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Italia sotto attacco chimico in queste ore!

13 Mag

Sveglia! Sveglia! Italiani, esseri umani, tutti voi che ancora non volete credere al complotto mondiale sulle scie chimiche dovete SVEGLIARVI!

Perche’? Cosa e’ successo? Hanno finalmente trovato la prova inconfutabile dell’esistenza delle scie chimiche? Non mi dire che sono riusciti a scoprire il complotto che da anni io, i miei amici scienziati, i Massoni, i Carbonari e il Nuovo Ordine Mondiale stiamo astutamente portando avanti con aerei di linea, in pieno giorno senza pero’ farci scoprire?

Cerchiamo di andare con ordine e capire cosa bolle nella pentola complottista in queste ultime ore.

Un nostro caro amico mi ha segnalato un articolo comparso ieri su alcuni siti complottisti dal titolo “Italia sotto attacco chimico in queste ore!”. Perche’ mai dovremmo essere sotto attacco chimico? La prova “inconfutabile” (anche in questo caso) sarebbe questa immagine satellitare:

Immagine satellitare dell'Italia

Immagine satellitare dell’Italia

Come vedete, si tratta di una foto dell’Italia, come se ne vedono a decine ogni giorno, in cui compare una certa nuvolosita’ sparsa e alcune scie di condensazione (che ci volete fare, io continuo a chiamarle cosi’).

Leggendo l’articolo si leggono cose veramente grottesche:

Si evince una gigantesca copertura di origine artificiale creata da aerei NATO

Si evince una gigantesca copertura di origine artificiale creata da aerei NATO – See more at: http://dinai.weebly.com/1/post/2014/05/italia-sotto-attacco-chimico-in-queste-ore.html#sthash.SJuKhBgg.dpuf
Si evince una gigantesca copertura di origine artificiale creata da aerei NATO – See more at: http://dinai.weebly.com/1/post/2014/05/italia-sotto-attacco-chimico-in-queste-ore.html#sthash.SJuKhBgg.dpuf

Copertura artificiale? Perche’? Non capisco chi dovrebbe dire che la copertura e’ artificiale. A parte questo, la copertura e’ creata da “aerei NATO”! Ora voi spiegatemi perche’ dovrebbe essere creata proprio da aerei NATO. Chi lo dice? Perche’ si fanno queste affermazioni? Capite bene la tecnica di questi signori: si mettono qui e li dei termini che fanno scattare la famosa molla nella testa delle persone e il gioco e’ fatto. Guardando questa immagine, avrei potuto dirvi che si vedono le scie lasciate dalla slitta di Babbo Natale che passeggia fuori stagione. La mia affermazione avrebbe la stessa valenza di quella che vi ho riportato.

Andiamo avanti nell’articolo:

Tutto il territorio nazionale e’ attualmente sotto una cappa chimica artificiale altamente tossica.Persone che soffrono di problemi respiratori ed asma potrebbero essere esposti a gravi conseguenze.Ci segnalano sintomi come dolori articolari difficolta’ respiratorie,asma,bruciori alle vie aeree ed agli occhi.

Notate anche qui la leva psicologica utilizzata. Cappa chimica altamente tossica, problemi respiratori, asma, gravi conseguenze, ecc. Capite ancora una volta come questi siti cercano di prendervi in giro? L’ultima frase e’ la piu’ divertente: ci segnalano sintomi come …. Ma ci segnala chi? Secondo voi ci sono le referenze, le fonti, dei link, ecc. dove verificare queste affermazioni? Ma neanche per sogno!

Se vi si racconta qualcosa di incredibile, immagino che voi vogliate conoscere la fonte dell’affermazione o da chi viene la notizia. Se questa fonte e’ attendibile allora potete prendere in considerazione la notizia. Sbaglio? Immagino sia quello che fate normalmente. Bene, perche’ allora quando qualcuno vi racconta queste favole ci credete senza battere ciglio? Sul lato scientifico, nessuno vi chiede di fidarvi per partito preso. Utilizzando il motore di ricerca in alto a destra, potete trovare decine di articoli sulle scie chimiche. Articoli che di volta in volta smontano le presunte prove portate a sostegno da questi signori del complotto. Su ogni affermazione abbiamo ragionato e siamo giunti alla conclusione che quanto affermato era falso. Ecco alcuni esempi:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

Il Dibromoetano e le scie chimiche

A-380 modificato per spargere scie chimiche

Scie chimiche, ora abbiamo la prova

L’accordo Italia-USA per spargere scie chimiche

Scie chimiche, la prova storica!

Scie chimiche con la scusa dei vaccini!

Scie chimiche: il silenzio non puo’ durare oltre!

Non mi sono mai permesso, seguendo il modello scientifico, di ridere di fronte a qualsivoglia affermazione, ma abbiamo sempre ragionato per capire quanto raccontato e arrivare ad una conclusione ragionata. Ad oggi, e lo ripeto nuovamente, non esiste una prova oggettiva dell’esistenza delle scie chimiche. Se, anche solo domani, qualcuno mi portasse la prova inconfutabile di questo avvelenamento di massa, sarei il primo a sostenere la loro esistenza. Ma, visti i precedenti, permettetemi di essere scettico.

Prima di chiudere, vorrei darvi nuovamente alcuni link utili. Sulla rete ci sono decine di siti che vi permettono di vedere quasi in tempo reale le immagini satellitari scattate al nostro pianeta. Un esempio e’ questo:

Img satellitari

Il sito puo’ essere utilizzato per vedere le condizioni meteo sulla nostra zona e, se proprio volete, anche per cercare scie di condensa dovute al passaggio degli aerei. Su questo punto, vorrei mostrarvi un’immagine interessante:

Situazione traffico aereo sull'Italia. Oggi, 7.40 AM

Situazione traffico aereo sull’Italia. Oggi, 7.40 AM

Qualla che vedete e’ la situazione degli aerei in volo stamattina alle 7.40 (5.40 UTC). Guardate che traffico di velivoli solo sulla parte selezionata che, guarda caso, e’ proprio quella dell’immagine da cui siamo partiti. Immaginate la situazione con tutti questi aerei che volano ad altezze diverse, pensate ad una frazione di questi che creano scie di condensa visibili e poi arrivate alla vostra conclusione.

La mappa riportata e’ stata presa dal sito:

FlightRadar24

Sito molto ben fatto con cui potete visualizzare la situazione del traffico aereo in tempo reale anche sopra la vostra zona. FlightRadar puo’ anche essere utilizzato per capire quali sono gli aerei che passano sopra la vostra abitazione. Fate questo esperimento e vedrete che non ci sono assolutamente misteriosi aerei NATO che solcano i nostri cieli.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Il Dibromoetano e le scie chimiche

20 Gen

Di scie chimiche abbiamo gia’ parlato in questi precedenti post:

Alcune considerazione sulle scie chimiche

Scie Chimiche: il prelievo in quota

Scie chimiche e cloud seeding

Come difendersi dalle scie chimiche

in cui abbiamo mostrato l’assoluta mancanza di prove scientifiche alla base di questa ipotesi. Nonostante questo, vi sono dei singoli particolari, molto spesso citati su web, che e’ interessante analizzare per cercare di capire meglio il fenomeno in questione.

Molto spesso, i sostenitori dell’esistenza delle scie chimiche portano come prova delle loro tesi, l’emissione in atmosfera di una particolare sostanza chiamata Dibromoetano. Secondo questa ipotesi, alcuni aerei sarebbero equipaggiati con particolari cisterne contenenti questa sostanza e la disperderebbero in atmosfera per avvelenare le persone.

Perche’ tutto questo? La risposta piu’ comune che trovate e’ che il dibromoetano sarebbe utilizzato per causare malattie simili all’influenza ed aumentare in questo modo l’utilizzo di vaccini. Detto in questo modo, il fenomeno delle scie chimiche sarebbe architettato dalle compagnie farmaceutiche colluse con i governi nazionali, e lo scopo sarebbe proprio quello di indurre malattie e comunque indebolire la popolazione mediate questi aerosol.

Cerchiamo di capire meglio cosa c’e’ di vero in questa storia, ma soprattutto di capire se scientificamente quanto raccontato corrisponde a verita’.

Premettiamo subito che non siamo qui per divinizzare ne tantomeno per accusare, senza se e senza ma, le compagnie farmaceutiche. Di sicuro stiamo parlando di organizzazioni che, a volte, possono presentare lati anche molto oscuri o comunque fortemente mirate al guadagno.

Detto questo, vediamo anche l’altro rovescio della medaglia. Il maggiore sostenitore dell’ipotesi del dibromoetano e’ un medico statunitense, tale Dr. Len (o Leonard) Horowitz. Secondo questo tizio, l’aumento delle presunte influenze negli ultimi anni sarebbe una conseguenza dello spargimento delle scie chimiche in atmosfera. In particolare, il dibromoetano causerebbe problemi respiratori nelle persone, causando dei disturbi simili all’influenza ma molto piu’ persistenti. Sempre secondo Horowitz, questo particolare tipo di disturbo indurrebbe le persone a farsi vaccinare ogni anno, aumentando gli introiti delle case farmaceutiche.

Bene, ipotesi molto interessante. Prima pero’ di parlare di dibromoetano, cerchiamo di capire cosa spinge questo nobile medico americano a combattere contro i colossi farmaceutici. A questo scopo, vi invito a visitare il sito internet del Dr. Horowitz:

Len Horowitz site

Notiamo subito una cosa, a voi sembra il sito di un medico che si batte per una nobile causa? Assolutamente no, sembra un sito internet di vendite. Ma questo potrebbe essere un punto di vista strettamente personale. A sinistra troviamo ovviamente la sezione per acquistare i suoi libri, i suoi dvd e le sue interviste. Ma anche questo potrebbe essere normale, siamo in un mondo commerciale. A destra trovate invece le cose piu’ interessanti, una lunga lista di banner pubblicitari. Cosa si vende su questo sito? Ne cito uno che secondo me fornisce tutte le risposte che cerchiamo, “Il Dr. Horowitz ha creato la migliore alternativa al mondo ai mortali antibiotici ed ai pericolosi vaccini”. Eccoci qua! Horowitz accusa le case farmaceutiche di voler vendere piu’ vaccini e lui sul suo sito propone una valida alternativa, ovviamente in vendita.

Diciamo che l’andamento della discussione sta andando nel verso a cui ormai siamo abituati.

Tralasciamo questi dettagli per parlare invece del dibromoetano. Esiste realmente questo composto? Viene utilizzato? Per quali scopi? Puo’ causare le influenze di cui parla Horowitz?

Cerchiamo di rispondere a queste domande, senza partire prevenuti, ma solo ragionando sui dati in nostro possesso.

Il Dibromoetano e’ un composto chimico che fino a qualche anno fa veniva utilizzato proprio come solvente nei carburanti degli aerei.

E’ pericoloso? Ovviamente si, senza raccontarvi le cose a voce, vi invito a scaricare la scheda di sicurezza di questa sostanza in modo da avere un’indicazione precisa:

DBE, scheda di sicurezza

Notiamo che la sostanza e’ altamente cancerogena, ma soprattutto, presenta una tossicita’ acuta in caso di contatto con la pelle, con gli occhi o in caso di ingestione. Secondo voi, una sostanza del genere potrebbe essere “spruzzata” in atmosfera senza che nessuno se ne accorgesse? Credo proprio di no.

Da dove nasce la connessione tra le scie chmiche, e dunque gli aerei, e il dibromoetano?

La risposta a questa domanda e’ estremamente interessante. Come anticipato, il dibromoetano era usato come solvente nei combustibili degli aerei. Dico “era” perche’ questo solvente veniva usato per mantenere puliti i motori a pistoni ora non piu’ utilizzati, salvo rare eccezioni, perche’ sostituiti dalle turbine.

Prelievo di Avio100LL sotto l'ala d un aereo

Prelievo di Avio100LL sotto l’ala d un aereo

Cerchiamo di capire meglio. Il combustibile utilizzato negli aerei con motori a pistoni era l’Avio 100LL, la cui sigla indica “Aviation Gasoline” con 100 ottani, low lead, cioe’ a basso contenuto di piombo. Il dibromoetano era utilizzato come “antidetonante”, cioe’ veniva aggiunto all’interno della miscela per smaltire il piombo e per diminuire il fenomeno del battito in testa nei motori. Questa sostanza era usata anche nelle normali benzine super per lo stesso motivo.

Oggi, questo additivo non viene piu’ utilizzato perche’ considerato pericoloso sia dal punto di vista ambientale, e’ un forte inquinante, sia dal punto di vista della sicurezza, come visto nella scheda di rischio. Come anticipato, i moderni velivoli hanno turbine che sostituiscono i motori a pistoni. In questo caso, il combustibile utilizzato e’ chiamato Jet-A1 e non avrebbe assolutamente senso utilizzare il dibromoetano dal momento che i pistoni non ci sono.

Ad oggi, l’Avio 100LL e’ ancora utilizzato, ma solo da piccoli aerei da turismo o da velivoli storici ormai datati.

Cosa possiamo concludere da queste considerazioni? Prima di tutto che le ipotesi del Dr. Horowitz mi sembrano molto piu’ orientate al commercio dei suoi vaccini che a dimostrare prove scientifiche inconfutabili a sostegno dell’ipotesi scie chimiche. Parlare di dibromoetano come sostanza dispersa in atmosfera, indica invece due fattori. In primis, si parla di una sostanza che veniva realmente utilizzata nei combustibili degli aerei e che quindi, in linea di principio, poteva essere trovata nei residui di combustione dei velivoli. Dico in linea di principio perche’, al solito, si dimostra una grande ignoranza nella materia, non sapendo che questo additivo era utilizzato solo nei motori a pistoni e non nei moderni velivoli dotati di turbine.

Anche in questo caso, basta un minimo di analisi e ragionamento per far crollare il castello di carte creato per proprio tornaconto personale.

 

 

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Scie Chimiche: il prelievo in quota

28 Ott

Nel post precedente, abbiamo iniziato a parlare di scie chimiche:

Alcune considerazioni sulle scie chimiche

mostrando in particolare l’origine di questa teoria complottista e facendo considerazioni sulla formazione fisica delle scie di condensa. Come abbiamo visto, il comportamento e la formazione della condensa da parte di velivoli, non e’ assolutamente univoca, e consente di smentire molte ipotesi mosse dai sostenitori delle scie chimiche.

Come detto, una prova fondamentale che manca ai complottisti delle scie chimiche e’ proprio un prelievo in quota nella scia dell’aereo ed un’analisi formale che mostri la presenza di metalli pesanti o agenti patogeni nella condensa.

Proprio in questi giorni, molti siti sostenitori delle ipotesi sulle scie chimiche hanno pubblicato a gran voce questa prova.

Cerchiamo di andare con ordine.

Come annunciato su molti siti, tra cui anche il principale sito a sostegno delle scie, ovvero:

tanker enemy

su un volo di linea, e precisamente sul volo Ryanair da Pisa a Creta, un utente avrebbe fatto un prelievo di polveri. Dalla successiva analisi di queste polveri sarebbe emersa una concetrazione elevata di Alluminio, Cadmio e Bario.

Se questo fosse vero, sarebbe la prova inconfutabile dell’esistenza delle scie chimiche.

Per capire meglio, cerchiamo prima di tutto di capire come e dove e’ stato fatto questo prelievo.

Come anticipato, il prelievo sarebbe stato fatto da un utente privato su un volo di linea Ryanair e le analisi condotte da un laboratorio, anche questo privato. Ovviamente viene mantenuto l’anonimato sia sull’utente che sul laboratorio di analisi.

Come e’ stato fatto questo prelievo?

Come potete immaginare, e’ impossibile che un utente privato abbia prelevato un campione di aria nella scia dell’aereo. Infatti, stando a quanto affermato dagli stessi siti, il campione di polvere sarebbe stato prelevato dai cardini di aggancio del tavolino del sedile.

Zona del prelievo di polvere. Fonte: Tanker Enemy

Ora, cerchiamo di capire meglio. Perche’ e’ stato effettuato il prelievo all’interno dell’aereo?

Una parte dell’aria all’interno della cabina degli aerei viene prelevata da sotto la conchiglia del motore. Dunque, secondo i sostenitori delle scie chimiche, gli stessi agenti presenti nella scia entrano anche all’interno del velivolo.

Questo e’ in parte falso ed il perche’ e’ facilmente comprensibile. Come sapete bene, piu’ saliamo in altezza, piu’ l’aria e’ rarefatta, cioe’ minore e’ la concentrazione di ossigeno. In base a questo, l’aria prelevata dall’esterno e’ una minima frazione, mentre la maggior parte viene reciclata all’interno del velivolo stesso.

Da questa semplice considerazione tecnica, capite subito che il prelievo fatto all’interno del velivolo non e’ asssolutamente in relazione con quello che si vuole dimostrare. Inoltre, come vedete nell’immagine stessa, il prelievo e’ stato fatto utilizzando un fazzoletto di carta. Per poter fare una misura reale, il campione dovrebbe essere prelevato in modo scientifico utilizzando lo strumento adeguato e poi essere conservato senza possibilita’ di inquinamento esterno. Capite bene che prendere un campione in questo modo, non sapendo come viene conservato e quale laboratorio ha fatto l’analisi non ha assolutamente un valore scientifico in questa ricerca.

Come visto in precedenza, i sostenitori delle scie chimiche parlano di metalli pesanti nelle scie quali Alluminio, Stronzio, Titanio, Silicio. Di questi, solo l’allumino e’ stato trovato nelle analisi, come e’ possibile vedere nel risultato:

Risultato delle analisi sul campione Ryanair

Cerchiamo di fare qualche considerazione conclusiva. Il metodo di prelievo del campione e’ completamente sbagliato e il campione stesso che e’ stato prelevato non puo’ essere messo in relazione con le sostanze contenute nelle eventuali scie chimiche.

Inoltre, ragioniamo su un ultimo aspetto. Tutte le compagnie low cost, e dunque anche Ryanair, fanno diversi voli al giorno con gli stessi aerei. In generale, un aereo arriva a destinazione, si ferma il tempo necessario al rifornimento e ai controlli, e poi riparte verso l’aereoporto di partenza. Il breve lasso di tempo in cui l’aereo e’ fermo, viene utilizzato per risistemare la cabina ed effettuare una veloce pulizia. Con questo non sto assolutamente dicendo che gli aerei low cost sono sporchi, ma capite bene che se andate a cercare negli interstizi piu’ nascosti, come quello del campione, e’ facile trovare polvere.

I metalli che compongono la polvere possono provenire da molte fonti diverse. Prima di tutto, molte parti dei sedili degli aerei sono di alluminio. Eventuali polveri di questo metallo possono essere anche residui della lavorazione, cosi’ come gli altri metalli possono prevenire da inserti meccanici di lavorazione durante la produzione.

Concludendo, quello che mancava per la conferma dell’esistenza delle scie chimiche era un prelievo in quota. L’analisi tanto pubblicizzata dai soliti siti, non rappresenta assolutamente una misura di questo tipo. Ci sono molti punti scoperti nel prelievo del campione, nella modalita’ di prelievo e anche nell’analisi delle polveri.

Ad oggi, non vi sono prove dell’esistenza delle scie chimiche sia dal punto di vista scientifico sulla formazione della condensa che dal punto di vista dell’analisi in quota.

Per rimanere aggiornati non solo sulle profezie del 2012, ma per capire come utilizzare un metodo di analisi scientifica su molti concetti troppo spesso lasciati al complottismo, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.

 

Alcune considerazioni sulle scie chimiche

28 Ott

Anche se non direttamente legato alle profezie del 2012, vorrei dedicare qualche post al fenomeno delle “scie chimiche”. Molti utenti mi hanno chiesto di esprimere il mio punto di vista su questo tanto dibattuto e controverso aspetto degli ultimi anni. Parlare di scie chimiche significa inesorabilmente parlare non solo di scienza, ma anche delle tantissime teorie del complotto nate, soprattutto su internet, su questi argomenti. Di questi aspetti abbiamo parlato nel post:

Il complotto del complottista

In questo blog, abbiamo accennato alle scie chimiche guardando alla relazione tra questi eventi e i suoni dell’apocalisse o anche con la scoperta della nuvola “Undulatus Asperatus”:

I misteriosi suoni dell’apocalisse

Scoperta nuova nuvola?

Andando con ordine, cosa sono le scie chimiche e a cosa ci si riferisce? Tutti quanti, guardando il cielo, avrete visto, almeno una volta, la scia bianca lasciata da alcuni aerei.  Si tratta di scie di condensazione che, come vedremo nel seguito del post, sono prodotte in atmosfera dai motori dei velivoli. Secondo la teoria delle scie chimiche, alcune di queste sarebbero composte da agenti biologici, metalli pesanti, veleni in genere, disperse sulla Terra per opera di organizzazioni segrete, massoneria, governi senza scrupoli, al solo scopo di avvelenare la popolazione, causare particolari disturbi o anche modificare il clima. Il tutto avverrebbe alla luce del Sole, sfruttando la complicita’ di compagnie aeree, piloti e ENAV.

Presunte scie chimiche nei cieli italiani

Dal punto di vista biologico, le scie chimiche sarebbero la causa di un particolare morbo, noto come morbo di Margellon, di cui parleremo in dettaglio in un altro post. Per l’aspetto invece atmosferico e metereologico, le scie sarebbero usate per modificare il clima con la tecnica del “cloud seeding”, tecnica che, come vedremo in un post specifico, e’ gia’ non solo conosciuta e riconosciuta dalla scienza ufficiale, ma anche utilizzata in passato per impedire l’insorgenza di grandinate dannose ai raccolti.

Partendo dalle teorie complottiste metereologiche, non poteva certo mancare un collegamento con l’ormai famoso sistema HAARP. Secondo queste fonti, l’emissione di onde nell’atmosfera sarebbe in grado di aumentare la diffusione degli agenti sparsi dalle scie causandone la ricaduta in aree molto vaste. Di HAARP abbiamo gia’ parlato in un post specifico:

HAARP e terremoti indotti

mostrando la vera natura scientifica del progetto e parlando anche in dettaglio delle infondate teorie complottiste su questo sistema, in particolare per l’induzione di terremoti.

Torniamo dunque alle scie chimiche e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Nel mondo si inizia a parlare di questi fenomeni intorno alla meta’ degli anni 90, quando molte trasmissioni televisive e radiofoniche iniziano a diffondere ipotesi cospirazioniste sulle scie di condensa parlando di eventi “non chiari”. Con questo si intendono casi di scie con comportamenti diversi rispetto a quelle normalmente lasciate dagli aerei. Inoltre, secondo queste teorie, prima del 1995, non si avrebbero immagini di scie di condensa lasciate dagli aerei, ma di questo avremo modo di parlarne meglio in seguito.

Prima di lanciarci in ipotesi o conclusioni affrettate, cerchiamo di spiegare meglio cosa sono le scie di condensa, per poi scendere nel dettaglio delle scie chimiche.

Le scie di condensa si formano dopo il passaggio di un aereo e sono costituite da prodotti di condensazione e successiva solidificazione del vapore acqueo. Sono del tutto simili a strisce nuvolose che tendono poi ad allargarsi dopo il passaggio del velivolo. Come potete facilmente immaginare, affinche’ possa avvenire la solidificazione del vapore, sono necessarie particolari condizioni in atmosfera che dipendono non solo dalla temperatura, ma anche dalla pressione.

Ovviamente, i sostenitori delle scie chimiche hanno studiato in dettaglio il fenomeno e, secondo la loro interpretazione, le scie di condensa si possono formare ad una quota superiore agli 8000 metri, dove l’aria e’ molto fredda e rarefatta, con temperature inferiori ai -40 gradi centigradi. Il fatto dunque di osservare presunte scie di condensa anche a quote inferiori, e’ un chiaro segno che non si tratti di normale condensa, ma del rilascio in atmosfera di qualche sostanza chimica.

A riprova di questo, su molti siti si fa riferimento addirittura ad un pagina gestita dalla NASA ed in cui viene spiegato il meccanismo di formazione della condesa:

NASA science FAQ

Come potete leggere nel sito:

Contrails are human-induced clouds that usually form at very high altitudes (usually above 8 km – about 26,000 ft) where the air is extremely cold (less than -40ºC).

Dunque e’ evidente, secondo queste teorie, che scie formate ad altitudini diverse, non possono essere solo di condensa.

Ora, quello che si evidenzia e’ una scarsa conoscenza non solo dell’inglese, ma anche della fisica. La parola “usually” sta appunto ad indicare che “generalmente” le scie di condensa si formano in queste condizioni, ma non e’ il solo caso possibile. Tenete conto che si sta facendo riferimento ad una pagina, gestita dalla NASA, ma di divulgazione. In questo contesto non si scende assolutamente nel dettaglio.

Per poter chiarire questo concetto, cerchiamo di andare un po’ piu’ nel dettaglio nella formazione delle condensa. In primis, partendo dal sito della NASA, le scie di condensa si possono formare per raffreddamento dei gas di scarico degli aereomobili i quali espellono in atmosfera una notevole quantita’ di vapore acqueo e nuclei di condensazione. In questo caso, che e’ quello in grado di provocare le scie piu’ persistenti, la temperatura dell’aria deve essere compresa tra i -25 e i -40 gradi centigradi, o inferiore in base alle condizioni di pressione. Se consideriamo che il gradiente termico verticale, cioe’ la diminuzione di temperatura in funzione dell’altezza da terra, e’ di -6.5 gradi ogni 1000 metri, partendo da una temperatura al suolo di 20 gradi, intorno agli 8000 metri la temperatura e’ circa -30 gradi, dunque compatibile con le condizioni sopra esposte.

Oltre a questo caso, si possono formare anche scie di convezione. In questo caso, la condensa e’ formata dai moti convettivi che si generano in un’aria umida per opera del passaggio dell’aereo. In questo caso la temperatura deve essere compresa tra 0 e -20 gradi. Sempre utilizzando il gradiente verticale, troviamo questi valori ad un’altitudine tra 3000 e 6000 metri, dunque molto inferiori a quelli precedenti e dove, secondo la teoria complottista, non potrebbe formarsi condensa. Inoltre, in questo caso, considerando proprio i meccanismi termodinamici del fenomeno, la condensa non si forma immediatamente dopo il passaggio dell’aereo, ma occorre un certo tempo prima che il vapore si porti alla temperatura di condensazione. Questo significa che e’ possibile vedere un aereo ed una scia che inizia centinaia di metri alle sue spalle.

Ultimo metodo di formazione di condensa sono le cosiddette scie aerodinamiche. Durante il suo passaggio, l’aereo comprime localmente un volume d’aria e, se l’atmosfera e’ molto umida, il vapore acqueo puo’ condensare provocando una scia. In questo caso, oltre all’elevata umidita’, e’ richiesta una temperatura compresa tra 0 e +10 gradi. Questo significa che questo tipo di scie possono formarsi anche ad altitudini molto basse, inferiori anche a quelle convettive.

Da queste semplici considerazioni scientifiche, capite dunque l’infondatezza delle ipotesi mosse a sostegno delle scie chimiche.

Sempre secondo i sostenitori del complotto, la differenza tra scie di condensa e scie chimiche sarebbe facilmente visibile dal diverso comportamento in atmosfera dei rilasci. Come visto, la diversa formazione della condensa interviene in condizioni di altitudine, temperatura, pressione e umidita’ differenti. Queste determina anche un diverso comportamento dinamico del vapore che puo’ perdurare piu’ a lungo, espandersi, rimanere compatto o evaporare velocemente.

Scie di condensa di bombardieri B17 nel 1943

In diversi siti, si mostrano foto in cui due scie prodotte nello stesso istante hanno comportamenti radicalmente differenti tra loro. Anche questo e’ facilmente spiegabile dalla fisica. Prima di tutto, guardando da terra due scie a grande distanza, non siamo in grado di percepire esattamente la terza dimensione, cioe’ l’altezza relativa tra le due formazioni. Quelle che ci possono sembrare due scie sovrapposte, possono essere ad altezze molto diverse tra loro. Inoltre, come visto nei diversi metodi di formazione della condensa, la natura dinamica della scia dipende fortemente dai parametri atmosferici ma anche relativi all’aereo stesso, prima di tutto la velocita’ per le scie aerodinamiche.

Per concludere questa prima parte sulle scie chimiche, vorrei riprendere anche il discorso dell’origine di queste teorie. Come detto all’inizio, secondo queste fonti, non esisterebbero prove di scie di condensa prima degli anni ’90. Questo e’ del tutto falso, le prime scie di condensa vennero osservate gia’ a partire degli anni ’20. Al contrario di quanto affermato, anche se sprovvisti di cabine pressurizzate, i velivoli potevano salire a quote elevate dal momento che i piloti erano dotati di bombole di ossigeno e tutte scaldate elettricamente. Solo per darvi un’idea, nel 1937 il record di altitudine era di 17000 metri. Il detentore di questo record era l’italiano Mario Pezzi che, osservando per la prima volta la scia di condensa, penso’ ad un guasto del suo aereo.

Tirando le somme, dal punto di vista scientifico, non vi e’ nessuna evidenza di fenomeni inconsueti riguardanti le scie di condensa. Come abbiamo visto, parlare di una bassa altitudine come prova della diversita’ tra scie chimiche e scie di condensa non e’ assolutamente corretto.

Ad oggi, non vi sono prove inconfutabili del rilascio di elementi diversi dal vapore acque nelle scie. Molti siti complottisti fanno riferimento a presunte analisi condotte a terra dopo il passaggio di aerei. Come potete immaginare, molto spesso non vengono mostrati i risultati di queste analisi, ma anche se ci fossero, non vi sarebbe nessuna prova della correlazione tra rilascio in quota e deposito a Terra a causa dell’eventuale spostamento per opera di venti e gradienti termici. Sulla stessa linea, e al contrario di quanto anunciato dai soliti siti, non vi sono assolutamente analisi di campioni prelevati in quota in coda ad un aereo.

Nei prossimi post cercheremo di analizzare l’unico prelievo fatto in quota, anche se non in coda ad un aereo, e di parlare del cloud seeding e del morbo di Margellon.

L’approccio scientifico, l’analisi dei dati e il confronto tra fonti diverse, ci consente di fare un po’ di chiarezza su molti concetti non solo legati alle profezie del 2012. Per affrontare questi e molti altri argomenti, non perdete in libreria “Psicosi 2012. Le risposte della scienza”.