Tag Archives: comprato

Il Manoscritto Voynich

26 Feb

Questa volta vorrei parlare di un argomento abbastanza sconosciuto anche se, personalmente, lo trovo estremamente interessante. Come sapete, la storia ci regala dei veri e propri capolavori dell’antichita’ in grado di lasciarci a bocca aperta e che magari richiedono anni di studio prima di essere compresi a pieno. Molto spesso poi, quello che arriva ai giorni nostri, apre una finestra su civilta’ di cui oggi si e’ persa traccia sia dal punto di vista degli usi che del linguaggio. Prendete come esempio quello dell’Antico Egitto. Provate a pensare quanta fatica e quanto lavoro sia stato necessario per arrivare a comprendere una scrittura basata su simbolismi grafici come quella dei geroglifici. Solo quando questo tipo di scrittura e’ stato compreso a pieno, abbiamo potuto capire le numerose iscrizioni lasciate e comprendere la concezione che questo popolo aveva per gli Dei, la morte, le persone e, perche’ no, la vita di tutti i giorni.

Perche’ faccio questa premessa?

Semplice, oggi vorrei parlarvi del Manoscritto Voynich. Si tratta di un antico testo, riscoperto solo nei primi anni del XX secolo e su cui si sta ancora dibattendo sotto molti punti di vista. Cosa ha di interessante questo reperto? Semplice, si tratta di un intero libro di cui ignoriamo completamente il contenuto perche’ non siamo ancora stati in grado di tradurlo. La lingua infatti in cui sarebbe scritto appartiene solo a questo libro e per moltissimi anni gli studiosi si sono cimentati in azzardate traduzioni senza mai tirare fuori qualcosa che avese un senso. Proprio in questi giorni pero’, e’ stato pubblicato un nuovo articolo in cui un gruppo di linguisti sostiene di essere riuscito almeno a capire quale strada seguire per tradurre il Voynich.

Cerchiamo, come nostra abitudine, di andare con ordine e provare a raccontare anche questa interessante storia.

Come anticipato, questo manoscritto e’ stato riscoperto solo nel 1912. In quest’anno infatti, proprio nel comune di Frascati vicino Roma, dove sono nato, il collegio gesuita che aveva sede nella Villa Mondragone decise di mettere in vendita alcuni libri della sua collezione per pagare la ristrutturazione del collegio stesso. Alcuni di questi antichi testi vennero comprati da tale Wilfrid Voynich, un mercante di origini polacche, che acquisto’ una trentina di libri tra cui questo manoscritto che lo aveva incuriosito da subito. Come potete immaginare, questo manoscritto e’ quello oggi noto come “Manoscritto Voynich”.

All’interno del libro, il mercante trovo’ una lettera dei primi del 1600 scritta da Johannes Marcus Marci, rettore dell’Universita’ di Praga e medico di corte di Rodolfo II di Boemia, indirizzata a Athanasius Kircher, un poligrafo che viveva a Roma, affinche’ questi decifrasse il testo del manoscritto.

Come visibile gia’ ad una prima occhiata, il manoscritto acquistato da Voynich era scritto in una lingua e con un alfabeto sconosciuti e corredato anche da disegni, molti dei quali non comprensibili.

Come e’ fatto il Voynich?

Si tratta di un libro composto da circa 200 pagine realizzate con pergamena di capretto. Per convenzione, si assume il libro diviso in quattro sezioni identificabili in base alle illustrazioni presenti. Proprio grazie ai disegni, e’ stato infatti possibile dividere il testo in parti diverse, ciascuna riguardante, almeno a naso dalle figure riportate, uno specifico tema:

  • Sezione I (fogli 1-66): chiamata botanica, contiene 113 disegni di piante sconosciute.
  • Sezione II (fogli 67-73): chiamata astronomica o astrologica, presenta 25 diagrammi che sembrano richiamare delle stelle.
  • Sezione III (fogli 75-86): chiamata biologica, nomenclatura dovuta esclusivamente alla presenza di numerose figure femminili nude, sovente immerse fino al ginocchio in strane vasche intercomunicanti contenenti un liquido scuro.

Subito dopo questa sezione vi è un foglio ripiegato sei volte, raffigurante nove medaglioni con immagini di stelle o figure vagamente simili a cellule, raggiere di petali e fasci di tubi.

  • Sezione IV (fogli 87-102): detta farmacologica, per via delle immagini di ampolle e fiale dalla forma analoga a quella dei contenitori presenti nelle antiche farmacie.

Come vedete pero’, anche se i disegni ci consentono a grandi linee di poter immaginare quale sia l’argomento di ciascuna sezione, molti di questi riguardano, come nell’esempio delle piante, qualcosa a noi sconosciuto.

Di cosa parlerebbe il manoscritto?

Qui il discorso si complica non poco perche’, come anticipato, il testo e’ scritto con un simbolismo mai ritrovato prima. Per farvi capire, ecco alcune delle pagine del libro:

Pagine del manoscritto Voynich

Pagine del manoscritto Voynich

Dunque, a questo punto appare evidente come non solo non sappiamo di cosa parla il libro ma anche, vista la scrittura utilizzata, chi abbia scritto questa opera. E’ possibile che sia un reperto realizzato da un qualche popolo successivamente scomparso e di cui, a parte il Voynich, non conserviamo ne’ reperti ne’ memoria?

La prima cosa da capire e’ senza dubbio a quale periodo storico far risalire il manoscritto.

Su questo punto, si e’ dibattutto per anni tra gli studiosi. Fino a pochi anni fa, si pensava che questa opera fosse un falso realizzato appositamente per perpetrare una truffa ai danni di Rodolfo II. Secondo questa ipotesi, il falso sarebbe stato creato nel XVI secolo da un noto falsario inglese proprio allo scopo di vendere il libro a caro prezzo a Rodolfo II come pezzo unico da collezione. A sostegno di questa prova, nella gia’ citata lettera ritrovata da Voynich nel libro, si parlerebbe di un reperto ereditato da Johannes Marcus Marci direttamente da Rodolfo che lo avrebbe comprato per 600 ducati, una cifra elevatissima per l’epoca dei fatti.

Questa versione e’ stata pero’ smentita a seguito della datazione con il Carbonio-14 che ha mostrato che l’opera e’ stata realizzata tra il 1404 e il 1438. Anche su questa datazone ci sono pero’ forti parare contrari. Come e’ possibile contestare una datazione al carbonio? Semplice, per eseguire le analisi, e’ stato autorizzato il prelievo di alcune sottili striscioline di pagina in punti diversi del libro. Ovviamente, non e’ stato autorizzato il prelievo di parti scritte con inchiostro ma solo striscie bianche di foglio. In questo caso, i fogli potrebbero essere piu’ antichi del testo e dunque del libro stesso.

Secondo un altro punto di vista, il manoscritto non potrebbe essere precedente al 1492, anno in cui venne scoperta ufficialmente l’America. Nella sezione botanica e’ infatti presente un’illustrazione che ricorda molto la pianta di girasole portata in Europa dai conquistatori del nuovo mondo.

Come potete capire, anche per la datazione dell’opera, non esiste una singola opinione condivisa tra gli studiosi.

Detto questo, cosa ci sarebbe scritto nel Voynich?

Se per la datazione eravamo nel campo delle ipotesi, per quanto riguarda il contenuto siamo proprio nel campo della fantasia, ognuno puo’ dire quello che vuole e sostenerlo senza la possibilita’ di essere smentito. A partire dalla sua riscoperta, moltissimi studiosi, matematici, crittografi, scienziati, ecc si sono cimentati nel tentativo di traduzione del Voynich, purtroppo, senza successo.

Come ricorderete, in un precedente articolo abbiamo parlato di crittografia, ricordando in particolare la macchina Enigma utilizzata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale per inviare comunicazioni cifrate tra i vari reparti:

Un perdono atteso 70 anni

Molti studiosi hanno infatti proposto che il manoscritto Voynich non sia scritto con un idioma sconosciuto, ma si tratti di un codice cifrato in cui diversi simboli corrispondono a lettere o gruppi di sillabe. Con la comparsa dei primi sistemi automatici di calcolo, un gruppo di studiosi americani ha ripreso tutti i vecchi codici cifrati verificando i tempi necessari per decifrare codici che magari anni prima avevano richiesto anni. Di tutte le tecniche di cifratura provate, quella del Voynich, sempre che lo sia, e’ l’unica rimasta inviolata.

Secondo alcuni, questo sarebbe possibile perche’ il vero messaggio contenuto nel testo sarebbe nascosto da una serie di simboli non necessari e messi solo per confondere un lettore non autorizzato a leggere. In questo caso, per comprendere il reale messaggio, sarebbe necessaria una chiave intesa come una griglia in grado di rendere visibili solo le lettere o i simboli utili. Questa e’ una tecnica di cifratura molto semplice ma che, in alcuni casi, puo’ rivelarsi molto robusta se non altro per l’elevato numero di combinazioni da tentare prima di trovare la griglia giusta.

Per farvi capire meglio questa tecnica, vi riporto un esempio pratico. Immaginate di avere un messaggio cifrato di questo tipo:

cripto

Se pero’ il messaggio e’ indirizzato a voi e dunque sapete quali lettere selezionare, allora il messaggio che era completamemte senza senso, mostra la sua reale faccia:

decripto

A sostegno di questa ipotesi, all’interno del manoscritto sarebbero presenti gruppi di simboli troppo ripetuti rispetto ad un normale linguaggio. Queste ripetizioni sarebbero poi diverse nelle differenti sezioni che compongono il testo.

Questo e’ il risultato a cui sarebbero arrivati anche alcuni studiosi negli articoli presentati in questi ultimi mesi. Come potete facilmente capire, e diversamente da quanto affermato sui soliti giornali, questo non significa aver tradotto il Voynich, ma solo aver ipotizzato una possibile via per decifrare il codice. Tra l’altro, anche in questo caso, si e’ riusciti ad individuare solo un ristretto numero di parole che, pero’, in alcuni casi danno vita a frasi senza senso compiuto.

L’ultima ipotesi da non dimenticare sul Voynich, e che comunque annovera sempre un nutrito gruppo di sostenitori, e’ che il Voynich, magari creato come falso per truffare Rodolfo II, sia anche un falso dal punto di vista dei contenuti. In questo caso, e a sostegno ci sarebbero i disegni di piante sconosciute, si tratterebbe di una grossa montatura priva in realta’ di qualsiasi significato. Perche’ questo? Semplice, solo per aumentare il mistero sul volume e far crescere il prezzo di vendita in questa cervellotica truffa.

Concludendo, la storia del manoscritto Voynich e’ senza dobbio interessante. Oggi, a distanza di un secolo dal suo ritrovamento, ci sono solo ipotesi anche molto diverse tra loro, ma niente di tangibile e in grado di farci dire di aver compreso, anche solo in minima parte, la reale storia del volume o del suo contenuto. Come qualcuno lo ha definito, ed e’ ancora vero ai giorni nostri, il Voynich potrebbe essere il manoscritto piu’ misterioso al mondo.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Pubblicità

Il morbo di Morgellons

28 Ott

Diverse volte, mi sono arrivati commenti o mail di persone che chiedevano il mio punto di vista sul presunto morbo di Morgelons. Per ultimo poi, nei commenti di questo articolo:

Quando gli angeli perdono i capelli

si e’ di nuovo tornati a parlare di questa presunta malattia. Nell’articolo in questione, abbiamo visto la tecnica del ballooning utilizzata da alcuni ragni per spostarsi e dei residui di tela che questi lasciano al loro passaggio. Come visto, questi filamenti vengono spesso additati come prove delle scie chimiche in quanto sarebbero composti di polimeri di origine sintetica.

Non e’ mia intenzione inculcare notizie false o non provate, ma ragioniamo un secondo. L’esistenza dei ragni migratori e della tecnica del ballooning e’ dimostrata non a chiacchiere, ma da prove concrete. Questi ragni sono stati anche trovati ad altezze notevoli, come mostrato in alcuni documentari della BBC. Queste non sono illazioni, ma prove. Al contrario, parlare di fibre sintetiche e polimeri impone analisi specifiche a sostegno di queste tesi. Analisi che a tutt’oggi non ci sono. Fate sempre sempre attenzione a quello che leggete o che, nel peggiore dei casi, affermate. Prima di dire che una cosa e’ carne o pesce, dovete analizzarla per vedere di cosa e’ fatta.

Premesso questo, torniamo dunque a parlare di scie chimiche, dal momento che secondo alcuni il morbo di Morgellons sarebbe una diretta conseguenza dell’inalazione di queste pericolose sostanze che qualcuno si divertirebbe ad irrorare nei nostri cieli.

Di scie chimiche abbiamo gia’ parlato in questi post:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

Il Dibromoetano e le scie chimiche

A-380 modificato per spargere scie chimiche

Scie chimiche, ora abbiamo la prova

Accordo Italia-USA per sparere scie chimiche

Come detto e ripetuto, non ci sono ad oggi prove dell’esistenza di queste fantomatiche scie. Sicuramente questa frase potrebbe far saltare sulla sedia i sostenitori di questo complotto mondiale ma come detto e ripetuto non esiste nessuna analisi certa condotta e che mostri l’esistenza di qualcosa di diverso dalle normali scie di condensazione. Inoltre, vi faccio nuovamente notare una cosa: per poter spargere scie lunghe chilometri, che volume di sostanze tossiche dovrebbe portare un aereo? Vi rendete conto che rilasciando qualcosa in quota, a causa delle correnti, non sapete minimamente dove potrebbe ricadere? Altra considerazione, ma se provassi ad avvelenare la popolazione in questo modo, non respirerei anche io la stessa cosa? Vi pare possibile che ci sia un complotto orchestrato da migliaia di persone, piloti, assistenti di volo, controllori, governanti, scienziati, e non si sia mai avuta una fuga di notizie?

Questo solo per ribadire nuovamente il mio punto di vista.

Detto questo, passiamo dunque al Morgellons. Come sapete, indipendentemente dalle scie, questo sarebbe un morbo che colpisce la pelle provocando gravi lesioni da cui fuoriescono filamenti di materiale sintetico, a volte colorati. Il morbo e’ accompagnato da forti dolori e dalla sensazione che ci siano degli organismi annidati sotto la cute.

La prima che parlo’ di Morgellons, fu Mary Leitao che lo diagnostico’ al figlio di due anni. Sulla rete trovate scritto che la Leitao e’ una biologa o, secondo altri, una dottoressa in medicina. In realta’, si tratta di una casalinga che aveva lavorato alcuni anni come tecnico di laboratorio. La signora in questione avrebbe osservato con un miroscopio giocattolo regalato proprio al figlio, il labbro del bambino evidenziando la presenza di filamenti di origine sintetica.

Dopo queste “analisi”, la signora avrebbe portato il figlio da diversi specialisti. Quale fu la risposta degli specialisti? Il bambino era sano come un pesce, mentre la mamma era affetta dalla sindrome di Münchhausen, malattia mentale che spinge i genitori ad arrecare danni fisici alla prole per attirare l’attenzione su di se. Il termine morbo di Morgellons, o anche solo Morgellons, venne coniato dalla proprio Leitao, che ovviamente non si e’ fidata del parere dei numerosi medici consultati. Inoltre, la stessa signora istitui’ la Morgellons Research Foundation per raccogliere altri casi in giro per il mondo, tutti ovviamente autodiagnosticati.

Ora pero’, qualcuno potrebbe obiettare dicendo che siamo alle solite, la scienza e la medicina ufficiali sono restie ad accogliere queste nuove malattie perche’ pagati da questo e da ques’altro. Sulla rete trovate, a sostegno dell’esistenza del morbo, che anche il centro per il controllo e prevenzione delle malattie, CDC, si e’ interessato al Morgellons. Questo e’ vero. Come mai il CDC si e’ interessato a questo disturbo se non esiste? Complice la rete, il tam tam su questa malattia ha portato moltissime persone nel mondo ad autodiagnosticarsi questo morbo. A seguito delle numerose segnalazioni ricevute, il CDC ha dunque deciso di condurre una seria analisi, durata ben 6 anni, dal 2006 al 2012.

Quali sono i risultati ottenuti dal CDC?

Tolti tutti i casi di autosuggestione, il CDC ha evidenziato come in tutti i casi le lesioni cutanee fossero o autoinflitte o dovute ad altre malattie epidermiche conosciute. In tutti i casi pero’, nei pazienti vennero riscontrati problemi psichiatrici come la parassitosi allucinatoria. I presunti filamenti di origine sintetica trovati sulle ferite erano proprio filamenti di origine sintetica, provenienti pero’ dagli indumenti indossati.

Dove sono le prove? Ah, e’ vero, c’e’ bisogno di prove per poter fare delle affermazioni. A forza di leggere gli articolo in rete, lo stavo dimenticando. Leggete qui il risultato delle analisi condotte del CDC:

CDC, risultati

A parte che tra le migliaia di casi analizzati, solo pochissimi si sono mostrati reali. Di questi, le persone interessate hanno avuto gravi problemi psicologici dovuti ad un peggioramento della vita: assunzione di droghe, disturbi psichici, ecc. Molto interessanti sono le conclusioni dell’articolo in cui si evidenzia come non siano state trovate infezioni di alcun tipo ne tantomeno malattie diverse da quelle comunemente conosciute.

Fate pero’ attenzione, in nessun caso la Fodazione Morgellons parla di scie chimiche in relazione con questo morbo. La piu’ grande sostenitrice di questa connessione e’ la “dottoressa” Hildegarde Staninger. Chi e’ costei? Dico “dottoressa” perche’ lei stessa si definisce tale ma in “medicine alternative”. Ognuno puo’ avere il suo punto di vista riguardo alle medicine alternative, ma per me dottore o dottoressa vuol dire una sola cosa. La Staninger avrebbe lavorato qualche anno nella Capital University of Integrative Medicine, universita’ non riconosciuta dal sistema scolastico americano e che nel 2006 ha addirittura chiuso. A sostegno di quanto affermato, il sito internet non e’ piu’ raggiungibile:

CUIM website

Secondo la Staninger sarebbero state condotte importanti analisi che mostrerebbero la relazione tra le scie chimiche e il morbo di Morgellons, in particolare, mostrando come la crescita dei peli sintetici sia direttamente correlata con le sostanze sparse in atmosfera. Dove sono queste analisi? Purtroppo, nessuno le ha mai viste. Anche qui, chiacchiere e solo chiacchiere. Non e’ stato pubblicato nessun articolo con queste misure ne dalla Staninger ne tantomeno da qualcun’altro.

Riassumiamo, non ci sono prove dell’esistenza delle scie chimiche, non ci sono prove a sostegno del morbo di Morgellons, non ci sono neanche prove che queto morbo sia dovuto alle irrorazioni in atmosfera. Dunque, di cosa stiamo parlando?

Attenzione, come detto piu’ volte, siete liberi di credere a quello che volete, pensate che le scie chimiche esistono? Bene, e’ un vostro pensiero, ma non sostenete che esistono prove a loro sostegno. Ricordatevi che e’ un vostro pensiero, non supportato da analisi scientifiche. Aggiungo anche un’altra considerazione, personalmente non credo alle scie chimiche ma non sono io, ne tantomeno la scienza, a dover dimostrare che non esistono, piuttosto dovrebbero essere i sostenitori di qualcosa che non si vede a dover portare prove e convincere gli altri.

Questa purtroppo e’ sempre la solita tiritera: scie chimiche, Nibiru, Morgellons, ecc. Tutti parlano di prove, ma nessuno le mostra. Piuttosto chiedono di dimostrare il contrario. Tenete sempre a mente questo piccolo particolare. Se oggi, qualcuno arrivasse con prove certe e oggettive di queste affermazioni, sarei io il primo a cambiare idea ed ammettere il mio errore.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.