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Presunte previsioni di Terremoti

22 Apr

Di Patrizia Esposito

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Torno ad “approfittare” dello spazio che Matteo mi ha concesso sul blog per parlare nuovamente di terremoti. Il titolo dell’articolo che vi presento oggi è il nome di una sezione del forum Psicosi 2012, dedicata alle previsioni “ad capocchiam” dei terremoti, cioè quelle che indicano il giorno e il luogo esatti di un sisma (preferibilmente catastrofico) sulla base dei parametri più bislacchi (apparizioni, profezie, ecc.). L’ultimissima della serie- segnalata da un nostro caro utente- è quella di un tizio che aveva previsto per il 17 aprile scorso niente poco di meno che il Big One in California. Ma magari bastasse la lettura dei tarocchi per prevedere eventi catastrofici e salvare vite umane! La previsione dei terremoti è una materia spinosa e complessa alla quale si dedicano anima e corpo ricercatori scientifici seri. A tal proposito, vorrei illustrarvi qui di seguito uno studio tutto italiano che, a mio avviso, aggiunge un tassello interessante al mosaico della comprensione dei meccanismi che generano i terremoti. Buona lettura a tutti.

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Sul numero di marzo di Le Scienze è stato pubblicato un sunto dello studio condotto da Carlo Doglioni, Salvatore Barba, Eugenio Carminati e Federica Riguzzi. (1) Gli autori hanno analizzato la relazione tra la sismicità e il tasso di deformazione, evidenziando come le aree con terremoti più intensi siano quelle in cui la velocità di deformazione delle rocce è più bassa rispetto alle aree circostanti. Sono partiti dal considerare la crosta terrestre suddivisa in due porzioni: crosta superiore e crosta inferiore. La prima, spessa mediamente 15 km, ha un comportamento fragile ed è influenzata dalla pressione: il carico litostatico, che aumenta con la profondità, esercita una forza di contenimento sulle rocce, rendendole più stabili e aumentandone la resistenza. La crosta inferiore, invece, ha un comportamento duttile ed è influenzata dalla temperatura: il gradiente termico, che diminuisce con la profondità, indebolisce i legami dei reticoli cristallini rendendo le rocce meno stabili. Che cosa significa questo? Significa che le rocce crostali non si deformano tutte allo stesso modo. Infatti, quelle della crosta superiore si deformano “a scatti” attraverso l’attivazione delle faglie, quelle della crosta inferiore, invece, si deformano costantemente nel tempo, senza perdita di coesione, attraverso la distorsione dei reticoli cristallini:

Diverso comportamento meccanico della crosta superiore e della crosta inferiore.

Diverso comportamento meccanico della crosta superiore e della crosta inferiore.

I terremoti sono associati alle deformazione fragili. La transizione tra le due porzioni crostali con diverso comportamento meccanico, detta “transizione fragile-duttile”, corrisponde alla massima resistenza delle rocce, cioè la profondità a cui è necessaria l’energia massima per romperle. Più è profonda questa transizione e più lunga è una faglia, maggiore è il volume di rocce coinvolte nel sisma, quindi maggiore sarà la magnitudo. Per descrivere un evento sismico si utilizzano diversi valori numerici, come la magnitudo momento, la magnitudo locale e l’intensità macrosismica (il fatto stesso che per descrivere un sisma si prendano in considerazione diversi parametri sta ad indicare la complessità del fenomeno).

La legge di Gutenberg-Richter è l’espressione analitica della forza che agisce contemporaneamente sul guscio terrestre e che è responsabile della distribuzione sismica sul pianeta. L’origine di questa forza è ancora nel campo delle ipotesi, tra le quali sono contemplati i moti convettivi nel mantello e gli effetti della rotazione terrestre che spiegherebbero l’attuale deriva verso ovest delle placche litosferiche. La diversa velocità di queste ultime dipende dal grado di disaccoppiamento mantello-litosfera che è funzione della variazione di viscosità nel mantello: maggiore è la viscosità, minore è la velocità della placca.

Funzionamento delle faglie in funzione della transizione “fragile-duttile”.

Funzionamento delle faglie in funzione della transizione “fragile-duttile”.

In figura è illustrato il funzionamento delle faglie in relazione alla transizione fragile-duttile. Nel caso di faglia distensiva la transizione si configura come una zona dilatata in cui si formano delle fratture e dei vuoti che si riempiono di fluidi, in conseguenza all’accomodamento della crosta inferiore in lento ma costante movimento rispetto alla crosta superiore bloccata. Questa zona si espanderà fino a quando non sarà più in grado di sorreggere la parte alta (“tetto” della faglia), a quel punto le rocce si romperanno, il blocco cadrà sotto il suo stesso peso e l’energia potenziale gravitazionale accumulata sarà liberata attraverso le onde sismiche del terremoto. I fluidi presenti saranno espulsi come quando si strizza una spugna e migreranno verso l’alto: ecco perché un evento sismico è accompagnato da una risalita delle falde e da un aumento della portata delle sorgenti. Dopo la scossa principale, il tetto della faglia deve raggiungere una nuova condizione di equilibrio e questo avviene mediante le scosse di assestamento. Nel caso di faglia inversa, invece, la transizione si configura come una fascia in sovrapressione . Le rocce accumulano energia elastica fino al punto di rottura, quando le forze di deformazione superano la resistenza delle rocce e il tetto della faglia viene scagliato verso l’alto, originando il terremoto (possiamo assimilare questo meccanismo ad una molla prima totalmente compressa e poi espansa). Generalmente i terremoti associati a faglie compressive sono più violenti perché occorre più energia per vincere le forze di compressione e perché in questo contesto geodinamico occorre vincere anche la forza di gravità.

Relazione tra tasso di deformazione e magnitudo dei terremoti.

Relazione tra tasso di deformazione e magnitudo dei terremoti.

In figura sono riportati i risultati di osservazioni effettuate sulla sismicità in Italia in un intervallo temporale che va dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2011.

In particolare, sono stati messi in relazione i terremoti di magnitudo superiore a 3 con i tassi di deformazione ottenuti in corrispondenza di ciascuno degli epicentri. Il dato più importante è rappresentato dal fatto che i terremoti di magnitudo superiore a 4 sono avvenuti tutti in aree in cui il tasso di deformazione è inferiore a 40 nanostrain per anno (1 nanostrain= 1 mm ogni 1000 chilometri). Cosa significa questo? Significa che le aree che si deformano più lentamente rispetto alle aree circostanti sono le aree crostali “bloccate” che stanno accumulando energia . Anche se l’intervallo di osservazione ha dei limiti temporali, il valore stabilito può essere preso in considerazione come un parametro utile ad individuare aree a sismicità significativa. Sulla mappa della velocità di deformazione si possono sovrapporre le faglie attive note. E’ interessante notare come il terremoto de L’Aquila (2009) e quello in Emilia (2012) siano avvenuti in aree a basso tasso di deformazione. Lo studio condotto si è basato sui dati forniti dalla rete GPS e su modelli numerici. In conclusione: questa nuova idea sui terremoti non serve a sapere con esattezza quando e dove si registrerà un sisma ma può indirizzare gli studi verso aree con maggiore “urgenza” sismica, in cui fare prevenzione attraverso l’adeguamento antisismico degli edifici non a norma e l’educazione al rischio sismico. Vorrei sottolineare ancora una volta come lo studio dei terremoti sia reso complicato dall’impossibilità di investigare il sottosuolo alle profondità di interesse e quella di riprodurre perfettamente in laboratorio le condizioni di stress a cui sono sottoposte le rocce in profondità. Di certo un approccio multidisciplinare può migliorare i metodi di previsione.

Ad ogni modo, diffidate da tutte le previsioni “ad capocchiam” di cui è piena la rete!!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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L’universo che si dissolve “improvvisamente”

21 Mar

Nella sezione:

Hai domande o dubbi?

una nostra cara lettrice ci ha chiesto lumi su una notizia apparsa in questi giorni sui giornali che l’ha lasciata, giustamente dico io, un po’ perplessa. La notizia in questione riguarda l’annuncio fatto solo pochi giorni fa della nuova misura della massa del quark top.

Perche’ questa notizia avrebbe suscitato tanto clamore?

Senza dirvi nulla, vi riporto un estratto preso non da un giornale qualsiasi, che comunque a loro volta hanno copiato da qui, ma dalla principale agenzia di stampa italiana:

Il più pesante dei mattoni della materia, il quark top, ha una misura più precisa e la sua massa, con quella del bosone di Higgs, potrebbe essere la chiave per capire se viviamo in un universo instabile, al punto di dissolversi improvvisamente.

Universo che si dissolve “improvvisamente”?

Vi giuro che vorrei mettermi a piangere. Solo pochi giorni fa abbiamo parlato di tutte quelle cavolate sparate dopo l’annuncio della misura di Bicep-2:

Ascoltate finalmente le onde gravitazionali?

Due notizie cosi’ importanti dal punto di vista scientifico accompagnate da sensazionalismo catastrofista nella stessa settimana sono davvero un duro colpo al cuore.

Al solito, e come nostra abitudine, proviamo a spiegare meglio l’importanza della misura ma, soprattutto, cerchiamo di capire cosa dice la scienza contrapposto a quello che hanno capito i giornali.

In diversi articoli abbiamo parlato di modello standard discutendo la struttura della materia che ci circonda e, soprattutto, presentando quelle che per noi, ad oggi, sono le particelle fondamentali, cioe’ i mattoni piu’ piccoli che conosciamo:

Due parole sull’antimateria

Piccolo approfondimento sulla materia strana

Bosone di Higgs …. ma che sarebbe?

Se ci concentriamo sui quark, vediamo che ci sono 6 componenti che, come noto, sono: up, down, strange, charm, bottom e top. Come gia’ discusso, i primi due, up e down, sono quelli che formano a loro volta protoni e neutroni, cioe’ le particelle che poi formano i nuclei atomici, dunque la materia che ci circonda.

Bene, il quark top e’ il piu’ pesante di questi oltre ad essere l’ultimo ad essere stato scoperto. Il primo annuncio di decadimenti con formazione di quark top e’ stato fatto nel 1995 grazie alla combinazione dei risultati di due importanti esperimenti del Fermi National Accelerator Laboratory di Batavia, nei pressi di Chicago. A questi esperimenti, oggi in dismissione, ma la cui analisi dei dati raccolti e’ ancora in corso, partecipavano e partecipano tuttora moltissimi fisici italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

La cosa piu’ sorprendente del quark top e’ la sua enorme massa, circa 170 GeV, che lo rende la particella elementare piu’ pesante mai trovata. Per darvi un’idea, il top e’ circa 180 volte piu’ pesante di un protone con una massa paragonabile a quella di un atomo di oro nel suo complesso. Il perche’ di una massa cosi’ elevata e’ una delle chiavi per capire i meccanismi che avvengono a livello microscopico e che, come e’ normale pensare, determinano il comportamento stesso del nostro universo.

Bene, cosa e’ successo in questi giorni?

Come avete letto, nel corso della conferenza:

Rencontres de Moriond

che si svolge annualmente a La Thuille in Val d’Aosta, e’ stata presentata una nuova misura della massa del quark top. Prima cosa importante da dire e’ che la misura in questione viene da una stretta collaborazione tra i fisici di LHC e quelli che analizzano i dati del Tevatron, cioe’ il collissore dove nel 1995 fu scoperto proprio il top. Queste due macchine sono le uniche al mondo, grazie alla grande energia con cui vengono fatti scontrare i fasci, in grado di produrre particelle pesanti come il quark top.

Dalla misurazione congiunta di LHC e Tevatron e’ stato possibile migliorare notevolmente l’incertezza sulla massa del top, arrivando ad un valore molto piu’ preciso rispetto a quello conosciuto fino a qualche anno fa.

Cosa comporta avere un valore piu’ preciso?

Come potete immaginare, conoscere meglio il valore di questo parametro ci consente di capire meglio i meccanismi che avvengono a livello microscopico tra le particelle. Come discusso parlando del bosone di Higgs, il ruolo di questa particella, e soprattutto del campo scalare ad essa associato, e’ proprio quello di giustificare il conferimento della massa. Se il  top ha una massa cosi’ elevata rispetto agli altri quark, il suo meccanismo di interazione con il campo di Higgs deve essere molto piu’ intenso. Inoltre, il quark top viene prodotto da interazioni forti, ma decade con canali deboli soprattutto producendo bosoni W. Non sto assolutamente cercando di confondervi. Come visto negli articoli precedenti, il W e’ uno dei bosoni messaggeri che trasportano l’interazione debole e che e’ stato scoperto da Carlo Rubbia al CERN. Detto questo, capite come conoscere con precisione la massa del top, significhi capire meglio i meccanismi che avvengono tra top, W e campo di Higgs. In ultima analisi, la conoscenza di questi modelli e’ fondamentale per capire perche’, durante l’evoluzione dell’universo, si sono formate particelle cosi’ pesanti ma anche per capire se esistono meccanismi di decadimento non ancora considerati o anche effetti, come vengono definiti, di nuova fisica che possono mettere in discussione o integrare il modello standard delle particelle.

Concludendo, la spiegazione della frase “universo che si dissolve improvvisamente” non significa nulla. Una misura piu’ precisa della massa del top implica una migliore conoscenza dei modelli ora utilizzati e soprattutto apre le porte per capire meglio cosa e’ avvenuto durante durante i primi istanti di vita dell’universo. Al solito pero’, anche sulla scia del tanto citato annuncio di Bicep-2, si e’ ben pensato di sfruttare l’occasione e trasformare anche questa importante notizia in un teatrino catastrofista. Per chi interessato ad approfondire, vi riporto anche il link di ArXiv in cui leggere l’articolo della misura in questione:

ArXiv, quark top

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Garfagnana: ulteriore documentazione e considerazioni

2 Feb

Nel post precedente, abbiamo parlato dell’allarme lanciato la notte scorsa per un probabile nuovo forte terremoto nella zona della Garfagnana:

Garfagnana: cosa succede, cosa succedera’?

Come abbiamo visto, si e’ trattato di un falso allarme dovuto ad una comunicazione sbagliata tra INGV, protezione civile e sindaci dei comuni interessati.

A riprova di questo, vorrei anche mostrarvi il famoso comunicato che e’ stato inviato dall’INGV alla protezione civile:

Una foto del comunicato inviato dall'INGV alla protezione civile

Una foto del comunicato inviato dall’INGV alla protezione civile

Come vedete, il testo riporta esattamente quello che abbiamo detto nel post precedente. Si parla di ipotesi di una nuova faglia e dunque della possibilita’ che nuovi eventi potrebbero verificarsi nella zona in esame.

Come detto nel post precedente, questo comunicato e’ stato inviato dalla sala controllo sismologica dell’INGV ed, in particolare, e’ stato inviato dal Dr. Gianluca Valensise, funzionario di sala dell’INGV. Dopo il polverone scatenato da questo comunicato, l’INGV ha anche rilasciato delle dichiarazioni di Valensise che spiega per filo e per segno quello che e’ accaduto in quella giornata.

Vi invito ad ascoltare la registrazione dell’intervento di Valensise a questo indirizzo internet:

Valensise, mp3

Come vedete, tutto torna alla perfezione, anche se restano valide le considerazioni fatte nel post precedente circa l’allarme lanciato per la popolazione locale, ma soprattutto per la nuova psicosi terremoto in corso, ovviamente completamente giustificata e non biasimabile.

Prima di concludere, vorrei pero’ fare anche delle nuove considerazioni circa questo caso. In particolare, vorrei commentare la sentenza del tribunale dell’Aquila a seguito dei fatti del 2009. Come sicuramente saprete, nel processo sono stati accusati e condannati esponenti scientifici che non avrebbero comunicato la certezza del forte terremoto che poi ha distrutto l’Aquila e molti altri paesi del circondario.

Ora, come detto e ribadito molte volte, non si e’ in grado assolutamente a livello scientifico di prevedere un terrremoto. Con questo si intende che la scienza non ha in mano nessuno strumento infallibile ed in grado di prevedere esattamente luogo, data e intensita’ di un terremoto. Diverse volte abbiamo parlato di metodi proposti a questo scopo, ma anche di falsi profeti che spopolano su internet su queste questioni. Come visto piu’ volte, tutti i metodi proposti non assicurano la certezza della previsione, anzi, in alcuni casi, si tratta di vere e proprie lotterie della previsione senza nessun fondamento scientifico reale.

Potete leggere le motivazioni di questa famosa sentenza e il commento dell’INGV, a questo indirizzo:

Sentenza tribunale Aquila

Perche’ parlo della sentenza dell’Aquila? Semplice, il clima di caccia alle streghe creato da questa sentenza non fa altro che alimentare il terrore ed il sospetto nei confronti della scienza. Lungi da me mettere in discussione l’operato dei giudici, ma trovo assurdo parlare di mancata comunicazione di terremoti nel momento in cui un terremoto non puo’ essere predetto.

Ora, se pensiamo a quanto accaduto in Garfagnana, ci rendiamo conto che siamo in una situazione del tipo “me ne lavo le mani” e per qualsiasi cosa mando un comunicato e metto tutto nero su bianco. Premesso che, come detto, c’e’ stato un errore di comunicazione nel caso in questione, credo che, alla luce di quanto accaduto, sia assolutamente giustificabile il comportamento dell’INGV di comunicare tutto agli organi preposti.

Certo, si potrebbe pensare “meglio un falso allarme che molti morti”. Questo e’ un pensiero condivisibile e giusto, pero’ smentisce molte delle critiche che oggi vengono riportate sui giornali sul fatto che i sindaci della Garfagnana hanno sbagliato a far evacuare tutte le persone per un allarme che in realta’ non c’era. Addirittura c’e’ chi parla di denunciare i sindaci per procurato allarme.

A questo punto, non si capisce allora come procedere. Non si possono prevedere terremoti. Se c’e’ un rischio, tangibile o meno, di terremoto e si lancia un allerta, se il terremoto non ci sara’ ci si becca una denuncia per procurato allarme. Se non si lanciano allerte e c’e’ un terremoto, ci si becca una condanna da parte del tribunale.

Come si dovrebbe procedere?

Personalmente non credo ci sia una via di uscita da questa situazione creata probabilmente dal clima di sospetto e di odio creato sul fenomeno terremoti.

Vorrei anche aggiungere un pensiero. Molte volte in questo tiro alla corda tra enti di ricerca, protezione civile, sindaci, regioni e cittadini, entra anche la politica con molti esponenti pronti a giudicare o a commentare sentenze o dati scientifici. Sempre secondo il mio personale pensiero, i nostri governanti piuttosto che alimentare il clima di odio creato, dovrebbero pensare a mettere in sicurezza gli edifici e ad investire in questo senso i soldi della comunita’. Come detto in diverse occasioni, anche se non siamo in grado di prevedere i terremoti, la cosa migliore da fare e’ prevenire i morti ed i danni. E’ vero che molti dei nostri edifici sono antichi e costruiti senza criteri sismici, ma mettendoli in sicurezza, possiamo sicuramente ridurre i rischi di un terremoto. Questa sarebbe veramente una mossa intelligente da fare e forse l’unica allo stato attuale che permetterebbe di fare prevenzione sui terremoti!

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Garfagnana: cosa succede, cosa succedera’?

1 Feb

Quanto accaduto ieri sera in alcune zone della Garfagnana, in provincia di Lucca, ha quasi dell’incredibile. Come molti di voi sapranno, l’intera zona e’ stata teatro di diverse scosse di lieve intensita’, tranne una di magnitudo maggiore, che ormai perdurano di diversi giorni.

Proprio ieri sera, intorno alle 22, e’ scattato l’allarme da parte dei sindaci di 16 paesi della zona. Allarme lanciato inizialmente via twitter, e che poi, sempre attraverso i social network, ha raggiunto praticamente tutte le case. L’allerta parlava di possibili forti scosse per la notte e chiedeva ai cittadini, parliamo di circa 30000 persone interessate, di lasciare le proprie abitazioni e di recarsi nei punti di raccolta.

Perche’ e’ stato lanciato l’allarme? Leggendo quanto riportato dai giornali, i sindaci avrebbero ricevuto una comunicazione dalla protezione civile che parlava di questa allerta per nuove scosse in arrivo. A sua volta, la protezione civile aveva ricevuto questa comunicazione da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In particolare, l’allarme proveniva proprio dalla sala controllo sismica dell’INGV che ha ottenuto questa informazione dall’elaborazione dei dati misurati sul territorio sfruttando software di simulazione.

Bene, anche se il discorso di rimbalzo della notizia puo’ sembrare complicato, il succo della cosa e’ che l’INGV avrebbe analizzato i dati e ottenuto che nelle prossime ore ci sarebbe stato un forte terremoto e da qui ha subito lanciato un bollettino di allerta alla protezione civile.

In diversi post su questo blog abbiamo parlato di terremoti, solo per darvi un esempio:

Analisi statistica dei terremoti

Riassunto sui terremoti

Dati falsi sui terremoti

Terremoti, basta chiacchiere. Parliamo di numeri

e tutte le volte abbiamo detto che i terremoti, allo stato attuale, non possono essere predetti. In questo caso invece, troviamo l’INGV, cioe’ il massimo ente di controllo e monitoraggio dei terremoti, che predice un terremoto nelle prossime ore.

Cosa cambia ora? Abbiamo detto cose false su questo blog? E’ cambiato qualcosa a livello scientifico?

Partendo dall’utima domanda, purtroppo non e’ cambiato nulla, i terremoti non possono ancora essere predetti a livello scientifico e con precisione.

Quella che e’ cambiata e’ solo la nostra coscienza e la psicosi terremoto. Negli ultimi anni, abbiamo visto diversi terremoti distruttivi in Italia e il nostro ricordo dell’Aquila e dell’Emilia, ma anche del continuo sciame nel Pollino, e’ sempre vivo. Oggi, a differenza di ieri, abbiamo paura del terremoto.

Ovviamente la paura non puo’ far prevedere i prossimi terremoti quindi, chiusa la breve parentesi psicologica, cerchiamo di capire cosa e’ successo veramente ieri notte in Garfagnana.

Come sappiamo, verso la fine di gennaio c’e’ stato un terremoto di M4.8 nella zona e, come detto in precedenza, da questo si sono avute una lunga serie di scosse di assestamento che continuano ancora oggi. L’INGV monitora in continuazione la zona, e, due volte al giorno, rilascia dei comunicati per la protezione civile per informarla circa gli sviluppi, il numero di scosse registrate, l’andamento delle scosse di assestamento, ecc.

Eventi sismici in provincia di Lucca al 31/1

Eventi sismici in provincia di Lucca al 31/1

Fin qui tutto normale.

Ieri mattina, l’INGV ha rilasciato il suo solito comunicato, ma con un’informazione aggiuntiva. Dalla mappa delle scosse registrate, una cartina esattamente come quella mostrata in alto, si sono evidenziate delle scosse con epicentro leggermente spostato rispetto all’area circoscritta. Utilizzando un modello matematico per il calcolo delle probabilita’, l’INGV ha ottenuto come risultato che queste nuove scosse potevano essere dovute ad una nuova faglia e che questa, a causa del rilascio di energia in una zona diversa, avrebbe potuto causare nuove scosse.

Cosa e’ successo a questo punto?

Il comunicato e’ stato mandato alla protezione civile che, al contrario di quanto viene fatto di solito, cioe’ tenere le informazioni per lei dal momento che si tratta di comunicati non pubblici, ha girato l’informazione ai sindaci. Questi, leggendo della possibilita’ di nuove scosse, hanno dato l’allarme per la notte e deciso l’evacuazione delle case.

Analizziamo queste informazioni per chiarire meglio.

Perche’ il comunicato non e’ pubblico? Assolutamente non c’e’ nessuna intenzione di tenere nascoste informazioni vitali. si tratta di comunicati “tecnici” con terminologia “tecnica” che deve essere interpretata da “tecnici”. I sindaci fanno i sindaci, e non sono esperti di sismologia. Leggendo della possibilita’ di nuove scosse, hanno dato l’allarme e proceduto con l’evacuazione.

A questo punto dovrebbe essere chiaro lo scambio avvenuto e che ha portato all’allarme.

Analizziamo pero’ quanto contenuto nel comunicato per cercare di capire cosa potrebbe succedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

L’analisi software ha mostrato la possibilita’ di una nuova faglia causa di alcune scosse di assestamento. Ovviamente parliamo di possibilita’. Ora, con una certa probabilita’ questa nuova faglia potrebbe non esistere e le scosse potrebbero quindi appartenere allo sciame ancora in corso.

Se cosi’ fosse, siamo di fronte a scosse di assestamento a seguito del sisma di M4.8 gia’ avvenuto. Se cosi’ non fosse, cioe’ se esistesse veramente una nuova faglia, non e’ detto che ci sia necessariamente un sisma di grande intensita’. Come visto nel post sul Pollino:

La sequenza del Pollino

in presenza di uno sciame sismico, l’evoluzione nel tempo non e’ assolutamente determinata e univoca. Possono esserci sciami che durano mesi e terminano come sono iniziati con scosse lievi, oppure si puo’ assistere ad un crescendo di scosse che portano ad un evento di alta magnitudo, come nel caso dell’Aquila per fare un esempio.

Detto questo, e’ ovvio che l’INGV comunichi tutte le informazioni agli organi preposti e che questi elaborino le informazioni e decidano se predisporre piani di sicurezza o meno. Ovviamente l’INGV, come ente di ricerca, si occupa di terremoti, assolutamente non di piani di evacuazione.

Come anticipato, i terremoti avuti negli ultimi anni, hanno creato una psicosi collettiva per cui al primo allarme si attuano tutte le soluzioni possibili. Se ci pensate, in Emilia e’ accaduto un fatto analogo. Dopo la prima violenta scossa, durante le scosse di assestamento, si e’ registrato un nuovo potente terremoto dovuto ad una faglia diversa. Avendo una situazione potenzialmente simile in Garfagnana, si e’ deciso di ricorrere ad una soluzione drastica.

Possiamo biasimare l’evacuazione? Non mi sento assolutamente di fare una cosa del genere. Stiamo pero’ molto attenti a non eccedere in senso opposto. Se si tratta dello stesso sciame di assestamento, e che magari puo’ durare mesi, teniamo 30000 persone nei palasport? Ora, dopo l’evacuazione, come spieghiamo alle persone che possono tornare a casa perche’ si trattava di un falso allarme mentre la terra ancora trema?

La situazione e’ molto delicata e va gestita con particolare premura da parte degli organi preposti.

Ultima cosa importante e che ci tengo a sottolineare. Come anticipato, allo stato attuale, non e’ possibile prevederere i terremoti. Di questo abbiamo parlato in diversi post:

Prossimi terremoti secondo la statistica

Allineamenti, terremoti e … Bendandi

Terremoti, Pollino, Giuliani, Radon, L’Aquila ….

Anche se in questo caso nessuno ha in realta’ parlato di prevedere un terremoto, fate molta attenzione alle notizie che leggete in rete e cercate di filtrare in modo opportuno. Come era prevedibile, non stanno tardando ad arrivare le immancabili speculazioni su questi fatti e sullo sciame della Garfagnana. Su diversi siti si comincia a parlare di prossimi terremoti attesi, dell’INGV che non comunica tutte le notizie in suo possesso o di organi paralleli in grado di prevedere l’evoluzione delle prossime ore. Tutte notizie false!

Concludendo, non c’e’ assolutamente nessun mistero su quanto avvenuto l’altra sera in Garfagnana, ma solo un non corretto scambio di informazioni e di interpretazione dei bollettini. L’evoluzione dei prossimi giorni non e’ assolutamente certa ma la cosa piu’ importante e’ che si continui a monitorare 24 ore su 24 tutta la zona e a dare l’allarme ad ogni variazione significativa registrata.

 

Per chi e’ interessato, leggete anche: “Garfagnana, ulteriore documentazione e considerazioni

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Intervista al Prof. Carlo Guaraldo

13 Dic

Vi riporto una bella intervista rilasciata dal Prof. Carlo Guaraldo per uno dei piu’ importanti giornali nazionali della Romania. Il Prof. Guaraldo e’ un mio collega dell’Istituto di Fisica Nucleare, e in questa intervista ha passato in rassegna molte delle profezie a carattere scientifico fatte per il 21/12.

Per chi volesse approfondire maggiormente, potete utilizzare il tasto “cerca” in alto a destra in questo blog, oppure leggerli nel libro “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

INTERVISTA SULLE FINE DEL MONDO

1. Prof.Guaraldo – ci parli un po’ di lei – chi e’ lei?

Risposta.
Sono il Project Coordinator del piu’ grande progetto nel campo della fisica
nucleare finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Settimo Programma
Quadro (FP7).Il titolo del progetto e’ “Study of strongly interacting matter”
(acronimo HadronPhysics).Partecipano alle attivita’ del progetto oltre 2500
ricercatori appartenenti a 48 organizzazioni europee e ad altre 116 organizzazioni di tutto il mondo (tra cui Giappone,Russia,Stati Uniti), che partecipano alle attivita’ senza ricevere finanziamenti EC.
HadronPhysics3,come suggerisce l’acronimo,e’ il terzo si una serie di progetti approvati in successione negli ultimi dieci anni dalla Commissione Europea, con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) come Istituto Coordinatore e Carlo Guaraldo dei Laboratori Nazionali di Frascati come Project Coordinator.

2. Sta arrivando la fine del mondo?
(notizie che circolano sui media rumeni)

Risposta.
Non soltanto sui media rumeni (ma non su quelli italiani,a onor del vero),la
Divulgazione di “Doomsday arguments”,annunci della prossima fine del mondo,si propone,e ottiene, diversi obiettivi : intanto far profitto,sulla pelle dei gonzi che ci credono e,avvicinandosi la fine,progettano gli ultimi fuochi di artificio delle propria esistenza,costi quell che costi; o si spogliano di ogni avere,novelli San Francesco.L’annuncio di una prossima fine del
mondo puo’ pero’ avere anche un altro scopo : distogliere l’attenzione della gente da eventi drammatici che sono in corso o che ci si appresta a far succedere.

C’e’ tutta una serie di profezie o “previsioni” catastrofiste, “usa e getta” come le chiamo io, che periodicamente si ripetono – nei tempi piu’ recenti, dall’Anno Mille – . Questa volta tocca al 2012 e precisamente al 21 Dicembre.
Va detto subito,e ripetuto mai abbastanza,che non c’e’ nulla di scientifico in tutto cio’ : e’ roba da ciarlatani e astrologi,da cui stare alla larga.
Puo’ valere pero’ la pena,se se ne presenta l’occasione, smontare scientificamente le panzane che i media propinano alla gente,che ha ben altri concreti problemi di cui preoccuparsi e ben altre reali necessita’ da affrontare quotidianamente.

C’e’ pero’ una certezza scientifica di quando avverra’ la fine della nostra civilta’.

La nostra stella,il Sole,e’ costituita per il 70% da idrogeno e per il 28% da elio. Le temperature all’interno del Sole superano i dieci milioni di gradi,i nuclei di idrogeno hanno energie sufficienti per innescare reazioni di fusione termonucleare,che portano alla trasformazione dell’idrogeno in elio.Il Sole impiegherea’ circa dieci miliardi di anni per bruciare tutto il suo idrogeno.Attualmente,si trova a oltre meta’ cammino, con un’eta’ si sei miliardi di anni.
Dunque,fra quattro miliardi di anni il Sole avra’ esaurito il suo combustibile nucleare. Si trovera’ nello stadio evolutivo detto di “gigante rossa”.Le sue dimensioni aumenteranno di circa 250 volte,inglobando le orbite di Mercurio,di Venere e probabilmente della Terra.
Comunque,cio’ implichera’ la totale estinzione della vita sulla Terra.

3. La fine del mondo collegata alla collisione con oggetti che arrivano dallo spazio
– e’ possibile che cio’ accada? –

Risposta.
Circa 65 milioni di anni fa, un bolide di roccia di 10 km di diametro colpi’ la Terra formando un cratere largo 300 km e profondo 24 km.L’impatto sollevo’ 200000 chilometri cubici di terra e rocce provocando terremoti,maremoti ed enormi incendi.Le polveri oscurarono il Sole per alcuni anni.La fotosintesi venne interrotta,morirono le piante e circa il 65-70% delle specie viventi,tra cui i dinosauri.Il cratere e’ ben visibile nello Yucatan.
In tempi piu’ recenti,nel 1908 a Tumbuska,in Siberia,si e’ schiantata al suolo una cometa,il cui nucleo centrale era un ammasso di ghiaccio del diametro di cento metri.L’impatto sprigiono’ una forza 600 volte piu’ grande della bomba di Hiroshima,che rase al suolo 1800 chilometri quadrati di foresta.

Questi due esempi ad alto contenuto distruttivo sono in realta’ eventi rari.
Ogni anno cadono sulla Terra circa 12000 corpi celesti del diametro massimo di circa 1 metro, che non lasciano tracce significative,tenuto anche conto che il 90% del pianeta non e’ abitato.
Oltre a questi impatti ci sono circa 800 asteroidi,di diametro di circa 1 km,su orbite instabili relativamente vicine alla Terra,a rischio percio’ di essere attratti dal campo gravitazionale e di cadere sul nostro pianeta.
Secondo calcoli attendibili,il primo,in ordine di tempo,di questi oggetti
potenzialmente in grado di costituire un pericolo per la Terra,e’ l’asteroide 1997XF11,con un diametro di circa 2 km, che il 26 Ottobre 2028 passera’ a una distanza dalla Terra pari a due volte e mezza la distanza Terra-Luna (384000 km).

Tranquilli dunque : prima del 2028 nessuna fine del modo dovuta a impatto con oggetti provenienti dallo spazio.

4. La fine del mondo per inversione dei poli magnetici terrestri
– si dice che puo’ accadere all’improvviso nelle prossime settimane –

Risposta.
Incominciamo col dire che l’inversione del campo magnetico terrestre si e’ gia’ verificata diverse volte nel corso della storia del nostro pianeta e che nessuna estinzione di specie si e’ verificata in quelle circostanze.

Alla distanza di 150 milioni di chilometri dal Sole,la Terra e’ circondata da uno scudo magnetico, una specie di ombrello spaziale,costituito dalle linee di forza del campo magnetic terrestre,che proteggono il pianeta dalla radiazione solare.La Terra si comporta cioe’ come se al suo centro ci fosse una calamita a forma di barra,il cui asse e’ inclinato di circa 11 gradi
rispetto all’asse di rotazione terrestre. L’origine del campo magnetico risiede nel nucleo della Terra.Si ritiene che una parte del nucleo sia formata da ferro allo stato liquido,mantenuto in movimento da correnti termiche e dalla rotazione terrestre.Come la dinamo di un generatore elettrico,questo ferro fuso in movimento crea immense correnti elettriche,che generano un enorme campo magnetico, le cui linee di forza avvolgono la Terra e la proteggono.

Ogni tanto il ferro fuso viene agitato da movimenti di convezione turbolenti.Queste turbolenze generano a loro volta turbolenze nelle linee di forza del campo magnetico,le quali fanno spostare i poli.
Ci sono prove sperimentali della inversione totale della polarita’.
Una prova dell’inversione dei poli magnetici viene dall’esame delle rocce
vulcaniche.Quando esse si raffreddano, solidificandosi,le minuscole particelle magnetiche interne,che contengono tipicamente ossido di ferro,si
allineano al campo magnetico terrestre.Percio’,esaminando il magnetismo degli strati di lava depositati in epoche diverse,e’ possibile ricostruire l’andamento nel tempo del campo magnetic terrestre.
Nei fondi oceanici,strati di rocce laviche raccolte vicino alle faglie hanno
mostrato bande alternate di magnetismo, a significare cambi di polarita’.
Da tutti questi dati si deduce che il campo magnetico terrestre ha subito in passato non meno 20 inversioni di polarita’.

La domanda che si pone la gente e’ se ci sono effetti sugli essere viventi dale inversioni di polarita’ del campo terrestre.
Il fenomeno dell’inversione potrebbe causare un indebolimento dello scudo protettivo contro le radiazioni solari,con assottigliamento dello strato di ozono e maggiore penetrazione delle radiazioni ultraviolette.
Le rocce laviche indicano che il campo si e’ indebolito negli ultimi 2000 anni,pero’ i geologi non hanno mai evidenziato alcuna correlazione tra un’inversione di campo e l’estinzione di qualche specie animale.
Se l’indebolimento continua,tra circa 1400 anni,nel 3400,il campo
magnetico,raggiunto lo zero,subira’ una nuova inversione di polarita’.
E’ questa la data scientificamente piu’ credibile per la prossima inversione di polarita’.
Vale la pena di ripetere che varie altre volte si sono avute inversioni del campo magnetico terrestre e che cio’ ha nulla a che fare con l’estinzione di specie viventi. Solo se l’inversione,contro ogni evidenza sperimentale,si verificasse non lungo il periodo di circa 3500 anni, quale e’ il trend attuale,ma in modo rapido (qualche anno?),solo in questo caso ipotetico le tempeste solari e il bombardamento di radiazioni solari paralizzerebbero il mondo moderno.
Ma siamo nel campo della fantascienza.

5. Gli extraterrestri – ci stanno per invadere? –

Risposta.
Si puo’ parlare di un concetto essenzialmente metafisico, quale il quesito se siamo soli nell’Universo, in termini rigorosamente scientifici?
In questi termini l’ha fatto il fisico piu’ completo del secolo scorso,Enrico Fermi – un teorico di fama mondiale che condusse un lavoro sperimentale di altissimo livello ( si celebra in questi giorni il 70esimo anniversario della “pila di Fermi”,la prima reazione nucleare controllata della storia,2 Dicembre 1942) – con il suo celebre paradosso,il “paradosso di Fermi” : “Dove sono tutti quanti?”.
Era l’anno 1950.Fermi lavorava nei Laboratori di Los Alamos.Alla mensa dei
Laboratori,capito’ a Fermi di partecipare a una vivace conversazione con alcuni colleghi,tra cui Edward Teller.
Si discuteva di un recente avvistamento di UFO,su cui ironizzava la stampa con una vignette satirica perche’,contemporaneamente all’avvistamento,erano spariti tutti I cassonetti dell’immondezza della Nettezza Urbana di New York: li avevano portati via gli extraterrestri?
Improvvisamente,nel mezzo della conversazione,Fermi aveva esclamato : “Where is everybody?”
Il carisma di Fermi era tale,che quella domanda apparentemente lasciata cadere,aveva fatto piombare il silenzio nella sala, perche’ gli astanti avevano capito subito che Fermi non scherzava,che il problema esisteva.
Il paradosso e’ a tutt’oggi privo di risposte definitive.

Il paradosso di Fermi si riassume nella domanda: “Perche’ non abbiamo ancora visto tracce di vita intelligente extraterrestre?”
C’e’stata molta speculazione scientifica e filosofica intorno al paradosso.
Il piu’ semplice dei modi in cui si e’ provato a rispondere e’ che non abbiamo ancora visto tracce di vita perche’ non esiste alcuna vita extraterrestre.

Il caso e’ molto piu’ complesso.
Recentemente la Nasa ha annunciato che tracce di vita sono state trovate all’interno di un meteorite di origine marziana.Queste primitive forme di vita si sarebbero cosi’ evolute in modo del tutto indipendente dalle forme di vita della biosfera terrestre.
Altre indicazioni fanno pensare che la vita extraterrestre potrebbe non essere cosi’ rara.Recenti scoperte mostrano infatti che la vita e’ molto piu’ resistente di quanto si credesse.I microorganismi estremofili sono in grado di vivere e prosperare in habitat estremamente inospitali,a profondita’ di centinaia di metri sotto la crosta terrestre,in strati salati o nel petrolio,in prossimita’ di emissioni di magma vulcanico,nutrendosi di
zolfo.

E’ stato stimato che ci sono circa 10**10 pianeti abitabili nella nostra galassia e circa 10**20 pianeti analoghi nell’intero universo visibile.
Sulla base di queste stime e di quanto emerso sinora,si possono azzardare alcune considerazioni :
– se la vita appare su un pianeta,esiste una significativa probabilita’ che essa si evolva verso forme tecnologicamente evolute,al livello dell’attuale civilta’ umana
– se lo sviluppo della civilta’ continua per,diciamo,alcune altre centinaia di anni,e’ probabile che il sistema sviluppi la capacita’ di costruire sonde von Neumann e intraprendere cosi’,a costi contenuti,un processo di colonizzazione cosmica.

Cosa e’ una sonda di von Neumann?
Una sonda von Neumann e’ un automa autoreplicante,utile quindi per viaggiare nello spazio. Il sommo matematico John von Neumann era partito dalla domanda fondamentale “che cosa e’ la vita?” (von Neumann era il tipo che ogni qualvolta lui e Fermi si sfidavano in una gara di calcolo,batteva regolarmente l’amico) arrivando a identificare il principio base di ogni sistema autoreplicante con quello di una cellula vivente al momento della riproduzione,dotata,al suo interno,di un costruttore e di un programma.
Aveva perfettamente ragione.Gli acidi nucleici e le proteine giocano esattamente questi ruoli nella riproduzione delle cellule.
Tutti noi siamo sistemi autoreplicanti.

Quando una sonda realizzata su questo principio giunge nei pressi della stella scelta come meta,il programma ordina alla sonda di reperire materiale adeguato per autoreplicarsi,materie prime quali asteroidi,comete,pianeti,da smantellare e sfruttare.

La realizzabilita’ di una sonda di von Neumann dipende anche dallo sviluppo di quella che viene definita nanotecnologia “forte”.Con la nanotecnologia forte tutto diventa praticamente possibile:
intelligenza artificiale dalle possibilita’ sovrumane, uploading,cioe’ caricamento di un cervello umano in un computer,sonde di von Neumann e mille alter applicazioni.Notevoli sforzi sono attualmente intrapresi in questo campo,con risultati incredibili.Tutti ricordano, per fare un esempio,l’immagine di copertina di quella rivista che mostrava la
realizzazione della scrittura del logo “IBM” utilizzando 35 atomi di Xeno opportunamente disposti.

Allora,per tirare delle conclusioni :
– supporre che tra diversi miliardi di civilta’ neanche una sola,in qualche stadio del suo sviluppo tecnologico non sarebbe stata incline a lanciare una sonda di von Neumann e’ uno statement in verita’ forte
– sembra piu’ plausibile immaginare che un salto evolutivo estremamente improbabile
– quanto, forse (se le notizie sul meteorite marziano non venissero confermate),l’inizio stesso del processo
evolutivo : la comparsa della vita – potrebbe accollarsi il carico di quei dieci o anche venti ordini di grandezza di quella improbabilita’ che cerchiamo di spiegare per risolvere il paradosso di Fermi.

Quanto alla dietrologia,cioe’ se qualcuno ci nasconde qualcosa,vale la pena di ricordare che,prima dello sbarco sulla Luna,c’era qualcuno che dichiarava di avere le prove,esaminando certe fotografie della Nasa,che la Luna era abitata e che la Nasa,cioe’ il Governo USA, nascondeva la sconvolgente verita’.
E dopo lo sbarco sulla Luna, c’e’ chi ancora oggi ritiene che in realta’ l’uomo sulla Luna non c’e’ mai stato, la messinscena e’ opera degli studi di Hollywood, con lo scopo di esaltare la potenza americana nel pieno della guerra fredda.Questi ultimi dietrologi sono gli stessi che dichiarano
che le Torri Gemelle sono state abbattute da Bush,non da Bin Laden, per rilanciare l’industria (bellica) americana,finita la corsa allo spazio.

Come per le sciocchezze sulla fine del mondo,la ricerca del Grande Manipolatore e’ uno sport diffuse in tutto il mondo.Ha invariabilmente l’obiettivo di coprire le malefatte di qualche potente di turno.

6. C’e’ qualunque altra ragione per cui la fina del mondo puo’ accadere a breve?
– e la profezia dei Maya? –

Risposta
Non posso che dare una risposta scientifica.
No : a breve non puo’ accadere la fine del mondo.
Ho indicato precedentemente due date a potenziale rischio di eventi planetari:
– Ottobre 2028,quando un asteroide dovrebbe passare a una distanza dalla Terra pari due volte e mezza la distanza Terra-Luna
– il 3400 circa,quando il campo magnetico terrestre dovrebbe affievolirsi fino allo zero cosi’ da dar luogo a un’ inversione di polarita’.
La vera data della fine del mondo e’ invece sicura : tra circa 4 miliardi di anni….

Quanto alle profezie dei Maya,il 21 Dicembre 2012 e’ la data del calendario
gregoriano alla quale, secondo uno dei calendari Maya,si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie,capace di produrre una significativa discontinuita’ storica con il passato : la fine

del mondo oppure una qualche radicale trasformazione dell’umanita’ in senso spirituale.
I Maya,come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari.
Uno di questi,il Lungo Computo,suddivideva il tempo in cicli,denominati b’ak’tun.Il 20 Dicembre 2012 terminera’ il 13dicesimo b’ak’tun.Da un’iscrizione su un monumento Maya (il “Monumento 6”) ,la fine di questo
ciclo e’ associata alla guerra e alla creazione.Di qui la profezia sulla fine del mondo il 21 Dicembre.
Va da se’ che tutto cio’ non ha il minimo fondamento scientifico.
Di piu’ : la maggioranza degli studiosi della storia dei Maya confutano queste interpretazioni.

7. Insomma,lei come si sta preparando per la fine del mondo?

Risposta
Pigliando amabilmente in giro i creduloni,ma senza infierire sulla loro debolezza.

8. Ha altro da dirci?

Risposta
Ritorno alla sua introduzione all’intervista.
Se in Romania c’e’ gente che crede alla fine del mondo imminente,
costoro si autocreano uno stato ansioso che,in definitiva,fa del male solo a loro.
In Italia,non c’e’ gente che crede che il mondo finira’ il 21 Dicembre,
c’e’ gente pero’ che continua a credere in quel gran mistificatore della realta’ che e’ Berlusconi,il quale un anno fa ha portato l’Italia sull’orlo della bancarotta. Meta’ degli Italiani hanno creduto in Berlusconi.Ora,per fortuna,sono molti di meno.
Tra chi crede negli UFO e nei Maya e chi crede in Berlusconi non c’e’ il minimo dubbio che i secondi danneggiano non solo se stessi ma anche il loro Paese.

Bugarach completo? Andiamo a Torino!

25 Ott

Come era facile immaginare, con l’avvicinarsi del 21 Dicembre, cominciano a moltiplicarsi le notizie circa luoghi, paesi, montagne che si salverebbero dalla fine del mondo per i motivi piu’ disparati.

In questo blog, abbiamo gia’ parlato della cittadina francese di Bugarach:

Aspettare il 21 Dicembre sui Pirenei

e della legenda secondo la quale nei pressi di questa cittadina dei Pirenei sarebbe custodito niente meno che il Santo Graal. Proprio l’importante reliquia, insieme ad una moltitudine di altre legende, consentirebbe a questo luogo di scampare la distruzione di massa.

Come abbiamo gia’ discusso, negli ultimi tempi molti operatori del settore e addetti ai lavori, hanno fiutato l’affare dell’apocalisse, sfruttando le credenze popolari per lucro turistico. Su questa linea, abbiamo visto, ad esempio, l’aumento del prezzo dei biglietti aerei per il Centro America, altra meta interessante dove trascorrere il 21 Dicembre:

Dove trascorrere il 21 Dicembre

Per quanto riguarda la nostra penisola, avevamo gia’ parlato del “giardino di pace” di Ceglie:

La salvezza e’ vicina … precisamente a Cegli in Italia

mostrando come in questo caso non si parlasse di salvezza per motivi storici e culturali, bensi’ come oasi di tranquillita’ in cui rifondare piccole comunita’ di sopravvissuti dopo la catastrofe.

Negli ultimi tempi anche un’altro paesino italico e’ stato individuato come luogo di salvezza per la fine del mondo. Stiamo parlando di Pradeltorno una frazione del comune di Angrogna in provincia di Torino. Questo piccolo centro abitato sarebbe il secondo luogo, dopo Bugarach, a livello mondiale, che si salverebbe dopo il 21 Dicembre.

Perche’ Pradeltorno si salverebbe?

Pradeltorno in inverno coperta di neve

Il comune di Argogna e’ uno dei centri piu’ importanti della chiesa Valdese. Secondo la legenda, in questi luoghi venne custodito, per un certo periodo di tempo, il Santo Graal prima che questo venisse definitivamente portato a Bugarach.

Sempre secondo la legenda, i valdesi erano soliti praticare riti religiosi, che possiamo definire “magici”, proprio in presenza del Graal, durante la sua permanenza in quei luoghi. Queste celebrazioni resero la frazione di Pradeltorno protetta da qualsiasi tipo di cataclisma, sia naturale che antropologico. Il motivo di questa protezione era appunto quello di custodire in un luogo sicuro l’importante reliquia.

Come potete facilmente immaginare, si tratta di una legenda. Non vi e’ nessuna prova storica non solo dei riti valdesi, ma neanche della permanenza del Graal nel piccolo paese.

Nonostante questo, si sta scatenando una nuova corsa alla prenotazione per assicurarsi un posto in cui assistere alla fine del mondo in tutta tranquillita’.

Anche in questo caso, a parte le dichiarazioni di problemi logistici da parte delle amministrazioni locali, capite bene che un periodo di turismo di massa puo’ solo far bene alle casse della comunita’.

Cosa dobbiamo veramente aspettarci da questo 21 Dicembre? E’ possibile che tutte queste profezie siano in realta’ delle montature mediatiche? Per scoprire il punto di vista della scienza su questi argomenti, affrontando ciascun tema senza preconcetti ne tare mentali, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.