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Apparizioni mariane e miracolo del Sole

9 Ago

Sul forum di Psicosi 2012:

Psicosi, forum

parlando di apparizioni della Madonna, sono state richieste maggiori informazioni sul cosiddetto “miracolo del Sole” che avverrebbe in continuazione a Medjugorje. Credo che questo argomento sia molto interessante e spesso poco conosciuto dalle persone. A riprova di questa affermazione, il presunto miracolo non sarebbe avvenuto solo nella localita’ di preghiera della Bosnia, bensi’ la prima testimonianza di un avvenimento simile risale al 1917 a Fatima, in Portogallo.

Cerchiamo prima di tutto di capire di cosa si tratta.

Con “miracolo del Sole”, si intende quel particolare avvenimento secondo il quale, osservando il Sole, lo si vedrebbe roteare, danzare in cielo, emanare raggi multicolori e molti altri fenomeni che potete leggere nella vasta letteratura presente in rete.

Prima di parlare di queste cose, vorrei fare un piccolo ma necessario preambolo. Ogni qual volta ci si approccia con senso critico, non nell’accezione sbagliata del termine, a fatti che riguardano la religione e la fede, molto spesso si finisce per urtare la sensibilita’ di alcuni credenti. Questo non e’ assolutamente il mio fine. Come detto, il mio vuole essere un approccio di pensiero razionale, senza lasciare spazio ne’ alla fede estrema, ne’ tantomeno allo scientismo chiuso e ottuso di chi pretende di poter spiegare tutto. In fondo, questo genere di approccio e’ quello che da sempre caratterizza il blog.

Detto questo, cominciamo proprio dalla domanda iniziale, cioe’ i fatti che riguardano Medjugorje. Come gia’ detto, questo genere di miracoli riguarderebbero strani fenomeni osservabili dal Sole. In particolare, per Medjugorje, la convinzione popolare sostiene che il miracolo sarebbe visibile intorno alle 17.40, ora dell’apparizione della Madonna nel luogo.

Cercando sulla rete, potete trovare tantissime testimonianze di persone che raccontano, in giorni diversi, di aver assistito al miracolo. Tra questi, ci sono ovviamente credenti, ma anche tanti atei e agnostici che sono andati per curiosita’ a visitare il luogo e sono rimasti sorpresi di quanto hanno visto. Ovviamente, non mancano assolutamente tante persone, anche queste appartenenti a diverse categorie come nel primo caso, che invece, in alcuni casi amareggiati, dicono di non aver visto nulla.

Cominciamo dai filmati che si trovano in rete. Molti video mostrano il Sole con un cerchio nero ben definito al centro e lo stesso Sole, in alcuni casi, pulserebbe aumentando e diminuendo la sua grandezza. Un esempio di video e’ questo:

Premesso che la rete abbonda di video falsificati, molti, tra cui quello riportato, sono invece reali. Da cosa dipende questo fenomeno? In realta’, la spiegazione di quello che avete osservato e’ molto semplice. Utilizzando una normale fotocamera a CCD, come ad esempio quella di un cellulare, e puntandola verso il Sole, state sottoponendo la parte attiva ad un illuminamento troppo intenso. In questo caso, i pixel che riprendono la parte centrale del Sole, sono ovviamente quelli maggiormente colpiti. In presenza di una luce troppo intensa, il pixel satura spegnendosi e apparendo dunque nero. Poiche’ il disco solare che osservate ha una luce che decresce radialmente verso l’esterno, questo spiega anche perche’ la parte nera centrale, cioe’ i pixel spenti, appaia cosi’ ben definita.

Come anticipato, in alcuni video si mostra poi il Sole pulsare cambiando la sua dimensione. Vi premetto subito che questo effetto non viene riportato dai testimoni oculari, ma viene ripreso solo dalle telecamere. Anche in questo caso, la spiegazione e’ facilmente comprensibile. Molti di questi dispositivi hanno una funzione di autofocus. In presenza di luce troppo intensa, la fotocamera non riesce a mettere a fuoco il soggetto, cioe’ il Sole, muovendosi intorno ad una posizione fissa. Questo continuo movimento e’ propro quello che porta l’effetto di cui stiamo parlando.

Veniamo ora pero’ ai testimoni oculari. In questo caso, non possiamo certo appellarci all’elettronica delle CCD. Ovviamente, escludiamo subito che ci sia un complotto mondiale che riguarda migliaia di persone pronte a testimoniare di aver osservato il miracolo in diretta. Come e’ possibile spiegare quello che molti testimoni giurano di aver visto?

Analizziamo per un attimo i fatti. Come detto, nella cultura popolare, il miracolo sarebbe sempre osservabile ad un’ora ben precisa. I racconti sono molto simili tra loro, ma presentano delle lievi differenze, per quanto riguarda la luce emanata dal Sole: alcuni parlano di raggi viola, altri blu, altri ancora verdi, ecc. Soprattutto, tutti i testimoni concordano sul fatto che sia possibile osservare per lungo tempo il Sole senza avere disturbi agli occhi.

Cosa possiamo dire a riguardo?

Il punto focale della questione, e’ proprio l’orario di osservazione. Molto spesso, oltre all’orario del giorno, le testimonianze crescono a dismisura in un determinato periodo dell’anno, generalmente intorno a maggio-giugno. In questo caso, come e’ possibile vedere anche in molti video, il Sole non e’ alto in cielo. In queste condizioni, i raggi solari attraversano sicuramente uno strato maggiore di atmosfera. Cosa significa? Tutti abbiamo osservato un bel tramonto. Come sapete, in questo caso, il sole e’ molto basso all’orizzonte e non ci sono assolutamente problemi nell’osservarlo. Ovviamente, a meno di voler perdere la vista, non possiamo guardare il sole di mezzogiorno. Nel momento delle osservazioni, il Sole si trova in una via di mezzo. Osservarlo a lungo non necessariamente provoca disturbi permanenti agli occhi, ma la luce ancora troppo intensa che arriva alla retina, puo’ produrre effetti come quelli riportati dai testimoni. In particolare, cosi’ come avviene per le CCD, si osserva il disco nero all’interno del sole. Si puo’ credere di vedere il Sole spostarsi leggermente in cielo oltre che muoversi intorno ad un punto. Anche i raggi emessi dal sole sono effetti dovuti ai disturbi momentanei degli occhi. Il fatto che diversi testimoni parlino di colorazioni diverse per questi raggi, dipende soltanto dalla sensibilita’ dei nostri occhi, che puo’ spostare il colore di questo effetto.

A riprova di queste affermazioni, tenendo conto del diverso orario, e’ possibile osservare esattamente gli stessi effetti descritti fino a questo punto, anche in altre parti del mondo. Per darvi un esempio, questo e’ un video girato in Peru’ e molto simile a quello di Medjugorje:

Ovviamente, non voglio discutere circa le apparizioni della Madonna nel luogo, ne’ tantomeno del misticismo che le persone raccontano di aver vissuto a Medjugorje. Premettendo che la Chiesa Cattolica non ha ancora accettato questo come un luogo di culto ufficiale, credere o meno alle apparizioni e’ materia di fede, non di scienza. Pertanto, non possiamo applicare un approccio razionale per discutere qualcosa di strettamente personale.

Detto questo, come anticipato, vorrei invece parlare del primo miracolo del Sole avvenuto invece a Fatima. Come sapete bene, anche in questo luogo si parla di apparizioni della Madonna che si sarebbero manifestate a tra pastorelli. In particolare, durante l’ultima apparizione, quando ormai la storia era gia’ di dominio pubblico, la Vergine avrebbe detto ai pastorelli di far radunare la gente per il 13 luglio 1917 perche’ sarebbe avvenuto qualcosa di straordinario ed in grado di convincere le persone che i racconti delle apparizioni erano reali.

In quella data, nel luogo delle apparizioni, si raduno’ una folla di circa 70000 persone, tra cui credenti, curiosi e, soprattutto, tanti atei accorsi per denigrare la storia delle apparizioni e il cattolicesimo in generale in un periodo non facile per i fedeli portoghesi.

Cosa avvenne?

Testimoni a Fatima nel 1917

Testimoni a Fatima nel 1917

Improvvisamente, il cielo, nuvoloso fino a quel momento, si schiari’. Tutti poterono osservare il Sole alto nel cielo senza aver disturbi agli occhi. Miracolosamente, il sole comincio’ a danzare in cielo, cambiare forma, roteare, emanare raggi colorati. Il tutto con una sensazione di pace e armonia provata dai presenti. Tra i tanti testimoni, c’era anche il direttore di un giornale anticlericale portoghese, che dopo pochi giorni, anche se andato li per smentire il tutto, scrisse un articolo su quanto aveva potuto osservare lui stesso senza potersi dare una spiegazione, se non quella di un intervento divino.

Cosa possiamo dire in questo caso?

Prima di tutto, notiamo le tante somiglianze con i fatti raccontati a Medjugorje. Questo pero’, non deve portarci fuori strada. Nel caso di Fatima, si tratta di un singolo episodio non piu’ accaduto, mentre per Medjugorje il miracolo avverrebbe costantemente e sempre nello stesso momento del giorno. Proprio questo particolare, ci ha dato la, probabile, chiave di analisi del caso.

Ragioniamo prima di tutto sul racconto che troviamo dell’accaduto. La cosa principale da dire e’ che in realta’ non tutti videro quanto raccontato. Diverse fonti, basate sui racconti dei testimoni, parlano piu’ o meno di 30000 persone che assistettero a quanto riportato. Le altre persone, tra cui anche credenti, preti e suore, non osservarono nulla.

Da cosa potrebbe dipendere questo fatto?

Nell’arco di quasi cento anni, sono state formulate tantissime ipotesi a riguardo, ma vi premetto subito che, ancora oggi, non esiste una spiegazione chiara del fenomeno.

Cerchiamo di capire meglio e ragionare sul racconto, vagliando anche le diverse ipotesi fatte.

Ovviamente, come e’ lecito supporre, dal momento che parliamo di un avvenimento preannunciato tempo prima, molte persone sono andate in quel giorno certe e curiose di poter assistere a qualcosa di straordinario. Questo potrebbe aver creato un’atmosfera mistica e carica di attesa. Su questo fatto, alcuni ipotizzano che si sia trattato soltanto di un fenomeno di psicosi collettiva. Ora pero’, e’ vero che l’atmosfera poteva essere di un certo tipo, ma sicuramente un anticlericale accorso sul posto per denigrare quanti aspettavano il miracolo, non penso che fosse avvolto da questo misticismo in grado di creare un’isteria collettiva. Inoltre, parliamo di, togliendo anche quanti non osservarono nulla, decine di migliaia di persone.

Altra ipotesi e’ quella del contagio della testimonianza. Molto spesso, diverse persone che assistono ad un avvenimento, si autoconvincono inconsciamente, solo ascoltandosi, di aver assistito alla stessa cosa. Con un numero cosi’ alto di persone, ascoltate in momenti diversi, e’ possibile che i racconti si siano uniformati e anche chi non ha visto nulla si sia autoconvinto di aver visto le stesse cose di altri. Questo e’ ovviamente possibile. Non dimentichiamoci poi che stiamo parlando di persone che hanno fissato direttamente e senza protezione il sole. In tal senso, tutte le ipotesi fatte per Medjugorje sono valide anche per Fatima.

Dal punto d ivista scientifico, oltre al discorso di danneggiamento temporaneo della vista causato dall’esposizione, alcune fonti parlano di fenomeni ottici dovuti al Sole e all’atmosfera. In questo caso, vengono richiamati molti dei fenomeni che gia’ abbiamo affrontato sul blog, come i cani solari, il parelio, ecc:

E adesso abbiamo i “cani solari”

Fate pero’ attenzione ad una cosa, nei fenomeni di questo tipo, il Sole non si presenta assolutamente in movimento o in rotazione come riportato dai testimoni. Inoltre, in questi casi, il fenomeno scientifico non riuscirebbe a spiegare tutti gli effetti su cui i testimoni concordano.

Altre ipotesi sono state fatte riguardo all’atmosfera. Secondo alcuni, si potrebbe essere verificato un fenomeno ottico piu’ unico che raro per cui delle masse d’aria in condizioni diverse si sarebbero spostate sopra il luogo provocando, attraverso fenomeni fisici, quanto raccontato. Supponiamo che questa sia la spiegazione. Come detto, si tratterebbe di un fenomeno unico che pero’ e’ stato annuciato molto tempo prima dalla Madonna attraverso i pastorelli. In questo caso, non mi sembra assolutamente che l’eventuale spiegazione scientifica escluda l’esistenza di una Divinita’ Superiore.

Dunque?

Come anticipato, non c’e’ una spiegazione certa che e’ stata data al caso di Fatima. I fatti sono che migliaia di persone, non tutte le presenti, hanno osservato strani fenomeni dal Sole. Ognuno di noi puo’, alla luce delle ipotesi discusse e di altre personali che puo’ fare, dare la sua propria spiegazione. Ovviamente, sempre senza stravolgere la fisica e le leggi di natura. In quel preciso momento, il Sole che si stava osservando a Fatima era lo stesso che si vedeva in altre parti. Questi fenomeni pero’ sono riportati solo in quel luogo. Personalmente, mi sento di credere che ci sia una commistione di fattori che hanno contribuito al miracolo del Sole. Sicuramente, i testimoni si trovavano in un luogo particolarmente carico di significato. Il fatto di aver annunciato prima che qualcosa sarebbe accaduto ha contribuito ancora di piu’ ad aumentare l’ansia per l’attesa. In queste condizioni, il contagio da persona a persona e’ possibile fino anche ad un uniformare le testimonianze. Poiche’ molte persone hanno osservato il Sole in pieno giorno senza riportare danni, probabilmente le condizioni ambientali e atmosferiche presentavano delle anomalie che hanno permesso questo. Ripetiamo pero’ che l’ipotesi scientifica si contrappone al fatto che l’annuncio di qualcosa che doveva accadere sia stato dato giorni, se non mesi, prima.

Concludendo, per quanto riguarda il miracolo del Sole a Medjugorje, senza voler urtare la sensibilita’ e il credo di nessuno, mi sento di poter dire, alla luce delle consdierazioni fatte, che quanto osservato e’ riconducibile a fenomeni ottici legati al sistema visivo. Ipotesi questa sostenuta anche dalle indicazioni circa l’orario del miracolo. Al contrario, per quanto riguarda Fatima, si tratta di un singolo miracolo avvenuto in un giorno specifico, annunciato molto tempo prima dalle apparizioni. Come visto, non esiste ancora oggi una spiegazione chiara di quanto osservato dai molti testimoni. A mio avviso, si e’ trattato di tanti fattori che hanno contribuito al presunto miracolo. Ognuno di noi poi, in base al proprio pensiero, puo’ formulare la sua ipotesi o crederne reale una piuttosto che un’altra.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Manchester: la statuetta che si muove da sola

28 Giu

In questi giorni, su internet si sta parlando incessantemente di una statuetta del museo di Manchester che, apparentemente, sembra muoversi da sola. Dal momento che di questa storia hanno parlato anche i principali giornali online, sarete gia’ perfettamente informati dei fatti.

Solo per riassumere, in una teca del suddetto museo, e’ contenuta una statuetta alta circa 25 cm, risalente al 1600 a.C. e ritrovata in una tomba egizia. Stando a quanto riportato sui principali giornali, la statuetta sarebbe in possesso del museo da circa 80 anni. Ora, solo pochi giorni fa, uno dei curatori della mostra, ha notato per la prima volta la statua girata al contrario rispetto alla solita posizione. Per farvi capire meglio, come se la statuetta avesse ruotato intorno al suo asse. Non sospettando nulla, l’addetto si e’ limitato a rimettere in posizione il reperto e chiudere la teca. Dopo qualche giorno pero’, lo stesso addetto ha nuovamente notato la statua girata. Da quanto riportato, questo sarebbe l’unico possessore delle chiavi di questa vetrina. Incuriosito dal fatto, si e’ deciso di montare una fotocamera all’interno del museo per verificare questi movimenti. Con grande stupore, gli addetti hanno visto con i loro occhi la statuina ruotare da sola.

Ecco un video che mostra quanto ripreso:

 

Come vedete, sembra proprio che la statua abbia ruotato rispetto al suo asse senza che nessuno la toccasse.

Ora, questo video e’ diventato il nuovo tormentone del web. Come potete immaginare, le ipotesi fatte per spiegare l’accaduto sono tantissime e molte delle quali chiamano in causa fenomeni paranormali. Anche lo stesso curatore della mostra, ha parlato di maledizione del faraone. Secondo quanto riportato, qualora il corpo del faraone fosse andato distrutto, l’anima del defunto re rimarrebbe imprigionata nelle sue raffigurazioni come, ad esempio, la statuina. Questo potrebbe causare il movimento del reperto. Non pensate che questa ipotesi sia arrivata da chissa’ quale sito, si tratta della spiegazione data proprio dal curatore della mostra.

Come riportato da molti giornali, gli addetti del museo hanno anche chiesto un parere esterno a tale Brian Cox, docente di fisica dell’universita’ di Manchester. Secondo lo scienziato, il movimento sarebbe perfettamente compatibile con un effetto dell’attrito tra la superficie in vetro e la base della statuina. In particolare, il fondo irregolare del reperto, potrebbe innescare, grazie alle vibrazioni del terreno, una rotazione intorno all’asse.

La risposta dei curatori del museo e’ stata categorica: la statuina e’ in quel posto da 80 anni e non si sono mai verificati fenomeni del genere.

Secondo alcuni mal pensanti, si tratterebbe solo di una trovata pubblicitaria creata dal museo per attirare piu’ visitatori. La spiegazione del video sarebbe molto semplice: come avete visto, si tratta di un documento composto in realta’ da una sequenza di fotografie scattate ad intervalli regolari. Secondo questa interpretazione, ci sarebbe qualcuno che nell’intervallo di tempo tra uno scatto e l’altro avrebbe girato la statua simulando la rotazione spontanea.

A questo punto, cerchiamo di fare qualche considerazione su quello che vediamo nel video.

A mio avviso, l’ipotesi di Cox e’ veritiera. Quali vibrazioni innescherebbero il fenomeno? Come potete vedere dal video, il movimento della statua avviene soltanto durante il giorno, in presenza di visitatori. In questa situazione, sarebbe proprio il movimento del pubblico che causerebbe le vibrazioni in grado di mettere in moto la statuina.

Come anticipato, le vibrazioni riuscirebbero a mettere in rotazione il reperto grazie alle superfici irregolari tra i due corpi. A riprova di questo, notate che quando la statuina e’ arrivata quasi di spalle, il movimento cessa anche in presenza di visitatori. Perche’ questo? In presenza di due corpi irregolari, ci possono essere posizioni che presentano attriti molto diversi. In punti particolari, le asperita’ tra i due corpi possono creare dei veri e propri freni in grado di fissare corpo e piano. Dalla spiegazione e da quanto osservato, possiamo capire sia l’innesco che l’arresto del movimento. In tal senso, e’ anche comprensibile perche’ l’addetto avrebbe dichiarato di aver trovato per due volte consecutive la statuina esattamente nella stessa posizione.

Ora pero’, c’e’ un punto che rimane incompreso. Come visto nella risposta dei curatori della mostra a Cox, la statuina sarebbe nel museo da quasi 80 anni e solo negli ultimi giorni sarebbe stato notato questo movimento.

Come e’ possibile questo?

In realta’, la mostra in questione e’ iniziata solo pochi giorni fa. Ora, anche se la statua e’ da 80 anni nel museo, sicuramente il reperto e’ stato spostato per allestire la mostra. Come visto in precedenza, il gioco degli attriti e’ dato sia dall’irregolarita’ della base della statua, ma sicuramente anche da quella della superficie del vetro. Inoltre, e’ possibile che la statuetta sia stata spostata da una teca ad un’altra o che tutta la vetrinetta sia stata mossa. In questo caso, magari, la nuova posizione presenta delle condizioni diverse. Solo per dare un esempio, se sotto il pavimento passano egli impianti o ci sono delle aperture, il pavimento puo’ amplificare le vibrazioni dei passi dei visitatori piu’ che in precedenza.

Detto questo, e’ del tutto comprensibile anche perche’ il movimento sia iniziato solo da pochi giorni.

Alla luce di questa spiegazione, sarebbe veramente molto semplice confermare o smentire le ipotesi. Prima di tutto, basterebbe spostare la statuina in un’altra teca o, in alternativa, disporla su una superficie diversa rispetto a quella attuale. In questo caso, la diversa configurazione tra corpo e piano, creerebbe condizioni di attrito diverso. Se il movimento e’ dato dallo spirito del faraone, allora potremmo anche incollare la statua, ma la rotazione avverrebbe lo stesso.

Vista l’enorme pubblicita’ in corso sulla rete, non credo che i curatori del museo abbiano intenzione di smentire sperimentalmente la storia del faraone. Con questo non intendo certo dire che tutta la cosa sia stata architettata a tavolino. Avendo visto personalmente il museo diversi anni fa, non ci sarebbe bisogno di trucchetti del genere per attirare visitatori. Ora pero’, visto che e’ uscita fuori la storia della statuina … tanto vale sfruttarla.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Anche il giorno e’ relativo …. se siete altrove

12 Giu

Pensandoci, chissa’ quante volte avremo detto “se ci fosse un giorno di 48 ore, riuscirei a fare tutto”. Proprio relativamente a questo vorrei parlare in questo post, aprendo una piccola parentesi curiosita’ sui pianeti del sistema solare. In particolare, vorrei discutere la durata del giorno sui diversi pianeti, confrontandola proprio coi numeri a cui siamo abituati, cioe’ quello che osserviamo direttamente sulla Terra.

Per prima cosa, vi diro’ qualcosa di “sorprendente”, la Terra gira intorno al Sole in circa 365.25 giorni e gira su se stessa in “quasi 24 ore”. Solo per curiosita’, quel 0,25 in piu’ nel periodo di rivoluzione e’ proprio il responsabile dell’inserimento di un anno bisestile ogni quattro. Questa soluzione serve a recuperare lo scarto che, in caso contrario, provocherebbe una differenza crescente tra periodo dell’anno ed effettiva posizione intorno al Sole.

Bene, l’alternarsi delle stagioni, che indica l’anno terrestre, e’ semplicemnete dato dalla pozione della Terra sull’orbita fatta intorno al Sole. Come detto, in poco piu’ di 365 giorni, la Terra tornera’ nella stessa posizione.

Quello che invece chiamiamo giorno, cioe’ l’alternarsi di luce e buio, dura 24 ore. Cosa significa Ogni 24 ore torniamo a vedere il Sole nella stessa posizione.

Questo ovviamente e’ vero per la Terra. Cosa possiamo dire per gli altri pianeti?

sistema_solare

Come potete immaginare, le durate del giorno e dell’anno di un pianeta del Sistema Solare dipendono dai parametri orbitali del pianeta stesso. Per quanto riguarda il periodo impiegato a percorrere l’intera orbita, pianeti piu’ lontani dal Sole dovranno percorrere un percorso piu’ lungo per tornare nella stessa posizione, e questo fa si che i periodi siano via via crescenti quando ci allontaniamo dal Sole.

Ecco una tabella con i periodi di rivoluzione dei pianeti del Sistema Solare:

Pianeta Planet Rotazione

Rotation

Rivoluzione

Revolution

Plutone Pluto ~6gg 247,7 anni/years
Nettuno Neptune 16h 165 anni/years
Urano Urans -11h 84 anni/years
Saturno Saturn 10h 40′ 29,46 anni/years
Giove Jupiter 10 h 11,86 anni/years
Marte Mars ~24 h 687 giorni/days
Terra Earth 24 h 365 giorni/days
Venere Venus -243 gg 225 giorni/days
Mercurio Mercury 59 gg 88 giorni/days

oltre a questi, trovate anche i periodi di rotazione dei corpi. Fate attenzione ad una cosa, i segni negativi che compaiono per due pianeti, Urano e Venere, servono solo per indicare il moto retrogrado questi pianeti, cioe’ il fatto che questi corpi girino al contrario sull’orbita rispetto gli altri.

Questa tabella ci permette subito di calcolare il periodo dell’anno dei pianeti che, ad esempio, nel caso di Venere sara’ di 225 giorni.

Cosa possiamo dire riguardo al giorno?

Facciamo subito una distinzione molto importante. Quello che comunemente siamo abituati ad indicare come giorno e’ inteso come il lasso di tempo che la Terra impiega a fare un giro su se stessa. In astronomia, questo e’ noto come “giorno siderale” o “giorno sidereo”. Prima pero’, abbiamo definito, intuitivamente, il giorno in maniera diversa, cioe’ come l’alternarsi della luce e del buio. In tal senso, per un osservatore che potrebbe anche ignorare il moto di rotazione del pianeta intorno all’asse, il giorno altro non e’ che il lasso di tempo che serve per fare un intero ciclo luce-buio.

In tal senso, tra i pianeti del sistema solare, molto interessante e’ il caso di Mercurio. Come sappiamo, Mercurio e’ il piu’ interno dei pianeti del sistema solare ed inoltre e’ quello che presenta un’eccentricita’ maggiore dell’orbita. Cosa significa? Semplicemente, l’ellisse percorsa da Mercurio intorno al Sole, presenta la maggiore differenza tra asse maggiore e minore. Detto in altri termini, l’orbita di Mercurio e’ quella che maggiormente si allontana da una circonferenza. Per la precisione, l’eccentricita’ di Mercurio sarebbe seconda a quella di Plutone che pero’ e’ stato declassato da pianeta a planetoide.

Come visto nella tabella, il periodo di rivoluzione di Mercurio e’ di circa 88 giorni, mentre servono 59 giorni per completare il giro intorno all’asse. Da questi numeri, Mercurio ogni due rivoluzioni fa tre giri intorno al proprio asse.

Fate attenzione pero’, se parliamo di giorno sidereo, in questo caso le 24 ore che abbiamo sulla Terra divengono 59 giorni. Ancora piu’ marcata e’ la differenza se parliamo di periodi diurni e notturni. Data la grande eccentricita’, mentre Mercurio gira su stesso, si avvicina e si allontana notevolmente dal Sole. Questo moto fa si che il giorno inteso come alternarsi buio-luce duri su Mercurio ben 176 giorni. Dati i numeri sulla tabella, il giorno dura piu’ o meno il doppio di un anno.

Pensando a come siamo abituati a concepire il tempo sulla Terra, e’ molto difficile immaginare la situazione di Marcurio. Praticamente, aspettando che faccia buoi (o luce in alternativa), vedremo passare per due volte tutte le stagioni.

Ovviamente non c’e’ nulla di misterioso in questo fatto, e’ solo una curiosita’, a mio avviso interessante, che si evidenzia sui pianeti del Sistema Solare.

Per completezza, se l’orbita di Mercurio fosse circolare, data la sua vicinanza al Sole, gli effetti di marea farebbero si che il pianeta mostrerebbe sempre la stessa faccia, esattamente come avviene per la Luna.

Sempre in termini di curiosita’, proviamo ad immaginare di essere sulla Luna e che la Terra sia il nostro Sole. In questo senso, poiche’ come visto in questo post:

Spettacolo lunare per il 23 Giugno

a parte piccole variazioni, la Luna mostra sempre la stessa faccia alla Terra, il giorno durerebbe un tempo infinito. Se fossimo sulla faccia verso Terra, illuminata in questo esperimento mentale, sarebbe sempre giorno, in caso contrario sarebbe sempre notte perche’ ci troveremmo sempre dall’altra parte.

Concludendo, i moti dei pianeti intorno al Sole presentano ovviamente delle differenze anche marcate tra loro. Parlando di giorno sidereo, cioe’ come il periodo necessario al pianeta per compiere un moto di rotazione intorno al proprio asse, passiamo da poche ore fino a decine di giorni. Per quanto riguarda invece il giorno inteso come alternanza luce-buio, in questo caso si devono considerare contemporaneamente sia il moto di rotazione che la rivoluzione. In tal senso, come nel caso di Mercurio, si possono avere situazioni apparentemente curiosieper noi che siamo abituati a vivere sulla Terra.

 

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Cascadia e Tsunami orfano

10 Giu

Solo qualche giorno fa, parlando di previsioni catastrofische per il futuro, eravamo tornati sul discorso terremoti. In particolare, in questo post:

Se arrivasse il Big One?

abbiamo parlato del grande terremoto “atteso”, ovviamente per modo di dire, in California. Come sappiamo, la presenza della Faglia di Sant’Andrea genera da sempre terremoti lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, e, come noto a tutti, nell’arco di un periodo non definito, che spazia fino a centinaia di anni, si potrebbe verificare un terremoto talmente distruttivo da abbattere gran parte delle costruzioni della zona.

Proprio su questo articolo, e’ stato fatto un commento molto interessante, che ci offre la possibilita’ di parlare di un altro fenomeno sismico, meno noto, ma forse ben piu’ distruttivo. Ci stiamo riferendo alle placche che convergono nella zona della Cascadia e che, negli ultimi anni, stanno richiamando sempre piu’ l’attenzione degli esperti.

Movimento di Subduzione tra placche

Movimento di Subduzione tra placche

Per Cascadia si intende quella zona che corre lungo le coste occidentali nord americane e che va dal Canada meridionale fino alla California Settentrionale. In termini geologici, questa e’ una zona detta di “subduzione”, cioe’ una parte di crosta terrestre in cui due placche scorrono passando una sull’altra. Per meglio comprendere questo fenomeno, potete fare riferimento alla figura riportata a lato.

La configurazione della Cascadia e’ estremamente interessante ed unica. In questa zona infatti, le placche pacifiche minori, dette Juan de Fuga, Explorer e Gorda, subducono, cioe’ si infilano sotto, alla piu’ grande placca Nord Americana. Questo lento movimento avviene da sempre con velocita’ comprese tra i 3 ed i 4 cm all’anno.

Nell’immagine seguente viene mostrata la situazione delle placche della Cascadia:

Placche convergenti in Cascadia

Placche convergenti in Cascadia

Cosa c’entra la Cascadia con i terremoti?

Fino a qualche decina di anni fa, si pensava che questa struttura fosse in grado di generare solo eventi di piccola intensita’ a causa della continua frammentazione delle rocce dovute al movimento.

Come evidenziato da recenti studi, questa idea e’ letteralmente sbagliata. Anche se fenomeni di grande intensita’ avvengono con intervalli di tempo molto lunghi, zone di subduzione come quelle della Cascadia, possono generare terremoti di notevole intensita’. In particolare, i piu’ grandi eventi registrati nel corso dei secoli, sono proprio dovuti a movimenti di questo tipo. Geologicamente infatti, la continua spinta tra le placche provoca un alto accumulo di energia elastica che puo’ portare ad una frattura estesa e profonda. Risultato di questo e’ l’insorgere di sismi di elevata magnitudo accompagnati anche da Tsunami molto alti.

Parlando direttamente della Cascadia, si pensa che eventi di questo tipo potrebbero avvenire con tempi che vanno dai 250 fino ai 350 anni ma con terremoti che possono tranquillamente superare magnitudo M8.

Perche’ e’ importante studiare questa zona?

Come potete immaginare pensando alla posizione delle placche, lungo la costa del continente americano interessata, sorgono grandi centri abitati: Vancouver, Seattle, Portland, tutti centri densamente popolati e ricchi anche di edifici storici. Dalle analisi condotte, e’ risultato infatti che molti dei grattacieli costruiti fino al 1970, non resisterebbero ad un evento cosi’ intenso. Tra l’altro, a causa proprio della subduzione, un eventuale terremoto di forte intensita’ avrebbe anche una durata prolungata nel tempo ed accompagnata da onde di Tsunami.

Ovviamente, dopo questi studi, i grandi centri degli Stati Uniti e del Canada stanno correndo ai ripari cercando di rendere piu’ resistenti gli edifici storici, proprio per evitare danni a seguito di un eventuale terremoto.

Quando dovrebbe avvenire il prossimo terremoto?

Come sappiamo bene, e come abbiamo discusso tante volte, e’ impossibile prevedere con precisione i terremoti. Nonostante questo, ricorrendo al solito alla statistica, e’ possibile avere un’idea con delle finestre di probabilita’. Prima parlavamo di periodi di 250-350 anni. Quando e’ avvenuto il precedente sisma causato alla Cascadia?

Proprio nell’ambito degli ultimi studi condotti su questa zona, e’ stato possibile determinare come il precedente grande sisma sia avvenuto nel 1700. E’ pero’ interessante raccontare come questa determinazione cosi’ precisa e’ avvenuta.

Nelle cronache giapponesi, si racconta di un cosiddetto “tsunami orfano”. Cosa significa? La popolazione giapponese e’ da sempre abituata a convivere sia con i terremoti che con le conseguenti onde di Tsunami che si abbattono sulle loro coste. Come e’ facile immaginare, a seguito di un violento sisma avvertito, dopo un certo tempo, ci si aspetta l’onda dall’oceano. Bene, nelle cronache si riporta di uno tsunami, avvenuto appunto nel 1700, che pero’ non era stato anticipato da nessun terremoto. Per moltissimi anni questo evento e’ rimasto un mistero al punto che, come anticipato, esiste tantissima documentazione storica che parla di questo Tsunami generato da niente.

In realta’, come scoperto solo pochi anni fa, lo Tsunami del 1700 fu generato proprio da un violento sisma, si pensa alcmeno M8.5, provocato dai movimenti delle placche della Cascadia. In quegli anni, la colonizzazione delle coste occidentali degli Stati Uniti era ancora molto scarsa per cui non esiste una vera e propria documentazione dall’altra parte del Pacifico.

La prova definitiva a sostegno del terremoto in Cascadia e’ venuta dallo studio dei reperti fossili nei terreni di fronte alla Cascadia e dallo studio delle cosiddette “foreste fossili”. Queste altro non sono che prove indirette dello Tsunami che ovviamente ha colpito anche le coste americane e canadesi. Per foreste fossili si intendono proprio i resti di alberi morti dopo essere stati sommersi delle acque salate dell’oceano. In questi casi, si osservano dei tronchi che restano al loro posto ma che muoiono tutti improvvisamente allo stesso istante. Proprio la presenza di queste foreste fossili el a datazione fatta studiando i tronchi ha permesso di datare lo Tsunami in corrispondenza dell’evento orfano sulle coste giapponesi.

Per chiudere, tutta la zona intorno all’Oceano Pacifico e’ altamente sismica e molto strutturata dal punto di vista geologico:

Cintura di Fuoco nell'Oceano Pacifico

Cintura di Fuoco nell’Oceano Pacifico

Come si vede dall’immagine, questa zona e’ comunemente detta”cerchio di fuoco”. Il nome deriva ovviamente dalla presenza di numerosi vulcani generati e alimentati proprio dai continui movimenti tellurici di subduzione e che interessano tutte le coste dell’Oceano Pacifico. L’ultima grande eruzione che si riporta e’ quella del 1980 avvenuta nell’isola di Sant’Elena, anche questa formata in realta’ da un vulcano molto attivo e potenzialmente pericoloso.

Concludendo, oltre alla gia’ citata Faglia di Sant’Andrea, negli ultimi anni molto si sta discutendo della Cascadia. Questa zona e’ interessata da fenomeni di subduzione dovuti al moviemnto di diverse placche in continuo e lento spostamento. Ad oggi, si pensa che questa zona potrebbe generare terremoti di altissima magnitudo ogni 250-350 anni. Dal momento che l’ultimo grande sisma, come scoperto studiando il conseguente Tsunami in Giappone, e’ avvenuto nel 1700, un nuovo sisma potrebbe avvenire nel giro di 50 anni da oggi. Al solito, stiamo parlando di statistica e analisi storiche, studi interessanti, che ci fanno capire tante cose, ma che non possono, in alcun caso, essere utilizzati per fare previsioni sui terremoti.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

E adesso abbiamo i “cani solari”

4 Giu

Solo qualche giorno fa, ho ricevuto un commento molto interessante riguardante quello che secondo la cultura popolare e’ un rarissimo evento naturale, spesso enfatizzato come portatore di qualche presagio o messaggio divino. Come evidenziato dal titolo, si tratta dei cosiddetti “Cani Solari”, dall’inglese “Sun Dog”, anche noti come “Parhelion”, dal greco “Accanto al sole”.

Non sapete di cosa si tratta? Senza tanti giri di parole, vi mostro una foto che vi lascera’ a bocca aperta:

Il fenomeno del Parhelion o Sun Dog

Il fenomeno del Parhelion o Sun Dog

Come vedete, si tratta di una sorta di arcobaleno che si manifesta intorno al sole ma che, a differenza del classico fenomeno conosciouto da tutti, ha i colori invertiti con il rosso all’interno e il violetto all’esterno. Quella mostrata e’ una foto di un Sun Dog completo, cioe’ completamente circolare. Spesso vengono riportate testimonianze di cerchi incompleti come se fossero presenti tre soli in cielo:

Sun dog incompleto come se vi fossero tre soli all'orizzonte

Sun dog incompleto come se vi fossero tre soli all’orizzonte

Come e’ evidente, si tratta di un fenomeno veramente affascinante e che, come riportato, lascia a bocca aperta le fortunate persone che riescono ad assistere al fenomeno.

Ora che abbiamo capito quello di cui stiamo parlando, cerchiamo di capire dal punto di vista scientifico come e perche’ si manifestano questi fenomeni.

Come e’ noto, i classici arcobaleni si formano a causa della dispersione dei raggi solari quando questi passano all’interno di minuscole gocce d’acqua in sospensione dopo un temporale. A causa della riflessione, la luce bianca del Sole, cioe’ composta da diverse lunghezze d’onda, viene scomposta e ciascuna frequenza esce con un angolo diverso, separandosi dalle altre.

Cosi’ per assonanza, possiamo pensare che anche il fenomeno dei Sun Dog sia dovuto ad un evento similare. Questo infatti e’ corretto. Quello che pero’ distingue questi fenomeni dagli altri piu’ noti, e’ nel mezzo che crea la dispersione.

I Parhelion sono creati dalla dispersione della luce solare a causa di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione che restano a seguito di un violento temporale freddo o come residui del passaggio di cirri. Generalemente, questi mini cristalli, con spessori compresi tra 0.5 e 1 mm, hanno forma esagonale, per cui, al loro interno, la luce viene scomposta un po’ come avviene quando guardiamo un diamante.

Questa ragionamento, non e’ pero’ sufficiente a spiegare il fenomeno. Se ci pensiamo bene, avendo tanti cristalli esagonali in cielo, ognuno con la sua orientazione, come e’ possibile che venga creata questa forma esattamente circolare? La considerazione e’ corretta, ed infatti quanto detto non e’ ancora sufficiente a spiegare i Sun Dog.

In presenza di cristalli esagonali con orientazione casuale, quello che si forma e’ il fenomeno degli “aloni”, molto meno definiti. Affinche’ si formi un Parhelion e’ necessario che i cristalli siano tutti orientati verticalmente. In questo caso, la luce viene scomposta sullo stesso piano formando appunto queste meravigliose forme di cui abbiamo riportato le foto.

Al contrario di quello che si pensa, i Parhelion non sono cosi’ rari. Affinche’ il fenomeno si formi e’ necessario che, prima di tutto ci siano i cristalli di ghiaccio orientati in modo corretto, ma anche che il Sole sia all’altezza giusta. Geometricamente, quello che si ottiene e’ un angolo di dispersione di 22 gradi rispetto al nostro orizzonte. Ora, molto spesso pero’, questi fenomeni non sono facilmente visibili anche perche’, come vedete dalle foto, per poterli identificare e’ necessario guardare direttamente in direzione del Sole. Detto questo, se il Sole e’ troppo alto in cielo, la sua luce potrebbe arrecare danni alla vista oltre a far diminuire di intensita’ la luce scomposta.

All’inizio dell’articolo, dicevamo che spesso questi fenomeni sono riportati nella storia come presagi divini o segnali del destino. Partendo dai classici greci e latini, le opere sono piene di Parhelion riportati in concomitanza di grandi eventi o di luoghi specifici pregni di significato sociale e religioso. Per darvi qualche esempio, anche Cicerone nel De re publica parla dei Sun Dog ed in particolar modo della discussione nata nel senato romano dopo la comparsa di questi fenomeni. Shakespeare racconta invece nel suo Enrico VI del Parhelion comparso prima di una battaglia nella Guerra delle due Rose.

Concludendo, quello dei Parhelion e’ senza dubbio un fenomeno naturale estremamente affascinante e che, anche se formato in condizioni non rare, molto difficilmente risulta visibile all’occhio umano. Il meccanismo di formazione di questi fenomeni e’ oggi completamente compreso dal punto di vista scientifico ma nel passatto veniva spesso associato con un presagio divino ed importante.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Aura, Aureola e … effetto Kirian

15 Mag

Nella sezione:

Hai domande o dubbi?

una nostra cara lettrice ha fatto una richiesta a prima vista un po’ particolare, mi e’ stato chiesto di scrivere un articolo riguardo l’aura energetica e ai suoi colori. Perche’ dico “particolare”? Come e’ noto, questa e’ materia della parapsicologia e, molto spesso, concetti di questo tipo si scontrano violentemente con la scienza. Notate pero’ come abbiamo definito “a prima vista particolare” questa richiesta.

In questo post, cercheremo di affrontare in maniera scientifica il discorso dell’aura energetica ma non nascondendoci dietro il “e’ tutto falso” senza motivare. Non voglio assolutamente cercare di far scontrare scienza e parapsicologia, anche perche’, a mio avviso, parliamo di cose completamente diverse tra loro. Quello che vorrei fare in questo articolo e’ cercare di capire se veramente potrebbe esistere questa aura, magari non visibile a tutti, emanata dai corpi viventi e, perche’ no, caratterizzata anche da colori diversi in base al soggetto che la emana.

Parlando di aura, molto spesso, si tende a confondere questo conetto anche con quello di “aureola” che, come tutti sanno, e’ quel disco o anello luminoso che molto spesso viene rappresentato insieme alle figure dei santi o comunque di persone di alta levatura morale. Dico che spesso questi concetti si mescolano perche’ non sempre l’aureola e’ stata indicata in questo modo ma, nel corso dei secoli, si e’ spesso raffigurata come un mantello luminoso intorno alle figure umane, esattamente come si vorrebbe fatta l’aura.

Premesso questo, cerchiamo di capire qualcosa di piu’ sull’aura.

Come molti sapranno e come anticipato, l’aura altro non sarebbe che quell’alone di luce, uniforme o raggiato, che i corpi viventi emanano. Secondo alcuni, l’esistenza di questa luce sarebbe proprio la dimostrazione che il nostro essere e’ dovuto alla sovrapposizione di un corpo materiale e di un qualcosa di etereo  e spirituale, non visibile a tutti. Dico “non visibile a tutti” perche’, secondo la tradizione, alcuni sensitivi, o se volete chiamiamole persone con un dono, sarebbero in grado di vedere questa luce e dunque di poter osservare anche la natura spirituale delle persone che hanno davanti.

Su questi argomenti e’ presente una vastissima letteratura, soprattutto in campo new age. Secono alcuni, l’aura potrebbe essere creata dall’emissione di onde elettromagnetiche da parte del nostro corpo, ma ad una lunghezza d’onda in cui i nostri occhi non sarebbero sensibili. In questo contesto, il dono dei sensitivi sarebbe comprensibile parlando di sistema oculare in grado di percepire anche emanazioni al di fuori del normale campo visivo.

Ora, non per fare lo scienziato di turno, esistono prove a sostegno dell’aura?

Secondo tantissime fonti, queste prove esisterebbero e sarebbe possibile, con determinati accorgimenti e apparecchiature, vedere anche l’aura. Attenzione, questo e’ un punto fondamentale del discorso. Come detto molte volte, oggi come oggi, siamo in grado di costruire strumentazione molto precisa e, se vogliamo, molto piu’ sensibile dei nostri normali sensi. Cosa significa questo? Come visto in questo post:

Animali e Terremoti

quando si cerca di convincere che gli animali hanno sensi specifici piu’ sviluppati dei nsotri, e’ vero, ma non dimentichiamoci che se, ad esempio, non siamo in grado di ascoltare un rumore ad una certa frequenza, siamo in grado di costruire uno strumento in grado di farlo in maniera ottimale. Questo solo per ribadire il concetto che il nostro attuale livello tecnologico ci consente di “aiutare” i nostri sensi mediante strumentazione di estrema precisione.

Torniamo dunque al discorso dell’aura e di come sarebbe possibile vederla.

Tutte le fonti concordano che la strumentazione per mostrare l’aura anche ai non sensitivi sarebbe la cosiddetta “camera Kirian”.

Di cosa si tratta?

Partiamo con un po’ di storia. Kirian era un riparatore di macchine fotografiche che, durante il suo lavoro, una volta ebbe la sfortuna di prendere una tensione molto alta, dell’ordine delle decine di migliaia di KiloVolt, ma a bassissima corrente. A seguito di questa scossa, Kirian riporta di aver visto piccoli aloni luminosi intorno alle sue dita e agli oggetti che lo circondavano.

Dopo questa esperienza, Kirian ebbe la brillante idea di costruire una macchina in grado di fotografare quello che aveva visto. Da sempre appassionato di misticismo, il riparatore associo’ da subito quello che aveva visto con l’aura emanata dal suo corpo. Nel corso degli anni, l’episodio iniziale e’ del 1939, Kirian realizzo ‘ diverse macchine in grado di riprodurre il primo incidente. Questi dispositivi erano basati su un forte campo elettrico prodotto da due elettrodi a notevole differenza di potenziale, dell’ordine dei 10000 V e bassa corrente, in mezzo al quale si metteva l’oggetto da fotografare e una lastra fotografica. Mediante questo ingegnoso sitema Kirian riusci’ a riprodurre l’effetto.

Ecco uno schema di funzionamento delle cosiddette “macchine Kirian”:

Schema di funzionamento di una camera Kirian

Schema di funzionamento di una camera Kirian

mentre questa e’ una delle foto realizzate da Kirian sulle sue stesse mani:

Foto scattata con una macchina Kirian

Foto scattata con una macchina Kirian

Come vedete, intorno alle dita del riparatore compare un alone bluastro molto ad effetto. Kirian associo’ dunque quanto osservato con la presenza dell’aura emanata dai corpi. Proprio per questo motivo, spesso si indica questo alone come “aura Kirian”.

Cosa c’e’ di vero in tutto questo? Quella che viene osservata e’ veramente una prova dell’esistenza dell’aura?

Rispondere a queste domande e’ di fondamentale importanza dal momento che i risultati di Kirian sono una delle prove maggiormente utilizzate a sostegno dell’ipotesi dell’aura.

Purtroppo, non c’e’ nessuna correlazione tra emanazioni energetiche e aura Kirian e questo e’ stato dimostrato da moltissimo tempo, in realta’ gia’ ai tempi dello stesso Kirian. Spesso pero’, molte fonti fanno finta di dimenticare questi “particolari” cercando anche di ribaltare la storia ed ergendo Kirian al solito paladino della scienza incompresa.

Andiamo con ordine.

In fisica, l’effetto osservato da Kirian e’ del tutto noto e capito gia’ da moltissimo tempo. Prima di parlarvi di questo, vorrei pero’ fare un passo indietro. Come visto, la definizione stessa di aura e’ di un alone che circonda gli esseri viventi. Lo stesso Kirian, puntava le sue ricerche sulla dimostrazion di questo. Guardate allora questa foto:

Foto scattata con camera Kirian

Foto scattata con camera Kirian

Cosa vedete? E’ una foto di alcune monete scattata con un a macchina Kirian. Cosi’ come avviene per i corpi viventi, anche gli oggetti inanimati hanno un alone che li circonda. Dunque? Per la definizioen stessa di aura, questa e’ la dimostrazione che quanto osservato da Kirian non puo’ assolutamnte essere una prova dell’esistenza dell’aura.

Torniamo dunque a questo alone. Da cosa dipende?

Come visto, nella strumentazione, l’oggetto da fotografare viene posizionato all’interno di un forte campo elettrico prodotto dalla differenza di potenziale tra i due elettrodi. Bene, quando siamo in condizioni di questo tipo, il gas del mezzo, nei casi piu’ comune aria, viene polarizzato formando un plasma e facendo fluire corrente dall’elettrodo a potenziale maggiore a quello a potenziale minore. Il trasferimento di queste cariche provoca la ionizzazione del gas che dunqe emette, formando appunto lo strano alone visibile nelle foto.

A riprova di questo, la maggior parte delle foto che potete vedere dell’aura visualizzata con queste macchine hanno come colore dominante il blu. Questa e’ una precisa indicazione che la foto e’ stata scattata in aria. Il colore dell’alone che si visualizza dipende, come detto, dal gas del mezzo utilizzato. Il colore blu e’ tipico dell’azoto, l’ossigeno e’ giallo, il neon e’ arancione e via dicendo.

Questo in fisica si chiama “effetto corona” ed e’ un principio molto noto e comunemente utilizzato. In questo caso, e’ necessario che il potenziale sia elevato ma non al punto da innescare una scarica ad arco tra gli eelttrodi. Inoltre, prima parlavamo di aloni intervallati anche da raggi piu’ netti. Anche questo effetto e’ comprensibile nell’ambito dell’effetto corona. Un corpo di forma irregolare non presenta sempre lo stesso valore di campo ma il tutto e’ dominato dal cosiddetto “effetto punta”. Un’asperita’ del corpo provoca un accumulo di cariche e dunque zone specifiche a piu’ alto potenziale. In questo senso, e’ possibile che ci siano sfumature piu’ o meno marcate in base alla forma dell’oggetto.

Cosa c’e’ di strano in tutto questo? Assolutamente nulla. Solo per darvi un’idea, l’effetto corona viene, ad esempio, utilizzato per la produzione di ozono, per sgrassare superfici o anche per ionizzare l’aria a scopo salutistico. In taluni casi poi, l’effetto corona viene combattutto per evitare danni a sistemi pre-esistenti. E’ questo, ad esempio, il caso delle linee di trasmissione in cui l’effetto corona puo’ risultare in una perdita di dielettrico.

Tornando alla nostra aura, o equivalentemente all’aureola, l’effetto Kirian non e’ assolutamente una prova della sua esistenza. Le fonti che ancora propongono questa spiegazione dimostrano soltanto una notevole ignoranza nelle materie scientifiche e anche una scarsa volonta’ di documentarsi prima di parlare di certe cose.

Nel caso fosse interessati a questo comunque paticolare effetto, al giorno d’oggi macchine Kirian sono in vendita sulla rete:

Macchine Kirian

Dal punto di vista prettamente scientifico, non esiste nessuna dimostrazione dell’esistenza dell’aura. Ovviamente, ci stiamo muovendo in un terreno quasi minato e ancora poco esplorato. Cosi’ come visto nei casi di pre-morte:

Le esperienze di premorte

ognuno di noi e’ libero di pensare quello che vuole e credere o meno all’aura. Diverso e’ il discorso quando si vuole far credere che esista una dimostrazione scientifica della cosa. La cosiddetta parapsicologia, ad oggi, non e’ riuscita a dimostrare in modo inconfutabile nessuna teoria. Proprio per questo motivo, dai numerosi centri nati nei primi anni del 1900, ad oggi esistono soltanto due universita’ che studiano e fanno ricerche in questo settore. Si tratta ovviamnete di laboratori completamente accessoriati e che puntano proprio alla dimostrazione, mediante metodi scientifici, di concetti che, al momento, di dimostrabile hanno ben poco. Ovviamente, come ormai siamo abituati, non precludiamo nessuna strada. Qualora ci dovessero essere novita’ o dimostrazioni di qualcosa di questo tipo, saremo pronti ad analizzarli.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

E ora gli snowcircle

19 Feb

Di crop circle ne abbiamo parlato a sufficienza, mostrando i casi piu’ importanti rinvenuti nel mondo nel corso degli anni, ma soprattutto discutendo se fosse possibile che queste opere possano essere di origine aliena. Come visto, per tutti i cerchi analizzati, e su cui molto si e’ speculato nel corso degli anni, non abbiamo trovato elementi non conprensibili o che ci facessero pensare ad un’origine non umana dei cerchi:

21 Dicembre 2012: cerchi nel grano

Ancora sui cerchi nel grano

Errore nel cerchio di Santena

Come si realizza un cerchio nel grano

Nuovo cerchio, nuova data!

Nuovo cerchio a Povoletto

Inoltre, in un altro post:

Crop circle? No, sand circle!

Abbiamo discusso anche il caso dei sand circle, cioe’ di quelle opere, devo dire molto belle dal punto di vista artistico, comparse in diverse localita’ e realizzate sulla sabbia invece che sui campi di grano. Anche in quest’ultimo caso, gli autori dei cerchi non erano affatto misteriosi alieni proveniente da chissa’ dove, ma solo, si fa per dire vista la complessita’ delle linee, pesci palla intenti a realizzare le opere per depositare nel migliore dei modi le uova.

A questo punto, cambiamo nuovamente la “tela” utilizzata e parliamo invece di snowcircle, cioe’ di cerchi realizzati non sul grano, non sulla sabbia, bensi’ sulla neve.

Immaginate di trovarvi di fronte uno spettacolo del genere:

simon_beck

Questo e’ proprio quello che diversi sciatori si sono trovati di fronte in tantissime localita’ sciistiche e per cui sono rimasti letteralmente a bocca aperta.

Di cosa si tratta? Chi e’ l’autore di questi cerchi? Perche’ li ha realizzati?

Sorprendentemente, aprendo tantissimi siti catastrofisti, trovo al solito tanta speculazione su queste opere. I disegni in questione vengono presentati come opere misteriose realizzate nel corso della notte non si sa da chi, come e perche’. Come potete facilmente immaginare, il dito viene subito puntato verso forme di vita aliena o comunque creature intelligenti che avrebbero realizzato queste opere per lasciarci un messaggio cifrato o per mostrarci la loro presenza attraverso queste opere.

Niente di piu’ falso.

Le opere che potete vedere nelle foto, sono state realizzate da Simon Beck, un artista pre professione. Beck realizza la maggior parte di queste opere nella stazione sciistica di Les Arcs in Francia, dove trascorrere la maggior parte degli inverni. Per poter realizzare le sue opere, l’artista utilizza delle speciali racchette che gli consentono di spostarsi sul manto nevoso senza lasciare impronte durante il suo passaggio e nei tratti di raccordo dei suoi disegni.

Perche’ realizza queste opere?

Semplicemente per realizzare un’opera d’arte. Pensate che ciascun disegno richiede un lavoro fino anche a dieci ore.

Ora, stiamo parlando di un artista famoso in tutto il mondo e lei cui opere sono molto presenti anche su internet. Trovo assurdo che alcuni siti catastrofisti si divertano a cercare di convincere le persone che queste opere siano fatte da alieni o abbiano un’origine sconosciuta. Basta fare una semplice ricerca su internet per trovare tutte le risposte a qualsiasi domanda. Non c’e’ assolutamente niente di misterioso o di nascosto in queste opere. Ripeto, basta cercare “Simon Beck” su un qualsiasi motore di ricerca per trovare tutte le informazioni che volete ma anche le foto delle sue tante opere realizzate presso le stazioni sciistiche di mezzo mondo.

Purtroppo, alcuni siti cercano sempre di sfruttare la poca voglia dell’utente medio nel cercare autonomamente informazioni. Fate sempre attenzione a questa pratica sempre piu’ diffusa. non possiamo sempre puntare il dito contro determinati siti se poi la maggior parte della colpa e’ in realta’ degli utenti troppo disratti o poco propensi nel cercare informazioni da soli sulla rete.

 

 

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Crop Poirino 2011: sono stati gli alieni?

11 Ott

In questo blog, abbiamo dedicato molti post ai cerchi nel grano:

Ancora sui cerchi nel grano

Nuovo cerchio, nuova data!

4 Agosto: una nuova conferma

con particolare riguardo a quelli nostrani comparsi nel 2012:

21 Dicembre 2012: cerchi nel grano

Non ci siamo invece mai occupati di un cerchio piu’ datato, risalente al 2011, comparso sempre nella zona di Poirino, e noto come il cerchio di Enki Ea.

Ecco una foto del cerchio:

Il cerchio Enki-Ea del 2011

Questa opera ha suscitato l’interesse di molti appassionati di cerchi, anche a causa della difficolta’ di interpretazione del messaggio. Secondo alcuni, ci sarebbe una indicazione al 21 Dicembre 2012, altri hanno ipotizzato che fosse una rappresentazione artistica del Sistema Solare, altri ancora, basandosi sui disegni della parte periferica, hanno ipotizzato che il crop contenesse le coordinate di una regione somala affetta da siccita’. Anche l’indicazione Enki Ea rappresenta una diversa interpretazione. Enki, successivamente conosciuto come Ea, era il Dio sumero della sapienza e della creazione. Da questo, si evince anche la connessione proposta tra il disegno e le civilta’ aliene che gia’ in passato sarebbero entrate in contatto con i popoli della Mesopotamia.

Come potete capire, per diverse tempo la ricerca dell’interpretazione del messaggio ha suscitato l’interesse di molti siti catastrofisti e di appassionati in genere. Anche a causa di questo, su molti siti si parla di questo crop come un esempio di opera di origine extraterrestre.

Su questo blog, piu’ volte ci siamo soffermati sull’origine dei cerchi nel grano, portando sempre avanti la tesi della natura umana. Come visto in questo post:

Come si realizza un cerchio nel grano

la realizzazione di queste opere non e’ affatto complessa. Coem dichiarato, un piccolo gruppetto di 5-6 persone riesce a realizzare opere di questo tipo nell’arco di una notte in condizioni di scarsa illuminazione. Ovviamente, la preparazione a tavolino del disegno e l’organizzazione della squadra sono condizioni necessarie.

Perche’ stiamo tornando su un cerchio del 2011?

In occasione del XII convegno nazionale del CICAP, che si e’ concluso oggi a Volterra, Francesco Grassi ha presentato una relazione sui cerchi nel grano, parlando proprio di questo crop.

Come abbiamo visto in altri post, Grassi, oltre ad essere membro del CICAP, e’ anche noto come crop maker e organizzatore di corsi per mostrare la realizzazione di cerchi. In particolare, nella sua relazione a Volterra, Grassi ha ammesso di essere uno degli autori del cerchio Enki Ea.

Da quanto raccontato, Grassi, insieme ad altri 5 membri del CICAP, ha realizzato il crop nel giro di poche ore, la notte tra il 18 e il 19 Giugno del 2011.

Il disegno sarebbe stato appositamente pensato per studiare le reazioni della rete al nuovo crop. Come detto, la difficolta’ di interpretazione dell’opera ha contribuito a mitizzare questo cerchio elevandolo come esempio di opera extraterrestre. Queste affermazioni non fanno altro che confermare quanto da noi detto nei post precedenti. La realizzazione di opere di questo tipo, anche molto complesse, puo’ essere fatta da uno sparuto gruppo di persone nel giro di poche ore e utilizzando strumenti molto semplici.

Altro fattore che ha contribuito ad aumentare la curiosita’ su questo crop, e’ stata la presenza di materiali ferromagnetici sul grano, realizzata, come dichiarato e come visto nel nostro precedente post, utilizzando la limatura di ferro precedentemente sminuzzata.

A questo punto, ed in particolare per questo cerchio, non mi sembra ci sia ancora da discutere circa l’origine umana o meno dell’opera. Punto saliente della discussione e’ che il crop di Enki Ea era uno di quelli maggiormente quotati tra i fautori dell’origine aliena del cerchi. Ovviamente, si potrebbe controbbattere che non sono noti gli autori di molti altri cerchi, ma, alla luce delle tecniche realizzative e della complessita’ delle opere dichiaratamente umane, difficilmente si potrebbe credere all’origine aliena degli altri cerchi.

In questo caso particolare, il crop e’ stato realizzato appositamente per vedere la reazione dei catastrofisti e la loro interpretazione di un disegno misterioso. Credo che questo sia un chiaro esempio di come molte altre evidenze vengono create ad-hoc sfruttando la velocita’ delle informazioni su internet. Come siamo ormai soliti dire, diffidate sempre dalle notizie, qualunque sia la fonte. Cercate sempre di confrontare diverse interpretazioni e di reperire informazioni in maniera autonoma. Solo in questo modo potrete creare un’opinione, giusta o sbagliata, ma che almeno sia la vostra. Per analizzare in dettaglio le profezie sul 2012, ovviamente mostrando le fonti e cercando sempre di confrontare tutte le interpretazioni, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

Crop Circle? No, Sand Circle!

3 Ott

In questo blog, ci siamo piu’ volte occupati di cerchi nel grano:

21 Dicembre 2012: cerchi nel grano

Ancora sui cerchi nel grano

Nuovo cerchio, nuova data

4 Agosto: una nuova conferma

In particolare, abbiamo piu’ volte provato ad interpretare i messaggi celati in questi disegni interessandoci principalmente alle connessioni con il 2012.

Come visto in questo post:

Come si realizza un cerchio nel grano

la realizzazione di questi cerchi puo’ essere ricondotta, in alcuni casi molto facilmente, all’opera di un gruppetto di “persone” anche in condizioni di buio.

Questa volta pero’, sempre rimanendo in tema cerchi, vogliamo occuparci di alcune opere che hanno suscitato molto scalpore negli ultimi giorni. Si tratta non di “cerchi nel grano”, ma “cerchi nella sabbia”.

Fin qui non ci sarebbe niente di misterioso da discutere, se non fosse che questi sand circle sono stati trovati ad una profondita’ di circa 25 metri al largo delle coste di Anami Oshima, un’isoletta semi tropicale dell’arcipelago Giapponese di Ryukyu.

Ecco una foto dei cerchi:

Una foto dei sand circle rinvenuti in Giappone

Si tratta di disegni geometrici composti da cerchi di diametro 60-70 cm, decorati in modo molto preciso. In alcuni sono anche state trovate conchiglie spezzate al centro.

Come potete facilmente immaginare, sono scattate subito le interpretazioni piu’ varie di questi disegni. Ovviamente, in questo caso la realizzazione umana risulta abbastanza difficile da accettare lasciando spazio all’origine extraterrestre di queste opere.

Chi ha realizzato questi cerchi? Perche’? Cosa voleva dirci?

Al solito, non dobbiamo lasciarci trasportare dall’emozione, ma ragionare sui fatti e vedere se esiste una spiegazione logica.

Come osservato direttamente da alcuni sub, l’autore di queste opere altro non e’ che una specie di pesce palla.

Utilizzando una pinna come timone e l’altra come rastrello, il pesce riesce a realizzare questi disegni spostando la sabbia in modo molto ordinato seguendo dei precisi schemi:

Pesce palla durante la realizzazione di un cerchio

Il motivo che spinge questo pesce a realizzare questi cerchi, come spesso avviene in natura, fa parte del rituale di accoppiamento. Da quanto osservato sul campo, la femmina sarebbe attrattata da queste opere andando poi a depositare le uova esattamente nel centro del cerchio.

In realta’, la complessita’ dei disegni ha anche una duplice funzione. Le increspature create nella sabbia, riescono a mitigare localmente le correnti, rendendo il centro del cerchio meno esposto e dunque molto adatto per depositare le uova.

Come detto in precedenza, sono stati ritrovati anche frammenti di conchiglie nella parte centrale di alcuni cerchi. Anche in questo caso, esiste una spiegazione logica al ritrovamento. Oltre alla funzione estetica, le conchiglie rappresentano il primo nutrimento per i nascituri contribuendo a creare un ambiente adatto.

Nulla dunque e’ lasciato al caso!

Riassumendo, le ipotesi fantasiose che vedrebbero un’origine extraterrestre per questi cerchi possono essere smentite osservando direttamente la Natura. Al contrario di quanto affermato da alcune fonti, non c’e’ nessun messaggio nascosto sul 21 Dicembre o sulla fine del mondo.

A volte, lasciandoci trasportare dalle nostre sensazioni, rischiamo di credere ad ipotesi fantasiose non supportate da dati. Osservare la Natura e cercare di comprendere i suoi meccanismi, ragionando in maniera obiettiva, ci consente di smascherare molte profezie che ogni giorno ci vengono proposte. Per conoscere il punto di vista della scienza sulle tematiche del 2012, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.