questo sugli altri corpi nelle vicinanze.

Facciamo un esempio. Immaginate di vedere soltanto 3 pianeti che orbitano intorno al Sole. Mediante calcoli matematici siamo in grado di calcolare in modo preciso le orbite occupate da questi pianeti considerando l’interazione con il Sole, principale, e le interazioni tra ciascuna coppia di pianeti, correzioni. Ora avete il vostro modello matematico, ovviamente basato sulla fisica. Andiamo poi a confrontare questo risultato con quello che vedete realmente con i telescopi. Se la vostra simulazione coincide con quello che vedete significa che il vostro modello e’ reale. In caso contrario, dando ovviamente per scontato che i calcoli siano fatti bene, misurate delle discrepanze tra mondo reale e simulazione. A cosa sono dovute? Una delle ipotesi piu’ probabili e’ che ci sia un altro corpo, che non avete considerato nella simulazione, e che apporti delle modificazioni alla forza di gravita’.

Seguendo questo schema, e’ stato possibile, ad esempio, scoprire Nettuno nel 1846. Dalle incongruenze tra simulazione e realta’ nell’orbita di Urano, gli astronomi ipotizzarono la presenza di un altro pianeta piu’ esterno che perturbasse con la sua presenza l’orbita di Urano. Allo stesso modo, nel 1930 venne scoperto anche Plutone, poi declassato da pianeta a planetoide.

Ora, nonostante la scoperta di Nettuno e Plutone, l’orbita calcolata di Urano presentava ancora delle piccole perturbazioni rispetto a quella osservata dagli astronomi. Seguendo il ragionamento appena fatto, queste perturbazioni potevano essere dovute ad un altro pianeta, appunto il decimo del Sistema Solare, che perturbasse gravitazionalmente con la sua presenza il moto di Urano.

Siamo intorno agli anni ’70 e partendo da queste misurazioni ebbe inizio la ricerca del decimo pianeta del Sistema Solare.

Molti astronomi si dedicarono allo studio e alla ricerca del pianeta X, tra questi Harrington, Jackson, Killen e Maltese, solo per citarne alcuni. Stiamo parlando di astronomi di notevole esperienza e che attraverso la ricerca del decimo pianeta pubblicarono articoli pioneristici su diversi argomenti astronomici molto importanti come lo studio dei sistemi binari, le risonanze tra pianeti, l’interazione gravitazionale a molti corpi e cosi’ via.

Pianeti del Sistema Solare incluso Nibiru

Ora, ripensiamo a quanto detto sull’equilibrio gravitazionale del Sistema Solare. Mediante simulazioni e confrontando di volta in volta i risultati con quanto osservato nella realta’, e’ possibile, mediante calcoli matematici, ipotizzare la posizione, l’orbita e la massa che dovrebbe avere il decimo pianeta per spiegare le perturbazioni osservate. Detto in altri termini, e’ possibile “aggiustare” la simulazione ipotizzando un pianeta addizionale la cui presenza sia in grado di far coincidere la simulazione con la realta’. Proprio da questi calcoli vengono estratti i parametri che spesso trovate in rete su Nibiru riguardanti la sua grandezza, la sua orbita, la distanza dal Sole e la posizione attuale nel sistema solare.

Fin qui dunque e’ tutto chiaro. Procedendo come per le scoperte di Nettuno e Plutone, si ipotizza la presenza di un ulteriore pianeta in grado di spiegare le perturbazioni ancora ossservate nell’orbita di Urano.

A differenza pero’ di Nettuno e Plutone, il decimo pianeta ipotizzato non e’ mai stato osservato, tantomeno nella posizione indicata dalle simulazioni fatte dai vari astronomi.

Questo risolve solo una parte del problema. Anche se non abbiamo osservato il decimo pianeta, sappiamo che Urano presenta delle perturbazioni nella sua orbita. Come detto in precedenza, in astronomia anche se non osserviamo direttamente un corpo possiamo intuire la sua presenza dagli effetti gravitazionali apportati ai pianeti vicini. Le perturbazioni dell’orbita di Urano possono essere una prova dell’esistenza del decimo pianeta. Forse non lo osserviamo perche’ noi non siamo in grado di farlo.  Questo ragionamento e’ quello portato avanti in moltissimi siti a favore di Nibiru e astronomicamente, in base a quanto detto fino a questo punto, e’ un discorso assolutamente lecito.

Dunque? Cosa non abbiamo considerato?

Torniamo a ragionare su quanto detto riguardo all’attrazione gravitazionale. Due corpi qualsiasi si attraggono mediante la forza di gravita’. Questa interazione dipende direttamente dalle masse dei pianeti ed e’ inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Teniamo questo a mente.

L’orbita di Urano dipende principalmente dall’interazione con il Sole, ma anche dalle correzioni apportate dagli altri pianeti intorno ad esso. Essendo Nettuno subito dopo Urano, questo avra’ un’attrazione importante sulla sua orbita.

Proprio queste considerazioni sono alla base dell’inesistenza del decimo pianeta. Nelle simulazioni erano presenti delle discrepanze nell’orbita di Urano proprio perche’ era considerata una massa leggermente sbagliata di Nettuno. Ragioniamo insieme. La forza gravitazionale con cui Nettuno disturba Urano, dipende, come detto, dalla massa di entrambi i pianeti. Se utilizziamo una massa di Nettuno leggermente diversa da quella reale, nella simulazione avremo una perturbazione diversa rispetto a quella reale e dunque un orbita simulata leggermente diversa da quella osservata. Proprio questa differenza ci porta a cercare un ulteriore pianeta che giustifichi la perturbazione osservata.

Questo e’ esattamente quello che e’ successo storicamente. La massa di Nettuno conosciuta fino agli inizi degli anni ’90 differiva da quella reale di un -0.5%. Questa apparentemente piccola differenza e’ responsabile delle discrepanze osservata tra teoria e simulazione. Il valore preciso della massa di Nettuno venne calcolato solo nel 1990 a seguito del passaggio sopra il pianeta della sonda Voyager 2. Proprio in questa occasione si pote’ misurare con precisione la massa ed accorgersi della differenza rispetto al valore fino a quel punto conosciuto in astronomia, e dunque utilizzato nelle simulazioni.

Nel 1993 venne infatti pubblicato un articolo di Standish dal titolo: “Pianeta X: Nessuna evidenza dinamica nelle osservazioni ottiche”. Potete leggere l’articolo da questo link:

Articolo Standish 1993

Come si legge nell’introduzione: “Viene mostrato come le anomalie nell’orbita di Urano scompaiono prendendo in esame il valore corretto della massa di Nettuno“. E ancora: “Non c’e’ nessuna evidenza che richieda o indichi l’esistenza di un oggetto delle dimensioni di un pianeta (oltre Plutone). A questo punto non vi e’ piu’ nessuna necessita’ di ipotizzare l’esistenza di un decimo pianeta nel Sistema Solare“.

Questo articolo, datato 1993, e’ la conclusione della ricerca astronomica del decimo pianeta. Da quanto detto, non erano sbagliate le simulazioni fatte o i parametri calcolati del decimo pianeta, quello che era sbagliato era il punto di partenza della discussione. Le anomalie nell’orbita di Urano, cioe’ le differenze tra l’orbita osservata e quella calcolata, e da cui si ipotizzo’ l’esistenza di Nibiru, non erano reali, ma dovute all’errore sulla massa di Nettuno. Misurando meglio la massa del pianeta, le anomalie scompaiono e non c’e’ nessuna necessita’ di ipotizzare un decimo pianeta.

Come vedete, nel corso degli anni gli astronomi hanno cercato un decimo pianeta nel sistema solare. Oltre all’introduzione sumera, molti sostenitori di Nibiru si rifanno a questa parte storica per sostenere le loro ipotesi. Quella che pero’ viene spesso ignorata, e’ proprio la conclusione scientifica a cui si e’ giunti nel 1993. Il decimo pianeta viene ipotizzato per spiegare qualcosa. Se questo qualcosa in realta’ non esiste, perche’ c’era un errore a monte, non serve parlare del decimo pianeta.

Non lasciatevi convincere da ipotesi senza fondamento o non supportate da prove. Seguendo un approccio scientifico, possiamo motivare i nostri ragionamenti e le nostre conclusioni mostrando dati, leggi fisiche e, come in questo caso, articoli di astronomia consultabili a tutti. Per affrontare scientificamente, ma senza nessun preconcetto, tutte le profezie del 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.