Partiamo dall’unica cosa certa che si sa al momento: tra poche ore, quello che è già diventato un caso sui siti internazionali, lo diventerà anche in Italia.
A cosa mi riferisco?
Raccontiamo prima di tutto i fatti.
Il 18 Agosto era prevista una EVA, attività extraveicolare, di circa 6 ore per i due attuali occupanti russi della Stazione Spaziale Internazionale: Olek Artemyev ed Alexander Skvortsov. Come sappiamo, si tratta di attività di routine per gli astronauti della ISS con scopi scientifici, di manutenzione o di ripristino di parti danneggiate.
Cosa è accaduto durante questa EVA? Prima di rientrare a bordo, i due cosmonauti hanno pulito quelli che vengono chiamati “illuminatori” della Stazione. In parole povere, le parti vetrate che consentono la visione all’esterno della nave. Perchè nello spazio si sporcano i vetri? Certamente si. La parte esterna della ISS è soggetta a vari fattori in grado di depositare residui sulla sua superficie: azionamento dei motori, inquinamento da agenti portati dagli astronauti, ecc. In particolare, l’attività di pulizia è stata fatta nel segmento di competenza russo, uno dei tronconi che compongono attualmente la Stazione.
Una volta rientrati all’interno, si sono analizzati i tessuti utilizzati per la pulizia. Oltre a quanto atteso, i due astronauti, che hanno analizzato con strumentazione adeguata le stoffe, hanno rinvenuto qualcosa che avrebbe dell’incredibile. Come da titolo dell’articolo, PLANCTON. Si, avete capito bene, proprio quell’insieme di microorganismi non dotati di spina dorsale che popolano i nostri mari e che vengono trasportati dalle correnti fungendo da importante nutrimento per tantissime specie acquatiche.
Plancton nello spazio? E’ un modo di dire?
Assolutamente no. Si tratta proprio di plancton identico a quello che si troverebbe nei nostri oceani. Altra cosa che ha dell’incredibile è che questo plancton, ripeto rinvenuto all’esterno della ISS, è riuscito a sopravvivere in un ambiente non propriamente semplice: assenza di gravità, centinaia di km di altitudine, forte irraggiamento da parte del Sole, temperature estreme, ecc..
Ora, prima di tutto, perchè ho detto che le cose certe in questa notizia scarseggiano? Per carità, non fraintendetemi, non sto bollando la cosa come una bufala, anche se ho tantissimi dubbi, ma, ripeto, al momento la cosa non è assolutamente verificata.
Primo assunto: la fonte della notizia è l’agenzia di stampa russa ITAR-TASS. Parliamo di una vera agenzia di stampa, paragonabile alla nostra ANSA, quindi, in linea di massima, affidabile. In particolare, la notizia originale è questa:
Come vedete, si chiama in causa anche il comandante della missione russa sulla ISS Vladimir Solovyev, che conferma quanto riportato.
A questo punto, per curiosità, vista la portata della notizia, sono andato a vedere cosa veniva scritto dalla Roscosmos, l’agenzia spaziale russa:
Purtroppo, non ho trovato una versione inglese ma se usate anche semplicemente il traduttore online, vedrete che non c’è nessun riferimento alla scoperta di plancton sulla ISS, almeno fino ad ora (22 agosto, ore 00.12). Ovviamente, ci sono un paio di news relative alla EVA in questione, alle operazioni effettuate ma, ripeto, nessun riferimento al plancton.
Non contento, ripeto la mia ricerca sul sito della NASA:
– NASA
Anche qui nulla, così come su ESA e ASI.
Ora, è vero che la notizia, anche se certa, richiederebbe ulteriori verifiche per determinare che il risultato non sia dovuto a contaminazione terrestre indiretta però appare comunque strano non trovare neanche un accenno da nessuna parte. Tutti i siti che ad ora riportano la notizia lo fanno citando sempre e solo l’agenzia ITAR-TASS.
Ulteriore informazione, sul sito Space.com, la notizia viene riportata:
e qui viene raccolta anche la dichiarazione di Dan Hout della NASA che dichiara che l’ente americano non ha ricevuto assolutamente nessuna comunicazione dall’agenzia russa riguardante la scoperta del plancton. Anche questo, ripeto, fino a questo preciso istante.
Detto questo, questa notizia mi sembra un po’, lasciatemi dire, “particolare” per come si sta diffondendo. La fonte primaria, ITAR-TASS, è autorevole ma la mancanza di comunicazioni ufficiali mi lascia interdetto.
Nelle prossime ore cercheremo ovviamente di capire se questa notizia venisse confermata e, soprattutto, quali sono le considerazioni da parte delle agenzie spaziali interessate.
Detto questo, prima di chiudere vorrei riflettere ancora su un altro aspetto. Come è finito del plancton sulla superficie esterna della Stazione Spaziale? Ovviamente, non manca chi parla già di organismi provenienti dallo spazio e che costantemente giungono anche sulla Terra. Secondo queste fonti, l’origine stessa della vita sul nostro pianeta potrebbe venire da plancton arrivato da chissà dove. Ovviamente, ipotesi del genere, lasciano un po’ il tempo che trovano.
Ipotesi invece più plausibile è che quel plancton sia così uguale a quello dei nostri oceani …. perchè è proprio lo stesso. Cosa significa? Ovviamente, che si tratta di organismi provenienti dalla Terra.
Bene, la domanda allora è: come sono finiti sulla ISS?
Prime ipotesi assolutamente poco probabili: i tessuti utilizzati per la pulizia contenevano plancton, il plancton si è depositato sul segmento russo al momento del lancio. Questo è ovviamente da escludere perchè il cosmodromo di Baikonur si trova troppo lontano dall’oceano mentre mi rifiuto di pensare alla prima ipotesi.
Secondo alcuni, il plancton potrebbe essere stato trasportato fino alla ISS grazie alle correnti ascensionali del pianeta. In parole povere, questo tipo di plancton si trova anche sulla superficie dell’oceano. Se una corrente d’aria lo cattura e sale verso l’alto, può portarlo a quote molto elevate. Personalmente, ma questa è la mia opinione, sono molto scettico all’idea che una corrente d’aria possa trasportare plancton fino a 400 km di quota, cioè all’altezza a cui viaggia la ISS.
L’ipotesi invece che potrebbe essere papabile, ripeto sempre che la notizia stessa sia confermata, è che il plancton sia stato catturato si dal vettore in partenza, ma durante il suo percorso lungo l’atmosfera più prossima a terra. Esistono infatti diverse analisi che hanno dimostrato come il plancton degli oceani, appunto catturato da correnti d’aria, sia presente fino a decine di kilometri di altitudine, non centinaia come nell’altra ipotesi analizzata. A mio avviso, ripeto, questa potrebbe essere la spiegazione più plausibile se effettivamente si confermasse questa scoperta.
A questo punto, non resta altro che attendere qualche giorno per capire l’evolversi della situazione.
E ancora con la povera Luna!
15 AgoIn queste pagine, diverse volte abbiamo dedicato articoli alla nostra amata Luna. Il perchè di questo è semplice, come detto in questo articolo:
. La bufala dell’Apollo 20, un evergreen!
data la sua vicinanza, la possibilità di osservarla ad occhio nudo e, purtroppo come in questo caso, la tecnologia sempre più presente nelle nostre vite, la Luna stuzzica da sempre le fantasie più complottiste e possibiliste sull’esistenza degli alieni.
Perchè parlo di tecnologia anche in questo caso?
Tutti conoscono ovviamente il servizio Google Earth, che consente di osservare immagini digitali ad altissima definizione della nostra Terra. Non tutti sanno però che c’è la possibilità di estendere questo servizio anche alla Luna e a Marte, sfruttando le immagini rilasciate dalla NASA e messe a disposizione del grande pubblico.
Come potete facilmente immaginare, questo “servizio” ha un rovescio della medaglia. Non manca infatti chi passa il proprio tempo a osservare queste immagini in cerca di un qualsiasi segnale che possa far presagire la presenza di alieni. Così, ogni minima ombra, sasso e effetto ottico diviene un alieno, una base extraterrestre, un meeting di grigi che tramano contro la Terra, ecc.. Dimenticavo, come sempre il tutto coperto dagli scienziati in camice bianco che sono pagati dal governo per nascondere la verità.
Perchè torno su questo argomento? Molto semplice, nelle ultime ore, un simpatico utente di youtube ha pubblicato un video costruito utilizzando le immagini della Luna e che, nell’arco di pochissimo tempo, è, come si dice oggi, divenuto virale ottenendo qualcosa come quattro milioni di visualizzazioni.
Cosa avrebbe di tanto speciale questo video? Senza troppi giri di parole, ecco a voi il video:
Come avete visto, in queste immagini si vede al centro una figura che, senza il minimo dubbio, rappresenta un soggetto umanoide. Poichè, come noto, ad oggi non ci sono missioni in corso sulla Luna, quello deve essere un alieno lunare. Notate infatti la sua ombra che non lascia proprio spazio ad altre ipotesi.
Non ditemi che sono monotono, ma anche in questo caso giornali nazionali hanno riportato la notizia mostrando le immagini in questione e parlando di forme umanoidi sul nostro satellite! Sapete qual è la cosa più bella? Che questi stessi giornali si chiedono perchè la NASA non abbia ancora smentito la notizia!
Ragioniamo insieme. Ricordate questo articolo:
– 2012, la NASA non smentisce?
Come scritto qui, non possiamo pensare che la NASA possa passsare le giornate facendo rispondere i suoi dipendenti ad ogni video, foto, sito, ecc., che ogni giorno viene pubblicato sulla rete con prove assolutamnete ridicole!
Secondo voi, c’è bisogno di smentire? Proviamoci insieme.
Per prima cosa, come giustamente criticato da molti altri siti, se fosse reale, data la sua ombra, l’alieno sarebbe alto circa 160 metri. Forse ,un pò troppo cresciuto. Inoltre, come visibile in questa foto:
Foto di un altro punto della Luna in cui si vede la stessa forma.
la stessa identica forma si trova anche in un altro punto della Luna, sempre visualizzato da Google Moon (coordinate: 26°47’13.20″N 3°10’8.65″E). Vi comincia a venire qualche dubbio? Che gli alieni lunari, ripeto alti 160 metri, vadano in giro per la Luna e abbiano tutti la stessa identica forma?
Anche in questo caso, con buona probabilità, quello che si vede nelle immagini potrebbe essere una deformazione nella digitizazzione della foto o, in alternativa, un qualcosa depositato sulla camera al momento dello scatto. La forma umanoide è, come al solito, facilmente spiegabile parlando di pareidolie. Non è l’oggetto ad avere una forma umanoide, siamo noi, o meglio il nostro cervello, a voler vedere una forma che conosciamo. In altri termini: gli occhi vedono quello che il cervello vuol vedere!
Esempi di pareidolie sono comuni anche sulla Terra, dove non è difficile imbattersi in rocce che sembrano animali, campi di grano che ricordano visi umani, ecc., ecc., con tanti altri esempi noti a tutti.
Detto questo, nulla da aggiungere sul filmato in questione. Speriamo solo che questo utente di youtube decida di fare qualche giorno di vacanza piuttosto che stare chiuso in casa a scartabellare foto lunari!
”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.
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