Tribale, artistico o con microfono integrato?

11 Nov

Negli anni ’90, abbiamo assistito al boom dei telefoni cellulari di largo consumo. Questi apparecchi sono entrati prepotentemente nella nostra vita, diventando ormai un gadget posseduto da tutti. Come forse ricorderete, i primi modelli “popolari” erano abbastanza grandi, con schermi monocromatici e senza telecamera. Poi, si e’ andati verso la miniaturizzazione con cellulari che di anno in anno diventavano sempre piu’ piccoli. Oggi, invece, stiamo andando in controtendenza, con gli smartphone che assomigliano sempre di piu’ a pc portatili e che, molto spesso, non entrano neanche in una tasca. Ovviamente, il discorso dimensioni e’ molto riduttivo. In questo settore si e’ assistito ad una esplosione di funzioni e tecnologia difficilmente reperibile in altri campi.

A cosa potrebbe puntare ora il mercato?

Gia’ da qualche anno, i grandi produttori sono impegnati su due fronti: la messa in sicurezza delle informazioni ma anche ad integrare questi dispositivi direttamente con il corpo umano.

Perche’ parlo di questo?

Negli ultimi giorni e’ trapelata la notizia di una richiesta di brevetto fatta da Motorola che, come saprete, ha di recente venduto la divisione mobile a Google. Questo passaggio ha ridato nuova linfa ad un’azienda, protagonista assoluta fino a qualche anno fa, e che ultimamente era caduta in disgrazia.

Di cosa si tratta?

Il dispositivo pensato e’ piu’ o meno questo: si tratta di un tatuaggio da applicare sul collo e che avrebbe la funzione di microfono.

Fantascienza?

Assolutamente no. Se ci pensate, esistono gia’ da diversi anni circuiti completamente passivi, cioe’ senza alimentazione, che, in modi diversi, possono essere attivati da parti attive. In tal senso, il tatuaggio pensato da motorola sarebbe solo un circuito passivo messo in oscillazione dalle vibrazioni della laringe e che trasmetterebbe questi segnali ad uno smartphone. I due dispositivi potrebbero comunicare tra loro mediante connessioni senza fili.

Quali sono i vantaggi?

Alcuni molto semplici, senza dover toccare nulla, potremmo solo parlare per trasmettere la nostra voce. Inoltre, attivandosi solo con le vibrazioni della gola, questo dispositivo sarebbe del tutto immune dai rumori ambientali. Pensiamoci un attimo, anche se ci troviamo in un luogo affollato e pieno di gente, il nostro cellulare trasmetterebbe soltanto la nostra voce, pulendo completamente il segnale ascoltato dall’altra parte della cornetta.

Il tatuaggio con funzione di microfono

Il tatuaggio con funzione di microfono

Se ci pensiamo bene, questo dispositivo non ha nulla di straordinario dal punto di vista tecnologico. La sua particolarita’ principale e’ l’applicazione di soluzioni conosciute in campi diversi.

Secondo Motorola, si potrebbe parlare o di un tatuaggio, ovviamente non indelebile, oppure di un adesivo da applicare sulla pelle.

Per il momento, come anticipato, si tratta solo di una richiesta di brevetto, ma questo non esclude che questa soluzione possa essere applicata prossimamente sui dispositivi mobili grazie alle caratteristiche e ai vantaggi che abbiamo accennato prima.

Motorola, cosi’ come altri grandi produttori, sono gia’ impegnati da anni in ricerche di questo tipo. Sempre la compagnia di recente acquisita da Google, ha proposto durante quest’anno, un altro tipo di tatuaggio da applicare sulla pelle. Questa volta si trattarebbe di un circuito risonante pensato per custodire tutte le nostre password e codici personali. Anche in questo caso, pensandoci, la cosa sarebbe molto comoda. Pensate solo a quanti codici e password dobbiamo tenere a mente oggi come oggi. Avere un qualcosa sempre con noi e con tutte le chiavi di accesso potrebbe sicuramente essere molto utile. Purtroppo, come non pensarci, in questo caso viene naturale considerare anche il discorso sicurezza. Immaginate cosa succederebbe se qualcuno volesse rubare le password contenute in un tatuaggio sulla vostra pelle.

Pillola Proteus

Pillola Proteus

Sulla stessa base, vi e’ anche un ‘altra proposta in tema sicurezza, la cosiddetta Proteus. Si tratta di una piccola pillola da ingerire e che contiene in un minuscolo circuito. Una volta nel nostro stomaco, Proteus verrebbe alimentato dai succhi gastrici e trasformerebbe tutto il nostro corpo in un “portachiavi elettronico”. Memorizzato nel circuito ci sarebbe infatti un databse con tutte le nostre password che questa volta verrebbero gelosamente custodite dentro di noi.

Come detto, anche se questi possono sembrare discorsi fantascientifici, si tratta di studi reali che i grandi costruttori stanno facendo ed in cui stanno investendo ingenti capitali. Trasformare il nostro corpo in un dispositivo tecnologico potrebbe far sorgere qualche dubbio in alcune persone ma, credo personalmente, che sara’  la condizione a cui si puntera’ per i prossimi anni. Al solito, non ci resta’ che aspettare e vedere cosa il mercato ci offrira’ nei prossimi anni.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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8 Risposte a “Tribale, artistico o con microfono integrato?”

  1. Daniel novembre 11, 2013 a 12:18 am #

    Pian piano…..diventeremo dei cyborg…. 🙂

    • psicosi2012 novembre 11, 2013 a 12:50 am #

      Sicuro ….. nel bene e nel male 😉

      Matteo

      • Renato novembre 11, 2013 a 7:23 am #

        In linea di massima non sono contrario, amo la tecnologia anche nelle sue applicazioni più eestreme, tuttavia aspetterò che siano altri a collaudare il sistema e fare il debug. Il mio primo smartphone l’ho comprato 4 anni fa, quando la tecnologia era già stata sperimentata e collaudata.
        Ciao.
        Renato.

  2. Patrizia novembre 11, 2013 a 12:12 PM #

    E no…io la pillola Proteus non la prendo…:-)

  3. Sidus novembre 11, 2013 a 8:46 PM #

    Io sinceramente non sono d’accordo, pensiamo un attimo a una cosa, quel microfono è un emettitore di onde radio, visto che non è collegato con un cavo, quindi non credete possa essere un pericolo avercelo sempre attaccato? Soprattutto se vicino alla testa…

    Secondo me integrare questi dispositivi col corpo umano dovrebbe essere più un “cercare di renderli meno dannosi”, piuttosto che inventare una cosa tanto inutile quanto probabilmente costosa 😉

    Qualcuno potrebbe essere contrario quindi ditemi pure la vostra 🙂

    • Renato novembre 12, 2013 a 7:13 am #

      Caro Sidus,
      In linea di mssimma il tuo punto di viista é comprensibile e corretto, ma credo non si applichi a questo componente.
      Si parla di componentistica completamente passiva, non alimentata.
      Sicuramente saprai che siamo sempre immersi in campi magnetici ed elettromagnetici di ogni tipo, dai segnali radio-televisivi a quelli telefonici e satellitari. Aggiungi quelli del cellulare che abbiamo in tasca e dei vari dispositivi elettrici (alternatore dell’auto, forno a micrioonde, lavatrici, tv e altri mille) e ti accorgerai che forse, un microfono passivo incollato alla pelle eviterebbe almeno di tenere il cellulare attaccato all’orecchio e quindi vicinissimo al cervello.
      Comunque sarebbe il caso di fare una seria ricerca sulla quantità di radiazioni che ci circondano e i loro effetti sul corpo umano.
      Ciao.
      Renato.

      • psicosi2012 novembre 12, 2013 a 7:33 am #

        Ciao,
        quello che dice Renato e’ giustissimo. Ovviamente, trattondosi di anticipazioni di un brevetto, non abbiamo tutte le informazioni per poter valutare a pieno il microfono. Sicuramente, come detto da Renato e come scritto nell’articolo, si trattera’ di un elemento passivo. Ora, esiste la possibilita’ di una minima alimentazione wireless presa da segnali senza fili (nfc, bluetooth). Ovviamente, anche se questo fosse vero, si tratterebbe di segnali di bassissima potenza, anche perche’ non possiamo trasferire molti watt da sistemi di questo tipo.

        Detto questo, esistono rischi per questo componente? Probabilmente si, essendo comunque un circuito attaccato alla pelle e vicino alla testa. Il gioco vale la candela? Assolutamente si anche in questo caso. Quanto detto da Renato e’ verissimo. Se pensiamo che un sistema del genere dovrebbe evitare di tenere un componente a segnali di media potenza come il cellulare vicino al cervello, ben venga il tatuaggio sul collo o sul braccio.

        Sicuramente, nei prossimi mesi, se non si tratta di un fuoco di paglia, potremmo avere maggiori info a riguarda direttamente da Motorola. Solo allora potremmo valutare a pieno il sistema e capire quali e se porta vantaggi in termini di qualita’ e di salute.

        Grazie,
        Matteo

      • Sidus novembre 12, 2013 a 7:08 PM #

        Sarà perchè sono un tipo cauto come persona, boh haha, vedremo come andrà a finire 😉

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