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L’accordo Italia-USA per spargere scie chimiche

4 Giu

Vi ricordate il titolo del post di qualche giorno fa:

Ma ci fanno o ci sono?

Credo di aver trovato la risposta: ci sono!

In questi giorni, sta facendo molto discutere sul web un documento tirato fuori dai tanti archivi che complottisti e catastrofisti adorano scartabellare nei momenti liberi. A giudicare dal numero di “notizie bomba” che escono tutti i giorni, di questi momenti liberi, ne devono avere davvero tanti.

Di cosa parla questo documento?

Si tratta di un accordo stipulato nel 2003 tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, dal titolo “Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei cambiamenti climatici”.

A detta di molte fonti internet, quello che apparentemente potrebbe sembrare un normale accordo tra paesi per uno specifico programma, nasconde una verita’ ben piu’ amara: si tratta del documento che ha dato il via libera per l’irrorazione delle scie chimiche nei nostri cieli. Come e’ possibile questo? Semplice, dietro il solito linguaggio tecnico e arzigogolato, si nasconde in realta’ un preciso piano di avvelenamento e di modificazione del clima che i governi stano tramando alle spalle dei poveri cittadini destinati ad essere utilizzati come cavie.

Prima di andare avanti, e’ giusto che possiate leggere questo “scottante” documento:

Accordo Italia-USA 2003

Per chi avesse perso le “puntate precedenti” di scie chimiche abbiamo parlato in questi post:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

Il Dibromoetano e le scie chimiche

A-380 modificato per spargere scie chimiche

Scie chimiche, ora abbiamo la prova

Avete letto il documento? Come potete vedere si tratta di circa 50 pagine in cui viene illustrato un piano di cooperazione tra i due paesi che prevede diversi programmi specifici affidati a tantissimi enti governativi sia italiani che americani. In realta’, come potete leggere su internet, l’amara verita’ e’ visibile in alcuni passi specifici. In fondo, come si dice: il modo migliore per nascondere qualcosa e’ metterlo in bella vista.

Quali sono questi passi che mostrano la verita’?

A pagina 13, si parla di “sputtering per realizzare coatings”. Cosa? Sputtering per realizzare Coatings? Ma ci rendiamo conto?

Signori miei, come anticipato, la risposta alla domanda iniziale e’ ormai chiara: ci sono!

Prendiamo questa pagina 13. Come potete leggere, si sta parlando degli organismi che partecipano all’accordo con competenze specifiche. In particolare, quello raccontato in questo paragrafo e’ l’Istituto di Matematica, Fisica e Applicazioni dell’universita’ degli Studi Parthenope. Questo istituto offre diversi corsi specifici per lo studio del clima. Tra la dotazione dell’istituto c’e’ un sistema di sputtering, cioe’ un sistema che serve per estrarre atomi o ioni da un materiale. Questo sputtering viene utilizzato per realizzare coatings, cioe’ “rivestimenti”. Spesso questa tecnica viene utilizzata proprio per depositare strati nanometrici di materiali su particolari rivestimenti da utilizzare per misure specifiche. Tra l’altro, come potete leggere sempre nel documento, la voce successiva a questa “potente arma” e’ una “bilancia di precisione”. Chissa’ quali fini diabolici potrebbe avere una bilancia, soprattutto se di precisione.

Non disperiamo, magari hanno solo sbagliato. Le altre prove del vero fine dell’accordo le trovate, sempre leggendo dalle fonti web, alle pagine 29, 30 e 31, dove si parla proprio degli “aerosol” che dovrebbero essere irrorati nei nostri cieli.

Bene, analizziamo anche questo punto.

Come potete leggere, in queste pagine si sta parlando proprio degli specifici programmi di ricerca da portare avanti nell’ambito di questo accordo. Si parla veramente da aerosol, ma per chi non lo sapesse, questo termine indica un liquido o un solido dispersi in un gas con particelle che vanno dal nanometro al micron. Perche’ in questo documento si parla di aerosol? Semplice, si stanno pensando dei piani di ricerca per studiare le variazioni climatiche. Uno dei motivi che possono portare variazioni climatiche sono: l’inquinamento, ma anche la dispersione naturale di sostanze in grado di modificare gli equilibri climatici. In queste sezioni, si sono pensati dei piani per lo studio degli aerosol, in particolare carbonacei e solfati, sia prodotti dall’uomo che di origine naturale.

In particolare, a pagine 29 si sta parlando di “simulazioni” per riprodurre il comportamento degli aerosol in atmosfera e la loro interazione con l’ecosistema ambiente. A pagina 30, si parla di misure per comprendere la circolazione in atmosfera, mentre a pagina 31 si definiscono proprio gli studi sugli aerosol, come potete leggere, sia di origine naturale che antropica. In particolare, su alcuni siti, trovate scritto che questa e’ la pagina piu’ scottante: oltre ai soliti alluminio e bario, si parla anche di irrorare sostanze radioattive, dunque di avvelenarci mediante scie chimiche.

Sostanze radioattive?

Qui c’e’ un problema oltre che di comprensione scientifica, anche di scienza. Sul documento si parla di proprieta’ “radiative” non “radioattive”. C’e’ una notevole differenza! Per radiativo si intendono quei meccanismi di interazione tra la materia, dunque l’atmosfera e i suoi costituenti e la radiazione solare. Perche’ si parla di questo? Molto semplice, come scritto nel testo stesso, gli aerosol, sia di origine naturale che antropica, producono importanti effetti sul bilancio di radiazione proveniente dal Sole. Avere piu’ o meno sostanze disperse in atmosfera, modifica necessariamente il bilancio tra la radiazione che arriva a terra e quella che viene riflessa indietro nello spazio, oltre ovviamente a quella che permane in atmosfera con riflessioni multiple sulle particelle disperse.

Cosa c’e’ di misterioso in tutto questo?

Assolutamente nulla. Come visto, e come potete leggere da soli, si tratta di un documento firmato nel 2003 per un accordo di collaborazione scientifica tra Italia e Stati Uniti per lo studio delle variazioni climatiche in corso e che si potrebbero avere nel futuro. L’accordo prevede il coinvolgimento di importanti istituti di ricerca dei due paesi e, almeno questa volta, finanziamenti su studi specifici da condurre su obiettivi particolari. Ora, mi dite come si fa ad interpretare in modo diverso questo documento? Spesso, per le scie chimiche, si parla di manipolazione mentale, mi sembra che quello che di sovente avviene su internet sia proprio una manipolazione del pensiero di molte persone. Tantissimi siti riportano la notizia facendo copia/incolla da altri. Ma le leggete le cose? Si parla tanto di scienza marcia e disinformazione ad opera dei governi e degli scienziati. Forse prima di dire cose di questo tipo ci si dovrebbe fare un profondo esame di coscienza!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Yellowstone, il supervulcano

30 Apr

Nel nostro precedente articolo:

Cosa c’e’ sotto i nostri piedi?

abbiamo parlato di una nuova interessantissima misura riguardante la temperatura nel centro della Terra. Come visto, attraverso un complicato sistema di simulazione delle condizioni, e’ stato possibile correggere il valore precedentemente noto, portando a ben 6000 gradi la temperatura del nucleo di ferro solido del nostro pianeta.

Rimanendo sulla scia di questi argomenti, vorrei adesso parlarvi di un altro aspetto del nostro pianeta, che molto spesso ha richiamato anche l’attenzione di tanti catastrofisti: la caldera dello Yellowstone. Diversi mesi fa, ci siamo gia’ occupati dei fenomeni vulcanici in questa zona, analizzando le tante voci che volevano questo vulcano pronto ad eruttare, come dimostrato da alcuni valori dei sismografi:

Yellowstone, cosa succede?

Yellowstone, aggiornamento

Come visto, i presunti movimenti citati su internet erano solo dovuti ad un sismografo rotto che dunque forniva valori completamente fuori scala. Ma questo era facilmente intuibile a meno di voler fare una becera speculazione.

Come avvenuto per la temperatura del centro della terra, torniamo a parlare di questo argomento a seguito di una nuova interessante misura condotta dai geologi e che ci permette di affrontare argomenti non ancora discussi su questo blog.

Ricostruzione della caldera dello Yellowstone

Ricostruzione della caldera dello Yellowstone

Come annunciato solo pochi giorni fa nel corso della riunione annuale della Societa’ Sismologica Americana, una nuova misurazione di precisione ha permesso di modificare notevolmente le dimensioni conosciute della caldera sotto lo Yellowstone. Mentre prima si pensava a diverse caldere non connesse tra loro, la nuova ricerca condotta dai ricercatori dell’universita’ dello Utah, ha mostrato come sotto l’omonimo parco, sia presente un’enorme caldera dotata di numerose diramazioni, come se fosse una singola camera magmatica. Inoltre, studiando i nuovi dati raccolti, e’ stato possibile aumentare di ben il 50% le precedenti dimensioni ipotizzate, portando la caldera ad una lunghezza di 60Km, una larghezza di 30Km ed una profondita’ tra i 5 e i 12Km rispetto alla superficie.

Date queste dimensioni, capite bene perche’ la notizia di questa nuova misura ha nuovamente riacceso gli animi catastrofisti mai sedati dal 21 Dicembre 2012. Inutile dire che lo Yellowstone e’ uno dei vulcani piu’ pericolosi del mondo, ma questo non ci deve assolutamente lasciar prendere dal panico. Cerchiamo dunque di comprendere a fondo la struttura della caldera e di capire la reale pericolosita’, al momento, di questo vulcano.

La zona sopra la caldera nel parco di Yellowstone

La zona sopra la caldera nel parco di Yellowstone

Come anticipato, la caldera si trova per gran parte sotto lo stato del Wyoming, proprio sotto il parco nazionale. Al contrario dei vulcani classici che possiamo immaginare, lo Yellowstone si trova sopra quello che in geologia viene chiamato un “punto caldo”. Con questo termine si indica una zona precisa in cui la roccia fusa, generalmente sotto la crosta terrestre, tende a salire in superficie. Questo meccanismo e’ esattamente lo stesso che conferisce attivita’ ai vulcani, ma nel caso dello Yellowstone il punto caldo si trova sotto l’area pianeggiante del parco e si manifesta attraveso determinati fenomeni geologici.

Come e’ stata fatta la nuova misura?

Analogamente a quanto visto nell’articolo precedente, la nuova misurazione e’ stata possibile, anche in questo caso, analizzando la propagazione delle onde sismiche. A seguito di terremoti avvenuti in zona, e’ stato possibile studiare le interferenze delle onde attraverso il terreno, determinando in questo modo l’esatta percentuale di volume solido e fluido. Come visto nell’articolo precedente, questo stesso principio era stato sfruttato per quantificare la parte di ferrro fuso da quello solido che occupa il centro della Terra.

Come anticipato, lo studio delle onde sismiche ha dunque permesso di modificare al rialzo il volume della caldera dello Yellowstone, incrementando il precedente valore di circa il 50%.

A questo punto, cerchiamo di rispondere a domande lecite che spesso vengono fatte: e’ pericoloso lo Yellowstone? Ci potrebbe essere un’eruzione in tempi brevi?

Riguardo alla pericolosita’, abbiamo gia’ risposto affermando il reale pericolo derivante da questo vulcano. Molto spesso, sentite parlare dello Yellowstone come un supervulcano. In realta’, questa definizione non rientra nella geologia classica, ma questo termine venne attribuito alla caldera in un documentario girato dalla BBC.

Quanto sono frequenti le eruzioni dello Yellowstone?

Studiando la morfologia della zona, e’ stato possibile determinare e distinguere le diverse eruzioni che si sono succedute nel corso dei secoli. Tra queste, sono state individuate tre supereruzioni avvenute rispettivamente 2.1 milioni, 1.3 milioni e 640000 anni fa. Oltre a questi eventi che hanno modificato fortemente il paesaggio della zona, ve ne sono state di minori e che sono risultate in una fuoriuscita di magma in punti specifici. L’ultima eruzione della caldera e’ avvenuta ben 70000 anni fa.

Se paragoniamo questi numeri con quelli di altri vulcani nostrani di cui abbiamo parlato:

Cosa succede in Campania?

Due parole sull’Etna e sullo Stromboli

vi rendete conto che parliamo di fenomeni davvero poco frequenti.

Perche’ dunque si parla tanto di un’eruzione dello Yellowstone?

Premesso che al solito il catastrofismo e la speculazione su questi argomenti hanno sempre una certa eco mediatica, a partire dagli anni 2000, delle modificazioni alla caldera sono state evidenziate dai geologi. In particolare, a partire dal 2004, si e’ notato un innalzamento molto piu’ veloce del terreno in prossimita’ della caldera, che e’ avvenuto negli ultmi 3 anni con una velocita’ tripla rispetto a quella degli anni precedenti. Cosa significa questo? In linea di principio assolutamente nulla. Come abbiamo visto, i fenomeni vulcanici della zona sono dovuti alla presenza di un punto caldo. Quello che avviene e’ che la camera magmatica si sta riempiendo di roccia fusa e questo provoca un aumento nell’innalzamento del terreno. Questo potrebbe portare ad un’eruzione? Anche in questo caso, non e’ assolutamente detto. Il flusso di roccia fusa potrebbe interrompersi da un momento all’altro determinando un repentino abbassamento del terreno. Movimenti di questo tipo, sia verso l’alto che verso il basso, vengono continuamente registrati anche in altri vulcani e non necessariamente possono portare ad eruzioni. Inoltre, proprio l’incremento misurato nel volume della camera magmatica, ci fa pensare che, anche mantenendo un flusso costante da sotto la crosta, ci vorranno ancora molti anni prima che la camera si riempia e possa portare, come detto non necesariamente, ad una nuova eruzione.

Secondo il parere di molti geologi, non e’ possibile determinare quando ci sara’ una nuova eruzione. Alcuni parlano di centinaia di anni, altri si spingono fino a migliaia di anni. Tutti pero’, con buona pace dei catastrofisti, concordano che non ci si aspettano nuove eruzioni prima di almeno 150 anni.

Se ancora non vi fidate o siete preoccupati, facciamo un’altra riflessione: se lo Yellowstone dovesse eruttare, quanto tempo prima ce ne accorgeremmo? Anche qui, non e’ possibile fare una stima precisa, ma tutti gli esperti concordano che una nuova eruzione sarebbe sicuramente preceduta da importanti fenomeni geologici. In primis un notevole innalzamento del terreno, sicuramente maggiore di quello registrato fino ad oggi, ma poi ci sarebbero importanti eventi sismici, oltre ad un aumento dell’attivita’ dei geyser. Tutti fenomeni assolutamnete non registrati al momento.

Inoltre, anche in presenza di fenomeni di questo tipo, i geologi concordano sul fatto che queste avvisaglie inizierebbero almeno qualche mese prima della nuova eruzione. Per completezza, vi dico anche che c’e’ chi parla di anni di preavviso. Come capite, anche se dovesse accadere, la nuova eruzione non sarebbe sicuramente un fenomeno improvviso e quindi avremmo tutto il tempo di capire quello che sta per accadere.

Detto questo, al momento non c’e’ assolutamente nulla di pericoloso nello Yellowstone. Come visto, la speculazione su questo supervulcano e’ facilmente smentibile analizzando i dati in nostro possesso e che chiunque puo’ verificare consultando database e report ufficiali. Ovviamente, vista anche la pericolosita ‘di questo sistema, tutta la zona e’ costantemente monitorata e tunuta sotto controllo attraverso un esteso sistema di misurazione. Nei post precedenti sullo Yellowstone, abbiamo in particolare parlato della rete di simografi presenti su tutta l’area e che sono liberamente consultabili seguendo i link che trovate negli articoli.

Concludendo, la nuova misurazione condotta sulla caldera dello Yellowstone ha mostrato, attraverso un’analisi delle onde sismiche, una camera magmatica molto piu’ estesa di quanto si pensasse e formata da un insieme di volumi connessi tra loro. Come detto, lo Yellowstone e’ un vulcano molto pericoloso, che ha dato luogo nel corso dei secoli, ad importanti fenomeni eruttivi e, proprio per questo motivo, e’ costantemente monitorato. Alla luce delle attuali misurazioni, non c’e’ assolutamente da temere una nuova eruzione in tempi brevi e comunque avremmo tutto il tempo per capire in anticipo quanto starebbe per accadere.

 

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Perche’ Psicosi 2012 dopo il 2012?

27 Dic

Copertina

Negli ultimi giorni, ho ricevuto diversi messaggi da parte di utenti che mi chiedevano perche’ tenere in vendita il libro ”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, dopo il 21 Dicembre. Devo dire che alcuni di questi messaggi erano anche poco cortesi e mi accusavano di tenere in piedi il blog solo per scopi commerciali.

Ora, a questa affermazione ho gia’ piu’ volte risposto esponendo il mio pensiero e la storia del blog stesso, come ad esempio in questo ultimo post:

Cosa succedera’ ora a questo blog?

Come sapete bene, libro e blog viaggiano su binari paralleli dal punto di vista della divulgazione, ma sono due cose separate tra loro. Facendo un pensiero ad alta voce, e mi scuso da subito per lo sfogo, vorrei chiedere se prima di poter visualizzare gli articoli del blog qualcuno vi ha chiesto la prova d’acquisto del libro. Non mi sembra proprio.

Piu’ volte ho detto che il blog inizialmente nasceva per pubblicizzare il libro, ma ora e’ divenuto uno strumento indipendente di divulgazione della scienza. Il blog e’ completamente gratuito ed e’ ospitato su una piattaforma di wordpress a sua volta gratuita.

Personalmente non guadagno nulla nello scrivere questi articoli, ne’ chiedo a nessuno di andare in libreria ad acquistare il libro. Anzi, se vogliamo dirla tutta ci rimetto ore e ore di sonno. Perche’ lo faccio? Semplicemente per amore della scienza e per il gusto di poter avvicinare non addetti ai lavori alle ultime scoperte. Come ho piu’ volte ripetuto, il mio ringraziamento piu’ grande e’ leggere commenti di persone che prima erano impaurite dal 21/12 e che poi, leggendo questi articoli, hanno capito la montatura. Molte persone completamente lontane e disinteressate alla scienza si sono avvicinate ad argomenti anche difficili e hanno scoperto il piacere di capire come funziona un terremoto, il Sole, il Sistema Solare. Saro’ forse matto secondo alcuni, ma per me questo e’ il ringraziamento piu’ grande.

Premesso questo, passiamo alla seconda domanda: “che senso ha Psicosi 2012, dopo il 2012?”.

Anche in questo caso, la risposta e’ semplice e piu’ volte ci siamo andati attraverso.

In questo post avevamo riportato l’indice del libro:

Ecco l’indice del Libro!

Come vedete, e’ vero che nel libro si parte dalle profezie per la fine del lungo computo Maya, ma e’ anche vero che si parla di scienza. Come detto piu’ volte, molte delle profezie fatte per il 21/12 erano di carattere scientifico. Per poter discutere di questi argomenti, si deve interrogare la scienza ufficiale.

Secondo questa chiave di lettura, Psicosi 2012 e’ un libro di divulgazione della scienza. Come potete vedere negli articoli del blog, l’approccio utilizzato e’ semplice, intuitivo ed accessibile a tutti. Lo scopo di questa divulgazione e’ proprio quello di far avvicinare una persona qualsiasi alle ultime scoperte della scienza. Qui non facciamo lezione. Partiamo da un’ipotesi e la svisceriamo discutendone in maniera semplice. Come visto in questo post:

Statistiche sulla fine del mondo

l’approccio e’ risultato corretto. Questo nuovo modo di fare comunicazione e’ riuscito a fare breccia in molte persone che fino ad oggi non erano assolutamente interessate alla scienza.

Concludendo, Psicosi 2012 e’ e resta un ottimo strumento di divulgazione. Capire come funziona il Sole, la Terra, il campo magnetico, ma anche capire come la scienza si approccia all’esistenza o meno di forme di vita aliene, sono cose importanti ed utili da conoscere indipendentemente dalla fine del calendario Maya. Difficilmente troverete altri libri con argomenti cosi’ vari. Non perche’ non esistano altri libri di divulgazione validi, ma solo perche’ siamo potuti uscire dai soliti schemi accademici in cui gli argomenti vengono racchiusi in contenitori stagni. In questo caso abbiamo esplorato diversi aspetti della scienza rimanendo in un contesto armonioso e ben organizzato.

Detto questo, il libro e’ sempre in vendita in libreria o su intenet nei siti indicati in questa pagina:

Dove comprare Psicosi 2012

Nessuno pero’ vi chiedera’ mai se lo avete comprato prima di mostrarvi un articolo del blog.

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

 

 

 

Terremoti, basta chiacchiere. Parliamo di numeri.

9 Set

Molte volte su questo blog abbiamo parlato di Terremoti. Ovviamente, come ormai sappiamo bene, queste fenomeni, al momento, non possono essere predetti con precisione. La scienza e’ alla ricerca dei cosidetti “precursori sismici”, cioe’ di quel o quei fenomeni o avvenimenti che possano dare un segnale di avvertimento per un prossimo terremoto. Radon e geo-neutrini sono esempi di precursori ipotizzati, ma mai dimostrati scientificamente o su cui sono ancora in corso studi.

Questi sono alcuni dei post in cui abbiamo parlato di terremoti:

Riassunto sui terremoti

Cattiva informazione sui terremoti

In particolare, abbiamo visto come molto spesso, e soprattutto negli ultimi tempi, sia in corso una speculazione mediatica su questi fenomeni cercando di sfruttare il momento generalizzato di paura per scopi tutt’altro che nobili:

Dati falsi sui Terremoti

In particolare, in molti casi, si continua a dire che il numero di terremoti a livello mondiale stia subendo un rapido aumento pian piano che ci avviciniamo alla fatidica data del 21 dicembre 2012. L’informazione che si vuole far passare e’ appunto che qualcosa di misterioso e pericoloso stia accadendo alla nostra Terra.

Alla luce di quanto detto prima, non siamo attualmente in grado di prevenire e predirre un terremoto. La natura stocastica di questi eventi pero’, ci consente di analizzare statisticamente, cioe’ in media, il numero di sismi che si verificano nel corso degli anni, per carcare di capire se veramente ci sia un aumento sostanziale in corso.

In un precedente post:

Analisi statistica dei terremoti

abbiamo visto come in realta’ non ci sia nessuna evidenza di un aumento dei terremoti a livello mondiale. A differenza di tutti quei siti e giornali che vogliono farvi credere il contrario, i dati su cui abbiamo basato le nostre considerazioni sono pubblici e liberamente consultabili da chiunque. Uno degli archivi migliori per questo genere di analisi e’ quello del USGS che potete raggiungere a questa pagina:

Database USGS

Molto spesso pero’, continuo a ricevere domande sull’effettivo numero dei terremoti. L’insistenza delle voci su web, tende a creare il dubbio nelle persone.

Proprio per questo motivo, ho deciso di fare un’analisi aggiuntiva, mostrandovi graficamente le affermazioni che stiamo facendo. La stessa analisi puo’ essere fatta da chiunque utilizzando i dati dell’archivio e un programma semplice come Excel che tutti abbiamo sul nostro pc.

Per prima cosa, dobbiamo costruire una tabella che contenga, nel corso degli anni, il numero di terremoti avvenuti nel mondo dividendoli anche per magnitudo. Per facilitare l’analisi, sempre sul sito USGS, potete trovare una tabella gia’ fatta con i sismi tra il 2000 ed il 2012 divisi per intensita’. Questo e’ il link alla pagina:

Tabella precompilata

Potete comunque utilizzare il link precedente del database completo per verificare i numeri che compaiono nella tabella.

A questo punto, basta graficare il numero di terremoti in funzione degli anni e vedere cosa otteniamo.

Se prendiamo il numero totale di eventi con magnitudo maggiore di 2, otteniamo questo grafico:

Numero di terremoti >M2 tra 2000 e 2012

Guardando il grafico non mi sembra assolutamente che ci sia questo aumento tanto pubblicizzato su internet. Anzi, per essere precisi, dopo il 2008 il numero di eventi e’ sensibilmente sceso. Forse la fine del mondo e’ avvenuta nel 2008 ma non ce ne siamo accorti. In realta’, come detto in precedenza, vista la natura stocastica del fenomeno analizzato, fluttuazioni piu’ o meno grandi dei singoli numeri sono del tutto normali. Inoltre, dobbiamo tener conto che il 2012 non e’ ancora finito, quindi, rispetto agli anni precedenti, questo numero e’ ancora in via di aggiornamento.

La cosa ovvia e’ che non esiste un aumento sistematico del numero di terremoti.

Per fare un’analisi piu’ precisa, possiamo anche pensare di raggruppare il numero di terremoti in funzione della lora intensita’. In questo modo potremmo ad esempio vedere se vi e’ un aumento di terremoti di grande magnitudo, fenomeno a volte chiamato in causa in diverse fonti.

Raggruppando il numero di eventi per magnitudo, cambiando di volta in volta la minima intensita’ che prendiamo, e costruendo nuovamente il grafico, otteniamo:

Numero di terremoti con magnitudo crescente tra 2000 e 2012

Anche in questo caso non mi sembra assolutamente che ci sia un aumento sostanziale in nessuna fascia di intensita’. Vista la grande differenza numerica tra una categoria e l’altra, abbiamo utilizzato un asse verticale logaritmico e, per questo motivo, anche l’andamento riportato in precedenza appare piu’ schiacciato.

Concludendo, non vi sono assolutamente evidenze che il numero di terremoti sulla Terra abbia subito un’impennata negli ultimi tempi. I dati utilizzati in questo articolo sono pubblici e liberamente consultabili da chiunque. Ognuno puo’, utilizzando i link forniti e semplici programmi disponibili a tutti, verificare quanto affermato.

Diffidate da chi vuole convincervi di qualcosa facendo solo giri di parole. Nell’era di internet, ognuno di noi puo’ avere accesso a tutte le informazioni che cerca e ragionare autonomamente su quello che vogliono farvi credere. Per un’analisi critica, scientifica ma facilmente accessibili e comprensibile a chiunque, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.