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Su internet si trova di tutto …. o quasi

10 Gen

Tra pochi giorni iniziera’ a Washigton il meeting della Societa’ Astronomica Americana, incontro molto importante per discutere le ultime teorie, scoperte e per analizzare dettagli fondamentali dell’esplorazione spaziale. Per poter avere una comunicazione, come si chiama in gergo, al meeting e’ necessario inviare qualche giorno prima articoli specifici per raccontare il proprio lavoro.

Tra i tanti articoli sottomessi, ne e’ stato inviato uno molto particolare. Se non fosse che gli autori dell’articolo sono ricercatori della Michigan Technological University, si potrebbe quasi pensare ad uno scherzo di cattivo gusto.

Di cosa sto parlando?

Senza togliervi il gusto della sorpresa, vi segnalo il link dove potete vedere l’intero articolo inviato. Vi prego di concentrarvi sul titolo della ricerca:

Articolo per Astronomical Society

ovvero, “ricerca su internet di viaggiatori nel tempo”.

E’ uno scherzo?

Assolutamente no. Proviamo a capire di cosa si parla. Molto spesso, complici anche i tanti film di fantascienza sul tema, parliamo di viaggiare nel tempo con la possibilita’ di poter andare avanti e indietro. Potremmo pensare di rivivere momenti importanti del passato, oppure dare una sbirciatina al prossimo futuro per vedere come apparira’ il mondo tra decine o centinaia di anni.

Bene, supponiamo che tra X anni qualcuno costruisca una macchina del tempo che permetta di fare questo. Magari, ci sara’ qualcuno che, per curiosita’, verra’ a rivedere come era il mondo agli inizi del XXI secolo. Se queste persone del futuro tornassero indietro nel tempo, sicuramente potrebbero lasciare delle tracce nel periodo visitato.

Come possiamo trovare queste tracce?

Semplice, secondo gli autori di questo articolo, c’e’ la possibilita’ che i crononauti, cioe’ i viaggiatori nel tempo, possano lasciare alcuni segni del loro passaggio sulla rete. Cosa evidenziare queste tracce? Per prima cosa, si potrebbe cercare sui social network. Per effettuare la ricerca, gli studiosi hanno infatti eseguito delle ricerche particolari cercando di capire se ci fosse qualcuno che, in rete, abbia parlato di qualche avvenimento importante prima che questo si potesse verificare o prima che questo divenisse di dominio pubblico. In particolare, i ricercatori hanno preso come riferimento la scoperta della cometa ISON e l’elezione di Papa Francesco. Come anticipato, utilizzando parole chiave specifiche, hanno provato a vedere se ci fosse l’evidenza di qualche utente che avesse parlato di questi argomenti prima che accadessero. Questo sarebbe un chiaro segnale che queste persone conoscevano gli eventi perche’ provenienti dal futuro.

Cosa si e’ scoperto?

Purtroppo, non sono state trovate corrispondenze significative. Utlizzando algoritmi di ricerca appositamente studiati, e applicati su social network come Facebook e Twitter, non si sono trovate voci che parlassero della ISON prima della data ufficiale della sua scoperta. Per quanto riguarda il papa invece, una corrispondenza e’ stata trovata ma si tratta di un utente che aveva preannunciato l’elezione di Bergoglio pochi giorni prima del conclave. Come potete facilmente immaginare, prima dell’elezione, c’e’ sempre il toto-Papa ed e’ assolutamente normale che tra tante previsioni qualcuno azzecchi il nuovo successore di Pietro.

Come sapete, scientificamente, esiste la possibilita’, a livello teorico, di poter effettuare viaggi nel tempo. Ovviamente si tratta, almeno al momento, di teorie derivate direttamente dalla relativita’ e dei principi primi della Natura. Certo, non possiamo escludere che un giorno, remoto o no, qualcuno possa, perche’ dotato di conoscenze piu’ avanzate delle nostre, poter realizzare una macchina del tempo. Ad oggi pero’, non ci sono evidenze, almeno stando a questa ricerca, di viaggiatori temporali approdati in questi anni. A questo punto, le conclusioni possibili sono tante: nessuno costruira’ mai una macchina del tempo, il nostro periodo non e’ interessante, il viggiatore temporale preferisce guardarsi intorno piuttosto che cinguettare su twitter o molte altre possibilita’ che, magari scientificamente, potrebbero rendere il viaggio temporale non come lo possiamo immaginare noi oggi.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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Le spettacolari Roll Clouds

9 Lug

Uno dei laboratori scientifici frequentabili da tutti e’ sicuramente il cielo. Leggendo questa frase, il primo pensiero che viene in mente e’ sicuramente quello di un bel cielo stellato. Miliardi di piccoli puntini luminosi che, dietro un apparente calma e staticita’, nascondono dinamiche, a volte anche violente, di un universo “vivo” che si modifica nel tempo. Ora pero’, senza dover chiamare in causa argomenti astronomici, il cielo sulla nostra testa e’ anche l’atmosfera. Come sappiamo bene, anche qui parliamo di un ecosistema vivo e che puo’, in alcuni casi, riservarci spettacoli tali da lasciarci a bocca aperta.

Molte volte su questo blog abbiamo parlato di nuvole:

Una nuvola che fa pensare alla fine del mondo

Altra strana nube, questa volta in Giappone

Altra strana nube a Tulsa

Nuvole sismiche

Scoperta nuova nuvola?

Perche’ lo abbiamo fatto? Come visto, esistono diverse tipologie di nuvole, alcune piu’ comuni altre molto meno. In questo contesto storico/mediatico di una continua ricerca di segni premonitori o di qualche fine del mondo pronta ad intervenire, osservare una formazione nuvolosa “strana” non puo’ che accendere gli animi catastrofisti di molti siti, pronti a speculare su queste osservazioni. Negli articoli precedenti, abbiamo in particolare parlato di tantissime formazioni nuvolose poco note e che, ogni volta che sono comparse, hanno fatto il giro del web in pochissimo tempo, utilizzate per far credere di essere in presenza di un segnale antecedente a qualcosa di “pericoloso” in arrivo.

Come avrete gia’ capito, stiamo per tornare a parlare proprio di nubi.

Piccolo preambolo, la NASA ogni giorno pubblica una foto scelta tra le tante in loro possesso, per mostrarla su un sito appositamente creato. Il titolo di questa pagina e’ “Astronomy Picture of the day”, cioe’ la foto astronomica del giorno. Questa pagina e’ raggiungibile da questo link:

NASA, APOD

Giorno per giorno, vengono pubblicate immagini bellissime, relative al cosmo o a qualche raro fenomeno naturale, sempre accompagnate da una breve descrizione scientifica.

Proprio su questo sito, pochi giorni fa e’ stata pubblicata la foto che vi mostro:

Roll Cloud a Maldonado in Uruguay

Roll Cloud a Maldonado in Uruguay

Cosa sarebbe questa strana formazione che si vede nell’immagine?

“Apparentemente” sembra una nuvola, ed infatti lo e’. Ma prima di spiegare di cosa si tratta, come nostra abitudine, vi parlo delle spiegazioni fantasiose che si trovano in rete. Secondo molti siti, si trattarebbe di un fenomeno assolutamente non naturale. Per alcuni il fenomeno sarebbe legato alle scie chimiche. Questa specie di rotolo che si vede sarebbe appunto una nuova tipologia di scia chimica, ovviamente concepita per sterminare la razza umana. Su questo fronte la fantasia non e’ mai troppa. Altri ancora parlano invece di una porta di collegamento dimensionale tra il nostro mondo ed uno ad esso parallelo. Anche in questo caso, sarebbe il caso di smettere di guardare film di fantascienza. Secondo altri ancora, la nube osservata sarebbe una corsia preferenziale per i soliti alieni che non vedono l’ora di invadere il nostro mondo.

Per dovere di cronaca, abbiamo visto le ipotesi catastrofiste, ora pero’ parliamo di scienza.

Negli articoli precedenti, abbiamo gia’ visto il fenomeno delle nubi ad arco. Quella che si vede nella nostra attuale foto, e’ proprio una manifestazione particolare di nube ad arco, chiamata, come poteva essere diversamente, “Roll Cloud”, cioe’ nube arrotolata.

Cosa sarebbe una roll cloud?

Si tratta di un fenomeno abbastanza raro, ma su cui e’ comunque presente una discreta quantita’ di immagini su web. In presenza di un fronte temporalesco in avanzamento, in alcuni casi si possono avere correnti fredde discendenti che arrivano quasi a livello della superficie. Ora, queste correnti possono incontrare aria piu’ calda e umida che viene dunque spinta verso l’alto. Salendo, la temperatura dell’aria diminuisce e potrebbe scendere al di sotto del punto di rugiada, formando appunto una nube. Queste sono appunto le condizioni per la formazione della Roll Cloud.

Come e’ facilmente intuibile, se il fronte avanza in modo regolare, si possono formare nubi lunghe anche centinaia di kilometri. Proprio il continuo movimento di aria discendente, fredda, e ascendente, umida, puo’ formare una struttura arrotolata come quella mostrata nella foto.

Cosa si nota dalla foto?

Osserviamo per prima cosa che la foto e’ stata scattata in riva al mare. Questo e’ sicuramente il posto ideale per avere masse di aria umida a livello del terreno da spingere verso l’alto. L’immagine in questione e’ stata scattata da Daniela Mirner Eberl sulla spiaggia di Las Olas a Maldonado in Uruguay.

Dove si trova il fronte temporalesco?

In realta’, il fronte vero e proprio e’ gia’ passato. Quello che rimane, nelle condizioni giuste, e’ soltanto questo spettacolo naturale, ovviamente con una durata nel tempo ristretta.

In realta’, si tratta di una foto del 2009 che, vista la sua bellezza, viene spesso riproposta da qualche sito. Purtroppo, ogni volta che questo avviene, la foto salta subito agli onori delle cronache con le spiegazioni piu’ assurde.

Come anticipato, queste nuvole sono gia’ conosciute e la bibliografia e’ ricca di immagini scattate in giro per il mondo.

Questa che vi riporto e’, ad esempio, una foto scattata in Australia dal fotografo Rob Sharrock proprio sopra la sua abitazione:

Roll Cloud in Australia

Roll Cloud in Australia

Dunque? Da quanto detto, non vi e’ assolutamente nessun mistero riguardante la foto pubblicata dalla NASA. Si tratta di un fenomeno noto e conosciuto con il nome di Roll Cloud. I meccanismi alla base di queste formazioni sono del tutto noti e non necessitano certo di spiegazioni fantasiose.

Purtroppo, tipologie particolari di nuvole non possono che richiamare l’attenzione dei tanti siti catastrofisti che, negli ultimi giorni, sono un po’ carenti di argomenti su cui speculare!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

29 Marzo, la tanto attesa fine potrebbe arrivare

21 Mar

Vorrei commentare qui una notizia quasi tragicomica, che ci riporta quasi ai vecchi fasti del 21 Dicembre 2012. In questi giorni, molti siti catastrofisti stanno pubblicando articoli a dir poco deliranti.

Stando a quanto si legge in rete, ci sarebbe la notizia che un meteorite di grosse dimensioni potrebbe colpire la Terra il prossimo 29 Marzo 2013. Per grosse dimensioni, intendo un bel sasso di mezzo miglio di diametro che dovrebbe impattare tra il Canada e il Messico.

Da dove proviene questa notizia? Addirittura da un astronomo del programma di ricerca della NASA per gli asteroidi potenzialmente pericolosi. L’impatto con un corpo del genere, sempre secondo quanto riportato, potrebbe provocare un’estinzione di massa del genere umano.

Se avete dimenticato dove avete messo le chiavi del bunker costruito per il 2012, andate subito a cercarle …. o forse no.

Al solito, siamo di fronte a notizie completamente false, date in modo becero, da siti fantascientifici solo per attirare l’attenzione e, purtroppo, per creare panico tra le persone.

Andiamo con ordine, perche’ possiamo ostentare tanta sicurezza etichettando la notizia come bufala?

La fonte originale e’ un post pubblicato su un forum in lingua inglese. Ecco una foto del messaggio:

imm1

Come vedete, il post e’ firmato da un certo Raymond che si definisce affiliato a vari dipartimenti di astronomia, persona seria, che non crede assolutamente alla bufala Nibiru e che tantomeno vuole fare terrorismo catastrofista. Tale Raymond afferma che l’asteroide russo, di cui abbiamo parlato qui:

Pioggia di meteore in Russia

Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

Se fosse stato il meteorite di Roma …

era solo un preambolo di quello che potrebbe succedere da qui a pochi giorni. Come vedete, si parla di un asteroide di mezzo miglio che impatterebbe sulla Terra. Il post e’ del 15 Marzo, per cui il 29 ci sarebbe questo evento. Alla fine poi, Raymond si scusa per questa brutta notizia che ha dovuto darci. Che generosita’ di cuore aggiungo io.

Fin qui tutto bene, almeno diciamo cosi’. I siti catastrofisti nostrani, hanno preso questo messaggio, lo hanno tradotto e vi dicono che, da fonti NASA, un asteroide impattera’ sulla Terra nei prossimi giorni. Immaginate solo quanti, leggendo questa notizia, si sono seriamente preoccupati e stanno cercando disperatamente conferme in rete.

Premesso che stiamo dando notizie prese da un forum, in realta’ nelle pagine stesse del sito, viene mostrata l’assurdita’ della notizia e la falsita’ del nome utilizzato. L’utente in questione usa il nome completo di Raymond Brown. Con grande astuzia, se provate a cercare in rete trovate che un Raymond Brown lavora veramente per la NASA, ma assolutamente non per il programma di ricerca degli asteroidi. Per dirla tutta, Raymond Brown e’ un reporter scientifico, cioe’ un divulgatore della scienza.

Come vi dicevo pero’, gli utenti stessi del forum dove e’ stata riportata la notizia hanno smascherato la bufala. Questo e’ il nome e lo USER ID, cioe’ l’identificativo, dell’utente in questione:

imm2

Questo ID e’ stato utilizzato per postare decine di messaggi tra cui anche quello da cui siamo partiti sull’asteroide. Sempre per rendere piu’ credibile la notizia, l’utente avrebbe anche detto di essere ricercato dai “Man in Black” della CIA a causa delle notizie divulgate. Anzi, per rendere tutto piu’ credibile avrebbe anche finto la propria morte proprio per sfuggire alla cattura.

Dopo questa finta morte, e’ pero’ tornato sul forum per tranquillizare gi altri utenti (magari erano in pensiero). Guardate che post ha scritto:

imm3

Notato niente di strano? Leggete lo USER ID utilizzato. E’ diverso da quello di prima.

Ora arriviamo alla parte comica. Anche i presunti “Man in Black” che lo cercavano sono iscritti al forum e in un post hanno dichiarato di aver ucciso Brown e tutta la famiglia. Ecco il post:

imm4

Premesso che non ce li vedo proprio quelli della CIA a scrivere su un forum e per di piu’ a dire che hanno dovuto fare furi uno della NASA, guardate lo USER ID di Man in Black.

Notato nulla? E’ esattamente lo stesso che compare nel messaggio di Raymond. Raymond Brown e Man in Black sono la stessa persona. Semplicemente l’utente-fenomeno ha dimenticato di cambiare il proxy utilizzato per la connessione e che utilizzava per fingere due identita’ separate. Detto in altri termini, si tratta solo di un siparietto organizzato per scherzo. Ora, definite voi di buono o cattivo gusto.

Dopo la parte comica c’e’ poi quella ridicola: quella dei tanti siti catastrofisti che hanno preso il messaggio e ci hanno pubblicato articoli sensazionali cercando di convincere gli utenti del pericolo ormai prossimo e a cui non potremmo sfuggire.

Riflettete sempre su quello che leggete, prima di prendere per buona qualsiasi notizia. La rete e’ piena di siti di questo tipo che, se presi nel verso giusto, possono essere un simpatico passatempo, ma per qualcuno possono diventare fonte di stress e di preoccupazione.

 

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