Qualche giorno fa, sulla rete si era cominciato a parlare di una nuova previsione su eventi sismici che avrebbero interessato il nostro paese. Per essere precisi, la previsione era stata fatta il 10 agosto da tale Luke Thomas che avrebbe predetto tra il 16 e il 17 agosto, con maggiore probabilita’ il 16, una scossa di magnitudo M5.4 in Sicilia.
Come sapete, di previsioni di questo tipo la rete ne e’ stracolma. Ogni giorno c’e’ qualcuno che si sveglia e, guardando le stelle, le nubi, i fondi del caffe’ o l’umore della vicina di casa, prevede che un terremoto piu’ o meno forte potrebbe esserci da qualche parte. Sistematicamente, queste previsioni vengono disattese.
Perche’ ora vi parlo di questo argomento?
La risposta e’ molto semplice, personalmente non ho nemmeno preso in considerazione la previsione fatta da Luke Thomas, dal momento che ne avevamo gia’ parlato in abbondanza. Proprio ieri pero’, 16 agosto, due scosse ravvicinate di M41.1 e M4.2 hanno colpito il messinese.
E ora come la mettiamo?
Come potete facilmente immaginare la rete sta letteralmente esplodendo di notizie che parlano di Luke Thomas e della sua previsione esatta. In molti casi, come sempre, si parla di previsione con metodi scientifici che la scienza ufficiale non vuole adottare o che si rifiuta di ammettere perche’ non provenienti da un vero scienziato.
Prima di lasciarci sopraffare da queste farneticazioni, facciamo un po’ di chiarezza su questa faccenda.
Partiamo dalle basi. Chi e’ Luke Thomas? Questo tizio sarebbe un “ricercatore”, nel senso catastrofista del termine che ormai conosciamo, inglese sedicente “esperto” di terremoti. Sul suo sito web, pubblica ogni giorno delle tabelle di previsione dei terremoti, rapresentate come probabilita’ di evento. Mi spiego meglio, guardando al suo sito, trovate, ad esempio, per l’Italia, diverse zone del paese con una probabilita’ giornaliera che possa verificarsi un terremoto piu’ o meno intenso.
Bene, come vengono stimate queste probabilita’?
Thomas studierebbe l’andamento di molti parametri che lui avrebbe identificato come precursori sismici. Piccola parentesi, di previsione dei terremoti ne abbiamo parlato a volonta’, questi sono solo alcuni esempi di articoli:
– Terremoti, Pollino, Radon, Giuliani, L’Aquila …
– Analisi statistica dei terremoti
– Terremoti, basta chiacchiere. Parliamo di numeri.
– Terremoti: nuove analisi statistiche
Tutte le volte, siamo qui a raccontare che, al momento, non e’ ancora possibile prevedere i terremoti, che non e’ stato possibile identificare uno o un set di parametri che potrebbero indicare l’arrivo di un terremoto, ecc. Poi invece arriva Luke Thomas e ha i precursori in mano. Le cose sono due, o racconta fandonie, o veramente la scienza fa finta di chiudere gli occhi di fronte ad evidenze del genere.
Quali sono i precursori usati da Thomas?
Variazione di temperatura della zona, piccole scosse nei giorni precedenti, comportamento degli animali, comportamento degli esseri umani, fasi lunari, assenza prolungata di sismicita’, variazione di temperatura dell’acqua e nubi sismiche.
Cerchiamo di capirci qualcosa.
Riguardo alle nuvole sismiche, abbiamo gia’ smentito questo parametro come precursore in questo articolo:
ed in quelli direttamente richiamati.
Anche sul comportamento degli animali che sarebbero in grado di prevedere i terremoti, ne abbiamo parlato in questo post:
mostrando come questa relazione nasca soltanto dalla leggenda popolare e non ha nessuna veridicita’ scientifica.
Anche parlare di fasi lunari, e’ come parlare di allineamenti planetari in grado di causare il fenomeno delle maree solide. Come detto tante volte, secondo questo assunto, il movimento dei pianeti sarebbe in grado di influenzare l’attrazione gravitazionale verso il nostro pianeta e quindi di innescare il movimento delle placche che galleggiano su un mare di magma. Di questo abbiamo parlato in questo post:
– Allineamenti, terremoti e … Bendandi
mostrando come queste variazioni siano minime e del tutto non sufficienti a creare effetti del genere.
Non mi e’ chiaro come venga preso in considerazione il comportamento degli esseri umani. Se mi permettete, questo mi sembra piu’ un parametro per fare colore e dare un tocco di misticismo alla previsione.
Anche parlare di temperatura delle acque o superficiale, non e’ del tutto chiaro. Ovviamente, rilasci di gas potrebbero modificare localmente la temperatura di una zona o dell’acqua, ma non e’ assolutamente una relazione 1 a 1, cioe’ se si verifica vuol dire che sta arrivando il terremoto. Se poi pensiamo a scosse molto profonde, la connessione con la temperatura superficiale diviene del tutto assurda.
Detto questo, possiamo dunque dire che non c’e’ nulla di vero?
Certo che si, ma vorrei analizzare ancora piu’ a fondo la notizia per mostrarvi in verita’ come viene fatta la previsione e come considerare questo Luke Thomas.
Premetto che Luke Thomas ha gia’ fatto innumerevoli previsioni in passato, tutte sistematicamente disattese. Famosa e’ quella di qualche anno fa in cui il “ricercatore” aveva previsto n terremoto di magnitudo 7 in California. Terremoto mai avvenuto ma a causa della previsione l’USGS americano era stato subissato di lettere e mail per avere informazioni. Piccolo appunto, sul web leggete che Thomas sarebbe un ricercatore e lavorerebbe proprio per l’USGS. Cosa completamente falsa, non esiste nessun rapporto tra l’istituto americano e Thomas.
Premesso questo, vi mostro la tabella da cui e’ stata presa la previsione per la Sicilia:
Come vedete vengono riportate diverse zone e giorno per giorno viene mostrata una probabilita’ che possa avvenire un terremoto. Ora, per il 16 agosto, la probabilita’ era del 100% a Catania, a Messina e a Napoli. Mentre abbiamo una probabilita’ del 99% a Pescara e del 93% a Firenze.
Parlare di Firenze, Pescara, Napoli e Sicilia, significa indicare una probabilita’ altissima in mezza Italia. Capite bene come questo significhi sparare numeri a caso.
In altri termini, la previsioni di Thomas funzionano cosi’: si prende una zona sismica e si danno probabilita’ piu’ o meno alte per vastissime zone. Non diciamo certo un’assurdita’ affermando che l’Italia e’ una zona sismica. Dare un raggio pari a meta’ della nazione e’ equivalente a sparare numeri a caso. E’ come se io scrivessi sul blog ogni giorno che ci sara’ un terremoto in California, o in Giappone o in qualche altro paese sismico. Prima o poi, la mia previsione verra’ azzeccata.
Tra l’altro, vi faccio notare che la previsione di Thomas era relativa ad un terremoto M5.2. Quello avvenuto era M4.2, cioe’ piu’ di 30 volte inferiore in termini energetici rispetto a quello atteso.
Concludendo, non c’e’ assolutamente nulla di scientifico ne tantomeno di vero nelle previsioni di Luke Thomas. Si tratta di previsioni fatte utilizzando presunti parametri sui quali la scienza si e’ gia’ interrogata non trovando correlazioni dirette con i sismi. Le tabelle mostrate sul sito internet di Thomas, sono relative a probabilita’ stimate in ampissime zone di paesi noti come sismici da sempre. Tra l’altro, tutte le previsioni fatte in passato sono state sistematicamente disattese. Detto questo, la previsione azzeccata che leggete su internet e’ solo frutto di “fortuna”. A forza di sparare previsioni, alla fine una viene presa, ma senza nessun criterio scientifico ne riproducibile.
Purtroppo, c’e’ ancora chi crede a questi pseudo-stregoni che utilizzano metodi mistici e senza senso per far credere di saper prevedere i terremoti. La scienza e’ alla continua ricerca di precursori sismici per permetterci di prevedere, anche solo di qualche ora, i terremoti. Purtroppo, al momento, nessuno e’ in grado di prevedere i terremoti. L’unico strumento che abbiamo in mano per difenderci da questi eventi naturali e’ fare prevenzione e mettere in sicurezza i nostri edifici.
Riesco anche io a fare previsioni così: a forza di sparare numeri a caso su zone sismiche prima o poi azzeccherò un terremoto vero.
Esattamente ciò che è accaduto: lo squinternato ha previsto un terremoto per il 16 agosto e, casualmente, se ne è verificato uno.
Nulla di straordinario.
Nell’ambito della previsione dei terremoti, credo che la teoria di maggiore buon senso sia quella delle lacune sismiche, secondo la quale, in funzione dei terremoti storici verificatisi nelle zone adiacenti e del tempo intercorso dall’ultimo evento sismico, si può stabilire il sito in cui molto probabilmente si verificherà un nuovo terremoto. Questo perché quando si verifica un terremoto le rocce si scaricano e gli sforzi si ridistribuiscono nelle rocce adiacenti che iniziano così a caricarsi, fino al superamento del limite di rottura e alla nuova fagliazione sismogenetica. Un esempio di lacuna sismica in Italia è rappresentato dal Pollino, dove, come abbiamo visto, da mesi è in corso uno sciame sismico. In questo caso, non si può prevedere con esattezza se la lacuna sarà colmata attraverso una serie di scosse di intensità via via decrescente che dissipano così l’energia sismica, oppure attraverso un evento distruttivo. Questa teoria non consente, naturalmemente, di prevedere con esattezza il luogo e il momento di un terremoto, quindi non può essere utilizzata per evacuare le città, ma può servire a stabilire delle priorità di intervento: se ci sono risorse limitate per ristrutturare ospedali, scuole o altri edifici, siano da privilegiare quelli ubicati nei territori della lacuna sismica.
Davvero ottimo! Niente da aggiungere.
Bisognerebbe solo ricordare, come giustamente detto, di fare opera di prevenzione dove sappiamo che prima o poi potrebbe esserci un fenomeno sismico. Invece troppo spesso sentiamo di interrogazioni parlamentari per dare retta a santoni che giurano di poter prevedere terremoti,
Grazie,
Matteo
Non capisco questa difficoltà ad accettare l’idea che i terremoti, in ispecie quelli superiori a M 5, generino segnali precursori, che gli animali percepiscono, che prima o poi ci sarà qualcuno in grado di registrarli e prevedere il terremoto.
Cara Enza,
Come le ho detto l’altra volta, io non ho nessuna difficoltà ad accettare cose nuove, purché siano dimostrate, verificabili e ripetibili. In una parola sola: scientifiche.
Se queste condizioni non sussistono, parliamo di sensazioni personali. Per carità, accetto anche queste, ma in quanto tali.
Matteo
Scusate, ma insisto, non sono solo sensazioni personali, poco prima del terremoto dell’Emilia, si verificarono alcuni segnali precursori, è possibile inserire link?
Certo. Basta copiarli nei commenti.
Matteo
http://meteoterremoti.altervista.org/blog/terremoti/i-precursori-sismici-del-terremoto-in-emilia/
Cara Enza,
Questi argomenti sono stati abbondantemente trattati sul blog. Se vuole, può utilizzare il motore di ricerca in alto a destra e cercare: terremoto, precursori, fracking, innalzamento pozzi, vulcanelli, ecc. Troverà decine di articoli che poi ne richiamano altrettanti.
Come evidenziato, la maggior parte di questi segnali sono in realtà conseguenze del sisma o delle scosse precedenti.
Questo non lo dico io, ma la geologia.
Scientificamente, non si conoscono ancora precursori sismico certi. Molti di quelli analizzati, tra cui anche alcuni segnalati da lei, non hanno una correlazione 1 a 1. Detto in altro modo, sono come il tanto citato radon. Dato un evento di questo tipo, ci possono essere terremoti preceduti dall’evento, terremoti non preceduti dall’evento o evento poi non seguito da sisma. In queste condizioni, non possiamo di certo parlare di precursore sismico.
La scienza sta valutando tantissimi sospetti precursori anche cercando combinazioni di questi. Purtroppo non è un lavoro facile.
Unico punto certo è che al momento non si conosce nessun precursore sismico certo.
Matteo
Grazie della risposta, ma non riesco ad essere d’accordo con queste conclusioni. E’ vero che ogni terremoto è una storia a sè, ma il mio punto di vista è sempre lo stesso. Più forte è un terremoto, maggiori sono in quantità e intensità i segnali precursori emessi.
Auguro una buona giornata a tutti e vi ringrazio per la disponibilità dimostratami.
Cara Enza,
concordo con la sua conclusione. Qui non vogliamo certo imporre il pensiero a nessuno. Questo e’ uno spazio di discussione in cui ognuno puo’ dire la sua, confrontarsi con gli altri e, come spesso avviene anche per me, imparare.
La cosa piu’ importante e’ capire bene dove arriva la scienza e quali sono i suoi limiti. Da ricercatore di professione, non mi nascondo dietro la verita’ scientifica, anzi, amo ragionare sui limiti attuali della nostra conoscenza, cercando di mostrarla a tutti. Quello che ho imparato e’ che parlare di limiti della scienza e di work in progress, mostra alle persone il lato piu’ umano della ricerca.
Spero di vederla ancora su queste pagine per dare il suo sempre utile contributo.
Saluti,
Matteo
Ogni terremoto fornisce una miniera di informazioni preziose sul comportamento delle rocce, dati che attualmente vengono registrati a livello mondiale e che senz’altro saranno utili in futuro per la prevenzione dei terremoti. Noi geologi non rifiutiamo l’idea che i terremoti abbiano dei segnali precursori, ma allo stato attuale delle conoscenze nessuno di tali segnali (emissione di radon, comportamento anomalo degli animali, nubi sismiche, variazione del livello dell’acqua nei pozzi…) ha una correlabilità univoca con l’evento sismico. Per intenderci, non siamo ancora al punto da poter affermare, per esempio: emissione di radon a livello 4 ergo evento sismico M5 alle ore 17 con epicentro X. Le forze endogene cui sono sottoposte le rocce in profondità non sono direttamente misurabili, e non possono essere riprodotte esattamente in laboratorio, quindi non è possibile prevedere con precisione il momento esatto in cui le rocce si faglieranno e daranno luogo all’evento sismico.