Era il 15 settembre, ben due mesi fa, quando il sottoscritto, che a forza di documentarsi su siti complottisti ha acquisito doni di preveggenza, gia’ parlava di GOCE e della fine annunciata della missione.
In questo articolo:
– GOCE: quando il satelliste finisce la benzina
abbiamo gia’ parlato della missione, della sua importanza scientifica ma, soprattutto, del suo rientro a Terra. Come potete leggere, gia’ al tempo si diceva che la cosa avrebbe rappresentato un rischio, ma con probabilita’ bassissima. Ripeto, trovate tutti i dettagli leggendo l’articolo precedente.
Poi cosa e’ successo?
Semplice, e’ finita la benzina e sulla rete si sono scatenati gli animi catastrofisti di tutti: siti, blog, forum ma, purtroppo, anche giornali, protezione civile, ecc. Nelle ultime ore, la scena mediatica e’ stata completamente catturata dalla caduta di questo satellite con una gara a chi la spara piu’ grossa sul punto di impatto, sull’ora o sui possibili rischi dell’operazione.
In tutto questo poi, ci si e’ messa anche la polemica, alquanto sterile, tra protezione civile, ASI e ESA che non si riscono a mettere d’accordo su cu dice cosa.
Lasciamo perdere questi discorsi e parliamo di cose serie.
Non spendero’ piu’ di qualche parola su questo evento, dal momento che e’ stata gia’ sviscerato a sufficienza.
Unico particolare degno di nota, al momento GOCE e’ ancora in funzione e non ha cominciato a cadere verso la Terra. Perche’ dico questo? Lasciando da parte i mezzi di informazione assolutamente poco credibili in ambito scientifico o in situazioni di questo tipo, l’unico modo per reperire informazioni reali e’ consultare il sito dell’ESA, in cui potete trovare una pagina aggiornata in real time stabilendo comunicazioni direttamente con il satellite.
Trovate la pagina a questo indirizzo:
Le informazioni contenute vengono trasmesse da una base in Antartide che stabilisce connessioni con GOCE ogni qual volta il satellite passa sulla zona.
Leggete cosa scrivono il 10 novembre alle 23.50, cioe’ meno di un’ora fa:
Contact with GOCE was made once again from the Troll station in Antarctica at 23:42 CET. The central computer temperature is at 80ºC and the battery is at 84ºC. At an altitude of less than 120 km, the spacecraft is – against expectations – still functional.
Capito? Il satellite non e’ ancora in fase di caduta. Detto questo, e’ inutile stare li ad arrovelarsi e tentare di indovinare dove cadra’ GOCE. Fino a quando non iniziera’ la caduta, e’ come provare ad indovinare i numeri del lotto!
Concludendo, i rischi di caduta su zone abitate sono estremamente bassi. Se pensate di restare a casa perche’ avete paura che qualche pezzo possa arrivarvi in testa, allora chiudetevi per sempre nelle vostre mura senza uscire. Praticamente, la probabilita’ e’ simile a quella di essere colpiti da una tegola che si stacca da un tetto. Piuttosto che credere a storielle inventate dai giornali, documentatevi sui siti giusti e seguite in tempo reale la fine di questa gloriosa e importante missione.
Ultimissima cosa, in queste ore sta per ricadere a Terra qualcosa di veramente grosso e aspettato ma di cui i giornali non parlano. Sta infatti per rientrare una Soyuz dalla Stazione Spaziale Internazionale con a bordo il nostro astronauta Luca Parmitano. Sarebbe meglio parlare di questo piu’ che di satelliti.
La Soyuz non si presta al delirio catastrofista oggi molto di moda, quindi non fa notizia!
Non credo, comunque, che sarebbe così fantascientifico predisporre un sistema di autodistruzione nello spazio del satellite da attivarsi a fine missione……Si eviterebbero in tal modo bufale, allarmismi ed eventuali quanto veritieri potenziali danni per qualcuno ( che poi vorrei vedere chi risarcirebbe !!!!!! ) :O
Ciao Daniel,
di soluzioni se ne potrebbero trovare molte, ma prima di tutto alcune sarebbero molto costose, altre forse ancora piu’ pericolose.
Per il costoso, consideriamo semrpe che la maggior parte degli oggetti in orbita appartengono a societa’ private per cui il profitto viene prima di tutto. Detto questo perche’ spendere di piu’ quando nessuno ce lo impone?
Per il pericoloso, si e’ pensato ad esempio di aggiungere piu’ carburante per la fine missione e per indirizzare il satellite nell’oceano o in alternativa di predisporre un sistema di distruzione in grado di ridurre in polvere l’oggetto. Come puoi immaginare pero’, sistemi di questo tipo rappresenterebbero un pericolo soprattutto durante il lancio del satellite. A parte gli stadi di lancio, molti satellite sono completamente passivi. Se ci fossero problemi durante il lancio, si potrebbero avere gravi conseguenze qui a terra.
Vediamo cosa verra’ proposto. Sicuramente, qualcosa deve essere fatto. E’ vero che la probabilita’ e’ bassa ma, per questioni di sicurezza, una probabilita’ piccola di fare dani gravi deve essere sempre presa in considerazione.
Buona giornata,
Matteo
Sono convintissimo che basterebbe 1 sola volta che capitasse un incidente serio ( magari con perdita di vite umane) dovuto alla caduta di detriti di satelliti spaziali e si correrebbe subito ai ripari….!!!!! Quindi perchè aspettare per forza di avere ” le braci sui piedi” ??? Non è meglio pensarci prima…???..sarebbe anche meno stupido….!!!!….buona giornata anche a te….:)
Purtroppo e’ sempre la solita storia, sappiamo che un problema esiste ma non facciamo nulla fino a che non sara’ troppo tardi. Questo e’ vero per quasi tutto, non solo per i satelliti.
Dovremmo cambiare mentalita’ prima di tutto!
Grazie,
Matteo