A proposito di campo geomagnetico

31 Ott

di Patrizia Esposito

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Ipotizziamo di dover misurare la temperatura del nostro corpo: fa differenza se mettiamo il termometro direttamente a contatto con la pelle o se lo appoggiamo sopra i vestiti? Lasciamo per un momento la domanda in sospeso e parliamo di una particolare categoria di inquinanti organici, i cosiddetti POPs (Persistent Organic Pollutants).

Tossicità di alcuni POPs. Note: A.C. altamente cancerogeno, C.U. cancerogeni per l'uomo, P.C. probabile cancerogeno, I.S. insufficienza sperimentale.

Fig.1: Tossicità di alcuni POPs. Note: A.C. altamente cancerogeno, C.U. cancerogeni per l’uomo, P.C. probabile cancerogeno, I.S. insufficienza sperimentale.

Si tratta di pesticidi (aldrin, DDT, eptacloro), prodotti industriali (PCB) e sottoprodotti non desiderati di certi processi (diossine e furani), regolamentati (poco efficacemente?) nel loro utilizzo e smaltimento dalla Convenzione di Stoccolma del 2001 e sul banco degli imputati con l’accusa di essere sostanze altamente tossiche per l’ambiente e per l’uomo (figura 1) e responsabili del cambiamento climatico. Le peculiari caratteristiche chimico-fisiche dei POPs li rendono, infatti, persistenti (figura 2) ,bioaccumulabili e trasportabili su lunghe distanze.

Fig.2: Tempo di semivita (tempo necessario affinché la concentrazione di una determinata sostanza si dimezzi) di alcuni POPs nei diversi compartimenti ambientali.

Fig.2: Tempo di semivita (tempo necessario affinché la concentrazione di una determinata sostanza si dimezzi) di alcuni POPs nei diversi compartimenti ambientali.

La proprietà per la quale questi composti si legano ai tessuti adiposi dei vertebrati si chiama lipofilicità e fa sì che questi inquinanti entrino nelle catene alimentari. Mentre è nota come effetto grass-hopper (figura 3) la modalità di trasporto su lunghe distanze, dovuta a determinati valori della tensione di vapore, della costante della legge di Henry e del coefficiente di partizione ottanolo-aria, e che consiste nell’evaporazione di questi composti dall’acqua e dal suolo, nel trasporto in atmosfera e nella loro deposizione su superfici acquatiche e terrestri. In pratica i POPs, nelle zone tropicali e temperate evaporano, subiscono un trasporto atmosferico che segue l’andamento dei meridiani terrestri, condensano nelle zone fredde come i poli e le grandi catene montuose e si accumulano nei vari compartimenti ambientali. Ecco perché si ritrovano in alte concentrazioni in zone lontane da quelle di produzione.

Fig.3: Effetto Grass-Hopper

Fig.3: Effetto Grass-Hopper

Sic stantibus rebus, i POPs rivestono il nostro pianeta come una pellicola e sono riconosciuti come una concausa dell’effetto serra. E se, oltre ad avere un’influenza sul clima globale, avessero una qualche interazione con il campo magnetico terrestre? Di preciso: le misurazioni del campo geomagnetico avrebbero gli stessi valori se non ci fossero i POPs? La risposta alla domanda iniziale è abbastanza palese: non è lo stesso appoggiare il termometro sui vestiti o direttamente sulla pelle. La risoluzione del quesito finale invece non è altrettanto immediata. Ma è lecito pensare che le misurazioni del campo magnetico possano essere alterate dalla presenza ubiquitaria di questi composti e che l’indebolimento del campo stesso (del quale si continua a parlare e sparlare) sia solo apparente.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

5 Risposte to “A proposito di campo geomagnetico”

  1. psicosi2012 ottobre 31, 2014 a 12:11 am #

    Ciao Patrizia,
    grazie prima di tutto di questo articolo. Avrei però alcune domande che mi sorgono naturali: perchè queste sostanze si muovono lungo i meridiani? Lo fanno per effetto delle correnti d’aria o per effetti magnetici?

    Ti chiedo questo proprio perchè vorrei capire la natura magnetica dei POPs e provare a trovare una correlazione tra sostanze e schermo (?) al campo magnetico terrestre.

    Altra considerazione, se ho ben capito, i POPs farebbero da schermo al campo “falsando” la misurazione del campo stesso. Non abbiamo quindi una correlazione tra POPs e inversione dle campo ma tra POPs e campo nel vero senso della parola. In questo caso, ripeto, se ho capito bene (e ne dubito), le varie misure di campo che si modifica nel tempo potrebbero essere dovute, o in parte falsate, da queste sostanze.

    Grazie in anticipo per le risposte che sono sicuro mi darai.

    Matteo

    • Patrizia novembre 1, 2014 a 9:34 am #

      Ciao Matteo, grazie a te per averlo pubblicato:-)
      I POPs si muovono lungo i meridiani per effetto della temperatura e delle correnti d’aria.Per quanto riguarda la loro natura magnetica e il conseguente effetto di indebolimento del campo geomagnetico, credo che si possano considerare sostanze diamagnetiche. Hai capito bene: la presenza dei POPs può falsare le misure del campo, ma non è responsabile dell’inversione di polarità, fenomeno del tutto fisiologico del nostro pianeta e già avvenuto- come sappiamo- nel corso del tempo geologico.

  2. VoceIdealista ottobre 31, 2014 a 9:17 am #

    Se queste sostanze distorcono il campo magnetico, non si potrebbe misurare la magnetosfera nello spazio?

    • Patrizia novembre 1, 2014 a 9:36 am #

      Anche misurando la magnetosfera nello spazio, il risultato sarebbe lo stesso.

      • VoceIdealista novembre 1, 2014 a 9:52 am #

        Ah già, l’atmosfera fa da barriera.

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