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Non puoi andare un attimo in vacanza che ….

14 Ago

Eccoci tornati, freschi, riposati, con tanto lavoro arretrato da finire …. insomma pronti per iniziare un nuovo anno anche qui su Psicosi 2012.

Cosa è successo in mia assenza?

Dopo qualche giorno dalla mia partenza, mi scrive un caro amico dicendomi che esiste il rischio che io debba tornare urgentemente dalle ferie perchè un nuovo imminente pericolo sta minacciando la Terra?

Di cosa si tratta? Scie chimiche? Comete impazzite? Nibiru? No, niente di tutto questo.

Ecco il vero motivo:

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Credo che l’immagine parli da se e sia anche inutile commentare oltre.

A parte questo, notizia rilevante degli ultimi giorni è quella del ritrovamente di un delfino “speciale” sulle coste turche. Sicuramente avrete letto questa notizia visto che è stata pubblicata anche da moltissimi giornali nazionali e, come sempre, l’occasione non è sfuggita neanche ai tanti siti bufala che ormai popolano la rete.

Vi mostro subito una foto di questo delfino:

Il delfino bicefalo rinvenuto in Turchia

Il delfino bicefalo rinvenuto in Turchia

Come vedete, l’animale presenta due teste ben separate ma un solo corpo. Come è stata accolta questa notizia? Moltissimi siti hanno etichettato il ritrovamento come misterioso e non spiegabile. I nostri amici catastrofisti, invece, hanno evidenziato come questo animale potrebbe essere il risultato di mutazioni genetiche indotte, neanche a dirlo, da geoingegneria, inquinamento dei mari, fluidi radioattivi della centrale di Fukushima (in Turchia?) o altre diavolerie che i soliti scienziati pagati dai governi mettono a punto contro i poveri esseri umani inermi.

Senza perdere troppo tempo su questo caso, il ritrovamento è assolutamente interessante ma, anche se molto raro, non è assolutamente qualcosa di straordinario.

Di cosa si tratta?

Sperando di non urtare la sensibilità di nessuno, premetto che non voglio mercificare nulla, vi mostro una foto liberamente scaricabile dalla rete:

Foto di gemelle siamesi

Foto di gemelle siamesi

Quelle che vedete sono due gemelle siamesi con un solo corpo e due teste perfettamente separate. Vi ricorda qualcosa?

Così come negli esseri umani, la nascita di gemelli siamesi è possibile anche nel regno animale. Ovviamente, ripeto, così come negli umani, questo tipo di nascite sono molto rare. Per di più, mentre gli umani nascono negli ospedali e la notizia di una nascita del genere è nota e monitorata, nel regno animale è molto raro trovare esemplari di questo tipo.

A riprova di quanto detto, basta fare una rapida ricerca su internet per trovare casi analoghi di animali siamesi rinvenuti in giro per il pianeta. Questa è una notizia di gennaio sul ritrovamento di una balena siamese in California:

Balene siamesi, California

Questa invece la foto di un feto di squalo martello bicefalo:

Feto di squalo martello bicefalo

Feto di squalo martello bicefalo

Quella dello squalo è una notizia dell’anno scorso e, neanche a dirlo, il feto è stato venduto all’asta a circa 5000 dollari dal momento che era il primo caso in assoluto di squalo bicefalo rinvenuto.

Come vedete, solo tra 2013 e 2014 abbiamo due notizie di animali siamesi rinvenuti. Basta fare una ricerca andando più indietro con gli anni, per trovare molti altri casi analoghi.

A questo punto, non credo sia necessario aggiungere altro sul caso del delfino.

Ah, quasi dimenticavo! Prima di chiudere, non posso che augurarvi un felice ferragosto a voi e ai vostri cari!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

 

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La sequenza sismica del Matese

22 Gen

Dopo il primo articolo comparso qualche settimana fa:

Cos’e’ successo in Sardegna?

la nostra cara amica Patrizia ha deciso di concederci il bis, con un nuovo post sulla sismologia della nostra penisola. Questa volta ci spostiamo nel matese per capire cosa sta succedendo nella zona, se veramente e’ in corso uno sciame sismico come qualcuno sostiene e, soprattutto, per far capire alle popolazioni del posto come comportarsi. Chi meglio di una geologa puo’ raccontarci queste notizie?

Da Patrizia: La sequenza del Matese

 

Il 29 dicembre 2013, alle 18.08, si è verificato un terremoto di magnitudo 4.9 nella zona del Matese, in Campania, tra le province di Caserta e Benevento (figura 1), con  una profondità ipocentrale di 10,5 km. Pochi minuti prima la RSN (Rete Sismica Nazionale) ha registrato nella stessa area un evento di magnitudo 2.7.  Numerose sono state le scosse di assestamento successive, con magnitudo inferiore.

Oggi, 20 gennaio 2014, alle 08.12 , nella zona in esame si è avuto un nuovo evento importante di magnitudo 4.2, ad una profondità di 11,1 km.

A sinistra: Fig.1, Epicentro del terremoto del 29/12/13. A destra: Fig.2, Sequenza sismica del Matese.

A sinistra: Fig.1, Epicentro del terremoto del 29/12/13. A destra: Fig.2, Sequenza sismica del Matese.

 

Nel Matese è dunque palesemente in atto una sequenza sismica (figura 2).

Ormai siamo abituati a sentir parlare di sequenza sismica e spesso ci chiediamo se c’è un collegamento tra le diverse sequenze in atto sul territorio nazionale. Per sapere se c’è davvero un nesso geologico tra i terremoti registrati in Italia dalla RSN dobbiamo capire la geodinamica dell’area italiana. Quando parliamo di geodinamica prendiamo in considerazione  il movimento delle placche tettoniche. Il territorio italiano si trova nella zona di incontro/scontro tra la placca euroasiatica e la placca africana. In particolare, nell’Italia meridionale, l’interazione tra le due placche è accompagnata da un processo di subduzione testimoniato proprio dall’attività sismica intermedia e profonda. Detto in altri termini, la placca africana si infila sotto quella euroasiatica, dando luogo ai terremoti che si registrano lungo l’Appennino centro-meridionale.

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Alla base delle sequenze sismiche degli ultimi tempi (Pollino, Gubbio, Matese) c’è quindi lo stesso meccanismo genetico. Nella figura 3 è indicato il meccanismo focale del terremoto del 29/12/13. Il meccanismo focale di un terremoto è dato dall’individuazione del piano di faglia e del movimento relativo delle rocce lungo tale piano ed è  rappresentato graficamente da un “pallone”. Nel caso specifico, il meccanismo focale ci indica che si è attivata una faglia distensiva con andamento NW-SE, detta faglia appenninica, come si vede dalla forma riportata nella figura.

Per capire come si muovono le rocce lungo il piano di faglia, consideriamo due fogli di carta in formato A4 e incolliamoli in corrispondenza del lato lungo con 3 o 4 punti di colla. Per scollarli esercitiamo una certa pressione dall’alto verso il basso in corrispondenza dei punti di colla. Progressivamente la colla cederà e i fogli si staccheranno. Analogamente, lungo un piano di faglia le rocce si frattureranno quando l’energia accumulata supererà il loro punto di rottura e libereranno questa energia come onde sismiche. La fatturazione può avvenire lungo uno o più punti (come il distacco dei due fogli di carta lungo i punti di colla).  In particolare la faglia sismogenetica del Matese che ha dato luogo al terremoto di fine anno risulta segmentata da una serie di faglie perpendicolari. Se il movimento delle rocce è avvenuto lungo un segmento di faglia, la “turbolenza” è stata trasmessa agli altri segmenti cioè la rottura in un punto ha alterato lo stato di sforzo delle porzioni di roccia adiacenti. In questo caso, siamo in presenza di un sottosuolo tettonicamente instabile e questo significa che nella stessa zona si possono verificare altri terremoti.

Fig.4: Terremoti storici nell’area del terremoto del 29/12/2013

Fig.4: Terremoti storici nell’area del terremoto del 29/12/2013

I dati della sismicità storica evidenziano tre eventi catastrofici nella zona in esame (figura 4):

1)    5/12/1456  (magnitudo intorno a 7)

2)    5/6/1688   (magnitudo intorno a 7)

3)    26/7/1805 (magnitudo 6.6)

Sempre nel distretto sismico del Matese, ma con altri epicentri, ricordiamo due eventi analogamente violenti nel XX secolo:

1)    21/8/1962  fra Sannio e Irpinia (magnitudo 6.1)

2)    23/11/1980 Irpinia (magnitudo 6.9)

Nonostante i dati storici a disposizione sul reale rischio sismico, la zona in esame fino al 1984 non era nemmeno classificata come sismica. Dal 1984 al 2002 è stata considerata a media sismicità. Solo dopo il 2002 è stata classificata come zona ad alta sismicità (figura 5):

Fig.5: Mappa di pericolosità sismica

Fig.5: Mappa di pericolosità sismica

Allo stato attuale delle conoscenze, non si è in grado di stabilire quanta energia sismica entri in gioco nel movimento delle placche dal momento che non è possibile investigare il sottosuolo oltre i 10 km di profondità e non è possibile riprodurre in laboratorio gli stati di sforzo cui sono sottoposte le rocce in queste condizioni. Questo significa che non si può prevedere il trend evolutivo della sequenza sismica che stiamo esaminando. Nessuno può indicare con esattezza dove, quando e se si verificherà un nuovo evento catastrofico. E’ probabile che l’energia accumulata si scaricherà attraverso una serie di eventi come quelli finora registrati. Siamo comunque nel campo delle ipotesi.

Senza alcuna intenzione polemica, mi dissocio da chi ha suggerito alla gente di dormire in auto per qualche notte. Piuttosto inviterei le persone interessate a verificare lo stato di agibilità delle proprie abitazioni e di ricorrere, se necessario, all’ospitalità di parenti/amici/conoscenti residenti in zone non a rischio. Logicamente, deve restare alto il livello di guardia per le autorità competenti affinché si mettano in sicurezza gli edifici non a norma.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ancora sul 23 agosto ….

20 Ago

Come sapete, sul web si e’ diffusa la notizia che il 23 agosto ci sara’ la fine del mondo a causa di una violentissima tempesta solare in grado di cancellare l’umanita’ dalla faccia della Terra. Questa nuova profezia viene niente poco di meno che da Rasputin, il famoso veggente-santone-consigliere russo, e sarebbe confermata anche dall’esule Snowden che ne sarebbe venuto a conoscenza da rapporti tra la NSA americana e la NASA.

Di questa profezia ne abbiamo parlato in dettaglio in questo articolo:

Ci risiamo: il mondo finira’ il 23 agosto

Come visto, le basi su cui si fonda questa diceria sono assolutamente deboli. Il tutto nasce da un articolo pubblicato su una rivista pseudoscientifica, World Weekly News, nel 1997 e poi riproposto anche nel 2000 quando i primi segnali premonitori non sarebbe sistematicamente avvenuti.

Perche’ torno su questo argomento?

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In realta’, solo per un breve aggiornamento. Come sapete, siamo riusciti a tradurre la parte centrale in russo che parlerebbe della profezia utilizzando il traduttore di Google. Ora, avendo selezionato solo la parte di nostro interesse e avendo utilizzato internet per la traduzione, proprio per essere sicuri che le cose fossero cosi’, mi sono fatto aiutare da una persona che il russo lo parla davvero, essendo originaria proprio della Russia. La persona in questione e’ Julia, una fan della pagina facebook di Psicosi 2012:

Psicosi2012, facebook

che ha volentieri accettato di darci una mano.

Cosa dice la nostra Julia?

Tramite mail, Julia mi dice che il giorno 23 ricorre molte volte nel libro che abbiamo citato, 100 profezie di Rasputin come visto nell’articolo precedente. Solo nel pezzo precedentemente analizzato si fa riferimento al 23 agosto 2013. In tutti gli altri casi, il 23 e’ riferito a mesi ed anni differenti.

Inoltre, Julia ci conferma quello che avevamo detto, cioe’ che nel pezzo preso di mira da catastrofisti, non c’e’ assolutamente nessun riferimento al Sole. Questa e’ la traduzione letterale:

Il 23 agosto 2013 il fuoco prenderà tutta la terra,dopo di che moriranno tutte quanti e ci sarà tranquilità in questa terra

Molto probabilmente, come detto in precedenza, il riferimento e’ ad un ordigno nucleare. Infatti, nelle vere profezie di Rasputin si fa riferimento ad una terza guerra mondiale.

Non c’e’ invece nessun riferimento al fatto che la guerra sara’ combattuta tra Stati Uniti e mondo islamico. Questa e’ un’altra storia inventata dall’autore del libro, in realta’ copiata dall’autore dell’articolo originale, per rendere piu’ verosimile la profezia. Al tempo di Rasputin infatti, non c’era nessun conflitto in atto, ne tantomeno non dichiarato, tra occidente e mondo islamico. Come potete capire, si tratta solo di un mucchio di cavolate raccontate partendo da una base, forse attribuibile a Rasputin, ma poi condita con elementi moderni per far coincidere la profezia con i nostri giorni.

Tra l’altro, come anticipato anche nel precedente post, nell’articolo di giornale si parla di una guerra che durera’ 7 anni e che terminera’ nel modo visto, dunque, forse, con una bomba atomica.

Sempre Julia ci fa notare un’altra cosa importante. Le profezie di Rasputin, sono appositamente scritte per avere molteplici interpretazioni. Questa e’ ovviamente la chiave per formulare profezie durature, non smentibili ma neanche identificabili con precisione e che possono essere adattate a tutti gli eventi, le stagioni, i giorni, o quello che volete.

Altra cosa fondamentale, cercando in rete i commenti originali in russo, Julia ci dice che le vere profezie di Rasputin non sono in realta’ note, se non in parte. Questo significa che nel corso degli anni, il buontempone di turno, si diverte ad aggiungere pezzi o particolari che non hanno nulla a che fare con il veggente russo.

Concludendo, quanto carpito dai nostri ragionamenti nell’articolo precedente e’ stato confermato da una traduzione letterale. Come visto, non c’e’ assolutamente nessun riferimento al Sole ne tantomeno a tempeste solari che dovrebbero abbattersi sulla Terra. Purtroppo, anche in questo caso, dobbiamo segnalare la presenza di forti distorsioni e modificazioni fatte nel corso degli anni e che nulla hanno a che fare con le profezie originali. A questo punto, mi sembra che il discorso 23 agosto sia pienamente sfatato.

Ringrazio ovviamente Julia per la preziosissima collaborazione!

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ancora sulla Terra che ribolle

22 Lug

Visto che e’ un argomento che interessa molto, torno per un breve aggiornamento sulla faccenda della terra che ribolle in Emilia Romagna. Come visto in questi articoli:

Ad un anno dal sisma, la terra ribolle in Emilia

Ultime news sulla terra che ribolle a Mantova

in due comuni dell’Emilia si erano registrati dei fenomeni di fuoriuscita di gas dal terreno, accompagnate da un rumore come di ribollimento sotto la superficie.

Nei post precedenti, avevamo mostrato non solo le nostre considerazioni, ma anche i risultati preliminari sull’emissione di gas. Come evidenziato piu’ volte, questo genere di fenomeni possono essere prodotti da tante cause, molte naturali, e, al contrario di quanto vorrebbero farvi credere in rete, non preannunciano assolutamente un terremoto in arrivo.

Nei post precedenti, diverse volte ci siamo chiesti come mai ci volesse tutto questo tempo per portare risultati definitivi e oggettivi di un campione di terreno. Proprio in questi giorni, e’ stato mostrato il perche’. Purtroppo, la risposta al questito non viene certo da incapacita’ nell’effettuare analisi, bensi’ nella solita mancanza di fondi alal ricerca italiana.

Andiamo con ordine.

Alessandro Favia, un consigliere regionale del Movimento 5 stelle, avrebbe prelevato un campione di terreno e lo avrebbe fatto analizzare autonomamente. In un articolo scritto sul suo blog:

Favia analisi terra

dice che i risultati, ripeto condotti su un campione di fango, mostrano la presenza di idrocarburi nel terreno, oltre a concentrazioni elevatissime di acido butirrico.

Cosa significa questo?

Non vorrei sembrare il solito malpensante, ma scrivere un articolo del genere non significa assolutamente nulla. Dal punto di vista scientifico, si dovrebbe prima di tutto spiegare come e dove e’ stato raccolto il campione di terreno. Inoltre, dire “quantita’ elevate” di qualcosa non significa nulla. Nelle scienze, tanto o poco non hanno senso, tutto deve essere accompagnato da numeri. Dal momento che ci sono state analisi, perche’ non vengono mostrati i risultati?

Nonostante questa mia considerazione personale, andiamo oltre. Il fatto di avere idrocarburi non significa nulla. Quali idrocarburi? In che quantita’? Dal momento che diverse volte Favia si e’ schierato contro la fratturazione idraulica e le perforazioni in generale, non vorrei che il suo fosse un messaggio per spingere l’opinione pubblica verso l’idea di una perforazione in corso. Ovviamente, anche qui ci siamo schierati contro il fracking, mostrando le notevoli pecche attuali di questa tecnica e la richiesta di maggiori studi in campo scientifico prima di un utilizzo massiccio. La mia non vuole essere un’accusa verso questa iniziativa molto lodevole del consigliere, solo che per poter discutere servono numeri.

Personalmente, anche la presenza di acido butirrico mi sembra alquanto strana. Nell’articolo si parla di quantita’ molto elevate. Ma elevate quanto? L’acido butirrico ha tra le sue proprieta’ quella di avere un odore pestilenziale e nauseabondo. Come potete leggere nell’articolo di wikipedia:

Wikipedia Acido Butirrico

questo acido viene prodotto nella fermentazione di alcuni formaggi. A causa del suo odore, un riversamento di questa sostanza nel terreno sarebbe “percepibile” anche a distanza elevata.

Ritornando all’articolo, vorrei invece parlare dei commenti che trovate in fondo. Come potete leggere, nella discussione e’ intervenuta anche Fedora Quattrocchi, una dirigente di ricerca tecnologa dell’INGV. Come spiegato nel suo commento, il motivo del ritardo nel conoscere i risultati delle analisi e’ dovuto al fatto che, molto spesso, le iniziative di questo tipo nello studio di fenomeni del genere vengono fatte su base volontaria. La dr.ssa Quattrocchi e’ responsabile di un gruppo di ricerca composto principalmente di precari, molto spesso pagati per condurre ricerche esterne. Proprio per questo motivo, le analisi di questo tipo possono essere condotte solo durante il tempo libero.

Come detto sempre nel commento, la priorita’ dell’INGV, aggiungo io giustamente, era quella di creare una rete sismica affidabile e che consentisse di monitorare e registrate tutti i terremoti nel nostro territorio. Ora, la rete e’ abbastanza completa e la stessa Quattrocchi auspica che in futuro maggiore attenzione verra’ posta nello studio delle emissioni dal terreno. Come sappiamo, anche se non e’ quello di Mantova il caso, queste emissioni potrebbero essere importanti anche per capire meglio i precursori sismici o comunque per aiutare ad avere un quadro piu’ completo della dinamica prima, durante e dopo un sisma.

Sempre nel commento, impariamo anche un’altra cosa molto curiosa. L’ARPA, cioe’ l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, non e’ tenuta a contattare l’INGV qualora venisse a conoscenza di emissioni di fluidi e gas dal terreno. In tal senso, l’ARPA si puo’ limitare a fare un sopralluogo prendendo atto delle emissioni, ma senza contattare gli esperti dell’INGV. Analogamente, anche le compagnie petrolifere, che ovviamente conducono studi e molto spesso hanno esperti sismologi interni, non sono assolutamente tenute per legge a condividere i loro risultati con l’INGV.

Personalmente, trovo queste evidenze una notevole falla o mancanza legislativa. Nel momento in cui esiste un istituto nazionale che si occupa di questi fenomeni, mi sembrerebbe d’obbligo che altri enti condividano con questo istituto evidenze, informazioni o analisi.

Concludendo, abbiamo finalmente capito perche’ c’e’ tutto questo ritardo per conoscere i risultati delle analisi sulla terra che ribolle. Le analisi indipendenti, fatte da un consigliere regionale, mostrerebbero, il condizionale e’ dobbligo vista la non condivisione dei risultati, valori elevati di idrocarburi e acido butirrico nel terreno della zona. Come abbiamo visto, la mancanza di fondi e la mancanza di condivisione delle informazioni non regolamentata a livello legislativo, rendono il lavoro del nostro INGV molto difficile. Speriamo che prima o poi la situazione si sblocchi, anche perche’ molto spesso abbiamo parlato di prevenzione e studi necessari come unica arma per comprendere e anticipare i terremoti.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

Ultime news sulla terra che ribolle a Mantova

23 Giu

Qualche giorno fa, avevamo parlato di un curioso fenomeno in corso in Emilia:

Ad un anno dal sisma, la terra ribolle in Emilia

Come forse ricorderete, in almeno due siti, alcuni agricoltori avevano riportato degli strani fenomeni provenienti dal terreno che sembrava quasi ribollire. Da subito, si era pensato all’emissione di  qualche gas dal sottosuolo o anche a movimenti di acqua nel terreno a seguito delle copiose piogge avvenute nei giorni precedenti.

Dopo diversi giorni, sono finalmente arrivate le analisi condotte dagli esperti sul terreno.

Come forse avrete letto, il gas emesso e’ una miscela di metano, anidride carbonica e azoto. Al momento, ancora non si sa quale potrebbe essere l’origine di questi gas, ma soprattutto a che profondita’ verrebbero emessi.

Questa e’ la notizia che trovate su diversi siti internet.

A questo punto, vorrei pero’ fare qualche considerazione aggiuntiva. Premesso, come ormai sapete bene, che il radon non e’ un precursore sismico, non c’e’ traccia di questo gas nelle emissioni dal terreno. Come visto tante volte, possono esistere terremoti preceduti da emissioni di radon, come possono esistere terremoti senza emissioni di questo gas. In aggiunta poi, ci possono essere emissioni di radon senza essere seguite da un sisma. Nonostante questo, la voce che si era creata sul web che il gas emesso a San Giovanni del Dosso fosse Radon, non ha fatto altro che allertare la popolazione del posto ancora spaventata dal sisma del 2012.

Dal punto di vista geologico, non essendoci emissioni di radon o di altri gas che potrebbero essere emessi da movimenti di faglia, con buona probabilita’ lo strano fenomeno nel terreno di San Giovanni non e’ assolutamente un precursore sismico, bensi’ una conseguenza del sisma dell’anno scorso.

Come e’ noto, terremoti di forte intensita’ possono portare conseguenze a livello geologico che possono perdurare anche per anni dopo l’evento principale. Tra queste dobbiamo includere emissione di gas, liquefazione del terreno, vulcanelli, ecc.

Permettemi anche un’altra considerazione. Come riportato negli ultimi giorni dalla Gazzetta di Mantova, che e’ il giornale locale che sta seguendo piu’ da vicino l’evolversi della situazione, il fenomeno si e’ notevolmente ridotto. In particolare, a seguito delle piogge cadute negli ultimi giorni, molti testimoni riportano di un acqua in movimento all’interno delle pozzanghere ma senza formazione di bolle. Questo non fa altro che spingere l’origine verso il movimento sotterraneo di acqua. Come detto negli articoli precedenti, molto probabilmente concorrono diversi aspetti alla creazione di questo fenomeno: in primis l’emissione di gas, come evidenziato dalle analisi, ma anche movimenti di acqua nel terreno dovuti a differenti pressioni nei punti del terreno.

Come riportato dagli esperti intervenuti sul campo, l’argilla che compone il terreno tende naturalmente a richiudere i fori. Questo fa si che nei prossimi giorni, si potrebbe verificare lo stesso fenomeno anche in zone diverse del Mantovano. Se l’emissione di gas proviene dal terreno, come e’ stato evidenziato, il ribollimento potrebbe verificarsi ogni qual volta la miscela trova un punto per salire in superficie. Sicuramente, le continue piogge che ancora sono cadute nei giorni scorsi, contribuiscono alla formazione di questi fenomeni.

Per il momento, dunque, non resta che attendere ulteriori analisi ed aspettare che venga identificato il punto, o meglio la profondita’, di emissione nel terreno. Alla luce di quanto detto, pero’, possiamo escludere con buona probabilita’ che il fenomeno rappresenti un precursore sismico. Come detto anche negli articoli precedenti, molto probabilmente si tratta ancora di una conseguenza del precedente sisma.

 

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Arrivano le Liridi, preparate l’ombrello

4 Apr

Per la serie “duri a morire”, in questi ultimi giorni e’ di nuovo scoppiata, o forse e’ meglio dire che si e’ di nuovo amplificata visto che non si era mai spenta, la psicosi meteorite.

Ormai ci abbiamo fatto quasi l’abitudine, dopo l’evento di Cheliabynsk, dove un meteorite di 17 metri e’ esploso sopra la cittadina russa lanciando frammenti sulle abitazioni, la paura per questi pericoli spaziali e’ cresciuta a dismisura. Al solito, non voglio assolutamente sminuire quanto accaduto in Russia dal momento che, come sapete bene, in questo caso ci sono stati circa 1200 feriti oltre ad un notevole danno economico:

Pioggia di meteore in Russia

Da qui in poi pero’, ogni giorno, almeno stando ai tanti siti catastrofisti che vivono di queste notizie, ci sarebbe un metorite che cade sulla Terra e provoca feriti, paesi che lavorano alla costruzione di sistemi di difesa spaziale o anche governi che consci del pericolo tengono volontariamente la popolazione allo scuro di tutto per poter salvare solo una piccola elite di fortunati.

Di questa speculazione abbiamo parlato in questo post:

Meteorite anche a Cuba e Dark Rift

ma soprattutto anche in questo:

Lezione n.1: come cavalcare l’onda

dove abbiamo visto la modalita’ di ingrossamento, e in alcuni casi anche di invenzione, delle notizie sulla rete.

Perche’ torniamo a parlare di questi fenomeni?

Leonid meteors light up night sky in Spain

Come anticipato, a seguito dell’evento russo, tutti i giorni ci sono nuove notizie su meteoriti e su probabili pericoli molto prossimi. La maggior parte delle volte lasciamo correre la notizia anche se, a volte, ce ne sono alcune quasi tragicomiche che meritano di essere citate, in primis perche’ ci permettono di parlare scientificamente di cose nuove, ma anche perche’ ci fanno capire quanto siano inattendibili certi siti internet.

Questa volta, il pericolo dovrebbe essere lo sciamo delle Liridi. Leggendo in rete trovate titoli di questo tipo:

Pioggia delle Liridi, allerta per la NASA

Nuovo pericolo della spazio, le Liridi stanno per colpire la Terra

Titoli devo dire niente male e che sono fatti appositamente per attirare l’attenzione delle persone.

Tralasciando ulteriori commenti, cerchiamo di capire cosa sono le Liridi.

In diversi articoli abbiamo parlato di sciami meteorici. Come visto, durante il suo moto intorno al Sole, la Terra si trova periodicamente ad attraversare zone piu’ ricche di detriti prodotti dal passaggio di comete. Ovviamente, tutti conoscono il fenomeno delle cosiddette “lacrime di San Lorenzo”. In questo caso, il 10 Agosto di ogni anno, possiamo assistere ad una vera e propria pioggia di stelle cadenti che offrono uno spettacolo naturale incredibile. Di cosa si tratta? Semplicemente del passaggio della Terra attraverso la zona ricca di detriti della cometa Tuttle che entrando nell’atmosfera terrestre vengono incendiati creando appunto le stelle cadenti.

Le Liridi altro non sono che un ulteriore sciame del tutto simile alle Leonidi, responsabili delle lacrime di San Lorenzo. Nel caso delle Liridi, lo sciame e’ dovuto ai residui della cometa Thatcher e la pioggia meteorica e’ presente in genere tra il 15 ed il 28 Aprile con un picco intorno al 22.

Forse, nello scrivere questi titoloni da prima pagina, molti siti si sono dimenticati un punto fondamentale. Il passaggio attraverso le Liridi avviene tutti gli anni, cosi’ come quello delle Leonidi.

Cosa c’e’ di strano in tutto questo? Assolutamente nulla. Questi fenomeni si ripetono tutti gli anni. Ovviamente, possono presentare delle variazioni di intensita’, ma tutto rientra nella norma del fenomeno naturale.

Sara’ possibile vedere le Liridi? Per poter osservare le stelle cadenti, il momento migliore e’ intorno alle 3 del mattino nel periodo indicato in precedenza. Si tratta di uno sciame forte per cui ci si aspetta in genere una trentina di stelle cadenti all’ora. Ovviamente, ruolo determinante, soprattutto in questo periodo dell’anno, lo hanno sempre le condizioni meteo.

Solo come ultima curiosita’, le Liridi sono state il primo sciame di cui sono riportate osservative anche nell’antichita’. Le prime testimonianze dell’osservazione dello sciame sono cinesi e risalgono addirittura ad alcuni secoli prima di Cristo.

Come fatto anche in altri post, vi segnalo la pagina di wikipedia in cui sono tabulati tutti gli sciami meteorici:

Wikipedia, sciami

Come potete vedere, praticamente in ogni periodo dell’anno c’e’ qualche sciame che la Terra attraversa. Ovviamente, questi sciami presentano intensita’ piu’ o meno alta e periodi di osservazione anche molto diversi.

Visto il grande numero di sciami, speriamo che i siti catastrofisti non vogliano pubblicare notizie di questo tipo per ogni sciame che andremo ad attraversare.

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.