E’ morta la regina. Lunga vita alla regina!

17 Mag

Solo un paio di giorni fa e’ acaduto un fatto in Irpinia, e precisamente a San Martino Valle Caudina, molto curioso. Come forse avrete letto sui giornali, un quartiere di questo paese e’ rimasto praticamente barricato in casa per diverse ore perche’ la popolazione e’ stata “attaccata dalle api”.

Cosa significa?

Uno sciame composto da almeno 10000 esemplari e’ letteralmente impazzito circondando un edificio i cui abitanti sono stati costretti a barricarsi in casa e chiamare i soccorsi. Per poter risolvere il problema, la polizia ha pensato bene di chiamare un apicoltore di zona. L’esperto non e’ stato in grado di capire la provenienza dello sciame ma ha capito il motivo del disorientamento degli animali. Per qualche motivo, l’ape regina dello sciame e’ stata uccisa o e’ morta e questo ha provocato il comportamento anomalo delle api.

Per poter risolvere il problema, l’apicoltore ha portato una nuova regina sul posto la cui presenza ha in parte risolto il problema. Diciamo in parte perche’ dopo l’arrivo della nuova regina, lo sciame si e’ posizionato tutto su un’unica parete. A questo punto pero’, l’apicoltore e’ stato in grado di far entrare le api in speciali gabbie e dunque di portarle nel suo allevamento.

api

Come potete facilmente immaginare, questa notizia ha subito una forte speculazione in rete. Ovviamente, tra le cause proposte per questo comportamento delle api non mancano certo le scie chimiche, l’inquinamento, la bioingegneria ma anche i presunti segnali naturali che dovrebbero farci comprendere l’ormai prossima fine del mondo.

L’unico modo per rispondere in maniera oggettiva a queste ipotesi campate in aria e’ ovviamente quello di ragionare su quanto accaduto.

Il fatto che uno sciame di api fosse in viaggio in questo periodo non ci sorprende affatto. In primavera, e’ molto frequente il cosiddetto fenomeno della sciamatura delle api. Con questo termine si intende la migrazione di uno sciame di api che si sposta alla ricerca di un nuovo luogo dove costruire il proprio alveare.

Per essere precisi, si parla di sciamatura primaria o secondaria in base alle caratteristiche del gruppo in movimento. Uno sciame primario e’ guidato dalla pre-esistente regina, mentre nel secondario, la guida e’ lasciata ad una nuova regina vergine che ancora non si e’ accoppiata. Il numero medio di individui che compone i due gruppi e’ sensibilmente differente. Mentre nel primario si parte dai 30000 esemplari, il gruppo secondario, composto dalla nuova regina e da operarie, e’ in media composto da 10000-15000 api.

Da queste considerazioni appare evidente che lo sciame che ha seminato il panico in Irpinia doveva essere uno sciame secondario. Cosa e’ accaduto durante questa migrazione? Per poter capire questo, dobbiamo prima di tutto parlare della regina e della sua funzione all’interno del gruppo.

L’ape regina e’ l’unica all’interno dello sciame che si accoppia e che dunque ha il ruolo della riproduzione. Prima di questo momento, si parla di regina vergine per ovvi motivi. Dopo il primo “viaggio nuziale”, la regina assume la sua funzione e le sue dimensioni crescono sensibilmente rispetto alle altre api operaie.

Cosa contraddistingue una regina dalle altre api? Come anticipato, la dimensione e’ gia’ una caratteristica esclusiva anche se e’ solo una conseguenza. La regina e’ l’unica ape matura che dunque ha terminato il suo processo di sviluppo. Questo e’ dovuto al fatto che in stato larvale, il soggetto scelto per divenire regina viene alimentato mediante pappa reale e dunque, grazie al maggior apporto di nutrienti, completa il proprio sviluppo.

Come detto, uno sciame secondario alla ricerca di un alveare e’ comandato da una regina vergine. Se durante la migrazione la regina vien uccisa da un calabrone, da una rondine oppure muore per qualche malattia, lo sciame e’ destinato a morire. Questo ovviamente provoca un disorientamento nelle operaie dello sciame a meno che non ci siano altre regine vergini. Qualora non fosse cosi’, puo’ capitare quanto accaduto in Irpinia.

Cosa c’e’ di strano in questa notizia? A mio avviso, assolutamente nulla. Quanto accaduto e’ perfettametne comprensibile ragionando in primis sul periodo dell’anno e sulle migrazioni degli sciami, ma soprattutto in base alla mancanza della regina, come evidenziato dall’apicoltore intervenuto sul luogo.

Personalmente ritengo che la notizia sia estremamente interessante dal punto di vista ambientale e naturalistico soprattutto perche’ mostra il comportamento di uno sciame altamente gerarchizzato come quello delle api. In sistemi di questo tipo, il comportamento del gruppo e’ sbalorditivo e assolutamente prioritario rispetto a quello del singolo.

Concludendo, per poter mettere in sicurezza l’edificio in Irpinia, dunque per completare le operazioni e mettere le api nelle gabbie, sono servite circa 12 ore di lavoro. Una notizia el genere ci fa riflettere sul comportamento degli sciami e sull’organizzazione di molte specie animali che mostrano veramente una pianificazione estremamente precisa. Lasciamoci affascinare da fenomeni di questo tipo piuttosto che ascoltare le tante voci catastrofiste che sembrano ormai approfittarsi di qualsiasi notizia arrivi sui giornali.

 

Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.

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4 Risposte a “E’ morta la regina. Lunga vita alla regina!”

  1. Patrizia Maggio 17, 2013 a 11:50 am #

    Ciao Matteo. E’ davvero affascinante riscoprire ogni volta come la Natura sia organizzata secondo leggi ben precise. Un po’ di anni fa, un noto gruppo musicale italiano, per pubblicizzare il nuovo album scelse l’immagine di un branco di zebre, come simbolo di amicizia e di “fratellanza” fra i membri di uno stesso gruppo. E’ vero che le zebre hanno questo comportamento di “solidarietà” all’interno del branco?A presto.

    • psicosi2012 Maggio 17, 2013 a 9:11 PM #

      Ciao Patrizia,
      Ottimo esempio. Le zebre sono tra gli animali più sociali e meglio organizzati che si conoscano. I gruppi più piccoli sono organizzati in harem in cui c’è un maschio alfa, delle femmine e la prole. Per farti capire, il maschio e le femmine possono rimanere insieme per anni e non solo per il rituale dell’accoppiamento. Inoltre, per questi animali, sono stati individuati dei segnali vocali che vengono ripetuti. Tra questi, ad esempio, il richiamo per avvertire della presenza di un predatore. L’esistenza di un richiamo del genere ci fa capire quanto sociali siano le zebre.

      Come scritto nell’articolo, forse noi essere umani dovremmo scendere dal nostro piedistallo e prendere esempio dal regno animale.

      Grazie mille,
      Matteo

  2. Fla Maggio 17, 2013 a 3:08 PM #

    Ciao Matteo,
    wow, alcuni hanno trovato particolare anche questo caso apparentemente “normale” (almeno per me che vivendo in campagna assisto almeno 2 volte all’anno a questo evento)..sinceramente l’unica cosa che mi ha fatto rabbrividire è stata l’immagine avendo una terribile fobia verso tutti questi insetti con il pungiglione, quindi si può immaginare quanto la campagna mi aiuti ad alimentare la fobia XD
    Comunque come sempre articoli bellissimi e che con parole semplici spiegano questi casi..la natura sotto questo punto di vista fa veramente notare quanto sia organizzata e perfetta, basti pensare alle semplici operaie che senza la loro regina non saprebbero dove andare a costruire il loro alveare e si lascerebbero morire di freddo..io so anche per esempio che ci sono casi in cui solo una parte di alveare si sposta, ovvero quella che decide di seguire una nuova regina “ribelle” che si è sviluppata, formando piccoli alveari tra alberi o qualsiasi cosa adatta trovino..affascinante e allo stesso tempo da paura!!
    Anche se c’è da dire che a mio parere questi insetti (a differenza di vespe e calabroni) se non sotto minaccia non attaccherebbero mai l’uomo, soprattutto per il fatto che una volta perso il pungiglione morirebbero, quindi per istinto se non attaccate non lo fanno..l’importante è lasciare lo sciame in pace e non uccidere nemmeno una singola apetta, altrimenti questo scatenerebbe la rabbia/paura di tutte le altre e poi sono guai!!

    • psicosi2012 Maggio 17, 2013 a 9:20 PM #

      Cara Fla,
      Quello che dici è verissimo. Per quanto riguarda il gruppo che si stacca, proprio in questo caso parliamo di sciame secondario. Strutture del genere vengono create quando un’ape regina vergine si stacca dal gruppo e crea il proprio sciame. La cosa secondo me incredibile è il comportamento non scontato delle api. Con questo intendo dire che l’evoluzione sociale di una regina e del gruppo non è affatto scontata. Comportamenti del genere, mostrano senza dubbio una intelligenza e una capacità di ragionamento che spesso, sbagliando, si pensano non possibili nel regno animale.

      Grazie mille dell’interessante commento!

      Matteo

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