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Lampioni alieni su Marte

11 Apr

Come visto in diversi articoli, la missione della NASA Curiosity ha assunto un’importanza del tutto particolare e non solo dal punto di vista scientifico. Diversi fattori hanno contribuito a creare la notorieta’ popolare del rover. Prima di tutto, Marte e’ da sempre visto come pianeta che potrebbe ospitare forme di vita. Questo, purtroppo, piu’ che da aspetti biologici e fisici, dipende dai tanti film di fantascienza che da sempre sono stati ambientati sul pianeta rosso. Oltre a questi aspetti, lasciatemi dire, storici, il rover e’ giunto sul pianeta in piena era digitale dove molti dispongono di una connessione internet e, nel modo giusto o sbagliato, cercano di reperire informazioni sulla rete. In tutto questo poi, non dimentichiamo un aspetto fondamentale, le foto scattate da Curiosity vengono messe online praticamente subito e sono di libero accesso a chiunque.

In questo scenario open source, i complottisti e i sostenitori della vita su Marte sguazzano allegramente analizzando minuzionsamente ogni singolo scatto alla ricerca della prova che farebbe ricredere tanti scienziati e dimostrerebbe la presenza di colonie intelligenti sul pianeta rosso.

Praticamente ogni giorno troviamo qualche notizia che parla di strani ritrovamenti osservati in qualche foto in lontananza. Praticamente sempre, queste “osservazioni” si riducono a rocce di forma particolare sulle quali l’elaborazione cerebrale umana costruisce soggetti comuni che vanno da animali, uomini sdraiati, basi aliene, ecc. Come sapete, questo e’ un fenomeno noto e conosciuto come pareidolia.

Perche’ torno su questi argomenti?

Semplice, come forse avrete letto, in questi giorni c’e’ stata una nuova evidenza messa in luce da una foto di Curiosity. A differenza dei casi precedenti, questa volta non abbiamo dischi volanti, ma quella che sembrerebbe una luce proveniente dal sottosuolo.

Senza troppi giri di parole, vi mostro subito l’immagine:

La foto scattata da Curiosity con la strana anomalia

La foto scattata da Curiosity con la strana anomalia

Come vedete, in lontananza si vede quello che sembrerebbe un raggio di luce proveniente dal terreno. Questa foto e’ stata evidenziata e resa celebre proprio da un sito di sostenitori degli ufo. La spiegazione? Ovviamente, non sembra una luce, e’ una luce. Una luce su Marte? Certo, si tratta di un’evidenza che Marte sia un pianeta abitato. A causa pero’ delle avverse condizioni sulla superficie, gli abitanti del pianeta rosso vivono in comunita’ sotterranee. La luce che abbiamo osservato altro non e’ che uno dei punti di accesso al sottosuolo.

E’ verosimile questa ipotesi?

Se proprio devo dire la mia, cosi’ su due piedi, permettetemi di essere abbastanza scettico.

Cerchiamo di andare con ordine e di approcciarci a questo problema in modo razionale e senza lasciarci trasportare da “quello che vogliamo vedere”.

Per prima cosa, ogni foto che viene scattata da Curiosity e’ ottenuta sovrapponendo due immagini prese nello stesso istante, la prima da una fotocamera posizionata sul lato destro, la seconda sul lato sinistro. Perche’ questo? Semplice, questo semplice trucco e’ utilizzato per dare maggior definizione e piu’ profondita’ alle immagini, un po’ come fanno i nostri occhi che forniscono due immagini contemporaneamente al cervello. Per la foto incriminata, la presenza del misterioso oggetto e’ presente solo in una delle due immagini e precisamente in quella di destra, mentre in quella di sinistra non e’ presente nessuna anomalia. Sul sito della NASA sono disponibili anche le due immagini separate e che vi riporto qui:

Singole foto scattate con le due camere sui lati opposti

Singole foto scattate con le due camere sui lati opposti

Detto questo, almeno a mio avviso, credo si possa escludere una luce artificiale proveniente dal terreno. Dal mio punto di vista, se ci fosse qualcosa di artificiale in quel punto, questo sarebbe visibile sempre indipendentemente dalla posizione della fotocamera e, soprattutto, dal lato del rover da cui l’immagine viene presa.

Allora cosa potrebbe essere questa anomalia?

La prima spiegazione che verrebbe in mente e’ quella di un’anomalia al sensore della camera. Attenzione pero’, se fosse un guasto relativo ad alcuni pixel della ccd, in questo caso dovremmo vedere dei disturbi in tutte le foto scattate dalla stessa camera, cosa che non avviene nelle foto catturate in seguito. Non e’ pero’ necessario pensare ad una rottura strutturale della camera, quanto ad una anomalia temporanea del sensore.

Cosa potrebbe provocare un’anomalia temporanea?

Come sostenuto anche da alcuni tecnici della NASA, l’improvviso bagliore in un punto preciso potrebbe essere dipeso da un rilascio energetico in quel punto a causa di un evento sporadico e non sistematico. Tradotto? Il passaggio di un raggio cosmico particolarmente, ma neache troppo, energetico sul sensore della camera. Come sapete, anche noi sulla Terra siamo costantemente bombardati da particelle provenienti dalla Galassia e principalmente dal Sole. Nel caso specifico della Terra abbiamo quello che si chiama sciame secondario provocato dalle particelle, queste di sciame primario, che arrivano nella parte alta dell’atmosfera dallo spazio. La presenza di queste particelle, ripeto conosciute e studiate da tantissimi anni, rappresentano un fattore da monitorare anche nei viaggi nel cosmo e per gli astronauti sulla Stazione Spaziale. In questo caso infatti, la dose di particelle deve essere controllata per evitare livelli troppo elevati di radiazione.

Su Marte arrivano ovviamente raggi cosmici provenienti in larga parte dal Sole. Bene, quella piccola traccia presente nello scatto della camera potrebbe proprio essere il segno lasciato dal passaggio di un raggio cosmico. Questo non solo spiegherebbe la presenza dell’anomalia ma sarebbe compatibile con quanto osservato. Il passaggio della particella lascia il segno nel momento dello scatto ma non danneggia irreparabilmente la CCD. Dunque, negli scatti successivi non si osserva piu’ nessuna anomalia. Inoltre, il passaggio in un punto preciso spiegherebbe anche perche’ l’anomalia e’ presente in una solo fotocamera mentre l’altra immmagine ne e’ sprovvista.

A mio avviso, questa spiegazione e’ la piu’ plausibile e concorda in pieno con quanto osservato.

Altre spiegazioni razionali che sono state date sono relative alla presenza di particolari riflessi della luce solare. In particolare, due le ipotesi piu’ accreditate in questo caso: roccia o dust devil.

Per la roccia, e’ possibile immaginare la presenza di una roccia molto riflettente nel punto in cui si vede l’anomalia. In questo caso, la poca distanza, ma comunque il lato opposto, delle camere sul rover farebbe si che la luce riflessa possa essere osservata da un lato e non dall’altro. Personalmente, pensando ad una roccia molto riflettente in un punto preciso di Marte, la cosa mi sembrerebbe un po’ strana.

L’altra ipotesi richiamata e’ quella del dust devil. Di questo argomento abbiamo gia’ parlato in due post specifici:

Tornando di Fuoco in Australia

Marte: pietra che rotola o misterioso Yeti?

Come visto, i dust devil sono dei piccoli tornado di sabbia che si formano in condizioni particolari e che sono stati ripresi anche sulla superifice di Marte. In particolare, questa animazione ci mostra proprio uno di questi vortici ripreso sul pianeta rosso:

Dust devil ripreso sulla superficie di Marte

Dust devil ripreso sulla superficie di Marte

Cosi, come nel caso della roccia, l’anomalia sarebbe dovuta alla riflessione della luce proveniente dal sole sul tornado. Riflessione visibile solo da un lato perche’ il secondo sensore e’ in posizione piu’ sfavorevole o coperto dal rover stesso. Anche qui, se devo pensare ad una camera che vede un riflesso mentre l’altra no, diciamo che la spiegazione mi sembra un po’ forzata.

Concludendo, almeno dal mio punto di vista, mi sentirei di escludere da subito che l’anomalia osservata su Marte da Curiosity sia prodotta da un faro alieno posto sotto la superficie. La spiegazione piu’ logica, alla luce, e’ proprio il caso di dirlo, di quanto osservato, e’ che la piccola traccia sia prodotta dal passaggio di un raggio cosmico nel sensore di una delle due telecamere proprio nel momento dello scatto. Se pensiamo all’energia in gioco e alla frequenza del passaggio di queste particelle, la cosa non e’ assolutamente sorprendente. Come dichiarato anche da altre fonti interne alla NASA, molte volte vengono registrate immagini da Marte con puntini o zone piu’ luminose dovute al passaggio di particelle. Detto questo, almeno in attesa di una spiegazione conclusiva anche da parte della NASA stessa, io mi sento di votare per il raggio cosmico.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Scherzi … marziani

27 Gen

Si sa, nell’immaginario collettivo costruito da tantissimi film di fantascienza, gli alieni sono da sempre identificati come marziani, cioe’ provenienti dal pianeta Marte. Ora, come dovrebbero essere questi esseri che abitano un pianeta tanto inospitale? Alta, bassi, brutti, belli, con le antenne? Ovviamente, non siamo in grado di dare questa risposta. Una caratteristica pero’ possiamo darla, almeno stando alle fantasiose storie che girano sulla rete in questi giorni, sono dei simpatici burloni!

Pensate mi sia impazzito?

Forse, non per la notizia che sto per darvi.

Come sapete, Marte e’ uno dei pianeti maggiormente esplorati da missioni sulla superficie. Oltre a Curiosity, di cui abbiamo parlato in tantissimi articoli:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Curiosity: scoperta sensazionale?

Ecco la scoperta di Curiosity

c’e’ anche il rover Opportunity che ancora oggi gironzola sul pianeta rosso. Questa missione era inizialmente pensata per durare 90 giorni nel 2004. Oggi, stiamo festeggiando i 10 anni del rover su Marte e, a parte qualche inevitabile problema, Opportunity continua ad inviare dati molto importanti a terra.

Cosa e’ successo dunque?

Dal momento che ora e’ inverno su Marte, le avverse condizioni meteo hanno costretto il rover ad un periodo di pausa. Prima di chiudere pero’, ha inviato alcune immagini dalla sua postazione. Dopo 12 giorni marziani, che durano poco di piu’ di quelli terrestri, il rover ha scattato nuovamente delle immagini. Proprio facendo il confronto tra prima e dopo, e’ saltato fuori un particolare davvero interessante.

Dal momento che un’immagine vale piu’ di 100 parole, e che il tutto e’ nato proprio da una foto, vi mostro subito la prova che sta facendo tanto discutere:

Confronto delle foto scattate da Opportunity a distanza di 12 giorni marziani

Confronto delle foto scattate da Opportunity a distanza di 12 giorni marziani

Questo e’ il confronto tra la foto scattata prima e quella dopo 12 giorni di inattivita’. Come vedete, e’ presente una roccia che prima non c’era.

Il misterioso sassolino, dalle dimensioni approssimative di un pugno, ha la forma che ricorda una ciambella ed e’ stata battezzata Pinnacle Island.

Come detto, Opportunity si trova su Marte da ben 10 anni e, praticamente, non ha visto niente cambiare intorno a se. Come e’ possibile che ora sia comparsa una roccia?

Come potete facilmente immaginare, questo curioso fatto ha accesso la fantasia di tutti quelli che vorrebbero il pianeta rosso abitato da forme di vita intelligenti. Senza troppi giri di parole, la spiegazione di moda e’ semplice: la NASA e’ perfettamente a conoscenza di essere su un pianeta abitato e fa un lavoro enorme per cancellare di volta in volta le prove che troverebbe grazie alle sue missioni. Il motivo di questo oscuramento non e’ univoco, ma passa per i piu’ svariati complotti. Purtroppo, questa volta i tecnici hanno fatto un errore, si sono dimenticati di eliminare questa prova oggettiva che qualcosa intorno al rover cambia nel tempo proprio a causa del’attivita’ degli abitanti del posto.

E’ possibile tutto questo?

Assolutamente no. Vi premetto subito che, ad oggi, non e’ ancora chiara l’origine di questa roccia e come sia potuta capitare in quel punto in un lasso di tempo cosi’ breve. Nonostante questo, ci sono delle spiegazioni razionali, e sicuramente piu’ credibili dell’ipotesi marziani-burloni, che vanno considerate.

In un primo momento, si e’ pensato che Pinnacle Island fosse un piccolo meteorite arrivato su Marte proprio vicino al rover. In alternativa, il piccolo sasso potrebbe essere stato lanciato veso il rover dalla caduta di un frammento piu’ grande a distanza dal punto considerato. Questa ipotesi e’ stata poi scartata per la scarsa probabilita’ associata ad un evento di questo tipo.

Come anticipato, anche se la spiegazione reale ancora non e’ stata accettata, la NASA e’ sempre piu’ convinta che si tratti di un frammento rimasto incastrato su una delle sei ruote di Opportunity.

E’ possibile questo?

Assolutamente si. Vediamo il perche’. Come anticipato, il rover si trova su Marte da ben 10 anni e qualche “acciacco” dell’eta’ cominca a sentirlo. In particolare, un attuatore che governa il movimento del rover ha smesso di funzionare da qualche settimana. Conseguenza di questo guasto e’ che una delle sei ruote ha smesso di girare. Praticamente, questa e’ bloccata e trascinata sulla superficie dal movimento delle restanti cinque. In queste condizioni, e’ molto probabile che piccoli frammenti di materiale si incastrino sotto al rover. A riprova di questa spiegazione, durante i 12 giorni di stop, il rover ha ruotato su se stesso. Alla riaccensione, riportandolo in posizione, il frammento potrebbe essersi staccato ed essere finito nel punto in cui lo abbiamo visto nella seconda foto. Altra alternativa, personalmente meno probabile di questa, e’ che Pinnacle Island sia caduta da una roccia piu’ grande vicino a Opportunity urtata proprio dal rover durante la manovra di riallineamento.

Anche se, ad ora, non c’e’ ancora una spiegazione ufficiale all’accaduto, sicuramente ci sono ipotesi razionali assolutamente accettabili e, almeno a mio parere, assolutamente condivisibili. La cosa interessante e’ che a distanza di 10 anni, Opportunity ancora riesce a stupirci con fenomeni non attesi e ssolutamente interessanti.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Antichi segreti di Marte

13 Dic

In diversi articoli abbiamo parlato del rover Curiosity e della sua importante missione su Marte:

Curiosity: scoperta sensazionale?

– Curiosity e gli UFO

– Curiosity e gli UFO: dopo le foto, il video. 

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Ecco la scoperta di Curiosity

Come sappiamo bene, purtroppo, molte di queste volte lo abbiamo dovuto fare per smentire storie fantastiche che si sono rincorse su internet e che parlavano di UFO, resti di civilta’ antiche, ecc. Tutte notizie infondate che non fanno altro che distogliere l’attenzione da questa importante missione e dalle mille soprprese che sta rivelando ai ricercatori coinvolti nel progetto.

Anche questa volta, dobbiamo partire da una notizie distorta che molto sta facendo discutere in rete, per arrivare poi alla scienza vera e propria.

Di cosa si tratta?

Partiamo dalle basi, come sappiamo Curiosity e’ a spasso nel cratere Gale con tutto il suo carico di strumentazione scientifica di tipo geologico. In particolare, lo scopo della missione era quello di fare delle analisi con una sensibilita’ non possibile prima prendendo in esame campioni di terreno e roccia. Cosa vogliamo imparare? Prima di tutto, analisi di questo tipo ci permettono di capire meglio la struttura del pianeta, la sua origine, e avere un’idea della storia geologica che Marte ha attraversato nel corso degli anni. Oltre a questo, un’analisi precisa del terreno consente di determinare se c’e’ o meno la presenza di elementi chimici che possono rappresentare dei marker per la vita sul pianeta rosso. Fate attenzione, parliamo di marker per la vita, non di vita. Cioe’? Come e’ ovvio, ci sono degli elementi chimici che possono dare indicazioni molto precise sulla vita o sulla presenza di questa in passato. L’attivita’ metabolica, la decomposizione cellulare, ecc portano ad aumentare la presenza di determinati elementi piuttosto che di altri.

Tenete a mente queste parole perche’ saranno la chiave di lettura per comprendere meglio la notizia di cui stiamo parlando.

Perche’ Curiosity e’ stato inviato proprio nel cratere Gale? Ovviamente, il luogo non e’ stato scelto a caso, ma ponderato attentamente. Come visto negli articoli precedenti, questa depressione di Marte rappresenta uno dei posti migliori per la ricerca geologica e chimica del terreno. Inoltre, nella zona sono presenti alture che consetono una visione ad ampio raggio di gran parte di Marte, consentendo, qualora ncessario, una variazione del percorso qualora si evidenziassero zone di maggior interesse.

Bene, a questo punto siamo pronti a parlare della notizia.

Curiosity si trova ora in una zona molto particolare del cratere Gale nota come Yellowknife Bay. Questa e’ una depressione vicino all’equatore di Marte in cui si pensa che in passato ci fosse un lago con acque poco profonde. In particolare, la profondita’ delle acque e’ stiamata non oltre i 5 metri, ma la cosa importante e’ che, dalle analisi fatte, si pensa che queste acque, quando erano presenti, avevano caratteristiche molto particolari. Prima di tutto, erano praticamente ferme, poi erano caratterizzate da una bassa salinita’ ed erano raggiunte da una buona radiazione solare.

Curiosity si e’ concentrato in particolare su due rocce trovate nell’antico fondale del lago, chiamate John Klein e Cumberland. Dall’analisi di queste rocce sono emersi elementi come Carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo.

Cosa significa questo?

Dal punto di vista scientifico, la presenza e la concentrazione di questi elementi significa che in passato erano presenti condizioni adatte per la formazione della vita.

Fate attenzione, come e’ stato interpretato questo da molti siti internet che hanno riportato la notizia? Semplice, trovati segni di vita su Marte! Signori, alla luce di quanto detto, capite molto bene come il sensazionalismo scientifico su argomenti di questo tipo regni sempre sovrano. E’ possibile questo? Ovviamente no. Tra l’altro, Curiosity ha una strumentazione di tipo geologico. Le analisi possibili sono sulle rocce per determinare caratteristiche chimico fisiche come, ad esempio, la concentrazione di elementi da analisi spettroscopiche. Nella dotazione del rover mancano gli strumenti per cercare molecole organiche, cioe’, in soldoni, tracce di vita passata o presente. Questo “particolare” lo avevamo commentato anche negli articoli precedenti parlando appunto sempre della distorsione mediatica sulle scoperte del rover.

Cosa succedera’ ora?

Dal punto di vista scientifico, quanto emerso e’ senza dubbio eccitante. Prima di tutto e’ stata dimostrata, qualora ci fossero ancora dubbi, l’importanza della missione e la correttezza del luogo scelto per le analisi. Inoltre, questa scoperta offre anche nuove motivazioni alla futura missione Exomars prevista per i prossimi anni. Questo nuovo rover, in cui molta tecnologia e’ di origine italiana, sara’ anche dotato di una trivella di 2 metri. Inoltre, ci saranno apparecchiature fondamentali proprio pere la ricerca di molecole organiche sia presenti che future.

Concludendo, Curiosity ha rivelato una zona di Marte con carattetristiche uniche al momento per lo studio della vita passata sul pianeta. La strumentazione presente consente di determinare tracce e concentrazioni di elementi chimici fondamentali per la vita. In futuro, la missione Exomars consentira’ di fare analisi specifiche su questi punti per determinare se in passato fossero presenti forme di vita biologica sul pianeta rosso. Come potete capire, la ricerca e la curiosita’ sui pianeti del sistema solare non e’ assolutamente morta e ancora tante sorprese ci deve rivelare.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

La NASA se la da a gambe

6 Ott

In diversi articoli abbiamo evidenziato come gran parte delle teorie cospirazioniste vedano come principale attore la NASA. Il perche’ di questo e’ ovviamente di facile comprensione. L’ente spaziale americano rappresenta da sempre il lato scientifico piu’ pioneristico. Occuparsi di esplorazione spaziale stimola la curiosita’ e la fantasie di tutti quelli che vorrebbero gli alieni tra di noi o pronti a colonizzarci. In questo contesto poi, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un ente fedrale a stelle e strisce. Complici i tanti film di fantascienza ma, lasciatemi dire questa mia considerazione personale, anche la realta’, il governo USA e’ da sempre visto come il piu’ misterioso e occulto tra quelli occidentali. Se poi ci mettiamo il caso Snowden, i dati sensibili, le agenzie segrete federali, ecc, capite bene il contesto in cui ci muoviamo.

A complicare la faccenda spaziale, ci si mette poi in questi ultimi mesi la tanto citata cometa ISON. In diversi articoli, che potete ricercare utilizzando il motore di wordpress, abbiamo parlato di questo atteso appuntamento per la fine dell’anno. Carica di aspettative per un passaggio radente e estremamente luminoso, anche la ISON ha acceso diverse teorie catastrofiste, molte delle quali tramandate direttamente dalla mai arrivata fine del mondo del 21 dicembre 2012.

Perche’ faccio questo lungo preambolo?

In questi giorni, la rete si sta riaccendendo con forza a causa di un problema “tecnico” visualizzabile da tutti. Se provate ad andare sul sito della NASA, http://www.nasa.gov, cosi’ come su tutti i siti legati all’agenzia, trovate un messaggio di questo tipo:

Messaggio visualizzato sul sito nasa.gov

Messaggio visualizzato sul sito nasa.gov

Il sito e’ non raggiungibile?

Capite bene come questo inconveniente ha stimolato la sempre vivace fantasia di tantissimi utenti del web. Sapete perche’ il sito e’ offline? Molto semplice, la NASA ha scoperto che la ISON e’ in rotta di collisione con la Terra e per non divulgare la notizia ha preferito oscurare il sito. Il discorso e’ supportato dal fatto che anche il sito per la ricerca dei NEO, cioe’ gli oggetti in orbita vicino alla Terra, e’ non raggiungibile. Secondo altri poi, il sito sarebbe offline per lo stesso motivo ma anche perche’ i dipendenti NASA sono stati invitati a lsciare gli Stati Uniti per mettere in salvo loro e le proprie famiglie. Dunque, sarebbe una fuga in piena regola.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo?

Assolutamente nulla!

I tanti catastrofisti che mettono in circolazione queste notizie, dimostrano ancora una volta di non saper leggere e, mi dispiace dirlo, anche tutti quelli che credono a queste panzane hanno lo stesso problema. Come potete vedere nello screenshot riportato dal sito nasa.gov, il messaggio dice:

Due to the lapse in federal government funding, this website is not available.

Cioe’ a causa della mancanza di fondi federali, il sito non e’ disponibile.

Ora, diverse volte abbiamo affrontato il problema del finanziamento della NASA. Come sappiamo, negli ultimi anni, l’agenzia spaziale ha visto una lenta e inarrestabile diminuzione dei fondi, che l’hanno costretta in primis a chiudere il programma Shuttle senza una valida alternativa e anche a ridurre al minimo le nuove missioni di esplorazione. Come visto, proprio a causa di questi tagli, i finanziamenti della NASA vengono girati come partecipazione ad industrie private per cercare di avere un’alternativa privata per i vettori spaziali.

Questa volta pero’, il discorso e’ ancora diverso. Come sicuramente avrete sentito nei telegiornali, in questi giorni e’ in corso un acceso dibattito negli Stati Uniti per quanto riguarda il finanziamento pubblico. Negli USA l’anno fiscale termina il 30 settembre. Solo pochi giorni fa dunque, e’ terminato il FY2013 ed e’ iniziato il FY2014. Per quest’ultimo pero’, non e’ stato raggiunto l’accordo tra camera e senato. Dal punto di vista politico, il motivo di questo e’ facilmente comprensibile. E’ in corso un forte dibattito tra Democratici e Repubblicani a seguito della tanto discussa e criticata riforma sanitaria voluta dal presidente Obama.

Conseguenza di questo mancato accordo e’ che da un giorno all’altro, circa 800 mila lavoratori pubblici si sono ritrovati senza stipendio. Purtroppo, non e’ la prima volta che questo accade. Come fanno notare diversi giornai economici, e’ la 17ma volta che avviene questa situazione, indicata in termini tecnici come “shutdown”.

In questa situazione sono coinvolti i dipendenti di parchi pubblici, di monumenti, ma anche i dipendenti dei centri anti epidemia cosi’ come altre servizi importanti per il funzionamento del paese. Ovviamente, come potete facilmente capire, i dipendenti della NASA non sono certo esentati.

Attualmente, a causa del taglio, la NASA e’ ufficialmente chiusa, con circa 18000 dipendenti a casa senza stipendio. Restano in servizio solo alcuni lavoratori coinvolti in programmi che non possono essere interrotti. Tra questi: coloro che si occupano della stazione spaziale internazionale, dei rover Curiosity e Opportunity, e di alcuni altri servizi indispensabili.

Quando finira’ questa situazione? Dal punto di vista economico non e’ facile dirlo. Quasi sicuramente, nel giro di qualche giorno, la situazione dovrebbe rientrare e il braccio di ferro tra i due schieramenti politici terminare. Questo e’ deducibile dal fatto che se lo shutdown si prolungasse troppo a lungo, allora il paese potrebbe finire in una situazione di default economico tecnico. In questo caso, la situazione sarebbe ben piu’ grave di quella attuale.

Concludendo, non c’e’ nessun mistero dietro l’irraggiungibilita’ del sito NASA in queste ore. Come visto nell’articolo questa e’ semplicemnte una conseguenza dello shutdown dovuto alla mancanza di un accordo parlamentare per l’inizio del fiscal year 2014. A causa del mancato finanziamento della macchina pubblica, circa 18000 lavoratori NASA sono stati spediti a casa e questo ha provocato non solo lo stop al sito dell’agenzia, ma anche il fermo forzato di quasi tutte le attivita’ in cui la NASA e’ coinvolta.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Metano su Marte: c’e’, non c’e’, c’era?

26 Set

Nella sezione:

Hai domande o dubbi

e’ stato richiesto un argomento molto interessante e attuale. Come potete vedere, si chiede un aggiornamento sulle ultime misure fatte da Curiosity, il rover che sta eplorando Marte, alla luce della notizia, tanto pubblicizzata, della concentrazione minore rispetto alle aspettative di metano. Come anticipato, si tratta di un argomento molto interessante e scientificamente importante. Purtroppo, anche questa volta, molti giornali e siti si sono lanciati in notizie eclatanti, senza pero’ spiegare in dettaglio qual e’ il significato di questo risultato, ma soprattutto cosa ci si aspetta per il futuro.

Per chi volesse maggiori informazioni sulla missione e sulle scoperte fatte, abbiamo parlato di Curiosity in questi post:

Curiosity: scoperta sensazionale?

– Curiosity e gli UFO

– Curiosity e gli UFO: dopo le foto, il video. 

Ecco la scoperta di Curiosity

Detto questo, e’ interessante ripercorrere la storia del metano su Marte, ragionando soprattutto su che cosa questa misura significihi.

Cerchiamo di ragionare insieme. Come sapete, a parte per il discorso ufo e avvistamenti vari che lascia il tempo che trova, uno degli obiettivi dell’esporazione spaziale e’, tra i tanti altri, quello di capire se c’e’ vita sugli altri pianeti del Sistema Solare o anche se in passato ci sono state le condizioni affinche’ una qualche forma di vita si sia sviluppata.

Fin qui ci siamo. Ogni qual volta si parla di condizioni adatte alla vita, qual e’ il primo parametro che viene citato? Ovviamente la presenza di acqua. Il motivo di questo e’ scontato per tutti e non c’e’ bisogno di replicarlo. Molte missioni osservative di Marte hanno dimostrato come in passato ci fosse molta acqua sul pianeta rosso. Addirittura sono stati ossservati i segni tipici lasciati da fiumi, laghi e mari, come solchi, ammassi di fanghi essiccati, letti di fiumi ormai asciutti, ecc. Inoltre, sulle calotte di Marte e’ presente ghiaccio. Queste distese hanno anche una variabilita’ stagionale cosi’ come avviene sulla Terra. Anche oggi ci sono evidenze di acqua in forma liquida, anche se in misura estremamente minore in superificie.

Bene, dunque su Marte c’e’ acqua. Questo significa che c’e’ vita? Assolutamente no. Per dirlo in termini matematici, la presenza di acqua sul pianeta e’ una condizione necessaria per sviluppare determinate forme di vita. Questa condizione non e’ pero’ sufficiente, cioe’ se c’e’ vita c’e’ acqua, ma non e’ vero il viceversa.

A questo punto, non avendo visto nessun marziano salutarci attraverso le telecamere dei rover, dobbiamo cercare qualche altro parametro. In questo caso, quello che possiamo vedere e’ se c’e’ metano in atmosfera.

Perche’ e’ importante la presenza di metano?

Prendiamo come esempio la Terra, dove non credo di dover dimostrare che c’e’ vita. L’atmosfera terrestre e’ molto ricca di metano. Da dove viene? Circa il 90% del metano che troviamo nella nostra atmosfera viene da forme vitali. Che significa? Una frazione viene dalla decomposizione di specie che rilasciano questo gas, mentre gran parte viene prodotto direttamente dal metabolismo di alcuni animali. Come sicuramente saprete, monitorare il metano nella nostra atmosfera e’ molto importante per via dell’effetto serra portato da questo gas. Uno dei contributi maggiori al metano viene dalla digestione delle mucche.

Detto questo, capite bene come la presenza di metano in atmosfera puo’ essere in qualche modo legato alla presenza di vita su un pianeta.

Fin qui ci siamo, ma torneremo su questi discorsi a breve per continuare a portare avanti il nostro ragionamento.

Prima di Curiosity, c’erano delle misure della quantita’ di metano nell’atmosfera di Marte? Certamente si, misure, anche se tra loro abbastanza discordi, venivano da osservazioni con telescopi da Terra e da satelliti in orbita intorno al pianeta rosso. Tra queste, vi erano alcune misurazioni che mostravano dati abbastanza entusiasmanti.

Senza troppi giri di parole, vi mosro un’immagine in falsi colori ottenuta partendo dai dati della sonda Mars Express nel 2004:

 

Metano nell'atmosfera di Marte. Fonte: Mars Explorer

Metano nell’atmosfera di Marte. Fonte: Mars Explorer

Cosa rappresenta? Le diverse colorazioni indicano la concentrazione piu’ o meno alta di metano nell’atmosfera di Marte. Come vedete, seguendo la scala in basso, ci sono dei punti che appaiono molto rossi, cioe’ con concentrazioni anche fino a 30 parti per miliardo (ppb) di metano.

Dunque? Su Marte c’e’ o c’era acqua, su Marte c’e’ metano quindi su Marte c’e’ vita!

Questo ragionamento potrebbe esssere azzardato e scientificamente non corretto. Come detto prima, sempre in termini matematici, avere acqua e’ una condizione necessaria, avere metano e’ una condizione necessaria, avere acqua e metano e’ una condizione necessaria, ma nessuna delle due, neanche simultaneamente, e’ una condizione sifficiente.

Non poter gridare alla scoperta del secolo, non significa non fare ricerca. L’evidenza di questi rilasci in atmosfera meritano di essere studiati in dettaglio per vedere se effettvamente sono sinonimo di vita oppure no.

Detto questo, cosa facciamo? Mandiamo Curiosity a vedere direttamente sulla superficie di Marte. Tra i tanti strumenti, il rover ha a disposizione spettrometri pensati proprio per misurare le concentrazioni di gas in atmosfera.

Cosa troviamo?

Come annunciato in questi giorni, Curiosity non ha trovato le concentrazioni sperata di metano. I valori misurati, ponderati su diverese analisi fatte in periodi diversi dell’anno marziano, hanno mostrato valori massimi intorno a 2 parti per miliardo, cioe’ molto meno di quello che si pensava e che e’ stato mostrato nei dati di Mars Express.

A questo punto, un po’ con l’amaro in bocca, cosa dobbiamo dire?

Molte fonti chiudono il discorso dicendo che non c’e’ vita su Marte, mentre altre si appellano al fatto che ci sono errori nella misura o che la vita c’era in passato.

Per ragionare su queste affermazioni e’ necessario riprendere il discorso metano in atmosfera.

Abbiamo detto che sulla Terra abbiamo una concentrazione di circa 1700 ppb di metano. I dati di Mars explorer mostravano picchi da 10-20 ppb. Confrontate tra loro i due numeri. Come vedete, sono profondamente diversi tra loro. Questo non deve portarvi fuori strada. Come detto prima, sulla Terra ci sono, ad esempio, le mucche, su Marte vi aspettate di trovare al massimo qualche batterio.

E’ vero pero’ che Curiosity sta osservando una frazione molto ristretta della superficie marziana, il cratere Gale. Per quanto esteso, questo campione non e’ rappresentativo di tutto il pianeta. Questa e’ una riflessione ragionevole. Notiamo pero’ che se ci fossero forme di vita batteriche, queste si dovrebbero sparpagliare per tutto il pianeta, non solo in determinati punti specifici. Tra l’altro, il cratere Gale e’ stato scelto per le sue proprieta’, per la presenza in passato di corsi d’acqua, insomma se c’e’ vita, dovrebbe essere anche in questo punto.

Torniamo pero’ ai dati di Mars Explorer. Su questa mappa abbiamo visto dei rilasci molto localizzati di metano, non certo un’atmosfera uniforme. Bene, proprio questa particolarita’, ci porta a pensare che il rilascio potrebbe essere causato da altro, non necessariamente da forme di vita.

Come anticipato, sulla Terra il contributo maggiore al metano in atmosfera viene, in qualche modo, da forme di vita. Queste pero’ non sono le uniche sorgenti di questo gas. Esistono processi geologici in grado di produrre metano e scaricarlo in atmosfera. Si tratta, nel nostro caso, di contributi minori rispetto a quelli delle forme di vita, ma comunque presenti e conosciuti. Se su Marte non c’e’ vita, ci potrebbero pero’ essere fenomeni analoghi, e questo spiegherebbe anche la minor concentrazione di metano in atmosfera. Altra ipotesi possibile e’ che su Marte sia presente “olivina”, un minerale che a contatto con l’acqua produce un altro minerale detto “serpentina”. In questo processo viene emesso metano. Abbiamo prove di questo? Certo, l’olivina e’ molto abbondante su Marte sia in superificie che nel sottosuolo. Perche’ pero’ in punti localizzati? Semplice, perche’ in quei punti ci potrebbero essere ancora serbatoi di acqua che sono andati in contatto con il minerale rilasciando metano.

Altra ipotesi che si sta facendo strada in queste ore e’ che oggi non ci sia vita su Marte, ma che magari ci fosse stata in passato.

Possibile questo? Come abbiamo visto, il metano prodotto in qualche modo arriva in atmosfera. Poi? Se il metano rimanesse stabile per sempre, allora sulla Terra, per fare un esempio, la sua concentrazione in atmosfera dovrebbe aumentare linearmente grazie ai continui apporti dagli esseri viventi. In realta’, il metano ha un tempo di vita abbastanza lungo, ma a causa della radiazione proveniente dal sole, viene scisso formando altri gas. La vita media di una molecola di metano in atmosfera e’ intorno a 300-400 anni.

Attenzione, allora e’ possibile che in passato ci sia stata la vita su Marte ed ora non c’e’ piu’ e anche il metano prodotto e’ scomparso. Questo non e’ del tutto vero dal momento che un organismo vivente produce metano ma anche un organismo in decomposizione produce metano. Inoltre, organismi decomposti nel sottosuolo, formano giacimenti di olii che non sono stai assolutamente osservati su Marte, pensate anche solo alla formazione di petrolio.

Detto questo, Curiosity non ha trovato la quantita’ di metano che ci si aspettava. I valori precedenti osservati, come visto rilasci localizzati, possono essere dovuti a fenomeni di natura geologica, che nulla hanno a che fare con la vita.

E’ altresi’ vero che Curiosity ha fatto le sue misure su una superficie ridotta di Marte e inoltre che si e’ limitata a raccogliere campioni a sua portata, cioe’ fino ad 1 metro di altezza da Terra.

Fatte queste considerazioni, la matassa non e’ ancora sbrogliata del tutto. Fatte salve le misure degli anni precedenti e queste di Curiosity, ci deve essere un processo non biologico che ha prodotto metano in atmosfera. Mi sento quasi di escludere del tutto che i rilasci osservati siano di natura biologica, ma questa e’ una mia considerazione personale.

Come studiare il problema?

Semplice, sono gia’ in fase di studio nuove missioni per Marte. La missione Exomars prevede nel 2016 la messa in orbita intorno al pianeta rosso di un satelite per misurazioni dei gas e nel 2018 due nuovi rover in superficie. Questa missione e’ gestita sia dalla NASA che dalla nostra ESA. Oltre a questo, il contributo italiano a questa missione e’ davvero notevole sia dal punto di vista della ricerca che di componentistica realizzata dalle nostre aziende.

Missioni di questo tipo potrebbero aiutarci a capire meglio l’origine del metano e dare una risposta definitiva sulla presenza o meno di vita su Marte.

Ultimissima considerazione, dire non c’e’ metano e’ equivalente a dire non c’e’ vita? Assolutamente no. Anche qui sulla Terra conosciamo diverse forme batteriche che non producono questo gas nel loro metabolismo. Questo ci fa capire nuovamente che questa non e’ una condicio sine qua non. Anche avere tantissimo metano non significa necessariamente avere vita. Pensate, ad sempio, a Titano, satellite di Saturno. Qui l’atmosfera e’ pregna di metano, ci sono laghi di metano, precipitazioni di metano, eppure, a nessuno verrebbe in mente di cercare la vita su Titano.

Come vedete, il discorso e’ sempre aperto, e, al momento, non possiamo certo escludere o dare per certa una qualche forma di vita su Marte. Le ricerche future potranno aiutarci a meglio comprendere questi aspetti o magari anche solo a capire se in passato si possano essere sviluppate forme di vita su qualche pianeta del Sistema Solare.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Aprile 2013: altro pericoloso allineamento?

1 Apr

Siamo appena “miracolosamente” scampati al 29 Marzo:

29 Marzo, la tanto attesa fine potrebbe arrivare

senza che un asteroide ci sia caduto in testa, ma non possiamo certo pensare di poter vivere tranquilli. Come sapete bene, i nostri amici catastrofisti ne hanno sempre una pronta per tutte le occasioni. Ora, come detto, appena passata la notizia del 29 Marzo, non hanno certo atteso molto tempo prima di annunciare una nuova prossima fine del mondo.

Questa volta, e al solito non ci resterebbe poi tanto da stare allegri, si parla di Aprile 2013.

Cosa dovrebbe accadere?

Tra poco meno di un mese e’ atteso un nuovo importante allineamento planetario nel Sistema Solare. Sembrerebbe infatti che Terra, Sole e Marte si troveranno allineati in modo quasi perfetto. Cosa dovrebbe comportare questo? Stranamente, questa volta non dovremmo morire tutti, ma il prossimo allineamento comportera’ serissimi problemi alla telecomunicazioni. In una societa’ come quella odierna, un’interruzione o comunque dei disturbi generalizzati alle comunicazioni mondiali, causerebero danni molto seri e difficilmente quantificabili.

Ragionate un secondo. Voi leggete un titolo del genere: “Allineamento Sole-Terra-Marte, gravi problemi alle telecomunicazioni ad Aprile”. Questo e’, piu’ o meno, il titolo per questa notizia su diversi siti catastrofisti.

Ora, fermiamoci un secondo a ragionare. ci sarebbe un allineamento della Terra con il Sole e Marte, e questo dovrebbe comportare un problema alle telecomunicazioni. Perche’? Per trasmettere un segnale da una parte all’altra della Terra, ci interessa sapere dove si trova il Sole o dove si trova Marte?

Ovviamente la risposta e’ no!

Perche’ allora si parla di probemi alle telecomunicazioni?

Questa storia nasce in realta’ da una notizia pubblicata direttamente dalla NASA. Effettivamente, per Aprile 2013 e’ atteso questo allineamento planetario, con Marte che sara’ completamente nascosto dal Sole se visto dalla Terra.

Ecco un’immagine del Sistema Solare in cui si vede molto bene questo allineamento:

Posizione dei pianeti nel Sistema Solare ad Aprile 2013

Posizione dei pianeti nel Sistema Solare ad Aprile 2013

 

Questa disposizione di pianeti rende difficoltosa la trasmissione e la ricezioni di segnali da Marte.

Per curiosita’, vi segnalo anche il sito, fatto molto bene e abbastanza completo, da cui ho estrapolato questa immagine:

Solar System Scope

In qualsiasi data, potete visualizzare la posizione dei pianeti del Sistema Solare, cambiando anche la visuale.

Tornando a Marte, come sappiamo bene, ci sono diverse missioni in corso sul pianeta rosso gestite dalla NASA, come ad esempio Curiosity, di cui abbiamo parlato in questi post:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Curiosity: scoperta sensazionale?

Ecco la scoperta di Curiosity

A causa dei possibili problemi di comunicazione, la NASA ha dunque deciso di sospendere le missioni nel mese di Aprile per evitare che comandi incompleti o interruzioni frequenti delle trasmissioni potessero causare qualsivoglia danno alle importanti missioni in corso.

Ecco il link alla pagina del JPL con la notizia e la decisione di sospendere le missioni ad Aprile:

NASA allineamento 2013

Prima di chiudere su questo argomento, spendiamo ancora due parole sulla notizia.

Perche’ si parla tanto di allineamenti?

Per prima cosa, c’e’ da dire che questo allineamento Terra-Sole-Marte non e’ affatto un evento eccezionale, ma si verifica, piu’ o meno, ogni 26 mesi. Capite dunque che non c’e’ assolutamente nulla di pericoloso o sconosciuto.

A mio avviso pero’, su alcuni siti, questa notizia viene appositamente data in modo molto confusionario e misterioso, appunto per cercare di riprendere alcuni concetti di cui molto abbiamo discusso parlando di 2012. Come forse ricorderete, alcune delle probabili cause per la fine del mondo al 21 Dicembre, erano proprio allineamenti planetari nel Sistema Solare o anche con il centro della Galassia.

In particolare, diverse volte abbiamo parlato di allineamenti planetari, riprendendo anche il discorso terremoti. Come visto in questi post:

Allineamento con le Pleiadi

Allineamenti, Terrremoti e … Bendandi

Allineamenti e Terremoti

3 Gennaio 2013 …

molto spesso si e’ parlato di precursori sismici o cause dei terremoti mettendo in connessione questi fenomeni con la posizione degli altri pianeti rispetto alla Terra. Anche in questo caso, pero’, gli allineamenti planetari non sono assolutamente in grado di scatenare le maree solide e causare movimenti tellurici.

Concludendo, per Aprile 2013 e’ atteso un allineamento tra la Terra, il Sole e Marte. Si tratta di un evento periodico che si ripete ogni 26 mesi. Questo allineamento non portera’ assolutamente nessun problema per le telecomunicazioni a terra, ma solo per l’invio e la ricezione dei segnali tra il nostro pianeta e Marte. Le missioni attualmente in corso della NASA sul pianeta rosso verranno sospese per il mese prossimo, ma solo in via preventiva.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Perche’ la ricerca: scienza e tecnologia

4 Gen

Molte volte, parlando di scienza e di ricerca scientifica, mi viene fatta una domanda apparentemente banale, ma che in realta’ nasconde un vero e proprio mondo: Perche’ fare ricerca?

Ovviamente in questo caso non parlo del senso letterale della domanda. E’ noto a tutti che la ricerca scientifica ci permette di aumentare la nostra conoscenza del mondo, dei meccanimi della natura e ci consente di dare un piccolo contributo al dilemma: da dove veniamo e dove andiamo?

In questo post e nel successivo, vorrei cercare di parlare proprio del senso piu’ pratico di questa domanda. Al giorno d’oggi, con la crisi che imperversa, molti si chiedono che senso abbia “sperperare” soldi nella ricerca scientifica invece di utilizzarli per fini piu’ pratici e tangibili per la societa’.

In questo primo post vorrei parlare delle motivazioni scientifiche e tenologiche della ricerca scientifica, mentre nel prossimo post mi vorrei concentrare sugli aspetti piu’ prettamente economici.

Premesso questo, cerchiamo di capire quali sono le implicazioni e le migliorie scientifiche apportate dall’attivita’ di ricerca.

Molti di voi sapranno gia’ che diverse tecniche di diagnostica medica, come la radiografia, la TAC, la PET, provengono e sono state pensate nell’ambito della ricerca scientifica ed in particolare per la costruzione di rivelatori per le particelle. Questi sono discorsi abbastanza noti e per principio non vi faro’ la solita storiella con date e introduzione negli ospedali di queste tecniche.

Parliamo invece di cose meno note, ma forse ben piu’ importanti.

A costo di sembrare banale, vorrei proprio iniziare da LHC al CERN di Ginevra e dalla ricerca nella fisica delle alte energie. In questo caso, stiamo parlando del piu’ grande acceleratore in questo settore e ovviamente anche del piu’ costoso. Con i suoi 6 miliardi di euro, solo per l’acceleratore senza conteggiare gli esperimenti, parliamo di cifre che farebbero saltare sulla sedia molti non addetti ai lavori.

Che vantaggi abbiamo ottenuto a fronte di una spesa cosi grande?

Next: il primo server WWW del CERN

Next: il primo server WWW del CERN

Partiamo dalle cose conosciute. Solo per darvi un esempio, il “world wide web” e’ nato proprio al CERN di Ginevra, dove e’ stato sviluppato per creare un modo semplice e veloce per lo scambio di dati tra gli scienziati. Ad essere sinceri, un prototipo del WWW era gia’ stato sviluppato per ambiti militari, ma l’ottimizzazione e la resa “civile” di questo mezzo si deve a due ricercartori proprio del CERN:

CERN, were the web was born

Restando sempre in ambito tecnlogico, anche l’introduzione del touchscreen e’ stata sviluppata al CERN e sempre nell’ambito della preparazione di rivelatori di particelle. A distanza di quasi 20 anni, questi sistemi sono ormai di uso collettivo e vengono utilizzati in molti degli elettrodomestici e dei gadget a cui siamo abituati.

Uno dei primi sistemi touch introdotti al CERN

Uno dei primi sistemi touch introdotti al CERN

Pensandoci bene, tutto questo e’ normale. Rendiamoci conto che costruire un acceleratore o un esperimento sempre piu’ preciso, impone delle sfide tecnologiche senza precedenti. Laser, sistemi di controllo ad alta frequenza, magneti, rivelatori sono solo alcuni esempi dei sistemi che ogni volta e’ necessario migliorare e studiare per poter costruire una nuova macchina acceleratrice.

Anche in ambito informatico, la ricerca in fisica delle alte energie impone dei miglioramenti che rappresentano delle vere e proprie sfide tecnologiche. Un esperimento di questo tipo, produce un’enorme quantita’ di dati che devono essere processati e analizzati in tempi brevissimi. Sotto questo punto di vista, la tecnologia di connessione ad altissima velocita’, le realizzazione di sistemi di contenimento dei dati sempre piu’ capienti e lo sviluppo di macchine in grado di fare sempre piu’ operazioni contemporaneamente, sono solo alcuni degli aspetti su cui la ricerca scientifica per prima si trova a lavorare.

Saltando i discorsi della diagnostica per immagini di cui tutti parlano, molte delle soluzioni per la cura di tumori vengono proprio dai settori della fisica delle alte energia. Basta pensare alle nuove cure adroterapiche in cui vengono utilizzati fasci di particelle accelerati in piccoli sistemi per colpire e distruggere tumori senza intaccare tessuti sani. Secondo voi, dove sono nate queste tecniche? Negli acceleratori vengono accelerate particelle sempre piu’ velocemente pensando sistemi sempre piu’ tecnologici. La ricerca in questi settori e’ l’unico campo che puo’ permettere di sviluppare sistemi via via piu’ precisi e che possono consentire di colpire agglomerati di cellule tumorali di dimensioni sempre minori.

Detto questo, vorrei cambiare settore per non rimanere solo nel campo della fisica delle alte energie.

In Francia si sta per realizzare il primo reattore a fusione per scopi di ricerca scientifica. Questo progetto, chiamato ITER, e’ ovviamente una collaborazione internazionale che si prefigge di studiare la possibile realizzazione di centrali necleari a fusione in luogo di quelle a fissione. Parlare di centrali nucleari e’ un discorso sempre molto delicato. Non voglio parlare in questa sede di pericolosita’ o meno di centrali nucleari, ma il passaggio della fissione alla fusione permetterebbe di eliminare molti degli svantaggi delle normali centrali: scorie, fusione totale, ecc. Capite dunque che un investimento di questo tipo, parliamo anche in questo caso di 10 miliardi di euro investiti, potrebbe portare un’innovazione nel campo della produzione energetica senza eguali. Se non investiamo in queste ricerche, non potremmo mai sperare di cambiare i metodi di produzione dell’energia, bene primario nella nostra attuale societa’.

La sonda Curiosity della NASA

La sonda Curiosity della NASA

Passando da un discorso all’altro, in realta’ solo per cercare di fare un quadro variegato della situazione, pensiamo ad un altro settore sempre molto discusso, quello delle missioni spaziali. Se c’e’ la crisi, che senso ha mandare Curiosity su Marte? Perche’ continuiamo ad esplorare l’universo?

Anche in questo caso, saltero’ le cose ovvie cioe’ il fatto che questo genere di missioni ci consente di capire come il nostro universo e’ nato e come si e’ sviluppato, ma parlero’ di innovazione tecnologica. Una missione spaziale richiede l’utilizzo di sistemi elettronici che operano in ambienti molto difficili e su cui, una volta in orbita, non potete certo pensare di mettere mano in caso di guasto. L’affidabilita’ di molte soluzioni tecnologiche attuali, viene proprio da studi condotti per le missioni spaziali. Esperimenti di questo tipo comportano ovviamente la ricerca di soluzioni sempre piu’ avanzate, ad esempio, per i sistemi di alimentazione. L’introduzione di batterie a lunghissima durata viene proprio da studi condotti dalle agenzie spaziali per le proprie missioni. Anche la tecnologia di trasmissione di dati a distanza, ha visto un salto senza precedenti proprio grazie a questo tipo di ricerca. Pensate semplicemente al fatto che Curiosity ogni istante invia dati sulla Terra per essere analizzati. Se ci ragionate capite bene come queste missioni comportino lo sviluppo di sistemi di trasferimento dei dati sempre piu’ affidabili e precise per lunghissime distanze. Ovviamente tutti questi sviluppi hanno ricadute molto rapide nella vita di tutti i giorni ed in settori completamente diversi da quelli della ricerca scientifica.

Concludendo, spero di aver dato un quadro, che non sara’ mai completo e totale, di alcune delle innovazioni portate nella vita di tutti i giorni dalla ricerca scientifica. Come abbiamo visto, affrontare e risolvere sfide tecnologiche nuove e sempre piu’ impegnativa consente di trovare soluzioni che poi troveranno applicazione in campi completamente diversi e da cui tutti noi potremmo trarre beneficio.

Ovviamente, ci tengo a sottolineare che la conoscenza apportata dai diversi ambiti di ricerca non e’ assolutamente un bene quantificabile. Se vogliamo, questo potrebbe essere il discorso piu’ criticabile in tempi di crisi, ma assolutamente e’ la miglioria della nostra consapevolezza che ci offre uno stimolo sempre nuovo e crea sempre piu’ domande che risposte.

Post successivo sul discorso economico: Perche’ la ricerca: economia

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ecoradio, domani in diretta

6 Dic

Copertina

Come ogni Venerdi, anche domani, 7 Dicembre, “Psicosi 2012. Le risposte della scienza” sara’ su Ecoradio dalle 8.30.

Questa settimana l’intervista sara’ ricca di argomenti. Parleremo nuovamente della scoperta fatta da Curiosity alla luce del anto atteso annuncio della NASA:

Ecco la scoperta di Curiosity

Come sapete e’ accaduto esattamente quello che gia’ da settimane avevamo preventivato. Parleremo dei presunti fenomeni a Yellowstone, di cui tanto si sta parlando in rete in questi giorni:

Yellowstone, cosa succede?

Discuteremo poi di complottismo in generale, parlando sia dell’annunciato messaggio profetico contenuto nella canzone Gangnam Style, ma soprattutto del ruolo dei giornalisti e di tutti quelli che fanno informazione riguardo al 2012:

Complottismo a tutti i costi

Controllare le fonti!

Potete ascoltare Ecoradio sugli 88.3FM da Roma o 92.1FM da Napoli. In alternativa, potete ascoltare la trasmissione direttamente dal sito internet di Ecoradio:

– Ecoradio

Colgo l’occasione per ringraziare tutti per la continue visite sul blog e per i messaggi che mi inviate.

Ricordate, per affrontare in maniera scientifica le profezie sul 2012, senza preconcetti e senza credere a ingiustificate teorie, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Ecco la scoperta di Curiosity

4 Dic

Come forse ricorderete, e come abbiamo visto in questo post:

Curiosity: scoperta sensazionale?

La NASA, nella persona di John Grotzinger, aveva annunciato, tramite l’emittente radiofonica americana NPR , di avere per le mani una scoperta sensazionale fatta da Curiosity su Marte. Per essere precisi, si parlava di una scoperta tale da riscrivere i libri di storia.

Come abbiamo visto nel post precedente, la scoperta era stata fatta utilizzando il rivelatore SAM, un analizzatore di campioni per il terreno marziano composto da uno spettrometro e da un gascromatografo.

Ovviamente questo annuncio ha fatto subito il giro del mondo, dal momento che il rivelatore SAM, tra le altre cose, e’ in grado di rivelare molecole organiche.

Ora proprio su questo punto si e’ creata la grandissima confusione a cui abbiamo assistito in rete.

Cosa avra’ mai scoperto Curiosity di cosi’ sensazionale?

Ovviamente sul web non sono mancate le voci piu’ fantasiose: marziani, fossili di una precedente vita, citta’ abbandonate. Queste sono solo alcune delle numerose ipotesi di cui abbiamo parlato.

Come detto nel precedente post, si era creata troppa attesa su questo annuncio della NASA. Come dichiarato, era completamente assurdo pensare a scoperte di questo tipo, ma era sicuramente necessario ridimensionare le aspettative sull’anuncio.

Come sappiamo ormai bene, l’annuncio era atteso per il 3 Dicembre, durante la conferenza annuale di geofisica degli Stati Uniti.

Qualche giorno prima, lo stesso portavoce della NASA aveva cercato di calmare le acque, rilasciando un’intervista in cui dichiarava quello che anche noi avevamo detto fin dall’inizio: quella che potrebbe essere una scoperta sensazionale per la scienza, non e’ detto che abbia la stessa risonanza nei non addetti ai lavori.

Vi ricordo che a seguito di questo annuncio, alcune voci su web avevano addirittura avanzato l’ipotesi che Curiosity non fosse neanche su Marte, ma in realta’ in un qualche deserto sulla Terra. Ovviamente si trattava di voci infondate e di chiaro stampo complottista, come visto in questo post:

Ecco perche’ Curiosity non trova gli alieni!

Ora, dopo un’attesa durata piu’ di una settimana, e’ finalmente arrivato l’annuncio della NASA.

Cosa avra’ mai trovato Curiosity?

Prima di tutto, e’ d’obbligo dire che “non e’ stata trovata la vita”. Nonostante questo, le scoperte fatte dal rover sono state molteplici e molto rilevanti sul piano scientifico.

Campione di sabbia raccolto da Curiosity

Campione di sabbia raccolto da Curiosity

Dall’analisi di campioni di sabbia marziana, Curiosity ha trovato un chimica abbastanza complessa, contenente acqua, zolfo, cloro e Carbonio.

Cerchiamo di andare con ordine.

Dall’analisi di campioni di sabbia, Curiosity ha trovato molecole organiche. Questo non significa qualcosa di “vivo”, bensi’ molecole contenenti carbonio.

Come detto e ripetuto su questo blog, la nostra idea era proprio che il rover avesse trovato il carbonio, cioe’ quei mattoni fondamentali per la vita.

Il carbonio e’ stato trovato riscaldando il perclorato, una molecola gia’ evidenziata anche da altre missioni su Marte. Dal riscaldamento del perclorato sono stati evidenziati atomi di cloro, idrogeno e carbonio.

Perche’ nonostante l’evidenza di carbonio, la NASA ancora preferisce non parlare di molecole organiche? Semplicemente perche’ non si e’ ancora sicuri che il carbonio sia veramente di origine marziana.

Cerchiamo di capire meglio.

Ovviamente la costruzione del rover e’ avvenuta con tutti gli accorgimenti del caso. In particolare, si e’ prestata la massima attenzione a decontaminare il rover da materiale e molecole terrestri, prima di inviarlo su Marte. Nonostante questo, e’ possibile che i campioni siano ancora “inquinati” da molecole di origine terrestre. In questo caso, non ci sorprenderebbe l’evidenza del carbonio, dal momento che sarebbe proveniente dalla Terra stessa.

Come risolvere questo rebus?

Semplicemente sono necessarie nuove analisi su diversi campioni. Il lavoro di analisi di Curiosity e’ solo all’inizio. Obiettivo delle prossime settimane e’ continuare a spostare il rover all’interno del cratere Gale per raccogliere nuovi materiali da analizzare.

Solo una statistica maggiore di analisi potra’ dare una risposta definitiva all’evidenza o meno di carbonio sul suolo marziano.

Tutto qui?

Assolutamente no, ma neanche il seguito non sara’ tale da far saltare un non addetto ai lavori sulla sedia.

Tra le altre cose, Curiosity ha evidenziato la presenza di vetro nel suolo marziano, cioe’ di silicati. Questo evidenzia un’origine vulcanica del suolo Marziano dal momento che la composizione osservata nella sabbia e’ del tutto simile a quella che troviamo sulla Terra nei terreni di origine vulcanica.

Altra importante scoperta di Curiosity viene dall’analisi delle molecole d’acqua trovate nei campioni. Il rover ha evidenziato infatti che la concentrazione delle molecole di acqua pesante e’ maggiore di quella di acqua leggera. Cosa significa questo? Chimicamente possiamo scrivere l’acqua come H2O, cioe’ come una molecola formata da due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno. Ora, l’idrogeno in natura presenta 3 isotopi diversi, detti Idrogeno, Deuterio e Trizio. La differenza e’ solo nel numero di neutroni che troviamo nel nucleo. Mentre l’idrogeno ha un solo protone nel nucleo, il deuterio ha un protone ed un neutrone ed il trizio ha un protone e due neutroni.

Il fatto che la concentrazione di acqua pesante sia maggiore, significa semplicemente che, rispetto alla Terra, sono piu’ abbondanti le molecole di D2O, cioe’ con atomi di deuterio al posto di quelli di idrogeno.

Siete rimasti delusi dalle scoperte di Curiosity?

Probabilmente si. In realta’ si tratta di scoperte molto importanti dal punto di vista scientifico, se consideriamo che Curiosity e’ sul pianeta rosso solo da poche settimane.

Nei precedenti post, avevamo gia’ annunciato che molto probabilmente la scoperta sensazionale sarebbe stata l’evidenza, o almeno presunta tale, di carbonio nel terreno marziano.

Come anticipato nei giorni scorsi, erano del tutto infondate le voci che ipotizzavano scoperte o evidenze di forme di vita su Marte.

Per un’analisi completa e scientifica del 2012, ma che in realta’ ci consente di spaziare a 360 gradi in diversi campi della scienza, non perdete in libreria  “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.