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Earth Overshoot Day: una riflessiva ricorrenza

19 Ago

Se stamattina vi siete dilettati nel leggere le notizie nelle rubriche di scienza dei principali quotidiani, non vi sarà sicuramente sfuggita la notizia riguardante il cosiddetto Earth Overshoot Day. Come da titolo, credo che sia importante, prima di tutto, comprendere a pieno cosa questo nome significhi ma, soprattutto, aprire una riflessione per il futuro energetico della nostra Terra.

Al solito, vi giuro non vorrei dirlo ma sono costretto, molti dei nostri amati giornali, anche a diffusione nazionale, pubblicano notizie perchè devono, senza minimamente comprendere di cosa si stia parlando. Perchè dico questo? Leggendo diversi articoli, e conoscendo già di mio il significato della ricorrenza, ho provato a mettermi nei panni di qualcuno ignorante sulla questione. Questa sarà anche una mia personale posizione, ma leggendo le notizie in rete, credo che molto difficilmente ci si possa informare capendo realmente quello di cui si sta parlando. Ora, non voglio assolutamente mettermi su un piedistallo, non ne avrei diritto ne tantomeno le competenze, ma, vi prego, prima di scrivere qualcosa, cercate di capirlo almeno voi.

Perchè dico questo? Molti giornali esauriscono la notizia in poche righe riassumendo in questo modo: oggi è il giorno in cui abbiamo ufficialmente consumato tutte le risorse rinnovabili che la Terra è in grado di produrre fino alla fine dell’anno solare. Come direte voi, ma se le risorse sono rinnovabili sono rinnovabili sempre. Come faccio ad aver già consumato quello che la Terra produrrà nei prossimi mesi? Inoltre, per farla breve, ma se ci siamo mangiati tutto quello che avevamo a disposizione fino alla fine dell’anno, domani cosa mangiamo? Per fare un esempio, è come una famiglia che fa la spesa per l’intera settimana senza la possibilità di riandare a comprare nulla. Arrivati a giovedi, le scorte sono completamente finite. Poi?

Cerchiamo di essere seri e comprendere a pieno cosa significa questa fantomatica data.

Ogni anno, l’organizzazione no profit Global Footprint Network, ripeto “organizzazione” non centro di ricerca come qualche giornale ha scritto, calcola la data in cui la nostra società globale ha consumato tutte le risorse rinnovabili annuali. Cosa significa? Prendiamo come esempio un campo coltivato con insalata. Nell’arco dell’anno, questo campo riuscirà a produrre 100 Kg di insalata. Arrivati ad agosto, noi abbiamo già mangiato 100 Kg di insalata, dunque abbiamo raggiunto molto in anticipo le risorse che il nostro campo sarà in grado di produrre. Dunque, se vogliamo mangiare altra insalata dobbiamo prenderla nel campo del nostro vicino.

Ora, come è ovvio, non mangiamo solo insalata. Infatti, questo calcolo viene fatto prendendo in esame tutte le risorse rinnovabili che abbiamo a disposizione sul nostro pianeta. Tra queste, oltre ai cibi, entrano ovviamente anche beni diversi: l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, i tessuti naturali che utilizziamo per i nostri capi d’abbigliamento, ecc..

Nel calcolo di questa data, entra ovviamnete anche la produzione di CO2 che immettiamo in atmosfera. Come è ovvio, il nostro pianeta è in grado di assorbire una frazione degli inquinanti che espelliamo, oltre questa soglia, questi gas restano in atmosfera formando strati inquinanti.

A questo punto, spero di essere riuscito a far capire come è possibile calcolare questa data e quali sono i fattori principali che entrano in questo computo.

Come anticipato, oggi è l’Earth overshoot Day, cioè come il nome stesso indica, il giorno in cui abbiamo superato le risorse della Terra.

Ci deve preoccupare questa data?

Ovviamente si ma, soprattutto, ci deve far riflettere molto. Praticamente, noi stiamo vivendo come parassiti in grado di consumare molto velocemente le risorse del pianeta che ci ospita. Come potete facilmente immaginare, questo trend negativo è solo peggiorato negli ultimi anni.

Visitando il sito dell’associazione:

Global Footprint Network

che oltre a questa data, ha tutta una serie di attività tese a sensibilizzare le società sul problema energetico, troviamo una tabella molto interessante:

Data dell'overshoot day nel corso degli anni

Data dell’overshoot day nel corso degli anni

Quanto riportato mostra l’overshoot day calcolato nel corso degli anni. Come evidente, se nel 1987 eravamo quasi in pari con una data prossima alla fine dell’anno solare, nel corso del tempo l’overshoot day si è sempre notevolmente anticipato. Come spesso sentiamo ripeterci, poichè oggi à il 19 agosto, secondo questo calcolo, per poter vivere noi oggi avremmo bisogno di 1.5 Terre in grado di fornirci le risorse rinnovabili di cui abbiamo bisogno.

Ovviamente, questo è un calcolo mediato su tutti i paesi. Come è facile immaginare, esiste uno squilibrio notevole anche in questo caso. Per un dettaglio su alcuni paese campione, possiamo far riferimento a questa tabella:

Paesi-equivalenti richiesti dai consumi dei singoli stati

Paesi-equivalenti richiesti dai consumi dei singoli stati

In questo caso, il calcolo è sul singolo paese tenendo conto delle risorse che il paese stesso è in grado di fornire alla propria popolazione. Notiamo che ci sono dei casi veramente disastrosi. Esempi? Gli Emirati Arabi avrebbero bisogno di più di 12 paesi equivalenti! Inoltre, non fatevi ingannare dal dato sugli USA. Considerando la grandezza del paese, il numero di abitanti e le risorse a disposizione, se il modello di consumi USA fosse “esportato” anche negli altri paesi, il nostro deficit peggiorerebbe in modo significativo.

Se ci concentriamo sul caso Italia, anche se, almeno in questo caso, non siamo i peggiori in assoluto, sicuramente ci mettiamo del nostro. Come vedete, ad oggi, noi richiediamo 4 volte le risorse del nostro paese. Praticamente, se il calcolo fosse relativo solo al nostro paese, il nostro overshoot day cadrebbe intorno alla fine di marzo.

Per completezza di informazione, esistono ovviamente dei paesi “virtuosi” che contribuiscono ad abbassare il nostro debito naturale. Tra questi, ad esempio, Brasile, Australia, Indonesia e Svezia.

Se volete “divertirvi” a calcolare il vostro contributo a questo calcolo, la Global Footprint Network ha a disposizione un semplice questionario in grado di calcolare il vostro singolo contributo basandosi sui vostri consumi medi. Visto che sbandieriamo sempre la sincerità, vi pubblico il mio profilo:

Il mio contributo all'Overshoot Day

Il mio contributo all’Overshoot Day

Come vedete, anche io faccio la mia parte in negativo anche se sono sotto la media nazionale (2.5 paesi verso 4 di media) ma sopra la media mondiale. Il mio contributo principale, neanche a dirlo, viene dal consumo di cibo.

Per calcolare il vostro contributo, potete compilare il rapido questionario disponibile, anche in Italiano, a questa pagina:

Footprint personale

Inutile dire che non si tratta di un gioco ma il nostro personale risultato deve spingerci ad una riflessione sui nostri consumi e, preferibilmente, a cambiare il nostro stile di vita per cercare, tutti quanti, di interrompere questo trend negativo di cui abbiamo discusso.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Tanti auguri WWW

2 Mag

Dell’utilita’ della ricerca scientifica abbiamo parlato tante volte. In particolar modo, si e’ cercato di mettere in evidenza non solo le scoperte scientifiche, che spesso lasciano indifferenti molti non addetti ai lavori, ma soprattutto, le innovazioni in campo tecnologico e anche l’indotto economico che la ricerca puo’ apportare nella nostra societa’:

Perche’ la ricerca: scienza e tecnologia

Perche’ la ricerca: economia

Parlando di invenzioni e innovazioni sviluppate nell’ambito della ricerca e poi entrate di diritto nella vita di tutti i giorni, sicuramente il WEB, o meglio il World Wide Web, e’ quella piu’ conosciuta sia per origine che per attuale utilizzo.

Come sicuramente avrete letto su moltissimi giornali e siti internet, il 30 Aprile il WWW ha festeggiato i suoi primi 20 anni di vita. Per essere pignoli, non si parla di 20 anni di vita, ma di 20 anni di utilizzo pubblico.

Come e’ noto, il WWW venne sviluppato al CERN di Ginevra per facilitare lo scambio di file tra i ricercatori che operavano nei vari progetti. Dal momento che ho letto molte cose inesatte in giro per la rete, credo sia il caso di capire meglio alcuni concetti chiave ma soprattutto di ripercorrere le tappe che hanno portato all’utilizzo mondiale della “grande ragnatela”.

Spesso, si considerano come sinonimi “internet” e “www”, ovviamente sbagliando. Mentre internet e’ la grande rete che mette in connessione i computer di tutto il mondo, il WWW e’ un servizio della rete che consente di accedere a moltissimi contenuti attraverso pagine e navigando tramite i link presenti. Si parla di ragnatela perche’ i nodi che compongono il web sono collegati tra loro attraverso i collegamenti, formando un enorme ipertesto navigabile. Tutti questi servizi sono resi disponibili attraverso dei server che ospitano le pagine e a cui l’utente accede visitando i vari collegamenti.

Il primo server WEB della storia

Il primo server WEB della storia

Il web venne pensato da Tim Berners-Lee, un ricercatore del CERN, gia’ nel 1989. Lo stesso ricercatore racconta di aver avuto l’idea del web osservando il modo in cui un gruppo di ricercatori italiani scambiavano dati attraverso la linea telefonica e visualizzando le informazioni su terminali. Proprio da questo primitivo modo di scambio dei dati, Berners-Lee ebbe la sua idea, creare una ragnatela di connessioni per fare in modo che le informazioni fossero facilmente raggiungibili da tutti.

Proprio nel 1989, Berners-Lee presento’ il suo progetto e inizio’ a scrivere il codice necessario per realizzare la sua idea. Il 6 Agosto 1991 e’ il vero giorno della nascita del web. Proprio in questa data venne messo online il primo server web, chiamato NEXT, attraverso cui i ricercatori potevano scambiare informazioni.

Non pensate al web come lo conoscete adesso, si trattava di pagine statiche visualizzabili con il programma Conkeror, il primo browser della storia. Ecco un’immagine della prima pagina web in assoluto:

La prima pagina WWW della storia

La prima pagina WWW della storia

Attraverso i collegamenti ipertestuali era possibile navigare nelle pagine e anche capire come funzionava questa novita’ assoluta.

Nel giro di poco tempo, vennero create diverse pagine web caricate sul server, creando proprio la prima ragnatela tutta interna al CERN:

Uno screenshot delle pagine web del CERN

Uno screenshot delle pagine web del CERN

Dunque? Perche’ si parla di 30 Aprile 1993? Come detto, la data di collegamento del primo server e’ del 1991 e nei due anni successivi vennero create diverse pagine dal momento che i ricercatori cominciarono subito a sfruttare questo potente mezzo che semplificava notevolmente lo scambio di dati.

Proprio il successo del web, porto’ il CERN ad una decisione storica: il 30 Aprile 1993 il CERN decise di rendere pubblico l’utilizzo del web rinunciando a tutti i diritti d’autore. Questo e’ un esempio sublime di innovazione apportata dalla ricerca e donata al mondo intero. Oggi, ogni qual volta navigate in rete, attraverso pagine che divengono sempre piu’ complesse e interattive, state utilizzando proprio l’evoluzione di questa prima invenzione fatta al CERN. Come detto, rinunciando a qualsiasi diritto d’autore.

In un mondo come il nostro, in cui le grandi aziende di prodotti di alta tecnologia e di sviluppo software passano la maggior parte del tempo facendosi causa per la paternita’ di questo o quest’altro pezzo, forse si dovrebbe ricordare quanto avvenuto solo 20 anni fa.

Per festeggiare i 20 anni del WEB, il CERN ha deciso di ricaricare le prime storiche pagine sul suo sito in modo da mostrare a tutti cosa significasse navigare a quel tempo. Vi consiglio vivamente di visitare questo link e di fare un tuffo nei primi anni ’90:

CERN, WEB 1993

Oltre che per gli ovvi motivi di festeggiamento, il CERN ha deciso di creare un apposito progetto proprio per fare in modo che la storia di questa importante invenzione non vada persa. Come potete vedere, le pagine sono perfettamente navigabili e sono proprio costruite utilizzando i primi algoritmi implementati nel 1993.

Visto che proprio grazie a questa invenzione, oggi noi siamo qui a leggere questi articoli, non possiamo che fare gli auguri al web per i suoi primi 20 anni, o meglio 22 se partiamo dal 1991.

 

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