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Adesso e’ il turno di Marte

27 Feb

Negli ultimi giorni, oltre ovviamente ad ingovernabilita’, spread e premio di maggioranza, argomenti che comunque esulano dalle tematiche di questo blog, molto si e’ parlato di asteroidi e pericolo di impatto con i pianeti.

Come sapete bene, la psicosi su questi argomenti e’ nata dopo l’episodio avvenuto in Russia, in cui un meteorite si e’ frantumato ad alcuni Km da Terra ed i cui frammenti hanno causato un notevole numero di feriti. Di questo abbiamo parlato in diversi post:

Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

Pioggia di meteore in Russia

Come anticipato sempre in queste discussioni, questo episodio ha riacceso i tanti complottisti che popolano la rete e di queste tematiche si parla in continuazione su diversi siti citando avvistamenti di nuovi oggetti nei nostri cieli o anche solo spaventando le persone circa il rischio di impatto con la Terra.

Inoltre, a partire dal 2012, molto si e’ parlato di comete citando appunto la ISON, la ELENIN, la PANSTARS. Comete di cui abbiamo parlato in questi post:

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

e che molto spesso sono state viste come ipotetiche cause di una prossima fine del mondo.

Sulla scia di questo, in queste ultime ore si e’ diffusa una nuova notizia riguardante una cometa ma sempre in pericolo di impatto con un pianeta del Sistema Solare. Per fortuna, si fa per dire, questa volta il bersaglio dell’oggetto non saremo noi, bensi’ Marte.

A cosa mi riferisco?

La cometa in questione e’ la C/2013 A1, anche detta “Siding Spring” dal nome del laboratorio dove e’ stata osservata per la prima volta. Secondo quanto riportato in rete, questa cometa presenterebbe un elevato rischio di impatto con il pianeta rosso il 19 Ottobre del 2014.

Perche’ questo impatto sta richiamando l’attenzione di molti siti internet? Prima di tutto, come detto in precedenza, questo genere di notizie serve a tenere alto il livello di attenzione delle persone. Proprio per questo motivo, non mancano assolutamente confronti tra Marte e la Terra. Pensate che in caso di impatto, la cometa potrebbe lasciare un cratere sulla superficie del diametro di 500 Km ed una profondita’ massima di 2 Km, causati dall’apparente nucleo della cometa stimato dell’ordine di 40 Km.

Prima di tutto occorre fare una precisazione. Qui stiamo parlando di valori massimi di diametro e profondita’. Come visto in diverse occasioni, il segno lasciato da un eventuale impatto dipende da altri parametri oltre ovviamente al diametro del corpo. Solo per darvi un’idea, l’angolo di impatto sul pianeta modifica in modo sostanziale il cratere risultante. I valori che trovate in rete sono ovviamente massimali solo per sparare numeri grandi ed alimentare le fobie. E’ ovvio che se un corpo di questo tipo impattasse sulla Terra causarebbe notevoli danni, ma ovviamente le informazioni vanno pesate nel verso giusto e comunque questa volta parliamo di Marte e non della Terra.

Dopo questo necessario preambolo sui segni eventuali lasciati dalla cometa, discutiamo invece di questa presunta probabilita’ di impatto con Marte.

La scoperta della C/2013 A1 e’ avvenuta il 3 Gennaio 2013. Subito dopo la sua identificazione, gli astronomi sono andati a ricercare le immagini della porzione di cielo scattate nei mesi precedenti. In questo modo, hanno ritrovato ulteriori immagini risalenti all’8 Dicembre 2012, in cui pero’ questa cometa non era stata notata. Faccio questa precisazione perche’ in realta’ e’ estremamente importante per capire meglio la probabilita’ di impatto con Marte.

Da dicembre 2012 ad oggi, ci sono circa 75 giorni di osservazione del corpo. Questo breve lasso temporale consente di disporre di pochi dati circa la C/2013 A1 e dunque di avere in mano solo poche informazioni circa i suoi parametri orbitali. Per essere piu’ precisi, la scarsita’ delle informazioni consente di avere un’incertezza ancora molto elevata sull’effettiva orbita della cometa.

Perche’ dico questo?

Ad oggi, ripeto con le informazioni ricavate da 75 giorni di osservazione, la distanza a cui ci si aspetta il passaggio della C/2013 A1 da Marte e’ di circa 100000 Km. Dato questo valore cosi’ elevato, perche’ allora si parla di collisione? Come anticipato, l’incertezza su questa misura e’ ancora molto elevata. Quando parliamo di incertezza, intendiamo non un singolo valore, bensi’ un intervallo di valori possibili centrati ovviamente intorno al valore medio. Detto in parole semplici, la distanza a cui la cometa dovrebbe passare da Marte e’ compresa tra 0, dunque impatto certo, e 1200000 Km, cioe’ assolutamente lontana. Capite bene che in questo caso ci sono piu’ di un milione di Km di incertezza di cui tenere conto. In queste condizioni, e’ assolutamente sbagliato parlare sia di impatto certo che di impatto scongiurato.

Ora, tenendo conto del fatto che il valore medio e’ comunque intorno ai 100000 Km, gran parte di questo intervallo previsto di distanze non prevede una collisione tra la cometa e Marte. Questo punto ci fa capire perche’, a livello scientifico, si parla comunque di probabilita’ piccola, anche se non nulla, di impatto.

Questa storia ci ricorda molto quella dell’ipotetico scontro tra la Terra e Apophis, di cui abbiamo parlato in questi post:

Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Asteroidi: sappiamo difenderci?

Anche in questo caso, alle prime osservazioni, la probabilita’ di scontro con la Terra presentava valori piccoli ma non nulli. Proprio da questo e’ nata poi una pesante speculazione parlando appunto di impatto certo. Come visto nei post precedenti, ad oggi, cioe’ disponendo di un campione di dati molto piu’ grande, la probabilita’ di impatto con il nostro pianeta e’ divenuta praticamente nulla.

Il paragone con Apophis ci deve insegnare, nel caso di C/2013 A1 cosi’ come di qualsiasi altro oggetto dello spazio, che le prime osservazioni presentano sempre delle incertezze osservative troppo grandi per poter giungere a qualsiasi conclusione. Per poter disporre di dati certi, occorre aspettare qualche tempo e continuare a monitorare il corpo in questione al fine di raffinare i dati in nostro possesso. Ovviamente, in base a quanto detto, non e’ possibile, al momento, stabilire se il 19 Ottobre 2014 ci sara’ questo impatto oppure no.

Colgo l’occasione anche per ricordarvi il programma NEO della NASA creato appunto per monitorare i corpi orbitanti intorno alla Terra e che possono rappresentare un eventuale pericolo per noi. In queste osservazioni vengono ovviamente inclusi anche gli altri oggetti che sono in giro per il Sistema Solare appunto per seguirne le orbite e misurare le probabilita’ eventuali di impatto con il nostro pianeta. In questo caso trovate anche tutte le informazioni su C/2013 A1, che potete leggere in questa pagina:

NASA NEO C/2013 A1

Nella stessa pagina trovate anche la simulazione dell’orbita della cometa di cui vi riporto un breve video costruito proprio a cavallo dei giorni del presunto impatto:

Come vedete, ad oggi i dati non sono affatto aggiornati. Il 19 Ottobre 2014 la simulazione presenta un valore della distanza da Marte ancora piu’ grande di quella riportata in precedenza. Questa discrepanza e’ dovuta al fatto che i numeri per costruire la simulazione sono basati non su tutto il campione dei 75 giorni di osservazione, ma solo su quelli compresi tra Dicembre 2012 (vecchie foto) e Gennaio 2013 (prima identificazione). Come ormai avrete capito, un campione ancora piu’ piccolo di dati implica ovviamente un’incertezza ancora piu’ grande di quella che abbiamo appena discusso.

Concludendo, esiste la probabilita’ di un impatto tra Marte e la cometa C/2013 A1 per Ottobre 2014. Ad oggi pero’ queste probabilita’ sono stimate usando un campione ancora troppo piccolo di dati il che implica un’incertezza sui valori troppo elevata e assolutamente non risolutiva. Detto questo, occorrera’ aspettare ancora qualche tempo per avere informazioni piu’ precise.

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Cos’e’ una cometa?

4 Gen

Piu’ volte ci siamo trovati a parlare di comete. Molti spunti a questo discorso vengono ovviamente dai tanti eventi attesi per il 2013 e per il passaggio in particolare della cometa ISON:

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Fino a questo punto, abbiamo parlato di traiettoria, di probabilita’ di impatto, di afelio, di perielio, di magnitudo, ecc. La domanda che pero’ molti si pongono e’ la seguente: “cos’e’ una cometa?”. Apparentemente questa domanda puo’ sembrare molto semplice. Fin da bambini ci hanno detto che le comete altro non sono che palle di neve sporca che passando in prossimita’ del Sole vengono in parte sciolte formando una lunga coda in cielo.

Diciamo che questa premessa potrebbe anche essere giusta, ma, dal momento che stiamo parlando molto dettagliatamente di comete, credo sia giunto il momento di provare a rispondere ad alcune domande molto importanti. Oltre a quella anticipata sulla natura delle comete, l’altro punto importante da sciogliere e’, ad esempio, “da dove provengono le comete?”.

Cerchiamo di andare con ordine su questi punti parlando di scienza, ma senza creare confusione con concetti troppo avanzati e non utili ad una comprensione di base.

Una cometa e’ composta da un nucleo centrale, detto appunto “nucleo cometario”, e, durante il suo moto, da una lunga coda. Per quanto riguarda il nucleo, questo e’ composto di roccia, polvere e gas congelati, tra cui acqua, metano e ammoniaca. Da questa informazione capite perche’ si parla di “palle di neve sporca” riferendosi ai nuclei cometari. Per quanto riguarda le dimensioni, si pensa che la maggior parte dei nuclei abbia diametri inferiori ai 20Km.

Un'immagine della cometa di Holmes

Un’immagine della cometa di Holmes

Per quanto riguarda la coda, come anticipato, il passaggio delle comete in prossimita’ del Sole fa sciogliere gli strati piu’ esterni del nucleo. Fate attenzione su questo punto, in generale si deve distinguere tra coda e chioma di una cometa. I gas evaporati per effetto del Sole, formano un alone intorno alla cometa detto appunto chioma. L’effetto esercitato invece dal vento solare sulla chioma della cometa forma appunto la lunga scia che chiamiamo “coda della cometa”.

Fin qui tutto bene. Facciamo pero’ un’osservazione importante che ci permette di andare al secondo punto della discussione. Abbiamo detto che le comete hanno un nucleo composto da qualcosa di ghiacciato. Come e’ possibile questo? Parliamo anche di vapore acqueo, da dove proviene?

La risposta a queste domande ci permette di fare un’importante considerazione sia sull’origine che sulla provenienza delle comete.

Ad oggi, si pensa che la maggior parte delle comete provenga da quella regione del Sistema Solare detta “Nube di Oort”. Questa zona sarebbe ricca di nuclei cometari che, come discuteremo in seguito, vengono a volte strappati e messi in orbita nel sistema solare rendendo le comete visibili anche dalla Terra.

Dunque? Cos’e’ questa nube di Oort e perche’ si comporta come un surgelatore di nuclei cometari?

oort

Questa regione venne ipotizzata per la prima volta proprio dal fisico olandese Oort il quale fece un’analisi statistica delle orbite delle comete conosciute, cercando di individuare la regione di massimo allontanamento dal Sole. Da questi calcoli ricavo’ una probabile fascia compresa tra 0.3 e 1.5 anni luce di distanza dal Sole, dunque molto periferica nel nostro sistema solare e ben oltre l’orbita di Plutone.

Secondo le ipotesi, la nube di Oort sarebbe quindi composta da una miriade di nuclei cometari quasi fermi.

Perche’ esiste una regione di questo tipo?

In questo caso entriamo nel campo delle ipotesi. Secondo la teoria piu’ accreditata, la nube di Oort sarebbe un residuo della formazione del nostro sistema solare. Mi spiego meglio. Il nostro sistema solare si e’ formato circa 5 miliardi di anni fa a causa di un addensamento di polveri stellari e gas. Il collasso di questa nuvola ha creato il Sole ed i pianeti rocciosi interni, mentre il materiale piu’ lontano, non addensato completamente, ha formato i pianeti gassosi piu’ grandi e periferici. Andando ancora piu’ verso l’esterno, le forze in gioco non erano sufficienti ad addensare gas per cui questi residui sono rimasti nella parte periferica formando appunto la nube di Oort. Le basse temperature hanno contributo a creare piccoli nuclei di addensamento che sarebbero appunto le comete che popolano la regione.

Questa teoria spiegherebbe sia la nascita della regione particolare sia la presenza di nuclei cometari ghiacciati. Vi ripeto che siamo nel campo delle ipotesi. Purtroppo, anche l’esistenza della nube di Oort stessa e’ un’ipotesi. L’enorme distanza dal Sole e la presenza di relativamente piccoli oggetti orbitanti, rende questa regione invisibile anche ai nostri modermi telescopi.

A questo punto, resta da chiarire perche’, a volte, qualche nucleo si stacca entrando in orbita e formando le comete cosi’ come le vediamo da Terra.

Come detto molte volte, cio’ che e’ responsabile del moto dei corpi nel nostro sistema solare, e’ la forza di gravita’. Il moto dei pianeti intorno al Sole puo’ essere sufficiente a modificare l’equilibrio dei nuclei nella nube, trainandoli nella parte interna del sistema solare. Questo spostamento dal punto di equilibrio, mette gli oggetti in moto su orbite che, in base ai parametri meccanici, possono assumere forme diverse, divenendo orbite chiuse, e quindi generando oggetti periodici nel loro passaggio, oppure orbite aperte, creando corpi che passeranno una sola volta.

Abbiamo gia’ parlato di questi effetti analizzando, ad esempio, alcune delle ipotesi circa l’esistenza di Nibiru. Anche in questo caso, la presenza di un corpo anomalo all’interno del sistema solare, provocherebbe degli squilibri alla nube di Oort spingendo una quantita’ maggiore di nuclei all’interno. Per chi lo avesse perso, potete trovare questa discussione in questo post:

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

A questo punto, resta da fare solo un’altra breve considerazione sulle comete. Come detto, la nube di Oort si troverebbe ad una distanza molto grande dal Sole e dai pianeti interni. A causa di questo, si pensa infatti che la teoria dell’esistenza di questa regione potrebbe spiegare solo l’origine delle comete a lungo raggio, cioe’ con orbite molto lunghe. Per spiegare invece le molte comete a breve periodo che si osservano anche dalla Terra, viene ipotizzata una seconda regione, questa volta piu’ interna al sistema solare, e nota come fascia di Kuiper. Per quanto riguarda l’origine, tutte e due le regioni sarebbero un ricordo della formazione del sistema solare.

Come potete vedere anche dall’immagine riportata in precedenza, la fascia di Kuiper si trova oltre l’orbita di Nettuno. Questa zona non solo e’ stata osservata direttamente, ma sono stati scoperti anche diversi corpi orbitanti in questa zona e che rientrano nella categoria dei planetoidi. Vista la minore distanza rispetto alla nube di Oort, si e’ ipotizzato invece che le comete a corto raggio provengano proprio da questa regione piu’ vicina e che vengano spinte all’interno del sistema solare sempre per lo stesso squilibrio gravitazionale dovuto al moto dei pianeti interni.

Detto questo, spero di essere riuscito a farvi comprendere in modo semplice la nascita delle comete. Solo per curiosita’, vi dico che le stime scientifiche prevedono un numero di nuclei cometari nella nube di Oort dell’ordine delle centinaia di miliardi. Questo ci fa capire la grandezza del serbatoio a disposizione.

Per quanto riguarda invece la morte di una cometa, in questo caso il discorso e’ molto piu’ semplice. Nel caso di comete periodiche, i ripetuti passaggi al perielio possono esaurire la cometa che andrebbe dunque a perdere la sua coda. Per le comete con nucleo piu’ denso, abbiamo dunque la formazione di un asteroide, per quelle con nuclei piu’ fragili o che subiscono stress meccanici dovuti all’interazione gravitazionale, il nucleo si puo’ vaporizzare facendo completamente scomparire la cometa.

Questi semplici concetti dovrebbero essere sufficienti per farci capire non solo cos’e’ una cometa, ma anche la sua origine e la sua morte all’interno del sistema Solare.

 

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

 

Che la ISON abbia pieta’ di noi!

2 Gen

Ho ricevuto molti commenti e messaggi da parte di lettori che chiedevano maggiori informazioni riguardo alla cometa ISON. Di questo corpo celeste abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni:

2013 o ancora piu’ oltre?

E se ci salvassimo?

Come sappiamo, la ISON passera’ alla minima distanza dalla Terra intorno alla fine di Dicembre del 2013 e come abbiamo piu’ volte ripetuto, questa corpo, al calcolo attuale della traiettoria, non ha probabilita’ di impatto con la Terra. Cio’ che rende particolarmente interessante questa cometa, e’ la sua distanza al perielio e il fatto che al momento non ha subito stress termici ne meccanici. Se le previsioni sono esatte, questa cometa potrebbe avere una magnitudo negativa e questo la renderebbe perfettamente visibile ad occhio nudo anche in pieno giorno. Se tutto rimanesse invariato, la ISON sarebbe molto piu’ luminosa sia di Venere che della Luna, con una lunga coda visibile dall’emisfero boreale.

Nonostante questa premessa, molti chiedono ancora novita’ riguardo a questa cometa, anche perche’ sui soliti siti catastrofisti si comincia a parlare molto insistentemente di questo passaggio a Dicembre, parlando di probabile impatto con la Terra.

Detto questo, vorrei fare un gioco al contrario. Questa volta vorrei fare io la parte del catastrofista, anticipando i tantissimi siti di cui spesso abbiamo parlato, mostrandovi un video molto interessante che ho preparato.

Guardate e giudicate:

Come avete capito si tratta di una simulazione dell’orbita della ISON all’interno del sistema solare da giugno 2013 fino a Febbraio 2014, quando la cometa sara’ passata.

Avete visto bene? Cosa dovrebbe succedere il 29 Dicembre 2013?

Dal video si vede chiaramente come la cometa dovrebbe impattare la Terra in questa data. Ma allora? Tutto quello detto fino a questo punto e’ falso?

Assolutamente no. Come vi ho anticipato, mi sono divertito anche io a fare la parte del catastrofista, costruendo questo video. Per essere precisi, il video e’ reale, non l’ho costruito da zero, ma ho utilizzato i dati ed il software della NASA che trovate nelle pagine del programma di studio degli oggetti vicini alla Terra. Di questo programma abbiamo gia’ parlato in diverse occasioni e lo trovate a questo indirizzo:

NASA NEO program

A questo punto, basta temporeggiare e’ il caso di dire come stanno in realta’ le cose. Se il video e’ reale, perche’ non c’e’ probabilita’ di impatto con la Terra?

Il video mostrato e’ girato con una prospettiva schiacciata rispetto al piano dei pianeti del sistema solare. L’orbita della ISON interseca il sistema solare con una traiettoria quasi ortogonale a questo piano. Per dirlo in altre parole, stiamo guardando il video dalla prospettiva sbagliata per cui tutto ci appare schiacciato sullo schermo. Notate prima di tutto un dato importante. Sul video viene mostrato giorno per giorno la distanza tra la cometa e la Terra. Al 29 Dicembre 2013, giorno del presunto impatto, la distanza e’ di 0.431 unita’ astronomiche, cioe’ circa 65 milioni di kilometri. Direi che dunque e’ ben lontana dall’impatto.

A riprova, vi mostro due video girati da una prospettiva diversa. Cominciamo da questo in cui abbiamo girato solo poco la visuale:

Come vedete al minimo avvicinamento ora i due corpi non sembrano piu’ collidere. Giriamo adesso completamente la prospettiva e mettiamoci proprio sul piano dei pianeti del sistema solare:

Adesso tutto e’ perfettamente chiaro. Vedete che, dopo il passaggio al perielio, cioe’ la minima distanza dal Sole, la ISON si muove su un’orbita ben piu’ alta di quella della Terra.

Questo e’ stato un semplice esperimento catastrofista. Come avete visto, mi sono limitato ad utilizzare un software della NASA per farvi vedere le cose come volevo che le guardaste. Questa e’ la riprova di come sia semplice far apparire le cose diverse dalla realta’.

Ora l’esperimento e’ concluso, siamo riusciti ad anticipare i catastrofisti mostrando noi un possibile video da far girare in internet. Questa volta pero’ e’ venuta prima la spiegazione della catastrofe!

Detto questo, parliamo invece un po’ di scienza, andando leggermente piu’ a fondo nei dettagli di questa cometa.

La ISON e’ una cometa radente non periodica. Molte semplicemente potete capire che il “non periodica” significa che non e’ un corpo su un orbita chiusa e dunque non ci saranno passaggi successivi oltre a quello del 2013. Radente significa invece che il suo perielio sara’ molto vicino alla superficie del Sole. Proprio questa caratteristica rende la sua sopravvivenza molto incerta. Esiste infatti la probabilita’ che la cometa venga distrutta al passaggio vicino al Sole, cosi’ come e’ ad esempio successo per la Elenin, di cui abbiamo parlato in questo post:

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

La ISON e’ stata scoperta il 21 Settembre 2012 da due astronomi russi e al momento si trova in prossimita’ dell’orbita di Giove, come possiamo vedere da questa immagine:

La posizione della ISON al 2 Gennaio 2012

La posizione della ISON al 2 Gennaio 2012

Per quanto rigarda i parametri fisici e orbitali della cometa, possiamo al solito interrogare il database del programma NEO. Troviamo tutte le informazioni alla pagina dedicata:

NASA NEO ISON

Allo stesso indirizzo trovate anche l’applet per visualizzare l’orbita della cometa, che ho utilizzato per realizzare i video che abbiamo discusso in precedenza.

Dunque? A questo punto possiamo fare delle conclusioni molto importanti. Prima di tutto, come dimostrato, non vi e’ nessun pericolo che la cometa possa impattare sulla Terra al suo passaggio alla minima distanza. Per dirla tutta, ad oggi non siamo in grado di stimare se la cometa potra’ sopravvivere al passaggio al perielio.

L’altra conclusione importante e’ legata invece al solito complottismo che dilaga in rete. Come avete visto, la ISON e’ una cometa conosciuta. Fin dalla sua scoperta ne abbiamo parlato senza remore e senza nascondere nessun dato importante. Tra l’altro, tutti i parametri mostrati sono stati presi dal solito database della NASA che, ripeto nuovamente, e’ pubblico e liberamente accessibile a tutti.

Inoltre, in questo caso abbiamo fatto un chiaro esempio di distorsione catastrofista. Come mostrato, e’ molto facile modificare a nostro favore prove video o fotografiche per far apparire le cose diverse da quello che sono in realta’. Fate sempre attenzione alle informazioni che trovate in rete. Molto spesso si pubblicano articoli e discussioni con il solo scopo di aumentare l’allarmismo e diffondere il terrore.

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Il 2012 e la profezia Hopi

16 Dic

Prima di discutere l’argomento di questo post, vorrei fare una riflessione sul 2012 insieme a voi.

Di date previste per la fine del mondo, tutti noi ne abbiamo sentite tantissime. Anche i piu’ giovani, ricorderanno ad esempio quella del 1 gennaio 2000 e del “Millenium Bug”. Di esempi di questo tipo, ce ne sono quanti vogliamo. Wikipedia riporta un riassunto delle principali in questa pagina:

Wikipedia, date fine del mondo

Ora, in tutte queste occasioni, un singolo evento o un singolo profeta, parlava di fine del mondo per un qualche motivo.

Cosa cambia rispetto al 2012? Perche’ la data del 21/12 riscuote tanto successo?

Come detto tante volte anche in queste pagine, il 2012 appare diverso perche’ rappresenta la prima data per la fine del mondo nell’era del web 2.0. Rispetto al 2000, la rete internet e’ cresciuta esponenzialmente. Ormai, quasi chiunque dispone di una connessione veloce e utilizza internet come principale mezzo di informazione.

Cosa comporta questo? Semplicemente che le informazioni, vere o false che siano, viaggiano ad una velocita’ elevatissima rimbalzando da una parte all’altra del globo.

Quando scriviamo qualcosa in rete, dobbiamo essere consapevoli del fatto che da ogni parte del mondo quanto scritto puo’ essere letto. Su questo punto in particolare dovrebbero riflettere i tanti siti catastrofisti di cui parliamo tutti i giorni.

Tornando sul 2012, molti siti e forum fanno valere il principio della “confusione”.

Perche’ dunque il 2012 e’ diverso dalle altre date?

Semplicemente perche’ non c’e’ una singola profezia o un singolo evento atteso per il 21/12. Come abbiamo visto, ci sono decine di eventi attesi sugli argomenti piu’ disparati. La profezia principale e’ ovviamente quella della fine del lungo computo Maya, come visto in questi post:

2012? No, volevamo dire 2116 …

Scoperto in Guatemala il piu’ antico calendario Maya

Nuova conferma Maya al 2012

Nuovo ritrovamento conferma il 21 Dicembre

Perche’ il mondo dovrebbe finire?

ma, come si legge in rete, l’antico popolo sud Americano non sarebbe il solo ad aver parlato di 21 Dicembre 2012.

Di fronte a tutte queste profezie e a tutti questi eventi attesi, anche i piu’ scettici fanno una considerazione: “possibile che tutte le profezie siano false? Possibile che nessuno degli eventi profetizzati possa accadere?”

hopi_mother

Come abbiamo visto negli articoli pubblicati, nessuno di questi eventi accadra’ il 21 Dicembre. O meglio, nessun evento accadra’ perche’ e’ il 21 Dicembre. Come sappiamo bene, la scienza non e’ in grado di prevedere terremoti. Se il 21 Dicembre, speriamo di no, ma ci dovesse essere un terremoto in una qualche parte del mondo, non ci sara’ assolutamente perche’ e’ il 21 Dicembre 2012.

Fatta questa doverosa premessa, vorrei parlarvi ora di un’altra profezia sul 2012. Oltre ai Maya, come potete leggere in rete, sembra che anche gli indiani Hopi abbiamo previsto la fine del mondo per il 21 Dicembre. In particolare, quest’altra conferma alla famosa data, viene molto pubblicizzata in rete in questi ultimi giorni.

Gli Hopi sono una tribu’ di nativi americani dell’Arizona, antichi abitanti delle grandi pianure della costa orientale degli Stati Uniti. Stando a quanto riportato in rete, anche i documenti di questo popolo confermerebbero la data del 21 Dicembre, non come fine del mondo, bensi’ come momento di transizione al V mondo. Questo passaggio sarebbe caratterizzato da grandi sconvolgimenti a livello mondiale, che sarebbero pero’ la premessa per un lungo periodo di pace e di armonia con la nostra Terra.

Gli Hopi parlano di una serie di eventi che anticiperebbero il passaggio al V mondo. In particolare, si parla di una speciale canzone che verrebbe ascoltata durante la cerimonia del Wuwuchim, cioe’ durante le celebrazioni fatte per l’inizio del nuovo anno Hopi. Stando a quanto riportato dai racconti indiani, questa canzone sarebbe stata ascoltata prima dell’inizio sia della prima che della seconda guerra mondiale. Dal momento che siamo qui a scrivere, non credo sia necessario dimostrare che la fine del mondo non e’ arrivata.

Oltre a questo, gli Hopi parlano di altri eventi importanti che anticiperebbero l’ingresso al V mondo. La fine arrivera’ “quando la gente volera’ nei cieli cercando di raggiungere le stelle, quando il Sole verra’ oscurato e gli Hopi entreranno nella casa di Mica”. Cosa significa questo? Sempre secondo gli indiani, questi tre eventi si sarebbero gia’ manifestati. La gente che vola verso le stelle e’ vista come la conquista dello spazio, mentre l’oscuramento del Sole e l’ingresso nella casa di Mica sarebbero accaduti quando negli anni ’70 una delegazione di Hopi ha parlato al palazzo di vetro della Nazioni Unite riguardo all’avvelenamento del cielo per opera degli scarichi industriali.

Raffigurazione Hopi di Kachina Massau

Raffigurazione Hopi di Kachina Massau

Dunque, tutti questi eventi sarebbero accaduti, ma ne mancherebbe un altro ben piu’ importante: l’apparizione in cielo della stella “Blu Kachina”.

Secondo la legenda, quando in cielo apparira’ la stella blu, rappresentante Kachina Massau uno dei grandi maestri secondo gli Hopi, allora iniziera’ la transizione verso il quinto mondo.

Questa e’ la vera profezia degli Hopi. Vi dico questo perche’ in rete circolano diverse versioni che parlando di comparsa di animali deformi, bufali bianchi, ecc. Si tratta di interpretazioni distorte non facenti parte della cultura Hopi.

Ora, cosa possiamo dire su questa Blu Kachina?

Anche su questa apparizione ci sono diverse versioni. Per creare la connessione con il 2012, in rete si parla di questo corpo nuovamente come Nibiru. Secondo altri, la Blu Kachina sarebbe invece un asteroide di grandi dimensioni in rotta di collisione con la Terra. Di questi argomenti, abbiamo parlato diverse volte su questo blog, mostrando la totale infondatezza di ipotesi di questo tipo, soprattutto per il 2012.

Gia’ questo dovrebbe far capire che in realta’, la connessione tra la profezia Hopi e quella Maya e’ stata costruita mediaticamente e nulla ha a che fare con la storiografia di questi popoli.

Inoltre, gia’ in passato si sono proposte teorie sulla fine del mondo, parlando di Blu Kachina e della profezia Hopi.

Secondo alcuni, l’apparizione di questo corpo era rappresentato dal passaggio della cometa di Halley nel 1986 o di Hale-Bopp nel 1997. In particolare, su questo ultimo punto, vi riporto un articolo del tempo con la connessione alla profezia Hopi:

1997, Hale-Bopp e Blu Kachina

Come vedete, si tratta di teorie vecchie, gia’ piu’ volte annunciate e poi smentite. La cosa piu’ importante da capire e’ la totale estraneita’ tra la profezia Maya e quella Hopi.

Ora, dal momento che di Nibiru non si hanno tracce e che nessuna fine del mondo e’ arrivata dopo il passaggio di Halley e Hale-Bopp, pensate sia finita cosi’?

Assolutamente no. C’e’ gia’ chi parla di future evidenze per la Blu Kachina, ipotizzando nuove date per la fine del mondo. Secondo alcuni, la profezia Hopi verra’ realizzata nel Dicembre 2013 al passaggio della cometa Ison. Di questo corpo abbiamo parlato in questo post:

E se ci salvassimo?

Secondo altri invece Kachina sarebbe invece rappresentato dalla cometa Elenin, di cui abbiamo parlato qui:

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

In particolare, sulla Elenin, suggerirei ai tanti siti che ne parlano, di informarsi un po’ meglio. La Elenin e’ gia’ passata nel Settembre 2011 e si e’ schiantata sul Sole. Va bene essere catastrofisti, ma almeno informatevi!

Riassumendo, non c’e’ nessuna connessione tra la profezia Hopi e quella Maya. Come abbiamo visto, anche per quanto riguarda Blu Kachina, piu’ volte se ne e’ parlato in passato e gia’ se ne parla per il futuro. Preparatevi dunque per il 2013 al passaggio della Ison. Purtroppo ci sara’ sempre una profezia o una fine del mondo attesa per una qualsiasi data.

Per un’analisi scientifica delle profezie sul 2012, ma soprattutto per imparare a distinguere tra le tante notizie false che troviamo in rete, non perdete in libreria ”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

Nibiru e’ monitorato dall’osservatorio di Arecibo?

15 Ott

Ci risiamo, si torna di nuovo a parlare di Nibiru. Come e’ facile immaginare, con l’avvicinarsi del 21 Dicembre, le notizie sembrano moltiplicarsi in rete. Molte di queste in realta’ sono gia’ state trattate in diversi post:

Nibiru e’ vicino, la prova delle orbite

La NASA torna a parlare di Nibiru

Evidenze di un decimo pianeta?

Nibiru e la devizione delle Pioneer

Nibiru: la prova del trattore gravitazionale

Come detto in altre occasioni, al fine di rafforzare e dare credito alle notizie, molto spesso si citano presunti scienziati di qualche organizzazione mai sentita o, come nella notizia di cui vogliamo parlare ora, laboratori di ricerca conosciuti anche dai non addetti ai lavori.

Il messaggio di Arecibo del 1974. Autore: Arne Nordmann

Proprio in questi giorni, su diversi siti, e’ apparso un nuovo video in cui si parla di evidenze circa l’esistenza di Nibiru e si afferma che il pianeta non solo esisterebbe, ma che sarebbe strattamente monitorato addirittura dall’Osservatorio Astronomico di Arecibo.

Come visto nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, per chi non lo avesse associato, Arecibo, oltre ad essere un serio osservatorio astronomico, e’ divenuto famoso anche per il messaggio inviato nel 1974, alla volta dell’ammasso di Ercole, per un tentativo di comunicazione con forme di vita extraterrestri.

Come siamo soliti fare, prima di ogni discussione vi riporto il link al video in esame:

Nibiru e Arecibo

Il titolo del video non lascia spazio ad interpretazioni: Nibiru e’ gia’ nel nostro Sistema Solare ed e’ monitorato da Arecibo.

Cerchiamo di analizzare le informazioni contenute nel video e le basi su cui si costruiscono queste affermazioni.

Nel video si identifica Nibiru non come un pianeta, bensi’ come una nana bruna. Come detto piu’ volte, in questo caso si parla di un corpo con una massa maggiore di quella di un pianeta, ma troppo piccola per innescare le reazioni di fusione nucleare. Le nane brune irradiano dunque una luce debole causata dalla loro contrazione.

Anche in questo caso, siamo di fronte ad una manipolazione delle informazioni. Si parla di nana bruna solo perche’ questo genere di corpi, nell’immaginario collettivo, sono meno noti dei pianeti e delle stelle e assumono dunque automaticamente un significato piu’ misterioso. Come abbiamo visto anche nei precedenti post, una prova indiretta dell’ingresso di un corpo molto massivo all’interno del nostro Sistema Solare sarebbe la variazione dell’equilibrio gravitazionale sugli altri pianeti. Come detto, una nana bruna ha una massa molto elevata, dunque per essa valgono esattamente le stesse considerazioni gravitazionali fatte per i pianeti. Anzi, vista la massa maggiore di un pianeta, una nana bruna provocherebbe sconvolgimenti anche maggiori all’interno del Sistema Solare.

Andando avanti, si parla dell’evidenza di questo misterioso corpo in base alle irregolarita’ nell’orbita di Plutone. Anche questa notizia e’ falsa, come meglio spiegato nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, le irregolarita’ osservate nell’orbita sono state capite nel 1989 quando ci si accorti, dalle misurazioni della Voyager 2, che la massa conosciuta di Nettuno era leggermente sbagliata.

Sempre seguendo il video, il picco di falsita’ si raggiunge quando si dice che un precursore dell’arrivo di Nibiru sara’ il passaggio delle comete Elenin e Ison. Dalla seconda abbiamo parlato in questo post:

E se ci salvassimo?

mostrando come il suo passaggio a distanza minima avverra’ nel dicembre 2013 e comunque non sara’ assolutamente pericoloso per la Terra.

La Elenin, invece, anche detta C/2010 X1, “era” una cometa scoperta nel 2010 appunto dall’astronomo russo Leonid Elenin. Perche’ ho detto “era”? Perche’ la Elenin si frantumo’ al suo passaggio alla minima distanza dal Sole il 10 Settembre 2011. Dunque, un precursore dell’arrivo di Nibiru sarebbe una cometa che e’ stata disintegrata un anno fa?

Quest’ultimo punto in particolare, ci fa capire il livello del video che stiamo esaminando. Forse, prima di inventare video di questo tipo, gli autori dovrebbero preoccuparsi di studiare meglio le cose da dire.

Ovviamente non esiste nessun collegamento neanche tra Nibiru e l’osservatorio di Arecibo. Come detto in precedenza, si tratta solo di una ipotesi ad-hoc inventata per rafforzare le convinzioni che la scienza sia a conoscenza di questi fatti. Questo e’ purtroppo l’altro lato della medaglia. Parlare di scienziati collusi o che non vogliono condividere informazioni di questo tipo (per motivi di ordine pubblico o perche’ minacciati da qualche potente) e’ un’idea che attecchisce sempre molto bene in alcune persone. Diffondere notizie di questo tipo non fa altro che aumentare questa convinzione.

Concludendo, anche in questo caso si tratta di notizie prive di fondamento. Ho deciso di parlare di questo video, solo perche’ e’ molto ricco di informazioni e ipotesi e, se volete, possiamo vederlo come un riassunto di molte ipotesi assurde fatte sul pianeta X.

Per analizzare in dettaglio tutti gli aspetti su Nibiru e per affrontare finalmente in modo scientifico le profezie sul 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

E se ci salvassimo?

7 Ott

Come ormai sappiamo bene, per il 21 Dicembre 2012 non parliamo di un singolo evento atteso che potrebbe o dovrebbe sconvolgere la Terra, bensi’ di una vasta gamma di catastrofi diverse. Le tematiche trattate vanno da parametri della Terra fino a sconvolgimenti del nostro Sole, passando anche per un’invasione extraterrestre. Come abbiamo visto, e come in ogni profezia che si rispetti, ci sono ipotesi inventate di sana pianta ma anche eventi scientificamente possibili. Importante e’ capire la probabilita’ che questi temuti eventi possano o meno accadere.

In questo blog, piu’ volte abbiamo parlato anche dell’origine di questa data:

Perche’ il mondo dovrebbe finire?

Nuova conferma al 2012

Scoperto in Guatemala il piu’ antico calendario Maya

Moltissime altre informazioni e considerazioni sul calendario Maya e sulla veridicita’ del 21 Dicembre potete trovarle ovviamente nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Ora, non pensate minimamente che se riuscissimo a superare il 21 Dicembre, allora la strada sarebbe in discesa. In rete c’e’ gia’ chi annuncia una nuova fine del mondo per la fine del 2013, come dire: l’appuntamento e’ solo rimandato!

Da dove nascono queste considerazioni?

Osservazione della ISON

Solo pochi giorni fa, e’ stata scoperta una nuova cometa chiamata ISON o anche C/2012 S1. Al momento si tratta solo di un flebile puntino che e’ stato scoperto ed identificato dagli astronomi. Ovviamente si tratta di una notizia scientificamente veritiera.

Perche’ questa cometa dovrebbe spaventarci da qui al 2013?

L’orbita della ISON e’ stata gia’ calcolata in modo abbastanza preciso. In questo momento la cometa si trova tra Saturno e Giove, sopra il piano dell’eclittica. Data la sua velocita’ di avanzamento, ad Ottobre 2013 la ISON si trovera’ sopra Marte e potrebbe anche essere fotografata da Curiosity.

A novembre 2013, la ISON si trovera’ invece al suo perielio, cioe’ al punto di minima distanza dal Sole posizionato a circa 2 milioni di Km dalla nostra stella.

Il punto di passaggio ravvicinato intorno al Sole, potrebbe distruggere la cometa, come accaduto in passato per la ELENIN. Se dovesse sopravvivere, intorno a Dicembre 2013, la ISON si troverebbe a passare alla minima distanza dalla Terra di 64 milioni di Km. Ovviamente sarebbe uno spettacolo visibile anche ad occhio nudo.

Orbita della ISON

Come avete capito bene, non c’e’ assolutamente nulla di pericoloso in questo passaggio. Sui soliti siti catastrofisti, gia’ si parla di questa cometa fantasticando sulle probabilita’ di scontro con la Terra nel Dicembre 2013, come dire ci siamo sbagliati solo di un anno.

La traiettoria estrapolata della cometa, anche se migliorabile da future osservazioni e calcoli, non presenta assolutamente rischi per la Terra.

L’ipotetico spostamento di un anno esatto, ci ha spinto a parlare della ISON, ma come avete visto si tratta solo di un tentativo di mettere le mani avanti dalle solite fonti che vorrebbero la fine del mondo ormai prossima.

Riguardo a comete, asteroidi ed altri pericoli provenienti dallo spazio, trovate ulteriori informazioni anche in questi post:

Segni della fine del mondo: caduta di meteoriti

L’asteroide 2012 DA14

Palla di fuoco nei cieli del Sud Italia

Effetti di un impatto con Nibiru

Come potete ben capire, gia’ si comincia a parlare del dopo 2012 e a cercare nuove date profetiche in cui aspettare la prossima fine del mondo. Riguardo alla ISON in particolare, non c’e’ assolutamente nulla da temere. Al solito, si e’ presa una scoperta scientifica, si sono aggiustati qui e la i parametri, come la traiettoria, per far credere che l’impatto sia possibile.

Diffidate da notizie di questo tipo. Cercate sempre di informarvi da soli utilizzando diverse fonti. Solo in questo modo potrete sfuggire alle continue trappole create, soprattutto su internet, per aumentare la paura o la convinzione catastrofista. Come visto, argomenti di questo tipo, sono sempre attuali e continuamente riproposti in questi contesti. Analizziamo insieme, una volta per tutte, questi aspetti, facendo luce su argomenti troppo spesso strumentalizzati. A questo scopo, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.